«Semo stadi sai contenti de sentir le vostre vosi». Emigrazione e comunicazio...
Attività programmate 2004-2006
1. Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia
Viale Sarca 336, palazzina 15 - 20126 Milano
tel. 02.641106.1 fax 02.66101600
www.insmli.it segreteria@insmli.it
Programma delle attività
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triennio 2004 - 2006
Il triennio 2004 - 2006 vedrà lo sviluppo simultaneo di diversi programmi
che riguardano l'intero assetto dell'Istituto nazionale, che sta svolgendo
un’intensa attività nel contesto delle manifestazioni culturali connesse con il
60° anniversario della Guerra di liberazione e della Repubblica. Si prevedono
ulteriori impegni per il potenziamento della biblioteca e dell'archivio, il rilancio
dell'attività di ricerca scientifica e di divulgazione (e in particolare della
didattica rivolta alle scuole), e soprattutto l’organizzazione di convegni e
mostre di rilevanza internazionale.
La riorganizzazione strutturale nella nuova sede
Nella nuova sede di viale Sarca 336, l'Istituto è riuscito a riavviare al
meglio la propria attività, proseguendo anche nell'espletamento del suo ruolo
di coordinamento della rete degli Istituti associati e collegati, nonostante una
seria decurtazione del personale da parte del Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca.
Ha potuto così programmare per il prossimo triennio, all'interno di
ciascuno dei suoi settori, le attività di seguito descritte.
1. Archivio
Nel triennio l’Archivio, nell’ambito del progetto Guida avviato con gl’
Istituti associati e collegati all’Insmli, proseguirà nella descrizione
informatizzata di tutti i fondi cartacei e fotografici della rete. Questo impegno,
avviato a partire dal 1997 con il sostegno e la collaborazione del Ministero
per i Beni e le Attività culturali, permette la consultazione a distanza del
patrimonio documentario degli Istituti storici della Resistenza e dell’età
contemporanea, che rappresenta la raccolta documentaria per la storia
d’Italia nel XX secolo più completa e consistente, al di fuori degli Archivi di
1
2. Stato.
Per favorire l’utilizzo di tutte le risorse degli Istituti e potenziare la
consultabilità degli archivi, l’Istituto nazionale ha inoltre assunto l’impegno
non solo di realizzare la migrazione dei dati archivistici da Guida (ambiente
Winisis) a Sesamo (Regione Lombardia) e a Guarini (Regione Piemonte) e
viceversa, ma anche di progetare e possibilmente realizzare un Metaopac
che dialoghi direttamente con le banche dati Guarini, Sesamo, Baicr-Gea e
Cds/Isis.
Nel corso del 2004 - 2005 si ultimerà il nuovo Opac grafico per
l’interrogazione on line della banca dati degli archivi fotografici dell’Insmli e
della sua rete. Inoltre si intende costruire, in ambiente Javaisis, il
collegamento on line per l’editing diretto dei dati da parte dei singoli Istituti
L’Archivio continuerà nell’opera di formazione e di aggiornamento degli
archivisti degli Istituti associati prevedendo periodici stage di formazione per il
personale con attenzione rivolta sia alla formazione archivistica che
all’acquisizione di competenze informatiche.
La valorizzazione del patrimonio documentario dell’Insmli sarà
perseguita in particolare con l’esposizione di una propria mostra fotografica
sulla Resistenza presso il Deutsches Historisches Museum di Berlino (ottobre
2004), con la realizzazione di una mostra sulla Resistenza da tenersi a
Milano e con la promozione di iniziative editoriali legate alla diffusione delle
immagini della guerra di liberazione.
Infine è previsto un forte impegno per l’acquisizione di archivi di privati,
di enti e associazioni dell’area milanese, il restauro del patrimonio in precarie
condizioni di conservazione e l’avvio di una corretta condizionatura della
documentazione fotografica dell’Insmli in modo da garantirne la salvaguardia.
Il servizio di consulenza in sede verrà potenziato, dilatando l’orario di
apertura al pubblico, in modo da favorire al massimo i ricercatori.
L’Istituto sta compiendo, e ultimerà nel 2004, per conto della Regione
Lombardia, un rilevamento e censimento degli archivi di scuole medie
superiori di Milano. Il progetto è un esperimento, che si vorrebbe estendere
alla provincia intera, e poi alla Regione Lombardia. Si veda anche, su questo
tema, la sezione didattica.
2. Biblioteca
La Biblioteca dell’Istituto prevede, oltre all’attività corrente di
catalogazione e servizio e consulenza al pubblico e di presentazione di
pubblicazioni:
- l’attivazione del centro catalografico di storia contemporanea secondo il
progetto finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ai sensi della
l. 513/99, che contempla la creazione di una bibliografia sistematica di storia
contemporanea attraverso spogli e catalogazione di periodici, monografie e
miscellanee italiane e straniere, nonché la formazione di una banca dati di
2
3. storia contemporanea in rete, consultabile attraverso chiavi di accesso
semantico, onomasticon e toponomasticon, integrata con la banca dati
archivistica Guida Archivi. L’obiettivo è quello di provvedere gli utenti di un
metaopac di settore, particolarmente ricco per quanto riguarda la storia
d’Italia nel XX secolo, nel quale tutte le informazioni (archivistiche, sia testuali
sia iconografiche, e bibliografiche, sia per le monografie sia per gli spogli di
periodici e miscellanee) siano prontamente accessibili.
- la prosecuzione del progetto di restauro conservativo e trasferimento in
microforme del materiale raro e di pregio (periodici, opuscoli, volumi)
dell’epoca fascista, del periodo bellico e delle origini della Repubblica,
appartenente alla sezione dei cosiddetti fondi storici della biblioteca “Parri”,
che si trova a volte in precario stato conservativo a causa dell’acidità delle
carte e delle cattive condizioni di conservazione presso i possessori d’origine.
3. Didattica
Protocollo d’intesa e Convenzione con il MIUR
Tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, l' INSMLI ed il
Laboratorio nazionale per la didattica della storia (d'ora in poi LANDIS), istituto
della rete dedicato alla ricerca formativa, è stato firmato il 17 luglio 2002 un
Protocollo d’intesa in cui si definisce un quadro d’insieme per le attività da
svolgere in collaborazione. Inoltre il giorno 3 ottobre 2003 è stata firmata una
Convenzione tra INSMLI e MIUR in cui si riconosce il ruolo dell’INSMLI quale
soggetto per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti. Sulla scorta di
tale Convenzione e del Protocollo d’intesa si sono costituiti gruppi di studio e
di elaborazione in relazione ai diversi aspetti conseguenti all’applicazione
della legge n. 53 del 28 marzo 2003 a partire dalle informazioni contenute nei
documenti trasmessi al Comitato dal Ministero. I risultati di tale lavoro, man
mano che saranno raggiunti nelle varie fasi della procedura, saranno
consegnati al Comitato paritetico. Si prevede, inoltre, l’organizzazione di
seminari e di “attività di ricerca-azione finalizzate all’elaborazione dei piani di
studio ordinamentali” nelle sedi degli Istituti associati, al fine di promuovere e
monitorare processi di innovazione.
Riconoscimenti
Tra i firmatari del Protocollo d’intesa, l’ INSMLI è stato riconosciuto quale
soggetto accreditato e il LANDIS rientra nell’elenco delle Associazioni qualificate
sulla base del D.M. 177 del 10/07/00 che disciplina le modalità di
accreditamento dei soggetti che offrono formazione per il personale della
scuola e di riconoscimento delle associazioni professionali e disciplinari come
soggetti qualificati.
Linee guida della formazione
L’Insmli e gli istituti associati promuovono da tempo azioni per la
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4. formazione iniziale e in servizio del personale scolastico, in presenza o a
distanza, mirata anche alla produzione di materiali informativi/formativi per
l’autoaggiornamento del personale docente 1.
L’interesse della rete sulla formazione iniziale dei docenti ha prodotto in
alcuni Istituti convenzioni con le SISS che li hanno affiancati alle Università
nell’elaborazione di percorsi specifici rivolti ai giovani laureati. Tale strategia
dovrà continuare, trovando nella rete risorse e momenti di elaborazione
comune per proseguire in questo impegno. Sempre ai fini della formazione
iniziale, L’Istituto Nazionale ed il Landis hanno stabilito una collaborazione
con il MIUR e l’INDIRE moderando Forum per la formazione dei neo-assunti e per
la diffusione fra i docenti delle Tecnologie per l’informazione e la
1 Le tematiche principali sono le seguenti:
- L’insegnamento della storia contemporanea nelle scuole di ogni ordine e grado, secondo il progressivo sviluppo
individualizzato di competenze e conoscenze. In questa prospettiva vanno affrontate anche tematiche diverse legate al
metodo laboratoriale che richiedono analisi centrate su nuove condizioni operative e che vanno inserite nel quadro di
più raffinate indicazioni di processo formativo, mentre si impone la necessità di moltiplicare le iniziative per la
diffusione di un più forte “senso comune della formazione storiografica”.
- Gli snodi storiografici del Novecento, in una prospettiva scientificamente avvertita della complessità e, tuttavia,
con un’attenta selezione delle rilevanze. Gli Istituti hanno affrontato in genere numerosi temi ormai tradizionali e
consolidati che rappresentano un’indubbia ricchezza a cui si deve attingere aprendosi ad una prospettiva di studio della
contemporaneità che tenga conto della possibilità di infiniti punti di vista e delle diverse chiavi di lettura offerte anche
dal rapporto con le scienze sociali ma che, nello stesso tempo, aiuti la scuola ad uscire da ormai superate visioni
schematiche senza approdare ad una dispersione insignificante, dando il senso della problematicità profonda che
attraversa le vicende del nostro tempo.
- Le identità complesse - locale, nazionale, europea, mondiale; soggettività, genere, generazioni e le appartenenze
multiple – ed i rapporti fra memorie e culture diverse. La consapevolezza di tale pluralità è un tratto caratteristico
dell’età contemporanea, e proprio per questo si impone a scuola il problema di definire nuovi parametri della storia che
tengano conto di ciò aprendosi ai problemi su cui si fondano l’educazione interculturale, alla cittadinanza ed ai diritti
umani per la formazione di un cittadino europeo libero e consapevole dei diritti e dei doveri, delle diverse forme di
giustizia e di ingiustizie, delle idee e dei valori, dei sentimenti e delle storie con cui, necessariamente, dovrà
confrontarsi..
- Lo studio di casi locali. Se affrontate in modo corretto, le ricerche e le analisi di realtà locali e circoscritte
rendono gli studenti più partecipi e maggiormente consapevoli della storia del Novecento-Duemila collocandoli in una
prospettiva che, sulla linea del consolidato rapporto storia locale/storia nazionale, può ampliarsi nella dimensione
europea
- Il rapporto storia/memoria. Il “Giorno della memoria” (27 gennaio) rappresenta un momento di grande
coinvolgimento degli Istituti, che sono divenuti partner privilegiati di altri enti, come le Direzioni Scolastiche Regionali,
le Amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali nonché le singole scuole. Si avverte l’esigenza di aprire una
riflessione comune sulle varie attività, sulla loro efficacia formativa, sugli stimoli che ne provengono, sui risvolti
storiografici della loro elaborazione. È tuttavia vero che il secolo trascorso ha visto massacri infiniti. Il 27 gennaio può
essere il punto di partenza di altri percorsi nel passato intorno al problema capitale degli stermini che la modernità ha
inflitto al genere umano. Non è pensabile, però, concepire una prospettiva storica in cui si rappresenti un mondo
essenzialmente hobbesiano. Di fronte a tale rischio va valorizzata la facoltà umana della scelta fondata su valori di
solidarietà e di pace.
- La formazione attraverso i “luoghi della memoria”: musei, parchi storici, siti privilegiati. Esiste intorno a tali
luoghi un problema di strutture ma anche un problema didattico. Se il nostro interesse è appuntato al fine che i luoghi
producano memoria, occorre stabilire delle strategie per il lavoro di conoscenza, di trasmissione, di produzione della
memoria e della gestione non violenta dei conflitti. Tuttavia, manca ancora, a quanto pare, un’attenta riflessione sul tipo
di formazione possibile attraverso l’evidenza spaziale che connette il passato scomparso al presente in costruzione, un
progetto, appunto, per la memoria. Di questo l’Insmli e gli Istituti associati potrebbero iniziare a farsi carico, in maniera
progressiva, collegando le iniziative (un convegno, seminari decentrati, la convenzione con i Ministeri dell’Istruzione e,
auspicabile, dei Beni Culturali ed Ambientali) al sessantesimo Anniversario della repubblica.
- Gli archivi scolastici. Alcuni Istituti, e tra essi anche l’Istituto Nazionale, hanno molto lavorato nella ricerca sugli
archivi scolastici aiutando classi e docenti a confrontarsi con problemi di tipo archivistico, con la pratica laboratoriale
delle fonti, fissando gli obiettivi formativi nel raccordo fra ricerca ed apprendimento. In qualche caso stanno
provvedendo, in collaborazione con altri enti come le Regioni e gli Archivi di Stato, ad un censimento e ad una
risistemazione del materiale archivistico contenuto nelle scuole, patrimonio prezioso per ricostruire la storia recente
d’Italia. In tali attività anche gli studenti possono ricoprire ruoli non secondari: si crea così un ambiente che si può, a
buon diritto, definire un autentico laboratorio di storia, in un fecondo intreccio tra storia locale e nazionale.
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5. comunicazione (TIC) nei loro riflessi sulla didattica disciplinare della storia: si
prevede che la collaborazione continui negli anni futuri.
Quanto alla formazione in presenza, è pratica costante di molti Istituti,
ed obiettivo anche per il futuro, quella di coniugare l’attività di ricerca con
quella formativa per la preparazione di insegnanti-ricercatori, la cui necessità
è stata da tempo teorizzata ed argomentata nel circuito della rete ed oltre,
anche attraverso l’utilizzo didattico e scientifico della documentazione storica
di cui l’INSMLI e gli istituti associati sono i curatori Per la formazione
d’insegnanti-ricercatori si è conclusa la ricerca “Memoria e insegnamento
della storia” (MIUR-Insmli-Landis anni 1999-2002), su cui materiali è in corso
una pubblicazione. Si prevede, a seguito di ciò, la valutazione dell’attività, e la
sua ripresa nelle sedi locali2.
Per la formazione a distanza molti Istituti si sono dotati di vari strumenti
di comunicazione, tra i quali le riviste e, negli ultimi anni, i siti Web a
cominciare da "Storie contemporanee. Didattica in cantiere"
http://www.novecento.org, avviato dalla Commissione didattica dell'Insmli nel
1999, che ha avuto negli ultimi tre anni circa 60.000 accessi, e che ha portato
la Commissione per la Formazione a ritenere fondata la necessità di un suo
potenziamento. Occorre in generale approfondire la riflessione e il confronto
su questi strumenti, in particolar modo sui siti Web, al fine di verificarne limiti
e potenzialità. Il problema che si rende sempre più visibile in questi anni è la
necessità di definire le potenzialità del web in termini disciplinari e formativi,
anche nell’ambito del laboratorio di storia. È in costruzione, ad opera della
Commissione per la Formazione, un “portale degli Istituti”, sito avente come
tema la Resistenza italiana, la storia contemporanea a più dimensioni,
l'attività degli Istituti della rete, di cui si è già costruito un prototipo che sarà
completato e definito nel 2004.
Nell’ambito del quadro fin qui esposto è stata nominata una apposita
Commissione nazionale per la formazione, di cui fanno parte una decina di
docenti comandati provenienti dagli Istituti di tutta Italia, particolarmente attivi
nel settore della formazione. Inoltre l’Istituto Nazionale promuove una serie di
iniziative in stretta collaborazione con le varie sedi locali.
In particolare per il triennio 2004-2006 si prevede di potenziare la
dimensione dell’insegnamento a distanza, con l’elaborazione di progetti mirati
per l’e-learning . Nello stesso tempo proseguirà l’attività di formazione in
presenza attraverso l’attivazione di specifici corsi sparsi in tutto il territorio.
Nell’ambito delle iniziative che potrebbero essere svolte in
collaborazione con il MIUR si potrebbe ipotizzare una riflessione sulla didattica
dei luoghi ed una riflessione sulla giornata della memoria.
Anche nel settore delle pubblicazioni specificatamente legate alla
2 Le modalità che caratterizzano l’attività della rete per la “formazione in presenza”, sono quelle della lezione frontale
integrata da attività di laboratorio, oppure veri e propri laboratori su temi specifici in cui gli insegnanti, ed in alcuni casi
anche gli studenti, lavorano a diretto contatto con una pluralità di fonti documentarie, archivistiche, filmiche. In tal
modo si preparano i docenti a produrre materiale formativo-informativo sia per il supporto all’elaborazione di piani di
studio individualizzati sia a fini di autoaggiornamento interno alle scuole.
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6. didattica si prevede di potenziare questo settore mediante la pubblicazione
degli atti di seminari particolarmente significativi.
Giornata della memoria 2004
Attività seminariale realizzata in collaborazione con Direzione
Scolastica Regionale Lombardia e Fondazione Memoria della Deportazione
Le deportazione dei lavoratori del marzo 1944 nei lager nazisti. L’iniziativa si
svolgerà il 12 marzo 2004 presso la sala della provincia in via Corridoni 12 a
Milano.
Iniziative culturali tra didattica e ricerca
Si esemplifica sommariamente l’attività per il 2004, che si ripeterà negli
anni successivi:
a. Presentazioni di volumi e tavole rotonde realizzate in collaborazione
con la Casa della Cultura, la Fondazione Centro di Documentazione
Ebraica di Milano.
b. In collaborazione con la Direzione Scolastica Regionale e la
Fondazione Memoria della Deportazione realizzazione di tre giornate
seminariali, che si terranno tra aprile e maggio 2004 3.
c. Ciclo di conferenze e seminari realizzati in collaborazione con la
Fondazione memoria della Deportazione.
d. Ciclo di conferenze e seminari realizzati in collaborazione con la Casa
della Cultura e la Fondazione Memoria della Deportazione.
e. Laboratorio per docenti e studenti sui temi Insegnare la resistenza oggi
e Insegnare le foibe
4. Rivista “Italia contemporanea”
Nel corso del triennio l’Istituto continuerà la pubblicazione del
trimestrale di studi storici “Italia contemporanea”, una delle maggiori riviste
nazionali del settore oltre che la più antica in Italia nel suo campo. Il
riconosciuto valore scientifico dei saggi pubblicati, che abbracciano l’intera
3 Le giornate saranno così organizzate:
L’Europa delle istituzioni
− Alle origini del federalismo europeo; il contesto storico e le prospettive fino ai trattati di Roma
− Le istituzioni della Federazione europea
− Quale Europa nel disegno della convenzione? I rapporti tra i diversi stati membri; i paesi dell’Est e il
mondo islamico.
− Il ruolo dell’Europa nella politica internazionale
L’Europa dell’Economia
− Le istituzioni economiche
− la produzione e lo scambio: l’Europa e il mondo esterno tra protezionismo e apertura
− il lavoro
L’Europa della cultura: una sfida per le nuove generazioni
− Il pensiero filosofico e scientifico
Forme di espressione e comunicazione artistica nell’Europa del Novecento: letteratura., musica, arti figurative e
architettoniche, cinema.
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7. storia del Novecento dell'Italia e dell'Europa, ha fornito un notevole contributo
alla riflessione sugli ultimi cinquant’anni. Inoltre, grazie alla pubblicazione di
documenti di particolare valore, alla recensione sistematica delle novità
editoriali, al dibattito storiografico e alla presentazione di testi utili
all’aggiornamento degli insegnanti, la rivista rappresenta un valido strumento
didattico.
5. Programmi editoriali
Le iniziative editoriali realizzate sono:
1. la pubblicazione del volume curato da Alberto De Bernardi e Paolo
Ferrari, Antifascismo e identità europea, che uscirà nell’aprile del 2004
presso Carocci editore. Il volume raccoglie gli atti del convegno
internazionale “L’antifascismo nella costruzione dell’identità europea”,
organizzato dall’Insmli, che si è tenuto a Milano nei giorni 30-31 maggio
e 1 giugno 2002.
Imminenti:
1. la pubblicazione del volume, curato da Riccardo Bottoni e Mimmo
Franzinelli, Chiesa e guerra, atti del convegno “Chiesa e guerra. Dalla
‘benedizione delle armi’ alla Pacem in terris”, tenutosi a Milano
nell’aprile del 2003, la cui uscita, presso la casa editrice Il Mulino, è
prevista per l’autunno 2004.
2. la pubblicazione di tre volumi curati da Claudio Pavone su Le fonti della
storia contemporanea, che costituirà un esame complessivo a livello
nazionale delle fonti archivistiche, bibliografiche, filmiche e fotografiche
per lo studio della storia contemporanea. (NB: nella relazione 2003-
2004 lo dava già “in corso di pubblicazione”)
3. la prosecuzione delle pubblicazioni, nell’ambito della collana curata
dall’Istituto, Storia d’Italia del secolo ventesimo, dei volumi di J. Stuart
Woolf, L’Italia repubblicana, vista da fuori e di Gloria Chianese, Quando
uscimmo dai ricoveri. Il Sud nel secondo dopoguerra.
6. Iniziative scientifiche
1. E' in corso di svolgimento la ricerca sugli Archivi scolastici: la fase attuale
del progetto (a.s. 2004-2005) riguarda ancora il censimento degli archivi e
delle biblioteche delle scuole secondarie di Milano; in prospettiva si pensa
di coinvolgere poi le scuole medie inferiori ed elementari. Dopo il
censimento si passerà alla catalogazione dei materiali, nonché
all'elaborazione di percorsi di didattica della storia e della letteratura in
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8. archivio e in biblioteca, per rendere operanti i cosiddetti laboratori di storia.
Il progetto coinvolge la Direzione scolastica regionale della Lombardia e la
Sovrintendenza archivistica Regionale.
2. Con il progetto “Scritti di condannati a morte della Resistenza italiana”, che
ora ha ottenuto un adeguato finanziamento, si intende realizzare il
censimento e la trascrizione, su base regionale (annoverando pure la
Resistenza italiana all’estero e l’internamento), di nuovo materiale
epistolare in aggiunta a quanto Malvezzi e Pirelli raccolsero in tempi
oramai lontani per il volume Lettere di condannati a morte della Resistenza
italiana. La raccolta e lo studio della nuova documentazione potrebbe
avvenire all'interno di tutta la rete ed è prevista la pubblicazione in una
collana apposita.
3. E' in corso di studio il progetto di digitalizzazione dei fascicoli degli
Internati militari italiani (Imi) conservati a Berlino.
4. Si è riavviata la ricerca sul partigianato autonomo, con l’edizione di
documentazione relativa ad alcune significative realtà geografiche
(Fiamme Verdi di Brescia, Bergamo e Parma, autonomi valdostani, Brigata
Macella in Abruzzo).
5. Si sta studiando la realizzazione del censimento e della successiva
edizione di una guida relativamente ai “Luoghi della memoria” (località
teatro di violenze o stragi), nella prospettiva, anche, di creare un
coordinamento tra le istituzioni che li gestiscono. Si prevede un Seminario
su questa iniziativa in collaborazione con l’Istituto di Modena.
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