Presentation (in Italian) at the "Master di II Livello" in "Systems Engineering" at
"Università degli Studi di Roma Tor Vergata" during the academic year 2012-2013.
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2. Prologo
“Niuna impresa, per minima che sia,
può avere cominciamento e fine senza
queste tre cose:
cioè senza sapere,
senza potere,
senza con amore volere”.
(Anonimo fiorentino del 1300)
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3. Indice
L’etimologia della parola “progetto”
Una grande “vision”, un grande progetto
Alcune definizioni di “progetto” e di “project
management”
Il “project management” dalla Prima Rivoluzione
Industriale alla Seconda Guerra Mondiale
La nascita del “project management” moderno
L’evoluzione del “project management”
Il Project Management Institute ed il PMBOK
Bibliografia
Siti Internet
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6. Il progetto Apollo: una “vision” che si fece realtà
"...if we are to win the battle that is now going on around the world between
freedom and tyranny, the dramatic achievements in space which occurred in
recent weeks should have made clear to all of us, as did Sputnik in 1957, the
impact of this adventure on the minds of men everywhere... Now it is time to
take longer strides‐time for this nation to take a clearly leading role in space
achievement, which in many ways may hold the key to our future on Earth. ...we
have never made the national decisions or marshaled the national resources
required for such leadership. We have never specified long‐range goals on an
urgent time schedule... Space is open to us now; and our eagerness to share its
meaning is not governed by the efforts of others. We go into space because
whatever mankind must undertake, free men must fully share...
I believe that this nation should commit itself to achieving the goal, before
this decade is out, of landing a man on the Moon and returning him safely
to the Earth. No single space project...will be more exciting, or more
impressive to mankind, or more important...and none will be so difficult or
expensive to accomplish...".
President John F. Kennedy, May 1961
(.wav)
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7. 20 luglio 1969: otto anni e due mesi dopo…
Il costo complessivo del programma
Apollo fu di circa 24 miliardi di dollari,
ma esso diede lavoro a oltre
cinquecentomila tra tecnici e
scienziati, che poi costituirono il
nerbo dell’industria aerospaziale
americana negli anni 70 ed 80.
Il “fall-out” tecnologico
dell’esplorazione lunare beneficiò
innumerevoli discipline scientifiche
ed alla prova dei fatti ben
centosessantamila brevetti e nuovi
prodotti furono originati nel corso
dell’intero programma.
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10. Il “project management” agli albori della storia
Le prime grandi imprese basate sul lavoro di masse
a volte enormi di uomini e dirette da gruppi di
individui responsabili della pianificazione,
dell’organizzazione, del comando e del controllo
delle attività sono state affrontate già migliaia di
anni fa. Si pensi ad esempio alle piramidi egiziane
o alla Grande Muraglia cinese.
Si stima che alla costruzione di una singola
piramide venissero impiegati più di centomila
lavoratori per un periodo di circa venti anni.
Immaginare un’opera di tale portata eseguita senza
una precisa organizzazione e pianificazione delle
attività’ è contrario alla logica e ad ogni comune
buon senso: in realtà essa dovette essere condotta
sotto la guida di decine di manager “ante litteram”,
che si uniformavano a regole di comportamento e
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procedure comuni.
12. La Grande Piramide in numeri
La struttura della piramide di
Cheope consiste di
circa due milioni di blocchi di pietra, ciascuno del
peso di due tonnellate.
E’ stato calcolato che il numero di blocchi di pietra
delle tre piramidi della piana di Giza sarebbe
sufficiente a costruire intorno al perimetro
dell’intera Francia un muro alto tre metri e spesso
trenta centimetri.
La superficie della sola Grande Piramide sarebbe
sufficiente ad ospitare contemporaneamente San
Pietro, il duomo di Firenze, quello di Milano e le
cattedrali di Westminster e St. Paul a Londra.
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13. Come fu organizzata la costruzione della Grande Piramide?
Probabilmente il Faraone impiegò una forza lavoro
ingente, come già detto centomila uomini, ma solo
per un periodo limitato dell’anno: i mesi da luglio
ad ottobre, durante i quali il Nilo straripava e non
era possibile coltivare i campi.
Sebbene il lavoro fosse richiesto su base
obbligatoria (una sorta di servizio civile
obbligatorio), i documenti dimostrano che esso
era regolato da norme precise ed abbastanza
“umane”, che fissavano le ore giornaliere di lavoro,
il salario ed i giorni di riposo.
Concentrando gli sforzi durante i quattro mesi di
forzata inattività, il Faraone otteneva il risultato
voluto senza creare impatti negativi sull’economia
del suo regno.
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16. Germania, 55 a.C.: un ponte sul Reno in dieci giorni
XVIII. Diebus decem quibus materia coepta erat comportari omni
opere effecto exercitus traducitur.
(Nel giro di dieci giorni dall'inizio dell'approvvigionamento dei
materiali da costruzione l'esercito potè passare sul ponte)
Caio Giulio Cesare ‐ De bello gallico ‐ libro IV
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17. Venezia, 1436: nulla di nuovo sotto il sole
Nel 1436 un visitatore dell’Arsenale di Venezia scrisse:
“Non appena si entra ci sono due grandi moli su ciascun lato,
con il mare nel mezzo. Su entrambi i lati ci sono finestre
dell’edificio dell’Arsenale. Mentre osservavo, uscì una galea
trainata da un barcone proprio nel canale centrale. Dalle finestre
passarono da una parte il cordame, dall’altra munizioni e mortai,
e così da tutte le parti finchè tutto ciò che era necessario non fu
a bordo. Quando la galea ebbe raggiunto la fine del molo, anche
tutto l’equipaggio era a bordo e la nave era completamente
equipaggiata e rifornita. In questa maniera vennero varate dieci
galee in un solo giorno, pronte a veleggiare, fra le ore tre e le ore
nove.”
E’ un sorprendente esempio di linea di produzione , 500 anni prima
Henry Ford.
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18. La Prima Rivoluzione Industriale (fine 18°‐ 19° secolo)
La fine del 18° ed il 19° secolo sono spettatori nel mondo
occidentale della rivoluzione industriale, con la nascita
dei primi principi del “business management”, che
confluiranno poi in parte nel “project management”
La Prima Rivoluzione Industriale introduce
cambiamenti epocali nell’organizzazione del lavoro,
nell’economia e nella società:
la produzione di massa attraverso il sistema della fabbrica
la conseguente necessità di approviggionare grandi quantità di
materiali grezzi, risorse, forza lavoro, utensili
il fenomeno dell’urbanizzazione, con l’esigenza di fornire
alloggio, vitto, assistenza medica e sociale, educazione a
migliaia di lavoratori provenienti dalle campagne
nuove istituzioni, nuovi modelli organizzativi
Si avverte la necessità di un approccio più strutturato al
“business” ed al “management”, basato su principi
scientifici.
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20. Il 20° secolo: la Seconda Rivoluzione Industriale
A cavallo fra il 19° ed il 20° secolo (1890 – 1930) si diffonde una
seconda rivoluzione industriale
Se la prima era stata caratterizzata dalla divisione del lavoro e
dall’utilizzo delle macchine, la seconda sarà dominata da
nuove tecnologie emergenti, quali l’elettricità ed I prodotti
della chimica
Caratteristici della Seconda Rivoluzione Industriale saranno:
la telefonia e lo sviluppo della rete telefonica
lo sviluppo della rete elettrica e l’utilizzo di macchine
elettriche
il motore a combustione interna
le automobili
I paradigmi industriali di questo periodo sono:
la produzione di massa dei beni di consumo (richiesta
dall’incremento demografico)
la meccanizzazione della produzione
la “catena di montaggio”.
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22. I principi del “Taylorismo”
Taylor spese gran parte della sua vita professionale nelle industrie
siderurgiche di Midvale e Bethlehem in Pensylvania
Ingegnere meccanico, cresciuto in un ambiente familiare quacchero e
puritano (quindi fortemente improntato a principi di laboriosità ed
efficienza), egli era negativamente impressionato dall’inefficienza con la
quale venivano tradizionalmente impiegati gli operai nell’industria
dell’acciaio
Alla base della teoria di Taylor, anche detta “scientifica”, vi è l’ipotesi
che, essendo l’impresa una grande macchina regolata da leggi
universali, esista una maniera ideale per organizzare il lavoro
In questa visione dell’impresa, gli uomini continuano ad essere
considerati come mere appendici delle macchine: i loro movimenti, il
loro affaticamento, i loro tempi di recupero, i loro stessi
comportamenti sociali sono visti come passibili di analisi e
condizionamento scientifici
Le idee di Taylor si diffusero non solo in America ma anche in Francia,
Germania, Russia e Giappone. La loro adozione, specialmente nell’allora
fiorente industria ferroviaria, mise gli Stati Uniti al primo posto nel mondo in
termini di efficienza industriale nei successivi cinquanta anni.
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23. I coniugi Frank e Lilian Gilbreth
Frank e Lillian Gilbreth, ingegnere lui, ingegnere e
psicologa lei, studiarono con metodologia scientifica
(utilizzando, fra l’altro, cronometri e riprese
cinematografiche) la sequenza ed il metodo migliori per
compiere alcune attività manuali. Frank in particolare è
rimasto famoso per i suoi esperimenti volti a rendere
più rapida ed efficiente la posa di mattoni, attraverso i
quali riuscì effettivamente a raddoppiare la velocità di
esecuzione, passando da 120 a 250 mattoni all’ora.
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24. Henry L. Gantt: nasce la pianificazione scientifica
Henry L. Gantt, ingegnere, fu associato da
Taylor alle sue ricerche. E’ particolarmente
famoso per aver inventato una forma grafica
per la rappresentazione della pianificazione e
l’avanzamento di attività complesse.
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25. Terza Rivoluzione Industriale e Seconda Guerra Mondiale
La Terza Rivoluzione Industriale, in atto dal 1930 ai nostri giorni, è stata
dominata dalle tecnologie del computer e dell’informazione e, più
recentemente, da Internet. Il suo inizio è segnato ed in parte stimolato
da un evento di portata planetaria: la Seconda Guerra Mondiale
La Seconda Guerra Mondiale riflette i paradigmi della seconda
rivoluzione industriale attraverso la meccanizzazione della guerra o
“Blitzkrieg”
Il conflitto globale richiede l’organizzazione di grandi progetti:
il sistema di difesa aerea “on demand” della Battaglia d’Inghilterra (1940)
lo sviluppo e le operazioni del computer Colossus a Bletchley Park (1943),
per la decrittazione del codice segreto tedesco Enigma
lo Sbarco in Normandia (1944)
il Progetto Manhattan (1945), per lo sviluppo della bomba atomica
Nel Progetto Manhattan vengono per la prima volta metodicamente
applicati i principi del “project management” moderno. La funzione del
“project manager” (il generale Groves) viene distinta da quella del
“technical leader” (Robert Oppenheimer).
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26. Anni ’50: Guerra Fredda, progetto Polaris, tecniche reticolari
La Terza Rivoluzione Industriale è in atto: la Guerra Fredda è una
guerra basata in gran parte sulle tecnologie dell’informatica e
della comunicazione
Iniziano grandi progetti militari per lo sviluppo di missili ed aerei a
reazione
Si diffondono le tecniche cosiddette “reticolari”, essenziali per la
gestione di progetti complessi e di grandi dimensioni:
PERT (“Program Evaluation and Review Technique”), rappresentazione
logica di un progetto, senza riferimenti temporali ma con relazioni logiche
dettagliate. Sviluppata 1955 dalla Marina degli Stati Uniti e dalla Booz-Allen
Hamilton nell’ambito del programma per lo sviluppo del missile sottomarino
Polaris
CPM (“Critical Path Method”), sviluppato nel 1957 dalla DuPont Corporation
e dalla Remington Rand Corporation
Bernard Schriever (1910-2005), architetto del programma per lo
sviluppo dei missili balistici intercontinentali (Minuteman ICBM),
conia nel 1954 il termine “Project Management”.
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27. Anni ’60: i grandi progetti scientifici e spaziali
Il presidente americano J.F. Kennedy lancia il
programma Apollo
Il Dipartimento della Difesa americano introduce
alcuni fondamentali strumenti del “project
management”:
“Earned Value Management” (EVM)
Work Breakdown Structure (WBS)
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28. Anni ’70: primo grande sviluppo del “project management”
Sviluppo dell’industria petrolifera
Invenzione dei computer di ‘piccole’ dimensioni
Le aziende cominciano ad incorporare il “project
management” come una funzione permanente nella
loro organizzazione
La crescente attenzione alle tecniche di PM ed alla
loro standardizzazione promuove la nascita del
Project Management Institute (PMI) e dell’International
Project Management Association (IPMA)
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29. Dagli anni ’80 alla fine del secolo
Sviluppo del “project management” in tutti i settori
industriali
Il Risk Management viene inserito nel Project Management
Il P.M. diviene parte integrante del processo di qualità
aziendale (Total Quality Management, TQM)
Esteso uso del P.M. per i progetti informatici relativi al
Millennium Bug e all’introduzione dell’Euro
Il P.M. compare nella legge italiana (Legge Merloni Ter sugli
Appalti Pubblici)
Fra il 1986 ed il 1993 il Software Engineering Institute (SEI)
della Carnegie-Mellon University sviluppa l’importante
“Capability Maturity Model” (CMM) per il software (esteso
poi a tutti I processi aziendali con il CMMI), che comprende
nelle sue aree tutti I processi del “project management”.
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32. Il Project Management Institute (PMI):
è
riconosciuto, a livello internazionale, come l’ente più
autorevole nel campo del project management;
è
stato fondato nel 1969 negli Stati Uniti con lo scopo di
uniformare le pratiche comuni alla gestione di progetto nei
settori più disparati;
nel
1983 pubblicò il risultato di un primo studio per lo
sviluppo di procedure e concetti necessari a supportare la
professione del project manager;
certifica
sia la figura del project manager (Project
Management Professional – PMP) che i programmi di
formazione nel project management.
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33. Il PMBOK
La “Guide to the Project Management Body of Knowledge” (PMBOK):
è
la pubblicazione più nota del PMI, riconosciuta come un
importante documento di riferimento;
è
nata nel 1987 in seguito al progetto di raccogliere e
ordinare tutte le conoscenze applicate nel project
management;
nell’edizione
del 1996 è stato introdotto il concetto di
“processo di project management”, con cui vengono descritte
le aree di conoscenza individuate;
nel
2000 è stata pubblicata la nuova versione aggiornata e
ampliata.
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34. Bibliografia sul “project management”
Testi in italiano consigliati:
Archibald R. D.
Project Management. La gestione di progetti
e programmi complessi
Franco Angeli,
1996
Amato R., Chiappi R.
Angeli
Tecniche di Project Management.
Pianificazione e controllo dei progetti
Franco Angeli,
1998
AA.VV. della Università
Bocconi di Milano
Organizzare e gestire progetti. Competenze
per il project management
Etas Libri, 1999
Caron F, Corso. A.,
Guanella F.
Project Management in progress.
Aggiornamenti, approfondimenti, tendenze,
processi progettuali
Lavorare per progetti. Project Management e
processi progettuali.
Franco Angeli,
1997
Hayes M.E.
Project Management: dall’idea all’attuazione.
Una guida pratica per il successo.
Franco Angeli,
1999
Lacava M., Solustri C.
La pianificazione degli Appalti. Tecniche di
project management per le opere pubbliche
NIS, 1995
Nepi A.
Introduzione al Project Management
Guerini e
Associati, 1997
Cioffi M., Ghirelli G.
Franco Angeli,
1999
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35. Siti Internet sul “project management” (1/3)
•PMI Project Management Institute (www.pmi.org)
Sede presso Upper Darby, Pennsylvania (U.S.A.).
Più di 45000 membri in tutto il mondo. Fra le sue pubblicazioni si ricorda il
PMBOK Guide (Project Management Body Of Knowledge), indispensabile guida
alle discipline attinenti il P.M.
•IPMA International Project Management Association
(www.ipma.ch)
Sede a Zurigo. Composta da 20 associazioni nazionali Europee, Africane e
Asiatiche.
Promuove conferenze, seminari, discussione e ricerca, oltre ad attività di
formazione e certificazione.
•WWW Project Management Forum (www.pmforum.org)
Sede ad Ottawa, Ontario (Canada).
Luogo di dibattito internazionale sui temi del P.M. Gestisce PM-Forum list, una
mailing list tematica moderata (D.Curling) dalle iniziative interessanti.
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36. Siti Internet sul “project management” (2/3)
•Project Management Learning Centre
(www.dab.uts.edu.au/projmgmt)
Sede presso la University of Technology, Sydney (Australia).
Centro di formazione internazionale, ospita PMNet, la mailing list tematica più
frequentata nel mondo del P.M.
• The Project Management World Wide Web Site
(www.projectmanagement.com)
Sito tematico sul P.M.
• The Atlantic Systems Guild (www.atlsysguild.com )
Organizzazione professionale che annovera tra i suoi membri Tom DeMarco,
esponente di spicco nel campo del P.M. Il sito propone numerosi articoli di
DeMarco e altri autori. Sito particolarmente orientato al P.M. per lo sviluppo
software
• Earned Value Website (www.nnh.com)
Sede in Milford, New Hampshire (U.S.A.).
Illustra e raccoglie esperienze in merito all'utilizzo della tecnica Earned Value, quale
strumento di monitoraggio dei costi di progetto.
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37. Siti Internet sul “project management” (3/3)
•Project Management Learning Centre
(www.dab.uts.edu.au/projmgmt)
Sede presso la University of Technology, Sydney (Australia).
Centro di formazione internazionale, ospita PMNet, la mailing list tematica più
frequentata nel mondo del P.M.
• The Project Management World Wide Web Site
(www.projectmanagement.com)
Sito tematico sul P.M.
• The Atlantic Systems Guild (www.atlsysguild.com )
Organizzazione professionale che annovera tra i suoi membri Tom DeMarco,
esponente di spicco nel campo del P.M. Il sito propone numerosi articoli di
DeMarco e altri autori. Sito particolarmente orientato al P.M. per lo sviluppo
software
• Earned Value Website (www.nnh.com)
Sede in Milford, New Hampshire (U.S.A.).
Illustra e raccoglie esperienze in merito all'utilizzo della tecnica Earned Value, quale
strumento di monitoraggio dei costi di progetto.
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