14. L'interazione della natura nel suo complesso con l'uomo e la sua sensibilità rimane centrale nel pensiero di Telesio, che assume come criterio di verità l'auto-manifestazione della stessa, per il tramite della sensibilità umana, sia esterna che interna.
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16. Rotazione-rivoluzione e caduta verso il basso rendono quindi subito la spazializzazione dinamica dei movimenti e delle qualità relative dei corpi, che possono essere assegnati tramite l'applicazione di questi due principi, che risultano quindi collegati ed interagenti fra loro, mutamente e mutualmente sensibili.
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18. All'interno della relazione dialettica verticale fra fuoco e terra , gli altri due elementi – aria ed acqua – risultano come elementi derivati, per progressiva condensazione ed opposta rarefazione.
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20. L'intelligenza intrinseca alle operazione naturali implicherà poi la fede nella sussistenza di un'anima universale, che vivifichi l'orientamento e le finalità di esistenza e di movimento di tutti gli esseri creati.
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23. Di fronte alla finalità eminentemente naturale delle azioni umane, sta la possibilità di rivolgersi con un'anima ulteriore, aggiunta da Dio, al bene sovrannaturale. Così di fronte alle scelte naturali e razionali, l'uomo conserverà una libertà di confronto superiore, concessa da Dio.
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32. Come mente insita nelle cose Dio vale come anima del mondo (o dell'universo): essa è la vita intelligente che opera secondo i propri fini per la conservazione del tutto e di ciascuno degli enti creati (astri e organismi in essi viventi). Questa operazione è interna alla materia universale (intelletto come “motore de l'universo” e “artefice interno”), che viene sviluppata e svolta (esplicata) secondo i piani della divina provvidenza.
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34. In questo modo la materia non può e non deve essere disgiunta dalla fonte creativa e dall'orizzonte ideale degli enti creati, né tanto meno deve a questi venire contrapposta, come un isolato ed isolabile “ prope nihil ”, un quasi nulla, luogo inerte dell'esercizio di un potere sovrano ed assoluto.
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36. Il principio creativo ed il rapporto doppiamente dialettico al quale dà origine, movimento e forma l'infinito bruniano e la nuova considerazione della materia permettono alla sua speculazione di addivenire ad un primo risultato, sul piano cosmologico, affermando la moltiplicazione innumerabile ed esplosiva dei mondi: l'infinito ha per immagine e copia di se stesso, della propria inesauribile produttività e creatività, l' innumerabilità degli astri celesti , siano essi astri solari (dominati nella loro costituzione dal principio del fuoco e del calore) o pianeti di tipo terrestre (dominati nella loro costituzione dal principio acqueo).
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38. Ma la stessa struttura offre la possibilità a Bruno di affermare, dal punto di vista dei soggetti naturali e razionali umani, la sussistenza di un'etica religiosa e civile, fondata sul reciproco riconoscimento e sulla reciproca fraternità.