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Comunità Montana di Valle Trompia

        II Edizione Concorso

            Storie dalla Valle




   La nostra Valle dal sentiero che conduce al Monte Guglielmo



  ……..per una Valle di Storie
Tradizioni religiose e devozione

         popolare in Valtrompia




Particolare dell’interno del Santuario gardonese di S.Rocco :


                  “Pax”…………
           ……….. a tutta la gente valtrumplina
Alla scoperta dei Sentieri della Fede




Albini Luna, Belleri Giulia, Benini Gabriele, Bertuzzi Silvia, Boschetti Davide, Boventi Angelo,
Burghele Eduard, Cattaneo Alessandro, Cotelli Veronica, Dieng Mouhamed R., Guerini Roberto,
Lodi Matteo, Marziale Marco, Muhammod Ahmed, Pedersoli Paolo, Peli Andrea, Perini Barbara,
      Popa Enes, Tononi Camilla, Toscani Davide, Zambelli Michela, Zubani Francesca.



                                     a.s. 2011/12


                               Classe 1^ sez. G
Scuola Secondaria di primo grado
                         “Giorgio La Pira” Sarezzo




Presentazione :


           “Siamo anche noi parte di questa storia..”


Il percorso didattico programmato per quest’anno scolastico in Religione Cattolica prevedeva ,
all’interno della Storia della Religione e della Fede Ebraico-Cristiana, per le classi prime, un lavoro
di approfondimento sulla Montagna e sui Luoghi Privilegiati dell’incontro con il Divino fin dai tempi
antichi.


Per questa ragione e per far comprendere il valore del nostro territorio, per far nascere nei nostri
alunni, o coltivare in essi, uno spirito di appartenenza e di legame con le loro radici culturali,
religiose, storiche e ambientali abbiamo deciso di partecipare al Concorso proposto dalla Comunità
Montana di Valle Trompia e dall’Associazione Storico Culturale “Valtrompia storica”.
Come dire : è un’opportunità che non possiamo perdere perché i nostri ragazzi hanno un gran
bisogno di sentire che questa Valle,nella quale stanno crescendo è la “loro Valle”, questi sentieri,
queste montagne questa gente,            questa storia,   queste strade,     queste chiese,     questa
fede..appartengono anche a loro.
La scuola deve essere sapere, vita ed educazione attraverso l’esperienza.

Abbiamo scelto la classe 1^G dell’Istituto e da subito l’iniziativa ha riscosso un grande successo .
Dopo una consultazione di gruppo, che ha visto emergere fantasia e desiderio di scoperta, con
entusiasmo ed impegno i ragazzi , durante le vacanze natalizie, si sono dati da fare cercando
immagini ed informazioni relative ad alcuni Santuari che ancora oggi testimoniano la devozione
religiosa valtrumplina.


Tenendo conto dell’ampio bacino di utenza della nostra scuola e ritenendo educativamente
imprescindibile il coinvolgimento di tutti, le attività si sono concentrate in particolare su tre
Santuari : Cristo Re in Ponte Zanano, S.Rocco in Gardone V.T e S.Emiliano in Sarezzo .
La classe ha compiuto interviste, scattato fotografie, reperito conoscenze storico- religiose e filmati
che sono stati poi raccolti e ordinati a scuola.
Il lavoro, il linguaggio, la narrazione storica sono stati elaborati e presentati nel rispetto delle
conoscenze, delle capacità, della sensibilità degli alunni di un primo anno di scuola secondaria di
primo grado.



                          “Che bello far suonare le campane di S.Rocco” !!!!!

                      “Quante storie conosce questo saggio maestro Simoni “?


L’elaborazione di riflessioni e pensieri dei ragazzi ha arricchito e dato significato al lavoro cosicchè
quando “volgeranno lo sguardo verso l’alto, verso quei monti e verso quel cielo”, quando
parleranno della loro Valle con le sue tradizioni e la sua devozione sapranno di aver
contribuito,anche se in piccola parte, con la spensieratezza, l’allegria e il desiderio di sapere dei
loro incantevoli dodici anni, alla costruzione di un pezzo di storia di questa comunità.



                  Alla fine di questa fatica saremo felici di quello che abbiamo fatto

                                           Michela Zambelli
●● Le Fotografie sono state fatte dagli alunni di 1G , dalla loro Prof.ssa Alessandra Plebani e, per
quanto riguarda S.Emiliano, dal signor Albero Contessi che ne ha autorizzato l’utilizzo.


●● Testi consultati :

-Antonio Fappani, Carlo Sabatti, Francesco Trovati .
“Gardone di Valle Trompia. Vicende storiche e patrimoni d’arte.
 Ed. Grafo 1984
-Francesco trovati
“La Madonna del Popolo di Gardone V.T.
Storia di un dipinto e di un voto” 1980

-Gruppo Scout. Novizito Esodo. “El casù dela pora. Storie e Leggende Valtrumpline”
I Quaderni del Sistema Bibliotecario Alta Valtrompia.       Vannini 1987

-La Sacra Bibbia

-Comune di Sarezzo. “Sarezzo nella Storia” . 2008


-Roberto Simoni
“Don Agostino Quaranta”. Istituto di cultura “G.De Luca” per la storia del prete


●● I testi in blu sono i pensieri degli alunni




                                            Prof.ssa Alessandra Plebani docente di Religione Cattolica
                                                            Prof.ssa Lucia Pelizzari docente di Lettere
                                                         Prof.ssa Laura Carlini docente di Tecnologia
Il Percorso seguito




        1- La Montagna : luogo abitato da Dio
2- Le Montagne sacre della Tradizione ebraico-cristiana
  3- Il Santuario : espressione della Presenza di Dio
      4- Le nostre Montagne : il Monte Guglielmo
     5- Il Santuario di Cristo Re in Ponte Zanano
       6- Il Santuario di S.Rocco a Gardone V.T.
        7- Il Santuario di S.Emiliano a Sarezzo
Le radici della fede

                       1- La Montagna : luogo abitato da Dio
Tra tutti i fenomeni della natura, la montagna per la sua altezza e per il mistero che la circonda, ha
sempre affascinato gli uomini e fin dall’antichità le è stato attribuito un significato sacro : essa è il
punto in cui il cielo incontra la terra, è il luogo delle ierofanie, cioè delle manifestazioni del sacro, è
il luogo in cui prende dimora Dio.
Fin dai tempi più remoti, in quasi tutte le religioni e in tutte le civiltà si credeva infatti che
l’altitudine potesse consacrare.
Tutto quello che più si avvicinava al cielo, partecipava con intensità alla trascendenza. L’altitudine
(monti, cime, colline) veniva assimilata al trascendente, al sovrumano, alla presenza del sacro e
rappresentava la tensione dell’uomo verso Dio, la sua fatica, il suo cammino, la sua salita verso
l’Altissimo.
Nella Bibbia, testo sacro della fede ebraico-cristiana, le montagne hanno un compito importante
nelle vicende del popolo d’Israele, il popolo di Dio che, proprio sulle alture vive alcune tra le sue
esperienze più importanti di fede e d’incontro con Dio.
Le montagne bibliche non vengono citate solo come luoghi geografici, ma assumono anche un
grande valore simbolico: sono piene di sacralità, producono determinati effetti religiosi, diventano
luoghi di culto.
Luoghi dai quali si rende gloria a Dio.
Monti abitazione di Dio.




          2- Le Montagne sacre della Tradizione ebraico-cristiana
I monti Ararat,Sinai, Ermon, Carmelo, Tabor, Garizim, Sion appartengono al Dio biblico .

Dal monte Ararat, sulla cui cima l’arca di Noé, si arenò dopo il diluvio, Noé uomo che si salva e
vive perché è giusto davanti a Dio, offrì olocausti (sacrifici) al Signore.

“Nel settimo mese, il diciassette del mese, l’arca si posò sui monti dell’Ararat..allora Noè edificò un
                             altare al Signore..e offrì olocausti sull’altare.
                     Il Signore ne odorò la soave fragranza (Genesi 8, 4; 20-21)
Il monte Sinai,     rappresenta ed è veramente il cuore di tutta la vicenda del popolo ebraico
narrata nel secondo libro della Bibbia, l’Esodo. È il monte della rivelazione di Dio e dell’alleanza con
il suo popolo attraverso il dono dei Comandamenti, è il monte Oreb della tradizione.


“Mosè arrivò al Monte di Dio l’Oreb.L’Angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in
mezzo ad un roveto,che non si consumava..Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e lo
chiamò..Mosè non avvicinarti, togliti i sandali perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa” (
Esodo 3, 1-5 ).

“Quando Mosè scese dal Monte Sinai, non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante,
                         poiché aveva conversato con Lui” ( Esodo 34,29 ).


                                        Il Monte Sinai




Sul Monte Sion sorge la città di Dio, Gerusalemme, la città che Re David scelse come sua dimora
e dove vi fece portare l’Arca dell’Alleanza con le Tavole della Legge.
In Sion era la città di Dio, che dava sicurezza al suo popolo; era il monte santo, la dimora di Dio.
“Chi salirà il Monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo ? Chi ha mani innocenti e cuore puro,
  chi non pronuncia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo. Otterrà benedizione dal
                                             Signore..”
                                             (Sal 23) .

                              “Camminare è benedizione e pace”

                                               Dieng


                            Gerusalemme sul Monte Sion




I Monti sono il luogo delle manifestazioni di Dio anche nel Nuovo Testamento.


C’è il Monte delle Tentazioni di Gesù (Mt 4,8-10 ; Lc 3,5-8),con la forza di Gesù che supera il
male,quello delle Beatitudini (Mt 5,1-12 ; Lc 6,20-23 ) che offrono valori per la vita dell’uomo,
della Trasfigurazione ( il Tabor o forse l’Ermon per qualcuno) con la luce e il mistero di Cristo.
Infine il Monte degli Ulivi, il Monte Calvario o Golgota centrali per la fede cristiana che
aprono al grande mistero della Resurrezione.


                              Il Monte delle Beatitudini




               3- Il Santuario : espressione della Presenza di Dio

Che cos’è un Santuario ?

Per comprendere la devozione religiosa verso il Santuario, che è il luogo dove i fedeli
trovano e danno senso alla loro esistenza, dobbiamo ricordare che la Religione presenta
tre caratteristiche fondamentali :


       -la fede, cioè credere in Qualcuno distinto dalla sfera umana, Dio, l’infinitamente
       Altro
       -il legame personale, profondo, interiore che si viene a creare tra l’uomo e Dio
-un modo pratico di vivere questo vincolo con riti,cerimonie,preghiere,
      invocazioni..che esprimono questo sentimento umano di religiosità.


Ebbene il Santuario è una delle espressioni con cui l’uomo concretizza nella sua esistenza
questa presenza divina, un luogo che da molto tempo accompagna la devozione umana.


Ci ricorda, infatti, la Bibbia con le parole che JHWH rivolge a Mosè:

          “Essi mi faranno un Santuario e io abiterò in mezzo a loro” Esodo 25,8


Mosè fissa nel deserto, una Tenda per Dio, il Santuario, con l’Arca dell’Alleanza, una cassa
in cui sono contenute le Tavole della Legge, i Comandamenti, la Legge di Dio che si deve
custodire e rispettare, segno della presenza di JHWH in mezzo ad Israele suo popolo.
Quando il popolo si stabilisce nella Terra Promessa Re David porta L’Arca a Gerusalemme,
collocandola sul monte Sion.



“Introdussero l’Arca del Signore e la collocarono al suo posto, in mezzo alla Tenda che
Davide aveva piantata per essa e Davide offrì olocausti e sacrifici di comunione davanti al
Signore e benedisse il popolo”
                                      2 Samuele 17-18


Il figlio Salomone fa erigere il primo grande Tempio in onore di JHWH a Gerusalemme : il
cuore di questo straordinario Santuario, la parte più sacra, è Il Santo dei Santi, luogo della
presenza di Dio.
Nonostante le vicissitudini storiche e le distruzioni di questo Santuario, ancora oggi
rappresenta uno dei luoghi più sacri della terra.
Il Muro del pianto di quello che fu il Tempio di Gerusalemme
Dalle radici della fede alla devozione della
             gente della nostra terra



Per il credente i Santuari sono segni di rivelazione divina,della sua
          potenza, del suo incontro e della sua benedizione


Così la fede cristiana con la sua Comunità, la Chiesa, fin dalle origini
 ha avuto numerosi luoghi venerati che da sempre e ancora oggi,
                      toccano lo spirito e il corpo.



         4 – Le nostre Montagne : verso il Monte Guglielmo
La Devozione al “Redentore” sul Monte Guglielmo




Alcuni Santuari sono in montagna e per arrivarci c’è da faticare, però quando sei
                 arrivato puoi incontrare Dio..e quindi sei felice


                                 Roberto Guerini



                            Camminare in montagna
                             per andare verso l’alto,
                        per andare verso il tuo pensiero,
                          per andare verso i tuoi sogni ,
                              per andare verso Dio


                              Alessandro Cattaneo




               Camminando si arriva per forza da qualche parte

                                 Veronica Cotelli
“Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella
disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini,
è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa
                             comunicare nell’ammirazione”

                      Dal messaggio di Papa Paolo VI agli Artisti
                    a conclusione del concilio Ecumenico Vaticano II
                                    8 dicembre 1965




Molti santuari portano con loro delle bellezze incalcolabili e danno la forza alle persone
                        di compiere cose belle di cui andar fieri”


                                     Barbara Perini


                  Io credo che l’ “incontro fra cielo e terra” significhi
                              l’ ”incontro tra Dio e l’uomo”

                                      Giulia Belleri
5 – Il Santuario di Cristo Re in Ponte Zanano

A – Fotografie dell’esterno e dell’interno del Santuario effettuate
dagli alunni nel dicembre 2011 con un insolito cielo azzurro
invernale
“Nel Santuario si crea un legame
Si crede nel senso del mistero e non solo ai fatti”

                   Matteo Lodi
“Spesso la gente quando un familiare era malato o c’erano problemi in famiglia,

                  andava a pregare per cercare un sostegno.

                         E’ una prova di fede in Cristo..

          Io penso che questo incontro tra Dio e l’uomo sia speciale”


                                   Luna Albini




          “Nel Santuario si prega, si chiede aiuto, ci si avvicina a Dio”

                                 Silvia Bertuzzi
“Il divino e la fede meritano tutto questo”

            Francesca Zubani
B - Intervista al Maestro Simoni che illustra la storia del Santuario
(il video dell’intervista è nel file audio in cartella)




                                   Il Maestro Simoni
    con Silvia Bertuzzi, Veronica Cotelli, Roberto Guerini, Matteo Lodi, Giulia Belleri




6 – Il Santuario di S.Rocco a Gardone Valtrompia con la devozione
alla Madonna del Popolo


Introduzione

                       La devozione mariana valtrumplina

C’è un profondo legame tra la Valtrompia e la devozione verso la Madonna, prova ne è
che, nella organizzazione della Diocesi di Brescia, a cui appartiene sia l’Alta Valle, territorio
comprendente le Chiese e dunque le Parrocchie da S,Colombano a Marcheno (zona
pastorale n° XX ), sia la Bassa Valle da Magno di GardoneV.T. sino a Cailina (zona
pastorale n° XXI ), siano intitolate alla Madonna .
       Alla“Madonna della Misericordia” si affidano i credenti dell’Alta Valle




Bovegno in Valtrompia. Santuario S. Maria della Misericordia, sagrestia, "La Madonna dell'apparizione e i
Reggenti della Valtrompia", tela votiva donata nel 1705. (“La pittura del ‘600 in Valtrompia”; Villa Carcina
ott.-dic.1994, catalogo della mostra a cura di Carlo Sabatti. Comunità Montana della Valle Trompia –
Comune di Villa Carcina)
 "La Valtrompia armata in preghiera davanti alla Madonna della Misericordia", Santuario di S. Maria della
Misericordia, 1705 (dipinto votivo ad olio su tela) di Domenico Voltolini: si noti lo stemma della Valtrompia,
appeso al collo della figura allegorica dotata di elmo con pennacchio d'oro e rosso. (Carlo Sabatti.
Miscellanea Araldica in 'Famiglie e Stemmi di Valtrompia. Zanetti Editore, 2008)

         La gente più a valle chiede la protezione a “S.Maria degli Angeli”




                    Chiesa di S.Maria degli Angeli. Affresco di Maestro bresciano ( 1502 )
La Storia del Santuario di S.Rocco


                                 La salita è stata faticosa, ma molto bella.
                  Quando siamo arrivati a S.Rocco abbiamo visto uno spettacolo.
                                  Un Santuario Rosa in un Bosco Verde
                                            Isolato dalla Strada
                                  E la bellezza continuava ad aumentare

                                             Paolo Pedersoli



La Chiesa di S.Rocco o Santuario della Madonna del Popolo, ha avuto sempre una grande
importanza per i gardonesi che le portano secolare devozione.
La Storia colloca la sua origine nel 1578 ed è stata innalzata a compimento di un voto fatto in
occasione della pestilenza del 1575-1577.

Nel 1738, il 17 agosto, giorno successivo alla festa di S.Rocco,venne trasportata nella chiesetta
una preziosa reliquia del Santo.


S.Rocco di Montpellier , pellegrino francese del XIV secolo ,fu uno dei santi medievali più invocati
per la protezione dalla peste.


E’ notoriamente raffigurato con un abito da pellegrino ( comprendente un cappello a tesa larga e il
bastone ) , la piaga della peste su una gamba e con un cane ai suoi piedi con in bocca un pezzo di
pane.


Si racconta, infatti, che mentre assisteva gli appestati venne contagiato e per non mettere a
rischio altre persone si rifugiò in una grotta vicino a Piacenza sulla Via Francigena. Fu qui che un
cane lo aiutò nella guarigione portandogli ogni giorno un pezzo di pane sottratto alla mensa del
suo padrone.
La bellissima statua di S.Rocco che troviamo
          all’interno del Santuario
La Madonna del Popolo

E’ nel 1768, il 27 aprile, che padre Antonio Beccalossi fa trasportare l’affresco seicentesco che si
trova sotto le due arcate della Loggetta di Gardone e dunque conosciuto con il titolo di “Madonna
della Loggetta”, nella chiesetta di S.Rocco in una cornice sopra l’altare ordinando di decorare a
stucco la volta e il presbiterio.


Diventerà così il Santuario della Madonna del Popolo, titolo datogli dallo stesso Beccalossi ad
imitazione di quello dell’immagine mariana della Cattedrale di Verona, a cui il sacerdote era legato,
con una festa solenne e devoto entusiasmo da parte dei gardonesi.


Si deciderà di celebrare la S.Messa nel giorno dedicato a S.Rocco e nella festa della Madonna del
Popolo, ma anche Messe votive per le necessità dei cittadini.



                  L’altare di S.Rocco con la Madonna del Popolo
Successivamente nel XIX secolo si apriranno le due cappelle laterali e il portico a colonne




Durante la prima guerra mondiale venne usato dai soldati e si decise di restaurarlo con un
ringraziamento alla Madonna per la protezione durante il periodo bellico. Dopo il 1919, si interverrà
nuovamente in seguito ad una promessa votiva fatta dal popolo guidato dal parroco Francesco
Rossi nel 1943.
Nel 1944 costruzione della gradinata d’accesso e il rifacimento della facciata.


                 La Montagna è un posto speciale dove pregare in armonia


                                          Gabriele Benini




                                Silvia, Paolo, Gabriele, Giulia, Camilla


Il 26 luglio del 1947 si inaugurarono i restauri del Santuario con la presenza del Cardinale di
venezia Adeodato Piazza che pone sul Capo della Vergine una corona d’oro offerta dalle madri
gardonesi come si può leggere nell’iscrizione posta all’interno della Chiesa
L’ultimo intervento venne fatto nel 1980 dal Prevosto Mons.Giuseppe Borra con una sistemazione
generale dell’esterno e dell’interno del Santuario compreso il campanile.
Il Campanile di S.Rocco che tutti, dal paese e dalla strada statale della Valtrompia possono
scorgere alzando lo sguardo verso la… Montagna
Il Ricordo di quel giorno a S.Rocco

Inizialmente la giornata S.Rocco è iniziata solo con la voglia di vittoria …
Ma poi qualcosa è cambiato : noi, uniti, con la voglia di fare fotografie , filmini ( anche se mal
riusciti ) e scoprire dopo il sentiero percorso, questo Santuario.
Il custode Aldo, gentil guida, con la sua cagnolina, ci ha portato indietro nel tempo .
Una giornata fredda ma calda nei nostri ricordi..




Alunni di 1 G con il custode del Santuario, Sig. Poli, alle prese con…le corde delle “campane di
S.Rocco” che la gente di Gardone è abituata a sentire soprattutto nel mese di Maggio quando il
Santuario viene aperto settimanalmente in occasione della tradizionale “Preghiera del mese della
Madonna”.
S.ROCCO ,meta di numerose passeggiate ma, anche questa chiesa ,come tutte le cose antiche ha
il suo alone di mistero


                      ……UN MISTERIOSO PASSAGGIO SEGRETO
                           (RACCONTANO I NOSTRI NONNI….)
Dalla chiesetta parte un cunicolo sotterraneo che sbocca per alcuni vicino alla sede del Municipio
di Gardone V.T.e per altri sotto Villa Mutti-Bernardelli sede della biblioteca oppure addirittura alla
Basilica di Santa Maria Degli Angeli..
Nel 1985 la squadra di protezione civile dell’Agesci, in collaborazione con il GEGP (escursionisti e
speleologi ) di Magno ha compiuto alcune ricerche che dovevano portare alla presunta
individuazione dell’entrata del cunicolo, posta sulla parete sinistra dell’abitazione del custode sul
retro della Chiesa. Ottenuti tutti i permessi, il muro venne abbattuto, ma del passaggio segreto
non venne trovata traccia. Nel 1986 si chiese l’aiuto di una sensitiva di Milano la quale portatasi
dietro la casa del custode, seguendo una forcella metallica, presa da brividi di freddo, dichiarò di
percepire la presenza di una stanza a circa 16 metri sotto il campanile e di vedere 3 scheletri , una
donna, un uomo e un bambino..che piangeva.. probabilmente sepolti vivi dopo una frana.
Cosa sia accaduto realmente tempo fa forse non lo sapremo mai, ma..il mistero del cunicolo di
S.Rocco rimane un fatto insoluto..che a noi ha colpito molto..
7 – Il Santuario di S.Emiliano a Sarezzo


                        La Storia del Santuario di S.Emiliano




                                 Fotografia Archivio Alberto Contessi


Il culto tributato dagli abitanti di Sarezzo a S.Emiliano, da sempre legato a quello per S.Tirso e
Santa Cecilia è rappresentato dall’antico Santuario che sorge sull’omonimo monte.
A questo culto ed alla sua antica tradizione è legata anche la storia di S.Cecilia che si vorrebbe
identificare con una fanciulla cristiana sfuggita all’inseguimento dei soldati romani e giunta fino al
Monte di S.Emiliano dove avrebbe trovato rifugio in una grotta, che porta il suo nome, mentre i
soldati precipitavano nella “corna dei pagani”. Si sarebbe anche fermata a pregare all’ombra di un
albero che poi verrà chiamato “Il fo(faggio) del pater”.
La festa di S.Cecilia si celebra il 22 novembre con i Santi Emiliano e Tirso.
L’edificazione del santuario risalirebbe al XIII secolo con fornaci di calce produzione tipica saretina
derivante da cave situate proprio alle pendici del Monte.
Fotografia Archivio Alberto Contessi




                           Quanta fatica per costruire un Santuario lassù
                                   ..ma tutto verrà ricompensato


                                  Angelo Boventi e Marco Marziale




Il Santuario è appartenuto al Monastero di S.Giulia o di S.Eufemia e poi all’Ordine monastico degli
Umiliati. Nel XVI passa nelle mani del comune che lo affida ad un “eremita” e poi a “sindaci” che
ne amministrano i beni.
Ai Santi Emilino e Tirso si ricorreva per invocare la pioggia e per “aver serenitò”. L’interesse per il
Santuario continua anche nel XIX secolo con modifiche e opere di restauro.
Per giungere ai giorni nostri ci furono interventi negli anni ’60 e nel 1982 il Gruppo Alpini di
Sarezzo portò a S.Emiliano una campana di 104 chili, dedicata ai caduti di Sarezzo con le figure in
rilievo di S.Maurizio e della Madonna.
La devozione alla Madonna del Soldato, Madre del Buon Ritorno


Una tradizione che da oltre sessant’anni vede protagonista questo Santuario è legata
indissolubilmente ai tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale e alla Statua della Madonna del
Soldato qui custodita.
L’Italia si trovava in condizioni precarie sotto tutti i punti di vista, da quello economico a quello
politico, soprattutto dopo l’armistizio dell’ 8 settembre del 1943.
In mezzo a questa tragica situazione storica le mamme, le figlie e le sorelle dei soldati che avevano
lasciato il paese per recarsi al fronte fecero un voto alla Madonna: avrebbero comperato una
statua a lei dedicata quando i congiunti avessero fatto ritorno a casa; per dare maggior vigore al
loro voto, avevano raggiunto a piedi nudi il Santuario, inerpicandosi nella salita non certo agevole.
Nei giorni immediatamente precedenti la Liberazione, si decise di raccogliere il denaro, sotto la
direzione di don Angelo Pozzi, per l’acquisto della statua votiva della Madonna.
Seguendo lo stile caro alla devozione popolare, la statua è in legno e raffigura la Madonna che
sorregge il Bambino, posta sopra una nuvola con volti di angeli, adorna di una aureola stellata e
della corona del Rosario.
Una volta terminata la guerra, il 26 Maggio del 1946, un gruppo di uomini, sotto la pioggia
battente, come se il tempo volesse mettere a dura prova la loro devozione, caricarono in spalla la
statua e la trasportarono fino al Santuario, dove venne accolta dalla folla numerosa e festeggiata
con una Santa Messa.
La Madonna è stata collocata tra le Statue dei Santi Emiliano e Tirso.
In una custodia a forma di cuore appesa al braccio della Madonna furono posti i nomi dei 297
saretini chiamati alle armi durante la guerra.
Dal 1946, ogni cinque anni, la statua viene portata nella Chiesa Parrocchiale del paese, facendo
tappa nella Chiesetta di Valle di Sarezzo, con una suggestiva processione ancora oggi molto
frequentata e sentita dai saretini.
Viene ricollocata nel Santuario dopo la Festa dell’Immacolata, l’8 dicembre.
Le madri saretine ringraziano la Madonna per il ritorno dei loro figli dalla Guerra


                                        Ecco la loro preghiera




-In allegato file audio con la preghiera e la narrazione storica
registrata dagli alunni


-In allegato le Fotografie del Gruppo Alpini di Sarezzo ( da Archivio
Alberto Contessi ) con la Processione della Statua della Madonna
Il Campanile del Santuario di S.Emiliano




       Fotografia Archivio Alberto Contessi




               Il mio don dice che

      quando su una Montagna c’è il silenzio

              …..passano gli angeli




                Davide Boschetti
Il Portico del Santuario di S.Emiliano




      Fotografia Archivio Alberto Contessi


             Un luogo misterioso
           con uno strano orizzonte
     dove cielo e terra riescono a toccarsi
             dove tutto è possibile


                Davide Toscani

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Alla scoperta dei sentieri della fede

  • 1. Comunità Montana di Valle Trompia II Edizione Concorso Storie dalla Valle La nostra Valle dal sentiero che conduce al Monte Guglielmo ……..per una Valle di Storie
  • 2. Tradizioni religiose e devozione popolare in Valtrompia Particolare dell’interno del Santuario gardonese di S.Rocco : “Pax”………… ……….. a tutta la gente valtrumplina
  • 3. Alla scoperta dei Sentieri della Fede Albini Luna, Belleri Giulia, Benini Gabriele, Bertuzzi Silvia, Boschetti Davide, Boventi Angelo, Burghele Eduard, Cattaneo Alessandro, Cotelli Veronica, Dieng Mouhamed R., Guerini Roberto, Lodi Matteo, Marziale Marco, Muhammod Ahmed, Pedersoli Paolo, Peli Andrea, Perini Barbara, Popa Enes, Tononi Camilla, Toscani Davide, Zambelli Michela, Zubani Francesca. a.s. 2011/12 Classe 1^ sez. G
  • 4. Scuola Secondaria di primo grado “Giorgio La Pira” Sarezzo Presentazione : “Siamo anche noi parte di questa storia..” Il percorso didattico programmato per quest’anno scolastico in Religione Cattolica prevedeva , all’interno della Storia della Religione e della Fede Ebraico-Cristiana, per le classi prime, un lavoro di approfondimento sulla Montagna e sui Luoghi Privilegiati dell’incontro con il Divino fin dai tempi antichi. Per questa ragione e per far comprendere il valore del nostro territorio, per far nascere nei nostri alunni, o coltivare in essi, uno spirito di appartenenza e di legame con le loro radici culturali, religiose, storiche e ambientali abbiamo deciso di partecipare al Concorso proposto dalla Comunità Montana di Valle Trompia e dall’Associazione Storico Culturale “Valtrompia storica”.
  • 5. Come dire : è un’opportunità che non possiamo perdere perché i nostri ragazzi hanno un gran bisogno di sentire che questa Valle,nella quale stanno crescendo è la “loro Valle”, questi sentieri, queste montagne questa gente, questa storia, queste strade, queste chiese, questa fede..appartengono anche a loro. La scuola deve essere sapere, vita ed educazione attraverso l’esperienza. Abbiamo scelto la classe 1^G dell’Istituto e da subito l’iniziativa ha riscosso un grande successo . Dopo una consultazione di gruppo, che ha visto emergere fantasia e desiderio di scoperta, con entusiasmo ed impegno i ragazzi , durante le vacanze natalizie, si sono dati da fare cercando immagini ed informazioni relative ad alcuni Santuari che ancora oggi testimoniano la devozione religiosa valtrumplina. Tenendo conto dell’ampio bacino di utenza della nostra scuola e ritenendo educativamente imprescindibile il coinvolgimento di tutti, le attività si sono concentrate in particolare su tre Santuari : Cristo Re in Ponte Zanano, S.Rocco in Gardone V.T e S.Emiliano in Sarezzo . La classe ha compiuto interviste, scattato fotografie, reperito conoscenze storico- religiose e filmati che sono stati poi raccolti e ordinati a scuola. Il lavoro, il linguaggio, la narrazione storica sono stati elaborati e presentati nel rispetto delle conoscenze, delle capacità, della sensibilità degli alunni di un primo anno di scuola secondaria di primo grado. “Che bello far suonare le campane di S.Rocco” !!!!! “Quante storie conosce questo saggio maestro Simoni “? L’elaborazione di riflessioni e pensieri dei ragazzi ha arricchito e dato significato al lavoro cosicchè quando “volgeranno lo sguardo verso l’alto, verso quei monti e verso quel cielo”, quando parleranno della loro Valle con le sue tradizioni e la sua devozione sapranno di aver contribuito,anche se in piccola parte, con la spensieratezza, l’allegria e il desiderio di sapere dei loro incantevoli dodici anni, alla costruzione di un pezzo di storia di questa comunità. Alla fine di questa fatica saremo felici di quello che abbiamo fatto Michela Zambelli
  • 6. ●● Le Fotografie sono state fatte dagli alunni di 1G , dalla loro Prof.ssa Alessandra Plebani e, per quanto riguarda S.Emiliano, dal signor Albero Contessi che ne ha autorizzato l’utilizzo. ●● Testi consultati : -Antonio Fappani, Carlo Sabatti, Francesco Trovati . “Gardone di Valle Trompia. Vicende storiche e patrimoni d’arte. Ed. Grafo 1984 -Francesco trovati “La Madonna del Popolo di Gardone V.T. Storia di un dipinto e di un voto” 1980 -Gruppo Scout. Novizito Esodo. “El casù dela pora. Storie e Leggende Valtrumpline” I Quaderni del Sistema Bibliotecario Alta Valtrompia. Vannini 1987 -La Sacra Bibbia -Comune di Sarezzo. “Sarezzo nella Storia” . 2008 -Roberto Simoni “Don Agostino Quaranta”. Istituto di cultura “G.De Luca” per la storia del prete ●● I testi in blu sono i pensieri degli alunni Prof.ssa Alessandra Plebani docente di Religione Cattolica Prof.ssa Lucia Pelizzari docente di Lettere Prof.ssa Laura Carlini docente di Tecnologia
  • 7. Il Percorso seguito 1- La Montagna : luogo abitato da Dio 2- Le Montagne sacre della Tradizione ebraico-cristiana 3- Il Santuario : espressione della Presenza di Dio 4- Le nostre Montagne : il Monte Guglielmo 5- Il Santuario di Cristo Re in Ponte Zanano 6- Il Santuario di S.Rocco a Gardone V.T. 7- Il Santuario di S.Emiliano a Sarezzo
  • 8. Le radici della fede 1- La Montagna : luogo abitato da Dio Tra tutti i fenomeni della natura, la montagna per la sua altezza e per il mistero che la circonda, ha sempre affascinato gli uomini e fin dall’antichità le è stato attribuito un significato sacro : essa è il punto in cui il cielo incontra la terra, è il luogo delle ierofanie, cioè delle manifestazioni del sacro, è il luogo in cui prende dimora Dio. Fin dai tempi più remoti, in quasi tutte le religioni e in tutte le civiltà si credeva infatti che l’altitudine potesse consacrare. Tutto quello che più si avvicinava al cielo, partecipava con intensità alla trascendenza. L’altitudine (monti, cime, colline) veniva assimilata al trascendente, al sovrumano, alla presenza del sacro e rappresentava la tensione dell’uomo verso Dio, la sua fatica, il suo cammino, la sua salita verso l’Altissimo. Nella Bibbia, testo sacro della fede ebraico-cristiana, le montagne hanno un compito importante nelle vicende del popolo d’Israele, il popolo di Dio che, proprio sulle alture vive alcune tra le sue esperienze più importanti di fede e d’incontro con Dio. Le montagne bibliche non vengono citate solo come luoghi geografici, ma assumono anche un grande valore simbolico: sono piene di sacralità, producono determinati effetti religiosi, diventano luoghi di culto. Luoghi dai quali si rende gloria a Dio. Monti abitazione di Dio. 2- Le Montagne sacre della Tradizione ebraico-cristiana I monti Ararat,Sinai, Ermon, Carmelo, Tabor, Garizim, Sion appartengono al Dio biblico . Dal monte Ararat, sulla cui cima l’arca di Noé, si arenò dopo il diluvio, Noé uomo che si salva e vive perché è giusto davanti a Dio, offrì olocausti (sacrifici) al Signore. “Nel settimo mese, il diciassette del mese, l’arca si posò sui monti dell’Ararat..allora Noè edificò un altare al Signore..e offrì olocausti sull’altare. Il Signore ne odorò la soave fragranza (Genesi 8, 4; 20-21)
  • 9. Il monte Sinai, rappresenta ed è veramente il cuore di tutta la vicenda del popolo ebraico narrata nel secondo libro della Bibbia, l’Esodo. È il monte della rivelazione di Dio e dell’alleanza con il suo popolo attraverso il dono dei Comandamenti, è il monte Oreb della tradizione. “Mosè arrivò al Monte di Dio l’Oreb.L’Angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo ad un roveto,che non si consumava..Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e lo chiamò..Mosè non avvicinarti, togliti i sandali perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa” ( Esodo 3, 1-5 ). “Quando Mosè scese dal Monte Sinai, non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con Lui” ( Esodo 34,29 ). Il Monte Sinai Sul Monte Sion sorge la città di Dio, Gerusalemme, la città che Re David scelse come sua dimora e dove vi fece portare l’Arca dell’Alleanza con le Tavole della Legge. In Sion era la città di Dio, che dava sicurezza al suo popolo; era il monte santo, la dimora di Dio.
  • 10. “Chi salirà il Monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo ? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronuncia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo. Otterrà benedizione dal Signore..” (Sal 23) . “Camminare è benedizione e pace” Dieng Gerusalemme sul Monte Sion I Monti sono il luogo delle manifestazioni di Dio anche nel Nuovo Testamento. C’è il Monte delle Tentazioni di Gesù (Mt 4,8-10 ; Lc 3,5-8),con la forza di Gesù che supera il male,quello delle Beatitudini (Mt 5,1-12 ; Lc 6,20-23 ) che offrono valori per la vita dell’uomo, della Trasfigurazione ( il Tabor o forse l’Ermon per qualcuno) con la luce e il mistero di Cristo.
  • 11. Infine il Monte degli Ulivi, il Monte Calvario o Golgota centrali per la fede cristiana che aprono al grande mistero della Resurrezione. Il Monte delle Beatitudini 3- Il Santuario : espressione della Presenza di Dio Che cos’è un Santuario ? Per comprendere la devozione religiosa verso il Santuario, che è il luogo dove i fedeli trovano e danno senso alla loro esistenza, dobbiamo ricordare che la Religione presenta tre caratteristiche fondamentali : -la fede, cioè credere in Qualcuno distinto dalla sfera umana, Dio, l’infinitamente Altro -il legame personale, profondo, interiore che si viene a creare tra l’uomo e Dio
  • 12. -un modo pratico di vivere questo vincolo con riti,cerimonie,preghiere, invocazioni..che esprimono questo sentimento umano di religiosità. Ebbene il Santuario è una delle espressioni con cui l’uomo concretizza nella sua esistenza questa presenza divina, un luogo che da molto tempo accompagna la devozione umana. Ci ricorda, infatti, la Bibbia con le parole che JHWH rivolge a Mosè: “Essi mi faranno un Santuario e io abiterò in mezzo a loro” Esodo 25,8 Mosè fissa nel deserto, una Tenda per Dio, il Santuario, con l’Arca dell’Alleanza, una cassa in cui sono contenute le Tavole della Legge, i Comandamenti, la Legge di Dio che si deve custodire e rispettare, segno della presenza di JHWH in mezzo ad Israele suo popolo. Quando il popolo si stabilisce nella Terra Promessa Re David porta L’Arca a Gerusalemme, collocandola sul monte Sion. “Introdussero l’Arca del Signore e la collocarono al suo posto, in mezzo alla Tenda che Davide aveva piantata per essa e Davide offrì olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore e benedisse il popolo” 2 Samuele 17-18 Il figlio Salomone fa erigere il primo grande Tempio in onore di JHWH a Gerusalemme : il cuore di questo straordinario Santuario, la parte più sacra, è Il Santo dei Santi, luogo della presenza di Dio. Nonostante le vicissitudini storiche e le distruzioni di questo Santuario, ancora oggi rappresenta uno dei luoghi più sacri della terra.
  • 13. Il Muro del pianto di quello che fu il Tempio di Gerusalemme
  • 14. Dalle radici della fede alla devozione della gente della nostra terra Per il credente i Santuari sono segni di rivelazione divina,della sua potenza, del suo incontro e della sua benedizione Così la fede cristiana con la sua Comunità, la Chiesa, fin dalle origini ha avuto numerosi luoghi venerati che da sempre e ancora oggi, toccano lo spirito e il corpo. 4 – Le nostre Montagne : verso il Monte Guglielmo
  • 15. La Devozione al “Redentore” sul Monte Guglielmo Alcuni Santuari sono in montagna e per arrivarci c’è da faticare, però quando sei arrivato puoi incontrare Dio..e quindi sei felice Roberto Guerini Camminare in montagna per andare verso l’alto, per andare verso il tuo pensiero, per andare verso i tuoi sogni , per andare verso Dio Alessandro Cattaneo Camminando si arriva per forza da qualche parte Veronica Cotelli
  • 16. “Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione” Dal messaggio di Papa Paolo VI agli Artisti a conclusione del concilio Ecumenico Vaticano II 8 dicembre 1965 Molti santuari portano con loro delle bellezze incalcolabili e danno la forza alle persone di compiere cose belle di cui andar fieri” Barbara Perini Io credo che l’ “incontro fra cielo e terra” significhi l’ ”incontro tra Dio e l’uomo” Giulia Belleri
  • 17. 5 – Il Santuario di Cristo Re in Ponte Zanano A – Fotografie dell’esterno e dell’interno del Santuario effettuate dagli alunni nel dicembre 2011 con un insolito cielo azzurro invernale
  • 18. “Nel Santuario si crea un legame Si crede nel senso del mistero e non solo ai fatti” Matteo Lodi
  • 19.
  • 20. “Spesso la gente quando un familiare era malato o c’erano problemi in famiglia, andava a pregare per cercare un sostegno. E’ una prova di fede in Cristo.. Io penso che questo incontro tra Dio e l’uomo sia speciale” Luna Albini “Nel Santuario si prega, si chiede aiuto, ci si avvicina a Dio” Silvia Bertuzzi
  • 21. “Il divino e la fede meritano tutto questo” Francesca Zubani
  • 22. B - Intervista al Maestro Simoni che illustra la storia del Santuario (il video dell’intervista è nel file audio in cartella) Il Maestro Simoni con Silvia Bertuzzi, Veronica Cotelli, Roberto Guerini, Matteo Lodi, Giulia Belleri 6 – Il Santuario di S.Rocco a Gardone Valtrompia con la devozione alla Madonna del Popolo Introduzione La devozione mariana valtrumplina C’è un profondo legame tra la Valtrompia e la devozione verso la Madonna, prova ne è che, nella organizzazione della Diocesi di Brescia, a cui appartiene sia l’Alta Valle, territorio comprendente le Chiese e dunque le Parrocchie da S,Colombano a Marcheno (zona
  • 23. pastorale n° XX ), sia la Bassa Valle da Magno di GardoneV.T. sino a Cailina (zona pastorale n° XXI ), siano intitolate alla Madonna . Alla“Madonna della Misericordia” si affidano i credenti dell’Alta Valle Bovegno in Valtrompia. Santuario S. Maria della Misericordia, sagrestia, "La Madonna dell'apparizione e i Reggenti della Valtrompia", tela votiva donata nel 1705. (“La pittura del ‘600 in Valtrompia”; Villa Carcina ott.-dic.1994, catalogo della mostra a cura di Carlo Sabatti. Comunità Montana della Valle Trompia – Comune di Villa Carcina) "La Valtrompia armata in preghiera davanti alla Madonna della Misericordia", Santuario di S. Maria della Misericordia, 1705 (dipinto votivo ad olio su tela) di Domenico Voltolini: si noti lo stemma della Valtrompia, appeso al collo della figura allegorica dotata di elmo con pennacchio d'oro e rosso. (Carlo Sabatti. Miscellanea Araldica in 'Famiglie e Stemmi di Valtrompia. Zanetti Editore, 2008) La gente più a valle chiede la protezione a “S.Maria degli Angeli” Chiesa di S.Maria degli Angeli. Affresco di Maestro bresciano ( 1502 )
  • 24. La Storia del Santuario di S.Rocco La salita è stata faticosa, ma molto bella. Quando siamo arrivati a S.Rocco abbiamo visto uno spettacolo. Un Santuario Rosa in un Bosco Verde Isolato dalla Strada E la bellezza continuava ad aumentare Paolo Pedersoli La Chiesa di S.Rocco o Santuario della Madonna del Popolo, ha avuto sempre una grande importanza per i gardonesi che le portano secolare devozione. La Storia colloca la sua origine nel 1578 ed è stata innalzata a compimento di un voto fatto in occasione della pestilenza del 1575-1577. Nel 1738, il 17 agosto, giorno successivo alla festa di S.Rocco,venne trasportata nella chiesetta una preziosa reliquia del Santo. S.Rocco di Montpellier , pellegrino francese del XIV secolo ,fu uno dei santi medievali più invocati per la protezione dalla peste. E’ notoriamente raffigurato con un abito da pellegrino ( comprendente un cappello a tesa larga e il bastone ) , la piaga della peste su una gamba e con un cane ai suoi piedi con in bocca un pezzo di pane. Si racconta, infatti, che mentre assisteva gli appestati venne contagiato e per non mettere a rischio altre persone si rifugiò in una grotta vicino a Piacenza sulla Via Francigena. Fu qui che un cane lo aiutò nella guarigione portandogli ogni giorno un pezzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone.
  • 25. La bellissima statua di S.Rocco che troviamo all’interno del Santuario
  • 26. La Madonna del Popolo E’ nel 1768, il 27 aprile, che padre Antonio Beccalossi fa trasportare l’affresco seicentesco che si trova sotto le due arcate della Loggetta di Gardone e dunque conosciuto con il titolo di “Madonna della Loggetta”, nella chiesetta di S.Rocco in una cornice sopra l’altare ordinando di decorare a stucco la volta e il presbiterio. Diventerà così il Santuario della Madonna del Popolo, titolo datogli dallo stesso Beccalossi ad imitazione di quello dell’immagine mariana della Cattedrale di Verona, a cui il sacerdote era legato, con una festa solenne e devoto entusiasmo da parte dei gardonesi. Si deciderà di celebrare la S.Messa nel giorno dedicato a S.Rocco e nella festa della Madonna del Popolo, ma anche Messe votive per le necessità dei cittadini. L’altare di S.Rocco con la Madonna del Popolo
  • 27. Successivamente nel XIX secolo si apriranno le due cappelle laterali e il portico a colonne Durante la prima guerra mondiale venne usato dai soldati e si decise di restaurarlo con un ringraziamento alla Madonna per la protezione durante il periodo bellico. Dopo il 1919, si interverrà nuovamente in seguito ad una promessa votiva fatta dal popolo guidato dal parroco Francesco Rossi nel 1943.
  • 28. Nel 1944 costruzione della gradinata d’accesso e il rifacimento della facciata. La Montagna è un posto speciale dove pregare in armonia Gabriele Benini Silvia, Paolo, Gabriele, Giulia, Camilla Il 26 luglio del 1947 si inaugurarono i restauri del Santuario con la presenza del Cardinale di venezia Adeodato Piazza che pone sul Capo della Vergine una corona d’oro offerta dalle madri gardonesi come si può leggere nell’iscrizione posta all’interno della Chiesa
  • 29. L’ultimo intervento venne fatto nel 1980 dal Prevosto Mons.Giuseppe Borra con una sistemazione generale dell’esterno e dell’interno del Santuario compreso il campanile.
  • 30. Il Campanile di S.Rocco che tutti, dal paese e dalla strada statale della Valtrompia possono scorgere alzando lo sguardo verso la… Montagna
  • 31. Il Ricordo di quel giorno a S.Rocco Inizialmente la giornata S.Rocco è iniziata solo con la voglia di vittoria … Ma poi qualcosa è cambiato : noi, uniti, con la voglia di fare fotografie , filmini ( anche se mal riusciti ) e scoprire dopo il sentiero percorso, questo Santuario. Il custode Aldo, gentil guida, con la sua cagnolina, ci ha portato indietro nel tempo . Una giornata fredda ma calda nei nostri ricordi.. Alunni di 1 G con il custode del Santuario, Sig. Poli, alle prese con…le corde delle “campane di S.Rocco” che la gente di Gardone è abituata a sentire soprattutto nel mese di Maggio quando il Santuario viene aperto settimanalmente in occasione della tradizionale “Preghiera del mese della Madonna”.
  • 32. S.ROCCO ,meta di numerose passeggiate ma, anche questa chiesa ,come tutte le cose antiche ha il suo alone di mistero ……UN MISTERIOSO PASSAGGIO SEGRETO (RACCONTANO I NOSTRI NONNI….) Dalla chiesetta parte un cunicolo sotterraneo che sbocca per alcuni vicino alla sede del Municipio di Gardone V.T.e per altri sotto Villa Mutti-Bernardelli sede della biblioteca oppure addirittura alla Basilica di Santa Maria Degli Angeli.. Nel 1985 la squadra di protezione civile dell’Agesci, in collaborazione con il GEGP (escursionisti e speleologi ) di Magno ha compiuto alcune ricerche che dovevano portare alla presunta individuazione dell’entrata del cunicolo, posta sulla parete sinistra dell’abitazione del custode sul retro della Chiesa. Ottenuti tutti i permessi, il muro venne abbattuto, ma del passaggio segreto non venne trovata traccia. Nel 1986 si chiese l’aiuto di una sensitiva di Milano la quale portatasi dietro la casa del custode, seguendo una forcella metallica, presa da brividi di freddo, dichiarò di percepire la presenza di una stanza a circa 16 metri sotto il campanile e di vedere 3 scheletri , una donna, un uomo e un bambino..che piangeva.. probabilmente sepolti vivi dopo una frana. Cosa sia accaduto realmente tempo fa forse non lo sapremo mai, ma..il mistero del cunicolo di S.Rocco rimane un fatto insoluto..che a noi ha colpito molto..
  • 33. 7 – Il Santuario di S.Emiliano a Sarezzo La Storia del Santuario di S.Emiliano Fotografia Archivio Alberto Contessi Il culto tributato dagli abitanti di Sarezzo a S.Emiliano, da sempre legato a quello per S.Tirso e Santa Cecilia è rappresentato dall’antico Santuario che sorge sull’omonimo monte. A questo culto ed alla sua antica tradizione è legata anche la storia di S.Cecilia che si vorrebbe identificare con una fanciulla cristiana sfuggita all’inseguimento dei soldati romani e giunta fino al Monte di S.Emiliano dove avrebbe trovato rifugio in una grotta, che porta il suo nome, mentre i soldati precipitavano nella “corna dei pagani”. Si sarebbe anche fermata a pregare all’ombra di un albero che poi verrà chiamato “Il fo(faggio) del pater”. La festa di S.Cecilia si celebra il 22 novembre con i Santi Emiliano e Tirso. L’edificazione del santuario risalirebbe al XIII secolo con fornaci di calce produzione tipica saretina derivante da cave situate proprio alle pendici del Monte.
  • 34. Fotografia Archivio Alberto Contessi Quanta fatica per costruire un Santuario lassù ..ma tutto verrà ricompensato Angelo Boventi e Marco Marziale Il Santuario è appartenuto al Monastero di S.Giulia o di S.Eufemia e poi all’Ordine monastico degli Umiliati. Nel XVI passa nelle mani del comune che lo affida ad un “eremita” e poi a “sindaci” che ne amministrano i beni. Ai Santi Emilino e Tirso si ricorreva per invocare la pioggia e per “aver serenitò”. L’interesse per il Santuario continua anche nel XIX secolo con modifiche e opere di restauro. Per giungere ai giorni nostri ci furono interventi negli anni ’60 e nel 1982 il Gruppo Alpini di Sarezzo portò a S.Emiliano una campana di 104 chili, dedicata ai caduti di Sarezzo con le figure in rilievo di S.Maurizio e della Madonna.
  • 35. La devozione alla Madonna del Soldato, Madre del Buon Ritorno Una tradizione che da oltre sessant’anni vede protagonista questo Santuario è legata indissolubilmente ai tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale e alla Statua della Madonna del Soldato qui custodita. L’Italia si trovava in condizioni precarie sotto tutti i punti di vista, da quello economico a quello politico, soprattutto dopo l’armistizio dell’ 8 settembre del 1943. In mezzo a questa tragica situazione storica le mamme, le figlie e le sorelle dei soldati che avevano lasciato il paese per recarsi al fronte fecero un voto alla Madonna: avrebbero comperato una statua a lei dedicata quando i congiunti avessero fatto ritorno a casa; per dare maggior vigore al loro voto, avevano raggiunto a piedi nudi il Santuario, inerpicandosi nella salita non certo agevole. Nei giorni immediatamente precedenti la Liberazione, si decise di raccogliere il denaro, sotto la direzione di don Angelo Pozzi, per l’acquisto della statua votiva della Madonna. Seguendo lo stile caro alla devozione popolare, la statua è in legno e raffigura la Madonna che sorregge il Bambino, posta sopra una nuvola con volti di angeli, adorna di una aureola stellata e della corona del Rosario. Una volta terminata la guerra, il 26 Maggio del 1946, un gruppo di uomini, sotto la pioggia battente, come se il tempo volesse mettere a dura prova la loro devozione, caricarono in spalla la statua e la trasportarono fino al Santuario, dove venne accolta dalla folla numerosa e festeggiata con una Santa Messa. La Madonna è stata collocata tra le Statue dei Santi Emiliano e Tirso. In una custodia a forma di cuore appesa al braccio della Madonna furono posti i nomi dei 297 saretini chiamati alle armi durante la guerra. Dal 1946, ogni cinque anni, la statua viene portata nella Chiesa Parrocchiale del paese, facendo tappa nella Chiesetta di Valle di Sarezzo, con una suggestiva processione ancora oggi molto frequentata e sentita dai saretini. Viene ricollocata nel Santuario dopo la Festa dell’Immacolata, l’8 dicembre.
  • 36. Le madri saretine ringraziano la Madonna per il ritorno dei loro figli dalla Guerra Ecco la loro preghiera -In allegato file audio con la preghiera e la narrazione storica registrata dagli alunni -In allegato le Fotografie del Gruppo Alpini di Sarezzo ( da Archivio Alberto Contessi ) con la Processione della Statua della Madonna
  • 37. Il Campanile del Santuario di S.Emiliano Fotografia Archivio Alberto Contessi Il mio don dice che quando su una Montagna c’è il silenzio …..passano gli angeli Davide Boschetti
  • 38. Il Portico del Santuario di S.Emiliano Fotografia Archivio Alberto Contessi Un luogo misterioso con uno strano orizzonte dove cielo e terra riescono a toccarsi dove tutto è possibile Davide Toscani