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User Experience e Test di Usabilità
Corso di Laurea in Teoria e
Tecnologia della Comunicazione
Laboratorio di Progettazione
Prof. Giorgio De Michelis
Gruppo Test di Usabilità:
Melania Mauri
Sara Minoli
Davide Leto Barone
A.A. 2012/2013
Relazione finale progetto
Indice
INTRODUZIONE....................................................................................................................2
La User Experience.......................................................................................................3
Usabilità........................................................................................................................3
Interaction Design.........................................................................................................4
Principi di Usabilità........................................................................................................5
FASE 1: ANALISI DELLE APP.................................................................................................6
Strava………….…………..…………………………………………………………………..6
Runtastic.........…………….........…………………………………………...…………….....7
Waze…………………………….......………………….....................................................9
Google Map................……………………………......…………………..........................10
FASE 2 :TEST DI USABILITA’...............................................................................................13
Il nostro esperimento...................................................................................................14
Obiettivi……………………………………………………………………………..........14
Metodi utilizzati......……………………………………………………...……………....14
Setting………………………………......………………….....………………………....15
Campione.……………...........…......……………………………………………..........15
Procedimento…..…...............………….................……………………….......................16
Resoconti interviste.................................................................................................17
Analisi dei risultati....................................................................................................23
Intervista semi-strutturata .......................................................................................23
Problemi riscontrati.................................................................................................30
Conclusioni..................................................................................................................31
Proposte......................................................................................................................31
INTERAZIONI CON ALTRI GRUPPI......................................................................................32
Note............................................................................................................................35
1
Introduzione
Negli ultimi 5 anni la città di Milano ha visto una crescita esponenziale del numero dei ciclisti,
circa il 26% in più secondo i dati diffusi da Ciclobby: la recente crisi economica, la maggiore
sensibilità dei cittadini a tematiche ambientali, la voglia di cosmopolitismo e di modernità che
da sempre caratterizza il capoluogo meneghino, sono da considerarsi fattori e promotori del
cambiamento in atto. Nasce dunque la necessità di ideare un software di navigazione Gps
per ciclisti che vada incontro alle necessità dell'utente milanese, prendendo un po' le distanze
da quelli che sono gli attuali strumenti di navigazione e sviluppando un prodotto ad hoc, che
coniughi le funzionalità classiche dell'assistenza alla navigazione ad altre più innovative, quali
ed esempio la possibilità di scegliere percorsi personalizzati. In questo consiste il progetto
finale del Laboratorio di Progettazione del Professor Giorgio De Michelis, frutto della collabo-
razione di diversi gruppi di lavoro, ciascuno con il proprio compito.
In una prima fase il nostro gruppo si è occupato della User Experience. A tale proposito ab-
biamo identificato i principi di usabilità da seguire nella realizzazione di un'app mobile, e quin-
di analizzato 4 applicazioni Gps considerate best practise, mettendone in evidenza i punti di
forza.
In una seconda fase di lavoro, abbiamo effettuato un test di usabilità con gli utenti, al fine di
indagare le modalità di interazione utente-applicazione, analizzando nel dettaglio le perfor-
mance, così da identificare eventuali linee guida e raccomandazioni per le modifiche da ap-
portare nelle successive fasi di design e re-design.
2
User Experience
L’esperienza utente (in inglese User Experience o UX) è il risultato dell’insieme di emozioni,
percezioni e reazioni che una persona prova quando si interfaccia con un prodotto o servizio.
Equivale in altre parole al grado di aderenza soggettiva tra aspettative e soddisfazione nell’in-
terazione con il sistema, sia esso fisico che digitale. La user experience è quindi una dimen-
sione della progettazione che mette al centro le caratteristiche e i bisogni degli utenti, focaliz-
zandosi sul loro contesto d’uso. Ha una natura soggettiva perché riguarda i pensieri e le sen-
sazioni di un individuo nei confronti di un sistema; inoltre è dinamica dal momento che si mo-
difica nel tempo al variare delle circostanze.
Sebbene il concetto di User experience sia stato introdotto da Donald Norman a metà degli
anni '90, vi è ancora molta confusione riguardo l'esperienza d'uso, tanto che spesso viene
equivocata con l'usabilità.
Usabilità
L'Iso (International standard organization) definisce l'usabilità di un prodotto come “Il grado
con cui un determinato prodotto può essere usato da specificato utenti per raggiungere
specificati obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specificato contesto d’uso".
Si tratta, per così dire, di una definizione multidimensionale, che scompone l’usabilità su tre
assi, relativi a tre variabili sostanzialmente indipendenti: efficacia, efficienza e soddisfazione
degli utenti, il cui valore può in qualche modo essere "misurato".
L’efficacia viene definita come l’accuratezza e la completezza con cui gli utenti raggiungono
specificati obbiettivi. Essa considera pertanto il “livello di precisione” con cui l’utente riesce a
raggiungere i suoi scopi e viene misurato numericamente.
L’efficienza è definita come “la quantità di risorse spese in relazione all'accuratezza e alla
completezza con cui gli utenti raggiungono gli obiettivi”. Tali risorse potranno essere di natura
3
differente secondo le situazioni, e potranno anch’esse essere quantificate. Per esempio:
il tempo impiegato per ottenere un determinato risultato, il numero di tasti da premere per
realizzare una certa funzione, il numero di operazioni di un certo tipo da effettuare, ecc.
La soddisfazione, infine, è definita come “la libertà dal disagio e l’attitudine positiva verso
l’uso del prodotto”.
L’usabilità non è quindi una proprietà assoluta degli oggetti, ma è sempre relativa al compito
da svolgere, all'utente che lo svolge e al contesto d’uso. Essa è quindi solo una delle com-
ponenti della user experience, in cui convergono invece moltissime discipline.
Interaction Design
Essendo la nostra un’analisi sull’usabilità e sulle modalità di interazione uomo – applicazione,
è necessario introdurre brevemente il concetto di Interaction Design, ovvero l'attività di
progettazione dell'interazione che avviene tra essere umani e sistemi meccanici e informatici.
Questa disciplina si occupa dell’ideazione, progettazione, sviluppo e valutazione di tecnologie
interattive all’interno di vari ambiti dell’attività umana. Gli scopi dell’Interaction design
includono la progettazione di vari tipi di interfacce (grafica, tattile, uditiva, ecc.), le modalità di
comportamento di queste in risposta agli input dell’utente, e anche aspetti di user
experience.
Il design dell'interazione si basa su 4 attività, caratterizzate da una forte natura interattiva:
 identificare i bisogni e stabilire i requisiti (attraverso interviste, questionari,
osservazione sul campo e focus group);
 sviluppare proposte di design alternative che rispondano ai requisiti identificati
(modelli concettuali e progettazione fisica);
 costruire versioni interattive che possano essere comunicate e valutate (prototipi);
 valutare l'accettabilità (test sul prodotto).
4
Principi di usabilità per un'applicazione mobile
I problemi di usabilità nascono quando l'utente non riesce ad intuire le modalità di funziona-
mento del prodotto e deve necessariamente sforzarsi ad eseguire azioni molto lontane dalle
sue aspettative e dalle sue normali modalità di esecuzione. Al fine di evitare questi malfunzio-
namenti, abbiamo scelto di identificare 6 linee guida per l'usabilità delle applicazioni mobile
(basandosi sulle 10 euristiche di Jacob Nielsen).
• Visibilità dello stato del sistema: è importante tenere informati gli utenti su ciò che sta
accadendo e sullo stato della loro navigazione, cioè è possibile a livello grafico attra-
verso un buon feedback visivo che indichi chiaramente il percorso delle pagine interne.
• Corrispondenza tra sistema e mondo reale: l’app deve utilizzare un linguaggio familia-
re, utilizzando scritte ed icone che facciano riferimento ad un codice condiviso (es.
scritta “Home” o icona di una casetta per indicare il link alla schermata principale).
• Coerenza e standard: le stesse parole e gli stessi comandi devono apparire nella stes-
sa collocazione e produrre gli stessi effetti in situazioni equivalenti; il che significa so-
prattutto definire uno stile omogeneo per l'intera applicazione, senza disorientare
l'utente con cambi non giustificati di font, colore, dimensioni e layout.
• Riconoscimento piuttosto che ricordo: la mente umana performa ottimamente in ter-
mini di memoria a lungo termine, mentre fallisce più facilmente a livello di memoria a
breve termine. Per questo è importante minimizzare il carico di memoria a cui è sotto-
posto l'utente, considerando che solitamente l'applicazione mobile viene utilizzata in
condizioni di basso impegno ed attenzione.
• Flessibilità ed efficienza d'uso: importanza di fornire degli acceleratori all'utente esper-
to, al fine di velocizzare l'interazione con l’app.
• Design estetico e minimalista: Evitare di riempire eccessivamente la schermata, inse-
rendo pochi comandi base nella schermata principale, rendendo accessibili su altri li-
velli menù e funzionalità secondarie.
5
Fase 1
Analisi delle applicazioni
Come indagine preliminare abbiamo deciso di analizzare 4 applicazioni Gps per smartphone
considerate delle best practise. Abbiamo poi messo in evidenza i punti di forza a livello di
usabilità ed interazione uomo-macchina, fornendo così le basi per la progettazione ottimale
della nostra applicazione.
Strava
Strava Cycling è un'applicazione che consente di tracciare di archiviare i propri percorsi in bi-
cicletta. Al fine di poter sfruttare l'applicazione in tutte le sue funzionalità, è prevista la crea-
zione di un account utente per la condivisione dei tracciati sui maggiori social network e sul
sito strava.com.
6
Caratteristiche:
• Design semplice ed essenziale, interazione utente facilitata grazie alle numerose fun-
zionalità del menù;
• icone intuitive e poco numerose così da non confondere il soggetto durante la naviga-
zione;
• l'interazione con l'utente passa esclusivamente attraverso il canale touch, totale man-
canza di un supporto vocale;
• il lato social è ben sviluppato e consente maggiori possibilità di interazione.
Runtastic
Runtastic è un'applicazione di allenamento disponibile per Iphone, Blackberry, smartphone
Android e Windows. Runtastic permette di misurare tutti i dati necessari per ottimizzare le
proprie sessioni di allenamento: l'applicazione misura in automatico tempi, distanze, calorie
consumate, velocità, elevazioni e traccia tutti i tuoi esercizi tramite il GPS integrato. Questo
permette all'utente di analizzare e confrontare i propri percorsi, progressi e prestazioni e, ov-
viamente, i chilometri percorsi settimanalmente. L'applicazione permette, oltre che il salva-
taggio di ciascuna sessione di allenamento, anche la condivisione di quest'ultima sul sito
runtastic.com, oltre che sui maggiori social media.
Caratteristiche:
• L'utente ha sempre un feedback visivo riguardo la sua posizione, grazie a uno slider a
pallini bianchi su sfondo nero;
• la grafica è essenziale, chiara e non caotica, sia dal punto di vista dei contenuti che
dal punto di vista della grafica: i due colori del brand (il grigio e il blu) vengono affianca-
ti a colori neutri quali il bianco e il nero;
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• combinazione di scritte ed icone semplice ed intuitiva col pregio di non appesantire la
grafica, pur veicolando efficacemente significati;
• l'interazione con l'utente passa attraverso tre canali: il visivo, il touch (attraverso il tap-
ping e lo switch) e l'audio in output.
8
Waze
Waze è un’applicazione di navigazione disponibile per tutti i sistemi operativi che ci dimostra
le enormi potenzialità del crowdsourcing: si tratta infatti di un’app con servizio GPS, nata e
alimentata grazie al contributo di una community di utenti che contribuisce ad aggiornare le
informazioni disponibili con l'aggiunta di contenuti personalizzati.
Caratteristiche :
• Interfaccia chiara in stile cartoon caratterizzata da colori vivaci ed icone; mappe non
dettagliate come quelle dei software di navigazione più classici ma a loro modo espli-
cative e complete;
• lato social molto sviluppato; la community degli utenti contribuisce ad aggiornare il da-
tabase con l'aggiunta di contenuti personalizzati;
• l'interazione avviene attraverso il visivo ed il touch; supporto audio solo in output (voce
molto metallica).
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Maps
Google Maps Navigatore è un sistema di navigazione GPS collegato a Internet.
Offre la possibilità di cercare la destinazione d'arrivo non solo inserendo l'indirizzo, ma anche
digitando il nome di un'attività commerciale o la tipologia (es: pizzeria, meccanico ecc...).
Pensato come navigatore per auto, consente di poter selezionare anche la modalità "a piedi"
o “con i mezzi di trasporto”.
Caratteristiche:
Presenza di una mappa fullpage con menù di navigazione principale a fondo scherma-
ta, consultabile con un semplice click;
• interfaccia semplice, chiara ed intuitiva;
• possibilità di scelta per l'utente di visualizzare durante la navigazione o una mappa o
una schermata con elencate le indicazioni;
• assistenza vocale a scelta;
10
• menù secondari nascosti sulla schermata principale, consultabili a seconda delle ne-
cessità;
• possibilità di visualizzare la mappa classica Google o quella 3d.
Per gli amanti delle due ruote Google ha introdotto un’interessante novità sulle proprie map-
pe: la possibilità di pianificare itinerari in bicicletta. La società ha annunciato il nuovo servizio
durante il National Bike Summit che si è tenuto a Washington, D.C. Gli utenti di Google Maps
possono ora selezionare quattro modalità di trasporto quando pianificano un itinerario: in au-
to, con i trasporti pubblici, a piedi e in bicicletta. Quest’ultima tipologia non è ancora attiva in
Italia, ma è già in funzione negli Stati Uniti. Se volete sperimentare la pianificazione dei per-
corsi in bicicletta al momento dovete accedere a http://maps.google.com/, dato che
suhttp://maps.google.it/ l’opzione non è ancora disponibile. Ecco un esempio di itinerario ci-
clistico relativo alla città di New York:
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Fase 2: Test di usabilità
Il test di usabilità è il metodo più efficace per avere un riscontro sulla facilità d'uso
dell'interfaccia progettata e per scoprire tempestivamente che cosa rende difficile o
costituisce ostacolo a un'interazione efficace, efficiente e soddisfacente. Osservando gli
utenti è possibile analizzare nel dettaglio performance e reazioni nell'interazione con
l'interfaccia progettata, verificando il livello di usabilità conseguito nei diversi stadi di sviluppo
dell'applicazione. Lo studio dei dati derivanti dal test, infine, fornisce le linee guida e le
raccomandazioni per le modifiche da apportare nelle successive fasi di design e re-design.
Il compito del test di usabilità è, quindi, quello di studiare il comportamento degli utenti reali
alle prese con il dispositivo in questione al fine di (Maurizio Boscarol, 2003):
1. Identificare le criticità dell'interfaccia, per poterli correggere in un'ipotetica fase di design;
2. Capire come l'utente si muove e ragiona, e dunque quali sono le ragioni di eventuali
difficoltà, per tenerne conto in una successiva ipotetica fase di progettazione.
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La nostra analisi
Obiettivi
L'analisi svolta dal nostro gruppo ha come scopo quello di valutare, attraverso il test di
usabilità, le modalità di interazione dei soggetti del nostro campione con lo smatphone,
impegnati a consultare un’app di navigazione GPS durante un tragitto in bicicletta.
Metodi utilizzati
Abbiamo scelto di utilizzare, ai fini della nostra ricerca, due metodi: l'intervista semi-
strutturata e la task analysis.
1. Intervista semi-strutturata
Metodo di ricerca di tipo qualitativo, consiste nel porre all'intervistato una serie di domande,
lasciandolo libero di rispondere come crede. Nonostante la presenza di una traccia fissa ed
ordinata, la conduzione dell'intervista può variare sulla base delle risposte date
dall'intervistato e sulla base della singola situazione, ad esempio può accadere che
l'intervistato anticipi alcune risposte. Ogni soggetto intervistato, lasciato relativamente libero
di esprimere le sue opinioni ed i suoi atteggiamenti, è abilitato a dirigere, insieme a chi lo
interroga, l'intervista.
La scelta dell'intervista è stata dettata dalla finalità del nostro lavoro, che è nato come studio
pilota, volto semplicemente a tracciare a grandi linee lo scenario di modalità d’uso dei GPS in
bicicletta, e non a raccogliere dati significativi a livello statistico su un campione più esteso.
Questa tipo di intervista ci ha permesso di raccogliere dati qualitativamente più significativi,
nonostante il campione fosse ridotto.
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2. Task analysis
Detta anche analisi del compito, consiste nell'assegnare agli utenti un insieme di compiti
puntuali, di vario livello di difficoltà, per ricavare il grado di efficacia, efficienza e soddisfazione
di un servizio attraverso la misurazione di alcune variabili (numero di errori, tempo di
esecuzione ecc...) con cui un dato compito viene portato a termine. I suoi concetti chiave
sono obiettivi, compiti e azioni, ovvero ciò che l'utente mette in atto per raggiungere il
compito a lui assegnato.
Setting
L'esperimento è stato svolto a Milano (zona Maciachini), i percorsi richiesti, pur diversi tra
loro, prevedevano la medesima distanza di percorrenza.
I partecipanti hanno avuto a disposizione:
- una bicicletta,
- un supporto per smartphone collocato sul manubrio,
- un iPhone 4s dotato dell’app GPS di Google Maps.
Campione
Undici soggetti, 7 maschi e 5 femmine, di età compresa tra i 19 e i 45 anni con scolarità
medio – alta e occupazione varia (studenti, stagisti, lavoratori). I soggetti sono stati scelti in
quanto ciclisti sul territorio milanese, sia occasionali sia abituali.
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Procedimento
Intervista semi-strutturata
- Dati anagrafici: nome, età, occupazione;
- Quanto spesso usi la bicicletta?
- Per quale scopo?
- Perché proprio la bici e non un altro mezzo?
- Fai utilizzo del navigatore GPS in generale (indicare frequenza)?
Task
- Impostare la destinazione ( da fermi prima di iniziare la marcia oppure in movimento)
	- Collocamento dispositivo	 (supporto da manubrio, tasca, mano...)
- Modalità di interazione in bici (solo audio, touch, video..)
Domanda conclusiva:
- Sei soddisfatto della modalità d'uso scelta?
- Eventuali commenti ( limiti, proposte)
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Resoconti
Sogg.1: Francesco, 28 anni
Avvocato/Dottorando in Diritto Penale presso l’università Bicocca
Ciclista abituale (usa la bici per lavoro, università, svago).
Consulta l’app da fermo, memorizzando il percorso e riponendo lo smartphone in tasca.
Contrario al supporto, non vuole distrarsi, si fida della sua memoria.
Per controllare il percorso lo estrae velocemente dalla tasca in movimento.
Ritiene che il navigatore possa essere utile, ma consultandolo a priori non vede l’utilità di un
navigatore apposito da montare sulla bicicletta.
Sogg.2 : Arrigo, 19
Studente di economia, Università Bicocca
Ciclista sporadico. Pedala solo quando è bel tempo e per rilassarsi.
Imposta il navigatore da fermo, lo colloca nel supporto e pedala comodamente fino a
destinazione seguendo le indicazioni visive e vocali, ma senza usare le auricolari.  
Ritiene che il supporto sia utile, e così anche un app GPS per bici, soprattutto per turismo.
Trova la luminosità dello schermo piuttosto buona, soprattutto se impostata al massimo.
Problemi: la voce del navigatore è troppo bassa e non si sente bene a causa del traffico.
Sogg.3 : Diego, 31 anni
Cantante, Musicista
Ciclista occasionale, 2-3 volte a settimana per svago (es. comprare il giornale).
Colloca il dispositivo sul supporto pensando di poterlo impostare durante la marcia, ma
capisce che non è una buona idea. Quindi lo estrae e lo imposta da fermo, lo ricolloca sul
supporto e parte. Il supporto gli da un senso di onnipotenza verso il mondo.
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Soddisfatto dalla realtà aumentata, l’idea di averlo e poterlo consultare nel momento del bi-
sogno gli da di sicurezza. Ritiene inoltre interessante poter visualizzare i punti di interesse a lui
vicini, e anche poter conoscere i nomi delle strade.
Sogg. 4: Veronica, 24 anni
Studentessa Università Bicocca
Ciclista abituale, a Gessate.
Manifesta una iniziale difficoltà ad impostare il navigatore, in quanto non abituata ad utilizzar-
lo. Quando ci riesce lo colloca nel supporto e parte. Durante il percorso segue la voce guida,
che le consente di pedalare comodamente fino a destinazione.
Trova il supporto molto utile e resistente, infatti si fida a lasciare lo smartphone inserito, senza
temere eventuale cadute.
Non rileva alcun problema di visibilità, né per la luminosità dello schermo né per i riflessi dovu-
ti al sole (grazie anche alla possibilità di regolare l’inclinazione del supporto).
Limite: con il freddo ed i guanti è molto difficile interagire con l’app tramite lo schermo touch-
screen.
Soluzione: guanti mini guanti magici schermo touch per iPhone, iPad e tutti i dispositivi tou-
chscreen:
http://www.miniinthebox.com/it/mini-guanti-tocco-magico-schermo-per-iphone-ipad-tutti-i-di
spositivi-touchscreen_p241845.html
Sogg.5 : Alice, 24 anni
Studentessa Università Bicocca
Ciclista abituale nei mesi più temperati.
Imposta il navigatore, e parte mettendoselo in tasca. Al momento del bisogno lo estrae, e lo
consulta in movimento. Si accorge però della pericolosità, vista la presenza dei binari; quindi
si decide a provare il supporto sul manubrio, soluzione che dice risultare molto comoda.
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Usa l’app solo per consultare il percorso senza la modalità navigatore. Non vuole farsi distrar-
re dalla voce, né mettere le auricolari. Il supporto consente di consultare comodamente l’app,
senza temere che il proprio smartphone subisca dei danni.
Limite: in caso di pioggia è necessario un supporto che isoli l’apparecchio dall’acqua.
Sogg. 6 : Maaike, 20 - Delft (NL)
Studentessa erasmus politecnico di Milano
Ciclista abituale sia in Olanda, che qui a Milano in questi mesi di erasmus.
Imposta la destinazione da ferma, visualizza il percorso e dopo mette lo smatphone in tasca.
Lo estrae  2-3 volte dalla tasca per controllare se sta andando nella direzione giusta, 2 volte
in movimento  (tenendo lo smatphone in mano) ed una volta quando si ferma ad uno stop.
Dopodichè raggiunge il luogo desiderato.
Ritiene che il navigatore sia utile, perché le capita spesso di perdersi non conoscendo la città.
Non usa il supporto, perchè lo ritiene old-fashion, infatti in Olanda i supporti vengono usati da
gente anziana per reggere le mappe cartacei. Lo comprerebbe ed userebbe solo se avesse
un design accattivante e se effettivamente facilitasse l’uso del gps.
Limiti: Se fa freddo, si congelano le mani e anche con i guanti è difficile reggere il dispositivo.
La voce guida non si sente quando si è in mezzo al traffico.
Sogg. 7: Thomas, 39 anni
Dottorando in scienze motorie
Imposta il navigatore da fermo, si mette l’auricolare, lo mette in tasca e parte seguendo la
voce guida. Dice di essere contrario al supporto perché distoglie l’attenzione dalla strada, e
perchè non si fida a collocare uno smartphone su un supporto a causa del loro elevato costo.
Durante gli spostamenti in bicicletta infatti, i tempi sono ristretti rispetto a quelli di un
viaggio in macchina e quindi non si ha il tempo di consultare il GPS manualmente. La voce è
una soluzione vincente in quanto consente sia di ascoltare le indicazioni sia
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contemporaneamente di guardare la strada.
Proposta: occhiali con uno schermino in alto tipo frecce che ti indicano la direzione in cui gi-
rare.
Sogg.8: Cesare, 25 anni
Laureato in Lettere, stagista presso il Bergamo Film Festival.
Ciclista occasionale (2/3 volte la settimana), utlizza la bici per tenersi in forma e per le com-
missioni. Imposta la destinazione da raggiungere da fermo, prima di iniziare la marcia, inseri-
sce auricolari (auricolari normali, non singolo auricolare bluetooth) per sentire la voce guida,
ma gli viene consigliato di toglierle perché vietato dal codice della strada.
Inserisce lo smarthphone nel supporto e pedala fino a destinazione affidandosi principalmen-
te alla voce guida. Pensa che i gps per ciclisti siano strumenti interessanti, ma che dovrebbe-
ro offrire più servizi per gli utenti.
Proposte:
• percorsi ad hoc per sportivi (esempio: percorso di allenamento che preveda almeno
10 salite, percorso che preveda almeno un rettilineo di tot. km);
• percorsi consigliati per turisti/ persone interessate a monumenti e attrazioni culturali di
vario tipo sulla falsariga degli itinerari a piedi proposti dalle guide turistiche
	 Lonely Planet.
Sogg.9: Cristina, 32 anni
Account manager, mamma di due bambini.
Ciclista sporadica, utilizza la bicicletta solo per portare i figli in giro nei mesi primaverili ed esti-
vi. Imposta la destinazione d’arrivo prima di mettersi in marcia, ripone lo smartphone nella ta-
sca destra del cappotto, affidandosi alla voce guida e consultandolo ogni tot. metri da ferma.
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Ritiene che un navigatore pensato appositamente per ciclisti sarebbe uno strumento poco
utile per una persona poco sportiva e poco interessata al ciclismo come lei.
Esprime delle perplessità riguardo al posizionare il supporto per smatphone sul manubrio:
essendo mamma di due bambini piccoli ha il manubrio occupato da un seggiolino piuttosto
ingombrante, non ha quindi spazio sufficiente sul manubrio per collocare il dispositivo e,
anche ammesso che vi fosse lo spazio necessario, terrebbe comunque lo smartphone in ta-
sca per paura che i figli lo tocchino e lo facciano cadere accidentalmente.
Proposta: ideare una sorta di fascia porta smartphone da mettere sull’avambraccio, simile a
quelle utilizzate dai joggers, pensata per persone che non possono utilizzare un supporto fis-
so a manubrio (perché hanno seggiolini, cestini, campanelli o specchietti molto ingombranti
attaccati al manubrio).
Sogg. 10: Martino, 25 anni
Fotografo
Ciclista abituale a Milano, usa la bici come mezzo di trasporto alternativo all’auto.
Imposta la destinazione, mette le cuffie e il dispositivo in tasca e parte seguendo le informa-
zioni vocali. Esprime una certa preoccupazione sul tenere il telefono in tasca in quanto teme
che nell’estrarlo per consultare l’app gli possa cadere in movimento.
Ritiene che sia difficile guardare il cellulare, durante il tragitto e si sente più sicuro a ricevere
delle istruzioni vocali tramite una sola auricolare. Le informazioni essendo unidirezionali non
distolgono l’attenzione dalla strada. Considera il supporto sul manubrio una soluzione
precaria. Non si fida a posizionare il suo smartphone su di esso.
Inoltre da non dimenticare il fatto che, non avendo Milano delle piste ciclabili, i ciclisti sono
costretti ad andare sul marciapiede,  contromano, in situazioni che richiedono una particolare
attenzione. I navigatori per biciclette dovrebbero quindi tener conto di questi passaggi alter-
nativi, che però purtroppo forse non sono concessi dal codice della strada. In questo modo
le mappe non sarebbero poi così diverse a quelle per le auto rendendo l’app un po’ inutile.
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Sogg. 11: Alessandra, 26 anni
Fotografa
Ciclista abituale, per raggiungere il posto di lavoro. Predilige la bici per tenersi in forma, ma
anche per fare più in fretta poiché è sempre in ritardo. Per lei è inammissibile usare l’auto a
Milano per paura di prendere multe poiché lavora in una zona limitrofa alla ZTL.
Imposta il navigatore lo colloca sul supporto e parte. Prova a mettere l’auricolare in modo da
essere più sicura di ricevere le informazioni. Interagisce con l’app mentre pedala, facendo at-
tenzione alle auto. Ritiene che il supporto sia utile, ma la distanza tra il supporto e gli occhi
non permetta di visualizzare correttamente le informazioni, comportando una certa
scomodità.
Sogg. 12: Maurizio, 45 anni
Ferroviere
Ciclista abituale, usa la bici sia per andare al lavoro sia per delle biciclettate domenicali con la
moglie. Preferisce la bici all’auto in quanto risulta più comoda, e gli consente di essere
indipendente dai mezzi pubblici che non sempre passano agli orari prestabiliti. Per lui,
fondamentale è la questione dell’impatto ambientale.
Imposta il navigatore da fermo, si mette le cuffie auricolari, sale in bici e lo posiziona sul
supporto. La voce guida del navigatore gli da’ sicurezza. Ma la distanza tra sé e il manubrio
dove è posto il navigatore lo obbliga ad una posizione china onde evitare che le cuffie
fuoriescano dal padiglione auricolare.
Sarebbe molto più comodo utilizzare un auricolare buetooth.
21
Analisi dei risultati
Dall’analisi delle risposte ottenute nelle interviste e dall’osservazione del comportamento dei
soggetti di fronte ai task proposti, abbiamo ricavato i seguenti grafici e le seguenti
osservazioni (le tabelle con le risposte si trovano in appendice).
Intervista semi-strutturata
Nel grafico sottostante (Grafico 1), è evidenziata la frequenza con cui i soggetti utilizzano
settimanalmente la bicicletta. I dati dimostrano che il 75% degli intervistati utilizza molto la
bicicletta, infatti quasi il 20% la utilizza tutti i giorni, il 33% tra i 4/5 gg a settimana e il 25% tra
i 2 e i 3 giorni/sett.
Considerando questo dato in relazione all’occupazione, risulta che la distribuzione dei ciclisti
è eterogenea indipendentemente dall’occupazione (Grafico 2): la maggioranza dei ciclisti
17%
33%
25%
8%
17%
Grafico 1: Frequenza settimanale uso bici
mai 1g/s 2/3g/s 4g/s tutti i giorni
22
intervistati utilizzando la bici almeno 2/3 volte a settimana, sia studenti, sia lavoratori.Il
seguente grafico (Grafico 3) invece mostra che il 50% dei ciclisti utilizza la bici come mezzo di
trasporto sostitutivo, ovvero per ogni scopo. Interessante il dato dei lavoratori, infatti il 75%
di questi si rivela ciclista assiduo.
Per quanto riguarda il motivo per cui i soggetti intervistati preferiscono usare la bici rispetto ad
altri mezzi di trasporto (grafico 4), il 33% la usa per mantenersi in salute e in allenamento, il
0
1
2
3
4
0v/s 1v/s 2-3v/s 4-5v/s 7/7gg
Grafico 2: Frequenza d’uso bici - occupazione
studente stagista/dottorando lavoratore
0
1,5
3,0
4,5
6,0
tutto svago scuola o lavoro
Grafico 3: Scopo d’uso - occupazione
studente stagista/dottorando lavoratore
23
25% perché pedalare lo rilassa, un altro 25% poiché trova la bici molto comoda per spostarsi
in città. Usare la bici, infatti, è molto vantaggioso per evitare code, traffico e rischi di non
trovare parcheggio. Inoltre, la bici rende indipendenti, consentendo di non dover attendere il
passaggio dei mezzi pubblici.
Contrariamente a quanto ci saremmo aspettati, soltanto 2 soggetti scelgono di utilizzare la
bici per ragioni di risparmio economico. Una spiegazione potrebbe essere che, essendo
Milano una città con una rete di trasporti pubblici abbastanza estesa e collaudata, la maggior
parte dei ciclisti acquista comunque un abbonamento mensile, considerato relativamente
economico (17 euro per studenti, 30 euro per i lavoratori) e che consente di effettuare tutti gli
spostamenti desiderati su autobus, tram, metropolitana, interurbane, e treni all’interno
dell’area cittadina. Usare la bici è considerato un risparmio solo per chi ha la macchina, e
deve fare i conti con le spese di benzina e parcheggio.
L’aspetto di tutela dell’ambiente è, invece, scarsamente considerato, in quanto essendo
Milano una città altamente inquinata, avrebbe senso questo discorso solo se una consistente
8%
8%
25%
33%
25%
Grafico 4: Motivazione
Comodità
Wellness Relax
Risparmio Impatto-ambientale
24
parte di popolazione cittadina utilizzasse mezzi alternativi all’auto. Finché questa condizione
non si verifica, i ciclisti rischiano solo di mettere a repentaglio la propria salute respirando gas
e polveri altamente inquinanti.
Infine, consideriamo il prossimo grafico (Grafico 5) per conoscere maggiormente il nostro
campione e capire quale sia il suo grado di familiarità con le app di navigazione gps.
I soggetti hanno dimostrato di avere una buona conoscenza del funzionamento delle app di
navigazione GPS, fattore che li ha facilitati nel adempiere al compito richiesto.
0
2
4
6
8
0v/sett 1-3 v/sett 4-6 v/sett 7-9v/sett 9+v/sett
Grafico 5: Frequenza d’uso GPS
25
Task
Per quanto riguarda l’uso del GPS in bici, la differenza non è molto significativa: più della
metà dei soggetti hanno svolto il compito posizionando il dispositivo sul supporto sul
manubrio, i restanti soggetti invece, lo tengono in tasca.
A percorso impostato, la modalità di consultazione preferita è in movimento. Nonostante sia
più pericoloso, i soggetti prediligono questa modalità, in quanto ritengono non sia pratico e
veloce fermarsi ogni qualvolta necessitino di informazioni.
58%
42%
Grafico 6: Uso GPS in bici
tasca supporto
25%
75%
Grafico 7: Consultazione GPS
movimento da fermo
26
Un ulteriore dato importante è quello che si ricava dal prossimo grafico (Grafico 8): ben il 62%
dei soggetti sceglie di utilizzare la voce guida come tutor alla navigazione, in quanto non
viene considerata una distrazione, a differenza della schermata video, e non richiede
interazione da parte del ciclista (l’informazione segue un canale unilaterale).
A fine esperimento, è stato chiesto ai soggetti se fossero soddisfatti della modalità di
interazione da loro utilizzata: più soggetti che hanno utilizzato il supporto hanno manifestato
una discreta soddisfazione, rispetto a quelli che hanno riposto il cellulare in tasca.
In generale, circa un terzo dei soggetti ha ritenuto che l’esperienza di utilizzo fosse
soddisfacente, un altro terzo è più o meno neutrale, e l’ultimo terzo dichiara di non essere
soddisfatto.
38%
62%
Grafico 8: Uso voce guida
Sì no
27
Considerando la soddisfazione in relazione all’utilizzo dell’interazione vocale, invece, sono
risultati maggiormente soddisfatti i soggetti che si sono fatti guidare dalla voce guida durante
il percorso rispetto agli altri.
0
1,00
2,00
3,00
4,00
sì +sì si e no +no no
Grafico 9: Soddisfazione
tasca supporto
0
1
2
3
4
no +no si/no +sì si
Grafico 10: Interazione vocale
Vocale sì Vocale no
28
Problemi riscontrati
Le risposte ottenute dimostrano che le modalità d’uso al momento utilizzate non soddisfano
pienamente i ciclisti: il posizionare il cellulare in tasca o sul supporto, prevede in ogni caso
una serie di problematiche che è utile affrontare.
Problematiche legate al posizionamento dello smartphone sul supporto:
1) La distanza tra il supporto e gli occhi non  permette di visualizzare correttamente le
informazioni, comportando una certa scomodità.
2) La distanza tra sé e il manubrio dove è posto il navigatore lo obbliga ad una posizione
china onde evitare che le cuffie fuoriescano dal padiglione auricolare.
3) La voce del navigatore è troppo bassa e con il traffico non si sente bene.
4) Non essendoci molte piste ciclabili a Milano, talvolta i ciclisti sono costretti ad andare sul
marciapiede,   contromano, in situazioni che richiedono una particolare attenzione. Questo
non consente al ciclista di non prestare attenzione alla strada.
5) Posizionare il supporto per smartphone sul manubrio, può risultare difficile per una mamma
che porta un bimbo sul seggiolino. Infatti, in questo caso, non c’è spazio sufficiente sul
manubrio per collocare il dispositivo, e se ci fosse, è meglio tenere lo smartphone in tasca
per evitare che i figli lo tocchino e lo facciano cadere accidentalmente.
6) Il freddo ed i guanti sono un ostacolo all’interazione.
7) Posizionare il cellulare in tasca è comunque pericoloso perché se non si anno zip, o tasche
che lo proteggono sufficientemente rischia di scivolare fuori.
8) Il codice della strada vieta l’uso di auricolari normali durante la guida in bicicletta.
29
Conclusioni
Le considerazioni fatte fino ad ora hanno fatto emergere l’inconsistenza delle modalità
d’interazione considerate ed utilizzate dai ciclisti. A fronte di questi risultati, è emersa una
maggiore soddisfazione tra i soggetti che hanno usufruito della voce guida, ed una
inclinazione da parte dei restanti ad utilizzarla qualora venisse testato un metodo più comodo
e sicuro. Questo dato vuole quindi affermare che procedere sviluppando un tipo di
interazione vocale è la strada giusta, che ci porterà presto ad poter usufruire di un servizio più
comodo e sicuro.
Dalle interviste sono emerse alcune proposte per risolvere i problemi sopra elencati, ma che
possono essere considerate solo come soluzioni temporanee, poiché nessuna si è rivelata
molto innovativa.
Proposte
Analizzando i problemi riscontrati e le difficoltà degli utenti intervistati nello svolgere la task
analysis, proponiamo una serie di migliorie in grado di rendere l’app più accessibile ed
utilizzabile da tutti.
1) Fascia porta smartphone da mettere sull’avambraccio, simile a quelle utilizzate dai joggers,
pensata per persone che non possono utilizzare un supporto fisso a manubrio (perché hanno
seggiolini, cestini, campanelli o specchietti molto ingombranti attaccati al manubrio).
2) Mini guanti magici per interagire con lo schermo touch, disponibili per iPhone, iPad e tutti i
dispositivi touchscreen:
http://www.miniinthebox.com/it/mini-guanti-tocco-magico-schermo-per-iphone-ipad-tutti-i-di
spositivi-touchscreen_p241845.html
30
Interazioni con altri gruppi
Gruppo rassegna Gps, Antognazza, Assi, Cillo, Colombo
Le colleghe del gruppo rassegna Gps si sono dedicate nella prima fase del progetto alla ras-
segna dei dispositivi e delle applicazioni Gps già presenti sul mercato, in base alle analisi da
loro pubblicate sul Wiki abbiamo selezionato quali applicazioni considerare nella fase di analisi
preliminare, scegliendo tra le 9 proposte quelle più complete e/o innovative e quindi meritevoli
di considerazione. Anche noi come loro abbiamo scelto di considerare Waze, un software
innovativo e caratterizzato da una community di utenti di fondamentale importanza, ciascun
utente infatti può condividere in tempo reale informazioni con gli altri automobilisti; chiara-
mente oltre ad essere uno strumento indubbiamente utile, il porre l'utente in una posizione
non solo di fruitore, ma anche di creatore di contenuto, influisce in termini di attaccamento al
brand e di livello di impegno e coinvolgimento di colui che utilizza il navigatore.
5. Percorsi per varie tipologie di utenza, Martone, Pedullà, Piccolillo, Selvaggio
Attraverso le nostre interviste, abbiamo messo in luce un problema che è emerso anche nel
lavoro del gruppo “Percorsi per varie tipologie di utenza”, ovvero il fatto che, non essendoci
piste ciclabili a Milano, i ciclisti si trovano a dover percorrere strade trafficate, e non è facile
quindi interagire con un app di navigazione, soprattutto se il device si trova sul supporto o in
tasca. Risulta che coloro che si recano al lavoro in bici, in caso di infortunio, possono ricevere
rimborso dall’assicurazione solo se il sinistro avviene sulle piste ciclabili.
Secondo la Fiab, infatti, Federazione italiana amici della bicicletta, il trattamento dell’infortunio
per il ciclista è equiparato a quello dell’automobilista, a patto che il tragitto sia tutelato da pi-
ste ciclabili e strade protette al traffico. L’utilizzo della bici viene tutelato anche quando non
c’è una reale necessità, e quindi anche quando il percorso casa-lavoro, lavoro-casa, è coper-
to dai mezzi pubblici, purché avvenga su piste ciclabili o strade protette. In caso contrario,
31
ossia quando il ciclista si immette in strade non tutelate e quindi aperte al traffico, è necessa-
rio valutare se l’utilizzo è realmente necessario.
8. Requisiti e specifiche - Banco, De Dominicis, Suardi
Questo gruppo ha stabilito i requisiti e proposto gli eventuali accessori utili in supporto al de-
vice, al fine di rendere quanto più comoda, facile e immediata l’interazione con l’app che an-
dremo a progettare.
- Supporto manubrio: per mantenere lo smartphone sempre in posizione visibile all'utente.
- Robustezza: visti i costanti urti e sollecitazioni meccaniche di varia natura ai quali la bici è
sottoposta, il supporto deve essere resistente e saldamente fissato al manubrio. In caso di
incidenti o cadute, deve proteggere lo smartphone con materiale in gomma.
- Leggerezza: l'accessorio deve essere il più leggero possibile.
- Impermeabilità: protezione del device in caso di pioggia, o schizzi di pozzanghere.
- Interazione vocale, per permettere all’utente di scegliere liberamente se lasciarsi guidare dal
comando vocale tenendo lo smartphone in tasca o in borsa e usando le cuffie collegate, a
suo piacimento, tramite bluetooth o filo.
10. App in tasca - Bellino, Salvaggio
Con il nostro lavoro abbiamo fornito dei dati a supporto della ipotesi di partenza del gruppo
App in Tasca. Ci siamo trovati concordi nel considerare vincente la modalità di interazione vo-
cale nell’offrire al fruitore della nostra app la possibilità di tenere il proprio smartphone in tasca
e godere (quantomeno) delle funzionalità minime (social e di navigazione) senza disporre ne-
cessariamente di supporti fisici particolari e senza incorrere in distrazioni visive.
32
12. Interfaccia grafica, studio del device e del supporto - Carisio, Manicone,
Tizzoni
Il nostro lavoro e quello del gruppo Grafica si sono svolti parallelamente e sono necessaria-
mente da integrarsi tra loro, non si può infatti parlare di usabilità di applicazioni, senza consi-
derare il loro aspetto grafico. I risultati ottenuti dalle indagini preliminari dei competitors e delle
best practise effettuate da entrambi i gruppi sono indispensabili linee guida per la progetta-
zione di un prodotto innovativo e più performante di quelli già presenti attualmente sul merca-
to. Più nello specifico i risultati ottenuti da questo gruppo ci hanno fornito delle preziose indi-
cazioni nell’impostare il test di usabilità, in particolar modo la scelta del device utilizzato
(iPhone 4s) e della posizione del supporto (sul manubrio anziché sul telaio).
Dai loro test è emerso che la dimensione ottimale del display corrisponde a quella di un
Iphone 4s (3,5’’). Nonostante la visibilità offerta sia leggermente inferiore rispetto ad altri
device (per esempio a un Samsung Galaxy S3 con un display da 4,8 o al tablet SmartTab S2
con un display da 10,1), esso mostra una portabilità estremamente maggiore e un ingombro
notevolmente ridotto. Inoltre, essendo l’iPhone uno dei device più acquistati, e quindi la
dimensione del suo schermo quella più diffusa, un eventuale supporto ad hoc sarà più
facilmente fruibile dalla maggioranza degli utenti.
Per quanto riguarda la scelta di posizionare il supporto sul manubrio, invece, è emerso che gli
utenti hanno preferito questa modalità, a quello fissato sul telaio, in particolare per 2 motivi:
- possibilità di mantenere costante l'attenzione sulla strada, grazie ad una più ampia visuale,
comportando così una maggiore sicurezza;
- essendo orientabile sia verticalmente che orizzontalmente, il supporto permette una migliore
visualizzazione e interazione con il dispositivo stesso.
33
Note
Per le comunicazioni all'interno del gruppo ci siamo affidati a diversi strumenti, in base alle
esigenze. Per comunicazioni immediate ci siamo affidati ad un gruppo creato appositamente
su Whatsapp; per quanto riguarda invece le comunicazioni inerenti più nello specifico al no-
stro lavoro di gruppo (es: quali domande porre ai ciclisti intervistati, come organizzare il lavoro
ecc...) abbiamo preferito utilizzare, oltre alle mail, la chat privata di Facebook, uno strumento
flessibile ed immediato, che si è rivelato perfetto per i nostri scopi. Infine per la stesura delle
relazioni finali e dei testi da pubblicare sul Wiki ci siamo affidati a Google Docs, così che tutti i
componenti del gruppo potessero contribuire in questa fase.
Abbiamo scelto di non utilizzare il forum per le comunicazioni private, a meno che queste non
potessero essere di una qualche utilità anche per gli altri gruppi di lavoro o per noi stessi in
caso di dubbi e/o perplessità, in quanto l'assenza di notifiche in caso di nuovi messaggi inse-
riti avrebbe reso difficoltosa e poco immediata la comunicazione fra di noi.
34

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  • 2. Indice INTRODUZIONE....................................................................................................................2 La User Experience.......................................................................................................3 Usabilità........................................................................................................................3 Interaction Design.........................................................................................................4 Principi di Usabilità........................................................................................................5 FASE 1: ANALISI DELLE APP.................................................................................................6 Strava………….…………..…………………………………………………………………..6 Runtastic.........…………….........…………………………………………...…………….....7 Waze…………………………….......………………….....................................................9 Google Map................……………………………......…………………..........................10 FASE 2 :TEST DI USABILITA’...............................................................................................13 Il nostro esperimento...................................................................................................14 Obiettivi……………………………………………………………………………..........14 Metodi utilizzati......……………………………………………………...……………....14 Setting………………………………......………………….....………………………....15 Campione.……………...........…......……………………………………………..........15 Procedimento…..…...............………….................……………………….......................16 Resoconti interviste.................................................................................................17 Analisi dei risultati....................................................................................................23 Intervista semi-strutturata .......................................................................................23 Problemi riscontrati.................................................................................................30 Conclusioni..................................................................................................................31 Proposte......................................................................................................................31 INTERAZIONI CON ALTRI GRUPPI......................................................................................32 Note............................................................................................................................35 1
  • 3. Introduzione Negli ultimi 5 anni la città di Milano ha visto una crescita esponenziale del numero dei ciclisti, circa il 26% in più secondo i dati diffusi da Ciclobby: la recente crisi economica, la maggiore sensibilità dei cittadini a tematiche ambientali, la voglia di cosmopolitismo e di modernità che da sempre caratterizza il capoluogo meneghino, sono da considerarsi fattori e promotori del cambiamento in atto. Nasce dunque la necessità di ideare un software di navigazione Gps per ciclisti che vada incontro alle necessità dell'utente milanese, prendendo un po' le distanze da quelli che sono gli attuali strumenti di navigazione e sviluppando un prodotto ad hoc, che coniughi le funzionalità classiche dell'assistenza alla navigazione ad altre più innovative, quali ed esempio la possibilità di scegliere percorsi personalizzati. In questo consiste il progetto finale del Laboratorio di Progettazione del Professor Giorgio De Michelis, frutto della collabo- razione di diversi gruppi di lavoro, ciascuno con il proprio compito. In una prima fase il nostro gruppo si è occupato della User Experience. A tale proposito ab- biamo identificato i principi di usabilità da seguire nella realizzazione di un'app mobile, e quin- di analizzato 4 applicazioni Gps considerate best practise, mettendone in evidenza i punti di forza. In una seconda fase di lavoro, abbiamo effettuato un test di usabilità con gli utenti, al fine di indagare le modalità di interazione utente-applicazione, analizzando nel dettaglio le perfor- mance, così da identificare eventuali linee guida e raccomandazioni per le modifiche da ap- portare nelle successive fasi di design e re-design. 2
  • 4. User Experience L’esperienza utente (in inglese User Experience o UX) è il risultato dell’insieme di emozioni, percezioni e reazioni che una persona prova quando si interfaccia con un prodotto o servizio. Equivale in altre parole al grado di aderenza soggettiva tra aspettative e soddisfazione nell’in- terazione con il sistema, sia esso fisico che digitale. La user experience è quindi una dimen- sione della progettazione che mette al centro le caratteristiche e i bisogni degli utenti, focaliz- zandosi sul loro contesto d’uso. Ha una natura soggettiva perché riguarda i pensieri e le sen- sazioni di un individuo nei confronti di un sistema; inoltre è dinamica dal momento che si mo- difica nel tempo al variare delle circostanze. Sebbene il concetto di User experience sia stato introdotto da Donald Norman a metà degli anni '90, vi è ancora molta confusione riguardo l'esperienza d'uso, tanto che spesso viene equivocata con l'usabilità. Usabilità L'Iso (International standard organization) definisce l'usabilità di un prodotto come “Il grado con cui un determinato prodotto può essere usato da specificato utenti per raggiungere specificati obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specificato contesto d’uso". Si tratta, per così dire, di una definizione multidimensionale, che scompone l’usabilità su tre assi, relativi a tre variabili sostanzialmente indipendenti: efficacia, efficienza e soddisfazione degli utenti, il cui valore può in qualche modo essere "misurato". L’efficacia viene definita come l’accuratezza e la completezza con cui gli utenti raggiungono specificati obbiettivi. Essa considera pertanto il “livello di precisione” con cui l’utente riesce a raggiungere i suoi scopi e viene misurato numericamente. L’efficienza è definita come “la quantità di risorse spese in relazione all'accuratezza e alla completezza con cui gli utenti raggiungono gli obiettivi”. Tali risorse potranno essere di natura 3
  • 5. differente secondo le situazioni, e potranno anch’esse essere quantificate. Per esempio: il tempo impiegato per ottenere un determinato risultato, il numero di tasti da premere per realizzare una certa funzione, il numero di operazioni di un certo tipo da effettuare, ecc. La soddisfazione, infine, è definita come “la libertà dal disagio e l’attitudine positiva verso l’uso del prodotto”. L’usabilità non è quindi una proprietà assoluta degli oggetti, ma è sempre relativa al compito da svolgere, all'utente che lo svolge e al contesto d’uso. Essa è quindi solo una delle com- ponenti della user experience, in cui convergono invece moltissime discipline. Interaction Design Essendo la nostra un’analisi sull’usabilità e sulle modalità di interazione uomo – applicazione, è necessario introdurre brevemente il concetto di Interaction Design, ovvero l'attività di progettazione dell'interazione che avviene tra essere umani e sistemi meccanici e informatici. Questa disciplina si occupa dell’ideazione, progettazione, sviluppo e valutazione di tecnologie interattive all’interno di vari ambiti dell’attività umana. Gli scopi dell’Interaction design includono la progettazione di vari tipi di interfacce (grafica, tattile, uditiva, ecc.), le modalità di comportamento di queste in risposta agli input dell’utente, e anche aspetti di user experience. Il design dell'interazione si basa su 4 attività, caratterizzate da una forte natura interattiva:  identificare i bisogni e stabilire i requisiti (attraverso interviste, questionari, osservazione sul campo e focus group);  sviluppare proposte di design alternative che rispondano ai requisiti identificati (modelli concettuali e progettazione fisica);  costruire versioni interattive che possano essere comunicate e valutate (prototipi);  valutare l'accettabilità (test sul prodotto). 4
  • 6. Principi di usabilità per un'applicazione mobile I problemi di usabilità nascono quando l'utente non riesce ad intuire le modalità di funziona- mento del prodotto e deve necessariamente sforzarsi ad eseguire azioni molto lontane dalle sue aspettative e dalle sue normali modalità di esecuzione. Al fine di evitare questi malfunzio- namenti, abbiamo scelto di identificare 6 linee guida per l'usabilità delle applicazioni mobile (basandosi sulle 10 euristiche di Jacob Nielsen). • Visibilità dello stato del sistema: è importante tenere informati gli utenti su ciò che sta accadendo e sullo stato della loro navigazione, cioè è possibile a livello grafico attra- verso un buon feedback visivo che indichi chiaramente il percorso delle pagine interne. • Corrispondenza tra sistema e mondo reale: l’app deve utilizzare un linguaggio familia- re, utilizzando scritte ed icone che facciano riferimento ad un codice condiviso (es. scritta “Home” o icona di una casetta per indicare il link alla schermata principale). • Coerenza e standard: le stesse parole e gli stessi comandi devono apparire nella stes- sa collocazione e produrre gli stessi effetti in situazioni equivalenti; il che significa so- prattutto definire uno stile omogeneo per l'intera applicazione, senza disorientare l'utente con cambi non giustificati di font, colore, dimensioni e layout. • Riconoscimento piuttosto che ricordo: la mente umana performa ottimamente in ter- mini di memoria a lungo termine, mentre fallisce più facilmente a livello di memoria a breve termine. Per questo è importante minimizzare il carico di memoria a cui è sotto- posto l'utente, considerando che solitamente l'applicazione mobile viene utilizzata in condizioni di basso impegno ed attenzione. • Flessibilità ed efficienza d'uso: importanza di fornire degli acceleratori all'utente esper- to, al fine di velocizzare l'interazione con l’app. • Design estetico e minimalista: Evitare di riempire eccessivamente la schermata, inse- rendo pochi comandi base nella schermata principale, rendendo accessibili su altri li- velli menù e funzionalità secondarie. 5
  • 7. Fase 1 Analisi delle applicazioni Come indagine preliminare abbiamo deciso di analizzare 4 applicazioni Gps per smartphone considerate delle best practise. Abbiamo poi messo in evidenza i punti di forza a livello di usabilità ed interazione uomo-macchina, fornendo così le basi per la progettazione ottimale della nostra applicazione. Strava Strava Cycling è un'applicazione che consente di tracciare di archiviare i propri percorsi in bi- cicletta. Al fine di poter sfruttare l'applicazione in tutte le sue funzionalità, è prevista la crea- zione di un account utente per la condivisione dei tracciati sui maggiori social network e sul sito strava.com. 6
  • 8. Caratteristiche: • Design semplice ed essenziale, interazione utente facilitata grazie alle numerose fun- zionalità del menù; • icone intuitive e poco numerose così da non confondere il soggetto durante la naviga- zione; • l'interazione con l'utente passa esclusivamente attraverso il canale touch, totale man- canza di un supporto vocale; • il lato social è ben sviluppato e consente maggiori possibilità di interazione. Runtastic Runtastic è un'applicazione di allenamento disponibile per Iphone, Blackberry, smartphone Android e Windows. Runtastic permette di misurare tutti i dati necessari per ottimizzare le proprie sessioni di allenamento: l'applicazione misura in automatico tempi, distanze, calorie consumate, velocità, elevazioni e traccia tutti i tuoi esercizi tramite il GPS integrato. Questo permette all'utente di analizzare e confrontare i propri percorsi, progressi e prestazioni e, ov- viamente, i chilometri percorsi settimanalmente. L'applicazione permette, oltre che il salva- taggio di ciascuna sessione di allenamento, anche la condivisione di quest'ultima sul sito runtastic.com, oltre che sui maggiori social media. Caratteristiche: • L'utente ha sempre un feedback visivo riguardo la sua posizione, grazie a uno slider a pallini bianchi su sfondo nero; • la grafica è essenziale, chiara e non caotica, sia dal punto di vista dei contenuti che dal punto di vista della grafica: i due colori del brand (il grigio e il blu) vengono affianca- ti a colori neutri quali il bianco e il nero; 7
  • 9. • combinazione di scritte ed icone semplice ed intuitiva col pregio di non appesantire la grafica, pur veicolando efficacemente significati; • l'interazione con l'utente passa attraverso tre canali: il visivo, il touch (attraverso il tap- ping e lo switch) e l'audio in output. 8
  • 10. Waze Waze è un’applicazione di navigazione disponibile per tutti i sistemi operativi che ci dimostra le enormi potenzialità del crowdsourcing: si tratta infatti di un’app con servizio GPS, nata e alimentata grazie al contributo di una community di utenti che contribuisce ad aggiornare le informazioni disponibili con l'aggiunta di contenuti personalizzati. Caratteristiche : • Interfaccia chiara in stile cartoon caratterizzata da colori vivaci ed icone; mappe non dettagliate come quelle dei software di navigazione più classici ma a loro modo espli- cative e complete; • lato social molto sviluppato; la community degli utenti contribuisce ad aggiornare il da- tabase con l'aggiunta di contenuti personalizzati; • l'interazione avviene attraverso il visivo ed il touch; supporto audio solo in output (voce molto metallica). 9
  • 11. Maps Google Maps Navigatore è un sistema di navigazione GPS collegato a Internet. Offre la possibilità di cercare la destinazione d'arrivo non solo inserendo l'indirizzo, ma anche digitando il nome di un'attività commerciale o la tipologia (es: pizzeria, meccanico ecc...). Pensato come navigatore per auto, consente di poter selezionare anche la modalità "a piedi" o “con i mezzi di trasporto”. Caratteristiche: Presenza di una mappa fullpage con menù di navigazione principale a fondo scherma- ta, consultabile con un semplice click; • interfaccia semplice, chiara ed intuitiva; • possibilità di scelta per l'utente di visualizzare durante la navigazione o una mappa o una schermata con elencate le indicazioni; • assistenza vocale a scelta; 10
  • 12. • menù secondari nascosti sulla schermata principale, consultabili a seconda delle ne- cessità; • possibilità di visualizzare la mappa classica Google o quella 3d. Per gli amanti delle due ruote Google ha introdotto un’interessante novità sulle proprie map- pe: la possibilità di pianificare itinerari in bicicletta. La società ha annunciato il nuovo servizio durante il National Bike Summit che si è tenuto a Washington, D.C. Gli utenti di Google Maps possono ora selezionare quattro modalità di trasporto quando pianificano un itinerario: in au- to, con i trasporti pubblici, a piedi e in bicicletta. Quest’ultima tipologia non è ancora attiva in Italia, ma è già in funzione negli Stati Uniti. Se volete sperimentare la pianificazione dei per- corsi in bicicletta al momento dovete accedere a http://maps.google.com/, dato che suhttp://maps.google.it/ l’opzione non è ancora disponibile. Ecco un esempio di itinerario ci- clistico relativo alla città di New York: 11
  • 13. Fase 2: Test di usabilità Il test di usabilità è il metodo più efficace per avere un riscontro sulla facilità d'uso dell'interfaccia progettata e per scoprire tempestivamente che cosa rende difficile o costituisce ostacolo a un'interazione efficace, efficiente e soddisfacente. Osservando gli utenti è possibile analizzare nel dettaglio performance e reazioni nell'interazione con l'interfaccia progettata, verificando il livello di usabilità conseguito nei diversi stadi di sviluppo dell'applicazione. Lo studio dei dati derivanti dal test, infine, fornisce le linee guida e le raccomandazioni per le modifiche da apportare nelle successive fasi di design e re-design. Il compito del test di usabilità è, quindi, quello di studiare il comportamento degli utenti reali alle prese con il dispositivo in questione al fine di (Maurizio Boscarol, 2003): 1. Identificare le criticità dell'interfaccia, per poterli correggere in un'ipotetica fase di design; 2. Capire come l'utente si muove e ragiona, e dunque quali sono le ragioni di eventuali difficoltà, per tenerne conto in una successiva ipotetica fase di progettazione. 12
  • 14. La nostra analisi Obiettivi L'analisi svolta dal nostro gruppo ha come scopo quello di valutare, attraverso il test di usabilità, le modalità di interazione dei soggetti del nostro campione con lo smatphone, impegnati a consultare un’app di navigazione GPS durante un tragitto in bicicletta. Metodi utilizzati Abbiamo scelto di utilizzare, ai fini della nostra ricerca, due metodi: l'intervista semi- strutturata e la task analysis. 1. Intervista semi-strutturata Metodo di ricerca di tipo qualitativo, consiste nel porre all'intervistato una serie di domande, lasciandolo libero di rispondere come crede. Nonostante la presenza di una traccia fissa ed ordinata, la conduzione dell'intervista può variare sulla base delle risposte date dall'intervistato e sulla base della singola situazione, ad esempio può accadere che l'intervistato anticipi alcune risposte. Ogni soggetto intervistato, lasciato relativamente libero di esprimere le sue opinioni ed i suoi atteggiamenti, è abilitato a dirigere, insieme a chi lo interroga, l'intervista. La scelta dell'intervista è stata dettata dalla finalità del nostro lavoro, che è nato come studio pilota, volto semplicemente a tracciare a grandi linee lo scenario di modalità d’uso dei GPS in bicicletta, e non a raccogliere dati significativi a livello statistico su un campione più esteso. Questa tipo di intervista ci ha permesso di raccogliere dati qualitativamente più significativi, nonostante il campione fosse ridotto. 13
  • 15. 2. Task analysis Detta anche analisi del compito, consiste nell'assegnare agli utenti un insieme di compiti puntuali, di vario livello di difficoltà, per ricavare il grado di efficacia, efficienza e soddisfazione di un servizio attraverso la misurazione di alcune variabili (numero di errori, tempo di esecuzione ecc...) con cui un dato compito viene portato a termine. I suoi concetti chiave sono obiettivi, compiti e azioni, ovvero ciò che l'utente mette in atto per raggiungere il compito a lui assegnato. Setting L'esperimento è stato svolto a Milano (zona Maciachini), i percorsi richiesti, pur diversi tra loro, prevedevano la medesima distanza di percorrenza. I partecipanti hanno avuto a disposizione: - una bicicletta, - un supporto per smartphone collocato sul manubrio, - un iPhone 4s dotato dell’app GPS di Google Maps. Campione Undici soggetti, 7 maschi e 5 femmine, di età compresa tra i 19 e i 45 anni con scolarità medio – alta e occupazione varia (studenti, stagisti, lavoratori). I soggetti sono stati scelti in quanto ciclisti sul territorio milanese, sia occasionali sia abituali. 14
  • 16. Procedimento Intervista semi-strutturata - Dati anagrafici: nome, età, occupazione; - Quanto spesso usi la bicicletta? - Per quale scopo? - Perché proprio la bici e non un altro mezzo? - Fai utilizzo del navigatore GPS in generale (indicare frequenza)? Task - Impostare la destinazione ( da fermi prima di iniziare la marcia oppure in movimento) - Collocamento dispositivo (supporto da manubrio, tasca, mano...) - Modalità di interazione in bici (solo audio, touch, video..) Domanda conclusiva: - Sei soddisfatto della modalità d'uso scelta? - Eventuali commenti ( limiti, proposte) 15
  • 17. Resoconti Sogg.1: Francesco, 28 anni Avvocato/Dottorando in Diritto Penale presso l’università Bicocca Ciclista abituale (usa la bici per lavoro, università, svago). Consulta l’app da fermo, memorizzando il percorso e riponendo lo smartphone in tasca. Contrario al supporto, non vuole distrarsi, si fida della sua memoria. Per controllare il percorso lo estrae velocemente dalla tasca in movimento. Ritiene che il navigatore possa essere utile, ma consultandolo a priori non vede l’utilità di un navigatore apposito da montare sulla bicicletta. Sogg.2 : Arrigo, 19 Studente di economia, Università Bicocca Ciclista sporadico. Pedala solo quando è bel tempo e per rilassarsi. Imposta il navigatore da fermo, lo colloca nel supporto e pedala comodamente fino a destinazione seguendo le indicazioni visive e vocali, ma senza usare le auricolari.   Ritiene che il supporto sia utile, e così anche un app GPS per bici, soprattutto per turismo. Trova la luminosità dello schermo piuttosto buona, soprattutto se impostata al massimo. Problemi: la voce del navigatore è troppo bassa e non si sente bene a causa del traffico. Sogg.3 : Diego, 31 anni Cantante, Musicista Ciclista occasionale, 2-3 volte a settimana per svago (es. comprare il giornale). Colloca il dispositivo sul supporto pensando di poterlo impostare durante la marcia, ma capisce che non è una buona idea. Quindi lo estrae e lo imposta da fermo, lo ricolloca sul supporto e parte. Il supporto gli da un senso di onnipotenza verso il mondo. 16
  • 18. Soddisfatto dalla realtà aumentata, l’idea di averlo e poterlo consultare nel momento del bi- sogno gli da di sicurezza. Ritiene inoltre interessante poter visualizzare i punti di interesse a lui vicini, e anche poter conoscere i nomi delle strade. Sogg. 4: Veronica, 24 anni Studentessa Università Bicocca Ciclista abituale, a Gessate. Manifesta una iniziale difficoltà ad impostare il navigatore, in quanto non abituata ad utilizzar- lo. Quando ci riesce lo colloca nel supporto e parte. Durante il percorso segue la voce guida, che le consente di pedalare comodamente fino a destinazione. Trova il supporto molto utile e resistente, infatti si fida a lasciare lo smartphone inserito, senza temere eventuale cadute. Non rileva alcun problema di visibilità, né per la luminosità dello schermo né per i riflessi dovu- ti al sole (grazie anche alla possibilità di regolare l’inclinazione del supporto). Limite: con il freddo ed i guanti è molto difficile interagire con l’app tramite lo schermo touch- screen. Soluzione: guanti mini guanti magici schermo touch per iPhone, iPad e tutti i dispositivi tou- chscreen: http://www.miniinthebox.com/it/mini-guanti-tocco-magico-schermo-per-iphone-ipad-tutti-i-di spositivi-touchscreen_p241845.html Sogg.5 : Alice, 24 anni Studentessa Università Bicocca Ciclista abituale nei mesi più temperati. Imposta il navigatore, e parte mettendoselo in tasca. Al momento del bisogno lo estrae, e lo consulta in movimento. Si accorge però della pericolosità, vista la presenza dei binari; quindi si decide a provare il supporto sul manubrio, soluzione che dice risultare molto comoda. 17
  • 19. Usa l’app solo per consultare il percorso senza la modalità navigatore. Non vuole farsi distrar- re dalla voce, né mettere le auricolari. Il supporto consente di consultare comodamente l’app, senza temere che il proprio smartphone subisca dei danni. Limite: in caso di pioggia è necessario un supporto che isoli l’apparecchio dall’acqua. Sogg. 6 : Maaike, 20 - Delft (NL) Studentessa erasmus politecnico di Milano Ciclista abituale sia in Olanda, che qui a Milano in questi mesi di erasmus. Imposta la destinazione da ferma, visualizza il percorso e dopo mette lo smatphone in tasca. Lo estrae  2-3 volte dalla tasca per controllare se sta andando nella direzione giusta, 2 volte in movimento  (tenendo lo smatphone in mano) ed una volta quando si ferma ad uno stop. Dopodichè raggiunge il luogo desiderato. Ritiene che il navigatore sia utile, perché le capita spesso di perdersi non conoscendo la città. Non usa il supporto, perchè lo ritiene old-fashion, infatti in Olanda i supporti vengono usati da gente anziana per reggere le mappe cartacei. Lo comprerebbe ed userebbe solo se avesse un design accattivante e se effettivamente facilitasse l’uso del gps. Limiti: Se fa freddo, si congelano le mani e anche con i guanti è difficile reggere il dispositivo. La voce guida non si sente quando si è in mezzo al traffico. Sogg. 7: Thomas, 39 anni Dottorando in scienze motorie Imposta il navigatore da fermo, si mette l’auricolare, lo mette in tasca e parte seguendo la voce guida. Dice di essere contrario al supporto perché distoglie l’attenzione dalla strada, e perchè non si fida a collocare uno smartphone su un supporto a causa del loro elevato costo. Durante gli spostamenti in bicicletta infatti, i tempi sono ristretti rispetto a quelli di un viaggio in macchina e quindi non si ha il tempo di consultare il GPS manualmente. La voce è una soluzione vincente in quanto consente sia di ascoltare le indicazioni sia 18
  • 20. contemporaneamente di guardare la strada. Proposta: occhiali con uno schermino in alto tipo frecce che ti indicano la direzione in cui gi- rare. Sogg.8: Cesare, 25 anni Laureato in Lettere, stagista presso il Bergamo Film Festival. Ciclista occasionale (2/3 volte la settimana), utlizza la bici per tenersi in forma e per le com- missioni. Imposta la destinazione da raggiungere da fermo, prima di iniziare la marcia, inseri- sce auricolari (auricolari normali, non singolo auricolare bluetooth) per sentire la voce guida, ma gli viene consigliato di toglierle perché vietato dal codice della strada. Inserisce lo smarthphone nel supporto e pedala fino a destinazione affidandosi principalmen- te alla voce guida. Pensa che i gps per ciclisti siano strumenti interessanti, ma che dovrebbe- ro offrire più servizi per gli utenti. Proposte: • percorsi ad hoc per sportivi (esempio: percorso di allenamento che preveda almeno 10 salite, percorso che preveda almeno un rettilineo di tot. km); • percorsi consigliati per turisti/ persone interessate a monumenti e attrazioni culturali di vario tipo sulla falsariga degli itinerari a piedi proposti dalle guide turistiche Lonely Planet. Sogg.9: Cristina, 32 anni Account manager, mamma di due bambini. Ciclista sporadica, utilizza la bicicletta solo per portare i figli in giro nei mesi primaverili ed esti- vi. Imposta la destinazione d’arrivo prima di mettersi in marcia, ripone lo smartphone nella ta- sca destra del cappotto, affidandosi alla voce guida e consultandolo ogni tot. metri da ferma. 19
  • 21. Ritiene che un navigatore pensato appositamente per ciclisti sarebbe uno strumento poco utile per una persona poco sportiva e poco interessata al ciclismo come lei. Esprime delle perplessità riguardo al posizionare il supporto per smatphone sul manubrio: essendo mamma di due bambini piccoli ha il manubrio occupato da un seggiolino piuttosto ingombrante, non ha quindi spazio sufficiente sul manubrio per collocare il dispositivo e, anche ammesso che vi fosse lo spazio necessario, terrebbe comunque lo smartphone in ta- sca per paura che i figli lo tocchino e lo facciano cadere accidentalmente. Proposta: ideare una sorta di fascia porta smartphone da mettere sull’avambraccio, simile a quelle utilizzate dai joggers, pensata per persone che non possono utilizzare un supporto fis- so a manubrio (perché hanno seggiolini, cestini, campanelli o specchietti molto ingombranti attaccati al manubrio). Sogg. 10: Martino, 25 anni Fotografo Ciclista abituale a Milano, usa la bici come mezzo di trasporto alternativo all’auto. Imposta la destinazione, mette le cuffie e il dispositivo in tasca e parte seguendo le informa- zioni vocali. Esprime una certa preoccupazione sul tenere il telefono in tasca in quanto teme che nell’estrarlo per consultare l’app gli possa cadere in movimento. Ritiene che sia difficile guardare il cellulare, durante il tragitto e si sente più sicuro a ricevere delle istruzioni vocali tramite una sola auricolare. Le informazioni essendo unidirezionali non distolgono l’attenzione dalla strada. Considera il supporto sul manubrio una soluzione precaria. Non si fida a posizionare il suo smartphone su di esso. Inoltre da non dimenticare il fatto che, non avendo Milano delle piste ciclabili, i ciclisti sono costretti ad andare sul marciapiede,  contromano, in situazioni che richiedono una particolare attenzione. I navigatori per biciclette dovrebbero quindi tener conto di questi passaggi alter- nativi, che però purtroppo forse non sono concessi dal codice della strada. In questo modo le mappe non sarebbero poi così diverse a quelle per le auto rendendo l’app un po’ inutile. 20
  • 22. Sogg. 11: Alessandra, 26 anni Fotografa Ciclista abituale, per raggiungere il posto di lavoro. Predilige la bici per tenersi in forma, ma anche per fare più in fretta poiché è sempre in ritardo. Per lei è inammissibile usare l’auto a Milano per paura di prendere multe poiché lavora in una zona limitrofa alla ZTL. Imposta il navigatore lo colloca sul supporto e parte. Prova a mettere l’auricolare in modo da essere più sicura di ricevere le informazioni. Interagisce con l’app mentre pedala, facendo at- tenzione alle auto. Ritiene che il supporto sia utile, ma la distanza tra il supporto e gli occhi non permetta di visualizzare correttamente le informazioni, comportando una certa scomodità. Sogg. 12: Maurizio, 45 anni Ferroviere Ciclista abituale, usa la bici sia per andare al lavoro sia per delle biciclettate domenicali con la moglie. Preferisce la bici all’auto in quanto risulta più comoda, e gli consente di essere indipendente dai mezzi pubblici che non sempre passano agli orari prestabiliti. Per lui, fondamentale è la questione dell’impatto ambientale. Imposta il navigatore da fermo, si mette le cuffie auricolari, sale in bici e lo posiziona sul supporto. La voce guida del navigatore gli da’ sicurezza. Ma la distanza tra sé e il manubrio dove è posto il navigatore lo obbliga ad una posizione china onde evitare che le cuffie fuoriescano dal padiglione auricolare. Sarebbe molto più comodo utilizzare un auricolare buetooth. 21
  • 23. Analisi dei risultati Dall’analisi delle risposte ottenute nelle interviste e dall’osservazione del comportamento dei soggetti di fronte ai task proposti, abbiamo ricavato i seguenti grafici e le seguenti osservazioni (le tabelle con le risposte si trovano in appendice). Intervista semi-strutturata Nel grafico sottostante (Grafico 1), è evidenziata la frequenza con cui i soggetti utilizzano settimanalmente la bicicletta. I dati dimostrano che il 75% degli intervistati utilizza molto la bicicletta, infatti quasi il 20% la utilizza tutti i giorni, il 33% tra i 4/5 gg a settimana e il 25% tra i 2 e i 3 giorni/sett. Considerando questo dato in relazione all’occupazione, risulta che la distribuzione dei ciclisti è eterogenea indipendentemente dall’occupazione (Grafico 2): la maggioranza dei ciclisti 17% 33% 25% 8% 17% Grafico 1: Frequenza settimanale uso bici mai 1g/s 2/3g/s 4g/s tutti i giorni 22
  • 24. intervistati utilizzando la bici almeno 2/3 volte a settimana, sia studenti, sia lavoratori.Il seguente grafico (Grafico 3) invece mostra che il 50% dei ciclisti utilizza la bici come mezzo di trasporto sostitutivo, ovvero per ogni scopo. Interessante il dato dei lavoratori, infatti il 75% di questi si rivela ciclista assiduo. Per quanto riguarda il motivo per cui i soggetti intervistati preferiscono usare la bici rispetto ad altri mezzi di trasporto (grafico 4), il 33% la usa per mantenersi in salute e in allenamento, il 0 1 2 3 4 0v/s 1v/s 2-3v/s 4-5v/s 7/7gg Grafico 2: Frequenza d’uso bici - occupazione studente stagista/dottorando lavoratore 0 1,5 3,0 4,5 6,0 tutto svago scuola o lavoro Grafico 3: Scopo d’uso - occupazione studente stagista/dottorando lavoratore 23
  • 25. 25% perché pedalare lo rilassa, un altro 25% poiché trova la bici molto comoda per spostarsi in città. Usare la bici, infatti, è molto vantaggioso per evitare code, traffico e rischi di non trovare parcheggio. Inoltre, la bici rende indipendenti, consentendo di non dover attendere il passaggio dei mezzi pubblici. Contrariamente a quanto ci saremmo aspettati, soltanto 2 soggetti scelgono di utilizzare la bici per ragioni di risparmio economico. Una spiegazione potrebbe essere che, essendo Milano una città con una rete di trasporti pubblici abbastanza estesa e collaudata, la maggior parte dei ciclisti acquista comunque un abbonamento mensile, considerato relativamente economico (17 euro per studenti, 30 euro per i lavoratori) e che consente di effettuare tutti gli spostamenti desiderati su autobus, tram, metropolitana, interurbane, e treni all’interno dell’area cittadina. Usare la bici è considerato un risparmio solo per chi ha la macchina, e deve fare i conti con le spese di benzina e parcheggio. L’aspetto di tutela dell’ambiente è, invece, scarsamente considerato, in quanto essendo Milano una città altamente inquinata, avrebbe senso questo discorso solo se una consistente 8% 8% 25% 33% 25% Grafico 4: Motivazione Comodità Wellness Relax Risparmio Impatto-ambientale 24
  • 26. parte di popolazione cittadina utilizzasse mezzi alternativi all’auto. Finché questa condizione non si verifica, i ciclisti rischiano solo di mettere a repentaglio la propria salute respirando gas e polveri altamente inquinanti. Infine, consideriamo il prossimo grafico (Grafico 5) per conoscere maggiormente il nostro campione e capire quale sia il suo grado di familiarità con le app di navigazione gps. I soggetti hanno dimostrato di avere una buona conoscenza del funzionamento delle app di navigazione GPS, fattore che li ha facilitati nel adempiere al compito richiesto. 0 2 4 6 8 0v/sett 1-3 v/sett 4-6 v/sett 7-9v/sett 9+v/sett Grafico 5: Frequenza d’uso GPS 25
  • 27. Task Per quanto riguarda l’uso del GPS in bici, la differenza non è molto significativa: più della metà dei soggetti hanno svolto il compito posizionando il dispositivo sul supporto sul manubrio, i restanti soggetti invece, lo tengono in tasca. A percorso impostato, la modalità di consultazione preferita è in movimento. Nonostante sia più pericoloso, i soggetti prediligono questa modalità, in quanto ritengono non sia pratico e veloce fermarsi ogni qualvolta necessitino di informazioni. 58% 42% Grafico 6: Uso GPS in bici tasca supporto 25% 75% Grafico 7: Consultazione GPS movimento da fermo 26
  • 28. Un ulteriore dato importante è quello che si ricava dal prossimo grafico (Grafico 8): ben il 62% dei soggetti sceglie di utilizzare la voce guida come tutor alla navigazione, in quanto non viene considerata una distrazione, a differenza della schermata video, e non richiede interazione da parte del ciclista (l’informazione segue un canale unilaterale). A fine esperimento, è stato chiesto ai soggetti se fossero soddisfatti della modalità di interazione da loro utilizzata: più soggetti che hanno utilizzato il supporto hanno manifestato una discreta soddisfazione, rispetto a quelli che hanno riposto il cellulare in tasca. In generale, circa un terzo dei soggetti ha ritenuto che l’esperienza di utilizzo fosse soddisfacente, un altro terzo è più o meno neutrale, e l’ultimo terzo dichiara di non essere soddisfatto. 38% 62% Grafico 8: Uso voce guida Sì no 27
  • 29. Considerando la soddisfazione in relazione all’utilizzo dell’interazione vocale, invece, sono risultati maggiormente soddisfatti i soggetti che si sono fatti guidare dalla voce guida durante il percorso rispetto agli altri. 0 1,00 2,00 3,00 4,00 sì +sì si e no +no no Grafico 9: Soddisfazione tasca supporto 0 1 2 3 4 no +no si/no +sì si Grafico 10: Interazione vocale Vocale sì Vocale no 28
  • 30. Problemi riscontrati Le risposte ottenute dimostrano che le modalità d’uso al momento utilizzate non soddisfano pienamente i ciclisti: il posizionare il cellulare in tasca o sul supporto, prevede in ogni caso una serie di problematiche che è utile affrontare. Problematiche legate al posizionamento dello smartphone sul supporto: 1) La distanza tra il supporto e gli occhi non  permette di visualizzare correttamente le informazioni, comportando una certa scomodità. 2) La distanza tra sé e il manubrio dove è posto il navigatore lo obbliga ad una posizione china onde evitare che le cuffie fuoriescano dal padiglione auricolare. 3) La voce del navigatore è troppo bassa e con il traffico non si sente bene. 4) Non essendoci molte piste ciclabili a Milano, talvolta i ciclisti sono costretti ad andare sul marciapiede,   contromano, in situazioni che richiedono una particolare attenzione. Questo non consente al ciclista di non prestare attenzione alla strada. 5) Posizionare il supporto per smartphone sul manubrio, può risultare difficile per una mamma che porta un bimbo sul seggiolino. Infatti, in questo caso, non c’è spazio sufficiente sul manubrio per collocare il dispositivo, e se ci fosse, è meglio tenere lo smartphone in tasca per evitare che i figli lo tocchino e lo facciano cadere accidentalmente. 6) Il freddo ed i guanti sono un ostacolo all’interazione. 7) Posizionare il cellulare in tasca è comunque pericoloso perché se non si anno zip, o tasche che lo proteggono sufficientemente rischia di scivolare fuori. 8) Il codice della strada vieta l’uso di auricolari normali durante la guida in bicicletta. 29
  • 31. Conclusioni Le considerazioni fatte fino ad ora hanno fatto emergere l’inconsistenza delle modalità d’interazione considerate ed utilizzate dai ciclisti. A fronte di questi risultati, è emersa una maggiore soddisfazione tra i soggetti che hanno usufruito della voce guida, ed una inclinazione da parte dei restanti ad utilizzarla qualora venisse testato un metodo più comodo e sicuro. Questo dato vuole quindi affermare che procedere sviluppando un tipo di interazione vocale è la strada giusta, che ci porterà presto ad poter usufruire di un servizio più comodo e sicuro. Dalle interviste sono emerse alcune proposte per risolvere i problemi sopra elencati, ma che possono essere considerate solo come soluzioni temporanee, poiché nessuna si è rivelata molto innovativa. Proposte Analizzando i problemi riscontrati e le difficoltà degli utenti intervistati nello svolgere la task analysis, proponiamo una serie di migliorie in grado di rendere l’app più accessibile ed utilizzabile da tutti. 1) Fascia porta smartphone da mettere sull’avambraccio, simile a quelle utilizzate dai joggers, pensata per persone che non possono utilizzare un supporto fisso a manubrio (perché hanno seggiolini, cestini, campanelli o specchietti molto ingombranti attaccati al manubrio). 2) Mini guanti magici per interagire con lo schermo touch, disponibili per iPhone, iPad e tutti i dispositivi touchscreen: http://www.miniinthebox.com/it/mini-guanti-tocco-magico-schermo-per-iphone-ipad-tutti-i-di spositivi-touchscreen_p241845.html 30
  • 32. Interazioni con altri gruppi Gruppo rassegna Gps, Antognazza, Assi, Cillo, Colombo Le colleghe del gruppo rassegna Gps si sono dedicate nella prima fase del progetto alla ras- segna dei dispositivi e delle applicazioni Gps già presenti sul mercato, in base alle analisi da loro pubblicate sul Wiki abbiamo selezionato quali applicazioni considerare nella fase di analisi preliminare, scegliendo tra le 9 proposte quelle più complete e/o innovative e quindi meritevoli di considerazione. Anche noi come loro abbiamo scelto di considerare Waze, un software innovativo e caratterizzato da una community di utenti di fondamentale importanza, ciascun utente infatti può condividere in tempo reale informazioni con gli altri automobilisti; chiara- mente oltre ad essere uno strumento indubbiamente utile, il porre l'utente in una posizione non solo di fruitore, ma anche di creatore di contenuto, influisce in termini di attaccamento al brand e di livello di impegno e coinvolgimento di colui che utilizza il navigatore. 5. Percorsi per varie tipologie di utenza, Martone, Pedullà, Piccolillo, Selvaggio Attraverso le nostre interviste, abbiamo messo in luce un problema che è emerso anche nel lavoro del gruppo “Percorsi per varie tipologie di utenza”, ovvero il fatto che, non essendoci piste ciclabili a Milano, i ciclisti si trovano a dover percorrere strade trafficate, e non è facile quindi interagire con un app di navigazione, soprattutto se il device si trova sul supporto o in tasca. Risulta che coloro che si recano al lavoro in bici, in caso di infortunio, possono ricevere rimborso dall’assicurazione solo se il sinistro avviene sulle piste ciclabili. Secondo la Fiab, infatti, Federazione italiana amici della bicicletta, il trattamento dell’infortunio per il ciclista è equiparato a quello dell’automobilista, a patto che il tragitto sia tutelato da pi- ste ciclabili e strade protette al traffico. L’utilizzo della bici viene tutelato anche quando non c’è una reale necessità, e quindi anche quando il percorso casa-lavoro, lavoro-casa, è coper- to dai mezzi pubblici, purché avvenga su piste ciclabili o strade protette. In caso contrario, 31
  • 33. ossia quando il ciclista si immette in strade non tutelate e quindi aperte al traffico, è necessa- rio valutare se l’utilizzo è realmente necessario. 8. Requisiti e specifiche - Banco, De Dominicis, Suardi Questo gruppo ha stabilito i requisiti e proposto gli eventuali accessori utili in supporto al de- vice, al fine di rendere quanto più comoda, facile e immediata l’interazione con l’app che an- dremo a progettare. - Supporto manubrio: per mantenere lo smartphone sempre in posizione visibile all'utente. - Robustezza: visti i costanti urti e sollecitazioni meccaniche di varia natura ai quali la bici è sottoposta, il supporto deve essere resistente e saldamente fissato al manubrio. In caso di incidenti o cadute, deve proteggere lo smartphone con materiale in gomma. - Leggerezza: l'accessorio deve essere il più leggero possibile. - Impermeabilità: protezione del device in caso di pioggia, o schizzi di pozzanghere. - Interazione vocale, per permettere all’utente di scegliere liberamente se lasciarsi guidare dal comando vocale tenendo lo smartphone in tasca o in borsa e usando le cuffie collegate, a suo piacimento, tramite bluetooth o filo. 10. App in tasca - Bellino, Salvaggio Con il nostro lavoro abbiamo fornito dei dati a supporto della ipotesi di partenza del gruppo App in Tasca. Ci siamo trovati concordi nel considerare vincente la modalità di interazione vo- cale nell’offrire al fruitore della nostra app la possibilità di tenere il proprio smartphone in tasca e godere (quantomeno) delle funzionalità minime (social e di navigazione) senza disporre ne- cessariamente di supporti fisici particolari e senza incorrere in distrazioni visive. 32
  • 34. 12. Interfaccia grafica, studio del device e del supporto - Carisio, Manicone, Tizzoni Il nostro lavoro e quello del gruppo Grafica si sono svolti parallelamente e sono necessaria- mente da integrarsi tra loro, non si può infatti parlare di usabilità di applicazioni, senza consi- derare il loro aspetto grafico. I risultati ottenuti dalle indagini preliminari dei competitors e delle best practise effettuate da entrambi i gruppi sono indispensabili linee guida per la progetta- zione di un prodotto innovativo e più performante di quelli già presenti attualmente sul merca- to. Più nello specifico i risultati ottenuti da questo gruppo ci hanno fornito delle preziose indi- cazioni nell’impostare il test di usabilità, in particolar modo la scelta del device utilizzato (iPhone 4s) e della posizione del supporto (sul manubrio anziché sul telaio). Dai loro test è emerso che la dimensione ottimale del display corrisponde a quella di un Iphone 4s (3,5’’). Nonostante la visibilità offerta sia leggermente inferiore rispetto ad altri device (per esempio a un Samsung Galaxy S3 con un display da 4,8 o al tablet SmartTab S2 con un display da 10,1), esso mostra una portabilità estremamente maggiore e un ingombro notevolmente ridotto. Inoltre, essendo l’iPhone uno dei device più acquistati, e quindi la dimensione del suo schermo quella più diffusa, un eventuale supporto ad hoc sarà più facilmente fruibile dalla maggioranza degli utenti. Per quanto riguarda la scelta di posizionare il supporto sul manubrio, invece, è emerso che gli utenti hanno preferito questa modalità, a quello fissato sul telaio, in particolare per 2 motivi: - possibilità di mantenere costante l'attenzione sulla strada, grazie ad una più ampia visuale, comportando così una maggiore sicurezza; - essendo orientabile sia verticalmente che orizzontalmente, il supporto permette una migliore visualizzazione e interazione con il dispositivo stesso. 33
  • 35. Note Per le comunicazioni all'interno del gruppo ci siamo affidati a diversi strumenti, in base alle esigenze. Per comunicazioni immediate ci siamo affidati ad un gruppo creato appositamente su Whatsapp; per quanto riguarda invece le comunicazioni inerenti più nello specifico al no- stro lavoro di gruppo (es: quali domande porre ai ciclisti intervistati, come organizzare il lavoro ecc...) abbiamo preferito utilizzare, oltre alle mail, la chat privata di Facebook, uno strumento flessibile ed immediato, che si è rivelato perfetto per i nostri scopi. Infine per la stesura delle relazioni finali e dei testi da pubblicare sul Wiki ci siamo affidati a Google Docs, così che tutti i componenti del gruppo potessero contribuire in questa fase. Abbiamo scelto di non utilizzare il forum per le comunicazioni private, a meno che queste non potessero essere di una qualche utilità anche per gli altri gruppi di lavoro o per noi stessi in caso di dubbi e/o perplessità, in quanto l'assenza di notifiche in caso di nuovi messaggi inse- riti avrebbe reso difficoltosa e poco immediata la comunicazione fra di noi. 34