"Golosi bye bye" (pagina 1) e "L'arte di cucire la storia" (pagina 12)
1. SGRT
NOTIZIE
Quattro
Qcolonne
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. 70% regime libero – ANNO XXI n° 4 APrIle 2012 – AUT.Dr/CBPA/CeNTrO1 – VAlIDA DAl 27/04/07
Si preannuncia un’estate molto difficile per l’Umbria sul fronte idrico: Junk food
emergenze
tra siccità e acquedotti colabrodo l’acqua rimane un problema per il territorio golosi bye-bye
la crisi consuma il futuro
Popolo di cicciottelli, da oggi basta schifezze. Il
ministero della Salute ha in mente per voi una
tassa sul cibo-spazzatura. Esorcizzate con un
sorriso la trovata originale? Non lo è. San
Francisco ha bandito i gadget degli happy me-
Dalla recessione degli anni ‘30 ad oggi, quando i problemi economici fanno aumentare i suicidi al; New York, Mecca del junk food, castiga le
bollicine con la “soda tax”. E c’è cascato pure
in italia dall’inizio dell’anno si
anniversario
“monsieur”: snack a peso d’oro con la “Sarkò-
sono suicidati 23 imprenditori. in slim tax”. Certo, il problema c’è: 5 milioni di
Umbria boom di vendite di far-
la scuola compie vent’anni
obesi. Ma possibile che, da che Italia è Italia,
maci antidepressivi, ma non è la cura per noi popolo di discoli sia “stangare,
l’unico segnale allarmante: l’agri- non educare”? E dire che ha imparato pure
coltura è in difficoltà e le condut- Londra, la “testona” del fish and chips bisun-
Le testimonianze dei fondatori e di chi ha vissuto i primi dieci bienni to: con la campagna “5 a day” per ogni porzio-
ture perdono il 40% dell’acqua
ne vegetale i british collezionano un punto-sa-
potabile servizi alle pagg. 2-3-4-5
lute. E verdure tristi come i broccoli hanno
packaging sexy, curati come un giardino zen.
sport&salute Insomma: tolta la dieta mediterranea, slogan
tricolore che ci fa belli nei Paesi grigi, l’educa-
più responsabilità zione alimentare da noi deve proprio finire a
contro il destino due anni, con le lezioni per l’uso autonomo
della forchetta? E poi:la parmigiana di mia
Vigor Bovolenta, Piermario Morosini e Vero- nonna, 100% mediterranea, è più light di un
nica Lopez sono solo gli ultimi esempi di spor- hot dog? Per lei sarebbe un insulto.
tivi morti facendo quello che gli piaceva di Micol pieretti
più. Tre atleti di età e discipline diverse, qua-
si a sottolineare come i malori in campo sia-
no un fenomeno trasversale e, soprattutto, im- internet
possibile da cancellare. «È fisiologico», com-
menta Lamberto Boranga, ex portiere di Pe- rete (quasi) libera
rugia e Fiorentina e attualmente medico spor- Da quest’estate si navigherà gratis anche in
tivo, «bisogna capire che siamo davanti a qualche parte dell’Umbria. Non sul lago Tra-
eventi imprevedibili e trattarli come tali». simeno ma sul web, grazie all’attivazione di
Ma si può fare prevenzione e ridurre i rischi, hotspot wi-fi a Perugia e Terni. Se pensate pe-
soprattutto per gli sportivi amatoriali, che
rò di sedervi in piazza IV Novembre, accen-
svolgono attività senza essere sottoposti ai nu-
dere il vostro portatile e collegarvi a Internet
merosi controlli medici riservati ai professio-
per ore, vi sbagliate.
nisti? L’unica strada percorribile è
La libertà di accesso alla rete pubblica, infatti,
anche la più semplice: evitare
sforzi per i quali non si è ade- non sarà assoluta. Prima di connettersi sarà ne-
guatamente preparati e effet- cessario registrarsi fornendo un documento di
tuare con scrupolo i controlli identità e un numero di cellulare, sul quale si
periodici richiesti dal Coni per riceverà un sms con codice utente e password.
ottenere l’idoneità agonistica, almeno una E per fortuna che era stato abolito l’obbligo di
volta all’anno con prova sotto sforzo. identificare gli utenti del wi-fi gratuito.
«Non si può fare molto di più, nell’ambito La navigazione poi è tutt’altro che illimitata:
della prevenzione, rispetto alle richieste del se si superano i 120 minuti o i 500 megabyte
Coni», assicura Boranga, che a 66 anni è tor- di traffico giornalieri si viene disconnessi auto-
nato in campo tra gli amatori della Seconda maticamente. E per chi non possiede una sim
categoria. «Forse i controlli obbligatori solo italiana le procedure per connettersi sono an-
per il calcio, l’unico sport riconosciuto come cora più complicate. I turisti dovranno rivol-
‘professionistico’ dalla legge italiana, si potreb- gersi agli uffici preposti, che il Comune deve al-
bero estendere a tutti gli sportivi di alto li- lestire. Insomma non si spenderanno soldi, ma
vello. Ma io stesso tre anni fa ho visitato Bo- tempo e pazienza sì.
volenta per l’idoneità sportiva ed era sano co- paola cUtini
me un pesce».
Responsabilità prima di tutto. Alla prima av-
visaglia di qualcosa che non va è necessario
elezioni
fermarsi. Allenatori e preparatori possono e
devono essere di grande aiuto, perché voler su- Da tutta italia a villa Bonucci con il sogno comune di diventare giornalisti. Un percorso di for-
aaa voto cercasi
perare i propri limiti è nella natura di un mazione che dal 1992 a oggi ha dato al mondo dell’informazione quasi 250 professionisti. in «Ciao casalinga, sono Paolo Perrone. Alto,
atleta. occasione del ventennale non solo celebrazioni ma anche una novità. brizzolato, slanciato, tennista. Cucino, lavo
lUca cesaretti stiro. Se vuoi conoscermi sono sempre in Co-
servizi alle pagg. 6-7
servizi a pag. 11 gianlUca rUggirello mune. Astenersi perditempo. Si accettano an-
che comuniste». Il testo non è tratto da un an-
SPOrT UrbANI ANZIANI & PATENTI CALENDIMAGGIO nuncio personale ma da un manifesto elettora-
le. L’autore è l’attuale sindaco di Lecce (Pdl)
Arrampicata L’eterna
che alle elezioni amministrative del 6 e 7 mag-
gio prossimi correrà per un secondo mandato.
in centro sfida per L’audacia del suo linguaggio è solo la punta
dell’iceberg. Le liste e i candidati negli oltre
storico, celebrare 700 Comuni al voto riservano decine di sor-
prese colorite. L’unica regola, come insegna il
acrobazie la primavera “maestro” Dario di Francesco, che nel 2008 si
candidò a sindaco della capitale appoggiato
e salti per catapulta dalle liste “Forza Roma” e “Avanti Lazio”, è
superare Margherita Hack per pochi cercare voti dappertutto, senza precludersi al-
cuna strada. Anche Ilona Staller, in arte “Cic-
gli ostacoli alla guida dell’esercito giorni ciolina”, ha colto la palla al balzo. La sua can-
didatura a sindaco di Monza è saltata all’ul-
“naturali” degli ultraottantenni Assisi nel timo momento. Occhio, però, al suo movimen-
to “Democrazia, natura, amore”: potrebbe es-
della città al volante Medioevo sere la novità delle Politiche 2013.
servizio a pag. 10 servizio a pag. 9 servizio a pag. 12 riccarDo Milletti
2. 2 PRIMO PIANO APRILE 2012 APRILE 2012 PRIMO PIANO 3
depressione e sfiducia, viviamo senza guardare al domani
Dalla recessione del 1929 a quella del nuovo millennio. Con la crisi aumentano i gesti disperati: boom di suicidi in tutta Italia. L’Umbria è maglia nera per il consumo di psico-farmaci. E il 2012 non promette meglio
«i farmaci non sono tutto»
È «lavoratori ormai impotenti»
il 1929 quando crolla la borsa di Wall miglie. L’associazione intende puntare l’attenzione La sua azienda di macchinari agricoli ad Acireale l’aspetto economico. «È la forma mentis dell’im-
Street. Numerosi i suicidi, 11 nel solo sui lavoratori, sui consumatori, sui piccoli impren- era strozzata dai debiti. Ma i gesti estremi sono so- prenditore che sta cambiando. Non si ha più l’en-
Per lo psichiatra Gianfranco Salierno è necessaria la psicoterapia giovedì nero. Più di ottantant’anni dopo ditori e sui loro parenti, in difficoltà per la pres- lo l’ultimo anello di una catena ben più lunga. La tusiasmo di guardare al futuro e viene meno l’es-
e nel mezzo di una nuova recessione il numero del- sione fiscale e per la crisi economica. Negli ultimi fotografia è quella di un’Italia in ginocchio, fragile senza stessa di questo mestiere. Fare impresa oggi
Per Francesco Ferroni (Adiconsum) ci vuole più solidarietà tra le famiglie
L «D
a crisi economica ha colpito molti setto- più di prima, non mi fermo un attimo dalla le persone che si toglie la vita a causa delle ristret- mesi, tragici casi di cronaca hanno riempito le pa- a livello economico e psicologico. A essere colpi- è una missione, abbiamo tutto contro di noi». obbiamo evitare di creare sensa- di alcuni fattori». Uno su tutti la mancanza di
ri, ma c’è un comparto farmaceutico mattina alla sera, e nonostante questo possa tezze economiche torna a preoccupare. Dall’inizio gine dei giornali. A iniziare la lunga lista dei suici- to dalla crisi è soprattutto il Nord. Dall’inizio del- Anche in Umbria si sentono le conseguenze del- zionalismo». Con queste parole credito. Il motivo? Per Ferroni la risposta è
che fa affari d’oro: quello degli antide- essere visto come un lato positivo professio- del 2012 in Italia 23 imprenditori sono morti sui- di del 2012 un pensionato di 74 anni che il 2 gen- l’anno nel solo Veneto ci sono stati già nove suici- la crisi. Secondo il “Rapporto Osservasalute 2010” Francesco Ferroni, segretario semplice: «Non esiste un banca umbra vera e
pressivi. Aumentano anche i suicidi, insomma nalmente, ovvio che vedo risaltare una situa- cidi. A dirlo è un rapporto della Cgia di Mestre. I naio si è buttato dal balcone dopo aver ricevuto di per cause finanziarie. Insomma il cuore pulsan- dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, regionale di Adiconsum Umbria, parla del propria che conosca la realtà. C’è solo un gran-
è la depressione a farla da padrona. Abbiamo zione molto difficile. dati, seppur impressionanti, non tengono conto di una lettera dell’Inps in cui si chiedeva la restituzio- te dell’imprenditoria italiana si sta fermando. Tul- la recessione economica sta cambiando i consumi fenomeno drammatico dei casi di suicidio e dei de distacco».
chiesto spiegazioni a Gianfranco Salierno, psi- Come arrivano da voi i pazienti? tutti quei casi non denunciati dalle famiglie. La ne di cinquemila euro. lio Perleonardi, proprietario di un’azienda di dispo- degli italiani anche in termini di medicinali. Tra le tentativi di suicidio che stanno riempendo le La chiusura dei rubinetti da parte delle ban-
chiatra responsabile del Centro di Salute Solitamente vengono accompagnati dai fami- mancanza o la perdita del lavoro sono le ragioni Roma, Milano, Gela, Trento, Lucca e Matera. sitivi antinfortunistici, la Pinna srl di Brescia, ha regioni con i più alti consumi di farmaci per le for- cronache. Non è un’emergenza bensì altro: che è un problema che non riguarda solo gli
Mentale del Trasimeno. liari, ma in casi peggiori hanno crisi o attacchi prevalenti del dilagare di questi gesti estremi. A Pa- Nessuna città è stata risparmiata dall’ondata di ca- sofferto un calo della produzione del 40%. «Attual- me depressive spicca l’Umbria. Nel cuore verde uno spaccato della realtà sì basato sui numeri imprenditori. A pagare sono in misura maggio-
Dottor Salierno, conferma questo aumento di panico, sono ricoverati al Pronto Soccorso e dova è nata l’associazione “Speranza al lavoro”. si di nera. A Bologna uno degli esempi più eclatan- mente nella mia impresa ho otto dipendenti, quat- d’Italia, secondo i dati forniti da Federfarma, dal ma fatto innanzitutto di persone. Perché dietro re i lavoratori, soprattutto quelli del comparto
dei fenomeni depressivi? poi li prendiamo in cura noi. Tra i fondatori, nonché presidente, c’è la ventino- ti è stato quello di un artigiano edile, titolare di una tro sono stati licenziati e cinque persone sono in 2009 al 2010 il consumo di prodotti utilizzati nel- ogni gesto estremo, dietro ogni freddo numero privato che devono fare i conti con la cassa
Purtroppo sì, i dati parlano Dai primi sintomi depressivi venne Laura Tamiozzo. Suo padre, l’imprenditore piccola impresa, che si è dato fuoco davanti alla se- cassa integrazione. Il momento che stiamo viven- la cura del sistema nervoso è aumentato del 7,2%. c’è una vita. integrazione. Uno strumento
chiaro, come dimostra l’aumen- si capisce la causa. In fondo il vicentino Antonio Tamiozzo, si è tolto la vita lo de dell’Agenzia delle Entrate di Bologna. E poi a do è il più difficile: il 2012 si prospetta pessimo». Un dato allarmante per una regione considerata La posizione di Ferroni nasce che nella migliore delle ipote-
to del 24% dei suicidi per que- discorso per lavoratori dipen- scorso 12 dicembre. L’iniziativa è nata per sostene- Catania il 13 febbraio un imprenditore di 57 anni Quello che sottolinea il signor Perleonardi è però ancora vivibile, ma in cui lo stress e le forme de- da un’esperienza ricca di volti, si si attiva in tre mesi.
stioni economiche. Si crea sem- denti o imprenditori è simile: re e tutelare le vittime della recessione e le loro fa- si è impiccato con una corda legata a un muletto. un rischio più generale, che non riguarda solo pressive sono sempre più diffusi. di «persone che con gli occhi Sempre più spesso allo
pre più spesso uno squilibrio i primi hanno un rischio di pieni di desolazione ti guarda- sportello dell’Adiconsum si
che porta a depressione e crisi famiglia e perdono al tempo no alla ricerca di una soluzio- rivolgono persone che non
di ansia e così si arriva a un alto stesso lavoro e reddito per ne». È il punto di vista di chi, riuscendo ad avere un presti-
consumo di antidepressivi e a andare avanti, mentre i da lavoratore e da sindacalista, to bancario, hanno optato
un aumento dei suicidi, in secondi hanno un rischio segue le difficoltà delle persone per le finanziarie. S’inizia con
Umbria in particolare. Ma non d’impresa e magari si indebi- che non riescono più a tappare una. E si prosegue fino a
solo, resistono le vecchie tano per non mandare fallito i buchi della quotidianità: le quando l’indebitamento è tale
dipendenze patologiche come il lavoro di anni. bollette, le spese per i figli, le che diventa incolmabile.
abuso di droga e alcool. E negli Ci sono delle soluzioni tasse, le tariffe. Un rosario di francesco ferroni, «Non è un aspetto positivo,
gianfranco salierno, psichiatra
ultimi anni è esplosa la dipen- realistiche al problema? difficoltà che diventano irrisol- segretario adiconsum certo. Ma almeno significa
denza da gioco: ci si illude di poter recuperare In teoria si dovrebbe prevedere allo stesso vibili quando il reddito rimane fisso e la spesa che le persone reagiscono», ammette Ferroni.
facilmente i soldi persi. tempo l’utilizzo di farmaci mentre ci si sotto- corrente cresce. O peggio ancora quando un «Bisogna preoccuparsi, invece, quando le per-
Quali fasce di età riguarda questo triste pone a psicoterapia, ma non sempre è così. reddito non c’è più. sone non sono più reattive. Si lasciano andare».
fenomeno? Eppure le pillole non sono magiche, e la tera- Non si tratta più di arrivare a fine mese. Si è La gente si guarda attorno e spesso è costretta
Sicuramente non i giovani che ancora vivono a pia serve a non sentirsi abbandonati, a non di fronte a una condizione di incapacità. «Ci a fare scelte sbagliate. Come con l’usura. I sin-
casa coi genitori, ma parte dagli over 40, da chi restare soli e iniziare così a essere aiutati. Ma è sentiamo impotenti noi stessi – dice Ferroni – dacati possono dare dei consigli, educare i con-
insomma una famiglia la deve mantenere. chiaro che una vera soluzione si ottiene solo Possiamo snocciolare dati; realizzare analisi; sumatori, creare dei fondi antiusura. Ma
Alcuni, sempre più spesso, non ci riescono e ritrovando il lavoro o comunque una certa sta- ma la verità è che possiamo fare poco da un Ferroni ammette che ci vuole anche altro: soli-
sono pronti a tutto per superare le difficoltà, bilità economica. Cosa sempre più difficile, punto di vista psicologico». Secondo il sindaca- darietà tra le persone. Un aiuto nella e della
pagina a cura di
che in molti casi sono psicologiche. considerando che dal punto di vista psicologi- lista bisogna stare attenti a nuove possibili evo- comunità. «In Umbria è ancora forte il soste-
raffaele cappuccio
Nel vostro centro notate questa situazio- co siamo solo all’inizio della crisi, e nel corso annalisa fantilli luzioni: «La situazione in Umbria non è dram- gno all’interno del nucleo familiare. Ma per
ne? del 2012 la situazione rischia seriamente di chiara garzilli
matica come in Veneto. Eppure ho l’impressio- affrontare questa crisi ci vorrebbe più aiuto tra
Me ne accorgo personalmente: lavoro molto peggiorare. giorgo matteoli
ne che rischi di peggiorare a breve per il peso le famiglie».
sempre peggio per i giovani aziende umbre, tra difficoltà economiche e paura della gogna sociale troppe tasse per le imprese
Prima si progettava la vita, ora le prospettive non sono incoraggianti «L’impresa non può essere considerata solo una macchina produttiva. Per il proprietario è tutto ciò in cui ha creduto», spiega il direttore della Confapi regionale «Manca il lavoro, la burocrazia è lenta e non c’è liquidità. Troppa sfiducia»
I L M
l sociologo Enrico Finzi è il presidente di è stato l’anno del cambiamento. Prima di allora a Confapi è la Confederazione italiana del- ma solo chi è davvero “alla frutta”, come chi si il bisnonno Luigi ad aprire a Spoleto quel piccolo ne di articoli alternativi, che fino a quel momento auro Capitanio è il presidente della cia. Se non sei incentivato a produrre anche
AstraRicerche, un istituto che si occupa di si pensava che le cose sarebbero andate sempre la piccola e media industria privata. Nata trova nella morsa dell’usura – racconta il diretto- laboratorio artigianale in cui si producevano cal- venivano trascurati. «Avevamo sempre puntato fondazione dei Consulenti per il quelle aziende che ne hanno l’opportunità non
indagini sociali e di marketing. meglio. Ora l’aspettativa è decrescente. Il quadro nel 1947, oggi rappresenta gli interessi di re – O, in altri casi, chi ha bisogno di un suppor- zature in pelle su misura. Un’attività che è stata tra- sulle calzature da donna, quelle con maggiore mer- Lavoro, un’agenzia del Consiglio investono. Da non sottovalutare è la campagna
Quali sono i principali cambiamenti della psicologico del Paese è cambiato in relazione so- oltre 120mila imprese manifatturiere. È presente to specialistico, ad esempio per l’attivazione della mandata di padre in figlio e che si è allargata con cato. Nell’ultimo periodo, invece, abbiamo riser- nazionale dell’Ordine. Ogni giorno si confronta mediatica contro l’evasione che fa di tutta l’erba
società per effetto della crisi? prattutto ai giovani. La mia generazione è con- anche in Umbria, dove riunisce aziende che nella cassa integrazione». il tempo. «Il 95% della nostra produzione è desti- vato uno spazio più ampio anche a quelle da uo- con la realtà e le esigenze delle piccole e medie un fascio e quindi anche l’imprenditore serio si
Partiamo da due dati chiave. Noi facciamo dei vinta che i ragazzi staranno peggio dei loro pa- maggior parte dei casi – oltre il 98% – sono di pic- Problemi economici, ma non solo. Vergogna e nata a commesse esterne – spiega Federico Saba- mo, riducendo i prezzi e diversificando l’offerta in imprese. sente visto dallo Stato e dalla società come se
sondaggi mensili per capire il vissuto degli italia- dri. I giovani prima erano quasi derisi perché fi- cole o piccolissime dimensioni. Attività rese più paura di essere giudicati sono dietro l’angolo, so- tini – lavoriamo in collaborazione con tante mi- base all’età e ai vari target dei potenziali acquiren- Negli ultimi mesi si assiste a dei tragici casi fosse un evasore.
ni e all’inizio di aprile il 70% dei connazionali gli della pace, oggi questo non lo dice più nes- vulnerabili dal fatto che spesso dipendono da prattutto in una realtà locale in cui è difficile te- cro-aziende che acquistano i nostri prodotti». ti», spiega. di cronaca che riguardano soprattuttto gli Parlando della lotta all’evasione – e ricor-
giudicava la condizione socio- suno. committenze esterne, legate nere nascoste le proprie difficol- L’impresa, quindi, risente di un La Sabatini ha poi deciso di imprenditori, ma quali sono le maggiori dif- dando che ovviamente c’è sempre una pos-
economica propria e dei fami- Qual è la sensazione gene- quindi alle esigenze di altre im- tà. Ecco perché a volte si arriva mercato nazionale in grande guardare sempre di più al mer- ficoltà per le piccole e medie imprese? sibilità di scelta – si può dire che i commer-
liari pessima. Non si era mai vi- rale? prese. «Solo le poche che hanno a compiere gesti disperati: la cri- difficoltà. Gli effetti dell’infeli- cato straniero. «Nel lungo pe- Primo: la mancanza di lavoro. cianti e gli imprenditori
sto, o almeno da moltissimo La sensazione generale è investito nella ricerca e innova- si dell’attività viene vista come il ce congiuntura economica, tut- riodo l’estero rappresenta il no- Una carenza che riguarda in sono sottoposti a un’inge-
tempo a questa parte, che sette d’impoverimento, ci si sente to la produzione con originali- fallimento di una vita intera. «Il tavia, qui hanno tardato a mani- stro futuro. Ecco perché stiamo generale il manifatturiero, ma stibile pressione fiscale?
persone su 10 dicessero che la sempre più poveri. tà, trovando nicchie autonome punto è che l’azienda non può festarsi. Dal 2008 al 2010, infat- cercando di aumentare la pro- soprattutto l’edilizia. E non mi La lotta all’evasione fiscale è
loro qualità di vita fosse forte- Inoltre si è indebolita la pro- di mercato, sono riuscite a con- essere considerata solo come ti, l’azienda non sembrava toc- duzione destinata all’esporta- riferisco solo ai costruttori, ma a ovviamente giusta. Il proble-
mente negativa. gettualità, non si ha fiducia, tenere le perdite», spiega il dott. una macchina produttiva. Per il cata dalla crisi. «Le difficoltà so- zione, che oggi si limita al 30%». tutta la filiera: dalle travi all’elet- ma è la quantità di tasse che i
Il secondo dato si basa sulla mentre l’intraprendenza è il Guido Perosino, direttore di proprietario rappresenta la sua no iniziate nel 2011, quando ab- Al di là delle difficoltà che si tricista. Secondo: il costo del piccoli e medi imprenditori si
domanda: “Come crede che motore dell’economia. Paesi Confapi Umbria. “creatura”, tutto ciò in cui ha biamo notato un cambiamento riscontrano giorno per giorno, lavoro troppo alto. Terzo: la trovano a dover pagare. Tra
andranno le cose nel 2012?”. come la Cina, l’India, il Brasi- Il tessile e l’edilizio sono sta- creduto e investito. Se perde nell’atteggiamento dei consu- poi, sta cambiando la mentalità mancanza di liquidità. Le ammi- qualche anno rischiamo di
La risposta indica una forte do- le seppur poveri hanno giova- ti i settori più colpiti dalla crisi, l’impresa, perde tutto – dice Pe- matori. Sono diventatati più at- stessa dell’imprenditore. «Quan- nistrazioni, anche pubbliche, aver recuperato i soldi del-
se di malessere, per il 61% de- ni creativi, che tendono a fa- ma nessuno ne è rimasto inden- rosino – questa è la differenza tenti ai prezzi e hanno ridotto do ci chiamano le testate giorna- non pagano e quando pagano lo l’evasione, ma di non avere
gli intervistati le cose peggiore- re progetti. In Italia non è più ne. Tanti i problemi comuni, a con i manager delle grandi socie- gli acquisti, cercando di far du- listiche per proporci delle pub- fanno in tempi lunghissimi, in più imprese. Quando viene da
ranno. Descrivono situazioni enrico finzi, astraricerche così, in passato si rischiava, partire dall’erosione del credito. guido perosino, tà, che hanno sempre la possibi- rare i prodotti più a lungo», rac- federico sabatini, blicità, siamo costretti a dire di questo modo non si riescono a mauro capitanio, presidente me un giovane che vuole apri-
preoccupanti di depressione oggi c’è troppa sfiducia per «Le aziende si scontrano con la direttore di confapi umbria lità di spostarsi se quella in cui la- conta l’imprenditore. «Da allo- titolare di un’impresa di calzature no. Oggi preferiamo fare inve- versare i contributi. fondazione consulenti per il lavoro re un’azienda o un’attività
collettiva economica e sentimentale. lanciarsi in nuove avventure. rigidità dimostrata dalle banche negli ultimi anni vorano fallisce». Per superare il periodo di stagna- ra abbiamo registrato un calo produttivo tra il 3 e stimenti che grantiscano un rendimento più imme- Quali sono le principali richieste da parte commerciale gli faccio un esempio: il primo
Le generazioni future risentiranno in termi- Gli italiani dichiarano di essere sempre più stres- nella concessione di prestiti e agevolazioni – con- zione che stiamo attraversando, bisogna rimette- il 5%. Un risultato di cui non ci possiamo lamen- diato», spiega Sabatini. Anche un’azienda da decen- dei lavoratori e degli imprenditori? anno poniamo che guadagnerai 100mila euro –
ni sociali di questa crisi? sati, soprattutto le donne. Un altro aspetto è il ri- tinua Perosino – è difficile arginare questo clima re in moto il mercato. «È fondamentale lanciare un tare, se si considera la situazione generale della no- ni radicata nel territorio umbro, quindi, non rima- Abbassare il costo del lavoro e semplificare la che sono tanti – l’anno dopo, a giugno-luglio,
Io sto ai dati, quindi non posso fare previsioni sparmio, ad oggi è impossibile risparmiare per di sfiducia generalizzata». messaggio di fiducia e di speranza per il futuro», stra economia» ne indenne dal senso di precarietà e insicurezza ge- burocrazia. dovrai pagare il 45-50% di tassazione, ed entro
sul futuro. Si può vedere però quello che è suc- molti italiani. Nel 2009, Confapi Umbria ha introdotto un nu- conclude il direttore. Cosa fa allora una piccola azienda per reagire al- nerale. « Nel mio piccolo, da imprenditore coscien- Manca l’iniziativa, la spinta alla progettuali- novembre dovrai versare il 98% dell’acconto.
cesso nel passato. I consumi interni delle fami- Insomma c’è una sofferenza collettiva? mero verde, mettendo a disposizione un pool di La Sabatini Calzature, con i suoi 30 dipendenti la contrazione della domanda? La diversificazione zioso, ho ridotto gli acquisti superflui, rimandan- tà degli anni passati? Insomma i 100mila euro se ne sono andati.
glie sono aumentati dagli Anni Cinquanta, ma la Sì, ma la crisi pesa soprattutto sulle donne. So- avvocati e commercialisti per consulenze gratuite circa, è una delle tante aziende riunite nella Con- della produzione è il primo passo per cercare di ar- do tutto ciò che non è strettamente necessario. I Manca la fiducia. Gestisco 200 piccoli-medi E qual è la reazione?
crescita del Boom è rallentata progressivamen- no loro a dover gestire, oltre al lavoro, la fami- agli imprenditori della regione. «All’inizio ci arri- fapi. Federico Sabatini rappresenta la terza gene- ginare i limiti del mercato. Ecco perché l’azienda campanelli d’allarme sono troppi per restare ina- imprenditori in Lombardia, quello che è il I ragazzi mi guardano negli occhi come se stes-
te, fino alla stagnazione dal 2000 al 2008. Il 2008 glia e la casa. vavano tante richieste di aiuto, mentre oggi ci chia- razione che guida l’azienda di famiglia. Fu infatti spoletina ha deciso di implementare la produzio- scoltati». motore dell’Italia. E qui si sta spegnendo la fidu- si raccontando delle frottole.
3. 4 PRIMO PIANO APRILE 2012
Nei primi giorni di aprile le piogge sono tornate ma gli ultimi mesi hanno registrato un calo netto delle precipitazioni
allarme siccità: la pioggia non basta
La regione ha chiesto al Governo lo stato di emergenza. Si lavora a un piano contro la mancanza d’acqua: l’estate si preannuncia arida
A
prile è il più crudele dei mesi. Così reci- esempio, è a meno 93 centimetri rispetto allo ze- erogare 1 milione e 400mila metri cubi d’acqua». Ma desertificazione non vuol dire solo avan-
ta una poesia di Thomas Eliot. E que- ro idrometrico. «Difficile parlare con certezza – Fonte importante è anche il Tevere. La Comu- zamento del deserto. La Convenzione delle Na-
st’anno lo è stato veramente, almeno in spiega Riccardo Pani, ufficiale idraulico del lago nità montana dell’Alta Umbria, che gestisce le ri- zioni Unite contro la desertificazione, approva-
Umbria, e non per la pioggia bensì per la sicci- – ma questo livello è preoccupante e il rischio è sorse idriche in questa zona, ha erogato nel 2011 ta nel 1994 e ratificata dall’Italia nel ’97, la defi-
tà. L’ombrello l’hanno preso in pochi: le precipi- che continui a scendere. In autunno si potrebbe oltre 5 milioni di metri cubi d’acqua, utilizzati so- nisce come un processo di «degrado dei terreni
tazioni sono state dell’83 per cento inferiori, con arrivare a meno 140 centimetri, anche perché prattutto da aziende agricole, ma anche da pic- coltivabili in aree aride, semi-aride e asciutte sub-
circa 59 mm in meno rispetto all’anno scorso. E quando c’è meno acqua l’evaporazione è più ve- coli orti privati. Ma questo potrebbe non basta- umide, in conseguenza di numerosi fattori, com-
le prime gocce del mese non bastano a rinvigo- loce». re. «Abbiamo constatato una diminuzione di tut- prese variazioni climatiche e attività umane». At-
rire corsi e bacini idrici. L’estate potrebbe esse- te le sorgenti – dice tività umane come le coltivazioni intensive che
re molto dura. Alessandro Carfì, impoveriscono il suolo. L’allevamento del bestia-
«Una situazione preoccupante» ha detto l’as- amministratore de- me che elimina la vegetazione. Il disboscamento
sessore regionale Fernanda Cecchini, che ha lan- legato di Umbra eccessivo che abbatte gli alberi e la loro capaci-
ciato l’allarme siccità chiedendo lo stato di emer- Acque – il rischio tà di trattenere il manto superficiale del terreno.
genza idrica al Governo. Secondo un rapporto riguarda soprattut- Infine l’irrigazione che, con tubi e canali scaden-
che la Regione ha inviato alle province, la scar- to le zone non col- ti, rende salmastre le terre coltivabili. È sempre
sità si protrae dal gennaio 2011 e nei mesi di ago- legate direttamente l’Onu a sottolineare che l’attività irrigua deserti-
sto e novembre ha fatto registrare picchi del 90% a sorgenti o con- fica in media 500mila ettari di terreno all’anno.
di precipitazioni in meno. Angelo Viterbo, diri- dotte e che si rifor- In fin dei conti, il deserto non è poi così lon-
gente regionale del servizio Risorse idriche e ri- niscono solo attra- tano.
schio idraulico, sta lavorando con la Giunta re- verso dei pozzi. elena Baiocco e riccarDo cavaliere
gionale al piano che verrebbe messo in atto se il Qui, in caso di sic-
Governo concedesse lo stato d’emergenza alla cità, si dovrebbe far poche gocce
Regione. «Sicuramente c’è un cambiamento cli- crepe arrivare acqua solo
-83%
nel sUolo DovUte alla scarsità D’acqUa
matico – spiega Viterbo – ma al di là del trend con le autobotti e i la percentuale di precipi-
negativo della media delle precipitazioni c’è il da- Meno acqua, dunque, che potrebbe voler dire sindaci dovrebbero emettere ordinanze per chie- tazioni rispetto all’anno scorso
to effettivo: quest’anno è piovuto molto di me- meno turismo: «Un lago basso è un lago che at- dere l’utilizzo solo per scopi alimentari».
no». E aggiunge: «È da gennaio che siamo pre- tira meno visitatori – spiega ancora Pani – e tra Al di là dell’Umbria, la siccità è un dramma che
occupati. L’estate prossima questa crisi potreb-
be assumere proporzioni maggiori di quelle del
l’altro se le sponde scoperte si allungano la ma-
nutenzione diventa più costosa». Ma non solo:
interessa oltre tre miliardi e mezzo di persone nel
mondo: un miliardo non ha accesso all’acqua po-
-93cm il livello del Trasimeno
2001 e del 2005». A dirlo sono anche i livelli dei questo potrebbe significare anche meno acqua da tabile, mentre i restanti due miliardi e 600 milio- rispetto allo zero idrometrico
corsi d’acqua di fiumi e laghi. Il Trasimeno, per usare per scopi irrigui. Moreno Giannetti, della ni non conoscono i servizi igienici. Che l’acqua
comunità montana del Tra- non sia una risorsa infinita è innegabile. I nume-
simeno, fa sapere che nel ri parlano chiaro. Le riserve mondiali per abitan-
2010 sono stati erogati te ammontavano a 16.800 metri cubi nel 1950,
609.042 metri cubi, mentre entro il 2025 si ridurranno di quasi un quarto, ar-
nel 2011 sono stati 582.934. rivando a quota 4.800. A dirlo è il Consiglio
L’erogazione è diminuita mondiale dell’acqua, un’organizzazione interna-
perché «le colture irrigue so- zionale nata per risolvere i problemi legati alla di-
no sempre meno praticate sponibilità di oro blu.
anche per via del prezzo ele- Diretta conseguenza della siccità è la desertifi-
vato dell’acqua». Il consumo cazione. Sembra quasi un paradosso ma anche
per l’irrigazione, comunque, l’Umbria, cuore verde d’Italia, è a rischio. Secon-
non incide in modo partico- do un’analisi dell’Ispra (Istituto per la protezio-
lare sul livello del lago: «Per ne e la ricerca ambientale) una percentuale tra il
prosciugare un centimetro 30 e il 50% del suo territorio sarebbe minaccia- 30-50% il territorio umbro
Un tratto Del tevere nella zona Di ponte pattoli di superficie dovremmo to dal fenomeno. minacciato dalla desertificazione
l’agricoltura che rischia grosso 500mila gli ettari desertificati
ogni anno dall’attività irrigua
I produttori spiegano la situazione di mais e tabacco, coltivazioni che richiedono un elevato consumo idrico
L
a siccità che minaccia l’Umbria potrebbe campi di acqua, anziché aspergerli fattori principali sono due – spiega Brugnoni –,
avere ripercussioni sulle future coltiva- con l’irrigatore a pioggia. il primo è meteorologico ed è dovuto alla pio-
zioni. Ma già ora gli agricoltori si preoc- Piantare il tabacco è indispensabi- vosità degli ultimi 13-14 mesi, che è stata circa
cupano per il raccolto. «Parlare di emergenza mi le. Ci sono in ballo migliaia di posti la metà delle medie stagionali. Il secondo è lo
sembra un po’ eccessivo. Certo è che se a mag- di lavoro. Il mercato, nonostante la svuotamento dell’invaso di Montedoglio, dopo
gio continua questa situazione, per tabacco e crisi, dà da vivere a cinquemila per- la rottura della diga».
mais potrebbe essere un problema». Così Fabio sone in Umbria, tra produzione, tra- I cereali e le colture arboree, come la vite e
Rossi, presidente dell’Opta, l’organizzazione sformazione e indotto. Quasi il 30% l’olivo, se la possono cavare, ma le colture orto-
dei produttori di tabacco nata in Umbria lo della manodopera è straniera. frutticole sono più a rischio.
scorso marzo e che raggruppa oltre 300 azien- A gravare sul settore anche la In realtà c’è anche un altro problema, legato
de, commenta il rischio cui la regione va incon- riduzione delle sovvenzioni da parte all’inquinamento delle acque del Tevere.
tro. Spiega che per questo tipo di piantagioni è dell’Unione Europea. «Fino al 2009 Brugnoni sottolinea che «in alcuni tratti il fiume
necessario un consumo di acqua superiore ad usufruivamo dei cosiddetti finanzia- è poco pulito, ma ci sono delle centraline che
altre, e che le piogge degli ultimi giorni non menti accoppiati: per ogni quintale agricoltori al lavoro. in UMBria le azienDe agricole sono 36.201, nel rilevano il livello di inquinamento e se questo è
cambiano nulla perché sono già state assorbite prodotto, ricevevamo 170 euro. 2000 erano invece 52.035 (fonte istat 2012) troppo elevato bloccano l’erogazione di acqua,
dai terreni secchi. Oggi appena 27» dice sconsolato rimasta. Prima c’era anche la barbabietola, ma impedendo che questa venga utilizzata per
Altro problema è la diga di Montedoglio, Fabio Rossi. oggi non si coltiva praticamente più». innaffiare le coltivazioni».
fonte principale di approvvigionamento idrico Poco fiducioso anche Domenico Brugnoni, In effetti secondo gli ultimi dati dell’Inea, Entrambi gli agricoltori auspicano una mag-
per uso irriguo. Il suo invaso, dopo l’incidente presidente della sezione regionale della Cia, Istituto nazionale di economia agraria, dal 2000 giore attenzione verso un settore che spesso
avvenuto nel dicembre del 2010, presenta un laConfederazione italiana agricoltori, una delle al 2010 la coltivazione della barbabietola da passa in secondo piano quando si parla di cre-
deficit di pioggia del 29,6% (-337mm) e attual- più grandi organizzazioni agricole professiona- zucchero ha subito una flessione del 98%. In scita. Per andare incontro agli agricoltori, la
mente contiene 27,8 milioni di metri cubi di li d’Europa. «Senza sovvenzioni è difficile generale, stando al rapporto Inea, il numero Regione Umbria ha messo a disposizione undi-
acqua. «Per ora stiamo sfruttando la micro-irri- sopravvivere. Il tabacco in Umbria assorbe delle aziende agricole umbre è diminuito del ci milioni di euro, provenienti dal programma
gazione, ma è solo un palliativo, non la soluzio- molta manodopera e crea un grande indotto 31%. Un trend negativo per un settore ancora di sviluppo rurale 2007-2013, destinati a chi
ne» sostiene Rossi. Si tratta di un meccanismo economico. Perdere questa coltura sarebbe un molto importante nell’area. coltiva in zone con svantaggi naturali e chi col-
che si avvale di tubi di plastica per inondare i duro colpo, anche perché è l’unica industriale Fatto sta che il problema siccità rimane. «I tiva biologico. e.B. r.c.
4. APRILE 2012 PRIMO PIANO 5
Tubature colabrodo, in Italia buttati via tra i 4 e i 5 miliardi di euro all’anno. Si continuano a preferire le bottiglie, il Paese primo consumatore d’Europa
rete idrica, l’Umbria fa acqua
Dispersione del 40% e problema investimenti. Interviene rometti: «Entro sei anni le perdite dovranno essere dimezzate. Otto milioni a disposizione»
D
ell’acqua che arriva al rubinetto di ca- sempre il Comune dovrebbe provvedere a rifor- gono i primi consumatori in Europa di acqua
sa, oltre il 35 per cento si perde per nire l’area interessata attraverso cisterne o auto- minerale in bottiglia: 196 litri a testa, in media, Dati a confronto
strada. Dalle tubature umbre secondo botti. Ci sono paesi o alcune case isolate sulle ogni anno. L’acqua imbottigliata è presente su
la relazione al Parlamento redatta dalla commis- colline che non hanno condutture idriche e uti- quasi ogni tavola italiana ma costa da cinquecen-
sione nazionale per la vigilanza sulle risorse idri- lizzano i pozzi. In parecchi di questi l’acqua è in- to a mille volte in più rispetto a quella pubblica
che, ne fuoriesce il 40%. quinata. È accaduto a San Martino in Campo, del rubinetto, e contribuisce tra lavorazioni, im-
Le situazioni più critiche sono quelle del cen- Assisi, Bastia Umbra. ballaggi e trasporti all’inqui-
tro-sud: dagli acquedotti del Molise esce il 65 per A Foligno i pozzi sono namento dell’atmosfera.
cento delle risorse idriche, mentre durante l’esta- stati inquinati da versa- «Perché è meglio l’acqua
te Sicilia, Sardegna e Puglia sono bersagliate da menti di lavanderie e di del rubinetto rispetto a quel-
emergenze per settimane. Si perde acqua dun- attività artigianali». la in bottiglia? Perché – com-
que, ma anche molto denaro. Una ricerca di Al- Ma entro sei anni, menta il presidente di Le-
thesys dimostra che per circa 3-4mila miliardi di per quanto riguarda gambiente – non si rischiano
metri cubi vanno in fumo tra i 4 e i 5 miliardi di l’acqua pubblica, qual- contaminazioni di materiali
euro all’anno (45 milioni solo per l’Umbria). cosa dovrà cambiare. di imballaggio e di stoccag-
• Il 40% dell’acqua fuoriesce dagli
Nel frattempo gli italiani continuano a consu- L’impegno arriva dalla gio». acquedotti umbri. In Italia oltre
mare 220 litri d’acqua a testa ogni giorno, quan- Regione: «Abbiamo il 35%. Situazione drammatica
Tentare una soluzione - al Sud. Entro sei anni l’Umbria
do i nord-europei non superano i 160. L’Italia approvato un regola-
L’unica via possibile sem-
con 980 metri cubi di prelievo d’acqua annuo mento regionale – punta a ridurre le perdite al
bra essere quella di investire
pro-capite è la prima consumatrice in Europa e spiega l’assessore al-
e lavorare sulla manutenzio- 20%.
la terza nel mondo, dopo Usa e Canada. l’Ambiente Silvano • L’87% degli italiani consuma
ne. Fino ad oggi tutti i citta-
Rometti – che prevede,
Pochi investimenti, tanto inquinamento - dini hanno contribuito in acqua in bottiglia. Il mercato
oltre a ribadire un uso
«Il problema principale è la mancanza di inve-
consapevole degli
questa direzione con il bal- delle acque minerali vale 3,2
stimenti sulle infrastrutture, non ci sono risorse
utenti, una riduzione
zello del 7 per cento applica- miliardi di euro.
– spiega Alessandra Paciotto, presidente Legam- to dai gestori della bolletta. • In 15 anni (1988-2003) il consu-
delle perdite del 20 per
biente Umbria – e quella degli acquedotti cola- Secondo Legambiente si mo italiano di acqua in bottiglia
cento in sei anni. Una
brodo non è considerata una prerogativa di in- tratta di fondi che hanno cambiato poco le co-
parte dei 213 milioni dei fondi per le aree sottou- è più che raddoppiato (da 80 a
tervento». Eppure sistemando la rete si potreb- se, vista la situazione generale degli acquedotti
be avere il 40 per cento di acqua in più. «Non è
tilizzate sarà destinata a questo, circa 7 o 8 milio-
locali. «È fondamentale ridurre le perdite – ri- 182 litri), un fenomeno unico al
ni e un’altra parte cospicua andrà per la depura- mondo.
così semplice. C’è anche il problema dell’inqui- badisce il presidente di Legambiente – sia per il
zione delle acque».
namento. Arpa e Asl controllano le falde acqui- presente sia per le future crisi idriche. Stiamo ri- • Gli italiani consumano 220 litri di
fere e stabiliscono se una certa acqua si può be- Bottiglia o rubinetto? - Negli ultimi tempi in buttando in mare l’acqua che sta inondando la acqua a testa ogni giorno, 30
re oppure no. Se si rileva inquinamento si avvi- molti hanno riscoperto l’acqua di casa, forse an- nostra barca. Ma l’unica soluzione per non af- solo lasciando il rubinetto aper-
sa il sindaco il quale emette un’ordinanza e vie- che come conseguenza diretta della crisi econo- fondare è tappare la falla». to mentre ci si lava i denti.
ta l’utilizzo dell’acqua. Poi – aggiunge Paciotto – mica. Nonostante questo però gli italiani riman- giorgia carDinaletti
viaggio nel tempo tra antichi acquedotti
Labirinti sotterranei e ponti secolari del territorio. Ecco i capolavori idraulici di etruschi, romani e frati medievali
cisterna roMana Dei voltoni, toDi (foto: faBrizio arDito) ingresso Delle cisterne Di aMelia (foto: ass. i poligonali) il panoraMa Dal percorso lUngo l’acqUeDotto Di spello ponte Della torre, spoleto (foto: torsten henning)
A
cquedotti, pozzi e cisterne. Opere com- sattivato nel 1799. Tredici anni dopo un tratto ne per diversi decenni. Ad oggi si può visitare una parte di condotto lun-
plesse, a volte mastodontiche, che resi- venne trasformato in un percorso pensile che Il viaggio continua a Todi con la sua comples- ga 700 metri. Le strutture non sono più destina-
stono ai secoli e, in alcuni casi, conserva- s’immette in città attraverso l’arco di Via Appia. sa rete sotterranea: tre chilometri di cunicoli di te a usi idropotabili. A eccezione del primo trat-
no la loro funzione. Il percorso alla scoperta dei E poi c’è Spoleto con il maestoso Ponte delle drenaggio, 484 pozzi e 12 cisterne se si contano to dell’acquedotto della Formina: per alcune cen-
sistemi idraulici in Umbria attraversa tutta la re- Torri lungo 236 metri e alto 76. L’opera fu co- solo quelle romane. Il sistema serviva all’approv- tinaia di metri il sistema funziona e serve, con un
gione e almeno due epoche: quella romana e struita nel tardo Medioevo sulle basi dei resti di vigionamento idrico, allo smaltimento delle ac- moderno meccanismo di pompaggio, la frazio-
quella medievale. epoca romana e rappresenta la parte più spetta- que sotterranee e a evitare smottamenti e frane. ne di Sant'Urbano. Le cisterne sono usate per rac-
Si inizia da Perugia con l’acquedotto della Fon- colare dell’acquedotto che portava risorse idriche La rete di canali, riscoperti a partire dagli anni Ot- cogliere l'acqua piovana, sfruttata per irrigare i
tana Maggiore. Durante il XII secolo il progres- dal Cortaccione, da Patrico e dalla Valcieca. Sul tanta dal gruppo speleologico locale, venne di- giardini del centro storico o, come a Todi, per gli
sivo aumento della popolazione rese necessario ponte si innalza una muraglia di 12 metri, in cui smessa con la costruzione di un moderno acque- impianti antincendio.
un maggiore approvvigionamento idrico. Ai fra- ancora scorre l’acqua usata dagli spoletini in lar- dotto nel 1925. Tuttavia le cisterne duecentesche, A Orvieto sono state ritrovati anche ipogei di
ti il compito di individuare e incanalare nuove ac- ga parte per irrigare gli orti. che si trovano sotto la zona orientale della piaz- epoca etrusca utilizzati per l’approvvigionamen-
que sorgive: la raccolta di Montepacciano, vici- È invece inutilizzato, ma comunque di grande za principale, sono ancora utilizzate per l’impian- to idrico. E qui c’è uno dei capolavori umbri di
no all’attuale frazione di San Marco, sembrava la fascino, l’acquedotto romano di Spello. Partendo to antincendio dei Palazzi comunali. ingegneria legata all’acqua: il cinquecentesco poz-
fonte più adatta. Nel 1254 le prime delibere del da Collepino segue le pendici del Monte Suba- Storie di scoperte speleologiche anche nel Ter- zo di San Patrizio. Dotato di due rampe elicoi-
Consiglio Generale del Popolo. Il progetto fu af- sio fino ad arrivare all’ingresso del centro stori- nano. A Narni, a partire dalla fine degli anni Set- dali a senso unico, completamente autonome e
fidato al maestro veneziano Boninsegna. Un la- co della cittadina. L’opera, lunga quasi cinque chi- tanta, gli esploratori dei sottosuoli urbani scopri- servite da due diverse porte, permetteva di tra-
birinto di cunicoli per oltre 500 metri di lunghez- lometri, crea un terrazzamento artificiale che at- rono ciò che restava della piccola Chiesa di San- sportare con i muli l'acqua del pozzo.
za e una cisterna di raccolta, la Conserva delle ve- traversa uliveti e una fitta macchia mediterranea. t’Angelo e una stanza ricca di graffiti dei reclusi Ad Amelia le cisterne romane, dislocate in va-
ne, ne assicuravano il funzionamento. Più a mon- Sulla parete a valle del condotto sono ancora vi- del Tribunale dell’Inquisizione. Non solo, furono rie parti della città e rimaste perfettamente intat-
te, venne costruito un altro serbatoio, il Conser- sibili aperture rettangolari che permettevano individuati anche cunicoli e cisterne. Del resto te, testimoniano un sistema efficiente che garan-
vone Vecchio, per raccogliere la pioggia da utiliz- l’ispezione del cunicolo e sfiatatoi per la circola- uno degli acquedotti umbri più interessanti è pro- tiva la sopravvivenza alla comunità anche nei pe-
zare in caso di siccità. Il 13 febbraio 1280, l'acqua zione dell’aria. Durante i secoli l’acquedotto fu prio quello narnese: la “Formina”. Costruita dal riodi di siccità. Il complesso idraulico compren-
finalmente sgorgava dall'appena ultimata Fonta- spesso ristrutturato anche perché era la fonte idri- curator aquarum Nerva nel 27 d. C., la struttura è de dieci ambienti con volte a botte e risale al II
na Maggiore. Gli interventi di manutenzione or- ca principale della città; alla fine dell’Ottocento lunga circa 13 km e mantiene una pendenza co- secolo d.C. Gli anziani giurano di aver usato le ci-
dinaria furono nei secoli numerosi. Spesso bersa- fu tuttavia sostituito con una tubazione in ghisa stante: si snoda lungo le pendici delle colline, at- sterne fino agli anni Cinquanta.
glio di saccheggi e sabotaggi, l’acquedotto fu di- che fece perdere memoria dell’antica costruzio- traversa tre monti e supera alcuni corsi d'acqua. valentina parasecolo