2. Il Sole Onlus
Soprattutto i bambini
Nel 1997 nasce l’Associazione Il Sole Onlus. La sua mission è garantire ai bambini di tutto il mondo
pari opportunità e dignità, indipendentemente da etnia, religione e appartenenza socio-culturale.
I suoi interventi sono mirati a dare concrete e adeguate risposte ai bisogni dei bambini più emarginati
e vulnerabili con l’obiettivo di garantirgli una vita dignitosa nel rispetto dei loro diritti fondamentali.
In funzione della propria mission, Il Sole Onlus interviene nei seguenti settori:
Tutela dei bambini vittime di violenza sessuale;
Prevenzione dello sradicamento dall’ambiente familiare, sociale, culturale e dell’abbandono da parte
delle famiglie dei propri figli, attraverso progetti di tutela dei diritti delle madri;
Promozione e tutela del diritto all’identità di ogni bambino.
Per dare una risposta adeguata a queste problematiche Il Sole Onlus ha coniato il concetto di sostegno
a distanza ravvicinata, come filosofia di intervento innovativa. Il sostegno, che vuole ridurre la distan-
za, cerca di creare un ponte per uno sviluppo partecipato capace di coinvolgere, in egual misura, Nord e
Sud del Mondo, sostenitori e beneficiari.
Si tratti di progetti di aiuto all’auto-sviluppo nelle comunità più vulnerabili del mondo o si tratti di so-
stegno a distanza comunemente conosciuto, Il Sole Onlus sostiene, supporta, gradisce e chiede la piena
partecipazione dei propri sostenitori in ogni fase di realizzazione delle attività. Per quanto riguarda i
progetti di aiuto all’auto-sviluppo, Il Sole Onlus è presente in Etiopia, Benin, Burkina Faso e India, dove
collabora con partner locali selezionati sulla base della loro affidabilità e autorevolezza sul territorio.
Il Sole Onlus promuove l’incontro, la collaborazione e la solidarietà internazionale come uno strumento
di alleanza nel pieno rispetto delle proprie autonomie culturali, religiose e politiche.
In Italia l’Associazione, attraverso progetti di Educazione alla Mondialità, di Educazione Civica e di
Educazione alla Partecipazione Attiva, si propone di sensibilizzare la società civile e la cittadinanza
attraverso convegni, seminari e mostre fotografiche sull’importanza dei Diritti dei più piccoli, sulla loro
negazione e sul divario tra Nord e Sud del Mondo.
3. Benin
GENERALITÀ
Nome completo: Repubblica del Benin
Lingue ufficiali: Francese
Popolazione: 8.850.000 ab. (2010)
CONTESTO GENERALE
La Repubblica del Benin è un Paese dell’Africa Occidentale, precedentemente conosciuto con il
nome di Dahomey. Ha una linea di costa molto breve che corrisponde all’insenatura di Benin.
Il Benin è una Repubblica presidenziale, l’attuale capo dello stato e del governo è Yayi Boni.
Il nome “Benin” ha attinenza con il Regno dei Benini o con Benini City. Il nome Dahomey fu
cambiato nel 1975 in Repubblica Popolare del Benin, nome mutuato appunto dall’insenatura di
Benin sulla quale il paese è affacciato. Il nome fu scelto per la sua neutralità, visto che nel paese
convivono più di cinquanta differenti gruppi linguistici e quasi altrettante etnie.
La maggior parte della popolazione vive nelle pianure costiere meridionali, dove sono localizzate
le maggiori città del Benin. Il nord del paese è costituito principalmente da altipiani semi aridi e
ricoperti da savana.
4. La condizione dell’infanzia in Benin
Alla generale e diffusa condizione di povertà, particolarmente dram-
matica in contesti rurali, si aggiunge una scarsa tutela dei bambini, da
qualsiasi forma di abuso o trattamento inumano o degradante.
La percezione dei bambini è quella di piccoli “adulti incompleti”, che
possono essere avviati precocemente al lavoro anche in settori peri-
colosi per la salute o in contesti degradanti. L’avvio precoce al lavoro
comporta un elevato tasso di abbandono scolastico e, di conseguenza,
di analfabetismo, soprattutto tra la popolazione femminile del Benin.
L’età media in cui i bambini vengono avviati al lavoro si aggira intorno
ai 7 anni, mentre molto frequenti, sebbene non censiti adeguatamen-
te, sono i casi di matrimoni forzati tra bambine e adulti.
Ugualmente diffuso è il fenomeno degli enfants placès o vidomegons,
bambini che vengono venduti dai propri genitori o parenti a persone
benestanti, molto spesso residenti nelle città, che li utilizzano come
domestici presso le proprie abitazioni.
La maggior parte dei vidomegons sono bambine ed è stato dimostrato
che vi sia una correlazione strettissima fra la condizione di enfant
placèe e le situazioni di abuso e violenza sessuale. Le bambine a
servizio diventano spesso un “giocattolo sessuale” del padrone di casa
o dei suoi figli.
Ugualmente diffuso è il fenomeno della tratta dei bambini, legato a
fattori socioeconomici e di natura culturale e geografica. Il fenomeno
affonda le radici anche in pratiche tradizionali e nell’emigrazione
(molto diffusa già in periodo coloniale ) verso paesi con cui il Benin ha
legami storici e culturali - Nigeria, Togo, Gabon e Congo.
5. Il progetto “Sogni da riaccendere”
Vuole contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei minori
residenti nella città di Cotonou, occupandosi specificamente dei bambini,
che si trovano in condizione di particolare vulnerabilità perché vittime di
violenza sessuale.
Il progetto si articola su quattro binari d’intervento:
Riabilitazione, provvedere ai bisogni e alle necessità delle piccole
vittime di violenze sessuali. Fornire alle vittime un servizio medico,
psicologico, legale e sociale in modo da permettere loro di ristabilirsi e di
reintegrarsi nella società.
Prevenzione, mobilitazione della comunità e delle famiglie, non solo
verso la condanna della violenza sessuale, ma anche nell’azione indivi-
duale e collettiva, per proteggere i diritti dei bambini e minimizzare le
occasioni di esposizione al rischio di violenza.
Protezione, applicare in modo rigoroso la legge e condannare questi atti.
Accoglienza, cioè garantire alle vittime di violenza un posto sicuro in
cui vivere. Per questo motivo “Sogni da riaccendere” prevede l’apertura e
la gestione di una Casa Famiglia, La Maison du Soleil, per l’accoglienza di
una decina di ragazze madri, vittime di abuso.
6. Le attività
Gestione di una Casa Famiglia per giovanissime ragazze madri
Creazione di una rete di Istituzioni e Associazioni che si occupa-
no di lotta contro la violenza sessuale sull’infanzia
Sensibilizzazione ed educazione della Comunità locale alla
tutela dei diritti dell’infanzia
Gestione di un centro d’ascolto e accompagnamento per le
vittime di violenza;
Attività volte a facilitare il reinserimento sociale delle vittime
attraverso laboratori di formazione professionale (pasticceria,
panetteria, cucina, produzione di sapone);
Attivazione di un numero verde per accogliere le denunce di
violenza e per gestire le emergenze in ambito abusi sessuali.
Inoltre, al fine di fare fede al concetto di sostegno a distanza
ravvicinata, il progetto “Sogni da riaccendere” prevede numerose
attività in Italia atte a rendere partecipe e attiva la nostra società
civile di appartenenza.
Tra queste attività, numerosi sono gli interventi nelle scuole, i
convegni, i seminari, le tavole rotonde e le mostre fotografiche
in grado di dare un’attenta e precisa spiegazione del progetto, al
fine di coinvolgere attivamente ogni strato della nostra società e
di sensibilizzare ogni individuo alla tutela dei diritti dell’infanzia,
come elemento portante di una comunità basata su principi di
solidarietà e giustizia sociale.
7. È possibile effettuare una donazione libera tramite:
Bonifico bancario: Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù –
IBAN IT71Q0843010900 000000260452
Conto corrente postale N. 11751229 intestato a Il Sole Ong Onlus
Carta di credito telefonando al numero (+39) 02.96193238
Tutti i versamenti sono da intestare a Il Sole Ong Onlus, specificando nella causale
il Paese e lo scopo della donazione. Ad es. “Donazione libera Benin - Sogni”
I contributi e le donazioni erogate a Il Sole Onlus sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi secondo le
vigenti leggi.
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