1. Lezione n. 4
Tecnico dei processi innovativi per le PMI
in ambito energetico ed ambientale
Ing. Elena De Toni
MAGGIO-GIUGNO 2010
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito
energetico ed ambientale - Lezione n. 4 – Elena De Toni
2. Programma lezione
- Caratteristiche termofisiche dei serramenti
- Sistemi di riscaldamento passivo
- Sistemi di raffrescamento passivo
- Confronto tra sistemi di trasporto
- Energia e sistema produttivo - TEE, ESCO
- Impronta ecologica (cenni)
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3. Sistemi solari attivi e passivi
SUPERFICI VETRATE
OBIETTIVI PRIMARI:
Illuminazione
Relazione con l’esterno
Ventilazione
OBIETTIVI SECONDARI:
Confort termico e acustico
Sicurezza
Aspetto estetico
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4. Sistemi solari attivi e passivi
CLIMA ESTERNO
FREDDO:
>GUADAGNO SOLARE
< DISPERSIONI
CALDO:
CONTROLLO RADIAZIONE
RAFFRESCAMENTO
TEMPERATO:
ENTRAMBI I REQUISITI!
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5. Sistemi solari attivi e passivi
ILLUMINAZIONE
Dipende da:
Schermature
Utilizzo luce artificiale
Orientamento: a nord non servono schermature, a sud sfrutto l’inclinazione
inverno/estate, a est ed ovest devo prevedere schermi verticali
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6. Sistemi solari attivi e passivi
CARATTERISTICHE TERMOFISICHE DEL VETRO
TRASMISSIONE LUCE
DISPERSIONE TERMICA
GUADAGNO TERMICO
ILLUMINAMENTO
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7. Sistemi solari attivi e passivi
CARATTERISTICHE TERMOFISICHE DEL VETRO
U=quantità di calore per unità di superficie e per unità di gradiente termico
interno/esterno (W/mqK)
Attenzione: il vetro non è omogeneo, quindi devo considerare la Utotale,
che media i valori del vetro, sel serramento, dell’eventuale schermatura.
Es.: telai in legno e PVC offrono isolamento termico, i serramenti in alluminio
necessitano di “TAGLIO TERMICO”, separazione tra infisso e controtelaio
tramite giunti (ad es. in poliammide rinforzata con fibra di vetro)
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8. Sistemi solari attivi e passivi
CARATTERISTICHE TERMOFISICHE DEL VETRO
RADIAZIONE SOLARE: TRASMESSA
RIFLESSA
ASSORBITA
g= Energia totale entrante
Energia incidente
g = somma energia trasmessa diretta ed energia assorbita e riemessa
g = Ts + As*f
(Ts = coefficiente di trasmissione, As=coeff. di assorbimento, f=frazione di
energia assorbita e riemessa (Utot/he)
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9. Sistemi solari attivi e passivi
q=g*I + Utot(Te-Ti)
q=flusso di calore
g=coeff. energia entrante
I=radiazione incidente
Utot=trasmittanza del serramento
Es:
Vetro singolo: g=0,82
Vetro singolo selettivo: g=0,66
Doppio vetro normale g=0,70
Doppio vetro selettivo g=0,64
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10. Sistemi solari attivi e passivi
EFFETTO SERRA
RADIAZIONE SOLARE: LUNGHEZZA D’ONDA 0,78 m– 4 m
Vetro chiaro: trasmissione g pari a circa 83%
La radiazione trasmessa all’interno dell’ambiente fa aumentare la
temperatura dei corpi interni che riemettono calore a lunghezza d’onda
molto maggiori. Per tali lunghezze d’onda il vetro ha coefficiente di
trasmissione pari a 0.
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11. Sistemi solari attivi e passivi
Il vetro convenzionale non va bene per:
CLIMA FREDDO:
TEMPERATURA VETRO BASSA, NO BENESSERE INTERNO, ALTA U
CALDO:
ALTA g, SURRISCALDAMENTO PER
EFFETTO SERRRA
TEMPERATO:
ENTRAMBI I PROBLEMI!
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12. Sistemi solari attivi e passivi
Vetri alternativi:
Devo variare uno o più parametri termofisici:
U (trasmittanza)
G (apporto termico solare)
Tv (coefficiente trasmissione luminosa)
OBIETTIVI:
Isolamento termico
Controllo solare
Prestazioni miste
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13. Sistemi solari attivi e passivi
Valori indicativi:
g Uc (vetro) Tv
Clima
40 <4 >60
caldo
Clima
50 <2,5 >70
mite
Clima
60 <2 >70
freddo
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14. Sistemi solari attivi e passivi
Esempi vetri alternativi (vetrocamera 6-12-6 mm):
g Uc (vetro) Tv
chiaro singolo 82 5,7 89
esterno chiaro/interno
72 2,8 79
chiaro
est. chiaro, int. basso
68 1,9 73
emissivo
est colorato, int chiaro 48 2,8 67
est.selettivo, int chiaro 44 1,6 64
Vetro colorato: verde, alto assorbimento, alta trasmissione luminosa
Basso emissivo: <calore per irraggiamento
Selettivo: basso emissivo, alta trasmissione luminosa
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15. Sistemi solari attivi e passivi
Soluzioni:
No utile aumentare spessore vetro (alta conduttività)
meglio: ulteriore lastra vetro + intercapedine d’aria con distanziatore e
sigillanti.
Aria: disidratata (no condensa) o gas ad elevata massa molecolare
Spessore: 6-12 cm (no moti convettivi)
Trattamenti superficiali vetro con metalli e ossidi (>isolamento, >controllo
solare)
Vetri colorati: alto assorbimento radiazione
Vetrocamera evacuata: ? (300euro/mq)
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16. Sistemi solari attivi e passivi
Soluzioni:
Materiali trasparenti isolanti (TIM):
A. aerogel (struttura silicea trasparente porosa) inserita all’interno di
vetrocamera bassoemissivo (ottengo Uc=0,44, Tv=0,74, g=45%)
B. sistemi geometrici (estrusione vetro o materiale plastico): incanala le
riflessioni, <trasmissione, migliore diffusione luce (260euro/mq)
Vetrate cromogeniche
Modulano spettro trasmissione al variare dell’intensità luminosa
(fotocromici) o della Temperatura (termocromici) o di un campo
elettrico (elettrocromici), tramite cristalli liquidi e particelle sospese.
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17. Sistemi solari attivi e passivi
Soluzioni:
Vetrate selettive:
Impediscono radiazione incidente con angolo elevato e lascia passare
radiazione normale, tramite deposito di materiale anisotropo o
tramite lamelle (350 euro/mq)
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18. Sistemi solari attivi e passivi
SISTEMI DI PROTEZIONE SOLARE
PROBLEMA: surriscaldamento
SOLUZIONE PRATICA: blocco e rifletto la radiazione solare prima del vetro
(all’esterno)
Gamma prodotti e soluzioni ampia in funzione di:
-Ubicazione
-Tipo di edificio
-Strategie globali di illuminazione, riscaldamento, raffrescamento
-Orientamento della parete
-POTENZIALE ARCHITETTONICO DA CONSIDERARE IN FASE PRELIMINARE
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19. Sistemi solari attivi e passivi
REQUISITI:
Protezione estiva EFFICIENZA DELLA
Apporto solare invernale SCHERMATURA:
ventilazione naturale
FATTORE DI
Illuminazione naturale SCHERMATURA
Fs=radiazione che arriva
Devo agire sui componenti della radiazione sulla superficie
DIRETTA “protetta”/radiazione
totale
DIFFUSA
RIFLESSA
g=Fs x g x I + Utot (Te-Ti)
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20. Sistemi solari attivi e passivi
SCHERMI FISSI E MOBILI:
a. Disposizione
(verticali, orizzontali, obliqui)
a. Posizionamento
(esterno, interno, all’interno del vetro)
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21. Sistemi solari attivi e passivi
SCHERMI FISSI
Metodo più efficace: intercetto la radiazione prima che investa il vetro
Riduco fino all’80% l’energia termica entrante.
Es.: ELEMENTI STRUTTURALI: balconate, aggetti orizzontali, aggetti
verticali
ELEMENTI NON STRUTTURALI: tettoie, frangisole, vegetazione
Riferimento normativo: norma UNI 10344 (calcolo ombre portate da
aggetti)
NB: geometria aggetto (profondità, larghezza, altezza dall’elemento
vetrato)
Programma: ecotect
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22. Sistemi solari attivi e passivi
SCHERMI MOBILI
Interni: tende, schermi, veneziane
Esterni: persiane, scuri…
Interni, esterni o all’interno del sistema vetrato: frangisole (brisesoleil)
Controllo: manuale, servoassistito con consenso manuale o pilotato (sensori
fotoelettrici).
Elementi mobili tipo lamelle: angolo di ombreggiamento maggiore
dell’angolo di taglio
Valutare rapp. apporto solare/isolamento termico (es. scuri)
Valutare posizione (stress termico del serramento, condensa, ecc.)
Es: Schuco, Permasteelisa
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23. Sistemi solari attivi e passivi
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24. Sistemi solari attivi e passivi
Esempio “eclatante”: institut du monde arabe, Parigi. Di Jean Nouvel
La facciata meridionale riprende i temi storici della geometria araba con
l'ideazione di 240 moucharabieh che la compongono e che si aprono e si
chiudono ogni ora
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25. Sistemi solari attivi e passivi
RIFLETTORI SOLARI:
Se non ho superficie captante sufficiente a sud o su una copertura con
lucernai, incremento la radiazione incidente con riflettori esterni (aumenti
anche del 30-40%, non adatti in climi molto nuvolosi). In genere superfici
metalliche con riflessione speculare o diffusa (meno efficiente). Problema:
abbagliamento. Anche specchi d’acqua assolvono alla funzione
(riflettanza superficiale dell’acqua).
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26. Sistemi solari attivi e passivi
PROGETTAZIONE SOLARE:
ANALISI DEL SITO DI PROGETTO (temperatura, umidità, radiazione solare,
vento, copertura cielo, precipitazioni)
UBICAZIONE DELL’EDIFICIO: diagramma solare per evidenziare la finestra
solare (orientamento e altri edifici…)
SISTEMI DI RISCALDAMENTO SOLARE:
a. Sfruttano gli apporti energetici gratuiti associati alla radiazione per
ridurre il fabbisogno di riscaldamento.
b. Controllano il microclima interno in condizioni invernali
Cosa usano: ampie superfici vetrate correttamente orientate, accumuli
termici, distribuzione del calore in alcune zone dell’edificio.
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27. Sistemi solari passivi
SISTEMI DI RISCALDAMENTO PASSIVO:
Tutte le applicazioni in cui le condizioni di benessere termoigrometrico sono
ottenute per mezzo di energia solare. Nei sistemi passivi “puri” anche la
distribuzione e l’asportazione del calore sono realizzati tramite FENOMENI
NATURALI (conduzione, convezione, irraggiamento). Altrimenti si utilizzano
pompe e ventilatori.
In climi freddi o temperati i sistemi passivi non sono in grado di garantire
autonomamente condizioni di confort, ma possono contribuire a ridurre il
fabbisogno di riscaldamento.
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28. Sistemi solari passivi
SISTEMI DI RISCALDAMENTO PASSIVO
A GUADAGNO DIRETTO: l’accumulo primario è interno all’abitazione; la
superficie di accumulo è anche sistema di distribuzione dell’energia
termica;
A GUADAGNO INDIRETTO: l’accumulo fa parte di un tamponamento
esterno dell’edificio; la radiazione non entra nell’abitazione.
A GUADAGNO ISOLATO: la superficie di raccolta e l’accumulo sono
fisicamente separati dagli spazi abitati. L’energia viene trasferita solo
quando richiesta.
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29. Sistemi solari passivi
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30. Sistemi solari passivi
SISTEMI A GUADAGNO DIRETTO
La radiazione penetra attraverso vetro e riscalda direttamente i locali, che
devono essere dotati di strutture che assorbono e accumulano l’energia
termica (accumulo termico), mantenendo la temperatura dell’aria
costante (evitare surriscaldamento diurno e raffreddamento notturno).
Richiede ampia superficie vetrata a sud.
Vetri ad alta trasmissione solare e bassa trasmittanza.
Sistema di isolamento notturno mobile.
Accumulo termico (almeno metà della superficie interna totale) in
materiale ad alta capacità termica (es. muratura).
Isolamento posto all’esterno della struttura.
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31. Sistemi solari passivi
SISTEMI A GUADAGNO DIRETTO
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32. Sistemi solari passivi
SISTEMI A GUADAGNO INDIRETTO
La radiazione incide su una massa termica posta tra il sole e lo spazio
abitato, dove l’energia solare viene convertita in energia termica e
successivamente distribuita all’interno.
Due tipi di sistemi indiretti:
a. Pareti solari; la massa termica è contenuta in un muro
b. Roof pond; la massa termica è posizionata sul tetto
Richiede superficie vetrata a sud + massa termica retrostante (a 10 cm
almeno), costituita da muratura o acqua.
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33. Sistemi solari passivi
PARETI SOLARI IN MURATURA MURO DI TROMBE
La radiazione incide sulla parete Rispetto alla parete solare prevede
(scura)ed è assorbita; Il calore viene aperture di aerazione localizzate in basso
trasmesso all’ambiente interno per e in alto sulla parere per favorire la
circolazione naturale nello spazio
convezione-irraggiamento. A seconda
riscaldato. (aria fredda richiamata
del materiale usato ho ritardo e all’interno dell’intercapedine, l’aria
smorzamento dell’onda di calore. Il calda a 60° entra nel locale). Controllo
calore disperso verso l’esterno è ridotto aperture per impedire circolazione
grazie all’intercapedine d’aria (isolante). inversa di notte.
Usato anche come camino solare
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34. Sistemi solari passivi
MURO DI ACCUMULO ISOLATO MURO D’ACQUA
Trasmissione legata alla convezione, non
Come muro Trombe, ma alla conduzione. Più efficiente delle
coibentato verso l'ambiente pareti solari (alta capacità termica,
correnti convettive). Attenzione al
interno, per impedire la
materiale contenitore (più costoso).
trasmissione del calore per
conduzione e irraggiamento:
tutto il calore è trasmesso per
convezione, sia naturale che
forzata.
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35. Sistemi solari passivi
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36. Sistemi solari passivi
TETTO D’ACQUA
Massa termica disposta orizzontalmente sul tetto, accumulo costituito da acqua
racchiusa in materassini, a diretto contatto col solaio (per facilitare lo scambio di
calore). Necessario meccanismo mobile di chiusura notturna per limitare le perdite.
Utilizzabile al contrario anche per il raffrescamento estivo (aperto di notte, chiuso di
giorno). Problemi strutturali, ridotta radiazione sul piano orizzontale alle nostre
latitudini, un solo piano servito.
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37. Sistemi solari passivi
SERRA SOLARE
Spazio chiuso e disposto lungo il fronte sud di un edificio, da cui è
separato mediante muro termoaccumulatore. può ESSERE DIRETTA,
INDIRETTA (ampio muro solare) O ISOLATA (tramite canali/ventilatori).
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38. Sistemi solari passivi
SISTEMI A GUADAGNO ISOLATO
BARRA-COSTANTINI
SISTEMA A TERMOSIFONE (SUD Italia)
Collettore (raccolta) protetto da collettore leggero, protetto da
superficie vetrata. Il calore scalda superficie vetrata e isolato rispetto
l’aria che sale ed entra all'interno con strato di coibentazione.
nell’accumulo. Da lì entra L'aria riscaldata circola attraverso
nell’ambiente per convezione. condotti ricavati in solai, pareti e
Minori problemi di esposizione dei pavimenti massivi e rilascia la sua
locali. energia a questi elementi prima di
ritornare al collettore
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39. Sistemi solari passivi
collettore ad aria: fa circolare dell'aria,
per convezione naturale o forzata, sopra
o attraverso un assorbitore della
radiazione solare coperto da una
superficie vetrata. Il guadagno termico
risultante può essere impiegato in due
modi: per il preriscaldamento dell'aria di
rinnovo in un circuito aperto senza
accumulo, oppure in un circuito chiuso.
Viene collegato a un sistema di
stoccaggio, costituito spesso da un
accumulo a letto di pietre, per ottenere
elevati fattori di utilizzo del guadagno
solare.
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40. Sistemi solari passivi
SISTEMI DI RAFFRESCAMENTO PASSIVO
a. Irraggiamento verso il cielo notturno (VD TETTI D’ACQUA): massa termica sul tetto
esposta al cielo notturno si raffredda per irraggiamento. Di giorno la massa fredda
viene isolata sulla sua superficie esterna ed esposta all'ambiente interno per fornire
raffrescamento.
b. Raffreddamento evaporativo: aggiunta di umidità all'aria in ambiente caldo-secco
per diminuire la temperatura di bulbo secco e migliorare il grado di benessere. Si
può spruzzare acqua in una corrente d'aria o disporre specchi d'acqua o fontane
in cortili interni.
c. Ventilazione indotta: utilizzo il sole per indurre movimenti dell'aria tramite un
"camino termico".
d. Edificazione interrata: sfrutto la temperatura quasi costante del terreno (circa 13°C)
durante tutto l'anno per migliorare la ventilazione e per ridurre le perdite di calore
attraverso le pareti di un edificio.
e. Raffreddamento essicativo: nei climi caldi-umidi utilizzo di sali che riducono l'umidità
dell'aria per migliorare il grado di benessere.
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41. Sistemi solari passivi
SISTEMI DI
RAFFRESCAMENTO
PASSIVO
Tipologie: diretto, indiretto e
isolato
Direzione: tre "scarichi"
alternativi: nel cielo per
irraggiamento, nell'aria
per convezione e nel
terreno per conduzione.
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42. Sistemi solari passivi
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43. Sistemi solari passivi
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44. Sistemi solari passivi
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45. Sistemi solari passivi
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46. Sistemi solari passivi
Valutazione nella scelta della superficie vetrata a sud – sistema diretto
Dipende dalla città: es. venezia: max 15% se uso vetro chiaro, max 30%
se uso vetro bassoemissivo (oltre prevale la dispersione all’apporto
solare gratuito).
Dipende dalla possibilità di prevedere isolamento esterno mobile, da
criteri progettuali, economici, acustici, illuminotecnici.
Un sistema a guadagno diretto non garantisce comfort (a Ve, con il 60%
di sup. vetrata ho 10,6° interni.).
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47. Sistemi solari passivi
Valutazione nella scelta della superficie vetrata a sud – sistema indiretto
es. venezia: max 40% (oltre trascurabile).
Riduzione fabbisogno di 2-4 kWh/mqK.
Valutazione nella scelta della superficie vetrata a sud – serra solare
es. venezia: riduzione fabbisogno di 7 kWh/mqK (con ventilazione
naturale), 9 kWh/mqK (con ventilazione forzata).
In un appartamento di 70 mq esposto a sud, posizionando una serra di
superficie pari a circa 15 mq si può ottenere un risparmio di energia pari
a circa il 25%, arrivando al 40% con ventilazione controllata e vetri
basso-emissivi.
NB: la ventilazione meccanica incide economicamente meno ed è più
vantaggiosa;
NB: nei climi freddi le riduzioni di fabbisogno sono maggiori.
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48. Confronto sistemi di
trasporto
Trasporti:
Italia
Consumi 2005: 44,31 Mtep. Squilibrio verso gomma.
Livello di motorizzazione tra i più alti al mondo.
Struttura dei consumi spostata verso il gasolio, grazie ai motori common
rail (alimentazione indipendente, maggior rendimento).
Tendenza all’aumento di dimensioni e cilindrata potrebbe impedire il
raggiungimento degli obiettivi fissati da CE e industria automobilistica per
riduzione consumi (5,8 l benzina/5,25 l gasolio per 100 km).
SOLUZIONI: Ottimizzare aerodinamicità, ridurre cilindrate, peso e
dimensioni; INCENTIVARE le auto ibride: motore non accoppiato
direttamente alle ruote ma con alternatore che carica serie di batterie
che alimentano motori elettrici. Recupero energia in marcia a bassa
velocità e in decelerazione. (consumi fino a 30 km/l con diesel common
rail)
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49. Confronto sistemi di
trasporto
Analisi punti di forza e di debolezza:
trasporto stradale – punti di forza
adatto a trasferire qualsiasi tipo di merce,
agilità, ossia la capacità di raggiungere capillarmente il territorio;
alta flessibilità e facile reperibilità dei fornitori di servizio;
elasticità, ossia l’attitudine ad adattare rapidamente la propria offerta alle
variazioni della domanda;
capacità di fornire, unica tra tutte le modalità, un servizio diretto
comunemente denominato “door to door”;
elevata affidabilità per quanto riguarda sia i tempi sia le modalità di
consegna.
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50. Confronto sistemi di
trasporto
Analisi punti di forza e di debolezza:
trasporto stradale – punti di debolezza
alto costo energetico ed elevato rischio di incidenti;
necessità di notevoli risorse finanziarie da investire nella creazione e nella
manutenzione delle infrastrutture viarie;
eccessiva frammentazione e, di conseguenza, scarsa organizzazione del
settore;
impatto ambientale notevole da un punto di vista sia atmosferico sia
acustico.
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51. Confronto sistemi di
trasporto
Analisi punti di forza e di debolezza:
trasporto ferroviario – punti di forza
basso consumo energetico e quindi ridotto impatto ambientale.
trasporto ferroviario – punti di debolezza
tempi di consegna lunghi;
elevato ammontare dei costi fissi delle strutture e delle attrezzature;
scarsa affidabilità sia dei tempi sia delle modalità di consegna;
capacità insufficiente, rispetto alla domanda, delle infrastrutture e delle
attrezzature.
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52. Confronto sistemi di
trasporto
Analisi punti di forza e di debolezza:
trasporto marittimo – punti di forza
possibilità di spedire volumi di merci molto grandi;
ridotto consumo energetico e la bassa incidentalità;
vantaggi economici ottenibili sulle medie-lunghe distanze.
trasporto marittimo – punti di debolezza
lentezza e complessità di esecuzione delle diverse fasi;
elevato rischio di danneggiamento e/o smarrimento della merce dovuto
alle numerose operazioni di trasbordo necessarie (rischio diminuito grazie
all’impiego sempre maggiore del container).
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53. Confronto sistemi di
trasporto
Analisi punti di forza e di debolezza:
trasporto aereo – punti di forza
alta velocità di trasferimento delle merci;
rapidità delle operazioni di carico e scarico.
trasporto aereo – punti di debolezza
elevate tariffe dei noli;
lunghi tempi di sosta delle merci nei magazzini aeroportuali;
rilevante consumo energetico ed il notevole impatto acustico;
mancanza di un collegamento efficiente con i bacini di traffico da servire.
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54. Confronto sistemi di
trasporto
MOBILITA’ ed ENERGIA
ESEMPIO intervento finanziato
Titolo
Programma Comunitario LIFE Ambiente Progetto "C-Dispatch: Clean - DIstribution of
goods in SPecimen Areas at the last mile of the intermodal Transport CHain" LIFE05
ENV/IT/000839
Committente
Commissione Europea. Beneficiario: Provincia Frosinone. Partner: Consorzio Sviluppo
Industriale Frosinone, Fit-consulting srl, WRP srl, GeosLab srl, Cras srl, Italmondo srl.
Oggetto
Il progetto è finalizzato alla promozione di un sistema innovativo a ridotto impatto
ambientale per la distribuzione delle merci all’interno dei centri urbani e prevede la
realizzazione di un progetto pilota nella città di Frosinone.
Il progetto pilota prefigurerà il funzionamento di un sistema di gestione della
distribuzione delle merci ottimizzato dal punto di vista dell'efficienza ed efficacia nel
rispetto degli obiettivi ambientali.
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55. Confronto sistemi di
trasporto
Il progetto prevede la realizzazione di un’attenta e puntuale analisi di contesto
riguardante gli aspetti ambientali, il sistema delle infrastrutture di trasporto, il sistema
dei flussi ed il contesto della domanda di trasporto merci, in seguito alla quale
procedere con l’implementazione del progetto pilota. Utilizzando l’interporto di
Frosinone e realizzando una piattaforma logistica telematica si prevede di gestire la
distribuzione delle merci attraverso l’utilizzo di mezzi a ridotto impatto ambientale,
razionalizzando tempi e percorsi. Tutto il progetto sarà costantemente monitorato dal
punto di vista delle ricadute sul territorio in termini di miglioramento delle
performances ambientali (livelli di inquinamento atmosferico, rumore, degrado
urbano, ecc).
L’implementazione delle attività è accompagnata dall’attività costante e continua di
un tavolo di concertazione che consente la partecipazione ed il confronto di tutti gli
stakeholders presenti sul territorio direttamente o indirettamente coinvolti nelle attività
del progetto. Inoltre nel progetto trovano uno spazio molto importante le azioni di
diffusione e disseminazione dei risultati nonché di sensibilizzazione e coinvolgimento
verso le tematiche del trasporto e mobilità sostenibile dei soggetti interessati e che
operano e vivono sul territorio in oggetto.
www.c-dispatch-frosinone.it
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56. Confronto sistemi di
trasporto
Car sharing
(Wikipedia) L'auto condivisa o condivisione dell'automobile, o passavettura (car-
sharing in inglese) è un servizio che permette di utilizzare un'automobile su
prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio vicino al proprio
domicilio, e pagando in ragione dell'utilizzo fatto.
Questo servizio viene utilizzato all'interno di politiche di Mobilità sostenibile, per
favorire il passaggio dal possesso del mezzo all'uso dello stesso (cioè all'accesso al
servizio di mobilità), in modo da consentire di rinunciare all'automobile privata ma
non alla flessibilità delle proprie esigenze di mobilità. L'auto, in questo modo, passa
dall'ambito dei beni di consumo a quello dei servizi.
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57. Confronto sistemi di
trasporto
Es. di funzionamento:
Utente si iscrive al servizio, prenota l'auto (tel o web) presso uno dei
parcheggi, utilizza tramite smart card e riconsegna al parcheggio di origine
(o ad altro parcheggio) entro lo scadere del periodo prenotato.
Costo: quota annuale e quote a consumo basate su durata e percorrenza.
Valutazione del profilo di utenza
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58. Confronto sistemi di
trasporto
PRO E CONTRO
- può rappresentare un'alternativa efficace di mobilità.
- utilizzabile 24 ore su 24
- riduce l'impatto ambientale della circolazione,
- riduce i costi (distribuisce i costi fissi e i costi per usura su un elevato
numero di utenti), elimina i rischi (furto…), aumenta il numero dei posteggi
(minor numero di auto) e le opportunità di scelta dell'utente
- garantisce la comodità dell’auto privata, ma è più rigido (prenotazione
anticipata, difficile cambiare programmi).
- adatto per chi fa un uso occasionale dell’auto (<10000 km/anno)(elimino
i costi fissi) o come seconda auto o per esigenze particolari
- favorisce comportamenti individuali più razionali
- è un servizio complementare a un buon servizio collettivo di trasporto
- è conveniente nelle aree urbane densamente popolate
- problemi restituzione (distanze parcheggi < 400 m e collegamento mezzi
pubblici)
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59. Confronto sistemi di
trasporto
Vantaggi per la collettività
- riduzione del numero di automobili parcheggiate su strada;
- maggiore sicurezza stradale;
- Riduzione impatto ambientale ( maggior rinnovamento parco auto con
modelli più efficienti)
Agevolazioni per gli utenti
Auspicabili agevolazioni amministrazione pubblica, es.:
- uso corsie preferenziali e accesso gratuito alle ZTL;
- sosta gratuita nei centri storici;
- Esclusione da limitazioni traffico
In Europa, l'80% delle vetture circolanti in città viaggia non più di sessanta
minuti al giorno trasportando in media 1,2 persone.
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60. Confronto sistemi di
trasporto
circuito nazionale Iniziativa Car Sharing (ICS), organo del Ministero
dell'Ambiente, che garantisce l'omogeneità delle apparecchiature e
l'interoperabilità dei servizi. Ogni abbonato al servizio in una delle città
aderenti al circuito può usare i servizi delle altre città del circuito.
12.500 contratti (per 16.000 utenti), 474 auto e 275 parcheggi, per una media
di circa 30 utenti per ogni auto. Aderiscono al servizio:
Alessandria, Bari, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Livorno, Mantova, Milano,
Modena, Novara, Padova, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Emilia, Roma,
Scandicci, Sesto Fiorentino, Taranto, Torino, Venezia, Viareggio.
A livello provinciale si hanno invece le province di Bologna, Milano, Napoli, Rimini.
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61. Confronto sistemi di
trasporto
Altri progetti:
E-mobility Italy, (autunno 2009), 400 Smart elettriche - Roma, Milano e Pisa.
Ricaricabili su colonnine appositamente installate nelle città.
Car2go, attivo in Germania, Israele e Stati Uniti. Spostamenti anche sola
andata.
Autolib, in fase di preparazione a Parigi, auto elettriche in città, con la
possibilità di lasciare l'auto in un parcheggio diverso da quello di partenza.
Van sharing: analogo per le merci (es. Bologna e Torino)
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62. Confronto sistemi di
trasporto
CAR POOLING (Wikipedia)
"auto di gruppo“: una modalità di trasporto che consiste nella condivisione di
automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi del
trasporto. È uno degli ambiti di intervento della mobilità sostenibile.
Uno o più dei soggetti coinvolti mettono a disposizione il proprio veicolo,
eventualmente alternandosi nell'utilizzo, mentre gli altri contribuiscono con adeguate
somme di denaro a coprire una parte delle spese sostenute dagli autisti.
Tale modalità di trasporto è diffusa in ambienti lavorativi o universitari, dove diversi
soggetti, che percorrono la medesima tratta nella stessa fascia oraria,
spontaneamente si accordano per viaggiare insieme.
La pratica del condividere l'auto è maggiormente diffusa nei paesi del nord Europa e
negli Stati Uniti dove esistono associazioni specifiche e dove la pratica è prevista
anche nella segnaletica stradale, mentre trova tuttora bassissima applicazione in
Italia
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63. Energia e sistema produttivo
Pianificazione:
Calcolo delle potenzialità derivanti dal risparmio energetico, senza
ridurre il livello di qualità della vita.
Modello di pianificazione energetica che consente di elaborare dati
disaggregati (socioeconomici, bilanci settoriali, LCA)
Scenari sui fabbisogni energetici futuri
Esempio di modello: LEAP (long-range energy alternatives planning
system), Stockholm environment institute Boston.
Approccio bottom-up che tiene conto delle specificità dei vari settori,
tramite aggregazione di valutazioni puntuali.
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64. Energia e sistema produttivo
Azioni:
Misure incentivanti
Misure coercitive
Stima governo tedesco: ogni Mtep risparmiato da fonti fossili 2000
posti di lavoro a tempo pieno.
Azioni diversificate: politica economica, fiscalità, accordi di
cooperazione, iniziative imprenditoriali, formazione, informazione.
Problema di fondo per le nuove tecnologie: costose, poco
conosciute, inadeguatamente sviluppate. Richiedono mutamenti
istituzionali (struttura legislativa, struttura organizzativa, struttura
produttiva, ecc.)
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65. Energia e sistema produttivo
Necessario creare un circolo virtuoso:
Tecnologia – innovazione – sviluppo industriale
Obiettivi:
- Sostenere le attività di ricerca (vd Germania, Giappone, Spagna…)
- garantire l’accesso al credito e creare prodotti finanziari specifici per le
P.M.I.
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66. Energia e sistema produttivo
Settore produttivo e uso razionale dell’energia
Uso razionale dell’energia: produzione della medesima quantità e qualità di
prodotti o servizi con minor consumo di energia primaria.
Non è “sacrificio energetico”: modifica delle abitudini e soddisfazione dei
bisogni con modalità meno energivore.
Efficienza energetica = forma energetica indiretta.
Riallocazione delle risorse.
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67. Energia e sistema produttivo
Intervento di razionalizzazione energetica:
- Maggiore investimento di capitale
- Minore costo dell’energia
Obiettivo: trovare il rapporto ottimale (raggiungimento del risultato con il
minore onere)
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68. Energia e sistema produttivo
Valutazioni su consumi e competitività:
A. Diminuzione consumi senza riduzione spese (riduco la domanda
energetica ma anche la competitività dell’azienda)
B. Diminuzione costi energetici senza ridurre i consumi (aumento la
competitività ma non riduco la domanda, ottimizzazione dei costi)
C. Razionalizzazione energetica con ottimizzazione dei costi, riduzione
dei consumi, differenziazione delle fonti.
Doppio vantaggio: economico ed ambientale
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69. Energia e sistema produttivo
Analisi degli interventi di efficienza energetica
Risparmio di energia produce un beneficio diretto (libero risorse
economiche, aumento la competitività dei prodotti, diminuisco i costi
di produzione) e un beneficio indiretto (impatto ambientale).
Fasi di un intervento di razionalizzazione energetica:
a. Audit energetico
b. Soluzioni possibili
c. Studio di fattibilità
d. Realizzazione
e. Manutenzione
f. Monitoraggio
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70. Energia e sistema produttivo
Audit energetico: censimento caratteristiche e rese degli impianti,
quantità e tempi di prelievo fabbisogni energetici per ogni impiego,
ricerca interventi di efficienza energetica
Individuazione soluzioni: richiede conoscenza dei mercati, delle
tecnologie, dei prezzi
Studio di fattibilità: punti di forza e di debolezza degli interventi potenziali;
analisi economica, analisi tecnica e contrattuale.
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71. Energia e sistema produttivo
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72. Energia e sistema produttivo
Fonte: Trevisi,
Laforgia, Ruggiero,
Efficienza
energetica in
edilizia, Maggioli
editore
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73. Energia e sistema produttivo
Audit energetico
Riflette la situazione energetica dell’azienda, ne evidenzia problemi, margini
di modifica, analisi degli interventi possibili.
Sistema di rilievo, raccolta ed analisi dei dati: consumi specifici,
caratteristiche di esercizio, ecc.:
DATI GENERALI STRUTTURA
CONSUMI STORICI
DATI SUGLI IMPIANTI
DATI SUL PERIODO DI FUNZIONAMENTO IMPIANTI E MANODOPERA
DATI SULLE NECESSITA’ ENERGETICHE FUTURE
(vd schema tipo)
STIMA DEI FLUSSI ENERGETICI
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74. Energia e sistema produttivo
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75. Energia e sistema produttivo
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76. Energia e sistema produttivo
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77. Energia e sistema produttivo
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78. Energia e sistema produttivo
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79. Energia e sistema produttivo
Fonte: Trevisi, Laforgia, Ruggiero, Efficienza energetica in edilizia, Maggioli editore
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80. Energia e sistema produttivo
Indicatori energetici: misurano l’efficienza della struttura e degli impianti
tramite comparazione con altre strutture e impianti
Es.
1. Contenuto energetico di un prodotto (C.E.P.)
2. Indicatore di performance (per servizio, edificio, apparecchio, ecc.)
3. Fattore di potenza (per apparecchiature)
4. …
CEP: quantità di energia consumata per produrre l’oggetto, a partire
dalle materie prime. Per calcolarlo vanno indagate tutte le fasi del
processo.
Indicatore di performance: rapporto tra consumo energetico di un
servizio (es. illuminazione) e volume/superficie cop./tempo di
funzionamento, ecc.
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81. Energia e sistema produttivo
Esempio di indicatore di performance:
FEN: fabbisogno energetico normalizzato, usato per confrontare consumi
energetici per riscaldamento, è il consumo di energia / volume x gradi
giorno (VD DPR 412/1993)
FEN=Q/GG x V
(gradi giorno: somma delle differenze tra temperatura ambiente
riscaldato (20°) e temperatura giornaliera media esterna (solo se
differenza positiva), per periodo convenzionale di riscaldamento.
Zone climatiche definite in base ai gradi giorno
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82. Energia e sistema produttivo
Altro indicatore di performance: fabbisogno energetico annuo per il
riscaldamento (fabbisogno annuo/superficie utile riscaldata)
>100 kwh/mq anno non rispondono a attuali normative
50 – 100 kwh/mq anno rispondono a attuali normative
15-60 kwh/mq anno basso consumo
<15 kwh/mq anno case passive
0 kwh/mq anno consumo nullo
Si può utilizzare anche il fabbisogno complessivo, dato dal fabbisogno per
riscaldamento, acqua calda sanitaria, climatizzazione estiva, illuminazione,
apparecchiature ausiliarie.
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83. Energia e sistema produttivo
Soluzioni possibili
Diagnosi energetica
Individuazione possibilità di miglioramento e alternative:
- approvvigionamento
- organizzazione interna
- edifici
- …
NB: importanza di aggiornamento continuo!
Attenzione all’innovazione tecnologica (nuove tecniche, produttori,
condizioni di vendita, garanzie, ecc.) e ai cambiamenti del mercato
(fornitori, incentivi, fiscalità, regole, normativa, ecc.).
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84. Energia e sistema produttivo
Studio di fattibilità
Analisi delle alternative e scelta della soluzione, in funzione della
coerenza con il processo produttivo e gli aspetti economici.
Studio di fattibilità fatto da un gruppo multidisciplinare (competenze
tecniche, economiche, organizzative e contrattuali, ecc.)
-Struttura
-Impianti
-Autorizzazioni
-Aspetti realizzativi
-Schemi tecnici
-Tempistica
-Sicurezza
-monitoraggio
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85. Energia e sistema produttivo
Competenze interdisciplinari richieste:
-normativa di settore
-Competenza impiantistica
-Aggiornamento professionale sulle tecnologie
-Valutazioni economiche
(nota su E.M: se in occasione di un appalto non è stato nominato
l’energy manager, le ditte non vincitrici possono ricorrere al TAR per
inadempienza)
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86. Energia e sistema produttivo
ESCO = ENERGY SERVICE COMPANY
“global energy services contractor”
Società di fornitura di servizi energetici, forniscono servizi chiavi in mano
promuovono l’innovazione tecnologica e l’uso razionale dell’energia;
consulenza, diagnosi, progettazione, installazione, gestione,
manutenzione, monitoraggio, finanziamento, ecc.
Società impiantistiche, di gestione fornitrici, private o a capitale misto…
Competenze tecnico-scientifiche, imprenditoriali, economiche,
finanziarie, amministrative, legali, formative.
ST-ESCO: esco nell’ambito del solare termico
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87. Energia e sistema produttivo
Fonte: Trevisi, Laforgia, Ruggiero, Efficienza energetica in edilizia, Maggioli editore
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88. Energia e sistema produttivo
Energy performance contracting (EPC)
Fissa il metodo e le tecniche di valutazione del rischio e calcola gli aspetti
finanziari. Forme contrattuali specifiche.
Es.
First out: la ESCO finanzia l’intervento e ottiene la totalità del risparmio
energetico per un certo periodo
Shared saving: percentuale di condivisione spese e risparmi
Guaranteed saving: il cliente finanzia l’intervento, la ESCO realizza e
gestisce garantendo il risultato.
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89. Energia e sistema produttivo
I titoli di efficienza energetica o certificati bianchi
Attivi dal DM 20.07.2004 (efficienza energetica sull’elettricità e il gas)
Il DM determina:
-Obiettivi di efficienza energetica per distributori energia elettrica e gas
-Modalità di conseguimento degli obiettivi (es. mercato dei titoli)
-Contributi tariffari a copertura dei costi dei distributori
-Sanzioni per inadempienza
-Affidamento all’AEEG la definizione delle regole.
Si incentivano i distributori a fare interventi di miglioramento per conto
dell’utente finale (solo Italia e Regno Unito)
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90. Energia e sistema produttivo
Iter per il titolo di efficienza energetica (TEE)
1. Invio il progetto all’AEEG –
2. Realizzazione del progetto
3. L’AEEG certifica il risparmio ottenuto. Gli obiettivi vengono valutati
sulla base delle delibere AEEG n. 103/03 e 200/04. la verifica e la
certificazione si basano sulla documentazione trasmessa, conservata
e su controlli agli apparecchi.
4. Il Gestore del Mercato Elettrico rilascia il TEE a favore delle società di
servizi energetici accreditate. I titoli sono commerciabili, i certificati
sono depositati nel registro dei TEE (1 TEE = 1 TEP risparmiato)
5. Negoziazione dei TEE sulla piattaforma predisposta dal GME (attiva
dal 2005)o su contratti bilaterali.
6. Il GME annulla i TEE ai soggetti obbligati (distributori con più di 100.000
clienti finali che devono acquistare TEE per un ammontare
equivalente al loro obiettivo)
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito
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91. Energia e sistema produttivo
Fonte: Trevisi, Laforgia, Ruggiero, Efficienza energetica in edilizia, Maggioli editore
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92. Energia e sistema produttivo
Chi può sviluppare progetti:
-Distributori di energia elettrica e gas naturale
-Società operanti nel settore dei servizi energetici (ESCO)
-Imprese artigiane e forme consortili, con oggetto sociale anche l’offerta di
servizi energetici (realizzazione di interventi ed eventuale gestione)
Regole di funzionamento del mercato (del. AEEG 67/2005)
-Acquista i titoli che deve ottemperare all’obbligo sulla base dell’obiettivo
prefissato
-Vende i titoli che ne ha in eccesso (beneficio economico)
-Vende i titoli che non ha obblighi e realizza quindi profitti.
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito
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93. Energia e sistema produttivo
Possibili campi di intervento:
-Rifasamento e azionamento motori elettrici
-Riduzione domanda energia per condizionamento, elettrodomestici ed
apparecchiature
-Illuminazione
-Interventi di climatizzazione con recupero di calore
-Fonti rinnovabili
Tempo: 5 anni, 8 anni per coibentazioni e architettura bioclimatica
Se non si raggiunge il 50% dell’obiettivo c’è sanzione
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94. Impronta ecologica
IMPRONTA ECOLOGICA, COS’E’
•misura l'area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria per
rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i
rifiuti corrispondenti;
•indice statistico utilizzato per misurare la richiesta umana nei confronti della
natura, mettendo in relazione il consumo umano di risorse naturali con la
capacità della Terra di rigenerarle.
•indica quanti pianeta Terra servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti
vivessero secondo un determinato stile di vita.
Confrontando l'impronta di un individuo (o regione, o stato) con la quantità di
terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione
mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o
meno.
Ente accreditato: Global footprint network
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95. Impronta ecologica
COSA MISURA
Impronta / consumi di beni: si mette in relazione la quantità di ogni bene
consumato con una costante di rendimento espressa in kg/ha. Il risultato è
una superficie.
Impronta / consumi energia: l’energia viene convertita in tonnellate
equivalenti di anidride carbonica ed il calcolo viene effettuato
considerando la quantità di foresta necessaria per assorbire le tonnellate di
CO2 equivalenti.
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96. Impronta ecologica
COME SI CALCOLA
Si considerano cinque categorie di consumi:
Alimenti
Abitazioni
Trasporti
Beni di consumo
Servizi (flussi di energia e di materia necessari per istruzione, sanità, etc)…
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97. Impronta ecologica
COME SI CALCOLA
… e sei categorie di territorio:
•terreno per l'energia: l'area di foresta necessaria per assorbire l'anidride
carbonica prodotta dall'utilizzo di combustibili fossili;
•terreno agricolo: superficie arabile utilizzata per la produzione di alimenti ed
altri beni (iuta, tabacco, ecc.);
•pascoli: superficie destinata all'allevamento;
•foreste: superficie destinata alla produzione di legname;
•superficie edificata: superficie dedicata agli insediamenti abitativi, agli
impianti industriali, alle aree per servizi, alle vie di comunicazione;
•mare: superficie marina dedicata alla crescita di risorse per la pesca.
A ogni superficie si attribuisce un peso proporzionale alla produttività media
mondiale e si individua l'"area equivalente" necessaria per produrre la
quantità di biomassa usata da una data popolazione, misurata in "ettari
globali" (gha).
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito
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98. Fonti
• http://qualenergia.it/
• http://www.managenergy.net
• http://www.e-gazette.it
• http://www.autorita.energia.it/
• http://www.logisticamente.it
- Schibuola, Cecchinato, Sistemi solari attivi e passivi negli edifici, Progetto Leonardo,
Bologna.
- www.frangisole.com
- http://urbanisticaenergiealternative.blogspot.com/2008/06/scheda-per-indagine-
comunale.htm
- http://www.cipra.org/it/climalp/case-ad-energia-efficiente/termini-tecnici/indice-
energetico
- Trevisi, Laforgia, Ruggiero, Efficienza energetica in edilizia, Maggioli Editore
- www.ecoabita.it
- IUAV, docenti vari, dispense delle lezioni ed esercitazioni d’esame
- www.eu-greenlight.org/
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99. glossario
P
PIL – Prodotto Interno Lordo. Il valore totale dei beni e dei servizi finali prodotti da un Paese
in un determinato periodo di tempo con i fattori produttivi impiegati all’interno del Paese
stesso
PM – Particulate Matter. Particolato. Miscela di particelle solide e liquide, sospese in aria,
che varia per caratteristiche dimensionali, composizione e provenienza
PMI – Piccole e Medie Imprese
PNA – Piano Nazionale di Assegnazione (o Allocazione). Un piano sviluppato da ciascuno
degli Stati membri dell’Unione Europea per la determinazione dei permessi di emissione
per i soggetti ricadenti nella sfera di applicazione delle Direttiva Europea 2003/87
PNR – Programma Nazionale di Ricerca. Predisposto Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca scientifica e Tecnologica fornisce un quadro della situazione del settore
della ricerca scientifica e tecnologica e formula in questo ambito indirizzi e proposte del
Governo
PNR – Piano Nazionale per la riduzione delle emissioni di gas serra. Programma predisposto
dal Governo per l’attuazione del Protocollo di Kyoto che costituisce, anche, la base per il
PNA
PP - Power Park. Distretto energetico informatizzato con un’integrazione perfetta tra
“ecobuilding” (edificio a basso consumo energetico), generazione distribuita e fonti
rinnovabili. Un modello dove enti locali, strutture pubbliche e imprese lavorano insieme per
ottenere il massimo risparmio energetico attraverso la messa in rete di tutte le fonti
energetiche tradizionali e rinnovabili
11 giugno 2010 Tecnico dei processi innovativi per le PMI in ambito
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100. glossario
P
PQ – Programma Quadro. Lo strumento principale della politica comunitaria nel
settore della ricerca. Definisce per un quinquennio gli obiettivi, le priorità e le
condizioni dell'intervento finanziario della Commissione europea
PRICE CAP – Criterio di regolazione della dinamica tariffaria. Si traduce nella
fissazione di un limite superiore alla variazione tariffaria di specifici servizi in un
arco temporale predeterminato. Il metodo consente che ogni risparmio di costo
dell’operatore, in eccesso a quello implicito, si traduca in maggiori profitti
PROTOCOLLO DI TORINO – Protocollo di intesa della Conferenza dei Presidenti
delle Regioni e delle Province Autonome per il coordinamento delle politiche
finalizzate alla riduzione delle emissione dei gas di serra nell’atmosfera
PSA – Plataforma Solar de Almeria. Il maggiore centro europeo di
sperimentazione solare localizzato in Spagna, dove si stanno sperimentando le
principali tecnologie del solare termodinamico
PUT – Piano urbano del Traffico. Strettamente legato alle previsioni del piano
urbanistico, ha il fine di migliorare le condizioni di circolazione veicolare, di sosta,
e di ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico
PVS – Paesi in Via di Sviluppo
PWR – Pressurized Water Reactor. Reattore nucleare ad acqua in pressione
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101. glossario
R-S
RAINS – Regional Air Pollution Information and Simulation. Modello ufficialmente adottato
dall’Unione Europea per elaborare scenari relativi alle emissioni
determinando i diversi livelli di adozione delle varie tecnologie e i relativi costi
R&S /R&ST – Ricerca e Sviluppo/Tecnologico
RSU – Rifiuti Solidi Urbani
RTN – Rete di Trasmissione Nazionale, come individuata dal decreto del Ministro
dell’industria 25 giugno 1999 e dalle successive modifiche e integrazioni
SAVE - È il programma che prevede azioni specifiche per migliorare l’efficienza
energeticaattraverso la promozione di un migliore uso delle risorse energetiche e la
protezione dell’ambiente
SINK – Pozzo di assorbimento. Si intende la riserva di ogni forma di materia o sostanza in
grado di assorbire o assimilare agenti inquinanti
SIREA – Sistema Informativo Regionale per l’Energia e l’Ambiente. Sistema per la raccolta, il
trattamento e la diffusione dei dati ambientali in base a standard qualitativi
SISTAN – Sistema Statistico Nazionale. Istituito per la produzione e diffusione delle
informazioni e per ottimizzare le risorse destinate alla statistica ufficiale
SPOT MARKET – Mercato di contratti a breve termine, caratterizzati da pagamenti e
consegna a pronti o al massimo ritardati di 40/50 giorni
STAKEHOLDERS – Tutti quei soggetti che hanno un interesse nei confronti di
un'organizzazione e che con il loro comportamento possono influenzarne l'attività
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102. glossario
S-T
STEER – È il programma per la promozione degli aspetti energetici dei trasporti
STRANDED COSTS – Costi derivanti dagli impegni contrattuali e dalle decisioni di
investimento che le imprese elettriche hanno assunto in seguito alle scelte governative di
politica economica
SWAP (agreement) – Nel settore del gas il termine si riferisce a uno scambio di forniture tra i
diversi operatori, generalmente mirato a ottimizzare i costi di trasporto e i rispettivi impegni
di acquisto e di fornitura
SWITCHING – La possibilità per un cliente, anche domestico, di cambiare la compagnia o
qualsiasi altra entità che vende energia per mezzo di una rete di trasmissione o di
distribuzione
SWOT – (Strenght, Weaknesses, Opportunities, Threats). Forze, Debolezze, Opportunità,
Rischi. Strumento di valutazione che permette di verificare se l’intervento è adeguato al
suo contesto attraverso l’analisi dei fattori interni sui quali si cercherà di basarsi (forze) o
che si tenterà di compensare (debolezze), così come dei fattori esterni favorevoli
(opportunità) o sfavorevoli (rischi)
TAKE OR PAY – Clausola dei contratti di acquisto del gas naturale, in base alla quale
l'acquirente è obbligato a pagare al prezzo contrattuale, o a una frazione di questo, la
quantità minima di gas prevista dal contratto, anche se non ritirata, avendo la facoltà di
prelevare negli anni contrattuali successivi il gas pagato ma non ritirato, per un prezzo che
tiene conto della frazione di prezzo contrattuale già corrisposto
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103. glossario
T-U
TEE – Titoli di Efficienza Energetica. Sono certificati emessi dall’AEEG a favore
delle imprese di distribuzione di elettricità e gas, negoziabili, di valore pari alla
riduzione certificata dei consumi
TEP – Tonnellate Equivalenti di Petrolio. Unità convenzionale di misura, utilizzata
comunemente nei bilanci energetici per esprimere in una unità di misura
comune tutte le fonti energetiche, tenendo conto del loro potere calorifico,
generalmente quello inferiore
TERNA – Rete Elettrica Nazionale SpA. È la Società responsabile su tutto il
territorio nazionale della trasmissione e del dispacciamento dell’energia
elettrica sulla rete ad alta e altissima tensione
TOP – (Vedi Take or Pay)
TPA – Third Party Access. Accesso di terzi alla rete. Consiste nella possibilità
accordata ad una determinata categoria di clienti idonei, che hanno titolo a
stipulare contratti per il gas naturale, di acquistare gas da altri fornitori rispetto
al proprietario della rete
UE – Unione Europea
UNBUNDLING - Separazione proprietaria, ovvero contabile, delle attività di
produzione, trasmissione e distribuzione
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104. glossario
S-T
UNCTAD - United Nations Conference on Trade and Development. Organismo delle
Nazioni Unite per l’integrazione dei Paesi in via di sviluppo nell’economia mondiale
UNDP – United Nations Development Programme. Organizzazione delle Nazioni Unite
per l’aiuto allo sviluppo
UNEP – United Nations Environment Programme. Programma ambientale delle Nazioni
Unite volto a promuovere lo sviluppo sostenibile presso le imprese e i cittadini
UN-FCCC - United Nations Framework Convention on Climate Change. Convenzione
Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici adottata a New York il 9 maggio
del 1992
UNMIG – Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e la Geotermia, istituito presso il
Ministero delle Attività Produttive per la gestione delle procedure amministrative che
consentono le attività di ricerca e di coltivazione
UPSTREAM – Le attività relative all’estrazione e al primo trattamento delle fonti
energetiche (combustibili solidi, petrolio, gas naturale, uranio)
USC – Tecnologia Ultrasupercritica. Rappresenta l’evoluzione della tecnologia
tradizionale dellapolverizzazione del carbone con turbina a vapore
VAS – Valutazione Ambientale Strategica. Procedura prevista dalla Direttiva
2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi. Si
tratta di un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze in campo
ambientale di una politica, di un piano o di iniziative nell'ambito di un programma
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105. glossario
V-W
VIA – Valutazione di Impatto Ambientale. Analisi e giudizio degli effetti ambientali,
sociali, produttivi di una trasformazione introdotta dall’uomo. Si articola in un’analisi
tecnico-scientifica sui costi e benefici di un’opera o iniziativa (bilancio di impatto
ambientale), e in una decisione di carattere politico. È obbligatoria per tutti gli
interventi riguardanti la pianificazione e lo
sviluppo del territorio suscettibili di determinare un impatto significativo e rilevante
WEC – World Energy Council. Consiglio Mondiale dell’Energia. Organismo
internazionale, non governativo, per lo studio e la discussione di tutte le questioni legate
al settore energetico
WETO – World Energy, Technology and Climate Policy Outlook. Studio della
Commissione Europea che esamina a livello mondiale in materia di energia, tecnologia
e clima i mutamenti in atto nei modelli energetici e ambientali per i prossimi trent'anni
WMO – World Meteorological Organization. Organizzazione Metereologica
Internazionale
WTI – West Texas Intermediate. Greggio americano a basso contenuto di zolfo utilizzato
come greggio di riferimento nel mercato petrolifero
WTO – World Trade Organization. Organizzazione Mondiale del Commercio
WWF – World Wildlife Found. La più grande organizzazione mondiale per la
conservazione della natura
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106. Buona estate
e
in bocca al lupo!!!!!!
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