Il suo nome in codice è SPID, acronimo di Sistema Pubblico Identità Digitale ma c’è già chi come il Premier preferisce chiamarlo “PIN Unico del cittadino”. Qualche che sia il nome o la sigla di battesimo ciò che conta è che potremmo trovarci davanti ad uno dei più rivoluzionari strumenti nella storia dell’amministrazione digitale italiana perché l’identità digitale si candida a cambiare in maniera profonda il modo in cui i cittadini e le imprese potranno agire online e quello in cui potranno essere loro ricondotte condotte ed azioni giuridiche lecite ed illecite. Alla vigilia della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto della presidenza del consiglio dei ministri che ne disciplinerà funzionamento e modalità d’uso, vale la pena iniziarne a parlare e ragionare delle sue prospettive di mercato e dei profili giuridici legati al suo funzionamento.