SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 13
Baixar para ler offline
Consapevolezza
                                 di ruolo
                              e assunzione
                            di responsabilità

                              Giancarlo Polenghi MCM srl



venerdì 14 settembre 2012
orgazizzazione
                                       aziendale
                    •       Ai fini dello studio della sua organizzazione, l'azienda può essere considerata
                            un sistema socio-tecnico, ossia costituito da

                
 •
 persone (le risorse umane che costituiscono l’organismo personale dell'azienda);
                
 •
 tecnologie (mezzi strumentali)
                
 • e conoscenze e beni immateriali ( know how, cultura, brevetti, marchi).

                In funzione delle opportunità fornite dall’ambiente esterno e tenendo conto dei
                vincoli posti dal medesimo, l’azienda definisce i propri obiettivi.
                Dall’interazione tra risorse umane, tecnologie e beni immateriali deriva il
                comportamento aziendale, rivolto al raggiungimento degli obiettivi, che produce dei
                risultati.




venerdì 14 settembre 2012
comportamento è
                                  funzione di
                    •       delle variabili ambientali, esterne al sistema organizzativo e relative ad aspetti
                            socio-economici, giuridici e culturali dell'ambiente in cui esso opera;

                
 •
 delle variabili di contesto, interne al sistema organizzativo. Queste comprendono:
                
     ◦
 le variabili umane, relative alle caratteristiche delle persone che operano nel
                         sistema organizzativo (qualificazione, atteggiamenti, motivazione);
                
     ◦
 le variabili sociali, ossia l'insieme delle relazioni interpersonali che si creano
                         all'interno del sistema organizzativo;
                
     ◦
 le variabili tecniche, relative alle tecnologie impiegate;
                
     ◦
 le variabili organizzative, ossia le modalità attraverso le quali si realizzano le
                         connessioni tra gli elementi del sistema organizzativo, definendone specifici
                         attributi (i ruoli organizzativi) indipendentemente dalle persone che li
                         impersonano. Sono normalmente considerate variabili organizzative:
                
          ▪
 la struttura organizzativa;
                
          ▪
 i sistemi (o meccanismi) operativi;
                
          ▪
 lo stile di leadership o, più in generale, la cultura organizzativa.



venerdì 14 settembre 2012
• La struttura organizzativa dell'azienda è
                        caratterizzata:



                   • dalla divisione del lavoro;
                
•
dal grouping;
                
•
dai meccanismi di coordinamento;
                
•
dal decentramento.



venerdì 14 settembre 2012
divisione del lavoro
                         •       Connesso al concetto di divisione del lavoro è quello di specializzazione che, secondo la terminologia
                                 introdotta da H. Mintzberg, può essere orizzontale o verticale:
                                 •
         si ha elevata specializzazione orizzontale quando alla posizione sono assegnate poche attività
                                 e/o attività tra loro omogenee (più o meno complesse);
                                 •
         si ha elevata specializzazione verticale quando la posizione ha poca autonomia decisionale,
                                 tenendo presente che, di solito, la complessità delle attività assegnate tende a fare aumentare
                                 l’autonomia.

                Possono così esserci:
                
   •
       posizioni ad alta specializzazione orizzontale e verticale (lavoro operativo);
                
   •
       posizioni a bassa specializzazione orizzontale ed alta specializzazione verticale (lavoro di supervisione);
                
   •
       posizioni ad alta specializzazione orizzontale e bassa specializzazione verticale (lavoro professionale);
                
   •
       posizioni a bassa specializzazione orizzontale e verticale (lavoro direttivo).

                Quando viene diminuita la specializzazione orizzontale si parla di allargamento dei compiti (job enlargement): si
                accorpano all'interno di un ruolo anche mansioni che stanno a monte o a valle nel processo e che
                precedentemente erano affidate a soggetti diversi; si opera, dunque, un'aggregazione orizzontale. Quando, invece,
                viene diminuita la specializzazione verticale si parla di arricchimento dei compiti (job enrichment): vengono
                accorpate all'interno di un ruolo anche attività che appartenevano ad un livello gestionale superiore; si opera,
                dunque, un'aggregazione verticale. Di contro, la rotazione dei compiti (job rotation) è la variazione periodica dei
                compiti assegnati al singolo operatore all'interno di una certa area organizzativa, ossia nell'ambito di ruoli
                similari ma che permettano, comunque, un ampliamento delle conoscenze.



venerdì 14 settembre 2012
Il grouping
                      consiste nel raggruppamento degli organi, secondo un determinato criterio, in
                      unità organizzative alle quali è generalmente preposto un organo di comando (il
                      responsabile dell'unità organizzativa).
                Allo stesso modo le unità organizzative possono essere raggruppate in unità di
                livello superiore; la stessa azienda può essere pensata come il raggruppamento di
                più alto livello, al quale è preposto l'alta direzione (o direzione generale). Nella
                pratica, le unità organizzative nelle quali si articola un'azienda sono variamente
                denominate: "direzioni", "divisioni", "dipartimenti", "settori", "sezioni", "uffici",
                "reparti", "officine", ecc.
                I criteri di raggruppamento possono essere:
                
 •
 in base all'input dei processi aziendali, quando sono raggruppati organi (o unità
                     operative) omogenei in relazione alla funzione, ossia alla natura tecnico-
                     economica delle attività svolte (ad esempio in un'impresa: produzione,
                     marketing, amministrazione e finanza, acquisti, risorse umane ecc.), oppure in
                     relazione alla disciplina (ad esempio, in un ospedale: medicina generale,
                     oculistica, otorinolaringoiatria ecc.) o alla tecnologia impiegata;
                
 •
 in base all'output dei processi aziendali, quando sono raggruppati organi (o unità
                     operative) omogenei in relazione al prodotto oppure al mercato di sbocco del
                     medesimo, alle categorie di clientela o all’area geografica; può farsi rientrare in
                     questa categoria anche il raggruppamento per progetto;
venerdì 14 settembre 2012
gerarchia
                    •       Ai vari livelli di raggruppamento corrispondono livelli di autorità, esercitata
                            dall'organo di comando (superiore) nei confronti degli organi del livello
                            immediatamente inferiore (subordinati) che, a loro volta, possono essere
                            organi operativi o organi di comando di unità organizzative. L'insieme di
                            queste relazioni di autorità costituisce la gerarchia aziendale. Un livello
                            gerarchico è costituito dagli organi di pari grado, collocati lungo la linea
                            gerarchica, che non dipendono gerarchicamente gli uni dagli altri.

                Le strutture organizzative si distinguono in piatte o alte, secondo che abbiano un
                ridotto o più elevato numero di livelli gerarchici.
                Le strutture piatte comportano minori costi, avendo meno posizioni manageriali da
                retribuire; inoltre la minore distanza tra vertice aziendale e organi operativi
                velocizza e rende più tempestivi i processi decisionali e di comunicazione, evitando
                anche distorsioni interpretative.
                L’introduzione delle tecnologie informatiche tende a favorire l’adozione di strutture
                più piatte, perché rende più facile e meno costoso il controllo a distanza ma anche
                l’autocontrollo da parte dell’operatore, al quale possono essere lasciati margini più
                elevati di autonomia decisionale.




venerdì 14 settembre 2012
coordinamento
                       •         Il coordinamento ha, in un certo senso, un ruolo complementare alla divisione del lavoro, avendo lo scopo di:

                
 •
 armonizzare le decisioni e le attività degli organi e delle unità organizzative, tra loro e con gli obiettivi dell’azienda;
                
 •
 assicurare la fluidità delle attività, senza interferenze o disallineamenti temporali;
                
 •
 eliminare la variabilità dei comportamenti, ove non sia desiderabile.
                Il coordinamento è tanto più necessario quanto più i compiti sono complessi - ossia poco strutturati e comportanti eccezioni e scambi di
                informazioni - ed interrelati e quanto più l’organizzazione è complessa e diversificata.

                L’adattamento reciproco opera semplicemente attraverso la comunicazione informale tra i soggetti da coordinare che, in questo modo,
                conservano il controllo del loro lavoro.

                La formalizzazione consiste nell'emissione e comunicazione di documenti scritti che stabiliscono regole vincolanti sulla divisione del lavoro e il
                coordinamento e, in particolare:

                
 •
 quali sono gli organi e le loro relazioni gerarchiche o funzionali (organigrammi);
                
 •
 quali attività devono svolgere (mansionari);
                
 •
 come le devono svolgere (procedure).
                Le organizzazioni che usano la formalizzazione come meccanismo principale di coordinamento sono dette burocrazie. Esse tendono anche ad un
                uso accentuato della gerarchia e al raggruppamento per funzione. Sono favorite da ambienti stabili e poco competitivi nonché da un'elevata
                standardizzazione del prodotto.

                Il rafforzamento delle relazione orizzontali può essere attuato mediante:

                
 •
       la creazione di comitati (o team) permanenti che riuniscono più organi periodicamente;
                
 •
       la creazione di task forces, permanenti o più frequentemente temporanee, che riuniscono più organi per affrontare un determinato
                           problema;
                
 •
       la creazione di posizioni di collegamento, che hanno il compito di favorire le comunicazioni tra unità organizzative;
                
 •
       la creazione di posizioni di integrazione, che hanno autorità funzionale (ossia limitata a determinate attività o questioni, in contrapposizione
                           a quella gerarchica, che è generalizzata) su tutti gli organi coinvolti
                
             ◦
 in un progetto (project manager),
                
             ◦
 in un prodotto (product manager),
                
             ◦
 in un processo (process manager).




venerdì 14 settembre 2012
delega e decentramento
                   La delega è il trasferimento di poteri decisionali e
                   delle corrispondenti responsabilità dall'organo che ne
                   è inizialmente investito (delegante) ad un altro organo
                   (delegato).
                Una struttura organizzativa è caratterizzata da un
                maggiore decentramento quanto più la delega:
                
•
è continuativa e sistematica (non saltuaria od
                   occasionale);
                
•
riguarda decisioni su questioni rilevanti,
                
•
raggiunge i livelli più bassi della gerarchia.


venerdì 14 settembre 2012
strutture
             •       Macrostruttura elementare
         La macrostruttura elementare è caratterizzata da:
         
•
due soli livelli della line gerarchica:
         
 ◦
l'alta direzione;
         
 ◦
le unità operative;

         
•
organi di staff limitati o assenti;
         
•
decentramento limitato o assente.

         È questo lo schema tipico delle piccole organizzazioni, in
         particolare delle piccole imprese dirette personalmente
         dal proprietario-imprenditore


venerdì 14 settembre 2012
strutture
                    •       Macrostruttura polifunzionale

                La macrostruttura polifunzionale (la cosiddetta U-form nella terminologia di O. Williamson) è caratterizzata da:
                
 •
 almeno tre livelli della line gerarchica:
                
      ◦
 l'alta direzione:
                
      ◦
 le direzioni di funzione, formate secondo un criterio di raggruppamento basato sull'input;
                
      ◦
 le unità operative;
                
 •
 organi di staff di solito presenti;
                
 •
 decentramento selettivo verso le direzioni di funzione.
                Questo schema è indubbiamente quello più diffuso: lo si riscontra in moltissime organizzazioni, delle più svariate
                dimensioni e campi di attività.
                Limiti strutturali della macrostruttura polifunzionale sono:
                
 •
 la tendenziale lentezza delle comunicazioni interne;
                
 •
 la difficoltà a fronteggiare la variabilità ambientale e tecnologica;
                
 •
 la tendenza a far sì che gli attori organizzativi assumano sotto-obiettivi organizzativi (limitati alla loro funzione)
                     perdendo di vista l'obiettivo globale (solo l'alta direzione è in grado di vedere l'organizzazione nel suo insieme)
                     e la fluidità dei processi.
                Condizioni ideali per l'impiego della macrostruttura polifunzionale sono:
                
 •
 prodotti ampiamente sperimentati e standardizzati;
                
 •
 bassi livelli di innovazione tecnologica;
                
 •
 ridotta variabilità ambientale.




venerdì 14 settembre 2012
strutture
             •         Macrostruttura multidivisionale

      La macrostruttura multidivisionale (la cosiddetta M-form nella terminologia di O. Williamson) è caratterizzata da:

      
 •
       almeno quattro livelli della line gerarchica:
      
            ◦
 l'alta direzione (il cosiddetto livello corporate);
      
            ◦
 le direzioni di divisione, formate secondo un criterio di raggruppamento basato sull'output (il cosiddetto livello business);
      
            ◦
 le direzioni di funzione, formate secondo un criterio di raggruppamento basato sull'input;
      
            ◦
 le unità operative.
      
 •
       organi di staff presenti, sia a livello di azienda che di divisione;
      
 •
       decentramento parallelo verso le direzioni di divisione.

      Nella macrostruttura multidivisionale le divisioni sono di solito articolate in funzioni (salvo strutture aziendali molto complesse, con più livelli divisionali)
            ed hanno quindi una strutturazione interna di tipo polifunzionale.Va rilevato che il caso ideale, in cui le divisioni hanno al loro interno tutte le
            funzioni, è alquanto raro: di solito, per conseguire economie di scala, talune funzioni operano alle dirette dipendenze dell'alta direzione e prestano
            i loro servizi a tutte le divisioni; altre volte la parte decisionale e di coordinamento è a livello di alta direzione mentre l'operatività è a livello
            divisionale. Una variante della macrostruttura multidivisionale è la holding, nella quale le divisioni hanno un'autonoma soggettività giuridica.
      Lo schema multidivisionale è solitamente adottato dalle organizzazioni di maggiori dimensioni, caratterizzate da un'elevata differenziazione in termini di
      output (prodotti, mercati, tipi di clientela, ecc.).

      Vantaggi strutturali della macrostruttura multidivisionale sono:

      
 •
   la possibilità di individuare un responsabile unico per un determinato prodotto, mercato o area geografica, evitando che debba essere l'alta
             direzione a farsi carico di assicurare una visione unitaria;
      
 •
 la facilità di tenere comportamenti adattivi differenti e mirati per ogni realtà produttiva o territoriale (si pensi ad esempio alla diversa legislazione
             presente nei vari stati).
      Limiti strutturali della macrostruttura multidivisionale sono:

      
 •
 la moltiplicazione di risorse che svolgono medesime funzioni e, quindi, dei costi;
      
 •
 le possibili difficoltà di comunicazione tra le divisioni, che tendono a comportarsi come aziende a sé stanti;
      
 •
 la tendenza a far sì che gli attori organizzativi assumano come organizzazione di riferimento non l'intera azienda ma la propria divisione.
      Condizioni ideali per l'impegno della macrostruttura multidivisionale sono:

      
 •
       elevata eterogeneità dei prodotti dal punto di vista tecnologico e/o produttivo;
      
 •
       elevata eterogeneità del mercato di sbocco o della clientela per lo stesso prodotto.

venerdì 14 settembre 2012
strutture
       •       Macrostruttura a matrice

   La macrostruttura a matrice è una variante della polifunzionale caratterizzata da:
   
 •
 almeno tre livelli della line gerarchica:
   
     ◦
 l'alta direzione;
   
     ◦
 le direzioni di funzione (la cosiddetta line verticale) e, allo stesso livello, i project o product
            manager (la cosiddetta line orizzontale);
   
     ◦
 le unità operative, che dipendono tanto da una direzione di funzione quanto da un project o
            product manager;
   
 •
 organi di staff di solito presenti;
   
 •
 decentramento selettivo verso le direzioni di funzione, parallelo verso i project o product
        manager.
   Si distingue:
   •
 la matrice debole, in cui l'autorità prevalente è attribuita ai manager della line verticale e quelli
   della line orizzontale hanno un ruolo di coordinamento e controllo;
   
 •
 la matrice forte, in cui, invece, l'autorità prevalente è attribuita ai manager della line orizzontale e
        quelli della line verticale hanno il compito di fornire loro le risorse, garantendo un adeguato
        livello di performance.
   Gli schemi a matrice hanno una diffusione piuttosto limitata e tendono ad essere adottati da
   determinate categorie di organizzazioni, ad esempio le imprese che producono su commessa.



venerdì 14 settembre 2012

Mais conteúdo relacionado

Mais procurados

Appunti di Organizzazione aziendale: introduzione alle reti
Appunti di Organizzazione aziendale: introduzione alle retiAppunti di Organizzazione aziendale: introduzione alle reti
Appunti di Organizzazione aziendale: introduzione alle retiprofman
 
Scuola inclusiva e Universal Design for Learning
Scuola inclusiva e Universal Design for LearningScuola inclusiva e Universal Design for Learning
Scuola inclusiva e Universal Design for LearningUniversità di Catania
 
Teorie organizzative del lavoro
Teorie organizzative del lavoroTeorie organizzative del lavoro
Teorie organizzative del lavoroEdi Dal Farra
 
La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno
La didattica per la scuola di tutti e di ciascunoLa didattica per la scuola di tutti e di ciascuno
La didattica per la scuola di tutti e di ciascunoFranco Castronovo
 
stage-disabilita.ppt
stage-disabilita.pptstage-disabilita.ppt
stage-disabilita.pptfacc8
 
La gestione delle risorse umane
La gestione delle risorse umaneLa gestione delle risorse umane
La gestione delle risorse umaneSerafina Armango
 
Alunni con BES.Presentazione del software gestionale per l'inclusione (Ericks...
Alunni con BES.Presentazione del software gestionale per l'inclusione (Ericks...Alunni con BES.Presentazione del software gestionale per l'inclusione (Ericks...
Alunni con BES.Presentazione del software gestionale per l'inclusione (Ericks...giuseppe torchia
 
Cultura e clima nelle orgazzazioni
Cultura e clima nelle orgazzazioniCultura e clima nelle orgazzazioni
Cultura e clima nelle orgazzazionimario d'andreta
 
Il benessere organizzativo
Il benessere organizzativoIl benessere organizzativo
Il benessere organizzativomario d'andreta
 
RLS - TECNICHE DI COMUNICAZIONE EFFICACE
RLS - TECNICHE DI COMUNICAZIONE EFFICACERLS - TECNICHE DI COMUNICAZIONE EFFICACE
RLS - TECNICHE DI COMUNICAZIONE EFFICACEseagruppo
 
3. slide lezioni comunicazione interpersonale
3. slide lezioni comunicazione interpersonale3. slide lezioni comunicazione interpersonale
3. slide lezioni comunicazione interpersonaleimartini
 
110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni
110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni
110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni110eLodeNet
 
Corso comunicazione 2013 completo
Corso comunicazione 2013   completoCorso comunicazione 2013   completo
Corso comunicazione 2013 completoBruno Marzemin
 
Tecniche di comunicazione e relazione interpersonale
Tecniche di comunicazione e relazione interpersonaleTecniche di comunicazione e relazione interpersonale
Tecniche di comunicazione e relazione interpersonaleVERLICCHI VERONICA
 
Metodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoro
Metodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoroMetodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoro
Metodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoroimartini
 

Mais procurados (20)

Appunti di Organizzazione aziendale: introduzione alle reti
Appunti di Organizzazione aziendale: introduzione alle retiAppunti di Organizzazione aziendale: introduzione alle reti
Appunti di Organizzazione aziendale: introduzione alle reti
 
Organizzazione aziendale
Organizzazione aziendaleOrganizzazione aziendale
Organizzazione aziendale
 
Scuola inclusiva e Universal Design for Learning
Scuola inclusiva e Universal Design for LearningScuola inclusiva e Universal Design for Learning
Scuola inclusiva e Universal Design for Learning
 
Teorie organizzative del lavoro
Teorie organizzative del lavoroTeorie organizzative del lavoro
Teorie organizzative del lavoro
 
La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno
La didattica per la scuola di tutti e di ciascunoLa didattica per la scuola di tutti e di ciascuno
La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno
 
stage-disabilita.ppt
stage-disabilita.pptstage-disabilita.ppt
stage-disabilita.ppt
 
La gestione delle risorse umane
La gestione delle risorse umaneLa gestione delle risorse umane
La gestione delle risorse umane
 
Alunni con BES.Presentazione del software gestionale per l'inclusione (Ericks...
Alunni con BES.Presentazione del software gestionale per l'inclusione (Ericks...Alunni con BES.Presentazione del software gestionale per l'inclusione (Ericks...
Alunni con BES.Presentazione del software gestionale per l'inclusione (Ericks...
 
Cultura e clima nelle orgazzazioni
Cultura e clima nelle orgazzazioniCultura e clima nelle orgazzazioni
Cultura e clima nelle orgazzazioni
 
Il benessere organizzativo
Il benessere organizzativoIl benessere organizzativo
Il benessere organizzativo
 
RLS - TECNICHE DI COMUNICAZIONE EFFICACE
RLS - TECNICHE DI COMUNICAZIONE EFFICACERLS - TECNICHE DI COMUNICAZIONE EFFICACE
RLS - TECNICHE DI COMUNICAZIONE EFFICACE
 
La comunicazione sul lavoro... (e anche fuori)
 La comunicazione sul lavoro... (e anche fuori) La comunicazione sul lavoro... (e anche fuori)
La comunicazione sul lavoro... (e anche fuori)
 
Ricerca azione
Ricerca azioneRicerca azione
Ricerca azione
 
Pedagogia speciale
Pedagogia specialePedagogia speciale
Pedagogia speciale
 
3. slide lezioni comunicazione interpersonale
3. slide lezioni comunicazione interpersonale3. slide lezioni comunicazione interpersonale
3. slide lezioni comunicazione interpersonale
 
110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni
110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni
110elode.net - 25 metodologie didattiche in ppt: definizioni
 
Corso comunicazione 2013 completo
Corso comunicazione 2013   completoCorso comunicazione 2013   completo
Corso comunicazione 2013 completo
 
Organizzazione aziendale
Organizzazione aziendaleOrganizzazione aziendale
Organizzazione aziendale
 
Tecniche di comunicazione e relazione interpersonale
Tecniche di comunicazione e relazione interpersonaleTecniche di comunicazione e relazione interpersonale
Tecniche di comunicazione e relazione interpersonale
 
Metodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoro
Metodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoroMetodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoro
Metodi di gestione del conflitto nei gruppi di lavoro
 

Destaque (20)

Public speaking al femminile prometeo
Public speaking al femminile prometeoPublic speaking al femminile prometeo
Public speaking al femminile prometeo
 
La percezione
La percezioneLa percezione
La percezione
 
Ch10
Ch10Ch10
Ch10
 
Slide Business Meeting
Slide Business MeetingSlide Business Meeting
Slide Business Meeting
 
Corso Usa1
Corso Usa1Corso Usa1
Corso Usa1
 
Ch12
Ch12Ch12
Ch12
 
web 2.0
web 2.0web 2.0
web 2.0
 
Corso usa 2
Corso usa 2Corso usa 2
Corso usa 2
 
Il Piano Di Marketing
Il Piano Di MarketingIl Piano Di Marketing
Il Piano Di Marketing
 
Il contributo della psicologia allo sviluppo organizzativo
Il contributo della psicologia allo sviluppo organizzativoIl contributo della psicologia allo sviluppo organizzativo
Il contributo della psicologia allo sviluppo organizzativo
 
Ch5
Ch5Ch5
Ch5
 
Società
SocietàSocietà
Società
 
Ch11
Ch11Ch11
Ch11
 
Ch10
Ch10Ch10
Ch10
 
Ch4
Ch4Ch4
Ch4
 
Group 3 ..statergy
Group 3 ..statergyGroup 3 ..statergy
Group 3 ..statergy
 
Business portfolio matrix
Business portfolio  matrixBusiness portfolio  matrix
Business portfolio matrix
 
La società per azioni
La società per azioniLa società per azioni
La società per azioni
 
Storyboard that
Storyboard thatStoryboard that
Storyboard that
 
reassignment
reassignmentreassignment
reassignment
 

Semelhante a Organizzazione

Micro Rappresentazioni 04 05
Micro   Rappresentazioni 04 05Micro   Rappresentazioni 04 05
Micro Rappresentazioni 04 05acceole
 
1-slide-del-corso conduttore impresa agricola 2023.pdf
1-slide-del-corso conduttore impresa agricola 2023.pdf1-slide-del-corso conduttore impresa agricola 2023.pdf
1-slide-del-corso conduttore impresa agricola 2023.pdfCarmineFranchina
 
Appunti di Organizzazione aziendale: domande
Appunti di Organizzazione aziendale: domandeAppunti di Organizzazione aziendale: domande
Appunti di Organizzazione aziendale: domandeprofman
 
I superpoteri di un leader agile
I superpoteri di un leader agileI superpoteri di un leader agile
I superpoteri di un leader agileEmiliano Soldi
 
Team management e organizzazione aziendale (Francesca Visintin) 15/06/2015
Team management e organizzazione aziendale (Francesca Visintin) 15/06/2015Team management e organizzazione aziendale (Francesca Visintin) 15/06/2015
Team management e organizzazione aziendale (Francesca Visintin) 15/06/2015Progetto Imprenderò
 
Corso Organizzazione aziendale lezione 10 - strutture di base
Corso Organizzazione aziendale  lezione 10 - strutture di baseCorso Organizzazione aziendale  lezione 10 - strutture di base
Corso Organizzazione aziendale lezione 10 - strutture di baseAntongiulio Bua
 
Corso oa lezione 10 - strutture di base
Corso oa   lezione 10 - strutture di baseCorso oa   lezione 10 - strutture di base
Corso oa lezione 10 - strutture di baseAntongiulio Bua
 
L'analisi del fabbisogno formativo (tratto dal Magazine di Lavoropiù)
L'analisi del fabbisogno formativo (tratto dal Magazine di Lavoropiù)L'analisi del fabbisogno formativo (tratto dal Magazine di Lavoropiù)
L'analisi del fabbisogno formativo (tratto dal Magazine di Lavoropiù)Paolo Vallicelli
 
Complessità e Agilità
Complessità e AgilitàComplessità e Agilità
Complessità e AgilitàEmiliano Soldi
 
Economia dei Sistemi Produttivi 06 organizzazione aziendale esp2014
Economia dei Sistemi Produttivi  06 organizzazione aziendale esp2014Economia dei Sistemi Produttivi  06 organizzazione aziendale esp2014
Economia dei Sistemi Produttivi 06 organizzazione aziendale esp2014Mario Marietto
 
Mappa Reti Relazionali Aziendali
Mappa Reti Relazionali AziendaliMappa Reti Relazionali Aziendali
Mappa Reti Relazionali AziendaliGian Luca Granziera
 
Project Management Delle Attività Formative
Project Management Delle Attività FormativeProject Management Delle Attività Formative
Project Management Delle Attività FormativeValentina Zanolla
 
La struttura organizzativa nelle PMI
La struttura organizzativa nelle PMILa struttura organizzativa nelle PMI
La struttura organizzativa nelle PMIRoberto Gallerani
 
Appunti di Organizzazione aziendale: le forme organizzative
Appunti di Organizzazione aziendale: le forme organizzativeAppunti di Organizzazione aziendale: le forme organizzative
Appunti di Organizzazione aziendale: le forme organizzativeprofman
 

Semelhante a Organizzazione (20)

Sistemi di direzione
Sistemi di direzioneSistemi di direzione
Sistemi di direzione
 
Strutture di base
Strutture di base Strutture di base
Strutture di base
 
Micro Rappresentazioni 04 05
Micro   Rappresentazioni 04 05Micro   Rappresentazioni 04 05
Micro Rappresentazioni 04 05
 
1-slide-del-corso conduttore impresa agricola 2023.pdf
1-slide-del-corso conduttore impresa agricola 2023.pdf1-slide-del-corso conduttore impresa agricola 2023.pdf
1-slide-del-corso conduttore impresa agricola 2023.pdf
 
lezione 1 modulo 2
lezione 1 modulo 2lezione 1 modulo 2
lezione 1 modulo 2
 
Appunti di Organizzazione aziendale: domande
Appunti di Organizzazione aziendale: domandeAppunti di Organizzazione aziendale: domande
Appunti di Organizzazione aziendale: domande
 
La formazione extra moenia
La formazione extra moeniaLa formazione extra moenia
La formazione extra moenia
 
I superpoteri di un leader agile
I superpoteri di un leader agileI superpoteri di un leader agile
I superpoteri di un leader agile
 
Team management e organizzazione aziendale (Francesca Visintin) 15/06/2015
Team management e organizzazione aziendale (Francesca Visintin) 15/06/2015Team management e organizzazione aziendale (Francesca Visintin) 15/06/2015
Team management e organizzazione aziendale (Francesca Visintin) 15/06/2015
 
Lezione 1 modulo 1
Lezione 1 modulo 1Lezione 1 modulo 1
Lezione 1 modulo 1
 
Corso Organizzazione aziendale lezione 10 - strutture di base
Corso Organizzazione aziendale  lezione 10 - strutture di baseCorso Organizzazione aziendale  lezione 10 - strutture di base
Corso Organizzazione aziendale lezione 10 - strutture di base
 
Corso oa lezione 10 - strutture di base
Corso oa   lezione 10 - strutture di baseCorso oa   lezione 10 - strutture di base
Corso oa lezione 10 - strutture di base
 
L'analisi del fabbisogno formativo (tratto dal Magazine di Lavoropiù)
L'analisi del fabbisogno formativo (tratto dal Magazine di Lavoropiù)L'analisi del fabbisogno formativo (tratto dal Magazine di Lavoropiù)
L'analisi del fabbisogno formativo (tratto dal Magazine di Lavoropiù)
 
SMART WORKING tra teoria e pratica
SMART WORKING tra teoria e praticaSMART WORKING tra teoria e pratica
SMART WORKING tra teoria e pratica
 
Complessità e Agilità
Complessità e AgilitàComplessità e Agilità
Complessità e Agilità
 
Economia dei Sistemi Produttivi 06 organizzazione aziendale esp2014
Economia dei Sistemi Produttivi  06 organizzazione aziendale esp2014Economia dei Sistemi Produttivi  06 organizzazione aziendale esp2014
Economia dei Sistemi Produttivi 06 organizzazione aziendale esp2014
 
Mappa Reti Relazionali Aziendali
Mappa Reti Relazionali AziendaliMappa Reti Relazionali Aziendali
Mappa Reti Relazionali Aziendali
 
Project Management Delle Attività Formative
Project Management Delle Attività FormativeProject Management Delle Attività Formative
Project Management Delle Attività Formative
 
La struttura organizzativa nelle PMI
La struttura organizzativa nelle PMILa struttura organizzativa nelle PMI
La struttura organizzativa nelle PMI
 
Appunti di Organizzazione aziendale: le forme organizzative
Appunti di Organizzazione aziendale: le forme organizzativeAppunti di Organizzazione aziendale: le forme organizzative
Appunti di Organizzazione aziendale: le forme organizzative
 

Mais de Giancarlo Polenghi (18)

Ch9
Ch9Ch9
Ch9
 
Ch8
Ch8Ch8
Ch8
 
Ch7
Ch7Ch7
Ch7
 
Ch6
Ch6Ch6
Ch6
 
Ch3
Ch3Ch3
Ch3
 
Ch2
Ch2Ch2
Ch2
 
Ch1
Ch1Ch1
Ch1
 
C.R.M. Il Piano Di Comunicazione
C.R.M.   Il Piano Di ComunicazioneC.R.M.   Il Piano Di Comunicazione
C.R.M. Il Piano Di Comunicazione
 
13 Le Decisioni Relative Alla Pubblicità
13 Le Decisioni Relative Alla Pubblicità13 Le Decisioni Relative Alla Pubblicità
13 Le Decisioni Relative Alla Pubblicità
 
11 Organizzazioni Di Vendita
11 Organizzazioni Di Vendita11 Organizzazioni Di Vendita
11 Organizzazioni Di Vendita
 
Il prezzo
Il prezzoIl prezzo
Il prezzo
 
14 La Copy Strategy
14 La Copy Strategy14 La Copy Strategy
14 La Copy Strategy
 
12 Comunicazione E Promozione Commerciale
12 Comunicazione E Promozione Commerciale12 Comunicazione E Promozione Commerciale
12 Comunicazione E Promozione Commerciale
 
Immagine, Percezione, Identità
Immagine, Percezione, IdentitàImmagine, Percezione, Identità
Immagine, Percezione, Identità
 
9 Marketing Dei Servizi
9 Marketing Dei Servizi9 Marketing Dei Servizi
9 Marketing Dei Servizi
 
Larte Di Ascoltare
Larte Di AscoltareLarte Di Ascoltare
Larte Di Ascoltare
 
8 Prodotto, Marca, Confezione
8 Prodotto, Marca, Confezione8 Prodotto, Marca, Confezione
8 Prodotto, Marca, Confezione
 
7 Strategie Di Guerra Ita
7 Strategie Di Guerra Ita7 Strategie Di Guerra Ita
7 Strategie Di Guerra Ita
 

Organizzazione

  • 1. Consapevolezza di ruolo e assunzione di responsabilità Giancarlo Polenghi MCM srl venerdì 14 settembre 2012
  • 2. orgazizzazione aziendale • Ai fini dello studio della sua organizzazione, l'azienda può essere considerata un sistema socio-tecnico, ossia costituito da • persone (le risorse umane che costituiscono l’organismo personale dell'azienda); • tecnologie (mezzi strumentali) • e conoscenze e beni immateriali ( know how, cultura, brevetti, marchi). In funzione delle opportunità fornite dall’ambiente esterno e tenendo conto dei vincoli posti dal medesimo, l’azienda definisce i propri obiettivi. Dall’interazione tra risorse umane, tecnologie e beni immateriali deriva il comportamento aziendale, rivolto al raggiungimento degli obiettivi, che produce dei risultati. venerdì 14 settembre 2012
  • 3. comportamento è funzione di • delle variabili ambientali, esterne al sistema organizzativo e relative ad aspetti socio-economici, giuridici e culturali dell'ambiente in cui esso opera; • delle variabili di contesto, interne al sistema organizzativo. Queste comprendono: ◦ le variabili umane, relative alle caratteristiche delle persone che operano nel sistema organizzativo (qualificazione, atteggiamenti, motivazione); ◦ le variabili sociali, ossia l'insieme delle relazioni interpersonali che si creano all'interno del sistema organizzativo; ◦ le variabili tecniche, relative alle tecnologie impiegate; ◦ le variabili organizzative, ossia le modalità attraverso le quali si realizzano le connessioni tra gli elementi del sistema organizzativo, definendone specifici attributi (i ruoli organizzativi) indipendentemente dalle persone che li impersonano. Sono normalmente considerate variabili organizzative: ▪ la struttura organizzativa; ▪ i sistemi (o meccanismi) operativi; ▪ lo stile di leadership o, più in generale, la cultura organizzativa. venerdì 14 settembre 2012
  • 4. • La struttura organizzativa dell'azienda è caratterizzata: • dalla divisione del lavoro; • dal grouping; • dai meccanismi di coordinamento; • dal decentramento. venerdì 14 settembre 2012
  • 5. divisione del lavoro • Connesso al concetto di divisione del lavoro è quello di specializzazione che, secondo la terminologia introdotta da H. Mintzberg, può essere orizzontale o verticale: • si ha elevata specializzazione orizzontale quando alla posizione sono assegnate poche attività e/o attività tra loro omogenee (più o meno complesse); • si ha elevata specializzazione verticale quando la posizione ha poca autonomia decisionale, tenendo presente che, di solito, la complessità delle attività assegnate tende a fare aumentare l’autonomia. Possono così esserci: • posizioni ad alta specializzazione orizzontale e verticale (lavoro operativo); • posizioni a bassa specializzazione orizzontale ed alta specializzazione verticale (lavoro di supervisione); • posizioni ad alta specializzazione orizzontale e bassa specializzazione verticale (lavoro professionale); • posizioni a bassa specializzazione orizzontale e verticale (lavoro direttivo). Quando viene diminuita la specializzazione orizzontale si parla di allargamento dei compiti (job enlargement): si accorpano all'interno di un ruolo anche mansioni che stanno a monte o a valle nel processo e che precedentemente erano affidate a soggetti diversi; si opera, dunque, un'aggregazione orizzontale. Quando, invece, viene diminuita la specializzazione verticale si parla di arricchimento dei compiti (job enrichment): vengono accorpate all'interno di un ruolo anche attività che appartenevano ad un livello gestionale superiore; si opera, dunque, un'aggregazione verticale. Di contro, la rotazione dei compiti (job rotation) è la variazione periodica dei compiti assegnati al singolo operatore all'interno di una certa area organizzativa, ossia nell'ambito di ruoli similari ma che permettano, comunque, un ampliamento delle conoscenze. venerdì 14 settembre 2012
  • 6. Il grouping consiste nel raggruppamento degli organi, secondo un determinato criterio, in unità organizzative alle quali è generalmente preposto un organo di comando (il responsabile dell'unità organizzativa). Allo stesso modo le unità organizzative possono essere raggruppate in unità di livello superiore; la stessa azienda può essere pensata come il raggruppamento di più alto livello, al quale è preposto l'alta direzione (o direzione generale). Nella pratica, le unità organizzative nelle quali si articola un'azienda sono variamente denominate: "direzioni", "divisioni", "dipartimenti", "settori", "sezioni", "uffici", "reparti", "officine", ecc. I criteri di raggruppamento possono essere: • in base all'input dei processi aziendali, quando sono raggruppati organi (o unità operative) omogenei in relazione alla funzione, ossia alla natura tecnico- economica delle attività svolte (ad esempio in un'impresa: produzione, marketing, amministrazione e finanza, acquisti, risorse umane ecc.), oppure in relazione alla disciplina (ad esempio, in un ospedale: medicina generale, oculistica, otorinolaringoiatria ecc.) o alla tecnologia impiegata; • in base all'output dei processi aziendali, quando sono raggruppati organi (o unità operative) omogenei in relazione al prodotto oppure al mercato di sbocco del medesimo, alle categorie di clientela o all’area geografica; può farsi rientrare in questa categoria anche il raggruppamento per progetto; venerdì 14 settembre 2012
  • 7. gerarchia • Ai vari livelli di raggruppamento corrispondono livelli di autorità, esercitata dall'organo di comando (superiore) nei confronti degli organi del livello immediatamente inferiore (subordinati) che, a loro volta, possono essere organi operativi o organi di comando di unità organizzative. L'insieme di queste relazioni di autorità costituisce la gerarchia aziendale. Un livello gerarchico è costituito dagli organi di pari grado, collocati lungo la linea gerarchica, che non dipendono gerarchicamente gli uni dagli altri. Le strutture organizzative si distinguono in piatte o alte, secondo che abbiano un ridotto o più elevato numero di livelli gerarchici. Le strutture piatte comportano minori costi, avendo meno posizioni manageriali da retribuire; inoltre la minore distanza tra vertice aziendale e organi operativi velocizza e rende più tempestivi i processi decisionali e di comunicazione, evitando anche distorsioni interpretative. L’introduzione delle tecnologie informatiche tende a favorire l’adozione di strutture più piatte, perché rende più facile e meno costoso il controllo a distanza ma anche l’autocontrollo da parte dell’operatore, al quale possono essere lasciati margini più elevati di autonomia decisionale. venerdì 14 settembre 2012
  • 8. coordinamento • Il coordinamento ha, in un certo senso, un ruolo complementare alla divisione del lavoro, avendo lo scopo di: • armonizzare le decisioni e le attività degli organi e delle unità organizzative, tra loro e con gli obiettivi dell’azienda; • assicurare la fluidità delle attività, senza interferenze o disallineamenti temporali; • eliminare la variabilità dei comportamenti, ove non sia desiderabile. Il coordinamento è tanto più necessario quanto più i compiti sono complessi - ossia poco strutturati e comportanti eccezioni e scambi di informazioni - ed interrelati e quanto più l’organizzazione è complessa e diversificata. L’adattamento reciproco opera semplicemente attraverso la comunicazione informale tra i soggetti da coordinare che, in questo modo, conservano il controllo del loro lavoro. La formalizzazione consiste nell'emissione e comunicazione di documenti scritti che stabiliscono regole vincolanti sulla divisione del lavoro e il coordinamento e, in particolare: • quali sono gli organi e le loro relazioni gerarchiche o funzionali (organigrammi); • quali attività devono svolgere (mansionari); • come le devono svolgere (procedure). Le organizzazioni che usano la formalizzazione come meccanismo principale di coordinamento sono dette burocrazie. Esse tendono anche ad un uso accentuato della gerarchia e al raggruppamento per funzione. Sono favorite da ambienti stabili e poco competitivi nonché da un'elevata standardizzazione del prodotto. Il rafforzamento delle relazione orizzontali può essere attuato mediante: • la creazione di comitati (o team) permanenti che riuniscono più organi periodicamente; • la creazione di task forces, permanenti o più frequentemente temporanee, che riuniscono più organi per affrontare un determinato problema; • la creazione di posizioni di collegamento, che hanno il compito di favorire le comunicazioni tra unità organizzative; • la creazione di posizioni di integrazione, che hanno autorità funzionale (ossia limitata a determinate attività o questioni, in contrapposizione a quella gerarchica, che è generalizzata) su tutti gli organi coinvolti ◦ in un progetto (project manager), ◦ in un prodotto (product manager), ◦ in un processo (process manager). venerdì 14 settembre 2012
  • 9. delega e decentramento La delega è il trasferimento di poteri decisionali e delle corrispondenti responsabilità dall'organo che ne è inizialmente investito (delegante) ad un altro organo (delegato). Una struttura organizzativa è caratterizzata da un maggiore decentramento quanto più la delega: • è continuativa e sistematica (non saltuaria od occasionale); • riguarda decisioni su questioni rilevanti, • raggiunge i livelli più bassi della gerarchia. venerdì 14 settembre 2012
  • 10. strutture • Macrostruttura elementare La macrostruttura elementare è caratterizzata da: • due soli livelli della line gerarchica: ◦ l'alta direzione; ◦ le unità operative; • organi di staff limitati o assenti; • decentramento limitato o assente. È questo lo schema tipico delle piccole organizzazioni, in particolare delle piccole imprese dirette personalmente dal proprietario-imprenditore venerdì 14 settembre 2012
  • 11. strutture • Macrostruttura polifunzionale La macrostruttura polifunzionale (la cosiddetta U-form nella terminologia di O. Williamson) è caratterizzata da: • almeno tre livelli della line gerarchica: ◦ l'alta direzione: ◦ le direzioni di funzione, formate secondo un criterio di raggruppamento basato sull'input; ◦ le unità operative; • organi di staff di solito presenti; • decentramento selettivo verso le direzioni di funzione. Questo schema è indubbiamente quello più diffuso: lo si riscontra in moltissime organizzazioni, delle più svariate dimensioni e campi di attività. Limiti strutturali della macrostruttura polifunzionale sono: • la tendenziale lentezza delle comunicazioni interne; • la difficoltà a fronteggiare la variabilità ambientale e tecnologica; • la tendenza a far sì che gli attori organizzativi assumano sotto-obiettivi organizzativi (limitati alla loro funzione) perdendo di vista l'obiettivo globale (solo l'alta direzione è in grado di vedere l'organizzazione nel suo insieme) e la fluidità dei processi. Condizioni ideali per l'impiego della macrostruttura polifunzionale sono: • prodotti ampiamente sperimentati e standardizzati; • bassi livelli di innovazione tecnologica; • ridotta variabilità ambientale. venerdì 14 settembre 2012
  • 12. strutture • Macrostruttura multidivisionale La macrostruttura multidivisionale (la cosiddetta M-form nella terminologia di O. Williamson) è caratterizzata da: • almeno quattro livelli della line gerarchica: ◦ l'alta direzione (il cosiddetto livello corporate); ◦ le direzioni di divisione, formate secondo un criterio di raggruppamento basato sull'output (il cosiddetto livello business); ◦ le direzioni di funzione, formate secondo un criterio di raggruppamento basato sull'input; ◦ le unità operative. • organi di staff presenti, sia a livello di azienda che di divisione; • decentramento parallelo verso le direzioni di divisione. Nella macrostruttura multidivisionale le divisioni sono di solito articolate in funzioni (salvo strutture aziendali molto complesse, con più livelli divisionali) ed hanno quindi una strutturazione interna di tipo polifunzionale.Va rilevato che il caso ideale, in cui le divisioni hanno al loro interno tutte le funzioni, è alquanto raro: di solito, per conseguire economie di scala, talune funzioni operano alle dirette dipendenze dell'alta direzione e prestano i loro servizi a tutte le divisioni; altre volte la parte decisionale e di coordinamento è a livello di alta direzione mentre l'operatività è a livello divisionale. Una variante della macrostruttura multidivisionale è la holding, nella quale le divisioni hanno un'autonoma soggettività giuridica. Lo schema multidivisionale è solitamente adottato dalle organizzazioni di maggiori dimensioni, caratterizzate da un'elevata differenziazione in termini di output (prodotti, mercati, tipi di clientela, ecc.). Vantaggi strutturali della macrostruttura multidivisionale sono: • la possibilità di individuare un responsabile unico per un determinato prodotto, mercato o area geografica, evitando che debba essere l'alta direzione a farsi carico di assicurare una visione unitaria; • la facilità di tenere comportamenti adattivi differenti e mirati per ogni realtà produttiva o territoriale (si pensi ad esempio alla diversa legislazione presente nei vari stati). Limiti strutturali della macrostruttura multidivisionale sono: • la moltiplicazione di risorse che svolgono medesime funzioni e, quindi, dei costi; • le possibili difficoltà di comunicazione tra le divisioni, che tendono a comportarsi come aziende a sé stanti; • la tendenza a far sì che gli attori organizzativi assumano come organizzazione di riferimento non l'intera azienda ma la propria divisione. Condizioni ideali per l'impegno della macrostruttura multidivisionale sono: • elevata eterogeneità dei prodotti dal punto di vista tecnologico e/o produttivo; • elevata eterogeneità del mercato di sbocco o della clientela per lo stesso prodotto. venerdì 14 settembre 2012
  • 13. strutture • Macrostruttura a matrice La macrostruttura a matrice è una variante della polifunzionale caratterizzata da: • almeno tre livelli della line gerarchica: ◦ l'alta direzione; ◦ le direzioni di funzione (la cosiddetta line verticale) e, allo stesso livello, i project o product manager (la cosiddetta line orizzontale); ◦ le unità operative, che dipendono tanto da una direzione di funzione quanto da un project o product manager; • organi di staff di solito presenti; • decentramento selettivo verso le direzioni di funzione, parallelo verso i project o product manager. Si distingue: • la matrice debole, in cui l'autorità prevalente è attribuita ai manager della line verticale e quelli della line orizzontale hanno un ruolo di coordinamento e controllo; • la matrice forte, in cui, invece, l'autorità prevalente è attribuita ai manager della line orizzontale e quelli della line verticale hanno il compito di fornire loro le risorse, garantendo un adeguato livello di performance. Gli schemi a matrice hanno una diffusione piuttosto limitata e tendono ad essere adottati da determinate categorie di organizzazioni, ad esempio le imprese che producono su commessa. venerdì 14 settembre 2012