1. Compostaggio: cos’è
• Il compostaggio è una tecnica attraverso la
quale viene controllato, accelerato e migliorato
il processo naturale a cui va incontro qualsiasi
sostanza organica per effetto della flora
microbica naturalmente presente
nell'ambiente. Si tratta di un "processo
aerobico di decomposizione biologica della
sostanza organica che avviene in condizioni
controllate che permette di ottenere un
prodotto biologicamente stabile in cui la
componente organica presenta un elevato
grado di evoluzione.
2. Compostaggio: bio-ossidazione
• Durante la bio-ossidazione si ha
l'igienizzazione della massa: è questa la
fase attiva (nota anche come high rate,
active composting time), caratterizzata
da intensi processi di degradazione delle
componenti organiche più facilmente
degradabili
3. Compostaggio: maturazione
• Durante la maturazione il prodotto
si stabilizza arricchendosi di
molecole umiche: si tratta della
fase di cura (nota come curing
phase), caratterizzata da processi
di trasformazione della sostanza
organica la cui massima
espressione è la formazione di
sostanze umiche.
4. Compost di qualità
• Il processo di compostaggio può
riguardare matrici organiche di
rifiuti preselezionati:
• In questo caso si ha la produzione
di un ammendante compostato da
impiegare in agricoltura o nelle
attività di florovivaismo, noto come
"Compost di qualità".
5. Settori di impiego del compost di
qualità
• il settore del florovivaismo, ovvero la cessione di
compost sfuso all'industria dei fertilizzanti che
confeziona (in miscela con torbe ed altro) e vende
all'utenza hobbistica è da sempre considerato il settore
più interessante, sia per i prezzi spuntati che per la
necessità di prodotti nazionali alternativi alle torbe;
• la vendita al minuto presso l'impianto,
• uno sbocco commerciale che sta assumendo
un'importanza sempre crescente è il conferimento di
compost presso aziende agricole per impiego come
ammendante al fine di ripristinare la fertilità ordinaria
delle colture in pieno campo.
6. Frazione Organica Stabilizzata
(FOS)
• Nel caso di trattamento dei rifiuti
indifferenziati per il recupero della frazione
organica tramite compostaggio, questi
vengono avviati a sistemi di trattamento
meccanico-biologico
• Si ha produzione di Frazione Organica
Stabilizzata (FOS) da impiegare in usi diversi
non agricoli, quali l'impiego per attività
paesaggistiche e di ripristino ambientale (es.
recupero di ex cave), o per la copertura
giornaliera delle discariche
7. COMPOSTAGGIO DI RIFIUTI
PRESELEZIONATI
• Nel 2002 gli impianti per il compost di qualità
erano 237 ed hanno trattato circa 2,8 milioni
di tonnellate di rifiuti organici selezionati e la
capacità operativa era di oltre cinque milioni
tonnellate annue.
• Gli impianti sono concentrati nel Nord e al
Centro, in corrispondenza alla maggiore
raccolta di frazione umida urbana
8. TRATTAMENTO BIOLOGICO DI
RIFIUTI INDIFFERENZIATI
• Il trattamento biologico consente di trattare le
frazioni organiche presenti nei rifiuti non
raccolti in maniera differenziata, ottenute
attraverso la selezione meccanica post-
raccolta.
• Nel 2003 risultavano operativi 90 impianti in
Italia, che hanno trattato circa 5,6 milioni di
tonnellate di rifiuti urbani, mentre la capacità
complessiva era di circa 10 milioni di
tonnellate.
9. Settori di impiego della FOS
• Sistemazione di aree di rispetto di autostrade e ferrovie
(scarpate, argini, terrapieni);
• Costituzione di aree verdi di grandi dimensioni, parchi
pubblici, campi da golf, campi da calcio, ecc.;
• Recupero ambientale di cave esaurite;
• Ripristino ambientale di aree inquinate, in base a
quanto previsto dall'art.22 del D.Lgs. 22/97, che per tali
scopi menziona esplicitamente l'opportunità di
privilegiare l'impiego di materiali provenienti da attività
di recupero dei rifiuti urbani;
• La sistemazione post-chiusura di discariche esaurite.
10. Normativa di riferimento
• La regolamentazione in materia di produzione
e impiego di compost è affidata, ad oggi ai
diversi Stati Membri dell'Unione Europea, non
essendo stata emanata alcuna direttiva in
materia di qualità del compost atta ad
armonizzare le norme nazionali.
• In Italia il settore è regolato dalla normativa
generale sui rifiuti (p.e. DL 22/97) e dalla
normativa sui fertilizzanti (L.748/84 e
successive modifiche e integrazioni)
11. Accordo di programma della
Regione Veneto - 2002
• Impegna gli impianti della Regione Veneto a
trattare prioritariamente i rifiuti prodotti in
Veneto
• Impegna i gestori a fornire alla Regione i dati
relativi all’utilizzo degli impianti
• Istituisce dei tavoli di confronto tra gestori
dell’impianto e Regione
12. Impianto di compostaggio
• 1) Ricevimento: Gli automezzi di raccolta
in entrata all’impianto vengono pesati.
Una volta pesati, i rifiuti organici e
mercatali vengono scaricati in fosse
separate. Il materiale legnoso, prima di
essere triturato grossolanamente, viene
stoccato in un piazzale apposito.
13. Impianto di compostaggio
• 2) pretrattamento:
• I materiali, attraverso un carro ponte provvisto
di benna a comando idraulico, vengono
trasferiti dalle fosse alle linee di
pretrattamento. Uno degli scopi del
pretrattamento è la separazione della frazione
organica dalla plastica, dai materiali metallici
e dagli altri materiali inquinanti. I materiali
subiscono pretrattamenti diversi a seconda
della provenienza.
14. Impianto di compostaggio
• 2.1) Pretrattamento del rifiuto organico domestico
• Dalla tramoggia di carico i rifiuti vengono mandati al
vaglio rotante. Il vaglio è costituito essenzialmente da
reti in lamiera forata e da lame rompi-sacco (per
allontanare i sacchi di plastica ancora presenti).
Dall’operazione di vagliatura risultano: Il materiale
organico pronto al trattamento di compostaggio. Il
sovvallo, cioè la frazione grossolana inquinante
(sacchi ed eventuali contenitori in plastica), scaricato
all’esterno del fabbricato di selezione.
15. Impianto di compostaggio
• 2.2 Pretrattamento dei rifiuti mercatali
• Una vagliatura simile a quella realizzata nella
linea per il rifiuto organico domestico separa
la frazione organica compostabile dal
sovvallo (ingombranti e contenitori in plastica,
cartone, legno), che viene convogliato in una
pressa imballatrice.
16. Impianto di compostaggio
• 2.3 Pretrattamento materiali legnosi
I materiali legnosi, dopo essere stati
cippati sul piazzale esterno, vengono
posti nella fossa a loro dedicata nella
sezione di miscelazione.
17. Impianto di compostaggio
• 3 Miscelazione
Un trituratore a coltelli "lento" effettua
un parziale sminuzzamento e la
miscelazione dei materiali provenienti
dalle tre linee ultimando la fase di
pretrattamento. Il materiale risultante
viene convogliato ai nastri che
alimentano la sezione di compostaggio
accelerato.
18. Impianto di compostaggio
• 4 Fermentazione o compostaggio
accelerato
• Il materiale organico, opportunamente
miscelato, attraverso un sistema di
nastri trasportatori, viene posto in
cumuli dell’altezza di circa 2 metri, entro
corsie aerate dove rimane circa 30
giorni.
19. Impianto di compostaggio
• 4 Fermentazione o compostaggio accelerato
• L’areazione del materiale viene effettuata
attraverso condotti di ventilazione posti sotto
il pavimento di ciascuna corsia. La
ventilazione viene regolata in funzione della
temperatura del materiale in fase di
trasformazione.
• Per garantire che il cumulo sia sempre
attraversato dall’aria oltre che ventilato,
questo deve essere rivoltato con una
frequenza giornaliera
20. Impianto di compostaggio
• 5 Maturazione
• Completata la fermentazione il materiale viene
trasferito nell’edificio di maturazione primaria (durata
del processo: 30 giorni circa). In questa fase viene
portata a compimento la trasformazione dei composti
organici. Il materiale viene continuamente rivoltato
per renderlo soffice ed aerato.
• La maturazione secondaria, della durata di altri 30
giorni, viene condotta in un’altra area e non necessita
dei periodici rivoltamenti dei cumuli.
21. Impianto di compostaggio
• 6 Raffinazione del compost
• Lo scopo di questa operazione è ripulire
il compost dai materiali inquinanti
ancora presenti (pezzi di plastica, carta,
inerti) e recuperare il materiale legnoso
non trasformato che dovrà ripetere
l’intero ciclo del processo.
22. Impianto di compostaggio
• 6 Raffinazione del compost
• La sezione di raffinazione è composta da
vagli che operano l’ultima suddivisione del
materiale in:
• Compost raffinato destinato allo stoccaggio in
aia scoperta;
• Frazione legnosa da reintrodurre nel ciclo di
compostaggio;
• Scarti da avviare in discarica.
23. Controllo delle emissioni gassose
• Per ridurre le emissioni gassose alcuni impianti
prevedono stadi di Biofiltrazione
24. Consorzio TERGOLA
impianto di Vigonza
• L’impianto tratta verde da raccolta diff. e fanghi di
depurazione
26. IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO
TIPOLOGIE DI RIFIUTI TRATTATI
FRAZIONE
ORGANICA
DA RACCOLTA SCARTI AMMENDANTE
DIFFERENZIATA AGROINDUSTRIAL
COMPOSTATO MISTO
COMPOSTAGGIO
DEL RIFIUTO I SFUSI
URBANO
SCARTI
AGROINDUSTRIAL RIFIUTI
I CONFEZIONATI CARTACEI
CARTONI
RIFIUTI
PER BEVANDE
LIGNOCELLULOSI
post consumo
CI
28. AMMENDANTE
COMPOSTATO MISTO
Ammendante: Qualsiasi sostanza, naturale o
sintetica,minerale od organica, capace di modificare e
migliorare le caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e
meccaniche di un terreno.
Conforme ai parametri previsti dall’allegato I C, paragrafo 2.1.,
punto 5 della Legge 748/84 modificata dal D.M. 27 marzo 1998
L’utilizzo del prodotto, ai sensi della circolare MiPAF dell’8
settembre 1999, è consentito in agricoltura biologica
E’ inserito nel “Registro dei Fertilizzanti per l’Agricoltura
Biologica” predisposto dall’Istituto Sperimentale per la Nutrizione
delle Piante.
29. SETTORI DI COLLOCAZIONE del prodotto (2002)
TAPPETI
ERBOSI 2%
CITTADINI 2%
FLOROVIVAISMO 2%
RIPRISTINI 1%
COPERTURA
DISCARICHE
12%
PRODUTTORI
DI TERRICCI
16%
AGRICOLTURA
65%
30. Progetto di realizzazione di una nuova sezione di
RICEVIMENTO, MISCELAZIONE, BIOSSIDAZIONE
dei rifiuti organici da raccolta separata
(biotunnels)
VIA VALLE DISCARICA
BIOTUNNELS
LOCALIZZAZIONE
DELL’INTERVENTO
31. Analisi economica costi-benefici di
impianti di compostaggio dedicati
alla produzione di Ammendante
Compostato Verde e Ammendante
Compostato Misto.
32. Matrici avviabili al recupero in impianti di compostaggio
Frazione organica da raccolta differenziata del rifiuto
urbano (domestica e utenze collettive)
Scarti agroindustriali (sfusi, confezionati)
Rifiuti lignocellulosici (potature, erba, legno da
demolizioni, imballaggi in legno)
Rifiuti a matrice cellulosica
Sottoprodotti di origine animale
Fanghi di depurazione
33. Matrici avviabili al recupero in impianti di compostaggio
SCARTI
FRAZIONE AGROINDUSTRIAL
ORGANICA I SFUSI
DA RACCOLTA SCARTI
DIFFERENZIATA AGROINDUSTRIAL
I AMMENDANTE
COMPOSTAGGIO
DEL RIFIUTO
URBANO CONFEZIONATI COMPOSTATO
MISTO
FANGHI DI
DEPURAZIONE STALLATICO
CARTONI RIFIUTI RIFIUTI
PER BEVANDE CARTACEI LIGNOCELLULOSI
CI
34. Tariffe medie di un impianto di compostaggio
FORSU 55 €/t
Scarti agroindustriali sfusi 20 – 40 €/t
Scarti agroindustriali confezionati 55 – 70 €/t
Rifiuti lignocellulosici 30 €/t
Rifiuti a matrice cellulosica 40 – 55 €/t
Sottoprodotti di origine animale 40 – 70 €/t
Fanghi di depurazione 40 €/t
35. Alternative all’avvio al recupero in impianto di compostaggio
Discarica 100 €/t
Impianti di trasformazione
ex reg. (CE)1774/2002 100 €/t
Distribuzione di fanghi in agricoltura
ex D.L.vo 99/92 30 €/t
36. Opportunita’ dell’avvio al recupero in impianto di compostaggio
Cernita di imballaggi in materiale legnoso
Produzione di materiale per biofiltri
Selezione di rifiuti da avviare al recupero energetico
Produzione di ammendanti per l’agricoltura di pieno
campo
Produzione di ammendanti per la produzione di altri
fertilizzanti
Produzione di ammendanti da impiegare in
interventi di bioremedation
Giorgio Rustichelli – Comitato Tecnico CIC
37. Impiego dei fanghi di depurazione
i fanghi impiegabili sono quelli conformi all’allegato IB al D.L.vo 99/92
Rame < 1.000,00 mg/kg SS
Zinco < 2.500,00 mg/kg SS
Piombo < 750,00 mg/kg SS
Cadmio < 20,00 mg/kg SS
Nichel < 300,00 mg/kg SS
Mercurio < 10,00 mg/kg SS
Carbonio organico >= 20,00 %SS
P tot >= 0,40 %SS
N tot >= 1,50 %SS
Salmonelle < 1.000,00 MPN/g SS
Umidità <= 80,00 %
• i fanghi, tranne quelli agroindustriali, non possono superare il 35 % (P/P) della miscela
iniziale
40. Requisiti e caratteristiche dell’ammendante compostato misto
Conforme ai parametri previsti dall’allegato I C, paragrafo 2.1.,
punto 5 della Legge 748/84 modificata dal D.M. 27 marzo 1998
L’utilizzo del prodotto, ai sensi della circolare MiPAF dell’8
settembre 1999, è consentito in agricoltura biologica a
condizione che nella formulazione della miscela iniziale non
vengano inseriti fanghi di depurazione
E’ inserito nel “Registro dei Fertilizzanti per l’Agricoltura Biologica”
predisposto dall’Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle
Piante.
43. Riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili
da collocare in discarica
Decreto Legislativo
n° 36/2003 – art.5: 350
325
kg/a per abitante
300
173 kg/a per abitante 250
entro 5 anni (2008) 200
173
150
115 kg/a per abitante 100
115
81
entro 8 anni (2011) 50
0
2004
2005
2006
2007
2010
2011
2012
2013
2014
2017
2018
2008
2009
2015
2016
81 kg/a per abitante
entro15 anni (2018) anno
44. Entro un anno (24 marzo 2004) dall’entrata in vigore dello stesso
decreto ciascuna Regione elabora ed approva un apposito programma
per la riduzione dei rifiuti biodegradabili smaltiti in discarica ad
integrazione del piano regionale dei rifiuti di cui all’art. 22 del D.Lgs.
22/97, allo scopo di raggiungere a livello di Ambito Territoriale Ottimale,
oppure (ove questo non sia istituito) a livello provinciale, gli obiettivi di
cui sopra.
D.L.vo 36/2203, art.2, comma 1, lettera i) – definizioni:
“rifiuti biodegradabili”: qualsiasi rifiuto che per natura subisce processi
di decomposizione aerobica o anaerobica, quali ad esempio rifiuti di
alimenti, rifiuti di giardini, rifiuti di carta e cartone.
45. Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome
(documento approvato il 4 marzo 2004)
www.regioni.it
Documento interregionale per la predisposizione entro il 24 marzo 2004
del programma di riduzione dei rifiuti biodegradabili
da smaltire in discarica ai sensi dell'art. 5 del d. lgs n° 36/03
Definizione ed identificazione dei rifiuti urbani biodegradabili
rifiuti di alimenti
rifiuti da giardini
rifiuti di carta e cartone
rifiuti di legno
pannolini ed assorbenti
rifiuti tessili naturali
R.U.B. = 65% del rifiuto urbano
46. Il programma regionale di riduzione dovrà riguardare
TUTTI i rifiuti biodegradabili, nonostante non siano fissati
obiettivi temporali di riduzione per il rifiuto biodegradabile in genere
ma solo per il rifiuto urbano biodegradabile.
Occorrerà quindi a livello territoriale regionale verificare
produzione e caratteristiche di tutti i rifiuti biodegradabili
(comprensivi quindi di categorie quali i fanghi biologici o
gli scarti agroindustriali), nonché la destinazione al recupero o
allo smaltimento, definendone i quantitativi avviati in discarica e
programmando nel tempo una riduzione della loro collocazione in
discarica
47. Schema delle lavorazioni
pretrattamenti
(es: triturazione, vagliatura)
miscelazione
biossidazione e maturazione
vagliatura
post-trattamenti
(es: separazione aeraulica, deferrizzazione)
48. Bilanci di massa: il caso ideale
rifiuto in ingresso (100%)
perdite di
processo
miscela matura (70%) (30%)
vagliatura a 10 mm vagliatura a 20 mm
ammendante sopravvaglio legnoso ammendante
per (40%) in pieno
la produzione campo
di fertilizzanti post-trattamenti (20%)
(10%)
fr. lignocell.: fr. non compostabile:
riutilizzo in smaltimento in
testa al processo discarica
49. Bilanci di massa: il caso peggiore
rifiuto in ingresso (100%)
perdite di
processo
ammendante da vagliare (70%) (30%)
vagliatura a 10 mm
ammendante sopravvaglio legnoso
(20%) (50%)
post-trattamenti
fr. non
fr. lignocell.:
compostabile:
riutilizzo in smaltimento
testa al processo in discarica
50. Impiego dell’ammendante
Agricoltura di pieno campo
convenzionale,integrata e biologica
Frutticoltura
convenzionale, integrata e biologica
Florovivaismo
Allestimento prati
Ripristini ambientali
51. Bilancio economico
RICAVI
Ritiro rifiuti
Vendita ammendante
COSTI DI GESTIONE
Personale
Energia elettrica
Carburanti
Manutenzioni e ricambi (op. civili, op. elettromeccaniche, carpenterie, op. idrauliche, inst. elettriche)
Noli (trasporti, triturazione, vagliatura, movimentazioni, spurghi)
Spese generali (amministrazione, analisi, monitoraggi, consulenze, disinfestazione, sw e hw)
MARGINE OPERATIVO LORDO
Costi di gestione – ricavi
ONERI FINANZIARI E AMMORTAMENTI
MARGINE OPERATIVO NETTO (utile prima delle imposte)
Margine operativo lordo – oneri finanziari e ammortamenti
Giorgio Rustichelli – Comitato Tecnico CIC
52. CASO IDEALE
Ricavi (esempio di un impianto da 30.000 t/a)
rifiuto quantità tariffa ricavo
FORSU 12.000t 60,00 €/t 720.000 €
AGROIND. 3.000 t 40,00 €/t 120.000 €
LINGOCELL. 10.000t 30,00 €/t 300.000 €
FANGHI 5.000t 40,00 €/t 200.000 €
TOTALE 30.000t 42,70 €/t 1.340.000 €
COMPOST 9.000t 10,00 €/t 90.000 €
TOTALE ricavi 1.430.000 €
53. Costi di gestione (esempio di un impianto da 30.000 t/a)
tipo costo
PERSONALE 200.000 €
CARBURANTI 50.000 €
EN.ELETTRICA 150.000 €
MANUTENZIONI 150.000 €
NOLI 100.000 €
SP.GENERALI 50.000 €
SOVVALLI (1.000t x 100€/t) 100.000 €
TOT. PARZIALE 800.000 €
Giorgio Rustichelli – Comitato Tecnico CIC
55. Ammortamenti e oneri finanziari
AMMORTAMENTI
Costo dell’opera 5.000.000 €
di cui
opere civili (amm. in 30 aa) 3.000.000 €
opere elettromeccaniche (amm. in 10 aa) 2.000.000 €
Ammortamenti op. civili 100.000 €/a
Ammortamenti op. elettromeccaniche 200.000 €/a
Totale ammortamenti per anno 300.000 €/a
ONERI FINANZIARI
(restituzione del prestito in 10 aa) 300.000 €/a
TOTALE ammortamenti e on. finanziari 600.000 €/a
56. Margine operativo netto
(utile prima delle imposte)
Margine operativo lordo + 630.000 €
Ammortamenti e oneri finanziari - 600.000 €
MON + 30.000 €
57. CASO PEGGIORE
Ricavi (esempio di un impianto da 30.000 t/a)
rifiuto quantità tariffa ricavo
FORSU 12.000t 60,00 €/t 720.000 €
AGROIND. 3.000 t 40,00 €/t 120.000 €
LINGOCELL. 10.000t 30,00 €/t 300.000 €
FANGHI 5.000t 40,00 €/t 200.000 €
TOTALE 30.000t 42,70 €/t 1.340.000 €
COMPOST 6.000t 10,00 €/t 60.000 €
TOTALE 1.400.000 €
58. Costi di gestione (esempio di un impianto da 30.000 t/a)
tipo costo
PERSONALE 200.000 €
CARBURANTI 50.000 €
EN.ELETTRICA 150.000 €
MANUTENZIONI 150.000 €
NOLI 100.000 €
SP.GENERALI 50.000 €
SOVVALLI (10.000t x 100€/t) 1.000.000 €
TOT. PARZIALE 1.700.000 €
60. Ammortamenti e oneri finanziari
AMMORTAMENTI
Costo dell’opera 5.000.000 €
di cui
opere civili (amm. in 30 aa) 3.000.000 €
opere elettromeccaniche (amm. in 10 aa) 2.000.000 €
Ammortamenti op. civili 100.000 €/a
Ammortamenti op. elettromeccaniche 200.000 €/a
Totale ammortamenti per anno 300.000 €/a
ONERI FINANZIARI
(restituzione del prestito in 10 aa) 300.000 €/a
TOTALE ammortamenti e on. finanziari 600.000 €/a
61. Margine operativo netto
(utile prima delle imposte)
Margine operativo lordo - 300.000 €
Ammortamenti e oneri finanziari - 600.000 €
MON - 900.000 €
63. COMPOSTAGGIO DOMESTICO
• E’ bene scegliere un’area che disti
almeno 60 centimetri dalle strutture di
legno presenti nel giardino (es.
staccionate), man mano che si
accumulano i rifiuti prodotti con la
gestione del verde (non scarti di
cucina), vengono gettati in questo
cumulo. Dopo un periodo che può
variare da sei mesi a due anni il cumulo
sarà diventato compost.
64. COMPOSTAGGIO DOMESTICO
• Il compost arriva a maturazione in un tempo
variabile da sei settimane a due anni. Dipende
dagli "ingredienti" immessi nel cumulo, da
quanto spesso questo viene rivoltato, dalle sue
dimensioni, dalla composizione e dal livello di
areazione. Diciamo che sei settimane sono il
tempo minimo necessario per ottenere un
compost di buona qualità, anche se un tempo
così breve implica una particolare attenzione
nella gestione del processo.
65. COMPOSTAGGIO DOMESTICO
• Utilizzo di residui contaminati da pesticidi
• Si consiglia in genere di compostare alcuni
pesticidi con il metodo di compostaggio "a
caldo" e lasciando maturare il cumulo per
almeno un anno. In alcune pubblicazioni
specifiche si indica che il compostaggio,
essendo un processo di decomposizione
accelerata, è in grado di biodegradare alcuni
elementi molto più rapidamente di quanto
avvenga con la biodegradazione nel suolo.
66. COMPOSTAGGIO DOMESTICO
• Per evitare l’insorgenza di cattivi odori il
cumulo va rivoltato frequentemente e bisogna
assicurarsi che sia composto da materiali
diversi per tipologia e dimensioni. Potrebbe
anche essere che sia troppo bagnato, e in
questo caso aggiungere materiali più asciutti
(con una varietà di strutture e di formati) e
rivoltare spesso. Se ha un odore di
ammoniaca, è presente un livello elevato di
azoto. Aggiungere quindi più materiali con
carbonio (es. foglie).
67. COMPOSTAGGIO DOMESTICO
• Aggiungere l’acqua, ma assicurarsi che l’acqua sia stata
assorbita dal cumulo. Annaffiare frequentemente un
cumulo dall’alto non funziona perché i materiali asciutti
così non riescono ad assorbire l’acqua. In questo caso,
rivoltare il cumulo separandolo e reimpilandolo,
innaffiando ogni strato. Potrebbero non essere
sufficientemente presenti rifiuti verdi freschi nel cumulo
e in questo caso vanno aggiunti. Se non è stato
innaffiato abbastanza all’inizio, occorre ricordarsene per
la prossima volta. Ricordare che il cumulo dovrebbe
contenere circa il 40 - 50% di umidità, ovvero molta
acqua.