le cellule staminali contenute nel cordone ombelicale spiegate dalla Dott.ssa Giovanna Lucchetti Coordinatore Operation InScientiaFides. Professionalità, competenza e conoscenza le caratteristiche che contraddistinguono i Professionisti che operano nella Biobanca InScientiaFides. www. inscientiafides.com PARLA CON NOI! numero verde gratuito 800.913.765 info@inscientiafides.com
2. L’aggettivo "STAMINALE" rimanda etimologicamente a qualcosa
di strutturale e ancestrale.
Potrebbe derivare da:
• greco: stemov, la cui radice riconduce al significato di
"stare" (nel senso di "essere ritto, reggere");
• greco: stamis/staminos, che era il termine riferito al montante
della nave, trave;
• latino: stamen, che letteralmente, come in italiano, è riferito in
ambito tessile all'ordito del telaio oppure, in maniera più
attinente, si può ricondurre l'etimologia al sostantivo "stamen"
inteso come "filo della vita".La cellula staminale può essere
realmente considerata filo della vita primordiale, il filo sta alla
base del tessuto e la cellula staminale sta alla base della vita;
• inglese: "stalk" che significa origine, fusto, stelo da cui
originano altre vite.
3. Le cellule staminali:
sono cellule immature
dotate di capacità proliferativa illimitata che le porta ad auto-
rigenerarsi (SELF-RENEWING),
Sono in grado di dare origine a cellule specializzate
dei vari tessuti dell'organismo attraverso un meccanismo noto
come DIFFERENZIAMENTO.
Cosa sono le cellule staminali e
perché sono importanti
4. A seconda dell origine, le cellule staminali vengono
classificate come:
• EMBRIONALI, derivanti dalla massa interna della
blastocisti (ossia l embrione nei primi 3-5 giorni di
sviluppo);
• ADULTE, normalmente localizzate in molti tessuti
dell organismo.
Cosa sono le cellule staminali e
perché sono importanti
6. CELLULE STAMINALI EMBRIONALI
La cellula uovo fecondata e capace non solo
di formare cellule dei tre foglietti germinali
(mesoderma, endoderma, ectoderma), ma
anche di FORMARE TUTTI I TESSUTI
EXTRA-EMBRIONALI necessari per lo sviluppo
dell embrione stesso.
TALE CELLULA E DETTA TOTIPOTENTE,
ED E AL VERTICE DELLA GERARCHIA DELLE
CELLULE STAMINALI
7. CELLULE STAMINALI EMBRIONALI
Le cellule STAMINALI EMBRIONALI e le cellule
GERMINALI EMBRIONALI, isolate dalla massa
cellulare profonda (inner cell mass) della
blastocisti o dalle cellule germinali primordiali
di un embrione in stadio precoce, possono
dare origine a endo, meso ed ectoderma
e alle cellule germinali,
MA NON AI TESSUTI EXTRA-EMBRIONALI.
TALI CELLULE SONO DETTE
PLURIPOTENTI
9. Le cellule staminali adulte, invece, sono cellule non specializzate proprie di
ogni tessuto maturo.
Tali cellule hanno la funzione di RINNOVARE E SOSTITUIRE le cellule di
quello stesso tessuto che invecchiano e che devono essere rimpiazzate…
…Queste cellule adulte vengono classificatecome cellule staminali
multipotenti e unipotenti
in quanto presentano un POTENZIALE DIFFERENZIATIVO LIMITATO se
paragonato a quello delle cellule embrionali (MULTIPOTENTI e UNIPOTENTI).
Un esempio sono le cellule staminali emopoietiche del midollo osseo.
CELLULE STAMINALI ADULTE
11. Principali fonti di cellule staminali
emopoietiche
• Midollo osseo (BM)
• Sangue periferico (PB)
• Sangue cordonale (UCB)
12. Cord Blood as a Source of Stem Cells
Placenta
Umbilical cord
Placenta
Primitive
stem cells
Liver
Uterus
Umbilical
cord
13. Sangue cordonale: caratteristiche
• immediata disponibilità;
• nessun rischio per il donatore al momento della raccolta;
• cellule staminali con potenziale proliferativo e differenziativo più alto
rispetto a quelle del BM;
• sangue immunologicamente immaturo (rigetto meno probabile nei
trapianti allogenici);
• rischio di GVHD acuta e cronica significativamente più basso rispetto
all utilizzo del BM;
• miglior tolleranza ai mismatch fra loci HLA (accettabile un match di
4/6);
• minor rischio di infezioni da parte di virus latenti;
• non presenta problemi etici.
14. UCBT: storia e sviluppo (1)
• Primo trapianto di cellule staminali da cordone in un paziente
affetto da Anemia di Fanconi (Gluckman et al, 1989);
• Ottimizzazione della raccolta e dello stoccaggio di UCB
(Rubinstein et al, 1993; Rubinstein et al, 1995);
• Primo trapianto da un donatore non correlato con un mismatch
HLA in un bambino (Kurtzberg et al, 1996);
• Primo trapianto da un donatore non correlato in un adulto
(Gluckman et al, 1997);
15. UCBT: storia e sviluppo (2)
• Sviluppo di banche per la raccolta di UCB per trapianti correlati
e non correlati (Werner, 2004);
• Creazione delle reti EUROCORD NETCORD (Werner, 2004);
• Isolamento di cellule staminali non emopoietiche dall’UCB da
utilizzare nella medicina rigenerativa (Kogler et al, 2004);
• Importanti risultati, soprattutto negli adulti, dall’utilizzo del
trapianto con 2 cordoni e da un regime di condizionamento
non mieloablativo.
16. UCB: UTILIZZI
Grazie ai diversi tipi di cellule staminali, il sangue del cordone ombelicale viene
utilizzato per vari scopi:
L utilizzo principale riguarda il trapianto
di cellule staminali emopoietiche (HSCT).
E in fase di studio l utilizzo dell UCB
nel campo della medicina rigenerativa per
il trattamento di danni cardiaci, neurali,
epatici, epiteliali…
}USO EMOPOIETICO
} USO NON
EMOPOIETICO
17. UCB: USO NON EMOPOIETICO (1)
Benché l UCB sia utilizzato soprattutto per il trapianto di cellule
staminali emopoietiche le sue potenzialità sembrano essere molto più
ampie e sembrano riguardare tipi di tessuti molto diversi tra loro:
• cellule cardiache;
• cellule endoteliali;
• cartilagine;
• muscoli;
• cellule del sistema nervoso ;
• cellule epatiche;
• cellule epiteliali.
18. UCB: USO NON EMOPOIETICO (2)
TRIALS CLINICI IN CORSO:
§ Ischemia cerebrale (Phase I) (CB CD34+ allogeniche);
§ Lesioni del midollo spinale (Phase I, Phase II) (CB MNC allogeniche);
§ Autismo (Phase I, Phase II) (CB MNC e CB MSC);
§ Perdita dell’udito (Phase I) (CB MNC autologhe);
§ Diabete di tipo I (Phase I, Phase II) (CB autologo);
§ Alzheimer (Phase I) (CB MSC allogeniche);
§ Displasia Broncopolmonaria (Phase I) (CB MSC allogeniche).
www.clinicaltrials.gov