Il complesso lavoro fatto dal Progetto MAPPA dall'Open Access del suo webGIS (MAPPAgis) alla realizzazione dell'archivio Open Data dell'archeologia italiana, alla realizzazione della carta di Potenziale Archeologica di un'area urbana elaborata grazie ad un apposito modello matematico (l'algoritmo MAPPA).
Una MAPPA per la città. Metodologie Applicate alla Predittività del Potenzial...
Opendatain action
1. MAPPA project: webGIS e predittività. L'utilizzo
di dati aperti in archeologia
Gabriele Gattiglia
Open Data in Action, Bari 20 ottobre 2013
2. Metadati
Gabriele Gattiglia Ph.D., archeologo, assegnista di ricerca. Ha
seguito un percorso formativo legato alle tematiche della
metodologia archeologica, dell’archeologia medievale e
postmedievale. Divide il suo lavoro tra attività professionale e
ricerca. Si occupa di archeologia urbana e preventiva, di GIS
archeologico, delle problematiche legato all’open data, dello
studio di Pisa e della Versilia medievale.
http://pisa.academia.edu/GabrieleGattiglia
http://it.linkedin.com/pub/gabriele-gattiglia/14/534/220
@g_gattiglia
Intro
2 di 59
3. Archeologi, geologi, matematici, convinti
che:
• il libero accesso alla conoscenza sia il
motore propulsore dell’innovazione e
dello sviluppo;
• che garantire l’accesso e la
condivisione del patrimonio storico
comune sia il mezzo migliore per
sviluppare una società della
conoscenza veramente libera e
democratica.
Insieme per studiare strumenti di calcolo predittivo applicabili al
potenziale archeologico di un’area urbana e creare un prodotto
funzionale alla tutela, alla ricerca e alla governance della città e
del suo patrimonio sepolto.
www.mappaproject.org
@MappaProject
https://www.facebook.com/progetto.mappa
Intro
3 di 59
9. Ricicliamoli!
Nell’ultimo decennio sono stati prodotti una
grande mole di dati archeologici, spesso in
formato digitale, che sono andati ad
aggiungersi alle sterminate documentazioni
analogiche di scavo prodotte negli ultimi 40
anni, spesso al solo scopo di giacere
inutilizzati negli archivi. Assistiamo al
paradosso di possedere potenti strumenti di
calcolo informatico, ma pochi dati da
processare, di produrre con costi molto elevati
nuovi dati, per farne un uso limitato nel
migliore dei casi a pochi o pochissimi riutilizzi.
Intro
9 di 59
13. Viene utilizzato principalmente per indicare l'accesso libero e
senza restrizione degli articoli pubblicati in riviste accademiche;
inoltre, l'open access copre non soltanto articoli di riviste, ma
anche capitoli di libri e monografie, ed in generale ogni prodotto
della ricerca.
Esistono due strategie principali per garantire pubblicazioni ad
accesso aperto, con numerose sfumature:
• Viene definita «via verde» ("green road") la pratica dell'autoarchiviazione ("self-archiving"), da parte degli autori, di copie
dei loro articoli in archivi istituzionali o disciplinari, o ancora nei
loro siti personali.
• Viene definita «via d'oro» ("gold road") la pubblicazione di
riviste in cui gli articoli sono direttamente ed immediatamente
accessibili ad accesso aperto.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Open_access
Open Access
13 di 59
20. Tipologie di dati
Immagini fotografiche
Shapefile
GRID e raster image
ESRI Geodatabase
Fogli elettronici
CAD
DB MS Access
Documenti di testo
WMS Geoscopio
(Regione Toscana)
Metadati
ISO TC/211
Fonte: Noti V.: Il webGIS del progetto MAPPA: architettura del sistema e sviluppi futuri
ll webGIS del progetto MAPPA
20 di 59
21. Ciclo di vita
Evitare obsolescenza
Apertura
Alimentazione
Partecipazione
ll webGIS del progetto MAPPA
21 di 59
23. More info
Anichini F., Gattiglia G.: A qualcuno piace
‘webGIS’: indicazioni pratiche per un utilizzo
archeologico consapevole
Kansa E.: Open access in archaeology
Noti V.: Il webGIS del progetto MAPPA:
architettura del sistema e sviluppi futuri
Video
ll webGIS del progetto MAPPA
23 di 59
24. Secondo la Open Knowledge Foundation (http://it.okfn.org/) «un
contenuto o un dato si definisce aperto se chiunque è in grado di
utilizzarlo, ri-utilizzarlo e ridistribuirlo, soggetto, al massimo, alla
richiesta di attribuzione e condivisione allo stesso modo»
…e in archeologia?
Open Data
24 di 59
26. 93%
90%
64%
61%
di chi lavora in archeologia è d’accordo
sulla creazione di un archivio Open Data
archeologico
Ricercatori
83%
Professionisti
78%
Addetti alla tutela
74%
di chi lavora in archeologia
pensa che gli Open Data
rappresentino il futuro della
ricerca archeologica
di chi lavora in archeologia pensa che
siano uno strumento di pianificazione e
tutela per il MiBAC
di chi lavora in archeologia pensa che
siano uno stimolo per migliorare la qualità
dei dati prodotti
Fonte: Sondaggio Mappa http://mappaproject.arch.unipi.it/wp-content/uploads/2011/08/2013_05_31_csv.csv
Open Data
26 di 59
27. 80%
del campione ritiene che non è sufficiente avere
solo un set minimo di dati (posizione,
cronologia, tipologia di reperti archeologici) o solo
pubblicazioni scientifiche senza dati grezzi
(compresa la documentazione fotografica)
Open Data
27 di 59
28. Con quale licenza pubblicare open data?
36%
Non ha risposto
17%
CC BY NC SA
(Creative Commons
Attribution Non Commercial Share Alike)
16%
≠
CC BY
(Creative Commons Attribution)
Open Data
28 di 59
29. 93%
È d’accordo nel creare un
archivio archeolgico Open Data
ma
39%
For
teme per
39% Tutela del Patrimonio
39% Scorrettezze dei colleghi
20 % Inaffidabilità dei dati
Open Data
29 di 59
30. Quindi?
Accessibili, Tempestivi, Riutilizzabili
L’archeologia è sempre e comunque un’attività di
ricerca (dal momento che produce dati unici e
irripetibili) e non vi è ricerca finché non vi è
pubblicazione del dato
OPEN
I Dati sono considerati una pubblicazione scientifica
Tutelandone la «Paternità intellettuale»
Tramite
• Attribuzione codice DOI (Digital Object Identifier), un
«ISBN» digitale
• Licenza CC BY
Open Data
/ CC BY SA
30 di 59
33. Quali diritti?
Legge 633/1941
Protezione del diritto d'autore e di altri diritti
connessi al suo esercizio
• Diritto d'autore
• Diritto su banche di dati (art. 102-bis e seg)
• Diritto su semplici fotografie (artt- 87-92)
Fonte: Anichini F., Ciurcina M. Noti V.: MOD (Mappa Archaeological Open Data Archive): new ideas for new minds
Open Data
33 di 59
34. Problemi
• Quando l'opera è creativa?
• Chi è l'autore?
• Chi è titolare dei diritti?
D. Lgs. 42/2004 Codice dei
beni culturali e del paesaggio
• Diritto di riproduzione (artt.
106 e seg.)
Soluzioni
Liberatoria
Autorizzazione
dall'ente preposto
D. Lgs. 196/2003 Codice in
materia di
Richiesta di diffusione
protezione dei dati personali
• Dati relativi a persone fisiche dei dati
identificate o identificabili
(o anonimizzazione)
(nomi e cognomi di persone fisiche,
fotografie e documentazione grafica, di
immobili di persone fisiche)
Fonte: Anichini F., Ciurcina M. Noti V.: MOD (Mappa Archaeological Open Data Archive): new ideas for new minds
Open Data
34 di 59
35. Licenze
Attribuzione
Attribuzione Condividi allo stesso modo
compatibili con diritto di riproduzione art. 106 e
seg. D. Lgs. 42/2004
Fonte: Anichini F., Ciurcina M. Noti V.: MOD (Mappa Archaeological Open Data Archive): new ideas for new minds
Open Data
35 di 59
36. Archaeological Data Service
• Founded 1996, University
of York
• 17 staff
• Collections
– 1,100,000 metadata
records
– 20,000+ unpublished
fieldwork reports
– 700+ rich archives
• Guides to Good Practice
• DPC Decennial Award
2012
Fonte: Richards J. (ADS – University of York): Open data in archaeology
Open Data
36 di 59
37. MOD
Nella lista dei repositories consigliati dal Journal of Open
Archaeological Data http://openarchaeologydata.metajnl.com/
Open Data
37 di 59
41. Tendenze nel data storage
- digitalization processamento dati attraverso i computer
- usability
disponibilità di dati in luoghi diversi e su
dispositivi diversi
Benché il processo sia più evidente in altri campi, anche in
archeologia queste tendenze incoraggiano la produzione di grandi
quantità di dati e lo sviluppo di archivi open data
Il solo metodo per analizzare grandi quantità di dati digitali (ed
eterogenei) è utilizzare metodi automatici
Qui entra in gioco la matematica: il modo per migliorare le
analisi è passare da avere i dati migliori ad avere il miglior modo
di analizzare I dati.
Open Data
41 di 59
42. Risulta difficile pensare a complessi modelli matematici
applicati ai dati archeologicia, ma basta considerare come
altre discipline (ad es. la medicina), apparentemente lontane
dalla matematica abbiano utilizzato importanti applicazioni
matematiche
Shape theory fornisce risposte a domande come: “quando
certi elementi sono disposti (o meno) casualmente nello
spazio?”; “cos’è una forma casuale?”
Graph theory è lo studio delle strutture matematiche
finalizzato a modellare le relazioni tra diversi elementi
(networks)
Link analysis studia le relazioni tra oggetti di vario tipo
quando queste non risultano evidenti da parti isolati di
informazioni
Open Data
42 di 59
43. More info
Anichini F., L’analisi dei dati: un’archeologia
senza aggettivi
Anichini F., MAPPA survey. Gli Open Data
nell’archeologia italiana
Anichini F., Ciurcina M., Noti V, Il MOD: l’archivio
Open Data dell’archeologia italiana
Ciurcina M., Parere legale sul portale Mappa
Open Data
MAPPAproject, L’Open Data e l’archeologia
italiana. Risultati del sondaggio on-line 2013
Video
Open Data
43 di 59
45. Modelli predittivi
Cosa sono?
Servono a stimare la
presenza/consistenza dei
depositi archeologici
A cosa servono?
• Pianificazione
• Tutele
• Ricerca
Predittività
45 di 59
49. •
•
•
•
Il potenziale archeologico di un’area rappresenta la probabilità, più o
meno alta, che vi sia conservata una stratificazione archeologica di
minore o maggiore rilevanza.
Si calcola attraverso l’analisi e lo studio di una serie di dati storicoarcheologici e paleoambientali ricavati da fonti diverse, con un grado di
approssimazione che varia a seconda della quantità e della qualità dei
dati a disposizione e delle loro relazioni spaziali e contestuali.
Il potenziale archeologico di un’area è di per sé un fattore indipendente da
qualsiasi tipo di successivo intervento si vada a realizzare, che deve
essere inteso come fattore di rischio contingente.
La cartografia di potenziale archeologico è un modello predittivo e come
tale è consapevolmente creata come strumento decisionale.
Potenziale archeologico
Parametri
•
•
•
•
•
Tipologia insediativa
Densità insediativa
Pluristratificazione dei depositi
Rimovibilità non rimovibilità del
deposito
Grado di conservazione del
deposito
Predittività
49 di 59
50. Come?
Con un modello matematico
Perché?
I modelli matematici possono essere applicati ad altri centri urbani
generalità
• I modelli matematici sono utili nelle predizioni
• La matematica può avere un impatto sulla pratica archeologica
e sulla pianificazione territoriale
Predittività
50 di 59
51. Formalizzazione
• Ipotesi: se si avesse una conoscenza perfetta del
sottosuolo, allora l’archeologo dovrebbe essere in
grado di assegnare il potenziale in ogni punto
• Un modello matematico è dunque un modo per
stimare il potenziale ogni qualvolta i dati non sono
noti (sempre)
Predittività
51 di 59
52. Principi
Da un punto di vista astratto
• Un punto chiave è l’identificazione delle
relazioni tra ritrovamenti
• Tali relazioni possono essere spaziali o
funzionali
• Queste relazioni possono rafforzare o indebolire
la probabilità della presenza di una struttura più
complessa rafforzano o indeboliscono il
potenziale archeologico di un’area
Predittività
52 di 59
53. Page Rank
Analogia tra i criteri per attribuire il potenziale
archeologico e quelli per assegnare l’importanza
delle pagine web nei motori di ricerca
• Negli algoritmi page rank le pagine web
- attribuiscono importanza alle pagine web a cui
puntano (mediante un link)
- ricevono importanza dalle pagine web dalle
quali ricevono link
Predittività
53 di 59
58. More info
Anichini F., Dubbini N., Fabiani F., Gattiglia G.,
Gualandi M.L.: MAPPA. Metodologie Applicate
alla Predittività del Potenziale Archeologico
vol.2
Gattiglia G.: MAPPA. Pisa medievale:
archeologia, analisi spaziali e modelli predittivi
Kamermans H. : Predictive Modeling: a view
from the Ivory tower
Video
Predittività
58 di 59