Actuaciones y Procedimientos de Control Censal / Ana de la Orden - AEAT (España)
La valutazione di efficacia secondo il paradigma “misurazione degli effetti”delle politiche del lavoro / Roberto De Vincenzi, ISFOL
1. La valutazione di efficacia secondo il paradigma
“misurazione degli effetti”delle politiche
del lavoro
Verso la costruzione del «protocollo sperimentale» per la
misurazione degli effetti delle politiche passive-attive del
lavoro
Roberto De Vincenzi
ISFOL
2. Definizioni di carattere generale
Monitoraggio: raccolta sistematica di informazioni standard su attuazione
(finanziaria e fisica) di politiche / programmi / progetti
Valutazione:
Un processo di “conoscenza” svolto in modo intenzionale
• orientato alla costruzione di un supporto informativo coerente, utile a
dare risposte alla collettività (valutazione investimenti pubblici)
• volto ad esprimere un “giudizio” relativo ad un sistema di effetti-obiettivi
attraverso metodi e strumenti tipici delle scienze sociali, codificati e
rigorosi
Valutazione come Accountability (Rendicontazione)
Valutazione come Learning (Apprendimento)
2
3. La valutazione di efficacia delle politiche
Due assunti:
Esiste un nesso di causalità tra effetto e trattamento (Inferenza causale)
Effetto = differenza tra due valori variabile risultato misurati con trattamento e senza
trattamento
La valutazione di efficacia richiede l’individuazione e la definizione di una situazione
controfattuale (la più verosimile possibile), ovvero la verifica di cosa sarebbe successo
in assenza di intervento o mediante realizzazione di interventi alternativi (sugli
individui più simili possibili)
Metodi quasi-sperimentali
Opportunità e limiti del quasi-experimental design
Banche dati esistenti
razionamento-selezione e soglia esistente (per regression discontinuity design)
dati integrabili e confrontabili su gruppo trattati e non trattati prima, durante e dopo
intervento (per propensity score matching)
e metodi sperimentali
L'oggettiva superiorità dell' experimental design: è il metodo che meglio approssima la
situazione controfattuale (assegnazione random e controllata a due gruppi di trattati e non
trattati)
4. L’esperimento sociale su vasta scala e la interdiscipliarità
✓Accompagnement renforcé (individualizzato, patto di servizio sottoscritto tra
operatore e utente, durata max 6 +2 mesi difficoltà famil. )
- Unédic OPP Operatori Privati di Placement 41.000 trattati
- Anpe CVE “Cap Vers L’Entreprise” 40.000 trattati
✓Accompagnement classique (poco individualizzato, senza sottoscrizione
patto di servizio durata max 8 mesi , ex Anpe 120.000 trattati
Coinvolgimento strutture dedicate agli aspetti gestionali, informativi e
metodologici (DARES – CREST – ECOLE d’ECONOMIE PARIS) – interdisciplinarità
“orizzontale e verticale”
L’adozione di un protocollo sperimentale applicato a monte della realizzazione
ha consentito il raffronto degli effetti prodotti dai diversi tipi di intervento sul
reinserimento occupazionale dei disoccupati coinvolti.
Maggiore consapevolezza nelle decisioni seguenti :
•Accord national interprofessionnel du 31 mai 2011 relatif au contrat de sécurisation professionnelle
•Convention du 19 juillet 2011 relative au Contrat de sécurisation professionnelle
•Loi n° 2011-893 du 28 juillet 2011 pour le développement de l'alternance et la sécurisation des parcours
professionnels
5. Verso la costruzione del «protocollo sperimentale» per la misurazione degli effetti delle
politiche passive-attive del lavoro
L'analisi valutativa realizzata in Francia (esperimento sociale controllato su circa 200 mila
persone) dimostra come la valutazione (adeguatamente progettata e supportata) rappresenti
lo strumento migliore per l'adozione di programmi, politiche o misure d'intervento più
rispondenti ai reali bisogni della collettività (efficacia dell'investimento pubblico):
l'esperimento sociale controllato può (deve) adottare un gruppo di controllo scientifico
diverso dal cosiddetto “gruppo non trattato” dall'intervento su cui si concentra la
valutazione;
la misurazione degli effetti prodotti da interventi alternativi rivolti alla stessa categoria
di destinatari (differenziali di efficacia) consente di superare i tradizionali problemi etici
giuridici connessi all'assegnazione di individui bisognosi del trattamento (ad esempio,
disoccupati) ad un gruppo al quale non è consentito partecipare;
infine
senza un buon sistema di raccolta sistematica, periodica e standardizzata delle
informazioni su destinatari e interventi, non può esserci buona valutazione;
progettazione operativa a monte dell'avvio del programma/ politica
Interdisciplinarità – coinvolgimento orizzontale e verticale degli attori coinvolti
6. Verso la costruzione del «protocollo sperimentale» per la misurazione degli effetti delle
politiche passive-attive del lavoro
L'analisi valutativa realizzata in Francia (esperimento sociale controllato su circa 200 mila
persone) dimostra come la valutazione (adeguatamente progettata e supportata) rappresenti
lo strumento migliore per l'adozione di programmi, politiche o misure d'intervento più
rispondenti ai reali bisogni della collettività (efficacia dell'investimento pubblico):
l'esperimento sociale controllato può (deve) adottare un gruppo di controllo scientifico
diverso dal cosiddetto “gruppo non trattato” dall'intervento su cui si concentra la
valutazione;
la misurazione degli effetti prodotti da interventi alternativi rivolti alla stessa categoria
di destinatari (differenziali di efficacia) consente di superare i tradizionali problemi etici
giuridici connessi all'assegnazione di individui bisognosi del trattamento (ad esempio,
disoccupati) ad un gruppo al quale non è consentito partecipare;
infine
senza un buon sistema di raccolta sistematica, periodica e standardizzata delle
informazioni su destinatari e interventi, non può esserci buona valutazione;
progettazione operativa a monte dell'avvio del programma/ politica
Interdisciplinarità – coinvolgimento orizzontale e verticale degli attori coinvolti