1. Anno delle Stelle, 1 agosto 2013
Buongiorno Stelle!
Giove, il Dio della conquista, che ci
ricorda che i nostri sogni li realizziamo
perché questo ci dà coraggio, forza e tutto il
potere necessario per raggiungere le mete. Mi
affascina quando vedo una persona in tutta la
sua Nobiltà! E’ qualcosa di straordinario la
Nobiltà e ci si nasce, fin dalla culla portiamo
con noi la Nobiltà e ci accompagna per tutta la vita, ma avrete notato che moltissime
persone, quando le incontrate, mano a mano che si avvicinano a voi, vi rendete conto
che sono nobili, é solo il cuore che può dare questa etichetta.
Una volta sono arrivata a un villaggio, non era molto grande, vicino alla
capitale. Mi dissero che c’era una famiglia con una bambina malata o forse era un
bambino e ci siamo andati, sapete che nelLa Enseñanza andiamo sempre assieme
perché la unione fa la forza, lavorare in gruppo é la perfezione e si condivide tutto,
soprattutto le gioie.
Quando siamo arrivati uscì il padre, un uomo che pareva anziano, ma era
molto giovane; gli dicemmo che volevamo vedere l’ammalato, si mise a piangere e
disse: “Mi perdoni Signora, mi perdoni perché sono molto povero, mi scusi perché non
ho casa". Mi si strinse il cuore e in quel momento ammutolii, perché non mi ero resa
conto che la casa era fatta di rami d’albero, che l’aveva fatta lui e come tetto ginestre
e foglie. Entrando compresi ciò che voleva dire, il suolo o pavimento era di terra,
c’erano solo alcune pentole di argilla e nulla più, il fuoco era direttamente sul suolo,
ma avevano 4 o 6 figli. Sua moglie afflitta ci guardava con occhi imploranti, pensando
che stavamo portando medicinali e che avremmo salvato suo figlio.
Abbiamo fatto il trattamento come sapete, prima quello
del Sistema Nervoso e poi il diagnostico, il bambino si risanò,
evidentemente non abbiamo mai dubbi sulLa Enseñanza, i
genitori erano molto grati, non sapevano come ringraziare,
cosa potevano darci se già all’entrata ci aveva detto che erano
poveri, tutta la vita mi ricorderò di queste parole, perché é lì
che si vede la Nobiltà di cuore, la Nobiltà d’amore, la Nobiltà
di un degno Re.
Effettivamente questo signore che oggi piangeva per il fatto di essere povero, in
un’altra vita era stato il signore di un castello, ma ingiusto con i suoi vassalli,
maltrattava gli schiavi e non aveva mai saputo apprezzare ciò che aveva attorno a lui,
2. né l’amore che riceveva, né i soldati che morivano per lui e in questa vita ha dovuto
iniziare dal minimo, tagliare rami per potersi fare un riparo, lavorare 24 ore per poter
avere 4 patate e un po’ di farina per dare da mangiare ai suoi figli, ma tornava
nuovamente con questa Nobiltà, questa volta di cuore, la sua umiltà era degna, la sua
umiltà era esemplare perché non sapeva esattamente chi era, chi era stato, applicava
semplicemente tutta la sua generosità per servire gli altri.
Aveva un padrone che lo assumeva giornalmente, era molto grato e il suo
padrone parlava molto bene di lui; ci disse:
- E’ l’operaio più fedele, onesto ed onorato che ho avuto negli anni, devo
sempre corrergli dietro per dargli la paga, quando finisce stanco ha un solo desiderio,
poter andare ad aiutare la sua sposa e i suoi figli e lavorare il suo giardino, lo vedi
sempre con un sorriso, lo vedi sempre felice, ma é una felicità che gli esce da dentro,
che poche volte ho visto negli altri operai; quando sono di fianco a lui, emana pace e
tranquillità e ogni giorno gli chiedo: Come stai? E mi risponde: "signore, ringrazio
Dio di averla incontrata perché ogni mese ho la paga e il cibo per i miei figli", sorride,
prende l’arrosto e ne va, sempre mi dà la stessa risposta.
Quando finisce la giornata lavorativa, dico sempre a tutti gli operai: servitevi di
quello che è avanzato, frutta, verdura, semi e tutti sono rispettosi; solo lui prende il
giusto, il necessario e porta un sacco per meglio dire una borsina, in questa borsa
mette sempre un pugno in più e questo mi incuriosiva perché era l’unico che lo faceva.
Pensai: sarà avarizia? Perché ne prende un pugno in più? Gli altri compagni si
servivano sempre con ciò di cui avevano bisogno, a volte alcuni di più e altri di meno e
lui prendeva il giusto, ma nella borsa ne metteva un pugno da parte. Dopo un certo
tempo gli chiesi: buon uomo, mi incuriosisce il fatto che sempre prendi un pugno di
semi, un pugno di ciò che vi tocca e lo metti nella tua borsa. Mi rispose:
"Signore, bisogna pensare che ci sono alcuni anni ricchi,
altri anni in cui la natura ci dà meno e dobbiamo sempre
ringraziare Dio e questo pugno lo metto per i poveri, quelli che
non hanno da mangiare e prima di giungere a casa lo divido e se
questa gente ne ha già, allora lo custodisco per il giorno in cui non
ne avremo. Sogno che un giorno i miei figli possano andare a
scuola, sogno che i miei figli non debbano lavorare la terra, sogno
che domani possano godere del benessere, ma sempre sarà fatta
la Volontà di Dio e così la Legge".
Dopo queste parole restai zitta. E una volta ancora riconobbi la sua Nobiltà,
Nobiltà di amicizia, Nobiltà di Alleanza, Nobiltà del condividere, Nobiltà verso gli altri
e la può comprendere solo una persona che comprende la parola umiltà, che non ha
vergogna di chiedere agli altri per apprendere, per uscire dalla ignoranza, e’ così
semplice, c’è sempre qualcuno che ne sa più di te e se questa persona è nobile lo
condividerà, lo trasmetterà.
3. Miei semi non abbiate pena, non abbiate
vergogna, chiedete. La ignoranza ci allontana dalla
Nobiltà e questa Nobiltà la dovete mostrare con un
sorriso, con un gesto, al risveglio, guardandovi allo
specchio ricordare che se vi vedete belli o belle o
con molta allegria, è la Nobiltà. Se distribuite
sorrisi é la vostra Nobiltà, state affermando che le
date importanza e vedrete che la umiltà vi farà aprire le porte del vostro cuore, che per
non soffrire cercate di chiudere troppo, da lì nasce la indifferenza e da lì ci sono al
giorno d’oggi i robots, non restate indifferenti.
E’ Nobile quella persona che sa riconoscere ciò che ha a casa e che non si
attacca ai suoi beni, sa custodire quanto è necessario e comprende benissimo che non
servono a nulla i legami in questa vita.
La Nobiltà é saper riconoscere che ci siamo sbagliati, che commettiamo errori,
che abbiamo fallito, sono prove e niente più, prove, perché queste parole le hanno
inventate gli uomini. Vi ricordo che in Origine la colpa non esisteva, né le menzogne,
né le scuse, solo la Nobiltà dei nostri gesti e i nostri pensieri, che sono uniti.
Camminate giorno per giorno, vivetelo pienamente e preparatevi per la Nuova
Vita. Pensate che le nostre azioni saranno la futura vita, se tagliamo gli ormeggi da
tutto ciò che ci impedisce di realizzare questo retto cammino, non dovremo tornare, non
esiste una università per apprendere la Nobiltà, non ci sono scuole, non ci sono
professori, la Nobiltà è se stesso, in ogni gesto, in ogni parola.
Forza miei semi! Vivete l’oggi con tutta la
vostra Nobiltà, non preoccupatevi se non avete titoli
reali, se non siete nati re, marchesi o principi. La
Nobiltà, molte volte quelli che nascono di “sangue
blu” non hanno Nobiltà, i nobili sono quelli che
agiscono sempre con i loro sentimenti e il loro cuore.
Colui che accarezza un cane, quello che dà da
mangiare ad un animale, colui che cura il suo
giardino, quello che amerà i fiori, quello che rispetterà
il pianeta, quello che darà un esempio e trasmetterà ciò che sa e soprattutto quelli che
hanno La Enseñanza, la loro Nobiltà é infinita.
Felice giorno, miei nobili Stelle! Vi amo tanto, Ogni felicità per voi!