Il cantico delle creature_ Lode corale alla creaturalità
1. Il Cantico delle creature
Lode corale alla creaturalità
“sia a Sua lode e a nostra consolazione
e ad edificazione del prossimo.”
Prof.ssa Cristina Galizia
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2. Origine
S. Francesco soffriva ne corpo per il dolore delle stimmate e degli
occhi. Preso dallo sconforto, affermò: “O signore, soccorrimi nelle
mie infermità, affinché abbia la forza di sopportarle
pazientemente!”.
Così, sentì di nuovo la voce del crocifisso di San Damiano che gli
diceva: “Dimmi fratello: se qualcuno ti offrisse in dono, come
compenso per le tue sofferenze e tribolazioni, un immenso e
prezioso tesoro, quale l’intera terra trasformata in oro fino, i
ciottoli in prete preziose e l’acqua dei fiumi in profumo, terresti
ancora in conto, a paragone di un simile tesoro, la terra, i ciottoli e
le acque? Non te ne rallegreresti? Ebbene, fratello, rallegrati e sii
lieto in mezzo alla tua infermità ed alle tue tribolazioni: d’ora in
avanti vivi in pace, come se tu fossi già nel mio Regno!”.
Francesco si risollevò e disse: “Voglio fare una laude nuovo del
Signore dalle sue creature, che sia a sua lode e a nostra
consolazione e ad edificazione del prossimo.”
(dalla Legenda Antiqua S. Francisci)
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3. Riferimenti: Salmo 148
Alleluia.
Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell’alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
Lodatelo, sole e luna,
lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.
Lodatelo, cieli dei cieli,
voi, acque al di sopra dei cieli.
Lodino il nome del Signore,
perché al suo comando sono stati creati.
Li ha resi stabili nei secoli per sempre;
ha fissato un decreto che non passerà.
Lodate il Signore dalla terra,
mostri marini e voi tutti, abissi,
fuoco e grandine, neve e nebbia,
vento di bufera che esegue la sua parola,
monti e voi tutte, colline,
alberi da frutto e voi tutti, cedri,
voi, bestie e animali domestici,
rettili e uccelli alati.
I re della terra e i popoli tutti,
i governanti e i giudici della terra,
i giovani e le ragazze,
i vecchi insieme ai bambini
lodino il nome del Signore,
perché solo il suo nome è sublime:
la sua maestà sovrasta la terra e i cieli.
Ha accresciuto la potenza del suo popolo.
Egli è la lode per tutti i suoi fedeli,
per i figli d’Israele, popolo a lui vicino.
Alleluia.
----------Scritto dopo il ritorno degli Ebrei dall'esilio di
Babilonia e la ricostruzione del tempio e di
Gerusalemme
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4. Riferimenti: Il canto dei tre fanciulli nella fornace
(Dn 3, 51-90)
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo,
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedite, opere tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, angeli del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, cieli, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il
Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, sole e luna, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, stelle del cielo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, piogge e rugiade, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, o venti tutti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, fuoco e calore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, freddo e caldo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, rugiada e brina, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, gelo e freddo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Durante l’esilio in Babilonia, tre fanciulli ebrei non rinunciarono alla loro fede
e vennero condannati alla fornace. All’iniziare del martirio, i tre fanciulli
intonarono un canto di lode, le fiamme non lambirono nenache il loro corpo e
uscirono illesi dalla fornace.
(QUI testo completo; QUI commento di Giovanni Paolo II).
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5. Potenziali reazioni alla sofferenza
Stimmate
Depressione
Maledizione
Sofferenza
Esilio
Auto
sufficienza
Fornace
Invece?
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6. Ma la materia si trasforma
Il crocifisso di San Damiano promette di trasformare in oro
fino tutta la Terra in premio delle sue sofferenze
Non la dissoluzione della materia in nulla, ma la trasformazione
della materia nella preziosità inestimabile di un immenso tesoro.
L’UOMO CHE SI DISTACCA DALLA PESANTEZZA DEI CONDIZIONAMENTI
MATERIALI, CHE RICONOSCE LA CRISIS, NON HA BISOGNO DI ESORCIZZARE LA
PAURA E L’ANGOSCIA DELLA MORTE E DELLA SOFFERENZA, NON HA BISOGNO
DI AFFERMARE SE STESSO DOMINANDO LE ALTRE CREATURE. La morte tritura
ogni conquista umana e terrena (E. Bloch). La sua paura, sofferenza nasce da
questo spaesamento. L’UOMO CHE RICONOSCE LA SUA PREZIOSITA’ E DESIDERA RITORNARE NEL “REGNO” NON HA PAURA E ANGOSCIA.“Ebbene,
fratello, rallegrati e sii lieto in mezzo alla tua infermità ed alle tue tribolazioni:
d’ora in avanti vivi in pace, come se tu fossi già nel mio Regno!”.
. Non c’è il male fine a sé stesso: esso è sublimazione, innalzamento (Altissimu
è la prima parola del Cantico).
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8. Cantico= opera corale
Sii laudato CUM tucte
le tue creature
Sii laudato PER le tue
creature
Lode di TUTTE LE
CREATURE INSIEME.
Nel cantico San Francesco ammonisce l’uomo,
affinché senta di essere UNA delle creature,
accetti serenamente la sua creaturalità e non
si senta diverso dagli altri “fratelli” e “sorelle”
del creato: l’uomo riconosca la sacralità di se e
del creato, ne riconosca la finitezza e
limitatezza (versi sulla morte corporale), ne
accetti la naturale trasformazione, affinché sia
innalzato e sublimato come opera di Dio.
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9. San Francesco non era un hyppie
Il Cantico non è un “Peace and Love”.
E’ un invito al servizio (tutte le creature
servono ad altre) e di conseguenza all’umiltà
dell’essere creatura, all’accettazione della
trasformazione e della crisi (aere, nubilo et
onne tempo /morte corporale e morte
seconda). E’ un MONITO all’uomo del suo
tempo a non insuperbirsi per il suo sapere e
il suo potere, che gli saranno tolti con la
morte corporale. E’ un monito all’uomo del
suo tempo (e a quello di oggi) a non
sostituirsi a Dio, perché il senso di
onnipotenza dell’uomo genera in lui solo
rabbia, angoscia, depressione, senso di
vuoto.
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10. San Francesco parla all’uomo moderno
Nel secolo in cui nasce la mentalità
affaristica del borghese, dell’uomo che si
fa da solo, Francesco sposa Madonna
Povertà e ammonisce che non è nella
lotta per la supremazia, nella corsa alla
ricchezza la felicità dell’uomo. Al
contrario, essi sono idoli (> eidos ‘simili a
dio’) portatori di vuoto.
Per questo, il messaggio è
straordinariamente attuale ancora oggi.
Giotto, S. Francesco_Basilica superiore, Assisi.
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11. Francesco, ieri e oggi
“Nella cultura del provvisorio, del relativo, molti predicano che
l’importante è “godere” il momento, che non vale la pena di impegnarsi
per tutta la vita, di fare scelte definitive, “per sempre”, perché non si sa
cosa riserva il domani. Io, invece, vi chiedo di essere rivoluzionari, vi
chiedo di andare contro corrente; sì, in questo vi chiedo di ribellarvi a
questa cultura del provvisorio, che, in fondo, crede che voi non siate in
grado di assumervi responsabilità, crede che voi non siate capaci di
amare veramente. Io ho fiducia in voi giovani e prego per voi. Abbiate il
coraggio di “andare contro corrente”. E abbiate anche il coraggio di
essere felici”.
Papa Francesco
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