Diabete tipo 2 - Prescrizione dell'esercizio fisico
1. Corso Regionale Medicina dello
Sport
Dicembre 2012
Valutazione funzionale ee pprreessccrriizziioonnee
ddeellll’’eesseerrcciizziioo ffiissiiccoo iinn ssooggggeettttii ppoorrttaattoorrii ddii
ppaattoollooggiiee ccrroonniicchhee
IILL DDIIAABBEETTEE TTIIPPOO 22
Dott. Stefano Bianchi
Medico Chirurgo Specialista in Medicina dello Sport
ASL 3 Toscana
UU..OO..
MMeeddiicciinn
UU..OO..
MMeeddiicciinn
aa
ddeelllloo
SSppoorrtt
aa
ddeelllloo
SSppoorrtt
2. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
OMEOSTASI GLICEMICA E METABOLISMO IINNTTEERRMMEEDDIIOO
3. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
OMEOSTASI GLICEMICA E METABOLISMO IINNTTEERRMMEEDDIIOO
INSULINA (post prandiale e post attività fisica) CONTROINSULARI (digiuno
Increzione glucagone
Glicogenolisi epatica
Gluconeogenesi epatica
Glicogenosintesi
Trasporto intracell di Glucosio
Lipogenesi e Lipolisi
e attività fisica)
Increzione insulina
Glicogenolisi epatica
Gluconeogenesi epatica
Glicogenosintesi
Beta ossidazione FFA con
produzione corpi chetonici
7. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
CCLLAASSSSIIFFIICCAAZZIIOONNEE
OO ..MM..SS.. 11998800::
IIDDDDMM o TTIIPPOO II o ddiiaabbeettee ddeellll’’eettàà ggiioovvaanniillee
NNIIDDDDMM o TTIIPPOO IIII o ddiiaabbeettee ddeellll’’eettàà mmaattuurraa
Classificazione poco precisa perché alcuni pazienti con IDDM non
sono giovani e simulano caratteristiche del tipo II, così come alcuni
con NIDDM necessitano di terapia insulinica
8. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
AAmmeerriiccaann DDiiaabbeetteess
AAssssoocciiaattiioonn ((11999977)) ::
10. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EEZZIIOOPPAATTOOGGEENNEESSII
NNeell ccaassoo iinnvveeccee ddii ddeeffiicciitt ddeellll’’ aazziioonnee ppeerriiffeerriiccaa ddii iinnssuulliinnaa ((ddiiaabbeettee ttiippoo
22)),, llee ccoonnsseegguueennzzee ssoonnoo uunnaa iippeerrpprroodduuzziioonnee ddeellllaa sstteessssaa
((iippeerriinnssuulliinneemmiiaa)) ccoonn ddiiffffiiccoollttàà nneellll’’ uuttiilliizzzzaazziioonnee ddeell gglluuccoossiioo ddaa ppaarrttee
ddeeii tteessssuuttii..
SSii hhaa qquuiinnddii tteennddeennzzaa aadd uunnaa iippeerrgglliicceemmiiaa ppuurr sseennzzaa lloo ssttaattoo ccaattaabboolliiccoo..
L’ aumento dell’ insulina circolante ha degli effetti negativi sulla salute,
oltrechè determinare un progressivo sfiancamento delle cellule che la
producono con il rischio di aggiungere all’ iperglicemia le conseguenze
legate alla sua carenza, simili a quelle già descritte
11. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
CRITERI DDIIAAGGNNOOSSTTIICCII
A.D.A (più usati):
Glicemia a digiuno normale < 100.
La condizione intermedia tra la normalità ed il diabete viene
definita aalltteerraattaa oommeeoossttaassii gglliicceemmiiccaa ((IIGGHH)) o pre diabete e
comprende l’ alterata glicemia a digiuno (IFG) cioè glicemia tra
100 e 125 e/o Hb glicata tra 5.7% e 6.4% e/o l’alterata tolleranza
al carico di glucosio (IGT) cioè glicemia dopo due ore da OGTT
tra 140 e 199
Condizione di diabete mellito se uno o più tra questi quattro
1) Glicemia a digiuno ≥126
2) Glicemia dopo due ore da OGTT > 200.
3) Hb glicata > 6.5%
4) Classici sintomi di iperglicemia (poliuria, polidipsia, perdita di
peso) o di crisi iperglicemica
12. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
CCLLIINNIICCAA
TIPO 1: mancato accrescimento, infezioni ricorrenti,
poliuria (per effetto osmotico della glicosuria),
polidipsia, polifagia (per stato catabolico), riduzione
peso (per stato catabolico), astenia, sintomi della
chetoacidosi come disidratazione, nausea, anoressia,
dolori addominali, vomito, poliuria, alito fruttato
13. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
CCLLIINNIICCAA
TIPO 2: sintomi anche assenti per molto tempo o comunque
molto sfumati. In genere infezioni ricorrenti ed al massimo lieve
poliuria (glicosuria in genere se la glicemia supera i 200, oppure
anche più alta in caso di nefropatia diabetica con riduzione di
UFG). L’esordio nella quasi totalità dei casi avviene dopo i 30 anni
ed in modo lento e graduale, talvolta solo con le complicanze.
Normalmente non vi è polifagia, astenia e chetoacidosi perché non
siamo di fronte un deficit assoluto di insulina, a meno che non
siamo nella fase terminale della malattia (esaurimento delle cellule
β) oppure in situazioni di particolare stress (es infezioni in atto,
interventi chirurgici, terapie farmacologiche).
14. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE TIPO 22:: EEPPIIDDEEMMIIOOLLOOGGIIAA
RRiigguuaarrddoo aa qquueessttaa ppaattoollooggiiaa,, ll’’ OOMMSS ppaarrllaa ddii uunnaa
vveerraa ee pprroopprriiaa eeppiiddeemmiiaa mmoonnddiiaallee..
IIll ddiiaabbeettee ttiippoo 22 rraapppresenta percentualmente circa il 90% dei casi
di tutte le forme di diabete.
nneell 11998855 vvii eerraannoo 3300 mmiilliioonnii ddii ddiiaabbeettiiccii ttiippoo 22 nneell mmoonnddoo
nneell 11999955:: 113355 mmiilliioonnii
NNeell 22000011:: 117777 mmiilliioonnii
aattttuuaallmmeennttee:: 228855 mmiilliioonnii ((2211..000000 nnuuoovvii ccaassii aall ggiioorrnnoo))
NNeell 22003300:: ssii pprreevveeddoonnoo 443388 mmiilliioonnii
19. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
21IL DIABETE TIPO 2
DIABETE TIPO 2, il perché ddii qquueessttaa eeppiiddeemmiiaa
Il genoma umano è stimato in circa 30.000 geni ed è stato
selezionato in un’era (50.000 – 10.000 A.C.) in cui l’attività
fisica era fondamentale per la sopravvivenza (cacciare).
Altrettanto fondamentale era anche la capacità di adattarsi
ai momenti di scarsità di approvvigionamento stoccando le
scorte energetiche nei momenti viceversa di introito
alimentare.
20. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE TIPO 2, il perché ddii qquueessttaa eeppiiddeemmiiaa
Questo corredo genetico determinante l’anatomia e la
fisiologia di base e quindi la capacità endocrino
metabolica di adattarsi alle diverse condizioni ambientali è
rimasto praticamente immutato nel corso degli ultimi
10.000 e risulta pertanto molto più efficace nel far fronte
a situazioni di attività fisica e di digiuno, piuttosto che di
sedentarietà e di abbondanza.
21. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
21IL DIABETE TIPO 2
DIABETE TIPO 2, il perché ddii qquueessttaa eeppiiddeemmiiaa
Soprattutto negli ultimi 50 anni si è assistito ad un profondo
cambiamento dello stile di vita della maggior parte della popolazione
umana, caratterizzato da notevole sedentarietà e da una continua
disponibilità di cibo ad elevata componente calorica, situazione
quindi diametralmente opposta rispetto a quella che ha selezionato il
genoma.
Sono pertanto aumentate esponenzialmente le persone sottoposte
ad una situazione a cui l’ organismo non riesce ad adattarsi in modo
efficace in termini di conservazione della salute
22. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
21IL DIABETE TIPO 2
DIABETE TIPO 2, il perché ddii qquueessttaa eeppiiddeemmiiaa
Cordain et al. (2002) hanno calcolato che l’uomo cacciatore di
50.000 anni fa aveva un dispendio energetico quotidiano di 72Kj/Kg
in più rispetto ad un adulto medio contemporaneo di un paese
industrializzato, equivalente circa ad una camminata di 20 Km per
un individuo di 70 Kg
Ruff et al (1993) avevano già calcolato che la robustezza
dell’ossatura dell’uomo e la quantità di tessuto muscolare dell’uomo
di 50.000 anni fa erano superiori a quella dell’uomo moderno
23. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
21IL DIABETE TIPO 2
DIABETE TIPO 2, il perché ddii qquueessttaa eeppiiddeemmiiaa
L’ inattività fisica e l’eccesso di introito calorico (quindi anche
l’eccesso di grasso corporeo) risultano la principale causa di una
situazione endocrino metabolica che è spesso destinata a
diventare una potenziale e significativa fonte di patologia.
Le conseguenze di ciò sono la grande diffusione di quelle che si
definiscono la “moderne malattie croniche” (in particolare, malattie
cardiovascolari e diabete tipo 2, ma anche etp colon retto ed
altre) in cui, appunto, sia la componente dell’ alimentazione che
quella della sedentarietà giocano un ruolo molto importante.
La sedentarietà pertanto non può essere considerata una
condizione di semplice “normalità”, ma una vera e propria causa
di malattia
24. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
21IL DIABETE TIPO 2
DIABETE TIPO 2, il perché ddii qquueessttaa eeppiiddeemmiiaa
Studio PASSI sulla popolazione Toscana, del 2010:
solo il 33.5% della popolazione svolge attività fisica in quantità non
inferiore a quanto raccomandato per la prevenzione e/o cura delle
moderne malattie croniche
25. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DDIIAABBEETTEE TTIIPPOO 22 --
EEZZIIOOPPAATTOOGGEENNEESSII
26. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE TIPO 22:: EEZZIIOOPPAATTOOGGEENNEESSII
Come detto, questa patologia è dovuta ad una combinazione di
insulino-resistenza periferica (in particolare, nel tessuto muscolare) e di
insulino-deficienza assoluta (inadeguata produzione).
L’ importanza di una o dell’altra componente varia da caso a caso,
anche se in genere prevale nettamente la prima almeno nella maggior
parte della durata della malattia (peptide C circolante maggiore di 1
ng/ml).
La maggior parte dei soggetti affetti, infatti, NON ha bisogno della
terapia insulinica
27. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE TIPO 22:: EEZZIIOOPPAATTOOGGEENNEESSII
In più dell’ 80% dei casi il diabete tipo 2 è associato ad un
aumento dell’ adipe viscerale, che rappresenta la principale
causa di insulino resistenza periferica per una sorta di
feed back negativo nei confronti del continuo accumulo di
scorte energetiche.
Lo stesso aumento del grasso viscerale crea tra l’altro anche i
presupposti per altri elementi di rischio cardiovascolare
(oltre aquelli legati alla insulino resistenza e alla iperglicemia)
riuniti in quella che viene definita sindrome metabolica.
28. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE TIPO 22:: EEZZIIOOPPAATTOOGGEENNEESSII
Oltre alla quantità di adipe viscerale, nel diabete tipo 2 è
coinvolta comunque anche una componente genetica
multifattoriale ed infatti difetti nella risposta periferica all’
insulina o nella secrezione della stessa sono spesso presenti
in
familiari di soggetti con diabete tipo 2, anche se non
caratterizzati da aumento del grasso viscerale
29. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
aumento adipe viscerale, iinnssuulliinnoo rreessiisstteennzzaa
ppeerriiffeerriiccaa,, ddiisslliippiiddeemmiiaa,, iippeerrtteennssiioonnee,, iippeerrgglliicceemmiiaa,,
ssttaattoo pprroo iinnffiiaammmmaattoorriioo ee pprrooccooaagguullaattiivvoo,,
aauummeennttoo ddeell rriisscchhiioo ccaarrddiioovvaassccoollaarree
Sindrome
metabolica
Diabete
tipo 2
DDIIAABBEETTEE TTIIPPOO 22:: EEZZIIOOPPAATTOOGGEENNEESSII
33. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EEssaammii ppiiùù sseemmpplliiccii ddii vvaalluuttaazziioonnee ddii iinnssuulliinnoo rreessiisstteennzzaa ppeerriiffeerriiccaa
((ccoonn aallccuunnee lliimmiittaazziioonnii ee qquuiinnddii ddii aaffffiiddaabbiilliittàà nnoonn eelleevvaattaa))::
11)) IInnssuulliinneemmiiaa aa ddiiggiiuunnoo
22)) IInnddiiccee H.O.M.A. ((HHoommeeoossttaassiiss MMooddeell AAsssseessssmmeenntt))..
PPuuòò eesssseerree aanncchhee uunn sseeggnnoo pprreeccooccee ddii rriisscchhiioo ddeell ddiiaabbeettee 22 ee
pprreecceeddeerree aanncchhee ddii mmoollttoo tteemmppoo llaa ccoommppaarrssaa ddeellllaa ppaattoollooggiiaa::
gglliicceemmiiaa aa ddiiggiiuunnoo ((mmMMoollii xx LL)) xx iinnssuulliinneemmiiaa aa ddiiggiiuunnoo ((mmUUII xx LL))
2222..55
aa cc..nn.. vvaa ttrraa 00..2233 ee 22..55..
SSee ii vvaalloorrii ssoonnoo ssuuppeerriioorrii aa 22..55 ssii ppaarrllaa ddii iinnssuulliinnoo rreessiisstteennzzaa..
SSee llaa gglliicceemmiiaa èè mmiissuurraattaa iinn mmgg//110000mmll iill ddeennoommiinnaattoorree èè 440055 ee nnoonn 2222..55
34. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
RRIISSPPOOSSTTAA PPEERRIIFFEERRIICCAA aallllaa IIPPEERRGGLLIICCEEMMIIAA
IPERGLICEMIA CCaappaacciittàà ddii
uuppttaakkee ddeell
gglluuccoossoo ddaa
ppaarrttee ddeeii
tteessssuuttii
bbeerrssaagglliioo
Genetica
Adipe viscerale (-)
Attività fisica (+)
CCaappiillllaarriizzzzaazziioonnee (+)
Glicemia (-)
FFA circolanti (-)
Fumo (-)
Farmaci
risposta insulino
dipendente
(sempre attiva) e
insulino
indipendente
(soprattutto
in attività fisica
e digiuno)
35. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
RISPOSTA PERIFERICA ALL’ INSULINA -- FFIISSIIOOLLOOGGIIAA
La risposta all’ insulina ed in generale della capacità di uptake del
glucoso negli organi bersaglio (in particolare tessuto muscolare) a
seguito di modificazioni glicemiche è fisiologicamente e
continuamente variabile e la sua entità può dipendere da molti fattori.
I fisiologici meccanismi regolatori sono strutturati in modo tale da
aumentare rapidamente l’efficienza della risposta quando c’è
maggiore bisogno (attività fisica, digiuno, ecc) e da diminuirla quando
invece il corpo è in una situazione di abbondanza (riposo, molta
disponibilità di cibo, sovrappeso)
Questa modificazione della risposta è estremamente rapida (ore) nel
caso di digiuno/cibo ma risulta abbastanza veloce (pochissimi giorni)
anche riguardo alla attività fisica
36. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
RISPOSTA PERIFERICA ALL’ INSULINA –– FFIISSIIOOLLOOGGIIAA
Un ruolo determinante nella risposta periferica all’ insulina lo riveste
il GRASSO VISCERALE, che è l’adipe dei visceri, della zona
addominale e dei fianchi.
Il grasso corporeo è infatti suddivisibile in:
1) GRASSO ESSENZIALE (nel midollo osseo, polmoni, milza,
fegato, SNC, intestino). Risulta essere circa il 3% del peso tot in
uomini e 12% nella donne. Queste percentuali corrispondono ai
valori minimi compatibili con uno stato di salute
2) GRASSO VISCERALE O DI DEPOSITO (nel sottocute e nei
dintorni dei visceri a scopo protettivo). Risulta essere circa il
12% del peso tot in uomini e 15% nella donna.
37. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
Viene considerata una situazione di eccesso di grasso
viscerale quella caratterizzata da
> 22% di massa grassa corporea in sesso maschile
> 30% di massa grassa corporea in sesso femminile
oppure una circonferenza addominale
> di 102 cm nel sesso maschile
> di 88 cm nel sesso femminile
ooppppuurree uunn rraappppoorrttoo circonferenza vita/fianchi
> 00..99 nneell sseessssoo mmaasscchhiillee
> 11 nneell sseessssoo ffeemmmmiinniillee
38. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
Il grasso viscerale non rappresenta infatti un semplice
deposito ma un vero e proprio organo endocrino.
Un aumento della quantità del grasso (TRG) negli adipociti a
questo livello crea:
1) aumento dei FFA in circolo che competono con glucoso a livello
di adipociti e miociti e quindi creano insulino resistenza per
minor capacità di uptake glucoso
2) stress endoplasmico con liberazione di citochine tipo leptina,
adiponectina, resistina, IL-6, TNF α, PAI 1, IL-E, PCR,
fibrinogeno. Questo rilascio a sua volta crea
a) stato proinfiammatorio e procoagulativo (fattore di rischio CV)
b) riduzione della vasodilatazione microvascolare con riduzione
della capillarizzazione e tendenza all’ ipertensione
c) modulazione del segnale insulinico periferico post recettoriale
(mediatori IRS – 1, IRS - 2 e P – 3kinasi) con insulino resistenza
generalizzata ma in particolare a livello del tessuto muscolare.
39. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
RISPOSTA PERIFERICA ALL’ INSULINA –– FFIISSIIOOLLOOGGIIAA
Oltre al grasso viscerale, altro importante modulatore della risposta periferica
all’insulina ed in generale della capacità di uptake del glucoso cellulare
è rappresentato dalla attività fisica (contrazione muscolare), che crea
nel miocita sia in modo diretto (attivazione enzimatica) che indiretto (regolazione
della trascrizione genica) un aumento del trasporto di glucoso
40. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
RISPOSTA PERIFERICA ALL’ INSULINA -- FFIISSIIOOLLOOGGIIAA
Sia in topi (Seider er at, 1982) che in uomini sani (Heath et al, 1983) è
stato dimostrato il veloce adattamento della risposta insulinica ad una
condizione di attività fisica così come ad una condizione di
sedentarietà.
In particolare Kovisto et al (J. Clin. Invest. – 1993; 4:1623-31) hanno
dimostrato già nel lavoro “Mechanismo of enanched insulin sensitivity
in athletes. Increased blood flow, muscle glucose transport protein
(Glut – 4) concentration and glicogen synthase activity” un AUMENTO
del 32% dell’ indice della sensibilità insulinica legata alla attività fisica
e misurata con il clamp euglicemico iperinsulinemico che si mantiene
fino a 72 h post esercizio
41. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EZIOPATOGENESI DDIIAABBEETTEE TTIIPPOO 22
Una eventuale situazione di protratta insulino resistenza
periferica legata in modo variabile a
1) fattori genetici
2) aumento del grasso viscerale
3) mancanza di attività fisica
costringe per lungo tempo il pancreas endocrino ad un
surplus di secrezione di insulina per provare a
mantenere una corretta omeostasi glicemica, con il
risultato di un progressivo sfiancamento delle cellule β
che alla fine può portare anche ad un deficit quasi totale
di produzione di insulina.
42. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EZIOPATOGENESI DDIIAABBEETTEE TTIIPPOO 22
Da un punto di vista eziopatogenetico, quindi, nel diabete tipo 2 si sommano
progressivamente con il tempo le conseguenze della
1) insulino resistenza periferica con conseguente iperinsulinemia
2) successiva iperglicemia e talvolta, ancora più oltre, a quelle legate al
3) deficit assoluto di insulina
43. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EZIOPATOGENESI DIABETE TIPO 2
CONSEGUENZE DELLA INSULINO RESISTENZA
1) Aumento della produzione di insulina per mantenere l’
omeostasi glicemica (iperinsulinemia)
CONSEGUENZE DELLA IPERINSULINEMIA
1) Vasodilatazione continua con disfunzione endoteliale e quindi
una alterazione del sistema nitrergico (NO) con tendenza allo
sviluppo di ipertensione
2) Aumento della ritenzione di Na con tendenza allo sviluppo di
ipertensione
2) Aumento spessore pareti miocardiche (ipertrofia Vsx) e
spessore miointimale carotideo
3) Aumento tono simpatico
4) Aumento mortalità CV indipendentemente dai fattori di rischio
tradizionali
44. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
CONSEGUENZE DELLA IIPPEERRGGLLIICCEEMMIIAA
1) Glucotossicità con
- Disfunzione mitocondriale con riduzione dell’ ATP
cellulare, delle proteine di fusione e dell’ossidazione
lipidica. Si ha tendenza alla deposizione lipidica
intracellulare e alla riduzione delle fibre muscolari di tipo
I (sarcopenia), tra l’ altro le più sensibili all’azione dell’
insulina, con ulteriore peggioramento della insulino
resistenza
- Disfunzione citoplasmatica
- Aumento dei radicali liberi
45. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
CONSEGUENZE DELLA IIPPEERRGGLLIICCEEMMIIAA:
2) Glicazione proteine delle pareti vasali con
microangiopatia e alterazione endoteliale
3) Aumento del livello di TRG in VLDL (dislipidemia) ccoonn
pprroodduuzziioonnee ddii LLDDLL ppiiccccoollee ee ddeennssee ddaa ppaarrttee ddeell ffeeggaattoo,,
ccaarraatttteerriizzzzaattee eelleevvaattii lliivveellllii ddii aappoolliippoopprrootteeiinnee BB,, ppiiùù
aatteerrooggeennee aa ppaarriittàà ddii vvaalloorrii ddii LLDDLL cciirrccoollaannttii ppeerrcchhéé
tteennddoonnoo aa ppaassssaarree ppiiùù ffaacciillmmeennttee aa lliivveelllloo ddeellllaa ppaarreettee
aarrtteerriioossaa.. QQuueessttoo pprroovvooccaa iill ssuuoo ccooiinnvvoollggiimmeennttoo nneellllaa
ppaattooggeenneessii ddeellllaa lesione ateromasica
iinnddiippeennddeenntteemmeennttee ddaaggllii aallttrrii ffaattttoorrii ddii rriisscchhiioo
46. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE TIPO 2
iperinsulinemia, iperglicemia, eccesso di grasso viscerale
mancanza di attività fisica, genetica
Stato proinfiammatorio-coagulativo
Ipertensione
Dislipidemia
Alterazione endoteliale
Glucotossicità cellulare
Glicazione pareti vasali
Sovrappeso
AUMENTO
RISCHIO
CARDIOVASCOLARE
48. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE -- CCOOMMPPLLIICCAANNZZEE
Complicanze cardiovascolari: 80% della mortalità tot associata al diabete
49. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
FFaattttoorrii ddii rriisscchhiioo
ccaarrddiioovvaassccoollaarree ((lliinneeee
gguuiiddaa 22000077 EEuurrooppeeaann
SSoocciieettyy ooff HHyyppeerrtteennssiioonn//
EEuurrooppeeaann SSoocciieettyy ooff
CCaarrddiioollooggyy))
DDiiaabbeettee ==
eeqquuiivvaalleennttee
iisscchheemmiiccoo
50. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
Rischio cardiovascolare aggiunto (rischio di eventi CV fatali o non fatali
entro 10 anni):
BASSO: <15%
MODERATO: 15 – 20%
ELEVATO: 20-30%
MOLTO ELEVATO: > 30%
51. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
COSA FARE DOPO UNA DIAGNOSI DDII DDIIAABBEETTEE TTIIPPOO 22 ??
54. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
Solo iinn ccaassoo ddii iinnssuuffffiicciieennttee ccoonnttrroolllloo mmeettaabboolliiccoo ssii aaggggiiuunnggee iinn
sseegguuiittoo llaa
TTEERRAAPPIIAA FFAARRMMAACCOOLLOOGGIICCAA ppeerr ooss ee//oo IINNSSUULLIINNOO tteerraappiiaa..
TTaallee iinntteerrvveennttoo mmeeddiiccoo,, qquuiinnddii,, nnoonn ddeevvee eesssseerree aassssoolluuttaammeennttee
ssoossttiittuuttiivvoo ddeellll’’aattttiivviittàà ffiissiiccaa ee ddeellllaa ddiieettootteerraappiiaa bbeennssìì ssoolloo
ccoommpplleemmeennttaarree
55. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
FARMACI per os (IPOGLICEMIZZANTI)
a) INSULINO-STIMOLANTI (secretagoghi). Provocano un aumento
della produzione dell’insulina da parte delle cellule beta.
Sono le SULFANILUREE (glibencamide, glimepiride, emivita più
lunga) e i GLINIDI (più recenti, es rapaglinide e nateglinide, emivita
più breve).
Si usano in genere ai pasti, sono contro indicati in gravidanza,
malattie renali, malattie epatiche.
Possono creare qualche rischio di ipoglicemia e, soprattutto le
sulfaniluree, possono creare riduzione della FEV cardiaca e minor
protezione ischemica miocardio. Ideale quindi l’uso dei glinidi, sia
per l’ emivita più breve che per minor impatto sulla funzionalità
cardiaca
56. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
FARMACI per os (IPOGLICEMIZZANTI)
b) INSULINO SENSIBILIZZANTI. Provocano un potenziamento
della ricezione del segnale insulinico in periferia.
BIGUANIDI (metformina, sopprime la produzione di glucosio da
parte del fegato). Si usa classicamente in obesi, magari in
associazione con sulfaniluree. Non crea rischio di ipoglicemia ma
può dare diarrea e acidosi lattica. Sembra assicurare un effetto di
prevenzione cardiovascolare anche indipendentemente dalla
riduzione della glicemia. Da non usare in epatopatie, in etilisti, in
coloro con ipossiemia (es BPCO) ed in scompenso cardiaco.
TIAZOLIDINDIONI (rosiglitazone e pioglitazone). Si legano a
recettori nucleari (PPAR) che attivano sequenze del DNA
trascrivendo dei messaggeri che creano un aumento della
sensibilità all’azione dell’insulina. Possono dare aumento di peso e
ritenzione idrica, per cui vanno evitati in scompenso cardiaco. Si
usano in genere in alternativa a metformina.
57. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
FARMACI per os (IPOGLICEMIZZANTI)
cc) RIDUTTORI ASSORBIMENTO INTESTINALE GLICIDI
INIBITORI alfa glicosidasi intestinale (acarbose, miglitolo). Utilizzati pre
pasto
d) ATTIVATORI INCRETINE
58. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
INCRETINE ((IINNtteessttiinnee sseeCCRREETTiioonn iinnssuulliinn))
Ormoni (GIP – Glucose dipendent Insulinotropic Polipeptide – e GLP
1 e 2 - Glucagon Like Peptide) rilasciati nel sangue da parte
dell’intestino a seguito di un pasto, servono a stimolare le cellule β
alla produzione di insulina in risposta alla glicemia.
L’effetto incretinico è quello misurabile dalla differenza di risposta
insulinica tra l’introduzione di glucosio per os e quella ev.
Le incretine hanno anche azione anti apoptosi sulle cellule β,
aumento della sensibilità periferica all’insulina, azione sul SNC
(sazietà) ed effetti benefici cardiovascolari (ancora in fase di studio).
60. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
LA PPRREESSCCRRIIZZIIOONNEE DDEELLLL’’
EESSEERRCCIIZZIIOO FFIISSIICCOO NNEELL DDIIAABBEETTEE
TTIIPPOO 22
61. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EFFETTI DELL’ ESERCIZIO FISICO –– TTRRAASSDDUUZZIIOONNEE DDEELL
SSEEGGNNAALLEE
GENOTIPO
Trasduzione, cioè trasferimento di segnali e
sollecitazioni dall’ esterno all’ interno
cellula con attivazione di cascate enzimatiche
(della fosfatasi, della chinasi, segnali citosolici,
segnali nucleari, ecc) che creano
a) IMMEDIATE MODIFICAZIONI METABOLICHE
b) SUCCESSIVA MODIFICAZIONE DELL’ ATTIVITA’ GENICA (regolazione
della attivazione e/o trascrizione di geni)
FENOTIPO
62. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EFFETTI DELL’ ESERCIZIO FISICO – TRASDUZIONE DDEELL SSEEGGNNAALLEE
63. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EFFETTI DELL’ EESSEERRCCIIZZIIOO FFIISSIICCOO
In risposta all’attività fisica, nei miociti si creano una molteplicità
di segnali di trasduzione (NETWORK) che creano un adattamento cellulare sia
in modo diretto che attraverso la modulazione dell’ espressione genica
64. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EFFETTI DELL’ EESSEERRCCIIZZIIOO FFIISSIICCOO
Uno dei principali (non certo l’unico) meccanismi di trasduzione del miocita è
rappresentato dall’ AMP kinasi che si inattiva/attiva a seguito del glicogeno
muscolare (monitor stato energetico dei muscoli) e della contrazione
muscolare (monitor delle richiesta funzionali).
65. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EFFETTI DELL’ EESSEERRCCIIZZIIOO FFIISSIICCOO
L’attivazione del AMPK crea a sua volta l’ attivazione di una cascata fosforilativa di
proteine che agiscono metabolicamente nel miocita sia in modo diretto
(attivazione enzimatica) che indiretto (regolazione della trascrizione genica)
66. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EFFETTI DELL’ EESSEERRCCIIZZIIOO FFIISSIICCOO
Meccanismi di uptake del glucoso da parte del miocita e loro regolazione
67. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
REGOLAZIONE DELLA CAPACITA’ DI UUPPTTAAKKEE DDII GGLLUUCCOOSSOO
DDAA PPAARRTTEE DDEELL MMIIOOCCIITTAA
A riposo e nel post prandiale: l’ uptake del glucoso dipende in gran parte
dal meccanismo insulinico (l’ unico che viene compromesso nel diabete
tipo 2)
Durante-dopo esercizio fisico: dipende in egual misura
dal meccanismo insulinico e da quello non insulinico, dal
momento che vi è la necessità sia di liberare in circolo il glucosio
dal fegato che di aumentare l’ uptake del glucoso da parte dei miociti
68. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EFFETTI DELL’ ESERCIZIO FFIISSIICCOO SSUULLLLAA
CCAAPPAACCIITTAA’’ DDEELL MMIIOOCCIITTAA DDII UUPPTTAAKKEE
DDEELL GGLLUUCCOOSSOO
La contrazione muscolare crea in modo sia diretto,
immediato, che tramite trasduzione con
modificazione dell’espressione genica,
1) aumento dell’attività della AMP chinasi e della MAP (mitogenic
activated protein) chinasi (così come di altre vie di transduzione,
ad es calcineurina, PKC, ecc) con aumento del trasporto del glucoso
attraverso la MP del muscolo scheletrico grazie alla traslocazione
dei recettori GLUT-4 dal citosol alla superficie della cellula (ed alla
neostintesi).
Questo effetto è quindi NON INSULINO dipendente
((lliivveelllloo ddii EEVVIIDDEENNZZAA AA))
69. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EFFETTI DELL’ ESERCIZIO FFIISSIICCOO SSUULLLLAA
CCAAPPAACCIITTAA’’ DDEELL MMIIOOCCIITTAA DDII UUPPTTAAKKEE
ddeell GGLLUUCCOOSSOO
2) Aumento del sistema nitrergico con aumento della produzione di
NO da parte dell’endotelio che crea aumento del letto capillare,
riduzione dei valori pressori e incentivazione dell’attività di
trasporto del glucosio da parte del miocita, sempre attraverso i
recettori GLUT-4
Anche questo effetto è quindi NON INSULINO dipendente (livello
di EVIDENZA A)
70. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EFFETTI DELL’ ESERCIZIO FFIISSIICCOO SSUULLLLAA
CCAAPPAACCIITTAA’’ DDEELL MMIIOOCCIITTAA DDII UUPPTTAAKKEE GGLLUUCCOOSSOO
3) In misura minore, aumento della trasduzione mediata dal
meccanismo insulinico (aumento segnale post recettoriale, che
coinvolge i mediatori IRS1, IRS2 e PI-3 Kinasi) e aumento
anche del numero dei recettori insulinici. Anche questa via si
traduce in una traslocazione dei recettori GLUT - 4 dal citosol alla
superficie della cellula ed in una loro neosintesi.
Questi effetti totali (1+2+3) sono quantificabili con un aumento
significativo della capacità di uptake del glucoso da parte del miocita
ottenibile in modo acuto dopo ogni attività fisica ed in modo
continuativo in caso di prosecuzione costante di essa. Questo aumento
è massimo per 48 h e si può mantenere in parte fino a 72 h dopo
qualunque esercizio che preveda una contrazione muscolare (livello di
EVIDENZA A)
71. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
ALTRI EFFETTI DELL’ EESSEERRCCIIZZIIOO FFIISSIICCOO
1) Ipertrofia muscolare attraverso aumento di IGF1 e Mechano Growth
Factor che creano anche attivazione delle cellule satelliti e iperplasia.
Questo aumento di massa muscolare, presente in maggior misura
dopo attività contro resistenza, crea un aumento della massa magra
corporea e quindi del matabolismo basale, un aumento del tessuto
sensibile all’insulina, una riduzione della sarcopenia legata
all’invecchiamento.
2) Aumento dell’ ossidazione degli A.G. da parte del muscolo con
aumento anche della sua possibilità di stoccaggio lipidico, sempre
legato all’ insulina
3) Aumento del dispendio calorico giornaliero e quindi aumento della
mobilizzazione del grasso viscerale e, attraverso la sua
diminuzione, riduzione dell’ insulino resistenza periferica e dello
stato proinfiammatorio e procoagulativo
72. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
ALTRI EFFETTI DELL’ EESSEERRCCIIZZIIOO FFIISSIICCOO
4) Riduzione della PA per diminuzione del grasso corporeo e per
aumento dell’attività del sistema nitrergico
5) Miglioramento del quadro lipidico (aumento di HDL, riduzione di LDL,
della colesterolemia tot e dei trigliceridi)
6) Miglioramento dello stato pro infiammatorio e procoagulativo
anche attraverso meccanismi emoreologici diretti
73. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
EFFETTI DELL’ EESSEERRCCIIZZIIOO FFIISSIICCOO
Aumento risposta del
miocita all’ insulina
Aumento capacità di uptake
glucoso non insulino
dipendente
Aumento capacità miocita di
ossidazione glucoso
Es.
Fisico
Riduzione di altri fattori di rischio CV
Riduzione glicemia
Riduzione insulinemia
74. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
QUALE/QUANTA ATTIVITA’ FISICA NEL DIABETE TIPO 2?
Aerobica Stretching e mobilizzazione
Anaerobica
Pesistica
Corsi in palestra
Nuoto
Spinning
75. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
QUALE/QUANTA ATTIVITA’ FISICA NEL DIABETE TIPO 2?
L’obiettivo nella prescrizione dell’ esercizio fisico come terapia del
diabete di tipo 2 deve essere quello di:
a) Assicurare un buon controllo della glicemia senza indurre
ipoglicemie
b) Abbassare la lipemia
c) Abbassare la pressione arteriosa
d) Ridurre il grasso viscerale
Tutto questo al fine di prevenire o ritardare le complicanze
croniche del diabete migliorando quindi la qualità e l’aspettativa
di vita
76. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
Cos’è l’attività fisica?
E’ un movimento del corpo prodotto dalle contrazioni del muscolo
scheletrico (volontario) attraverso il consumo di energia
(dispendio calorico)
Quale aspetto dell’attività fisica produce effetti più
importanti riguardo alla eziopatogenesi del diabete tipo
2?
Abbiamo infatti già visto che l’aumento della capacità di uptake del
glucoso (sia insulino dipendente che non) è legata direttamente alla
contrazione muscolare. Risulta quindi l’ entità (intesa come volume
di lavoro totale) dell’attività fisica l’elemento fondamentale della
sport terapia in questi soggetti.
Questo quindi coinvolge a tutto tondo sia esercizi di tipo
aerobico/anaerobico prevalentemente isotonici, che esercizi contro
resistenza.
77. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
QUALE/QUANTA ATTIVITA’ FISICA NEL DIABETE TIPO
2?
Numerosi studi, i più importanti dei quali sono quelli randomizzati di Ronald J.
Sigal e coll (Ottawa) pubblicati nel 2002 su “Diabetes” vol 51 suppl 2 e nel
2007 su “Annals of Internal Medicine” 147 (6): 357 – 369, hanno dimostrato
che:
L’esercizio fisico più efficace nel raggiungere gli obbiettivi terapeutici
nel diabete tipo 2 è quello di tipo aerobico (esercizi che mettano in
movimento grandi gruppi muscolari, che provocano quindi
contrazione muscolare ma anche la riduzione del grasso viscerale, il
miglioramento dell’ assetto lipidico, la riduzione dei valori pressori,
l’aumento delle fibre I che sono più sensibili all’azione della insulina)
rispetto a quello di tipo isometrico (contro resistenza, che agisce
quindi solo attraverso la contrazione muscolare), ma risultati positivi
riguardo al controllo glicemico si hanno anche in questo secondo
caso ed il massimo dei risultati si ottiene comunque con un
programma di lavoro che preveda entrambe le tipologie di
attività fisica (livello ddii eevviiddeennzzaa BB))
78. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
QUALE/QUANTA ATTIVITA’ FISICA NEL DIABETE TIPO 2?
Altri studi, tra cui una metanalisi di Boulè NG, Haddad E, Kenny P,
Wells Ga e Sigal RJ “Metanalysis of the effect of structured
exercise training on cardiorespiratory fitness in type 2 diabetes
mellitus” pubblicata su Diabetologia (2003) (46-8: 1071-81), hanno
dimostrato che l’ intensità dell’esercizio fisico predice la
riduzione della glicemia maggiormente rispetto al volume
dell’esercizio
79. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
LE ESPERIENZE ITALIANE
Studio di DI LORETO et al (gruppo del Prof De Feo, Perugia) “Make your
diabetic patients walk: long term impact of different amounts of physical activity
on type 2 diabetes”. DIABETES CARE, 28: 1295-1302, 2005
179 diabetici tipo 2, maschi, età compresa tra 61 e 63 anni, simile peso,
durata malattia e parametri metabolici (PA, trigliceridi, Hb glicosilata,
rischio coronarico, peso, adipe viscerale, FC, glicemia, LDL e HDL).
Divisi in 6 gruppi sottoposti ad attività fisica aerobica di diversa
intensità, seguiti per due anni. Il miglioramento è risultato
proporzionale ai METs. E’ stato calcolato anche il costo dei
pazienti: vi è una riduzione spesa sanitaria pro capite (farmaci, esami,
ricoveri, ecc) proporzionale ai METs. In due anni il camminare 5 Km al
giorno ha ridotto i costi sanitari pro capite di 2000 €
80. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
Documento congiunto
della Società
Italiana di Diabetologia
(SID), dell’ Associazione
dei medici diabetologici
(AMD) e della
Società Italiana
di Medicina Generale
(2010)
LLEE EESSPPEERRIIEENNZZEE
IITTAALLIIAANNEE
81. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
LE EESSPPEERRIIEENNZZEE IITTAALLIIAANNEE
82. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
LE EESSPPEERRIIEENNZZEE IITTAALLIIAANNEE
83. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
QUALE/QUANTA ATTIVITA’ FISICA NEL DIABETE TIPO 2?
American Diabetes Association
ha sviluppato insieme con la
American College of Sports Medicine
Un “joint position statement” nel
2010 riguardo all’attività fisica
nel contesto del diabete tipo 2.
Tale documento è stato pubblicato
contemporaneamente su
“Diabetes Care” e su “Medicine
and Science in Sport Exercise”.
84. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
QUALE/QUANTA ATTIVITA’ FISICA NEL DIABETE TIPO 2?
Il “planel” di nove esperti ha sottolineato le evidenze scientifiche che
dimostrano l’importanza della pratica regolare dell’ esercizio fisico e
del fitness per prevenire e curare il diabete di tipo 2, sia in termini di
controllo glicemico, che di lipemia, di pressione arteriosa, di rischio di
eventi cardiovascolari, che in generale sulla qualità della vita e sulla
morbidità/mortalità, codificando le raccomandazioni su:
-Che tipo di attività fisica svolgere come prevenzione e come
cura del diabete tipo 2, sia nelle forme non complicate che in quelle
con complicazioni
-Che tipo di accertamenti è consigliabile eventualmente svolgere
prima di intraprendere l’ attività fisica in questi casi
-Che accorgimenti sono da utilizzare in questi casi
-Il livello di evidenza di ogni effetto acuto e cronico dell’attività fisica
nel diabete tipo 2
85. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
Effetti acuti dell’ esercizio fisico nel diabete tipo 2
86. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
Effetti cronici dell’ esercizio fisico nel diabete tipo 2
87. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
VALUTAZIONE PRELIMINARE ALL ‘ATTIVITA’ FISICA NNEELL DDIIAABBEETTEE TTIIPPOO 22
Dovrebbe comprendere:
- Valutazione del compenso metabolico
- Valutazione di eventuale presenza di complicanze conosciute
o misconosciute legate alla patologia (mal cardiovascolare,
ipertensione, neuropatia, nefropatia, retinopatia)
- Personalizzazione programma di lavoro in base a quanto sopra
ed al livello di fitness del soggetto
88. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
VALUTAZIONE PRELIMINARE ALL ‘ATTIVITA’ FISICA NNEELL DDIIAABBEETTEE TTIIPPOO 22
SVOLGERE ECG DA SFORZO (ed eventuale ECOCUORE) PRIMA DI INIZIARE
ATTIVITA’ E PERIODICAMENTE?
raccomandazioni ADA- ACSM così come quelle della S.I.D. non ritengono
necessario lo svolgimento di tale esame di routine ma solo dopo una valutazione
personalizzata.
Motivi che dovrebbero spingere alla effettuazione del test sono:
Età superiore a 40 anni
Soggetto molto sedentario
Presenza di fattori di rischio CV multipli
Valori pressori non ottimali
Presenza o sospetto di complicanze
89. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
ESPERIENZE
INDICAZIONI
RACCOMANDAZIONI
PROGRAMMA DI LAVORO
IDEALE
VALUTAZIONE INDIVIDUALIZZATA
90. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
ATTIVITA’ FISICA NNEELL DDIIAABBEETTEE TTIIPPOO 22
Il principio fondamentale deve essere sempre quello della
individualizzazione (sia nella stesura del lavoro iniziale che della successiva
progressione) in riferimento alla tipologia del soggetto, sulla base della
anamnesi, dei dati clinici, dei risultati del test CPET, ecc.
E’ provato (livello di evidenza B) che i soggetti con diabete tipo 2
hanno molta più compliance e quindi molti più risultati nella loro
sport terapia se sono supervisionati nella loro attività (minori errori
nella pratica, maggiore motivazione)
Anche l’uso del podometro va incoraggiato, perché si è visto che
tende ad accrescere l’attività fisica del soggetto di un 27% in più
rispetto al suo non uso, in quanto fornisce un obiettivo
(es 10.000 passi, equivalenti a circa 40 minuti di camminata)
91. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
PROGRAMMA DI LAVORO IDEALE nneell ddiiaabbeettee ttiippoo 22::
1)
INCENTIVARE IL MOVIMENTO NELLE ATTIVITA’ QUOTIDIANE
INCENTIVARE ESERCIZI DI FLESSIBILITA’, MOBILITA’
ARTICOLARE E STRETCHING
2)
ATTIVITA’ FISICA DI TIPO PREVALENTEMENTE ISOTONICO
(FITNESS CARDIOVASCOLARE)
3)
ATTIVITA’ FISICA CONTRO RESISTENZA
4)
92. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
AATTTTIIVVIITTAA’’ FFIISSIICCAA DDII TTIIPPOO PPRREEVVAALLEENNTTEEMMEENNTTEE
IISSOOTTOONNIICCOO
Test CPET: una opzione in più per personalizzare la “posologia” della pillola
dell’esercizio fisico
93. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
AATTTTIIVVIITTAA’’ FFIISSIICCAA DDII TTIIPPOO PPRREEVVAALLEENNTTEEMMEENNTTEE
VO2max
IISSOOTTOONNIICCOO
70%
100%
50%
40%
DISLIPIDEMIE
DIABETE II
OBESITA
’
IPERTENSION
E ARTERIOSA
60%
40%
LINEE LLLIIINNNEEEEEE GGGGUUUUIIIIDDDDAAAA CCCCLLLLAAAASSSSSSSSIIIICCCCHHHHEEEE
94. GGUUIIDDAATTAA DDAA AATT EE
AT
70-90%
PCR
VO2max
IINNTTEENNSSIITTÀÀ
PPCCRR
40-60%
100%
AER. AER-AN
LEGGERO MODERATO PESANTE MASSIMALE
FC
MET
IINNTTEENNSSIITTÀÀ
GGUUIIDDAATTAA DDAA AATT EE
PPCCRR
PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
AATTTTIIVVIITTAA’’ FFIISSIICCAA DDII TTIIPPOO PPRREEVVAALLEENNTTEEMMEENNTTEE IISSOOTTOONNIICCOO
95. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
UUNN LLAAVVOORROO AAEERROOBBIICCOO EEFFFFIICCAACCEE IINN TTUUTTTTII II DDIIAABBEETTIICCII
TTIIPPOO 22
VVOO22 == VVee ** ((FFiiOO22 --
VO2 == VVee ** ((FFiiOO22 --
FFeeOO22))
FFeeOO22))
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
FeO2 = indice di capillarizzazione. Il test CPET fornisce quindi dati che rendono
possibile stilare un programma personalizzato di lavoro per creare un aumento della
capillarizzazione ed una riduzione delle resistenze periferiche e quindi un miglioramento
dell’ insulino resistenza
96. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
IN CASO DI ECCESSO DI ADIPE VISCERALE: il test CPET fornisce
dati sulla percentuale utilizzo grassi durante attività fisica in base ai
calcoli sul QR (quoziente respiratorio) con ottimizzazione del lavoro di
riduzione dell’adipe
VO2max 100%
SSoogglliiaa
aannaaeerroobbiiccaa
PPeerrcceennttuuaallee
uuttiilliizzzzoo ggrraassssii
SSoogglliiaa
aannaaeerroobbiiccaa
PPeerrcceennttuuaallee
uuttiilliizzzzoo ggrraassssii
AT PCR
AEROBICO AER-AN PREV-AN MASSIMALE
97. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
AATTTTIIVVIITTAA’’ FFIISSIICCAA DDII TTIIPPOO PPRREEVVAALLEENNTTEEMMEENNTTEE
IISSOOTTOONNIICCOO
((FFIITTNNEESSSS CCAARRDDIIOOVVAASSCCOOLLAARREE))
1) Ideali 5 sedute settimanali di esercizi aerobici come
camminata/corsa/nuoto/ciclette e altri attrezzi simili per un volume
totale di almeno 150 minuti di attività moderata (fino al 60% del VO2 max
o 5 METs x min o, meglio, lavoro di combustione dei grassi e di
Capillarizzazione indicato dal CPET). Non sono comunque di principio
considerabili controindicate anche attività più vigorose, magari
intercalate al programma sopra menzionato, perché abbiamo visto
che il controllo glicemico è legato anche all’intensità oltre al volume
del lavoro fisico. Il tipo di attività da consigliare dipende anche da
eventuali problematiche presenti nel soggetto oltre al controllo
glicemico (es ipertensione?)
2) Evitare più di due giorni consecutivi di assenza di attività fisica
(gli effetti sull’ insulino resistenza sono transitori)
98. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
ATTIVITA’ FISICA CCOONNTTRROO RREESSIISSTTEENNZZAA
1) Raccomandate 2 – 3 sedute settimanali evitando che siano
svolte in giorni consecutivi
2) Ogni seduta di lavoro dovrebbe prevedere almeno 5 fino a 10 tipi di
esercizi che coinvolgano i principali gruppi muscolari (arti, tronco, core).
Iniziare con 2 serie di 8-12 ripetizioni con carichi che permettano di
arrivare alla fine delle ripetizioni con stanchezza muscolare. In
seguito aumentare progressivamente le serie (fino a quattro) per
poi aumentare il carico
3) Con l’andare del tempo, il lavoro può essere improntato a
circuito,in modo da fornire anche un maggiore stimolo cardiovascolare
4) Ovviamente è sempre fondamentale una personalizzazione del
programma (es, in iperteso aumentare le ripetizioni e ridurre i
carichi)
99. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
ESERCIZIO FFIISSIICCOO CCOOMMEE
PPRREEVVEENNZZIIOONNEE
DDEELL DDIIAABBEETTEE TTIIPPOO 22
100. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che
1) la modifica dello stile di vita con l’esecuzione di costante attività fisica di
moderata intensità unita ad una moderata perdita di peso riduce l’
incidenza del diabete mellito tipo 2 in soggetti a forte rischio di sviluppare la
malattia (EVIDENZA di TIPO A)
2) Almeno 150 minuti ogni settimana di moderata-vigorosa attività fisica
prevengono l’ insorgenza del diabete tipo 2 (EVIDENZA di TIPO A)
3) L’attività fisica crea un minor sviluppo di diabete gestazionale e
riduzione della glicemia (EVIDENZA di TIPO B)
4) Una quantità di esercizio fisico di 150 minuti settimanali con
aggiunta della perdita di peso del 5% ha come effetto il 58% in meno
di evoluzione di situazioni di IGT (alterata tolleranza al glucosio) verso
un diabete tipo 2 (EVIDENZA DI TIPO B)
101. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
ESERCIZIO FISICO COME PREVENZIONE DDEELL DDIIAABBEETTEE TTIIPPOO 22
102. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
ESERCIZIO FFIISSIICCOO NNEELL
DDIIAABBEETTEE TTIIPPOO 22
CCOOMMPPLLIICCAATTOO
103. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE TTIIPPOO 22 CCOOMMPPLLIICCAATTOO
Le raccomandazioni della ADA- ACSM sottolineano chiaramente che
la presenza di complicanze diabetiche (malattia cardiovascolare,
microalbuminuria fino a insufficienza renale, neuropatia, retinopatia, ecc)
o di obesità NON deve essere usata come scusa per evitare ai medici di
raccomandare ai pazienti con diabete tipo 2 di svolgere una attività
fisica.
Ovviamente in questi casi c’è, a maggior ragione ancora, l’assoluta
necessità di una attenta personalizzazione del programma
di lavoro
104. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
“Guida alla prescrizione dell’esercizio fisico nella malattia diabetica” (2003)
105. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE CON COMPLICANZE ED ATTIVITA’ FISICA
106. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE CON COMPLICANZE ED ATTIVITA’ FISICA
MAL. CARDIOVASCOLARE CONOSCIUTA: adattare il livello di intensità ed
il tipo di esercizio
RETINOPATIA PROLIFERANTE: evitare attività fisiche con contatti,
evitare esercizi troppo intensi o comunque esercizi che tendano
ad aumentare la pressione intraoculare
NEFROPATIA: evitare attività anaerobiche ed adattare il livello
di intensità
NEUROPATIA PERIFERICA: ispezionare sempre i piedi per valutare
l’eventuale presenza di ulcere o pre ulcere, svolgere test
baropodometrici e posturologici, privilegiare attività in scarico
(ciclette, nuoto)
107. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE CON COMPLICANZE ED ATTIVITA’ FISICA
NEUROPATIA AUTONOMICA: data la presenza di limitate capacità di
performance e il rischio CV doppio, personalizzare il livello di
intensità (es svolgere test CPET per valutare la HR, pensare al rischio
di ipo o ipertensione dopo sforzo, ecc) e curare molto l’idratazione e
l’ambiente di svolgimento della attività (evitare troppo caldo o troppo
freddo)
IPERGLICEMIA pre attività fisica (rara): aggiustare la terapia/
alimentazione e curare bene l’idratazione
CHETOACIDOSI pre o durante attività fisica (rara): aggiustare la
terapia/alimentazione ed evitare attività anaerobiche
IPOGLICEMIA pre o durante attività fisica (rara, può capitare più
facilmente nel caso di uso insulina o farmaci secretagoghi): assumere
carboidrati ed aggiustare la terapia farmacologica
108. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE CON COMPLICANZE ED ATTIVITA’ FISICA
SINTOMI IPERGLICEMIA:
BBooccccaa sseeccccaa,, sseettee iinntteennssaa,, ddoolloorrii aaddddoommiinnaallii,, eevveennttuuaallee
vvoommiittoo,, aalltteerraazziioonnee ccoosscciieennzzaa,, iirrrreeqquuiieetteezzzzaa,, ssttaattoo
ccoonnffuussiioonnaallee,, ppoollssoo ddeebboollee ee rraappiiddoo,, ppeellllee rroossssaa ee ccaallddaa ee
sseeccccaa,, ppoolliiuurriiaa ccoonn ddiissiiddrraattaazziioonnee
SINTOMI IPOGLICEMIA:
CCeeffaalleeaa,, vveerrttiiggiinnii,, ttrreemmoorrii,, aaggiittaazziioonnee,, iirrrriittaabbiilliittàà,, ddeeffiicciitt
ccoonncceennttrraazziioonnee,, ppeellllee ppaalllliiddaa ee ffrreeddddaa ee ssuuddaattaa,, ssvveenniimmeennttoo
ffiinnoo aa ccoonnvvuullssiioonnii ee ccoommaa
109. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
DIABETE CON COMPLICANZE ED ATTIVITA’ FISICA
Per evitare il rischio di ipoglicemia (< 60), possibile soprattutto in
coloro che svolgono terapia con insulina o con insulino stimolanti
(sulfaniluree e glinidi), la glicemia va misurata nel pre e nel post
esercizio ed eventualmente va adattata la terapia nei giorni di
allenamento. Va inoltre evitato di iniettare insulina in siti vicini a
muscoli impegnati in attività sportiva per aumento del rilascio in
circolo della stessa e quindi brusca ipoglicemia
L’ ideale è di avere una glicemia come minimo di 120 prima di
iniziare l’ attività fisica (ideale 150-180)
L’esercizio fisico crea una notevole riduzione della glicemia sia
direttamente che indirettamente.
L’ ipoglicemia può essere pericolosa anche perché crea
attivazione adrenergica e maggiori rischi di M.I.
110. PRINCIPI DELLA PRESCRIZIONE
DELL’ESERCIZIO FISICO:
IL DIABETE TIPO 2
GRAZIE DDEELLLL ‘‘AATTTTEENNZZIIOONNEE