1. GRAZIE DEL PENSIERO
Una volta tanto “grazie del pensiero” parla di noi fenicotteri. Non ci piace lo
stile auto-referenziale ma l’importanza della ricorrenza ci ha indotto a
fermarci per qualche istante e a produrre una riflessione su Think Thanks,
dall’interno verso l’esterno. Come in ogni compleanno, si è chiamati a
decidere se festeggiare o meno, in caso affermativo come e chi invitare
alla festa. Per l’occasione abbiamo aperto gli archivi fotografici
misurandoci con alcuni ricordi per noi molto rilevanti finendo per
accorgerci dell’incredibile quantità di materiali accumulati nel tempo.
Abbiamo fatto delle scelte lasciando fuori una miriade di ricordi della
“prima fase bagnolese”, le foto dell’elegante sede, nel cuore del quartiere
operaio ma che le tante “Plenarie” eventi di settore Think Thanks
organizzate lungo tutto il primo triennio per stimolare la domanda di
ricerca e comunicazione. Tantissimi gli intellettuali, i manager e i
professionisti che hanno partecipato alle nostre iniziative, in ordine sparso
e andando a zig zag nella memoria, da Gioacchino Lanza Tomasi, a
Domenico De Masi, a Omero Ciai, Lidia Ravera, Adolfo Scotto di Luzio,
Peppe Lanzetta, Conchita Sannino, Osvaldo Cammarota, Amedeo Lepore,
Angelo Petrella, Gabriella Gribaudi, Marco Armiero, Alvise Sbraccia, Pietro
EDIZIONE SPECIALE PER IL SETTIMO COMPLEANNO DI THINK THANKS
NOVEMBRE2014
In questo numero: Serena Bonamassa intervista Lucio Iaccarino.
Saitta, Luigi Morra, Alessandra Riccio, Raffaele Nocera, Luigi Amodio,
Michele Lo Russo, Daniele Pitteri, Valentina Vaio, Luciano Brancaccio,
Nicola Campoli, Massimo Cerulo, Massimiliano Pacifico, Maurizo Palmieri,
Antonio Vitolo Ilic, Marco de Rosa, Francesca Prisco, Antonella Loprete, e
potremmo andare avanti ancora per qualche pagina.
Un ricordo particolare lo dobbiamo ad Amato Lamberti grande osservatore
della realtà partenopea e meridionale, scomparso nel 2012, che ci ha
donato testimonianze importanti che conserviamo con orgoglio. Così come
non abbiamo menzionato circa un centinaio di giovani collaboratori che
hanno partecipato alle nostre campagne e alle nostre ricerche di mercato.
Un ringraziamento a Marialaura Bianco, Flora Grauso, Andrea Paura e
Giulia Savignano, ultimi in ordine di tempo ad occuparsi dei progetti più
recenti di Think Thanks ma non per questo meno importanti. Questo
speciale è dedicato a tutti quelli che hanno a cuore Think Thanks senza di
loro sarebbe impossibile continuare nell’impresa di fare ricerca.
Il mercato è un gioco competitivo e spietato e senza una comunità di
riferimento è più difficile andare avanti specie per chi produce cultura.
Sette anni in magenta
Il compleanno del fenicottero.
Lucio Iaccarino
CEO Think Thanks
2. Congratulazioni Think Thanks!
di SERENA BONAMASSA
É stato Linkedin a suggerirmi questa data: novembre 2014,
Think Thanks festeggia 7 anni “Fai le congratulazioni a Lucio Iaccarino”.
Le ricorrenze ai tempi dei social, sono così, arriva una notifica pronta
a ricordartela. Ma cosa c’è dietro questi sette anni? Mi sono chiesta.
Per me, che sono in Think Thanks da pochi mesi, questa è sembrata
un’ottima occasione per scoprire e raccontare la storia di un’agenzia
di marketing e ricerca che in sette anni, ne ha fatta di strada.
E quale miglior modo se non chiedere direttamente a Lucio Iaccarino,
Ceo di Think Thanks, di svelarmi qualcosa in più?
“Per una volta, ti va di vestire i panni dell’intervistato? - ho chiesto a
Lucio - “Ti va una chiacchierata in cui ci sveli il mondo Think Thanks?”
Quando nasce Think Thanks?
L'idea nel 2006, stavo per concludere il mio penultimo corso di politica
comparata all'Orientale di Napoli. All'università avevo cominciato come
politologo specializzandomi nello studio delle reti politiche e delle politiche
pubbliche estendendo poi il raggio di azione anche alla comunicazione e alla
partecipazione politica. Seguivo in qualità di relatore di tesi molti studenti ai
quali ho sempre cercato di trasferire due valori: il metodo delle scienze sociali
ma anche e soprattutto l'ottimismo e la voglia di scoprire il mondo, per
interpretarlo con gli strumenti della ricerca. La crisi dell'università mi costrinse
a guardarmi attorno e sondare altre strade. Era giunto il momento di attingere
alle mie di competenze e a quell'ottimismo che tanto avevo profuso nelle vite
dei miei studenti. L'idea era di mettermi sul mercato come ricercatore. Doveva
esserci un mercato capace di assorbire una figura come la mia, proprio
mentre ero circondato da un esercito di precari della ricerca, arrabbiati e con il
solo orizzonte di entrare all'università.
Il CEO Think Thanks,
Lucio Iaccarino,
24 Ottobre 2014, IED
(Istituto Europeo di
Design) di Barcellona
Conferenza stampa
per il lancio in Spagna
di Optima Erasmus.
3. Nel 2008 il fotografo
Giampiero Assumma
dona a Think Thanks
un kit di foto che
saranno utilizzate per il
primo sito internet.
“L’uomo con la borsa
di pelle” è tra le icone
più utilizzate fino al
2010
4. Ma la società nasce a fine 2007?
Esatto! In quell'anno tenni l'ultimo corso
di politiche pubbliche ma ebbi anche la grande
opportunità di lavorare spalla a spalla con uno
degli editori storici napoletani e precisamente
con la casa editrice e con la fondazione legata
a Mario e Diego Guida, dove ricoprivo il ruolo
di responsabile programmazione culturale.
Lo ricordo come un anno dove ho imparato
tantissimo, grazie ad un ambizioso evento
di oltre 100 presentazioni a cui diedi il nome
di "costruzioni" in memoria di uno dei classici
di sociologia che aveva segnato la mia
formazione intellettuale (Peter L. Berger e
Thomas Luckmann, “La realtà come costruzione
sociale”). La fine di quell'esperienza mi indusse
a entrare nel mercato come imprenditore, come
un imprenditore/ricercatore, sebbene all'analisi e
alla valutazione delle politiche pubbliche
si è presto affiancato lo studio dei mercati
e del marketing, come settore di ricerca fino a
diventare core business.
Fino al 2012 Think Thanks
collabora assiduamente con
l’Associazione Campi Flegrei
di Bagnoli con la quale
condivide la gestione di un
centro di documentazione.
Nella foto gli allievi del Master
di Criminologia critica
dell’Università degli Studi di
Padova, ospiti nel 2009 del
centro per una scuola estiva
sui mercati criminali della
Campania.
Nella foto il Prof. Alberto Corbino
e la Prof.ssa Fabrizia Ippolito che
illustrano agli allievi del Master di
criminologia gli abusi subiti dal
territorio vesuviano.
5. Nel 2011 Think Thanks
progetta la campagna billboard
con 150 manifesti 6x3 lungo
le principali arterie della
provincia di Napoli.
Think Thanks ha costruito il
naming, il layout del logo,
la filosofia del brand, oltre a
importanti elementi di arredo
del punto vendita, dall’insegna
esterna alle immagini per le
pareti.
6. Think Thanks è un brand?
Lo diventa ogni giorno di più. Nasce con questa
ambizione e tutti i simboli di cui si avvale provano
a veicolare questo messaggio. Il claim aziendale
è "l'impresa di fare ricerca, quando la ricerca si fa
impresa" e testimonia l'importanza delle indagini e
delle ricerche di mercato nelle scelte di
marketing e comunicazione dei nostri clienti.
Il valore della marca Think Thanks è nel suo
naming, traducibile con "grazie del pensiero".
I nostri servizi sono magenta come il colore
del marchio e i nostri collaboratori si definiscono
fenicotteri come l'icona animale che accompagna
il lettering Think Thanks. Il fenicottero ha la
capacità di guardare dall'alto e in forma
panoramica il mondo, mentre la sua stilizzazione
grafica nel marchio, enfatizza le lunghe zampe
per esprimere equilibrio e decisione.
Ma il fenicottero è anche un animale raro,
curioso, in forte ascesa come gadget e come
giocattolo anche in altri settori. Quello più bello e
raro è il fenicottero rosa. Si dice sia in grado di
accoppiarsi su una gamba sola.
Il 26 marzo 2013, il giornalista
Filippo Ceccarelli presenta
Napoli Brand in compagnia
dell’autore e della giornalista
Francesca Ghidini. Sulla
copertina la macchia della
tazzina di caffè che disegna al
suo interno la sagoma
del Vesuvio.
Il titolo è Napoli Brand.
Il valore aggiunto del territorio
per l’identità aziendale (uscito per
le edizioni ad est dell’equatore,
2012).
Per circa una settimana
Napoli brand è in cima
alle classifiche
del Megastore Feltrinelli
di Piazza dei Martiri
a Napoli.
7. Lucio Iaccarino si è occupato
della riqualificazione urbana
durante il suo dottorato di
ricerca ad Urbino, con la
direzione scientifica
del Prof. Ilvo Diamanti.
Una versione della sua tesi
dottorale è stata pubblicata
nel 2005 con il titolo
la Rigenerazione. Bagnoli:
politiche pubbliche e società
civile nella Napoli
postindustriale (l’ancora del
Mediterraneo)
8. Come si fa a passare dall'insegnamento universitario
all'imprenditoria e che consiglio ti senti di dare ai giovani che si
avvicinano al mondo della ricerca?
Bella domanda! Si tratta di un salto paradigmatico. Almeno in Italia è
così. Il dottorato di ricerca e la ricerca in genere sono percepiti come
una patologia, come una strada per tenersi lontani dal mondo reale,
lavorando all'università e concentrandosi sulla teoria. In fondo è un po'
così. Esiste questa mentalità diffusa, non solo tra i ricercatori ma anche
tra quanti formano i giovani ricercatori perché per primi hanno una
estrazione universitaria e solo in pochi conoscono le imprese da vicino.
Il mio consiglio è che l'università non è l'unico posto dove si fa ricerca.
Ci sono certo molti ricercatori che lavorano all'università ma esistono
anche tante imprese dove un curriculum di ricerca può trovare
cittadinanza. Di certo l'Italia è un caso a sé dove i dottori di ricerca non
sempre riescono a raggiungere lo status sociale che meriterebbero.
L'aver trascorso tanto tempo tra i libri, tra la gente, tra i numeri, tra le
statistiche, in laboratorio, tra i pazienti, presentando i propri lavori in
convegni nazionali e in conferenze internazionali, pubblicando i risultati in
riviste scientifiche e di settore, dedicando tempo ed energia alla didattica
e alle tesi di laurea, è spesso visto come una perdita di tempo, come
ritardare l'ingresso nel mondo del lavoro. Ma non è così. Lo sviluppo si
genera dove ci sono buone idee. E le buone idee nascono studiando,
aggiornandosi e facendo ricerca.
Il 4 luglio del 2013 Walter Siti
vince la sessantaseiesima
edizione del Premio Strega con
il romanzo Resistere non serve
a niente. C’è anche Think
Thanks come soggetto
organizzatore. L’organizzazione
generale è assegnata ai
fenicotteri anche nel 2014
quando il vincitore sarà
Vincenzo Piccolo con il suo Il
desiderio di essere come tutti
(Einaudi)
9. Ancora più suggestivo
l’allestimento all’imbrunire
con i centro tavola
illuminati dalle candele.
Il Ninfeo si riempie con
l’arrivo di centinaia di VIP
(scatto del 3 luglio 2014).
10. La sfida di Think Thanks è anche
quella di conciliare creatività e ricerca?
Spesso durante il primo incontro con le aziende,
dopo aver esposto rilevanti problemi di
marketing, mi guardano e mi dicono, "poi è lei il
creativo, sta a lei individuare le soluzioni più
adeguate". La gran parte delle società che
operano nel settore della comunicazione
investono sulla creatività, su figure che
esprimono arte, design e bellezza, sulla base del
gusto, dell'esperienza e della bravura di grafici e
pubblicitari. Think Thanks ha un posizionamento
diverso, studia il mercato e la percezione
dei consumatori, proponendo ai clienti soluzioni
comunicative basate su approfondite ricerche
di marketing. Il creativo in Think Thanks si trova
a fare i conti con il mercato. Si possono avere
tante belle idee, oltre che esser raffinati e
straordinari artisti ma il marketing richiede
studio continuo e aggiornamento
dalla teoria fino agli studi di caso.
A destra l’allestimento
del 2013 nell’incantevole
cornice del Ninfeo di Villa
Giulia che per la serata
finale del Premio Strega
accoglie 1200 invitati.
La foto ritrae l’allestimento
2 ora prima dell’evento.
12. Quant’è difficile fare impresa qui a Napoli? Hai mai avuto la
tentazione di andare altrove?
Ci sono delle difficoltà specifiche legate al contesto e che occorre
affrontare con grande determinazione. Penso all'insolvibilità di taluni clienti,
peggio ancora quando non si limitano a non pagare ma adottano
comportamenti minacciosi spesso ai limiti della legalità. Si tratta di casi
circoscritti ma possono creare non poche difficoltà ad un azienda come
Think Thanks, specie quando le lavorazioni richiedono anticipazioni e
l'intervento di numerosi professionisti esterni. Più strutturali sono invece le
difficoltà legate ad un numero ristretto di aziende e professionisti
predisposti all'acquisto dei nostri servizi magenta. Il minor numero di
potenziali clienti deve poi fare i conti con una quantità molto ampia di
concorrenti e con prezzi spesso bassissimi che rispecchiano la
frammentazione eccessiva che caratterizza l'offerta di marketing e
comunicazione a Napoli e in Campania. Ci sono poi anche molti aspetti
positivi, quelli che mi hanno persuaso a restare, legati alle possibilità di
operare in una città straordinaria come Napoli, legati alla ricchezza
culturale e architettonica di tutta la Campania ma anche al grande bacino
di intelligenze che ogni anno si laureano nelle tante università della nostra
regione. Un bacino da intercettare prima che si tramuti in fuga totale di
cervelli.
Olio Vesuvio è il marchio di olio biologico di proprietà
della famiglia Iaccarino. Think Thanks cura la
comunicazione e il marketing anche del Frantoio
Oplonti struttura ristrutturata al fine di accogliere
eventi come matrimoni, battesimi, comunioni,
anniversari e feste private, convegni e convention.
13. Villa Iaccarino all’interno
del Frantoio Oplonti, con
piscina, 2 sale ristorante,
cucina professionale, 2
ampie terrazze, giardino
degli ulivi e giardino degli
aranci, ampio
parcheggio, depandance
con servizi autonomi,
ampio piazzale per
ricevimenti in esterno.
Possibilità di effettuare
visite guidate al frantoio
anche per scuole e
gruppi turistici.
14. In questi sette anni di Think Thanks come si è
evoluta la comunicazione aziendale?
La comunicazione di Think Thanks è un libro
senza fine. Ogni anno aggiungiamo nuovi capitoli,
tanto che la mole comunicativa prodotta
è accostabile ad un'enciclopedia. Emblematiche
di questa continua evoluzione le trasformazioni
attraversate dalla nostra piattaforma web che
in sette anni ha visto 4 diversi template per il sito
istituzionale, strategie social differenti per
i diversi canali che nel tempo si sono aggiunti
(facebook, linkedin, twitter, vimeo, ecc.).
La comunicazione che Think Thanks pone
in essere per promuoversi e pubblicizzarsi è un
cantiere volutamente aperto, spesso e volentieri
utilizzato per sperimentare tecniche e strumenti
prima di adoperarli a vantaggio dei clienti.
Ricordo con sincero affetto la frase che una mia
anziana cliente immobiliare quando mi diceva
dopo aver ascoltato le nuove offerte magenta,
sentenziando "dottore: io voglio quello che fate
voi per voi!" avendo ben compreso lo spirito con
il quale i fenicotteri interpretano la propria
comunicazione verso l'esterno.
Think Thanks è molto attiva
nelle indagini di mercato (sia
ricerche quantitative sia ricerche
qualitative). Grazie ad una serie
di commesse nazionali
e internazionali e alla capacità
di coprire l’interno territorio
italiano. Molto richiesti sono
i focus group Think Thanks
che hanno consentito a diverse
aziende di testare il livello
percettivo in specifici target
di consumatori.
15. Sala Riunioni di Panta Rhei,
nuovo azienda operante
nella corporate finance.
Per questo cliente Think
Thanks ha creato il brand,
dal design del logo al sito
internet fino alla shooting
fotografico.
16. Bagnoli, Chiatamone e poi?
Non esageriamo! Think Thanks nasce alla fine 2007
praticamente cavalca la crisi internazionale fin dal
suo nascere. Molti mi dicono che prima si stava
meglio ma io davvero non so com'era prima della
crisi. Bagnoli è stato il quartier generale per il primo
quinquennio. Avendo dedicato la mia tesi di
dottorato all'ex quartiere operaio, mi sembrava
naturale cominciare da lì. Poi l'incontro con Antonio
Pirpan (Oggi Brand Manager di Optima Italia Spa) e
Marco Tregua (oggi ricercatore di economia
aziendale presso la Federico II) che sono stati per me
e per Think Thanks una svolta a favore del mercato
e delle ricerche di marketing, fino a spostare il core
business sul versante della ricerca e comunicazione
per le imprese. L'intensa frequentazione con Antonio
e Marco ma anche l'entusiasmo dei tanti
collaboratori che si sono alternati in azienda
nel corso degli anni (per citarne solo alcuni: Stefano
Fedele, Sara Lenzi, Laura Tramontano, Rossella
Ferrigno, Anita Russo, Giordana Vilardi, Alessia
Sebillo, Maria Maggio, Adele Dragone, Francesco
Quarto e tantissimi altri) sono stati tutti elementi di
pregio che Think Thanks ha sempre cercato di
valorizzare.
Oggi i fenicotteri sono al Chiatamone, ma sono
sempre più spesso in giro per l'Europa
accompagnando clienti all'estero e alle prese
con piani di comunicazione internazionalizzati.
L’organizzazione della
convention di Italia futura
è stata la prima grande
commessa di Think Thanks.
Design organizzativo,
allestimenti, contenuti di ricerca,
spot per il web, docufiction
“Maestri d’Italia”,
coordinamento generale,
rapporto con le associazioni
locali, partenariati, ecc.
17. Cresce il numero dei liberi
professionisti e dei grandi studi
associati nel settore legale
e business che si rivolgono
a Think Thanks. Il know how
accumulato nel marketing
delle professioni ha consentito a
Think Thanks di conquistarsi
la posizione di brand advisor del
Polo dello Shipping
di Napoli. Dalla creazione del
nome, al design degli eventi,
alla comunicazione
inter-professionale,
alla pubblicità, fino all’ufficio
stampa.
18. Per concludere, qual è stata la soddisfazione più
grande in questo percorso?
Il lavoro dei fenicotteri consiste nel migliorare la presenza
dei clienti sul mercato, incrementando il loro business,
migliorando la loro reputazione, aiutandoli a posizionarsi
in modo chiaro ed efficace sul mercato. Ogni volta che
un cliente ci racconta di un suo successo riconducibile
anche indirettamente al nostro supporto, per noi si tratta
di una grande soddisfazione professionale.
Un grande successo di qualche anno fa è legato
all'organizzazione della convention nazionale di Italia Futura
del 2010, l'associazione legata a Luca Cordero di
Montezemolo.
Da cinque anni invece seguiamo con indagini di mercato,
progettazione di campagne, supporto comunicativo e
logistico, Optima Italia Spa, giovane azienda napoletana del
settore multi-utility che ha già raggiunto i 100 milioni di
fatturato annui. Noi siamo fieri di far parte del loro indotto
e la loro crescita esponenziale è per noi motivo di orgoglio.
Con Optima siamo stati in conferenza stampa a Bruxelles
presso la sede distaccata del Parlamento europeo. Seduto
al fianco del Vice presidente del Parlamento UE, ho
raccontato l'importanza di Optima erasmus, borsa speciale
interamente finanziata da un privato. Una cosa davvero
straordinaria! E nel 2015 potrebbero esserci importanti
novità con nuovi clienti, novità a cui i fenicotteri stanno
lavorando intensamente...
La metodologia Think Thanks si sviluppa in tre fasi concatenate: indagini di mercato,
azioni di marketing, costruzioni di esperienze.
19. 18 marzo 2014, Conferenza
Stampa di Optima Erasmus
a Bruxelles, da sinistra verso
destra: Lucio Iaccarino (Ceo
Think Thanks, Gianni Pittella in
qualità di Vice Presidente vicario
del Parlamento Europeo,
Antonio Pirpan (Brand Manager
Optima Italia Spa)