1. “PON” IL LABORATORIO SCIENTIFICO DELLA SALUTE”
I.I.SS NOTARANGELO-ROSATI
A.S 2011/2012
Prof.ssa: “Leonarda Malgieri”
Tutor: “Giuseppina Nappa”
2. Circa il 3-4% della popolazione nel mondo è affetto da “psoriasi”,
dermatite eritemato-squamosa a decorso cronico classificata nel
gruppo delle IMIDs (Immuno-mediated Inflammatory diseases) ed in
circa il 6-30% dei casi può interessare le articolazioni, le inserzioni
tendinee, quelle legamentose e le ossa.
3. Secondo alcuni autori, segnalazioni riguardanti la psoriasi comparirebbero in
alcuni papiri egiziani e in diversi libri dell'Antico Testamento. Quello che è
certo che fin da allora i pazienti affetti da psoriasi venivano isolati e
addirittura nel Medioevo perseguitati oppure messi al rogo perché si
pensava che la malattia fosse contagiosa. Questa patologia, era confusa
con la lebbra, ma confusione continuò fino alla metà dell'800, quando il
dermatologo austriaco Ferdinand Ritter von Hebra, dimostrò che le due
forme suddette erano parte di un’unica malattia, la psoriasi, differente invece
dalla lebbra.
4. La malattia è caratterizzata da:
IPERPROLIFERAZIONE DEI CHERATINOCITI
RALLENTAMENTO DELLA CHERATINIZZAZIONE
INFILTRAZIONE DI LINFOCITI T
I Fattori che possono far peggiorare la psoriasi sono: traumi,
farmaci, eliobalneoterapia, eventi stressanti, dieta.
5. La forma volgare della psioriasi, è una papula-placca eritemato squamosa,
generalmente ovalare, circondata da un alone biancastro (alone di Voronoff). Si
localizza sulle superficie estensorie delle articolazioni (gomiti, superficie ulnare
dell'avambraccio, ginocchia) alle gambe, alla regione sacrale ma può
interessare anche il cuoio capelluto o le unghie . L'esame della placca
psoriasica consente l'osservazione di alcuni aspetti caratteristici:
“segno della goccia”
“pellicola di Duncan Bulckley”
“segno di Auspitz”
6. La psoriasi è una malattia molto diffusa in tutto il mondo e si stima che
il 2-4 % della popolazione italiana ne sia colpita. Non è presente
nessuna differenza tra il sesso maschile e quello femminile, anche se le
donne tendono ad ammalarsi più precocemente. Riguardo
l’epidemiologia analitica, è stato inoltre dimostrato c’è l'esistenza di una
associazione fra abitudine al fumo di sigaretta e psoriasi. Questo
significa che chi fuma ha più del doppio della probabilità di essere affetto
da psoriasi rispetto a chi non fuma.
7. La psoriasi ha un decorso cronico - recidivante anche per anni con periodi di
miglioramento specie nei periodi estivi alternati a periodi di peggioramento
specie d'inverno. Secondo un lavoro presentato all’ American College of
Cardiology, i ricercatori, hanno trovato che le persone con la psoriasi grave
hanno il 54% di probabilità in più di subire un ictus, il 21% di avere un attacco
di cuore, e 53% in più di probabilità di morire nel corso di un periodo di 10 anni,
rispetto alle persone normali.
E' importante porre tempestivamente la diagnosi, con anamnesi familiare e
determinazione degli antigeni di istocompatibilità, in quanto la terapia specifica,
può modificare drasticamente il decorso invalidante della malattia.
8. L'approccio terapeutico varia in base al
tipo di manifestazione cutanea e all'estensione della malattia e può
prevedere la fototerapia o la somministrazione di specifici farmaci topici o
sistemici, perché bloccano e neutralizzano i meccanismi citochinici. La
medicina alternativa consiglia inoltre la meditazione, i fiori di Bach,
la riflessologia plantare, la fitoterapia e una sana l’alimentazione.
La psoriasi può complicarsi con manifestazioni sistemiche gravi. Uno
dei quadri temibili è la cosiddetta forma pustolosa, e la “poliartrite
psoriasica”.
9. L’Acne giovanile è uno dei disturbi cutanei più diffusi soprattutto
nell’adolescenza che colpisce i giovani dai 12-13 anni. Le sedi cutanee
coinvolte sono le aree con maggiore concentrazione di ghiandole sebacee,
soprattutto volto, regione scapolare e regione sternale ed è la condizione
patologica con la più alta incidenza cumulativa nella popolazione generale.
Dallo studio storico comprendiamo che gli antichi autori già
2000 anni fa, avevano intuito che questa malattia fosse
inquadrata come un fenomeno infiammatorio. Una delle
affermazioni più recenti sull’acne, è quella di L.A. Duhring
del 1877, dove nel suo “Trattato sulle malattie della pelle”
formula la più completa definizione dell’acne: “un’affezione
infiammatoria della ghiandola sebacea abitualmente cronica,
non contagiosa, caratterizzata dal formarsi di papule, noduli
e pustole che si sviluppano con maggiore frequenza al
volto”.
10. La malattia è caratterizzata da:
IPERFUNZIONALITA’ DELLE GHIANDOLE SEBACEE
IPERCHERATINIZZAZIONE FOLLICOLARE
Intervengono inoltre:
FATTORI ENDOGENI FATTORI ESOGENI FATTORI CONCAUSALI
(FATTORI PSICOSOMATICI,
(GENETICI, SESSUALI) (INFETTIVI) ECCESSIVA PRODUZIONE
ORMONALE,
CLIMA, DIETA, FATTORI
INTESTINALI E VOLUTTUARI)
La patogenesi si sviluppa in tre fasi: FASE PRIMARIA, SECONDARIA,
TERZIARIA.
11. I fattori che possono favorire, peggiorare, migliorare l'acne sono:
predisposizione genetica, ciclo mestruale, dieta, ambiente, esposizione al
sole, fattori psicologici, farmaci.
Nelle fasi iniziali si hanno:
LESIONI NON INFIAMMATORIE LESIONI INFIAMMATORIE ESITI CICATRIZIALI
(CONSEGUENZE
(COMEDONE CHIUSO E APERTO) (PAPULE, PUSTOLE, NODULI, CISTI)
PERMANENTI
DELL’ACNE, TALVOLTA
DETURPANTI)
12. L’età più colpita è quella giovanile ad iniziare dai 13 anni circa, con un picco
verso i 15-17 e fino ai 22-23 anni in media. l’acne compare nei maschi (12-13
anni), qualche anno più tardi nelle femmine (11 anni); l’acne è associata ad
un’anamnesi familiare positiva (in circa il 40% dei soggetti); esiste una corretta
correlazione tra acne e pubertà con una prevalenza negli adolescenti pari al
70-87%; il picco di massima incidenza della malattia è più precoce nelle
femmine (intorno ai 17-18 anni) che nei maschi (19-21 anni).
Il decorso di questa dermatosi infiammatoria, così definita a livello clinico,
ha inizio con la comparsa dei cosiddetti punti neri o comedoni che poi
progressivamente lasciano spazio a manifestazioni infiammatorie come le
papule e le pustole.
13. E’ necessario conoscere lo stato di salute della persona, eventuali malattie
e soprattutto lo stile di vita, per capire se fuma, se eccede nel cibo o
nell’alcool. Può essere pertanto utile sottoporsi ad un test di intolleranze
alimentari, quando si sospetta che la causa dell’acne sia legata a fattori di
alimentazione, oppure si prescriverà un emocromo o un urino coltura per
valutare il dosaggio degli ormoni.
TERAPIA TOPICA (LOCALIZZATA) TERAPIA SISTEMICA TERAPIA ALTERNATIVA
(RETINOIDI, BENZOILPEROSSIDO, (ANTIBIOTICI, TERAPIA ENDOCRINA (OMEOPATIA, FITOTERAPIA,
ANTIBIOTICI, ACIDO AZELAICO) CORTICOSTEROIDI) AGOPUNTURA AROMATERAPIA)
Le complicazioni più frequenti dell'acne
sono le cicatrici e raramente i cheloidi (i
quali sono comuni nei neri), l'edema
indurato del volto e reumatismo acnenico.