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Ad agosto il governo giapponese ha varato un piano di investimenti per opere
di adeguamento antisismico. E la capitale ha presentato un piano per diventare «immune»
ai sismi in quattro anni.Tra corretta informazione e uso di tecnologie all’avanguardia
di Marco Zappa
OBIETTIVO RISCHIO ZERO
COSÌ TOKYO SI PREPARA AL DAY X
Come si fa
Come si riduce il
rischio sismico in
Giappone? Cemento
armato flessibile
capace di sostenere
torsioni e spinte,
carrelli che fanno
“slittare” le fonda-
menta, grattacieli
costruiti con acciaio
temperato leggero e
minimo impiego di
laterizi. Poi interru-
zione automatica
dell’erogazione di
acqua, energia elet-
trica e gas in caso di
scosse, distanza tra
gli edifici di almeno
50 centimetri per
ridurre il rischio di
crolli e incendi a ca-
tena e infine demoli-
zione e ricostruzione
dopo circa 40 anni.
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notevole: oltre 3mila persone sono state
ferite e il totale di chi oggi vive ancora fuo-
ri da casa propria ammonta a più di 4mila
persone. E a poco più di cinque anni dal
disastro di Fukushima, si è tornato a par-
lare anche della sicurezza delle centrali
nucleari del Paese. A Kagoshima, poco più
a sud di Kumamoto, il governo locale ha
chiesto ufficialmente alla società elettrica
del Kyushu di sospendere le attività della
centrale nucleare di Satsuma Sendai. Il
gesto è una sfida al governo centrale che
negli ultimi quattro anni ha deciso di ac-
celerare sulla riattivazione degli impianti
considerati sicuri. «Subito dopo Fukushi-
ma, in Italia avete convocato un referen-
dum e votato contro il nucleare. La cosa
mi ha molto stupito», dice Yamakawa. «In
Giappone, invece, ci siamo abituati a “in-
cassare” questo genere di disastri. Il pro-
blema è che a furia di incassare, i cittadini
rischiano di non pensare o agire più in
modo autonomo».
ma è bastato a convincere molti tokyoi-
ti, in particolare sul web, del fatto che il
“giorno X” stesse arrivando. Qualcuno ha
tirato in ballo le profezie di Gary Bonnell,
imprenditore e guida spirituale statuni-
tense con un discreto seguito in Giappo-
ne per aver anticipato i terremoti di Kobe
nel 1995 e del nordest del Giappone nel
2011. Più di recente, l’uomo avrebbe pre-
detto l’arrivo di un terremoto di magni-
tudo 9.2 poco a largo di Tokyo proprio
per metà aprile 2015.
Alla fine niente di fatto. Ma a un anno
esatto dalle voci su un grande terremoto
a Tokyo, ad aprile di quest’anno la terra è
tornata a tremare a Kumamoto, nel sud
dell’arcipelago del Giappone. Un sisma
di magnitudo 7,0 originatosi ad appena
dieci chilometri di profondità ha colpi-
to un’area alle porte della città, 700mila
abitanti. Il costo in termini di vite umane
è stato per fortuna limitato a 72 persone,
ma lo shock, anche in questo caso è stato
ma, nordest del Giappone. Per molti era
il segnale che si attendeva: i cetacei
sono animali sensibili, dicono alcuni
scienziati, alle interferenze nel campo
elettromagnetico terrestre, associate ai
movimenti delle placche tettoniche. Lo
stesso fenomeno si era verificato poco
più di quattro anni prima: una cinquan-
tina di delfini si erano arenati esatta-
mente una settimana prima del grande
terremoto del nordest. Non solo: altri
delfini erano stati rinvenuti spiaggiati in
Nuova Zelanda prima del sisma di Chri-
stchurch del 2011 e in Australia alla vigi-
lia del terremoto e tsunami dell’Oceano
indiano del 2004 che devastò l’isola di
Sumatra in Indonesia colpendo anche
Thailandia, India, Sri Lanka e Somalia.
Per i sismologi non ci sono elementi suf-
ficienti per affermare con sicurezza che
ci sia un legame tra il comportamento
dei cetacei e l’occorrenza di un terremo-
to di grande entità. Ma l’evento di Kashi-
Pilastri hi-tech
Per un Paese dove si
verifica il 20% delle
scosse di magnitudo
uguale o superiore
a 6.0, con una media
giornaliera di 600
scosse, la prevenzio-
ne fatta di ricerca e
monitoraggio conti-
nui, applicazione di
tecnologie utili e di
esercitazioni e cam-
pagne informative
incessanti riescono
a fare la differen-
za. Nella foto, un
funzionario controlla
un ammortizzatore
in acciaio a forma di
U nel seminterrato di
Yamanashi University
Hospital nella città di
Chuo, nella prefet-
tura diYamanashi in
Giappone.