7. Felicità e ragione. Le virtù etiche, le virtù dianoetiche. Felicità e sapienza. La dottrina dell'amicizia.
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9. I fini possono essere per altro o per se stessi: i primi sono strumentali (come per es. la ricchezza e la buona salute), i secondi hanno valore di per se stessi. Mentre i primi costituiscono la condizione per il raggiungimento di piaceri a loro volta condizionati, i secondi permettono l'acquisizione di una felicità che vale di per se stessa. Così i primi devono essere ordinati ai secondi, mentre questi non possono non essere coordinati secondo un termine positivo assoluto, che costituisce il bene e la felicità somma per il genere umano.
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11. Se dunque l'uomo si distingue fra tutti quanti gli altri esseri naturali per il predominio dell'attività intellettuale – rispetto alla pura e semplice vegetazione ed alla sensibilità – allora l'essere umano stesso porterà a buon fine e realizzerà la propria specifica natura. quanto attuerà le proprie potenze intellettuali. Allora e solo allora, sarà specificamente e singolarmente felice. Allora, e solo allora, l'uomo attuerà la propria virtù o perfezione. A ciò sarà poi congiunto il piacere relativo.
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15. Nella pagina seguente viene disposto uno schema generale e specifico delle virtù etiche e delle loro conseguenze pratiche: edificazione nella giustizia del diritto e modificazioni dello stesso basate sull'equità.
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18. Anche per le virtù dianoetiche viene presentato nella pagina seguente uno schema generale e specifico, capace di individuare, determinare e porre in relazione dialettica le singole virtù, dall' arte alla saggezza , alla triade costituita da intelligenza , scienza e sapienza .
19. La vita dell'intelletto culmina nell'oggetto divino, sommo bene e somma felicità per la vita teoretica dell'intelletto. Il sapiente è libero ed autonomo: felice, sereno ed in pace, vive la vita dell'intelletto, ascendendo ad una vita più che umana, divina.
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25. La soluzione migliore indicata da Aristotele è quella rappresentata dal governo politico ( polit í a ): una sorta di costituzione mista fra il potere democratico e quello aristocratico, dove la base sociale di riferimento è costituita dalla classe dei medi possidenti, direttamente interessati e partecipi alla difesa armata della città.
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30. Possibile e temuto, oppure sperato, l'oggetto rappresentato dalla tragedia permette il fluire delle passioni umane, liberando per una certa durata temporale l'animo dell'uomo dalla loro carica violenta ed eventualmente distruttrice. In questo modo la tragedia assume una finalità liberatrice, catartica (catarsi).