4. CHE COSA NE CONSEGUE? Le aziendecheoperanonelsettoredeibenidell’informazionedevonosapersfruttare le cosiddetteeconomiediscala, distribuendoilloroprodotto al numeropiùelevatopossibilediclienti. Per recuperaregliinvestimentiiniziali è necessariovenderemoltissimecopie del prodotto Il costomediodiproduzionediminuisce con l’incremento del numerodicopievendute.
6. PRODOTTI DI RETE La maggior parte dei beni dell'informazione sono anche considerati prodotti di rete, perché connettono, in modo diretto o indiretto, le persone che li utilizzano.
12. I SOGGETTI DELLA FILIERA TELEVISIVA Produttoridiprogrammiaudiovisivi Impresetelevisive (broadcaster), ovveroeditorideipalinsesti Impreseditelecomunicazione, ovverostazionitv e diversisoggettichedistribuisconocontenuti.
13. IL BROADCASTING È ilmodellodiffusivotipicodellatelevisionetradizionale. Si caratterizza per unacomunicazionecentralizzata (uno a molti) e lineare. Si contrappone al modellodicomunicazionebidirezionale (uno a uno), tipicodeisistemiditelecomunicazione (es. Telefono, Internet).
14. DEFINIZIONE DI BENE PUBBLICO Si definiscebenepubblico un bene non escludibile e non rivale. Un bene non è escludibilequando non sipuò in alcunmodovietare a un soggettodiutilizzarlo Un bene non è rivalequandoilconsumoda parte di un datosoggetto non ne ostacolailconsumoda parte di un altro.
15.
16. 1941: La Federal Communications Commission riconosceai broadcaster la possibilitàditrasmettere la pubblicitàall’internodellaloroprogrammazione. Sanciscecosì la nascitadellatvcommericiale.
17. 1930-1935: Anche in Europasiavviano le prime trasmessiotelevisive, ma qui il mezzo assume una mission culturalee quindisiafferma come un serviziopubblico.
18.
19. LA TV COMMERCIALE Si finanziaattraverso la pubblicità. Il palinsestodiventa un merofattorediproduzione per attirarel’attenzionedi un ampiopubblico, cheviene “venduta” alleaziendeinserzioniste. Two sided market.
20. LA PUBBLICITA’ IN ITALIA LA PUBBLICITA’ RIMANE ANCORA LA PRINCIPALE RISOSRSA DI FINANZIAMENTO
21. LA PUBBLICITA’ NEL 2008, IN ITALIA, GLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI SONO CRESCIUTI DEL 2%, A CAUSA DEI RISULTATI NEGATIVI DELLA STAMPA. E’ CRESCIUTA INVECE LA TELEVISIONE.
22. BROADCASTING COME BENE DI CLUB Si definiscebenedi club un beneescludibile, ma non rivale. Il broadcasting diventa un benedi club quando, grazie alletecnologiediaccessocondizionato, diventapossibileescluderealcunisoggettidallafruizionedeicontenutisulla base di un prezzoeconomico. Nasce la pay tv.
23. LA TV A PAGAMENTO L’obbiettivo del broadcaster è massimizzareilnumerodegliabbonati e fidelizzarliallasuaofferta. Gliabbonatipresentanounaprecisadisponibilità a pagare per daticontenuti. La tv a pagamentosiaffermaeffettivamentesoltanto con lo sviluppodellepiattaformedigitali, chefavoriscono la nascitadelletvtematiche.