La Dirigente scolastica Maria Caccagni ha tenuto un incontro con i docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado per la formazione del personale.
1. IL CURRICOLO DI SCUOLAIL CURRICOLO DI SCUOLA
CONTINUO e VERTICALECONTINUO e VERTICALE
08.43.201308.43.2013
A cura diA cura di
Maria CaccagniMaria Caccagni
2. LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
L’ISTITUTO COMPRENSIVO NASCE NEL ’94
- art. 21 - legge n. 97/1994 sulla tutela delle zone di
montagna: atto da cui prende avvio la
"verticalizzazione" della scuola di base,
a prescindere da un esplicito disegno di carattere
pedagogico o curricolare.
L’istituto comprensivo non rappresenta ancora un
nuovo "grado" scolastico, ma più semplicemente una
forma integrata di gestione dei servizi scolastici in un
territorio caratterizzato dalla sua specificità (le zone
di montagna).
3. LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
DPR 233 del 18-6-1998
(Regolamento sul Dimensionamento degli
Istituti scolastici autonomi)
- Ampliamento dell’esperienza al di là dei contesti
originari (prima attraverso l’escamotage del profilo
"sperimentale" e poi con l’estensione operata dalle
leggi finanziarie) anche in zone di pianura o urbane.
modalità "ordinaria" di riorganizzazione del servizio
4. legge 111 del 15-7-2011 : “… per garantire un
processo di continuità didattica nell’ambito dello
stesso ciclo di istruzione…”
- generalizzazione obbligatoria degli istituti
comprensivi all’interno di un provvedimento
smaccatamente finanziario
- elevamento a “quota 1000” della soglia minima di
alunni affinché una scuola possa disporre di
autonomia funzionale e personalità giuridica
- mere ragioni contabili? -
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
5. COSTRUIRE IL SENSO DELLA
“COMPRENSIVITA’
Tre assi attorno a cui si sono sviluppate
le “buone pratiche” degli istituti
comprensivi:
IL TERRITORIO:
IL CURRICOLO
L’ORGANIZZAZIONE
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
6. IL TERRITORIO
fare un check-up delle relazioni tra scuola e società
locale, per uscire dalla occasionalità, consentire una
“rappresentazione” comune dei problemi, costruire
conoscenze sul sistema sociale ed ecnomico;
stringere alleanze (anche tramite tavoli, accordi e
patti formalizzati), rinnovare le strategie di
comunicazione e di intervento (un POF di territorio);
attivare relazioni personali con gli attori sociali,
proporre idee e progetti, recuperare e attirare risorse
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
7. IL CURRICOLO
- regia di programmazione comune favorisce la
graduale organizzazione dei saperi,
- messa a punto di indicatori in progressione per una
valutazione formativa,
- continuità-discontinuità degli approcci metodologici
e degli ambienti didattici.
DIALOGO TRA GRADI SCOLASTICI PER LA
COSTRUZIONE DI UN PERCORSO FORMATIVO
COERENTE ED UNITARIO
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
8. L’ORGANIZZAZIONE
- Organico funzionale di istituto – valorizzazione
delle diverse professionalità (prestiti
professionali, gestione laboratori, …)
- Coordinamento psicopedagogico e didattico
- Gestione organizzativa e funzionale unitaria –
figure sistema, staff, … -
- Ambiente professionale orientato alla ricerca e
alla formazione
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
9. LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
ISTITUTI
COMPRENSIVI
RIFORMA DELLA SCUOLA
AUTONOMIA
RIORDINO CICLI
ricerca di una prospettiva
coerente ed unitaria del
percorso formativo degli allievi
CONTINUITA’ VERTICALE
in ordine ai curricoli
didattici
CONTINUITA’
ORIZZONTALE in relazione
ai rapporti con il territorio
10. LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
SCUOLA DELL’INFANZIA
I CICLO D’ ISTRUZIONE
frammentazione del
sistema
tre mondi professionali
tre culture
11. BAMBINI
FAMIGLIA
collaborazione
ricchi e significativiCONTESTI DI
APPRENDIMENTO
RESPONSABILITA’
COMUNI
SCUOLA
R
E
T
E
EVOLUZIONE
ARMONICA
POTENZIALITA’
STORIA
indagare la
realtà
ricerca di
senso
sono alla per
giungono con
una
hanno
richiedono
progetta
LA SCUOLA DELL’INFANZIALA SCUOLA DELL’INFANZIA
13. LA SCUOLA PRIMARIA
delineata dalla riforma del sistema di istruzione e formazione
– Legge 28 marzo 2003, n. 53 (ancora in vigore) -
per maturare
capacità di
è unSCUOLA
PRIMARIA
AUTONOMIA
AZIONE DIRETTA
RELAZIONI
PROGETTAZ/VERIFICA
ESPLORAZIONE
RIFLESS.LOGICO-CRITICA
STUDIO PERSONALE
AMBIENTE
EDUCATIVO DI
APPRENDIMENTO
14. SCUOLA
PRIMARIA
CULTURALI
dal SAPERE COMUNE
al SAPERE SCIENTIFICO
Acquisizione di:
linguaggi
conoscenze/abilità,
metodologie di indagine
per motivazioni
dai CAMPI DI ESPERIENZA
agli AMBITI-AREE
alle DISCIPLINECONOSCENZA
ESPERIENZA
SAPERE
FARE
AGIRE
16. SCUOLA SECONDARIA DI I
GRADO
MODELLO
DELLA
REALTA’
mira alla
scoperta
del
+ astratto
- formale
USO DI
COSTRUTTI MENTALI
basati su
ANALOGIA
• MODELLO MATEMATICO
SCIENTIFICO
• MODELLI di natura
LINGUISTICO - LETTERARIA
ARTISTICO - ESTETICA
TECNOLOGICA
STORICO-SOCIALE
ETICA - RELIGIOSA
LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
delineata dalla riforma del sistema di istruzione e formazione
– Legge 28 marzo 2003, n. 53 – D.L. 17 ottobre 2005, n. 226 -
17. SCUOLA dell’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SEC. di I GRADO
3 scuole frammentate
UNICA
STRUTTURA
dinamica
unitaria
I CICLO DI ISTRUZIONE
COERENZA DEL
PERCORSO
FORMATIVO
DAI 3 AI 14 ANNI
da integrare in un’
18. INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO
della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione - 4 sett. 2012
INDICE
CULTURA SCUOLA PERSONA
La scuola nel nuovo scenario
Centralità della persona
Per una nuova cittadinanza
Per un nuovo umanesimo
FINALITA’ GENERALI
Scuola, Costituzione, Europa
Profilo dello studente
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Dalle indicazioni al curricolo
Aree disciplinari e discipline
Continuità e unitarietà del curricolo
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Obiettivi di apprendimento
Valutazione
Certificazione delle competenze
Una scuola di tutti e di ciascuno
Comunità educativa, comunità professionale, cittadinanza
21. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLOL’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
DALLE INDICAZIONI AL CURRICOLODALLE INDICAZIONI AL CURRICOLO
• Ogni scuola predispone il curricolo,Ogni scuola predispone il curricolo,
all’interno del POF, con riferimento alall’interno del POF, con riferimento al
profilo dello studente al termine del primoprofilo dello studente al termine del primo
ciclo di istruzione, ai traguardi per lociclo di istruzione, ai traguardi per lo
sviluppo delle competenze, agli obiettivi disviluppo delle competenze, agli obiettivi di
apprendimento specifici per ogni disciplina.apprendimento specifici per ogni disciplina.
• La costruzione del curricolo è il processoLa costruzione del curricolo è il processo
attraverso il quale si sviluppano eattraverso il quale si sviluppano e
organizzano la ricerca e l’innovazioneorganizzano la ricerca e l’innovazione
educativaeducativa
22. •Una organizzazione dei contenuti basati sulla struttura
disciplinare tradizionale e sulla ripartizione temporale
annuale è ancora utilizzabile?
• ATTENZIONE ALL’INTEGRAZIONE TRA DISCIPLINE
E ALLA LORO POSSIBILE AGGREGAZIONE IN AREE
• NO SEQUENZA LINEARE DI CONTENUTI
DISCIPLINARI
• EVITARE TRATTAZIONE DI ARGOMENTI DISTANTI
DALL’ESPERIENZA E FRAMMENTATI IN NOZIONI DA
MEMORIZZARE
24. INDICAZIONIINDICAZIONI
NAZIONALINAZIONALI
DISCIPLINEDISCIPLINE
TRAGUARDI PERTRAGUARDI PER
LO SVILUPPO DILO SVILUPPO DI
COMPETENZECOMPETENZE
OBIETTIVI DIOBIETTIVI DI
APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO
CURRICOLOCURRICOLO
ARTICOLAZIONEARTICOLAZIONE
ob. da raggiungereob. da raggiungere
flessibilità orariaflessibilità oraria
modalità organizz.modalità organizz.
UNITARIETA’UNITARIETA’
predisciplinarepredisciplinare
ambiti - disciplineambiti - discipline
25. SÌ connessioniSÌ connessioni
NO frammentazioniNO frammentazioni
iperspecializzazioniiperspecializzazioni
AMBITIAMBITI
DISCIPLINARIDISCIPLINARI
QUADRIQUADRI
D’INSIEMED’INSIEME
tra itra iUNITA’UNITA’
DIALOGODIALOGO
SAPERISAPERI
AREEAREE
DISCIPLINARIDISCIPLINARI
26. LA SFIDA:
Una scuola che intende educare
istruendo non può ridurre tutto
il percorso della conoscenza alla
semplice acquisizione di
competenze
DARE SENSODARE SENSO
ALLAALLA
FRAMMENTAZIONE DELFRAMMENTAZIONE DEL
SAPERESAPERE
28. I rischi dell’anticipazione
delle discipline:
• Anticipazione del formalismoAnticipazione del formalismo
disciplinaredisciplinare
• Frammentazione delle disciplineFrammentazione delle discipline
• Non elaborazione delle moltepliciNon elaborazione delle molteplici
connessioniconnessioni
• Trasmissione standardizzata eTrasmissione standardizzata e
normativa delle conoscenzenormativa delle conoscenze
30. RAPPORTO
OGGETTO – AZIONE DI INS.TO
EPISTEMOLOGIA
DELLE
DISCIPLINE
DIDATTICA
teoria
della
conoscenz
a
teoria
insegnamento
apprendiment
o
struttura
dell’organizzazion
e
delle scienze
struttura
del curricolo
scolastico
strategie
operative per
la
costruzione
di
conoscenza
correlazione
33. IL SOGGETTO IN APPRENDIMENTO
PROBLEMA EVOLUTIVO DEL BAMBINO
INTELLIGENZA
RAPPRESENTATIVA
INTELLIGENZA
PRATICA
AZIONE DIRETTA
IN PRESENZA DELLE COSE
ATTRIBUTI PERCETTIVI
COPIONI ESPERIENZIALI
MEMORIA EPISODICA
AZIONE MEDIANTE SEGNI E
SIGNIFICATI
IN ASSENZA DELLE COSE
ATTRIBUTI SIMBOLICI
CONCETTI
MEMORIA SEMANTICA
strategie
cognitive
diverse
REALTA’
PROGRESSIVO DISTANZIAMENTO
RAPPRESENTAZIONE
34.
DIFFERENZIAZIONE
DEI LINGUAGGI
MATRICE DEI SAPERI
AMBIENTALI
RICERCA DEL SENSO
PUNTO DI SVILUPPO DELLE
DISCIPLINE MOTORIE
LOGICO MATEMATICHE-
TECNOLOGICHE
Sostituire oggetti dellaSostituire oggetti della
realtà con segni cherealtà con segni che
consentono scambiconsentono scambi
simbolici insimbolici in
rappresentanza deglirappresentanza degli
oggetti assentioggetti assenti
Schemi e regoleSchemi e regole
procedurali dellaprocedurali della
conoscenza che nonconoscenza che non
esistono in natura eesistono in natura e
consentono alconsentono al soggettosoggetto didi
organizzare laorganizzare la
rappresentazione del realerappresentazione del reale
Esplorare gli oggetti delEsplorare gli oggetti del
mondo materiale emondo materiale e
l’esperienza sociale,l’esperienza sociale,
rendere conto delle lororendere conto delle loro
caratteristiche, cercarecaratteristiche, cercare
il senso, prendereil senso, prendere
posizioneposizione
RAPPRESENTARERAPPRESENTARE
CODIFICARECODIFICARE
REGOLE DELLAREGOLE DELLA
CODIFICAZIONECODIFICAZIONE
FAREFARE
PRESA DI COSCIENZAPRESA DI COSCIENZA
REGOLE DELL’AZIONEREGOLE DELL’AZIONE
OSSERVAREOSSERVARE
CONOSCERECONOSCERE
INTERVENIREINTERVENIRE
INTERPELLARSIINTERPELLARSI
GLI AMBITI DISCIPLINARI
dal punto di vista del SOGGETTO in APP.TO
35. GLI AMBITI DISCIPLINARI
dal punto di vista del SOGGETTO in
APP.TO
AMBITO DEL
SOGGETTO
“LINGUAGGI”
a partire
dall’analisi di
CONTESTI
COMUNICATIVI
discipline di
riferimento
LINGUA ITALIANA
LINGUA STRANIERA
ED. SUONO – MUSICA
ED. ALL’IMMAGINE
AMBITO DELL’
AZIONE
COSTRUTTIVA
“COGNITIVO”
a partire
dall’analisi di
PROBLEMI
discipline di
riferimento
MATEMATICA
EDUCAZ. MOTORIA
EDUCAZ. TECNICA
AMBITO DELL’
OGGETTO
“SENSO”
a partire
dall’analisi di
CASI
INCIDENTI CRITICI
EVENTI EPISODI
PERSONAGGI
PAESAGGI
discipline di
riferimento
STORIA
GEOGRAFIA
STUDI SOCIALI
SCIENZE
RELIGIONE
36. L’AREA
PREDISCIPLINAREPREDISCIPLINARE
esperienza - realtàesperienza - realtà
AREAAREA
MATEMATICOMATEMATICO
SCIENTIFICOSCIENTIFICO
TECNOLOGICATECNOLOGICA
AREAAREA
LINGUISTICOLINGUISTICO
ARTISTICAARTISTICA
ESPRESSIVAESPRESSIVA
AREA STORICOAREA STORICO
GEOGRAFICAGEOGRAFICA
disciplinediscipline
disciplinediscipline
disciplindisciplin
ee
38. alleall’dal
RAPPORTO
OGGETTO – SOGGETTO IN APP.TO
PREDISCIPLINARE AMBITO DISCIPLINE
A - Percorso seguito dall’insegnante in
sede di progettazione
B – Percorso seguito dall’alunno in situazione
di apprendimento
DALLE INDICAZIONI NAZIONALI DALLE INDICAZIONI NAZIONALI
AL CURRICOLO DI SCUOLA AL CURRICOLO DI SCUOLA
39. IL CONCETTO DI CONCETTO
CONCETTO
SCALA
INCLUSIVO-GERARCHICA
BASIC
SUPER
ORDINATO
SOTTO
ORDINATO
ECONOMIA
COGNITIVA
RAPPRESENTAZIONE
MENTALE
CATEGORIA
INFORMAZIONE
MEMORIZZATA
NOME
DEDUZIONI
PREVISIONI
RIDUZIONE COMPLESSITA'
PROBLEM SOLVING
STIMOLI
INSEGNAMENTO/
APPRENDIMENTO
CONCEZIONE
DEL MONDO
MONDO ESTERNO
MEMORIZZAZIONE
ASTRAZIONE
ATTRIBUTI
COMUNI
IDEALTIPI
ESEMPI E NON
è una
di una
a partire da
provenienti dal
è
potenzialmente designabile con un
consente
di compiere cioè
operazioni che
hanno a che fare con l'
e con la
si organizza in una
di livello
proviene da
si costruisce attraverso
di
di
una
di
tra
gli
41. ““CONOSCENZE”: indicano il risultato dell’assimilazione diCONOSCENZE”: indicano il risultato dell’assimilazione di
informazioni atraverso l’apprendimento. Le conoscenze sonoinformazioni atraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono
l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a unl’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un
settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descrittesettore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte
come teoriche e/o pratiche”come teoriche e/o pratiche”
“ABILITÀ”: indicano le capacità di applicare conoscenze eABILITÀ”: indicano le capacità di applicare conoscenze e
di usare know-how per portare a termine compiti e risolveredi usare know-how per portare a termine compiti e risolvere
problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso delproblemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del
pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (chepensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che
implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali,implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali,
strumenti)”strumenti)”
““COMPETENZE”: indicano la comprovata capacità di usareCOMPETENZE”: indicano la comprovata capacità di usare
conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/oconoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o
metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppometodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo
professionale e/o personale; le competenze sono descritte inprofessionale e/o personale; le competenze sono descritte in
termine di responsabilità e autonomia”termine di responsabilità e autonomia”
42. • IMPARARE AD IMPARAREIMPARARE AD IMPARARE
•PROGETTAREPROGETTARE
•COMUNICARECOMUNICARE
•COLLABORARE E PARTECIPARECOLLABORARE E PARTECIPARE
•AGIRE IN MODO AUTOOMO E RESPONSABILEAGIRE IN MODO AUTOOMO E RESPONSABILE
•RISOLVERE PROBLEMIRISOLVERE PROBLEMI
•INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONIINDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI
•ACQUISIRE ED INTERPRETARE L’INFORMAZIONEACQUISIRE ED INTERPRETARE L’INFORMAZIONE
43. ““Tali traguardi, posti al termine dei piùTali traguardi, posti al termine dei più
significativi snodi del percorsosignificativi snodi del percorso
curricolare, dai tre ai quattordici anni,curricolare, dai tre ai quattordici anni,
rappresentano riferimenti per glirappresentano riferimenti per gli
insegnanti, indicano piste culturali einsegnanti, indicano piste culturali e
didattiche da percorrere e aiutano adidattiche da percorrere e aiutano a
finalizzare l’azione educativa allofinalizzare l’azione educativa allo
sviluppo integrale del’alunno”sviluppo integrale del’alunno”
NO METE DA RAGGIUNGERE !NO METE DA RAGGIUNGERE !
44. ““Individuano campi del sapere,Individuano campi del sapere,
conoscenze e abilità ritenuticonoscenze e abilità ritenuti
indispensabili al fine di raggiungere iindispensabili al fine di raggiungere i
traguardi per lo sviluppo delletraguardi per lo sviluppo delle
competenze.competenze.
SONO ORGANIZZATI IN NUCLEISONO ORGANIZZATI IN NUCLEI
TEMATICI E DEFINITI IN RELAZIONE ATEMATICI E DEFINITI IN RELAZIONE A
PERIODI DIDATTICI LUNGHI…”PERIODI DIDATTICI LUNGHI…”
45. FRAMMENTARIETA’
per numero di disciplina
NECESSARIO
UN CURRICOLO DI SCUOLA
QUANTITA’
per eccesso di contenuti
PROBLEMI
ESSENZIALE
CONCETTIdal PREDISCIPLINARE
all’AREA
alle DISCIPLINE dai CONCETTI
SPONTANEI
allo sviluppo in
CONCETTI
SISTEMATICI
47. LA PROGETTAZIONE/VALUTAZIONE
DEL CURRICOLO
LA MATRICE CURRICOLARE
CONCETTI CHIAVE DELLE DISCIPLINE DELL’AREA
C
O
P
I
O
N
I
CONFINI
DELL’UNITA’
DIDATTICA
quanto in
estensione ?
quanto in
profondità?
49. a.s 20..-.. - scuola …………-, classi ………– periodo: ……………………………….
ANALISI LINGUISTICA TESTI
fruizione e
produzione
MORFOSINTASSI LINGUISTICA
del TESTO
SOCIOLINGUISTICA SEMANTICA
LESSICO
MATRICE CURRICOLARE: LINGUA
ITALIANA – LINGUA STRANIERA
50. MATRICE CURRICOLARE:
MATEMATICA
LOGICA GEOMETRIA ARITMETICA
RELAZIONI E
NESSI
OPERAZIONI E
PROPRIETÀ
LINGUAGGI SPAZIO TEMPO ENTI
GEOMETRICI
MISURE TRASFOR
MAZIONI
RELAZIONI NUMERI LOGICA DELLE
OPERAZIONI
OPERAZIONI
52. Il preside di un liceo americano sopravvissuto
alla Shoah scriveva ogni anno ai suoi
insegnanti:
““Caro professore,Caro professore,
sono un sopravvissuto di un campo disono un sopravvissuto di un campo di
concentramento. I miei occhi hanno visto ciò checoncentramento. I miei occhi hanno visto ciò che
nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere anessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a
gas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi congas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi con
veleni da medici ben formati; lattanti uccisi daveleni da medici ben formati; lattanti uccisi da
infermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati dainfermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati da
diplomati di scuole superiori e università.diplomati di scuole superiori e università.
Diffido – quindi –Diffido – quindi –
dell’educazione.dell’educazione.
La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi aLa mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a
diventare esseri umani. I vostri sforzi non devonodiventare esseri umani. I vostri sforzi non devono
produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati,produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati,
degli Eichmann istruiti.degli Eichmann istruiti.
La lettura, la scrittura,La lettura, la scrittura,
l’aritmetica non sono importanti se non servono al’aritmetica non sono importanti se non servono a