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Decrescita
“Ho avuto un’illuminazione…”




        Da “The New Yorker”
Premessa

L’economia classica insegue lo sviluppo e la crescita
illimitata: l’accrescimento esponenziale di PIL,
produzione, consumi, capitale …

Dimentichiamo un particolare: viviamo in un sistema
chiuso con risorse limitate in cui ovviamente non può
sussistere una crescita illimitata!
Limiti o no..
  continuiamo a inseguire la crescita
            esponenziale

Questo produce numerose controindicazioni:
iniquità, accumulo nelle mani di pochi, esaurimento
delle risorse, crisi petrolifera, inquinamento,
riscaldamento globale, ecc.
Le chiamano
esternalità negative…
Mai sentita questa frase?

   Compra, e fai girare
    l’economia!!!
Ma il libero mercato
      non è su un altro pianeta!
La "nostra" crescita non è naturale, non è
                 sostenibile, non è perseguibile su
                   questo pianeta, visto che il
                     sistema terrestre è un sistema
                     sostanzialmente chiuso
                    (lenti tempi di rigenerazione).
Economia della natura
In natura i processi di crescita si presentano ciclici e
privi di produzione di rifiuti (fotosintesi clorofilliana,
catena alimentare, ecc.).
Economia della crescita
La crescita economica invece prevede lo sfruttamento
continuo di materia ed energia che, nel sistema terrestre,
sono limitate e destinate ad esaurirsi.




        In più, produciamo una gran quantità di
        scarti non riciclabili! (rifiuti, CO2, ecc.)
“Chi crede che una crescita
esponenziale possa continuare all’infinito
in un mondo finito è un pazzo.
Oppure un economista.”
Kenneth Boulding
E così …

Mentre noi abbracciamo ciecamente un sistema
economico autoaccrescitivo, inseguiamo l'impennata
del PIL e auspichiamo che la produzione dei beni di
consumo si impenni … il sistema si prepara al collasso.

La decrescita non è una disquisizione erudita fine a sé
stessa: è impegno per il benessere, per salvaguardare
gli ecosistemi, per l’equità.
La Decrescita riguarda…
Bioeconomia: Decrescita dello sfruttamento delle
risorse naturali, Georgescu-Roegen etc.
Ecologia: Difesa degli ecosistemi. Odum, etc...
Diversità delle culture: sfida alla logica del profitto,
sviluppo e uniformizzazione. Latouche, Rist, Caillé etc.
Senso della vita: portare significato nelle nostra
relazione con il mondo. Thoreau, Gandhi, Rabhi etc.
Democrazia: Decrescita per la democratizzazione.
Illich, Fotopoulos, Cheynet etc
Equitá: Decrescita dell’inequitá e sfruttamento degli
             altri esseri umani.
             Kempf, Sachs, Ariès etc.
Effetti del modello
 della crescita infinita
nord
               Nord vs Sud del mondo:
               il 20% della popolazione
                (nord “ricco”) consuma
                l’80% delle risorse e dei
                         beni.
sud

                Al restante 80% della
               popolazione resta solo il
                    20% residuale
In Italia
Living Planet Report:
cosa abbiamo perso negli ultimi 50 anni

                          1/3 copertura forestale
                           ¼ suolo fertile
                             70% barriere coralline
                             25% specie marine
                           11% uccelli
                          20% rettili
                        ecc.
  “La 6ª grande estinzione di massa” (“L’uomo potenza geofisica”, Paul J. Cruzen)
Earth Over Shoot Day
                  (capodanno biologico)
Calcolo delle superfici biologicamente attive necessarie per
rigenerare le risorse primarie utilizzate. Global Footprint
Network
                 1987        19 Dicembre
                 1990         7 Dicembre
                 1995       21 Novembre
                 2000         1 Novembre
                 2005         20 Ottobre
                 2008      23 Settembre
                 2009      25 Settembre
                 2010          21 Agosto
                 2011      27 Settembre
Surriscaldamento
                 cambiamenti climatici

CO2 ppm 389,96 (dic. 2010)

CO2 ppm 390 (20 mln di anni fa)
livello dei mari + 20 m
temperatura + 10°
Bill Mc Kiblen,
     Terra. Movimento “350.org”
Decrescita:
             quale proposta?
            Diminuire i flussi
         di materia e di energia
“A rigore, sul piano teorico si d ovrebbe parlare di a-
crescita, come si parla di a-teismo, più che di de-
crescita. In effetti si tratta proprio di abbandonare
una fede o una religione, quella dell’economia, del
progresso e dello sviluppo, di rigettare il culto
irrazionale e quasi idolatra della crescita fine a se
stessa”. Serge Latouche
Il limiti dello sviluppo
“Ci troviamo al bivio tra due scelte alternative: tentare di
perfezionare e prolungare la via della sviluppo,cercando di
fronteggiare con più raffinate tecniche di dominio della
natura e degli uomini le contraddizioni sempre più gravi
che emergono (basti pensare all’attuale scontro sul
petrolio) o invece tentare di congedarci dalla corsa
verso il ‘più grande, più alto, più forte, più veloce’
chiamata sviluppo per rielaborare gli elementi di
una civiltà più ‘moderata’ (più frugale, forse, più
semplice, meno avida) e più tollerante nel suo
impatto verso la natura, verso i settori poveri
dell’umanità, verso le future generazioni e verso la
stessa ‘biodiversità’ (anche culturale) degli esseri
viventi.” Alexander Langer, 1991
A chi serve la crescita?

“La parola d’ordine della decrescita ha soprattutto lo
scopo di sottolineare con forza la necessita
dell’abbandono dell’obiettivo della crescita illimitata,
obiettivo il cui motore è essenzialmente la ricerca del
profitto da parte             dei detentori del
capitale, con                   conseguenze
disastrose                        per l’ambiente e
dunque per                        l’umanità. ”
                                Serge Latouche
La strategia
                   della decrescita
                          Le otto “R”:
•   Rivalutare Ripensare l’attuale sistema di valori
•   Riconcettualizzare ripensare alcuni concetti
    fondamentali come quelli di ricchezza e povertà
•   Ristrutturare adeguare l’apparato produttivo e i
    rapporti sociali al cambiamento dei valori
•   Rilocalizzare La cultura, la politica e il senso della
    vita devono ritrovare un “ancoraggio territoriale”
•   Ridurre i consumi (non i desideri!) e dunque gli
    sprechi
•   Riutilizzare/riciclare e produrre in vista del riuso!
Rivoluzione copernicana e non
    violenta della decrescita
Mutamento della mentalità:
            “BenAvere” vs “Buen Vivir”
•   competizione, rivalità e ostilità,   •   azione solidale e cooperativa,
    individualismo cannibale                 aiuto reciproco, vivere assieme

•   “Avere”, nel segno di: “è mio e      •   “Essere”, nel segno della
    ne faccio ciò che voglio”                responsabilità: “sono
                                             responsabile delle conseguenze
                                             delle mie azioni”

•   egoismo predatorio e                 •   fruizione condivisa delle
    consumismo compulsivo                    ricchezze, inclusione
Cambio del
                   modello economico
• Commodities (merci)                   •   Commons (beni comuni)

• Economia di mercato (global           •   Oikos-nomia, Eudamonia
  market system).                           (Aristotele 500 a.C.): buon vivir,
                                            joua de vivre, felicità, benessere

• intensificazione della produttività   •   durevolezza, economicizzazione
  e del rendimento

• eccesso, crescita illimitata,
  dismisura, “cornucopia”               •   sufficienza, sazietà, resilienza

• dominio dell’accumulazione di         •   utilità, necessità
  denaro e del valore di scambio

• lavoro coatto                         •   lavoro creativo che dona utilità
                                            agli altri
Trasformazione dei
    sistemi di organizzazione dei poteri
•   Dominio della ragione economica      •   Formazione della cittadinanza
    e della proprietà. Totalitarismo         attiva, autodeterminazione,
    del mercato che cattura ogni             auto-organizzazione
    cosa. Pervasività, eteronomia. Lex       autogoverno, auto-nomia,
    mercatoria neocorporativa (Soft          capacitazione, empowerment,
    Law)                                     corresponsabilità

•   Potere verticale, concentrato,       •   Potere condiviso, disperso,
    gerarchico                               partecipato e inclusivo,
                                             orizzontale e rispettoso
•   Post-democrazia (mercato della
    politica)                            •   Democrazia sostanziale e
                                             progressiva
Decrescita:
non vogliamo “sacrificarci”, ma riscoprire
         il piacere del buen vivir
 «C'è una buona notizia: la rinuncia al nostro modello di vita non è
 affatto il sacrificio di qualcosa di intrinsecamente buono,
                        per timore di incorrere nei suoi effetti
                        collaterali nocivi - un po' come quando ci si
                        astiene da una pietanza squisita per evitare
                        i rischi che potrebbe comportare fatto,
                        quella pietanza è pessima di per sé, e
                        avremmo tutto da guadagnare facendone a
                        meno: vivere diversamente per vivere
                        meglio». Ivan Illich
La decrescita
 in (buona) pratica:
ambiti di realizzazione
Per “decrescere”…
• Scuola permanente della decrescita: Villaggio
  Solidale di Burolo
• Scuole Estive (Sant’Erasmo, Orvino, Torraca, Pesaris,
  ecc.)
• Conferenze internazionali (Venezia 2012)
• Verso Venezia 2012
• La Città dei Beni Comuni, Portici (NA)
• ….buone pratiche
Grazie per l’attenzione!
       Marina Ferrara
      Roberto Todisco

      Le Storie di Altro
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  • 2. Premessa L’economia classica insegue lo sviluppo e la crescita illimitata: l’accrescimento esponenziale di PIL, produzione, consumi, capitale … Dimentichiamo un particolare: viviamo in un sistema chiuso con risorse limitate in cui ovviamente non può sussistere una crescita illimitata!
  • 3. Limiti o no.. continuiamo a inseguire la crescita esponenziale Questo produce numerose controindicazioni: iniquità, accumulo nelle mani di pochi, esaurimento delle risorse, crisi petrolifera, inquinamento, riscaldamento globale, ecc.
  • 5. Mai sentita questa frase? Compra, e fai girare l’economia!!!
  • 6. Ma il libero mercato non è su un altro pianeta! La "nostra" crescita non è naturale, non è sostenibile, non è perseguibile su questo pianeta, visto che il sistema terrestre è un sistema sostanzialmente chiuso (lenti tempi di rigenerazione).
  • 7. Economia della natura In natura i processi di crescita si presentano ciclici e privi di produzione di rifiuti (fotosintesi clorofilliana, catena alimentare, ecc.).
  • 8. Economia della crescita La crescita economica invece prevede lo sfruttamento continuo di materia ed energia che, nel sistema terrestre, sono limitate e destinate ad esaurirsi. In più, produciamo una gran quantità di scarti non riciclabili! (rifiuti, CO2, ecc.)
  • 9. “Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all’infinito in un mondo finito è un pazzo. Oppure un economista.” Kenneth Boulding
  • 10. E così … Mentre noi abbracciamo ciecamente un sistema economico autoaccrescitivo, inseguiamo l'impennata del PIL e auspichiamo che la produzione dei beni di consumo si impenni … il sistema si prepara al collasso. La decrescita non è una disquisizione erudita fine a sé stessa: è impegno per il benessere, per salvaguardare gli ecosistemi, per l’equità.
  • 11. La Decrescita riguarda… Bioeconomia: Decrescita dello sfruttamento delle risorse naturali, Georgescu-Roegen etc. Ecologia: Difesa degli ecosistemi. Odum, etc... Diversità delle culture: sfida alla logica del profitto, sviluppo e uniformizzazione. Latouche, Rist, Caillé etc. Senso della vita: portare significato nelle nostra relazione con il mondo. Thoreau, Gandhi, Rabhi etc. Democrazia: Decrescita per la democratizzazione. Illich, Fotopoulos, Cheynet etc Equitá: Decrescita dell’inequitá e sfruttamento degli altri esseri umani. Kempf, Sachs, Ariès etc.
  • 12. Effetti del modello della crescita infinita nord Nord vs Sud del mondo: il 20% della popolazione (nord “ricco”) consuma l’80% delle risorse e dei beni. sud Al restante 80% della popolazione resta solo il 20% residuale
  • 14. Living Planet Report: cosa abbiamo perso negli ultimi 50 anni 1/3 copertura forestale ¼ suolo fertile 70% barriere coralline 25% specie marine 11% uccelli 20% rettili ecc. “La 6ª grande estinzione di massa” (“L’uomo potenza geofisica”, Paul J. Cruzen)
  • 15. Earth Over Shoot Day (capodanno biologico) Calcolo delle superfici biologicamente attive necessarie per rigenerare le risorse primarie utilizzate. Global Footprint Network 1987 19 Dicembre 1990 7 Dicembre 1995 21 Novembre 2000 1 Novembre 2005 20 Ottobre 2008 23 Settembre 2009 25 Settembre 2010 21 Agosto 2011 27 Settembre
  • 16. Surriscaldamento cambiamenti climatici CO2 ppm 389,96 (dic. 2010) CO2 ppm 390 (20 mln di anni fa) livello dei mari + 20 m temperatura + 10° Bill Mc Kiblen, Terra. Movimento “350.org”
  • 17. Decrescita: quale proposta? Diminuire i flussi di materia e di energia “A rigore, sul piano teorico si d ovrebbe parlare di a- crescita, come si parla di a-teismo, più che di de- crescita. In effetti si tratta proprio di abbandonare una fede o una religione, quella dell’economia, del progresso e dello sviluppo, di rigettare il culto irrazionale e quasi idolatra della crescita fine a se stessa”. Serge Latouche
  • 18. Il limiti dello sviluppo “Ci troviamo al bivio tra due scelte alternative: tentare di perfezionare e prolungare la via della sviluppo,cercando di fronteggiare con più raffinate tecniche di dominio della natura e degli uomini le contraddizioni sempre più gravi che emergono (basti pensare all’attuale scontro sul petrolio) o invece tentare di congedarci dalla corsa verso il ‘più grande, più alto, più forte, più veloce’ chiamata sviluppo per rielaborare gli elementi di una civiltà più ‘moderata’ (più frugale, forse, più semplice, meno avida) e più tollerante nel suo impatto verso la natura, verso i settori poveri dell’umanità, verso le future generazioni e verso la stessa ‘biodiversità’ (anche culturale) degli esseri viventi.” Alexander Langer, 1991
  • 19. A chi serve la crescita? “La parola d’ordine della decrescita ha soprattutto lo scopo di sottolineare con forza la necessita dell’abbandono dell’obiettivo della crescita illimitata, obiettivo il cui motore è essenzialmente la ricerca del profitto da parte dei detentori del capitale, con conseguenze disastrose per l’ambiente e dunque per l’umanità. ” Serge Latouche
  • 20. La strategia della decrescita Le otto “R”: • Rivalutare Ripensare l’attuale sistema di valori • Riconcettualizzare ripensare alcuni concetti fondamentali come quelli di ricchezza e povertà • Ristrutturare adeguare l’apparato produttivo e i rapporti sociali al cambiamento dei valori • Rilocalizzare La cultura, la politica e il senso della vita devono ritrovare un “ancoraggio territoriale” • Ridurre i consumi (non i desideri!) e dunque gli sprechi • Riutilizzare/riciclare e produrre in vista del riuso!
  • 21. Rivoluzione copernicana e non violenta della decrescita
  • 22. Mutamento della mentalità: “BenAvere” vs “Buen Vivir” • competizione, rivalità e ostilità, • azione solidale e cooperativa, individualismo cannibale aiuto reciproco, vivere assieme • “Avere”, nel segno di: “è mio e • “Essere”, nel segno della ne faccio ciò che voglio” responsabilità: “sono responsabile delle conseguenze delle mie azioni” • egoismo predatorio e • fruizione condivisa delle consumismo compulsivo ricchezze, inclusione
  • 23. Cambio del modello economico • Commodities (merci) • Commons (beni comuni) • Economia di mercato (global • Oikos-nomia, Eudamonia market system). (Aristotele 500 a.C.): buon vivir, joua de vivre, felicità, benessere • intensificazione della produttività • durevolezza, economicizzazione e del rendimento • eccesso, crescita illimitata, dismisura, “cornucopia” • sufficienza, sazietà, resilienza • dominio dell’accumulazione di • utilità, necessità denaro e del valore di scambio • lavoro coatto • lavoro creativo che dona utilità agli altri
  • 24. Trasformazione dei sistemi di organizzazione dei poteri • Dominio della ragione economica • Formazione della cittadinanza e della proprietà. Totalitarismo attiva, autodeterminazione, del mercato che cattura ogni auto-organizzazione cosa. Pervasività, eteronomia. Lex autogoverno, auto-nomia, mercatoria neocorporativa (Soft capacitazione, empowerment, Law) corresponsabilità • Potere verticale, concentrato, • Potere condiviso, disperso, gerarchico partecipato e inclusivo, orizzontale e rispettoso • Post-democrazia (mercato della politica) • Democrazia sostanziale e progressiva
  • 25. Decrescita: non vogliamo “sacrificarci”, ma riscoprire il piacere del buen vivir «C'è una buona notizia: la rinuncia al nostro modello di vita non è affatto il sacrificio di qualcosa di intrinsecamente buono, per timore di incorrere nei suoi effetti collaterali nocivi - un po' come quando ci si astiene da una pietanza squisita per evitare i rischi che potrebbe comportare fatto, quella pietanza è pessima di per sé, e avremmo tutto da guadagnare facendone a meno: vivere diversamente per vivere meglio». Ivan Illich
  • 26. La decrescita in (buona) pratica: ambiti di realizzazione
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  • 28. Per “decrescere”… • Scuola permanente della decrescita: Villaggio Solidale di Burolo • Scuole Estive (Sant’Erasmo, Orvino, Torraca, Pesaris, ecc.) • Conferenze internazionali (Venezia 2012) • Verso Venezia 2012 • La Città dei Beni Comuni, Portici (NA) • ….buone pratiche
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  • 30. Grazie per l’attenzione! Marina Ferrara Roberto Todisco Le Storie di Altro www.lestoriedialtro.it info@lestoriedialtro.it