Una presentazione realizzata dalla rivista on-line Le Storie di Altro (www.lestoriedialtro.it) per chiarire gli aspetti fondamentali del concetto di Decrescita.
2. Premessa
L’economia classica insegue lo sviluppo e la crescita
illimitata: l’accrescimento esponenziale di PIL,
produzione, consumi, capitale …
Dimentichiamo un particolare: viviamo in un sistema
chiuso con risorse limitate in cui ovviamente non può
sussistere una crescita illimitata!
3. Limiti o no..
continuiamo a inseguire la crescita
esponenziale
Questo produce numerose controindicazioni:
iniquità, accumulo nelle mani di pochi, esaurimento
delle risorse, crisi petrolifera, inquinamento,
riscaldamento globale, ecc.
6. Ma il libero mercato
non è su un altro pianeta!
La "nostra" crescita non è naturale, non è
sostenibile, non è perseguibile su
questo pianeta, visto che il
sistema terrestre è un sistema
sostanzialmente chiuso
(lenti tempi di rigenerazione).
7. Economia della natura
In natura i processi di crescita si presentano ciclici e
privi di produzione di rifiuti (fotosintesi clorofilliana,
catena alimentare, ecc.).
8. Economia della crescita
La crescita economica invece prevede lo sfruttamento
continuo di materia ed energia che, nel sistema terrestre,
sono limitate e destinate ad esaurirsi.
In più, produciamo una gran quantità di
scarti non riciclabili! (rifiuti, CO2, ecc.)
9. “Chi crede che una crescita
esponenziale possa continuare all’infinito
in un mondo finito è un pazzo.
Oppure un economista.”
Kenneth Boulding
10. E così …
Mentre noi abbracciamo ciecamente un sistema
economico autoaccrescitivo, inseguiamo l'impennata
del PIL e auspichiamo che la produzione dei beni di
consumo si impenni … il sistema si prepara al collasso.
La decrescita non è una disquisizione erudita fine a sé
stessa: è impegno per il benessere, per salvaguardare
gli ecosistemi, per l’equità.
11. La Decrescita riguarda…
Bioeconomia: Decrescita dello sfruttamento delle
risorse naturali, Georgescu-Roegen etc.
Ecologia: Difesa degli ecosistemi. Odum, etc...
Diversità delle culture: sfida alla logica del profitto,
sviluppo e uniformizzazione. Latouche, Rist, Caillé etc.
Senso della vita: portare significato nelle nostra
relazione con il mondo. Thoreau, Gandhi, Rabhi etc.
Democrazia: Decrescita per la democratizzazione.
Illich, Fotopoulos, Cheynet etc
Equitá: Decrescita dell’inequitá e sfruttamento degli
altri esseri umani.
Kempf, Sachs, Ariès etc.
12. Effetti del modello
della crescita infinita
nord
Nord vs Sud del mondo:
il 20% della popolazione
(nord “ricco”) consuma
l’80% delle risorse e dei
beni.
sud
Al restante 80% della
popolazione resta solo il
20% residuale
14. Living Planet Report:
cosa abbiamo perso negli ultimi 50 anni
1/3 copertura forestale
¼ suolo fertile
70% barriere coralline
25% specie marine
11% uccelli
20% rettili
ecc.
“La 6ª grande estinzione di massa” (“L’uomo potenza geofisica”, Paul J. Cruzen)
15. Earth Over Shoot Day
(capodanno biologico)
Calcolo delle superfici biologicamente attive necessarie per
rigenerare le risorse primarie utilizzate. Global Footprint
Network
1987 19 Dicembre
1990 7 Dicembre
1995 21 Novembre
2000 1 Novembre
2005 20 Ottobre
2008 23 Settembre
2009 25 Settembre
2010 21 Agosto
2011 27 Settembre
16. Surriscaldamento
cambiamenti climatici
CO2 ppm 389,96 (dic. 2010)
CO2 ppm 390 (20 mln di anni fa)
livello dei mari + 20 m
temperatura + 10°
Bill Mc Kiblen,
Terra. Movimento “350.org”
17. Decrescita:
quale proposta?
Diminuire i flussi
di materia e di energia
“A rigore, sul piano teorico si d ovrebbe parlare di a-
crescita, come si parla di a-teismo, più che di de-
crescita. In effetti si tratta proprio di abbandonare
una fede o una religione, quella dell’economia, del
progresso e dello sviluppo, di rigettare il culto
irrazionale e quasi idolatra della crescita fine a se
stessa”. Serge Latouche
18. Il limiti dello sviluppo
“Ci troviamo al bivio tra due scelte alternative: tentare di
perfezionare e prolungare la via della sviluppo,cercando di
fronteggiare con più raffinate tecniche di dominio della
natura e degli uomini le contraddizioni sempre più gravi
che emergono (basti pensare all’attuale scontro sul
petrolio) o invece tentare di congedarci dalla corsa
verso il ‘più grande, più alto, più forte, più veloce’
chiamata sviluppo per rielaborare gli elementi di
una civiltà più ‘moderata’ (più frugale, forse, più
semplice, meno avida) e più tollerante nel suo
impatto verso la natura, verso i settori poveri
dell’umanità, verso le future generazioni e verso la
stessa ‘biodiversità’ (anche culturale) degli esseri
viventi.” Alexander Langer, 1991
19. A chi serve la crescita?
“La parola d’ordine della decrescita ha soprattutto lo
scopo di sottolineare con forza la necessita
dell’abbandono dell’obiettivo della crescita illimitata,
obiettivo il cui motore è essenzialmente la ricerca del
profitto da parte dei detentori del
capitale, con conseguenze
disastrose per l’ambiente e
dunque per l’umanità. ”
Serge Latouche
20. La strategia
della decrescita
Le otto “R”:
• Rivalutare Ripensare l’attuale sistema di valori
• Riconcettualizzare ripensare alcuni concetti
fondamentali come quelli di ricchezza e povertà
• Ristrutturare adeguare l’apparato produttivo e i
rapporti sociali al cambiamento dei valori
• Rilocalizzare La cultura, la politica e il senso della
vita devono ritrovare un “ancoraggio territoriale”
• Ridurre i consumi (non i desideri!) e dunque gli
sprechi
• Riutilizzare/riciclare e produrre in vista del riuso!
22. Mutamento della mentalità:
“BenAvere” vs “Buen Vivir”
• competizione, rivalità e ostilità, • azione solidale e cooperativa,
individualismo cannibale aiuto reciproco, vivere assieme
• “Avere”, nel segno di: “è mio e • “Essere”, nel segno della
ne faccio ciò che voglio” responsabilità: “sono
responsabile delle conseguenze
delle mie azioni”
• egoismo predatorio e • fruizione condivisa delle
consumismo compulsivo ricchezze, inclusione
23. Cambio del
modello economico
• Commodities (merci) • Commons (beni comuni)
• Economia di mercato (global • Oikos-nomia, Eudamonia
market system). (Aristotele 500 a.C.): buon vivir,
joua de vivre, felicità, benessere
• intensificazione della produttività • durevolezza, economicizzazione
e del rendimento
• eccesso, crescita illimitata,
dismisura, “cornucopia” • sufficienza, sazietà, resilienza
• dominio dell’accumulazione di • utilità, necessità
denaro e del valore di scambio
• lavoro coatto • lavoro creativo che dona utilità
agli altri
24. Trasformazione dei
sistemi di organizzazione dei poteri
• Dominio della ragione economica • Formazione della cittadinanza
e della proprietà. Totalitarismo attiva, autodeterminazione,
del mercato che cattura ogni auto-organizzazione
cosa. Pervasività, eteronomia. Lex autogoverno, auto-nomia,
mercatoria neocorporativa (Soft capacitazione, empowerment,
Law) corresponsabilità
• Potere verticale, concentrato, • Potere condiviso, disperso,
gerarchico partecipato e inclusivo,
orizzontale e rispettoso
• Post-democrazia (mercato della
politica) • Democrazia sostanziale e
progressiva
25. Decrescita:
non vogliamo “sacrificarci”, ma riscoprire
il piacere del buen vivir
«C'è una buona notizia: la rinuncia al nostro modello di vita non è
affatto il sacrificio di qualcosa di intrinsecamente buono,
per timore di incorrere nei suoi effetti
collaterali nocivi - un po' come quando ci si
astiene da una pietanza squisita per evitare
i rischi che potrebbe comportare fatto,
quella pietanza è pessima di per sé, e
avremmo tutto da guadagnare facendone a
meno: vivere diversamente per vivere
meglio». Ivan Illich
28. Per “decrescere”…
• Scuola permanente della decrescita: Villaggio
Solidale di Burolo
• Scuole Estive (Sant’Erasmo, Orvino, Torraca, Pesaris,
ecc.)
• Conferenze internazionali (Venezia 2012)
• Verso Venezia 2012
• La Città dei Beni Comuni, Portici (NA)
• ….buone pratiche
29.
30. Grazie per l’attenzione!
Marina Ferrara
Roberto Todisco
Le Storie di Altro
www.lestoriedialtro.it
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