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La revisione della strategia Europa 2020
Scenari e opportunità per l’Italia
Andrea Renda
CEPS, IAI, EUI, LUISS
7 luglio 2014
Agenda di oggi
• Descrizione della strategia Europa 2020
• La strategia a metà del percorso
• Opportunità per la revisione della strategia
– Contenuti, obiettivi e target
– Governance della strategia
– Riposizionamento di Europa2020 nella governance
della UE (il semestre europeo)
• Prossimi passi
• Discussione interattiva
La strategia Europa 2020
La strategia Europa 2020
La strategia Europa 2020
• Governance (iniziale)
– Azioni divise tra livello UE e Stati Membri
– Target diversi tra gli Stati Membri
• Ad esempio, l’obiettivo del 75% di adulti (20-64 anni) occupati sottendeva
un intervallo che andava dal target maltese (62,9%) a quello danese (80%).
• Target nazionali parzialmente incoerenti con quello UE
• Nel caso dei target relativi alla povertà, non è stato davvero possibile
assegnare obiettivi specifici per Stato Membro
– Gli Stati Membri presentano ogni anno due relazioni:
• Programma di Stabilità e Convergenza (PSC)
• Programma Nazionale di Riforma (PNR)
La strategia Europa 2020
I progressi ottenuti sin qui
I progressi sin qui ottenuti (1)
• Comunicazione del marzo 2014: “progressi
disomogenei”
– Occupazione: per raggiungere l’obiettivo 2020
occorrerebbero sostanziali progressi, soprattutto in
termini di interventi mirati alla crescita. Nel 2020 si
prevede un tasso di occupazione del 71,8%: mancano
all’appello altri 16 milioni di persone.
– Ricerca e sviluppo: è improbabile che il target sia
raggiunto (il tasso di crescita medio annuo della spesa
R&S nell’UE dovrebbe raddoppiare rispetto al 2007-
2012).
L’occupazione (1)
L’occupazione (2)
Percentuale di occupati adulti di età 20-64, UE27
Distanza dal target
Occupazione
La spesa in ricerca e sviluppo
Distanza dal target
R&D
I progressi sin qui ottenuti (2)
• Comunicazione del marzo 2014: “progressi
disomogenei”
– Ambiente: tra il 1990 e il 2012 le emissioni di gas a effetto serra sono
diminuite del 18% nella UE. Questi progressi sono in parte attribuibili
alle politiche in vigore su clima e energia e in parte alla crisi: un lieve
aumento delle emissioni di gas a effetto serra si è registrato durante la
temporanea ripresa del 2010.
– Risparmio energetico: progressi generali, ma solo tre Stati (Svezia,
Estonia e Bulgaria) hanno finora raggiunto l’obiettivo nazionale.
Francia e Regno Unito se ne distaccano di circa 10 punti percentuali.
– Efficienza energetica: richiederà ulteriori sforzi. Il recente calo del
consumo di energia primaria deve essere mantenuto e ancorato a
cambiamenti duraturi dei modelli di consumo energetico.
I progressi sin qui ottenuti (2)
Emissioni di gas serra, UE27
I progressi sin qui ottenuti (2)
Percentuale di rinnovabili sul consumo finale di energia
I progressi sin qui ottenuti (2)
Consumo energetico primario e finale
I progressi sin qui ottenuti (3)
• Comunicazione del marzo 2014: “progressi
disomogenei”
– Istruzione: gli obiettivi relativi all’abbandono scolastico
e al tasso di istruzione terziaria appaiono realizzabili
entro il 2020. L’obiettivo italiano è il più basso (26-
27%), mentre Portogallo, Irlanda e Lussemburgo
hanno fissato obiettivi ambiziosi (ripettivamente 40%,
60% e 66%).
– Riduzione della povertà: il target è di difficile
realizzazione. Il numero di persone a rischio di povertà
ed esclusione sociale è salito a oltre 124 milioni nel
2012.
L’istruzione terziaria
Povertà e esclusione sociale
Persone a rischio di povertà e/o esclusione sociale, UE27
Fonte: Eurostat
NOTA: l’indicatore sottostima l’effetto reale per via dell’abbassamento del reddito medio
Cosa non ha funzionato? (1)
• Eterogeneità e incompletezza dei target
• Indicatori: troppi e parzialmente obsoleti
• Incoerenze e conflitti tra iniziative “faro”
• Dov’è il mercato interno?
• Dove sono le infrastrutture?
• Problemi di governance: pochi miglioramenti
rispetto alla strategia di Lisbona
• Europa 2020 ha perso la sua centralità?
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• L’iniziativa per le nuove competenze e i nuovi posti di lavoro
– Pochi e discontinui progressi
– Progressivamente superata da altre misure come il pacchetto occupazione e quello sul
lavoro giovanile adottati nel corso del 2012
– “La proposta sui principi guida atti a favorire condizioni propizie alla creazione di posti di
lavoro non registra progressi”
– Scarso collegamento con il semestre europeo
• Youth on the Move:
– tutte le iniziative previste sono state completate
– Comunicazione carente?
– “La natura di questo strumento e l’orientamento di lungo termine delle sue azioni non
hanno risposto alle aspettative di alcuni portatori di interesse, che avrebbero preferito un
programma di spesa operativo”.
• L’Unione dell’Innovazione:
– A buon punto per quanto riguarda la realizzazione dei 34 impegni
– “Le dinamiche di convergenza interne tra le prestazioni degli Stati membri in termini di
innovazione hanno subito una battuta di arresto, mentre crescono le disparità”
Cosa non ha funzionato? (3)
• Agenda Digitale:
– In fase avanzata di realizzazione
– Nonostante il 90% delle azioni previste siano state avviate, la UE si trova molto indietro
• Politica industriale
– Progressi nella implementazione notevoli (oltre il 90% delle 70 azioni chiave è stato avviato), ma
risultati ancora assai modesti
– Tre ostacoli: scarsa capacità degli Stati Membri di dar seguito a iniziative specifiche come lo Small
Business Act, la scarsa capacità delle istituzioni UE nel raggiungere le imprese meritevoli
nell’ambito del COSME, e la difficoltà di raggiungere un consenso allargato su iniziative come il
calcolo dei costi cumulativi in specifici settori industriali
• Europa efficiente sotto il profilo delle risorse
– Quattro roadmap adottate per un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050,
per un spazio unico europeo dei trasporti, per l’energia 2050 e verso un’Europa efficiente
nell’impiego delle risorse.
– Iniziative a medio termine su biodiversità, risorse idriche e qualità dell’aria
• Contrasto alla povertà
– Realizzati circa i due terzi delle azioni previste
– Non è riuscita ad “affermarsi pienamente quale quadro coerente e integrato per le politiche
sociali e a sfruttare le sinergie tra le diverse azioni, presentandosi piuttosto come una serie di
iniziative il cui valore aggiunto non è chiaramente riconoscibile”.
La revisione della strategia
La revisione di Europa 2020
• La Presidenza italiana riconosce che, nel complesso, la
strategia Europa 2020 resta valida, e la sostiene … la
Presidenza intende promuovere un dibattito aperto al fine di
rendere la Strategia Europa 2020 più valida ed efficace …
assicurerà che la revisione di medio termine sia valutata in
tutte le formazioni del Consiglio competenti.
• La Presidenza sosterrà … Europa 2020, in particolare
promuovendo investimenti nel capitale umano, la R&S e
l’innovazione, nonché creando condizioni favorevoli per il
finanziamento a lungo termine dell’economia reale in settori
chiave quali PMI e infrastrutture, con un maggiore
coinvolgimento della BEI, in collaborazione con le banche
nazionali di promozione degli investimenti
(Programma della
Presidenza italiana
del Consiglio UE)
La revisione: tre fronti
• Contenuti, obiettivi e target
• Governance della strategia
• Riposizionamento di Europa2020 nella
governance della UE (il semestre europeo)
Contenuti, obiettivi, target (1)
• La visione di fondo è corretta...
– La crisi ha colpito maggiormente proprio i paesi che
hanno risposto meno agli stimoli della strategia (Gros e
Roth, 2012)
• ...ma la strategia appare in parte obsoleta, in
parte incompleta, in parte incoerente
– Vari opzioni da affrontare e analizzare a livello sia
generale, sia settoriale
– Troppe iniziative?
– “Grand Projects”: infrastrutture, mercato interno,
education
Contenuti, obiettivi, target (2)
Opzione 1: Status quo
Opzione 2: Status quo “plus” (aggiornare gli indicatori)
Opzione 3: Re-focusing
• Rivedere e ampliare la strategia sul lavoro e le nuove competenze
• Eliminare Youth on the Move, Digital Agenda, Platform against poverty
• Aggiungere tre iniziative (mercato interno, infrastrutture, qualità delle amministrazioni)
• Varare tre Grand Projects
Opzione 4: Espansione moderata
• Si aggiunge solo una nuova iniziativa (mercato interno)
Opzione 5: Espansione significativa
• Tre nuove iniziative (mercato interno, infrastrutture, qualità delle amministrazioni)
Contenuti, obiettivi, target (3)
• Infrastrutture: un “Grand European Project”?
– Aree principali
• Integrazione dei mercati dell'energia
• Smart grids – Smart cities
• Banda larga ad altissima velocità fissa e mobile
• Reti di trasporti trans-europee. In altre parole
– Non obiettivi puramente nazionali, ma obiettivi UE che
richiedono lo sforzo congiunto di tutti i paesi membri.
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sui quali sembra crescere il consenso a livello politico.
– “Finance for growth”?
Contenuti, obiettivi, target (4)
• Mercato Interno: un “Grand European Project”?
– Mercato unico digitale
• Copyright
• Protezione dei dati personali
• Spettro (aste pan-europee)
• Digital skills
• Connected Continent
– Mercato unico dei servizi (in particolare, finanziari)
– Single Market Act I e II
– Iniziative sulla certezza del diritto (v. “Monti report”)
Contenuti, obiettivi, target (5)
• Qualità delle PA: un “Grand European
Project”?
– Utilizzo di strumenti di regulatory governance
• Es. OCSE, “Government at a glance”
• Indicatori di corruzione
• Capacità di spesa (anche dei fondi strutturali)
• Assenza di procedure di infrazione
– Rafforzamento della capacità istituzionale
– Rafforzamento dei parlamenti nazionali
Contenuti, obiettivi, target (6)
• Target specifici
– Ricerca: Oltre il 3% di R&D
• Target di spesa privata?
• Altri target per ricerca e innovazione? (v. COM (2014)339)
– Agenda Digitale: target di banda larga obsoleti
• Da 100 Mb/s fisso a 1Gigabit/s mobile?
• Indicatori sul mercato unico digitale?
• Indicatori sulle competenze digitali?
– Altri indicatori da discutere:
• Tutela del suolo, salute, istruzione, ambiente..
• Green growth?
Governance della strategia (1)
• Miglior coordinamento tra le iniziative di
Europa 2020 e le decisioni prese in seno alle
varie formazioni consiliari
– Le decisioni del Consiglio siano maggiormente
accountable e trasparenti, nonché direttamente
motivate in base alla necessità di realizzare gli
obiettivi della strategia Europa 2020.
– Tale risultato può essere raggiunto solo attraverso
una migliore cooperazione e un maggior
coordinamento tra il Consiglio Affari Generali, il
Consiglio Competitività e l’ECOFIN
Governance della strategia (2)
• Modificare lo strumentario di smart regulation della
Commissione europea per assicurare che le iniziative
di policy inserite nel programma annuale siano
coerenti con gli obiettivi della strategia Europa 2020
– Sarebbe necessario
• che l’impact assessment, le valutazioni ex post e i “fitness checks”
della Commissione non guardino solo all’analisi costi-benefici, ma
anche alla realizzazione degli obiettivi di Europa 2020
• che gli emendamenti del Parlamento e del Consiglio durante la
procedure legislativa ordinaria siano motivati su questa stessa base
• che le riunioni del Consiglio affari generali siano preliminari alle
decisioni che possano incidere sul raggiungimento di questi obiettivi
– Peer pressure e benchmarking?
Governance della strategia (3)
• Incidere sulla governance multi-livello,
assicurando:
– che gli Stati Membri contribuiscano alle decisioni UE
con programmi di implementazione delle normative
comunitarie, che mostrino i costi di implementazione,
prima della decisione finale del Consiglio
– che gli indicatori di Europa2020 divengano elemento
chiave nella valutazione dei programmi di riforma
all'interno del semestre europeo (PNR)
– Che lo stesso facciano i documenti contenenti le
raccomandazioni di policy provenienti dalla
Commissione
Riposizionare la strategia (1)
• Una strategia “marginalizzata” dalla crisi
– Dibattito attuale sulla flessibilità e l’austerità
• Scorporo degli investimenti “per la crescita”?
• Flessibilità rispetto allo OMT?
• Condizionalità sull’utilizzo dei fondi di coesione?
• Accordi contrattuali?
– Maggior coordinamento multi-livello
• Possibile solo se gli Stati Membri si dotano di strumenti
di trasparenza e accountability
– Opportunità: la revisione del two pack e del six
pack
I prossimi passi
I prossimi passi
• Un “position paper”
– Prima bozza entro la fine di luglio
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– Incontro con gli Europarlamentari
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– Finalizzazione del position paper prima della chiusura della
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Verso una revisione della Strategia EU 2020

  • 1. La revisione della strategia Europa 2020 Scenari e opportunità per l’Italia Andrea Renda CEPS, IAI, EUI, LUISS 7 luglio 2014
  • 2. Agenda di oggi • Descrizione della strategia Europa 2020 • La strategia a metà del percorso • Opportunità per la revisione della strategia – Contenuti, obiettivi e target – Governance della strategia – Riposizionamento di Europa2020 nella governance della UE (il semestre europeo) • Prossimi passi • Discussione interattiva
  • 5. La strategia Europa 2020 • Governance (iniziale) – Azioni divise tra livello UE e Stati Membri – Target diversi tra gli Stati Membri • Ad esempio, l’obiettivo del 75% di adulti (20-64 anni) occupati sottendeva un intervallo che andava dal target maltese (62,9%) a quello danese (80%). • Target nazionali parzialmente incoerenti con quello UE • Nel caso dei target relativi alla povertà, non è stato davvero possibile assegnare obiettivi specifici per Stato Membro – Gli Stati Membri presentano ogni anno due relazioni: • Programma di Stabilità e Convergenza (PSC) • Programma Nazionale di Riforma (PNR)
  • 8. I progressi sin qui ottenuti (1) • Comunicazione del marzo 2014: “progressi disomogenei” – Occupazione: per raggiungere l’obiettivo 2020 occorrerebbero sostanziali progressi, soprattutto in termini di interventi mirati alla crescita. Nel 2020 si prevede un tasso di occupazione del 71,8%: mancano all’appello altri 16 milioni di persone. – Ricerca e sviluppo: è improbabile che il target sia raggiunto (il tasso di crescita medio annuo della spesa R&S nell’UE dovrebbe raddoppiare rispetto al 2007- 2012).
  • 10. L’occupazione (2) Percentuale di occupati adulti di età 20-64, UE27
  • 12. La spesa in ricerca e sviluppo
  • 14. I progressi sin qui ottenuti (2) • Comunicazione del marzo 2014: “progressi disomogenei” – Ambiente: tra il 1990 e il 2012 le emissioni di gas a effetto serra sono diminuite del 18% nella UE. Questi progressi sono in parte attribuibili alle politiche in vigore su clima e energia e in parte alla crisi: un lieve aumento delle emissioni di gas a effetto serra si è registrato durante la temporanea ripresa del 2010. – Risparmio energetico: progressi generali, ma solo tre Stati (Svezia, Estonia e Bulgaria) hanno finora raggiunto l’obiettivo nazionale. Francia e Regno Unito se ne distaccano di circa 10 punti percentuali. – Efficienza energetica: richiederà ulteriori sforzi. Il recente calo del consumo di energia primaria deve essere mantenuto e ancorato a cambiamenti duraturi dei modelli di consumo energetico.
  • 15. I progressi sin qui ottenuti (2) Emissioni di gas serra, UE27
  • 16. I progressi sin qui ottenuti (2) Percentuale di rinnovabili sul consumo finale di energia
  • 17. I progressi sin qui ottenuti (2) Consumo energetico primario e finale
  • 18. I progressi sin qui ottenuti (3) • Comunicazione del marzo 2014: “progressi disomogenei” – Istruzione: gli obiettivi relativi all’abbandono scolastico e al tasso di istruzione terziaria appaiono realizzabili entro il 2020. L’obiettivo italiano è il più basso (26- 27%), mentre Portogallo, Irlanda e Lussemburgo hanno fissato obiettivi ambiziosi (ripettivamente 40%, 60% e 66%). – Riduzione della povertà: il target è di difficile realizzazione. Il numero di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale è salito a oltre 124 milioni nel 2012.
  • 20. Povertà e esclusione sociale Persone a rischio di povertà e/o esclusione sociale, UE27 Fonte: Eurostat NOTA: l’indicatore sottostima l’effetto reale per via dell’abbassamento del reddito medio
  • 21. Cosa non ha funzionato? (1) • Eterogeneità e incompletezza dei target • Indicatori: troppi e parzialmente obsoleti • Incoerenze e conflitti tra iniziative “faro” • Dov’è il mercato interno? • Dove sono le infrastrutture? • Problemi di governance: pochi miglioramenti rispetto alla strategia di Lisbona • Europa 2020 ha perso la sua centralità?
  • 22. Cosa non ha funzionato? (2) • L’iniziativa per le nuove competenze e i nuovi posti di lavoro – Pochi e discontinui progressi – Progressivamente superata da altre misure come il pacchetto occupazione e quello sul lavoro giovanile adottati nel corso del 2012 – “La proposta sui principi guida atti a favorire condizioni propizie alla creazione di posti di lavoro non registra progressi” – Scarso collegamento con il semestre europeo • Youth on the Move: – tutte le iniziative previste sono state completate – Comunicazione carente? – “La natura di questo strumento e l’orientamento di lungo termine delle sue azioni non hanno risposto alle aspettative di alcuni portatori di interesse, che avrebbero preferito un programma di spesa operativo”. • L’Unione dell’Innovazione: – A buon punto per quanto riguarda la realizzazione dei 34 impegni – “Le dinamiche di convergenza interne tra le prestazioni degli Stati membri in termini di innovazione hanno subito una battuta di arresto, mentre crescono le disparità”
  • 23. Cosa non ha funzionato? (3) • Agenda Digitale: – In fase avanzata di realizzazione – Nonostante il 90% delle azioni previste siano state avviate, la UE si trova molto indietro • Politica industriale – Progressi nella implementazione notevoli (oltre il 90% delle 70 azioni chiave è stato avviato), ma risultati ancora assai modesti – Tre ostacoli: scarsa capacità degli Stati Membri di dar seguito a iniziative specifiche come lo Small Business Act, la scarsa capacità delle istituzioni UE nel raggiungere le imprese meritevoli nell’ambito del COSME, e la difficoltà di raggiungere un consenso allargato su iniziative come il calcolo dei costi cumulativi in specifici settori industriali • Europa efficiente sotto il profilo delle risorse – Quattro roadmap adottate per un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050, per un spazio unico europeo dei trasporti, per l’energia 2050 e verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse. – Iniziative a medio termine su biodiversità, risorse idriche e qualità dell’aria • Contrasto alla povertà – Realizzati circa i due terzi delle azioni previste – Non è riuscita ad “affermarsi pienamente quale quadro coerente e integrato per le politiche sociali e a sfruttare le sinergie tra le diverse azioni, presentandosi piuttosto come una serie di iniziative il cui valore aggiunto non è chiaramente riconoscibile”.
  • 24. La revisione della strategia
  • 25. La revisione di Europa 2020 • La Presidenza italiana riconosce che, nel complesso, la strategia Europa 2020 resta valida, e la sostiene … la Presidenza intende promuovere un dibattito aperto al fine di rendere la Strategia Europa 2020 più valida ed efficace … assicurerà che la revisione di medio termine sia valutata in tutte le formazioni del Consiglio competenti. • La Presidenza sosterrà … Europa 2020, in particolare promuovendo investimenti nel capitale umano, la R&S e l’innovazione, nonché creando condizioni favorevoli per il finanziamento a lungo termine dell’economia reale in settori chiave quali PMI e infrastrutture, con un maggiore coinvolgimento della BEI, in collaborazione con le banche nazionali di promozione degli investimenti (Programma della Presidenza italiana del Consiglio UE)
  • 26. La revisione: tre fronti • Contenuti, obiettivi e target • Governance della strategia • Riposizionamento di Europa2020 nella governance della UE (il semestre europeo)
  • 27. Contenuti, obiettivi, target (1) • La visione di fondo è corretta... – La crisi ha colpito maggiormente proprio i paesi che hanno risposto meno agli stimoli della strategia (Gros e Roth, 2012) • ...ma la strategia appare in parte obsoleta, in parte incompleta, in parte incoerente – Vari opzioni da affrontare e analizzare a livello sia generale, sia settoriale – Troppe iniziative? – “Grand Projects”: infrastrutture, mercato interno, education
  • 28. Contenuti, obiettivi, target (2) Opzione 1: Status quo Opzione 2: Status quo “plus” (aggiornare gli indicatori) Opzione 3: Re-focusing • Rivedere e ampliare la strategia sul lavoro e le nuove competenze • Eliminare Youth on the Move, Digital Agenda, Platform against poverty • Aggiungere tre iniziative (mercato interno, infrastrutture, qualità delle amministrazioni) • Varare tre Grand Projects Opzione 4: Espansione moderata • Si aggiunge solo una nuova iniziativa (mercato interno) Opzione 5: Espansione significativa • Tre nuove iniziative (mercato interno, infrastrutture, qualità delle amministrazioni)
  • 29. Contenuti, obiettivi, target (3) • Infrastrutture: un “Grand European Project”? – Aree principali • Integrazione dei mercati dell'energia • Smart grids – Smart cities • Banda larga ad altissima velocità fissa e mobile • Reti di trasporti trans-europee. In altre parole – Non obiettivi puramente nazionali, ma obiettivi UE che richiedono lo sforzo congiunto di tutti i paesi membri. – Possibile discutere di finanziamenti tramite Eurobond, sui quali sembra crescere il consenso a livello politico. – “Finance for growth”?
  • 30. Contenuti, obiettivi, target (4) • Mercato Interno: un “Grand European Project”? – Mercato unico digitale • Copyright • Protezione dei dati personali • Spettro (aste pan-europee) • Digital skills • Connected Continent – Mercato unico dei servizi (in particolare, finanziari) – Single Market Act I e II – Iniziative sulla certezza del diritto (v. “Monti report”)
  • 31. Contenuti, obiettivi, target (5) • Qualità delle PA: un “Grand European Project”? – Utilizzo di strumenti di regulatory governance • Es. OCSE, “Government at a glance” • Indicatori di corruzione • Capacità di spesa (anche dei fondi strutturali) • Assenza di procedure di infrazione – Rafforzamento della capacità istituzionale – Rafforzamento dei parlamenti nazionali
  • 32. Contenuti, obiettivi, target (6) • Target specifici – Ricerca: Oltre il 3% di R&D • Target di spesa privata? • Altri target per ricerca e innovazione? (v. COM (2014)339) – Agenda Digitale: target di banda larga obsoleti • Da 100 Mb/s fisso a 1Gigabit/s mobile? • Indicatori sul mercato unico digitale? • Indicatori sulle competenze digitali? – Altri indicatori da discutere: • Tutela del suolo, salute, istruzione, ambiente.. • Green growth?
  • 33. Governance della strategia (1) • Miglior coordinamento tra le iniziative di Europa 2020 e le decisioni prese in seno alle varie formazioni consiliari – Le decisioni del Consiglio siano maggiormente accountable e trasparenti, nonché direttamente motivate in base alla necessità di realizzare gli obiettivi della strategia Europa 2020. – Tale risultato può essere raggiunto solo attraverso una migliore cooperazione e un maggior coordinamento tra il Consiglio Affari Generali, il Consiglio Competitività e l’ECOFIN
  • 34. Governance della strategia (2) • Modificare lo strumentario di smart regulation della Commissione europea per assicurare che le iniziative di policy inserite nel programma annuale siano coerenti con gli obiettivi della strategia Europa 2020 – Sarebbe necessario • che l’impact assessment, le valutazioni ex post e i “fitness checks” della Commissione non guardino solo all’analisi costi-benefici, ma anche alla realizzazione degli obiettivi di Europa 2020 • che gli emendamenti del Parlamento e del Consiglio durante la procedure legislativa ordinaria siano motivati su questa stessa base • che le riunioni del Consiglio affari generali siano preliminari alle decisioni che possano incidere sul raggiungimento di questi obiettivi – Peer pressure e benchmarking?
  • 35. Governance della strategia (3) • Incidere sulla governance multi-livello, assicurando: – che gli Stati Membri contribuiscano alle decisioni UE con programmi di implementazione delle normative comunitarie, che mostrino i costi di implementazione, prima della decisione finale del Consiglio – che gli indicatori di Europa2020 divengano elemento chiave nella valutazione dei programmi di riforma all'interno del semestre europeo (PNR) – Che lo stesso facciano i documenti contenenti le raccomandazioni di policy provenienti dalla Commissione
  • 36. Riposizionare la strategia (1) • Una strategia “marginalizzata” dalla crisi – Dibattito attuale sulla flessibilità e l’austerità • Scorporo degli investimenti “per la crescita”? • Flessibilità rispetto allo OMT? • Condizionalità sull’utilizzo dei fondi di coesione? • Accordi contrattuali? – Maggior coordinamento multi-livello • Possibile solo se gli Stati Membri si dotano di strumenti di trasparenza e accountability – Opportunità: la revisione del two pack e del six pack
  • 38. I prossimi passi • Un “position paper” – Prima bozza entro la fine di luglio – Da discutere a settembre con le amministrazioni – Incontro con gli Europarlamentari – Convegno internazionale – Finalizzazione del position paper prima della chiusura della consultazione pubblica su Europa 2020 (31 ottobre) – Input alla proposta di revisione da presentare al Consiglio di dicembre.

Notas do Editor

  1. In Italia, il ciclo della programmazione inizia con la presentazione, entro il 10 aprile di ogni anno, del Documento di economia e finanza, che contiene in separate sezioni l’aggiornamento del PSC e del PNR. Dopo l’esame parlamentare del DEF (risoluzioni di approvazione), il PSC e il PNR sono inviati entro il 30 aprile alle Istituzioni europee. Entro il successivo 20 settembre, il Governo invia alle Camere la Nota di aggiornamento del DEF con cui aggiorna le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica e gli obiettivi programmatici, per recepire le eventuali osservazioni del Consiglio dell’Unione europea.