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Storie sulla Befana
inventate dagli alunni della
classe quarta di Orte Scalo
E   ra il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa,
termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso
ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto
“Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi
buoni e il carbone ai bimbi cattivi?...
                     Povera Befana ammalata. Come farà?

Era disperata, si stavano avvicinando le 17:00 e doveva terminare di preparare i regali
per i bimbi buoni e il carbone per i bimbi cattivi e alle 00:00 doveva partire. Provò a
preparare con tutti i suoi ingredienti una medicina, ma niente, allora provò con la
magia “Plim, plom, plam” disse e subito una medicina comparve davanti a lei.
L’assaggiò, ma si sentì peggio, così la scopa le disse: “ E’ inutile!”. A un certo punto la
Befana sentì un rumore nel camino e sentì anche “Ciao Befana” era Babbo Natale
“Ciao Babbo” le rispose “Che cosa hai?” le chiese Babbo Natale:“Sono ammalata,
sono disperata, a mezzanotte devo assolutamente partire per consegnare i doni ai
bimbi”. Babbo Natale le fecce una carezza e le disse “non preoccuparti” La befana si
sentì subito meglio. Salì sulla scopa, si alzò in aria e mentre volava scrisse nel cielo
con i regali “Grazie Babbo Natale”, dopo di che tutti i regali volarono nei camini dei
bambini e così tutti, al loro risveglio, ebbero i loro doni.

                                                              Leonardo Cianchi IV A
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in
bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi”
disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io
sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi
cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?
Pensandoci un po’ le venne una bellissima idea, prese subito il suo telefono a forma di
cappello nero e chiamò gli aiutanti di Babbo natale: gli elfi, che proprio in quel momento
stavano facendo colazione bevendo una tazza di caffè fumante con biscotti al cioccolato.
 March, l’elfo più grande rispose al telefono. “ Sono la Befana, sono malata e mi
servirebbe un aiuto per preparare i regali!” disse la vecchina, “Non c’è problema, ti
aiuteremo!” risposero tutti in coro gli elfi, dopo di che si misero tutti a lavoro. Gli elfi
erano venti e si diedero dei ruoli: “ Tu Nedy, metterai i doni nelle calze, Igne dividerai il
carbone con le caramelle, Velly cucirà le calze con dei bellissimi nastri colorati, Clod
leggerà tutte le letterine, Cucciolo costruirà fantastici giocattoli, Brontolo, il più
lamentoso metterà nei sacchi tutte le calzette.” Gli elfi lavorarono per tutto il
pomeriggio, siccome la scopa la poteva guidare solo la Befana, Nedy preparò una
pozione magica per far guarire la vecchina. March la fece bere alla Befana che si sentì
subito molto meglio. Mancavano solo venti minuti, così prese la scopa con i sacchi e volò
via. Prima di volare via si ricordò che tutto questo era merito dei suoi amici elfi, allora in
regalo dal cielo fioccarono tanti piccoli sacchetti dorati ricolmi di gustosi cioccolatini e
caramelle. Perché si sa, la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…!                  .

                                                                                    Sara
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro
in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non
oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio
e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi
cattivi?...                                                                         Povera
Befana ammalata. Come farà?
-Cara Befana - disse la scopa – non ti preoccupare, penserò io a tutto quanto. Ma la
Befana disse.- No,no, non mi fido così tanto di te. E la scopa:-Ah no, io credevo che ti
fidassi di me! La Befana dispiaciuta rispose: - E’ vero, ma in questo momento no,
perché… non so … se ce la puoi fare. In quel preciso momento ci fu silenzio poi la scopa
disse:- Ah sì, beh è grazie a me se durante il viaggio puoi sederti. Ela Befana:- Ma che
dici per ogni casa devo: scendere, entrare, mettere nelle calze dolci o carbone, uscire e
risalire su di te! Le due amiche, ma credo proprio che in quel momento non lo fossero
più,si guardarono npoi la scopa se ne andò. La Befana, tossicchiando, si era accorta di
aver sbagliato, ma la cosa bella era che un po’ era guarita, allora si alzò, si mise il
cappotto e andò in farmacia. Il farmacista, che non la riconobbe, le diede la medicina
che la guarì. Subito andò dalla scopa che era seduta su una panchina, vedendola disse,:-
Mi dispiace per il litigio e vorrei… La scopa non fece in tempo a finire la frase che la
Befana le aveva già chiesto scusa. Fecero pace e tutte e due andarono per le case a dare
dolci e caramelle ,felici e contente!
                                                                          Claudia Gavini IV A
Orte S.
Era il 5 gennaio e la vecchina non era
  guarita. Borsa del ghiaccio in testa,
  termometro in bocca, starnutiva a più
  non posso! “Tu non capisci . Io non
  posso ammalarmi, non oggi” disse
  rivolta alla scopa che era appoggiata
  in fondo al letto “Domani è il 6
  gennaio e io sono la Befana! Come
  farò a consegnare i regali ai bimbi
  buoni e il carbone ai bimbi cattivi?...

                            Povera
  Befana ammalata. Come farà?
Io credo che la Befana non deluderà i bambini, e farà il possibile per fare il giro in
tutte le case per lasciare calze, carbone e doni, ma ci vorrebbe un aiuto,; lei è una
vecchina malandata, credo di saper come fare. Telefonerò a Babbo Natale e gli
chiederò un favore, se ci manda in fretta un elfo con una medicina per far guarire la
Befana. Babbo Natale venne in aiuto alla Befana, tutto avvenne in fretta: la cara
vecchina bevve la medicina e dopo un po’ ecco la nostra Befana in piedi, pronta per
partire per il suo lungo viaggio tanto atteso e preparato per tutto l’anno.

                                         Daniele Guzzi IV A Orte S.
La Befana vide qualcosa di
                                                    luccicante cammina re verso di lei
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita.     e pian pino comparve una
Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca,   bellissima e graziosa fata che le
starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io    disse: “Sono venuta per aiutarti.
non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla   La Befana rimase sconvolta e le
                                                    chiese da dove venisse. La fata le
scopa che era appoggiata in fondo al letto
                                                    rispose che veniva da un regno
“Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come    molto lontano e mentre la Befana
farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il      stava per farle un’altra domanda la
carbone ai bimbi cattivi?...                        fata scomparve per ricomparire
  Povera Befana ammalata. Come farà?                subito dopo con una speciale
                                                    medicina. “E’ una medicina che ti
                                                    aiuterà a guarire,bevila!” La
                                                    Befana la bevve e …subito dopo si
                                                    sentì molto meglio e via di corsa a
                                                    consegnare a tutti i bambini buoni
                                                    le caramelle e a quelli cattivi il
                                                    carbone. La Befana ringraziò la
                                                    fata dandole tante caramelle per
                                                    lei e per gli abitanti del suo regno.




                                                     (Kiara Vanessa Huamani Tamariz
                                                    IV A
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in
bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi”
disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io
sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi
cattivi?...
 Povera Befana ammalata. Come farà?



La Befana disperata andò dal medico mago che le diede una pozione. La Befana,
non sicura dell’efficacia dell’intruglio, andò a chiedere in giro, ma tutti le dissero che non
avevano niente da darle. Alla fine , tra uno starnuto e l’altro, se la bevve…”aaaah che
saporaccio, sa di veleno!”disse la Befana e si mettendosi sotto le coperte. Dopo
qualche ora cercò di alzarsi,ma si sentì veramente molto male, tanto da svenire. Per
fortuna una sua amica, sapendo che si era ammalata, andò a trovarla e vide la Befana
per terra. Subito corse dal medico mago raccontando cosa avesse veduto, “Oh no, no,
no, santi numi, ho sbagliato pozione!” Si mise velocemente a preparare un rimedio che
potesse risvegliarla. Infatti la risvegliò e in piena forma prese la scopa per donare i regali
ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi. Così vissero tutti felici e contenti.

           Filippo Bertocci IV A Orte S.
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro
in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non
oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6
gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il
carbone ai bimbi cattivi?...      Povera Befana ammalata. Come farà?




“L     eggerò un libro così non ci penserò più…..”
“ Trovato ! “ esultò la Befana “Nel libro c’è scritto che per guarire una Befana si
devono mangiare le unghie. Ci proverò subito! “ Mangia, mangia, ma gli sforzi erano
inutili. “ Proverò a dormire” disse la Befana tutta triste. Si svegliò, si mise il
termometro in un bocco e dopo cinque minuti esclamò: ”Evviva! La febbre è scesa a
34 gradi precisi! Così potrò andare dai bambini a distribuire carbone e regali! ” La
scopa però disse: “Che pizza!”
                                          Giovanni Saverio Recchioni IV A Orte S.
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa,
termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso
ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto
“Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi
buoni e il carbone ai bimbi cattivi?...
                   Povera Befana ammalata. Come farà?




  L    a Befana chiamò Babbo Natale dicendo:”Sto male e non posso andare dai
bimbi! Mi presteresti i tuoi folletti?” Babbo Natale le rispose:” Non far portare ai
folletti dei pesi troppo grandi però!” La Befana allora ordinò ai folletti di andare in
slitta a consegnare ai bambini i doni che si erano meritati.
(Daniuele Pisciavino IV A Orte S.)
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa,
termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non
posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in
fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a
consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?...
                                                        Povera Befana
ammalata. Come farà?


La Befana chiamò in aiuto Babbo Natale per far consegnare i regali ai
bimbi più lontani. Il caro Babbo però era troppo stanco perché da poco tempo
aveva consegnato i suoi doni, però le prestò i suoi folletti per consegnare tutte
le calze.
           I folletti piccolini si infilarono nei camini e pian piano lasciarono le
calze ricolme. Dopo aver terminato tornarono a casa della Befana. Lei per
ringraziarli, gli aveva preparato dei soldini di cioccolata, una minestra calda con
castagne e ceci. I folletti stanchi pian pianino mangiarono e poi si infilarono nel
letto della Befana. Riposarono per giorni e giorni al loro risveglio ripresero il
camino per Santa Claus.


Alessandro Rossi IV A Orte S.
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa,
termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso
ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto
“Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi
buoni e il carbone ai bimbi cattivi?...
                     Povera Befana ammalata. Come farà?
In quel preciso istante le venne in mente di chiamare il dottor Stregone con il suo
telefono a rotella. Il dottore le disse di controllare il libro delle pozioni mediche al
capitolo “Febbre e raffreddori” e attaccò. La vecchina lesse e lì c’era scritto che la
mattina doveva bere una tazza di tè bella calda con un po’ di limone e mangiare due
fette biscottate, a pranzo una zuppa di brodo di pollo anch’essa bella calda e a cena
una minestra e prendere un’aspirina e, la cosa più importante, stare sotto le coperte e
tenere i termosifoni accesi. La vecchina non aveva tutto quel tempo così dopo aver
fatto colazione si mise sotto le coperte e dormì, dormì, dormì fino a mezzanotte, poi si
misurò la febbre e… non ce l’aveva più, quindi si mise stivali, maglione, giaccone,
guanti, sciarpa, cappello, prese il sacco ricolmo di doni, la scopa e partì: La mattina
seguente i bambini di tutto il mondo trovarono nelle calze dolci o carboni,ma … la
povera Befana si era di nuovo ammalata! Che sfortuna, povera Befana, volare per
tutto il mondo con questo gran freddo non è facile e poi non colpa sua se nella gran
fretta le è volata via anche la sciarpa!

          Gabriel Cosmin Ionascu IV A Orte S.
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa,
termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso
ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto
“Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi
buoni e il carbone ai bimbi cattivi?...
                      Povera Befana ammalata. Come farà?


La scopa a sentire le parole della Befana cominciò ad agitarsi e a pulire tutta la
casa! Mentre riordinava i vestiti nell’armadio le cadde un fazzoletto in testa, si
specchiò e le venne una bellissima idea: “Accidenti! Con i vestiti giusti potrei
sostituire la mia amica Befana!” Si vestì a andò dalla Befana. “Aaaah!!”Gridò la
Befana “La febbre mi sta facendo venire le allucinazioni!” E la scopa disse:”
Tranquilla! Sono io, tu sei ancora molto ammalata e non puoi uscire, questa notte
vado io ad occuparmi dei bambini .” La Befana acconsentì alla scopa di prendere il
suo posto, tranquilla si rimise a dormire sotto le coperte. La scopa prese i regali e
partì per la lunga notte di consegne. La mattina tornò a casa si mise a dormire
nell’armadio delle scope. Quando si svegliò si sentì strana, si guardò e trovò un
meraviglioso regalo fatto dalla Befana,setole nuove d’oro tutte luccicanti. La scopa
tutta contenta del regalo ricevuto, andò dalla Befana che le disse :”Grazie a te i
bambini di tutto il mondo sono felici!”

                    Ilaria Saltibanchi IV A Orte S.
Era il 5 gennaio e la vecchina non era
guarita. Borsa del ghiaccio in testa,
termometro in bocca, starnutiva a più
non posso! “Tu non capisci . Io non posso
ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla
scopa che era appoggiata in fondo al
letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la
Befana! Come farò a consegnare i regali
ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi
cattivi?...

Povera Befana ammalata. Come farà?

La povera vecchina chiama Babbo
Natale per aiutarla a portare i regali ai
bimbi buoni . Babbo Natale prende le
renne per volare a portare i doni, in
tutte le case, mette i regali nelle calze dei
bimbi buoni e il carbone a quelli cattivi.

(Fatima Zaman IV A Orte S.)
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in
bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi”
disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io
sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi
cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?

“C   ome farò?” chiese la Befana alla scopa parlante e la scopa rispose :” Ci vado io a
consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone a quelli cattivi.” “Ma dove vai tu che sei
solo una scopa, non potresti mai consegnare tutto a tutti !” le disse la Befana. La scopa
uscì delusa dalla casa e cercò di pensare a una soluzione, così all’improvviso le venne
un’idea: chiede aiuto a Babbo Natale. Si diresse verso la sua casa che stava pochi metri
più in là. La scopa iniziò a bussare contro la porta, ma nessun le rispondeva, così bussò
ancora più forte fino a che non vide spuntare fuori un cappello rosso; era proprio Babbo
Natale che le chiese tutto arrabbiato:” Chi è che mi dà fastidio emi disturba mentre
dormo?” LA scopa, timidamente “Mi scusi signor Babbo Natale mi dispiace averla
svegliata, però mi dovrebbe aiutare, la Befana è molto malata e senza il suo aiuto,
domani non riuscirà a consegnare i regali.” Babbo Natale disse:” Non c’è problema l’aiuto
io!Prenderò la slitta con le mie renne e la porterò a distribuire i regali, così sulla mia slitta
non si stancherà”. La scopa tutta felice corse verso la casa della Befana per darle la bella
notizia, Ifatti appena la seppe, tutta contenta preparò i sacchi dei doni. Quando tutto era
pronto la Befana e Babbo Natale partirono insieme sulla slitta e tutti i bambini
ricevettero quello che avevano tanto atteso.                        .
                                                                          Michela Thedunu
Narayanapillai IV A
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa,
termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso
ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto
“Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi
buoni e il carbone ai bimbi cattivi?...
                        Povera Befana ammalata. Come farà?

Alla Befana venne una bella idea: chiamare Babbo Natale cioè il suo ex marito;
purtroppo però avevano divorziato il Natale scorso perché lui durante una lite le
aveva rotto la scopa in testa e lei , infuriata, lo aveva cacciato di casa. Lo chiamò lo
stesso, ma naturalmente lui aveva la segreteria telefonica. La Befana allora decise
di andare a consegnare i regali anche se malata. Bevve una tazza calda di latte e
miele e salì sulla scopa, ma subito iniziò a borbottare: “Dio mio quanto è alto! Mio
ero dimenticata che quando sono malata soffro di vertigini!” Così sempre più
malridotta iniziò a sbattere da tutte le parti. La poverina non sapeva proprio cosa
fare, ma a un certo punto presela sua valigia con l’antenna ( il suo telefono
portatile) e chiamò la Befana degli anni ’70, quella degli anni ’80 e quella degli anni
’90 e tutte insieme riuscirono a consegnare i regali e ilo carbone., La Befana, anche
questa volta, era riuscita a compiere la su missione. Ringraziò le vecchie befane e
tornò a casa; corse in bagno, si guardò allo specchio, si mise la crema contro i
brufoli e pensò: “Dovrò comprarmi un telefono nuovo!”
                                                      Sara Pellegrini IV A Orte S.
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in
bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse
rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la
Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?...
                                                             Povera Befana ammalata. Come
farà?

La scopa si ricordò di suo nipote in Italia la Befana, tossendo, chiamò il suo messaggero e gli
disse di portare questo messaggio: “Finn, sono malata, vai a Hogwars, compra un libro di
magia, una scopa e vai a cercare, e falli venire con te, Jack, Coniglio di Pasqua 001 e Saidmen.
Buona fortuna!” Il messaggero arrivò da Finn, che, letta la richiesta partì per Hogwars,
comprò il libero e la scopa, trovò Coniglio di Pasqua 001, Jack e Saidman. La mezzanotte era
vicina, erano in una casa e stavano mettendo un calzino con un regalo, ma il bambino si
svegliò e li vide, subito Coniglio di Pasqua 001 disse a Saidmen di addormentare il bimbo e
Saidmen, che è un tipo che va poco per le “spicce”, si prepara per dargli un pugno, ma Jack
bisbigliò: “Che fai?” e Saidmen rispose: “Lo metto a nanna”. “Coniglio di Pasqua 001
intendeva con la sabbia magica” disse Jack strabuzzando gli occhi e… Ffff, soffiò una bella
nuvola di sabbia magica “E adesso sbrighiamoci, abbiamo ancora altri bambini da visitare”.
Finn usa la magia teletrasportatrice e continuano il lavoro, vanno in tutte le case e alla fine
riescono a consegnare tutto quanto e… alla fine la Befana è guarita e gli prepara una squisita
cioccolata calda.
                                           Ivan Kiaku Lukoki IV A Orte S.
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita.
Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca,
starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io
non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla
scopa che era appoggiata in fondo al letto
“Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come
farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il
carbone ai bimbi cattivi?...

Povera Befana ammalata. Come farà?
Rifletté e rifletté e a un certo punto le vennero in
mente i suoi amici più cari: Merry Christmas, Big
Punkin di Halloween, Rabbit di Pasqua, Cupido di
San Valentino e per finire Arlecchino di
Caranevale; li chiamò e tutti insieme curarono la
Befana. La aiutarono a portare i regali ai bimbi
buoni e carbone a quelli più birichini, La befana
ringraziò tutti i suoi aiutanti e le loro fantastiche
feste e tornarono nelle loro date di calendario.
                                            Ion Diego
Tranca IV A Orte S.
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa,
termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso
ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto
“Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi
buoni e il carbone ai bimbi cattivi?...
                       Povera Befana ammalata. Come farà?



L    a scopa pensa, ripensa e tripensa, alla fine le venne un’idea. Mise alla Befana la
vestaglia, i guanti, la sciarpa, il cappello di lana, due borse giganti di acqua calda che
ricoprivano tutto il corpo, dieci coperte, legò bene per non far volare via niente, aprì
la finestra e fece un incantesimo: “Simili a degli eroi abbiamo un cuore a strisce” e…
Fece volare alla velocità della luce il letto e la Befana. Questa riuscì a portare i regali
a tutto il mondo in tempo, facendo felici tutti i bambini. Per la Befana è stata una
notte fantastica! Vedendo i sorrisi sulle facce dei bambini si è scaldata il cuore e alla
fine, è anche guarita!                             .
                                            Elia Petrarca IV A Orte S.
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in
bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi”
disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io
sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi
cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?
La scopa rispose stizzita: “Bèh sai, io in tutta sincerità te l’avevo detto di non uscire con la
pioggia a fare il giro di prova. Il risultato è stato che tu ti sei presa una bella febbre e io mi
ritrovo con le setole umide e il manico fradicio”. La Befana a quel punto, preoccupata e
mortificata per l’accaduto, cominciò a piangere e a disperarsi, attirando l’attenzione di
Zibumba, un piccolo marziano. La navicella di Zibumba volava tra le stelle di ritorno dopo
aver portato a termine una missione importante: era andato sulla Terra per restituire ad
un bambino triste i suoi sogni felici. Il piccolo marziano atterrò sul tetto della casa della
Befana e le disse: “Allora, che cosa succede? E’ da più di mezz’ ora che ti lamenti,
raccontami!” A quel punto la Befana gli raccontò tutto… Si era fatto tardi e la vecchina
chiese a Zibumba di fare le consegne dei regali al suo posto, lui strafelice accettò, ma
accadde l’incredibile: diede ai bambini cattivi giocattoli e caramelle, il carbone ai bimbi
buoni. La mattina del 6 gennaio, la notizia arrivò anche alla Befana, che stava ad
attendere il rientro di Zibumba con un mattarello tra le mani: “Cosa hai combinato! Hai
rovinato la festa e ti meriteresti una mattarellata!” Zibumba spaventato salì sulla
navicella, sparendo nello spazio. La Befana si affacciò dalla finestra e disse: “Non farti
rivedere mai più guastafeste!” E la Befana si promise che non si sarebbe fatta aiutare da
un marziano mai più.                           Francesco Saverio Riccardi IV A Orte S.
Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa,
termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso
ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto
“Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi
buoni e il carbone ai bimbi cattivi?...
                       Povera Befana ammalata. Come farà?


I     medici le dissero che la febbre era scesa però, doveva stare calma, così la
febbre sarebbe scesa più velocemente. Infatti guarì, ma anche la scopa si ammalò.
La vecchina prese la lista dei doni e dei carboni. Purtroppo le cose in città non è che
andassero meglio, i bambini erano molto agitati e i genitori non cercavano di
calmarli, anzi quelli più ricchi pensavano alle aziende, ai computer, ai soldi, ecco
perché la Befana chiese aiuto al fratello, Babbo Natale e insieme cercarono un
rimedio per calmare tutti i bimbi. Decisero che questa notte nelle calze avrebbe
lasciato caramelle magiche avrebbero calmato tutti. ”Devi fare in fretta se no non si
farà più la festa della Befana!” disse Babbo natale, allora la Befana si sbrigò il più
velocemente possibile, mentre la scopa si rimise in sesto in men che non si dica. La
sera la Befana caricò il sacco e volò nel cielo stellato.
                                                      Mira Kuoam IV A Orte S.
La befana

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  • 1. Storie sulla Befana inventate dagli alunni della classe quarta di Orte Scalo
  • 2. E ra il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? Era disperata, si stavano avvicinando le 17:00 e doveva terminare di preparare i regali per i bimbi buoni e il carbone per i bimbi cattivi e alle 00:00 doveva partire. Provò a preparare con tutti i suoi ingredienti una medicina, ma niente, allora provò con la magia “Plim, plom, plam” disse e subito una medicina comparve davanti a lei. L’assaggiò, ma si sentì peggio, così la scopa le disse: “ E’ inutile!”. A un certo punto la Befana sentì un rumore nel camino e sentì anche “Ciao Befana” era Babbo Natale “Ciao Babbo” le rispose “Che cosa hai?” le chiese Babbo Natale:“Sono ammalata, sono disperata, a mezzanotte devo assolutamente partire per consegnare i doni ai bimbi”. Babbo Natale le fecce una carezza e le disse “non preoccuparti” La befana si sentì subito meglio. Salì sulla scopa, si alzò in aria e mentre volava scrisse nel cielo con i regali “Grazie Babbo Natale”, dopo di che tutti i regali volarono nei camini dei bambini e così tutti, al loro risveglio, ebbero i loro doni. Leonardo Cianchi IV A
  • 3.
  • 4. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? Pensandoci un po’ le venne una bellissima idea, prese subito il suo telefono a forma di cappello nero e chiamò gli aiutanti di Babbo natale: gli elfi, che proprio in quel momento stavano facendo colazione bevendo una tazza di caffè fumante con biscotti al cioccolato. March, l’elfo più grande rispose al telefono. “ Sono la Befana, sono malata e mi servirebbe un aiuto per preparare i regali!” disse la vecchina, “Non c’è problema, ti aiuteremo!” risposero tutti in coro gli elfi, dopo di che si misero tutti a lavoro. Gli elfi erano venti e si diedero dei ruoli: “ Tu Nedy, metterai i doni nelle calze, Igne dividerai il carbone con le caramelle, Velly cucirà le calze con dei bellissimi nastri colorati, Clod leggerà tutte le letterine, Cucciolo costruirà fantastici giocattoli, Brontolo, il più lamentoso metterà nei sacchi tutte le calzette.” Gli elfi lavorarono per tutto il pomeriggio, siccome la scopa la poteva guidare solo la Befana, Nedy preparò una pozione magica per far guarire la vecchina. March la fece bere alla Befana che si sentì subito molto meglio. Mancavano solo venti minuti, così prese la scopa con i sacchi e volò via. Prima di volare via si ricordò che tutto questo era merito dei suoi amici elfi, allora in regalo dal cielo fioccarono tanti piccoli sacchetti dorati ricolmi di gustosi cioccolatini e caramelle. Perché si sa, la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…! . Sara
  • 5.
  • 6. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? -Cara Befana - disse la scopa – non ti preoccupare, penserò io a tutto quanto. Ma la Befana disse.- No,no, non mi fido così tanto di te. E la scopa:-Ah no, io credevo che ti fidassi di me! La Befana dispiaciuta rispose: - E’ vero, ma in questo momento no, perché… non so … se ce la puoi fare. In quel preciso momento ci fu silenzio poi la scopa disse:- Ah sì, beh è grazie a me se durante il viaggio puoi sederti. Ela Befana:- Ma che dici per ogni casa devo: scendere, entrare, mettere nelle calze dolci o carbone, uscire e risalire su di te! Le due amiche, ma credo proprio che in quel momento non lo fossero più,si guardarono npoi la scopa se ne andò. La Befana, tossicchiando, si era accorta di aver sbagliato, ma la cosa bella era che un po’ era guarita, allora si alzò, si mise il cappotto e andò in farmacia. Il farmacista, che non la riconobbe, le diede la medicina che la guarì. Subito andò dalla scopa che era seduta su una panchina, vedendola disse,:- Mi dispiace per il litigio e vorrei… La scopa non fece in tempo a finire la frase che la Befana le aveva già chiesto scusa. Fecero pace e tutte e due andarono per le case a dare dolci e caramelle ,felici e contente! Claudia Gavini IV A Orte S.
  • 7.
  • 8. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? Io credo che la Befana non deluderà i bambini, e farà il possibile per fare il giro in tutte le case per lasciare calze, carbone e doni, ma ci vorrebbe un aiuto,; lei è una vecchina malandata, credo di saper come fare. Telefonerò a Babbo Natale e gli chiederò un favore, se ci manda in fretta un elfo con una medicina per far guarire la Befana. Babbo Natale venne in aiuto alla Befana, tutto avvenne in fretta: la cara vecchina bevve la medicina e dopo un po’ ecco la nostra Befana in piedi, pronta per partire per il suo lungo viaggio tanto atteso e preparato per tutto l’anno. Daniele Guzzi IV A Orte S.
  • 9. La Befana vide qualcosa di luccicante cammina re verso di lei Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. e pian pino comparve una Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, bellissima e graziosa fata che le starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io disse: “Sono venuta per aiutarti. non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla La Befana rimase sconvolta e le chiese da dove venisse. La fata le scopa che era appoggiata in fondo al letto rispose che veniva da un regno “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come molto lontano e mentre la Befana farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il stava per farle un’altra domanda la carbone ai bimbi cattivi?... fata scomparve per ricomparire Povera Befana ammalata. Come farà? subito dopo con una speciale medicina. “E’ una medicina che ti aiuterà a guarire,bevila!” La Befana la bevve e …subito dopo si sentì molto meglio e via di corsa a consegnare a tutti i bambini buoni le caramelle e a quelli cattivi il carbone. La Befana ringraziò la fata dandole tante caramelle per lei e per gli abitanti del suo regno. (Kiara Vanessa Huamani Tamariz IV A
  • 10. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? La Befana disperata andò dal medico mago che le diede una pozione. La Befana, non sicura dell’efficacia dell’intruglio, andò a chiedere in giro, ma tutti le dissero che non avevano niente da darle. Alla fine , tra uno starnuto e l’altro, se la bevve…”aaaah che saporaccio, sa di veleno!”disse la Befana e si mettendosi sotto le coperte. Dopo qualche ora cercò di alzarsi,ma si sentì veramente molto male, tanto da svenire. Per fortuna una sua amica, sapendo che si era ammalata, andò a trovarla e vide la Befana per terra. Subito corse dal medico mago raccontando cosa avesse veduto, “Oh no, no, no, santi numi, ho sbagliato pozione!” Si mise velocemente a preparare un rimedio che potesse risvegliarla. Infatti la risvegliò e in piena forma prese la scopa per donare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi. Così vissero tutti felici e contenti. Filippo Bertocci IV A Orte S.
  • 11. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? “L eggerò un libro così non ci penserò più…..” “ Trovato ! “ esultò la Befana “Nel libro c’è scritto che per guarire una Befana si devono mangiare le unghie. Ci proverò subito! “ Mangia, mangia, ma gli sforzi erano inutili. “ Proverò a dormire” disse la Befana tutta triste. Si svegliò, si mise il termometro in un bocco e dopo cinque minuti esclamò: ”Evviva! La febbre è scesa a 34 gradi precisi! Così potrò andare dai bambini a distribuire carbone e regali! ” La scopa però disse: “Che pizza!” Giovanni Saverio Recchioni IV A Orte S.
  • 12.
  • 13. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? L a Befana chiamò Babbo Natale dicendo:”Sto male e non posso andare dai bimbi! Mi presteresti i tuoi folletti?” Babbo Natale le rispose:” Non far portare ai folletti dei pesi troppo grandi però!” La Befana allora ordinò ai folletti di andare in slitta a consegnare ai bambini i doni che si erano meritati. (Daniuele Pisciavino IV A Orte S.)
  • 14. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? La Befana chiamò in aiuto Babbo Natale per far consegnare i regali ai bimbi più lontani. Il caro Babbo però era troppo stanco perché da poco tempo aveva consegnato i suoi doni, però le prestò i suoi folletti per consegnare tutte le calze. I folletti piccolini si infilarono nei camini e pian piano lasciarono le calze ricolme. Dopo aver terminato tornarono a casa della Befana. Lei per ringraziarli, gli aveva preparato dei soldini di cioccolata, una minestra calda con castagne e ceci. I folletti stanchi pian pianino mangiarono e poi si infilarono nel letto della Befana. Riposarono per giorni e giorni al loro risveglio ripresero il camino per Santa Claus. Alessandro Rossi IV A Orte S.
  • 15.
  • 16. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? In quel preciso istante le venne in mente di chiamare il dottor Stregone con il suo telefono a rotella. Il dottore le disse di controllare il libro delle pozioni mediche al capitolo “Febbre e raffreddori” e attaccò. La vecchina lesse e lì c’era scritto che la mattina doveva bere una tazza di tè bella calda con un po’ di limone e mangiare due fette biscottate, a pranzo una zuppa di brodo di pollo anch’essa bella calda e a cena una minestra e prendere un’aspirina e, la cosa più importante, stare sotto le coperte e tenere i termosifoni accesi. La vecchina non aveva tutto quel tempo così dopo aver fatto colazione si mise sotto le coperte e dormì, dormì, dormì fino a mezzanotte, poi si misurò la febbre e… non ce l’aveva più, quindi si mise stivali, maglione, giaccone, guanti, sciarpa, cappello, prese il sacco ricolmo di doni, la scopa e partì: La mattina seguente i bambini di tutto il mondo trovarono nelle calze dolci o carboni,ma … la povera Befana si era di nuovo ammalata! Che sfortuna, povera Befana, volare per tutto il mondo con questo gran freddo non è facile e poi non colpa sua se nella gran fretta le è volata via anche la sciarpa! Gabriel Cosmin Ionascu IV A Orte S.
  • 17.
  • 18. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? La scopa a sentire le parole della Befana cominciò ad agitarsi e a pulire tutta la casa! Mentre riordinava i vestiti nell’armadio le cadde un fazzoletto in testa, si specchiò e le venne una bellissima idea: “Accidenti! Con i vestiti giusti potrei sostituire la mia amica Befana!” Si vestì a andò dalla Befana. “Aaaah!!”Gridò la Befana “La febbre mi sta facendo venire le allucinazioni!” E la scopa disse:” Tranquilla! Sono io, tu sei ancora molto ammalata e non puoi uscire, questa notte vado io ad occuparmi dei bambini .” La Befana acconsentì alla scopa di prendere il suo posto, tranquilla si rimise a dormire sotto le coperte. La scopa prese i regali e partì per la lunga notte di consegne. La mattina tornò a casa si mise a dormire nell’armadio delle scope. Quando si svegliò si sentì strana, si guardò e trovò un meraviglioso regalo fatto dalla Befana,setole nuove d’oro tutte luccicanti. La scopa tutta contenta del regalo ricevuto, andò dalla Befana che le disse :”Grazie a te i bambini di tutto il mondo sono felici!” Ilaria Saltibanchi IV A Orte S.
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  • 20. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? La povera vecchina chiama Babbo Natale per aiutarla a portare i regali ai bimbi buoni . Babbo Natale prende le renne per volare a portare i doni, in tutte le case, mette i regali nelle calze dei bimbi buoni e il carbone a quelli cattivi. (Fatima Zaman IV A Orte S.)
  • 21. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? “C ome farò?” chiese la Befana alla scopa parlante e la scopa rispose :” Ci vado io a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone a quelli cattivi.” “Ma dove vai tu che sei solo una scopa, non potresti mai consegnare tutto a tutti !” le disse la Befana. La scopa uscì delusa dalla casa e cercò di pensare a una soluzione, così all’improvviso le venne un’idea: chiede aiuto a Babbo Natale. Si diresse verso la sua casa che stava pochi metri più in là. La scopa iniziò a bussare contro la porta, ma nessun le rispondeva, così bussò ancora più forte fino a che non vide spuntare fuori un cappello rosso; era proprio Babbo Natale che le chiese tutto arrabbiato:” Chi è che mi dà fastidio emi disturba mentre dormo?” LA scopa, timidamente “Mi scusi signor Babbo Natale mi dispiace averla svegliata, però mi dovrebbe aiutare, la Befana è molto malata e senza il suo aiuto, domani non riuscirà a consegnare i regali.” Babbo Natale disse:” Non c’è problema l’aiuto io!Prenderò la slitta con le mie renne e la porterò a distribuire i regali, così sulla mia slitta non si stancherà”. La scopa tutta felice corse verso la casa della Befana per darle la bella notizia, Ifatti appena la seppe, tutta contenta preparò i sacchi dei doni. Quando tutto era pronto la Befana e Babbo Natale partirono insieme sulla slitta e tutti i bambini ricevettero quello che avevano tanto atteso. . Michela Thedunu Narayanapillai IV A
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  • 23. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? Alla Befana venne una bella idea: chiamare Babbo Natale cioè il suo ex marito; purtroppo però avevano divorziato il Natale scorso perché lui durante una lite le aveva rotto la scopa in testa e lei , infuriata, lo aveva cacciato di casa. Lo chiamò lo stesso, ma naturalmente lui aveva la segreteria telefonica. La Befana allora decise di andare a consegnare i regali anche se malata. Bevve una tazza calda di latte e miele e salì sulla scopa, ma subito iniziò a borbottare: “Dio mio quanto è alto! Mio ero dimenticata che quando sono malata soffro di vertigini!” Così sempre più malridotta iniziò a sbattere da tutte le parti. La poverina non sapeva proprio cosa fare, ma a un certo punto presela sua valigia con l’antenna ( il suo telefono portatile) e chiamò la Befana degli anni ’70, quella degli anni ’80 e quella degli anni ’90 e tutte insieme riuscirono a consegnare i regali e ilo carbone., La Befana, anche questa volta, era riuscita a compiere la su missione. Ringraziò le vecchie befane e tornò a casa; corse in bagno, si guardò allo specchio, si mise la crema contro i brufoli e pensò: “Dovrò comprarmi un telefono nuovo!” Sara Pellegrini IV A Orte S.
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  • 25. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? La scopa si ricordò di suo nipote in Italia la Befana, tossendo, chiamò il suo messaggero e gli disse di portare questo messaggio: “Finn, sono malata, vai a Hogwars, compra un libro di magia, una scopa e vai a cercare, e falli venire con te, Jack, Coniglio di Pasqua 001 e Saidmen. Buona fortuna!” Il messaggero arrivò da Finn, che, letta la richiesta partì per Hogwars, comprò il libero e la scopa, trovò Coniglio di Pasqua 001, Jack e Saidman. La mezzanotte era vicina, erano in una casa e stavano mettendo un calzino con un regalo, ma il bambino si svegliò e li vide, subito Coniglio di Pasqua 001 disse a Saidmen di addormentare il bimbo e Saidmen, che è un tipo che va poco per le “spicce”, si prepara per dargli un pugno, ma Jack bisbigliò: “Che fai?” e Saidmen rispose: “Lo metto a nanna”. “Coniglio di Pasqua 001 intendeva con la sabbia magica” disse Jack strabuzzando gli occhi e… Ffff, soffiò una bella nuvola di sabbia magica “E adesso sbrighiamoci, abbiamo ancora altri bambini da visitare”. Finn usa la magia teletrasportatrice e continuano il lavoro, vanno in tutte le case e alla fine riescono a consegnare tutto quanto e… alla fine la Befana è guarita e gli prepara una squisita cioccolata calda. Ivan Kiaku Lukoki IV A Orte S.
  • 26. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? Rifletté e rifletté e a un certo punto le vennero in mente i suoi amici più cari: Merry Christmas, Big Punkin di Halloween, Rabbit di Pasqua, Cupido di San Valentino e per finire Arlecchino di Caranevale; li chiamò e tutti insieme curarono la Befana. La aiutarono a portare i regali ai bimbi buoni e carbone a quelli più birichini, La befana ringraziò tutti i suoi aiutanti e le loro fantastiche feste e tornarono nelle loro date di calendario. Ion Diego Tranca IV A Orte S.
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  • 28. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? L a scopa pensa, ripensa e tripensa, alla fine le venne un’idea. Mise alla Befana la vestaglia, i guanti, la sciarpa, il cappello di lana, due borse giganti di acqua calda che ricoprivano tutto il corpo, dieci coperte, legò bene per non far volare via niente, aprì la finestra e fece un incantesimo: “Simili a degli eroi abbiamo un cuore a strisce” e… Fece volare alla velocità della luce il letto e la Befana. Questa riuscì a portare i regali a tutto il mondo in tempo, facendo felici tutti i bambini. Per la Befana è stata una notte fantastica! Vedendo i sorrisi sulle facce dei bambini si è scaldata il cuore e alla fine, è anche guarita! . Elia Petrarca IV A Orte S.
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  • 30. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? La scopa rispose stizzita: “Bèh sai, io in tutta sincerità te l’avevo detto di non uscire con la pioggia a fare il giro di prova. Il risultato è stato che tu ti sei presa una bella febbre e io mi ritrovo con le setole umide e il manico fradicio”. La Befana a quel punto, preoccupata e mortificata per l’accaduto, cominciò a piangere e a disperarsi, attirando l’attenzione di Zibumba, un piccolo marziano. La navicella di Zibumba volava tra le stelle di ritorno dopo aver portato a termine una missione importante: era andato sulla Terra per restituire ad un bambino triste i suoi sogni felici. Il piccolo marziano atterrò sul tetto della casa della Befana e le disse: “Allora, che cosa succede? E’ da più di mezz’ ora che ti lamenti, raccontami!” A quel punto la Befana gli raccontò tutto… Si era fatto tardi e la vecchina chiese a Zibumba di fare le consegne dei regali al suo posto, lui strafelice accettò, ma accadde l’incredibile: diede ai bambini cattivi giocattoli e caramelle, il carbone ai bimbi buoni. La mattina del 6 gennaio, la notizia arrivò anche alla Befana, che stava ad attendere il rientro di Zibumba con un mattarello tra le mani: “Cosa hai combinato! Hai rovinato la festa e ti meriteresti una mattarellata!” Zibumba spaventato salì sulla navicella, sparendo nello spazio. La Befana si affacciò dalla finestra e disse: “Non farti rivedere mai più guastafeste!” E la Befana si promise che non si sarebbe fatta aiutare da un marziano mai più. Francesco Saverio Riccardi IV A Orte S.
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  • 32. Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? I medici le dissero che la febbre era scesa però, doveva stare calma, così la febbre sarebbe scesa più velocemente. Infatti guarì, ma anche la scopa si ammalò. La vecchina prese la lista dei doni e dei carboni. Purtroppo le cose in città non è che andassero meglio, i bambini erano molto agitati e i genitori non cercavano di calmarli, anzi quelli più ricchi pensavano alle aziende, ai computer, ai soldi, ecco perché la Befana chiese aiuto al fratello, Babbo Natale e insieme cercarono un rimedio per calmare tutti i bimbi. Decisero che questa notte nelle calze avrebbe lasciato caramelle magiche avrebbero calmato tutti. ”Devi fare in fretta se no non si farà più la festa della Befana!” disse Babbo natale, allora la Befana si sbrigò il più velocemente possibile, mentre la scopa si rimise in sesto in men che non si dica. La sera la Befana caricò il sacco e volò nel cielo stellato. Mira Kuoam IV A Orte S.