We analized the brazilian food market in order to value the possibilities to export italian top quality food.
We also analized the brazilian food habits, and we made a possible strategy in order to export some of these italian products: wine, olive oil, vinegar, conserves, sausages and cheese.
2. SUPERFICIE: 8˙515˙767 kmq
POPOLAZIONE: 201 mil abitanti (2013)
CAPITALE: Brasilia
LINGUA: Portoghese
RELIGIONE: Cattolica 73%,
Protestante 15%, altre 12%
MONETA: Real brasiliano (BRL)
CAMBIO: 1€=3,273 BRL
INFLAZIONE: 6,2% (2013)
PIL: 2˙422 migliaia di miliardi $ (2013)
PIL – variaz. % +2,5% (2013)
+0,9% (2012)
PIL PRO CAPITE: 12˙100 $ (2013)
GOVERNO: Repubblica Federale
DISOCCUPAZIONE: 5,7% (2013)
COUNTRY RISK: BBB (S&P 2013)
ESPORTAZIONI: 244,8 miliardi $ (2013)
Cina 17% Paesi Bassi 6%
Stati Uniti 11% Altri 59%
Argentina 7%
IMPORTAZIONI: 241.4 miliardi $ (2013)
Cina 15% Germany 6%
Stati Uniti 15% South Korea 4%
Argentina 7%
Fonti: The World Factbook CIA
3. Il Brasile appartiene al Mercosur (Mercado
Común del Sur), ovvero l’Unione commerciale dei
Paesi sudamericani, la cui finalità è la
realizzazione di un mercato comune. Per quanto
riguarda la normativa al settore alimentare,
bisogna far riferimento sia alle disposizioni
emanate dal Mercosur, sia quelle interne.
In materia di sicurezza alimentare, il Brasile
aderisce alle disposizioni del Codex
Alimentarius per quanto riguarda: contaminanti
chimici, limiti massimi tollerati per residui
fitosanitari.
4. In Brasile esiste la “free zone” di
Manaus, nel bacino del Rio delle
Amazzoni. Il trattamento daziario
consiste in:
1. Introduzione nella “free zone”, per
essere consumate o utilizzate nella
stessa, di merci provenienti da
Paesi esteri e dal restante
territorio brasiliano: esenzione da
dazi, IPI e ICMS.
2. Introduzione e deposito nella “free
zone” di merci per subite
lavorazioni, per transito, verso
altre destinazioni in Brasile.
5. STRENGTHS
Condizioni economiche positive negli
ultimi anni.
Incremento del potere di consumo dalla
classe C/D.
Paese a basso rischio (3° paese più attrattivo
per gli investimenti stranieri).
Adattabilità, creatività e flessibilità.
Stabilità politica.
WEAKNESSES
Impero di leggi / Burocrazia complicata.
Enormi spese pubbliche.
Incentivo alla corruzione causato dalla
tassazione e dal sistema legale.
Iniquità regionale.
Barriere strutturali alla crescita.
Inquinamento ambientale.
OPPORTUNITIES
Rinforzamento di riforme sullo sviluppo
economico.
Coppa del Mondo FIFA nel 2014, Giochi
Olimpici nel 2016 e sviluppo Pre Salt
(Brasile come 6° maggiore riserva mondiale
di petrolio) permetterà l’incremento degli
investimenti in infrastrutture.
Il Brasile sarà la futura Cina (velocità di
crescita del PIL) del prossimo decennio
(2010-20), diventando la 5° maggiore
economia.
THREATS
Possibile recessione mondiale.
Dipendenza dalla Cina.
6.
7. Per avviare un’importazione, l’impresa brasiliana deve avviare specifiche procedure: qualificazione nel
“Sistema Integrado de Comércio Exterior” (Siscomex) – tramite il “Sistema de Rastreamento da
Atuação dos Intervenientes Aduaneiros” (Radar) – un database nel quale vengono registrate tutte le
operazioni di commercio estero, affinché sia permesso alle autorità Brasiliane il loro controllo.
L’impresa deve poi registrarsi sul “Registro de Exportador e Importador” (REI).
La merce introdotta nel territorio brasiliano in importazione definitiva è oggetto di dichiarazione di
importazione (DI - Declaração de Importação). Tali dichiarazioni devono essere predisposte
dall’importatore all’autorità doganale. Una serie di verifiche sono poi a carico dell’operatore
brasiliano.
Il sistema elabora le informazioni e classifica l’importazione per tipologia:
canale verde "canais verde": la merce non viene sottoposta a controllo;
canale giallo "canais amarelo": controllo documentale della merce in importazione;
canale rosso "canais vermelho": controllo fisico e documentale della merce in importazione;
canale grigio "canais cinza": controllo completo e approfondito dell'operazione.
Le merci in arrivo in Brasile, in funzione del Paese di origine, vengono classificate in 4 categorie e
assoggettate a diversi livelli tariffari.
Per le merci originarie della Ue il Brasile applica la clausola della nazione più̀ favorita (“MFN – Most
Favoured Nation”).
8. La norma tecnica per la corretta presentazione delle etichette è complessa ed articolata e prevede,
in particolare per il calcolo energetico dei valori nutrizionali, regole precise. I contenuti minimi
che devono essere presenti in una etichetta sono:
denominazione del prodotto;
ragione sociale e indirizzo dell’importatore;
istruzioni di utilizzo;
peso netto o volume (per i liquidi) secondo il sistema metrico;
origine del prodotto: nome, indirizzo del fabbricante, produttore e imbottigliatore (per
liquidi), paese di origine e città identificando ragione sociale e registro presso l’autorità
responsabile; per identificare l’origine dovranno essere utilizzate le seguenti espressioni:
1. “fabbricato in...”; “prodotto da...”;
2. identificazione del numero del lotto validità: giorno, mese, anno e “da consumare
preferibilmente prima di...”;
3. dichiarazione dei componenti nutrizionali;
4. informazioni complementari sui componenti nutrizionali.
9.
10. Preferenze di consumo: vino fermo e spumanti. Il
prodotto più consumato è il vino da tavola rosso con
gusto tendente al dolce (90% dei consumi).
Il vino italiano è il più venduto tra quelli europei.
Il consumo di vino in Brasile è in forte crescita
(aumento parallelo alla crescita economica ed al potere
d’acquisto della popolazione brasiliana).
Crescita annuale del fine wines di quasi il 65%.
Graduale crescita dei consumatori e apertura alle
novità, tra cui quella italiana.
Il vino è prevalentemente importato nella ZLC.
11. Secondo l’Istituto brasiliano del vino (IBRAVIN) il
consumo brasiliano di vino arriverà a 3,5 litri all’anno nel
2030 - +84% rispetto al consumo odierno.
Le importazioni sono in costante aumento - i maggiori
esportatori sono Cile e Argentina, seguiti dall’Italia.
Il vino made in Italy è molto apprezzato, considerato uno
status symbol - consumatori disposti a pagare dai 25euro
a bottiglia - il prodotto più diffuso è il Lambrusco.
La maggior parte delle vendite si concentra sulle fasce di
prezzo inferiori ma l’aumento del potere d’acquisto crea
opportunità per quelli più pregiati – CAGR 2012-2017 vini
pregiati +107,6%.
12.
13.
14. Protezione fiscale molto elevata (tariffa d’importazione del 27%)
che va ad influire anche sulla tassazione indiretta:
1. IPI (Imposta sui Beni Lavorati).
2. Cofins (Contribuzione per il Finanziamento della
Sicurezza).
3. ICMS (Imposta sulla Circolazione delle Merci e dei Servizi).
Prossima esigenza di un timbro fiscale allo scopo di diminuire il
contrabbando.
Sistema di tramutazione di licenze d’importazione non
automatico con diverse esigenze analitiche.
Il Fisco Brasiliano (Receita Federal) determina che i vini ai fini di
distribuzione in Brasile devono avere un “bollo di controllo”
con il relativo codice d’identificazione.
15. Necessario fornire per ogni spedizione i Certificati di Origine e
di Analisi del vino.
Tasso di cambio: 3,26552 (1 EUR=3,26552 BRL).
Spese doganali: circa R$ 790,00.
Interesse nei confronti di vini bianchi e rosati, mentre per i rossi
la predilezione è rivolta ai brand attualmente più noti.
Consumo pro-capite di circa 2-2,5 litri.
È stata recentemente approvata una normativa che regola
l’importazione in Brasile di campionature di vini che consente
l’introduzione fino a 12 bottiglie per etichetta senza la luna attesa
dell’autorizzazione preventiva per consentirne la degustazione
durante manifestazioni fieristiche e wine-testing
Con una recente modifica anche i prodotti che superino i 13
gradi alcolici vengono considerati vini qualora vengano ritenuti
tali da un certificato rilasciato da un organo ufficiale del Paese
d’origine.
17. Il Brasile è un Paese dei BRIC che
rappresenta un bacino potenziale di
milioni di consumatori.
Il vino italiano gode di un’immagine
privilegiata tra i consumatori brasiliani,
anche per la vicinanza culturale con
l’Italia.
L’interesse per il vino sta crescendo
lentamente, ma con costanza.
Il vino non fa parte della tradizione alimentare
brasiliana.
Il Made in Italy si scontra con competitor
internazionali particolarmente agguerriti.
Le bevande tradizionali sono birra (54 l pro-
capite) e cachaca (11 l), mentre il vino si attesta
intorno ai 2,5 l a persona.
A bere vino sono la nicchia dei più abbienti e la
nuova classe media, ma estranea al consumo è
la grande massa della popolazione.
Il mercato brasiliano è tra i più cari al mondo.
Vino italiano svantaggiato rispetto ad altre
bevande più a buon mercato, come la birra, e
ad altri vini d’importazione di qualità inferiore.
Consumo di vino inferiore rispetto a quello di
altre bevande alcoliche.
PRO CONTRO
18. La Tribuleira, Santo Stefano Belbo (CN)
Podere La Regola, Ripabella (PI)
Antonelli San Marco, Località San Marco,
montefalco (PG)
Cantine Belisario SAC, Matelica (MC)
Località La Tosa, Vigolzone (PC)
Località Case Gualdora, Ziano Piacentino (PC)
Cantina Valpolicella, Negrar (VR)
Tenuta San’Antonio, Colognola ai Colli (VR)
Azienda Agricola Villa Sparina, Gavi (AL)
Abbona, Dogliani (CN)
Nino Franco Spumanti, Valdobbiadene (TV)
Azienda Agricola Molinelli, Ziano P.no (PC)
19.
20. Preferenze di consumo: i formaggi più consumati sono la
mozzarella, formaggio bianco denominato queijo prato ed
un formaggio da spalmare denominato requeijao.
Il 40,4% dei consumi avviene nella regione Sud Est e Sud del
Paese. Si consumano formaggi di origine italiana, come il
Parmigiano.
I consumi di formaggi sono ancora ridotti a causa della
mancanza di abitudini di consumo e del prezzo alto dei
prodotti importati: 2,7 kg pro capite all’anno. Vi è stato però
un aumento del 107% nel consumo di formaggio in generale e
del 269% nel consumo di formaggi di lusso negli ultimi anni.
La crescita attesa del mercato nel periodo 2012-2017 è dell’+8%
(CAGR).
21. Il formaggio di origine italiana importato in Brasile è
considerato di alta qualità e quindi soggetto ad alti
costi di vendita.
Mozzarella e queijo prato hanno costituito il 74%
delle vendite al dettaglio di formaggio non lavorato
durante il 2011 e 2012.
I formaggi più prodotti in Brasile sono quelli
tradizionali, per un volume totale dell’ 83,1%. Tale
produzione è concentrata sui tre prodotti più
consumati: mozzarella, queijo prato e requeijao.
22. I due più importanti fornitori di formaggi del Brasile sono partner
regionali, l´Argentina e l´Uruguay. L´Italia si colloca al quinto posto,
dopo la Francia, con un valore (2011) di 2.323.100 di euro. Le esportazioni
sono aumentate del +14% tra 2008 e 2011.
Le importazioni dall’Italia sono caratterizzate da prodotti considerati
premium o di alta qualità. È soprattutto la mozzarella a spingere le
importazioni.
Vi è il fenomeno “Italian Souding”. Prodotti alimentari con nomi,
indicazioni ed etichette che ricordano l’Italia e l’origine italiana, ma
prodotti 100% in Brasile. Diversi prodotti tipicamente italiani e di origine
controllata, come il Parmigiano Reggiano, sono prodotti in Brasile e
legalmente distribuiti con il nome di “parmesão”.
Le esportazioni brasiliane di formaggio sono poco espressive. Fra i paesi
più importanti vi sono l’Argentina, oltre a Cile, Paraguay e Messico.
26. La categoria merceologica di affettati ed insaccati è
composta da: salsiccia, cotechino, prosciutto,
salame, mortadella, coppa, falda, prosciutto di
Parma e pancetta.
I volumi di cotechino, salsiccia e mortadella
rappresentano l’81,6% del volume venduto di affettati
ed insaccati.
Il consumo nel Settore è stato di 297 mila tonnellate
nel 2009, con un fatturato di 1,35 miliardi di €.
27. L’Italia è il maggior esportatore in Brasile (2011),
rappresentando il 64% delle importazioni totali; insieme
alla Spagna con il 28,8%.
L’Italia e la Spagna hanno aumentato considerevolmente le
esportazioni in Brasile. Nel 2010, l’Italia del 41%, pari a € 2,3
milioni (+170% rispetto al 2009), la Spagna del 33%, pari a €
1 milione.
Il consumo di affettati provenienti dall’Italia tende ad
aumentare nella misura del 20% durante le feste natalizie.
La costante crescita delle importazioni provenienti
dall’Italia evidenzia l’esistenza di potenziale per i prodotti
di alta qualità (es. mortadella e prosciutti).
28. Il Brasile ha varato una nuova regolamentazione, in vigore
dal 1 gennaio 2011, per le etichettature dei prodotti di
origine animale importati, che appesantisce in maniera
esagerata le procedure per i nostri esportatori.
L’Unione Europea ne ha chiesto la modifica e si è tuttora in
attesa delle decisioni del Ministero dell’Agricoltura
brasiliano.
29.
30.
31. Con un mercato di 190 milioni di consumatori, il
Brasile è la realtà più interessante dell’America
Latina. Il costante sviluppo del Paese e il
conseguente aumento della rendita pro-capite negli
ultimi anni ha aperto le porte all’importazione di
generi alimentari quindi anche dei formaggi, prima
alquanto proibitivi.
In Brasile la tendenza del mercato del settore
dell’agroalimentare è in crescita. Le importazioni
provenienti dall’Italia mostrano un trend in
crescita. Tuttavia, il settore risente molto delle
oscillazioni del tasso di cambio.
32. (mozzarella)
Caseificio Russo, Vico
Equense (NA)
(ricotta)
Latteria Rosano Pascoli,
Castelnovo Nè Monti (RE)
(stracchino)
2P Casearia S.r.l.,
Cisterna di Latina (LT)
(fontina)
Caseificio Evançon,
Arnad (AO)
(mortadella e salsiccia)
Salumificio Pasquini
& Brusiani, Bologna
(prosciutto cotto)
Prosciuttificio
Valserio s.r.l., Ripalta
Cremasca (CR)
Salumi Lorenzi,
Comun Nuovo (BG)
33.
34. In Brasile non c’è una produzione industriale di olio, dunque
l’olio di oliva è quasi totalmente importato.
Molto apprezzati gli oli aromatizzati.
L’olio proveniente dall’Italia è considerato di altissima qualità e
quindi venduto ad un prezzo maggiore rispetto a quello degli
altri produttori.
Principali esportatori in ordine: Portogallo (58% nel 2012),
Spagna (25%), Argentina(10%), Italia (7%). L’Italia è il 4°
esportatore di olio, le importazioni sono cresciute del +22% tra
2008 e 2011.
Competitors interni: solo studi su Maria de Fe’, ibrido
spontaneo proveniente dall’Umbria.
35. Dato il crescente potere d’acquisto e la conseguente
ricerca di prodotti di alta qualità, il consumo dell’olio
italiano è in continua crescita.
Il brasiliano medio è abituato a consumare olio di
scarsa qualità, non distinguendolo e preferendolo
all’olio extravergine di oliva.
Solo nel 2012 si ha una norma nazionale volta a
ripulire il mercato da prodotti di scarsa qualità o falsi.
Consumo pro capite: 0,18 kg (2009) e strettamente
legato al reddito.
36. Regolamentazioni su etichettatura (retro-
etichetta in portoghese) e dettagli da specificare in
essa (origine, ingredienti etc…).
37.
38.
39.
40. Il mercato dell’aceto è molto simile a quello dell’olio d'oliva:
consumato dalla classe medio-alta, poco conosciuto o integrato
nella dieta.
In brasile si consuma principalmente aceto di vino per la
realizzazione della vinagrete (condimento tradizionale della
cucina brasiliana).
Forti potenzialità di crescita.
COMPETITORI INTERNI
24 aziende, le principali sono: Castelo Alimentos, Toscano,
Palhinha e Vinobom.
Alcuni produttori di aceti di alcol e altri più consumati in
Brasile, hanno già una linea di balsamico, per esempio
l’azienda Borges Alimentos.
41.
42.
43.
44.
45. Aumento reddito pro capite aumento consumo pomodori.
Fast food e pizzerie italiane usano sughi di pomodoro.
Il 40% delle importazioni proviene dall’Italia, la domanda di
pomodori pelati è quasi interamente soddisfatta dall’Italia.
Tra 2008 e 2011 le importazioni dall’Italia sono aumentate del 23%.
Sono soprattutto i sughi pronti a presentare interessanti
opportunità.
Brasile 5^ produttore mondiale di pomodori, ma da
valorizzazione Real ha importato di più e prodotto meno.
COMPETITORI INTERNI COMPETITORI ESTERNI
Cargill (USA-exUnilever) Cile (35%)
Cina (31%)
48. Principali porti brasiliani:
Belem
Fortaleza
Paranagua
Recife
Rio de Janeiro
Rio Grande
Salvador
Santos
Ad es. Milano – Rio de Janeiro 40’ REFEER
Tempo: 30 gg c.ca Costo: 5500 € c.ca
Tassa doganale da pagare all’arrivo in Brasile: 460 R$ c.ca
49. Nel mercato sono presenti tutte le tipologie di operatori del settore:
GDO: Walmart, Carrefour, etc.,
Gruppi di distribuzione brasiliani come Pão de Açucar o una serie
di piccole catene statali ben posizionate nel territorio ma
considerate di minore importanza in quanto presenti solo in alcuni
Stati.
Carrefour e Pão de Açucar ricercano partnership continuative con il
loro fornitori locali o esteri. Marche estere sono molto ben viste e
ricercate.
Diffusissimo è il commercio tramite la rete dei piccoli
supermercati o negozi al dettaglio di generi alimentari, oltre che
dei tipici ambulanti presenti nei tantissimi mercati rionali.
50. Partecipazione a Fiere ed Eventi con stand dove avviene la
promozione e la degustazione dei nostri prodotti.
Partnership con Camere di Commercio e Istituti di
Cultura italiani in Brasile per dar luogo ad eventi che
promuovano la produzione italiana di qualità, in vista dei
Mondiali di Calcio 2014 e dei Giochi Olimpici 2016.
Workshops di Food&Health presso le Facoltà di Agraria
delle principali università brasiliane, per creare una cultura
dell’alimentazione all’italiana (dieta mediterranea) e
promuovere un consumo responsabile di prodotti sani e
genuini.
51. Creazione di una figura manageriale (resident manager)
che «spinga» i nostri prodotti nel mercato con attività e
visite costanti presso ristoranti e negozi di alimentari.
Traduzione guide sui prodotti italiani in portoghese e
distribuzione sul mercato locale, in collaborazione con tour
operator.
The Made in Itlay Business Directory –
www.italtrade.com
Spazio gratuito per promuovere aziende i prodotti sui
mercati del mondo dal web.
52. Food Hospitality World
Salone Internazionali dell’agroalimentare e dell’ospitalità
professionale.
São Paulo, 9-11 aprile 2014
Fispal Food Service/SIAL FOOD
Fiera internazionale di alimenti prodotti al di fuori dell'America
Latina.
Fiera (SIAL) dei segmenti del settore agroalimentare del Sud
America.
São Paulo (Expo Center Norte), 14 - 17 giugno 2014
Vitafoods South America
Evento dedicato al mercato degli alimenti funzionali e nutraceutici.
L'evento è frequentato e nomi dei fornitori leader a livello mondiale.
São Paulo (Transamérica Expo Center), 8 - 9 aprile 2014
53. ExpoVinis Brasil 2014
Il Salone del Vino più importante in America Latina, per
conoscere le migliori produzioni da tutto il mondo.
São Paulo (Expo Center Norte), 22 - 24 aprile 2014
Olive Experience - Fiera Internazionale dell'Olio
Promozione oli di alta qualità all'interno di Expo Vinis Brasil.
Ganepão
L'evento più tradizionale in Brasile di Clinical Nutrition,
presentati i recenti progressi attraverso conferenze,
workshop, pannelli interattivi. Lo spazio espositivo lancia
nuove tecnologie e prodotti delle imprese connesse alla
nutrizione.
São Paulo, 14 – 17 maggio 2014
APAS - Fiera Internazionale dei Supermercati
São Paulo (Expo Center Norte), 5 - 8 maggio 2014