1. Documentazione delle Unità di competenza:
Cambiamo abitudini
NON il clima
Istituto scolastico:
ISIS Carducci-Volta-Pacinotti
Piombino (LI)
Destinatari: Gli allievi delle classi
IIA liceo scientifico e IIB ITI
Ore dedicate al percorso: 22
2. Descrizione della genesi del percorso
didattico
Lo scopo dell’attività è stato quello di far
sentire ogni allievo attore protagonista
Ognuno di noi, operando scelte consapevoli
nei propri consumi energetici, può
contribuire alla lotta contro i cambiamenti
climatici
6. CURATRICI DEL PROGETTO
Mariella Angiulli
docente di tecniche e
tecnologie di
rappresentazione
grafica
Nadia Bennati
Docente di
Scienze
Caterina Iannello
Docente di
S.I.chimica
Antonietta Taumaturgo
Docente di S.I. fisica
7. Lorenzo Martinozzi
Il nostro tutor d’aula
Antonio Di Giacomo
Il nostro fotografo
Un particolare ringraziamento a
per il prezioso aiuto (gratuito) fornito durante l’attività
8.
9. Unità di competenza 1:
«L’Italia che consuma»
1)Questionario di ingresso
Articolazione dell’attività
14. I ragazzi durante
l’attività hanno
collaboratocollaborato nelle varie
fasi del progetto
imparando a
confrontarsi tra di loro
e con tutti gli altri
soggetti coinvolti.
15. L’approccio tecnico-scientifico quali
e quantitativo ha consentito
la valutazione individualizzata
dei consumi energetici e del
conseguente
impatto ambientale
legato al personale
stile di vita
Tutto ciò contribuisce alla
formazione di un
cittadino consapevole
16. La visita ed il laboratorio c/o il museo dell’energia
è stato un momento dell’attività particolarmente
significativo per quanto riguarda la conoscenza del
territorio e delle sue potenzialità
18. Descrizione del percorso didattico
I ragazzi analizzano,
con l’esperto, i dati
pertinenti il mix di
approvvigionamento
energetico,
l’andamento dei
consumi e…..
19. “ imparano a leggere ”
le bollette dell’energia
elettrica e del gas
20. Per conoscere i nostri
consumi siamo partiti
dalla ricerca delle
bollette…un grazie anche
ai genitori, non sempre la
ricerca è stata così
semplice!!!
22. Un esempio di raccolta dati e loro elaborazione grafica
Produzione dell’allievo Giacomo
23. Valutazione dei consumi di alcuni elettrodomestici il pc,
play-station, il phon, la lavastoviglie etc, in relazione all’impiego
nelle case dei nostri allievi
24. Conversione in CO2 dei consumi
medi misurati dai ragazzi
nelle loro abitazioni
37. Risultati ottenuti
Generalità
I partecipanti all’attività provenivano da
liceo scientifico e ITI : il lavorare
insieme ha permesso loro di integrare
le diverse conoscenze e competenze,
in maniera particolare durante i nostri
«world cafè»
38. Gli allievi già conoscevano le generalità su
impatto ambientale e le principali tipologie di
fonti di energia alternativa, ma il percorso
svolto ha permesso loro di compiere una
critica lettura quantitativa dei propri consumi e
dell’impatto derivante da essi.
43. GRAZIE
da tutti noi ed un arrivederci a presto.
PS nel caso vi interessi rivederci, ci trovate a
questo link : www.cambiaclima.blogspot.com
44. Documentazione dell'Unità di competenza:
I bioindicatori nel Mediterraneo
Istituto scolastico:
I.S.I.S. «Carducci – Volta – Pacinotti»
Destinatari:
Classi II B Liceo Scientifico e
II F Liceo Scienze Umane
Ore dedicate al percorso:
Lezioni frontali: 4 ore
Attività laboratoriali: 8 ore
45. Descrizione della genesi del percorso didattico
Sulla base della programmazione di scienze naturali della
seconda liceo è stato scelto un percorso didattico che
riguardasse argomenti di ecologia, studi degli ecosistemi e
della biodiversità. In particolare ci siamo occupati di una
problematica attuale: l’impatto dei cambiamenti climatici
sugli ecosistemi marini
Chi ha collaborato:
Le Classi 2B e 2F
I docenti di Scienze
Elisabetta Calamati e Eleonora Panciatici
Gli esperti dell’Istituto di Ecologia e Biologia Marina
CAMBIAMENTI CLIMATICI E
BIOINDICATORI
46. Gli esperti del Centro di Biologia ed Ecologia marina sono intervenuti
presso il nostro Istituto per approfondire la conoscenza e la percezione
del territorio circostante, attraverso un linguaggio per immagini, racconti
di esperienze e curate descrizioni, che ci hanno permesso di cogliere e
raccontare aspetti positivi e negativi sugli ecosistemi marini, sul
Mediterraneo in particolare. Così abbiamo scoperto che:
L’ESPERTO IN CLASSE
50. SE FACCIO…CAPISCO…!
Per capire meglio quali organismi caratterizzano la vita nel
Mediterraneo e quali invece sono arrivati da altri mari, forse proprio a
causa dei cambiamenti climatici, non c’è niente di meglio che
lavorare fianco a fianco dei ricercatori del Centro di Biologia ed
Ecologia di Piombino. Con loro abbiamo provato a riconoscere e a
classificare alcuni organismi autoctoni.
51. VISITA AL MUSEO
La visita al museo del Centro di Biologia ed Ecologia
marina ha completato la panoramica sugli abitanti
del nostro mare, autoctoni e…«alieni»!!!
52. E ADESSO?
Adesso siamo in grado di approfondire i temi affrontati: cerchiamo altre notizie
sugli organismi del Mediterraneo, individuiamo i bioindicatori, raccogliamo le
informazioni più utili. Per fare questo, il laboratorio di informatica del nostro
Liceo è il luogo ideale!
Così le scoperte aumentano:
54. COME È FATTO UN
ECOSISTEMA?
LA STRuTTuRA dI uN
ECOSISTEMA, è
CARATTERIzzATA dA
RAppORTI TROfICI dELLE
COMpONENTI vIvENTI E dAI
fATTORI ChIMICO - fISICI
dELLE COMpONENTI NON
vIvENTI. LE COMpONENTI
vIvENTI COSTITuISCONO IL
COMpARTIMENTO_bIOTICO. I
fATTORI ChIMICO - fISICI
dELLE COMpONENTI NON
vIvENTI COSTITuISCONO IL
COMpARTIMENTO_AbIOTICO
56. IL COMPARTIMENTO ABIOTICO COMPRENDE:
sostanze inorganiche, o riserva inorganica, cioè
carbonio, azoto, anidride carbonica, acqua, ed
altre sostanze coinvolte nei cicli della materia;
sostanze organiche, o riserva organica, costituita
da prodotti organici di rifiuto, da resti di organismi
animali e vegetali morti (proteine, carboidrati),
dalle sostanze umiche;
ambiente fisico, costituito da acqua, aria, suolo,
assieme a parametri di stato quali pressione e
temperatura.
59. Il compartimento biotico comprende le
popolazioni di organismi che sono suddivise sulla
base delle funzioni ecologiche espletate in:
- riduttori o produttori, che effettuano fotosintesi
- ossidatori o macroconsumatori o fagotrofi,
organismi eterotrofi che utilizzano sostanza
organica attiva in processi di biosintesi
- mineralizzatori o microconsumatori saprofiti,
organismi eterotrofi che si nutrono di residui
organici
60.
61. UNA DOMANDA SORGE A QUESTO
PUNTO:
«QUALI SONO I FATTORI DI
RISCHIO PER L’ECOSISTEMA
MARINO ?»
68. IL MEDITERRANEO, DUNQUE, POTREBBE AVER MODIFICATO
ALCUNE SUE CARATTERISTICHE, NEGLI ULTIMI 50 ANNI…
COME FARE PER MONITORARE I CAMBIAMENTI?
Scopriamo che la Posidonia è un indicatore
autoctono, cioè rappresenta la vita «stabile» del
Mediterraneo ed è indice di buona salute del mare,
invece la Ostreopsis Ovata è una microalga che ci
indica il cambiamento di temperatura del
Mediterraneo: infatti è originaria dei mari tropicali ed
ora è presente anche nelle nostre acque…e ci si trova
molto bene!!
69. BIOINDICATORI
Con bioindicatore si intende una specie animale, pianta o fungo
particolarmente sensibile a cambiamenti apportati da fattori
inquinanti all'ecosistema. I bioindicatori dovrebbero essere
facilmente reperibili, muniti di poca mobilità e ampiamente
diffusi nell'area di studio. Buoni indicatori sono i licheni.
70. LA POSIDONIA COME
BIOINDICATORE
La pianta presenta tutte le
caratteristiche proprie di un
buon bioindicatore:
- È una specie bentonica;
- presenta un lungo ciclo vitale;
- è diffusa ampiamente in tutto il
Mediterraneo;
- ha una grande capacità di
concentrazione nei suoi
tessuti di sostanze inquinanti;
- è molto sensibile ai
cambiamenti ambientali.
Attraverso lo studio delle
praterie è quindi possibile
avere un quadro piuttosto
attendibile della qualità
ambientale delle acque
marine costiere.
71. PERCHÉ PARLARE DI OSTREOPSIS OVATA
Ostreopsis ovata è una
microalga marina che
appartiene alla famiglia delle
Ostreopsidaceae. Ostreopsis
ovata è un’alga microscopica
unicellulare e vive
comunemente nelle calde
acque dei mari tropicali.
Normalmente si trova sulla
superficie di microalghe
( alghe rosse e brune).
Appartiene al gruppo dei dino-
flagellati. Condizioni climatiche
ottimali hanno consentito anche
a questa microalga di svilupparsi
alle nostre latitudini. Pur non
essendo letale ha provocato
malesseri di carattere respiratorio
a partire dal 1998 in: Toscana,
Liguria, Puglia, Lazio, Sicilia
2005 2006: si
sono verificati numerosi casi in
Liguria e in Sicilia. Possiamo
dunque considerarla un buon
bioindicatore del cambiamento
di temperatura del
Mediterraneo.
72. DIFFUSIONE DELLA OSTREOPSIS OVATA
Quali sono i fattori chenefavoriscono la
riproduzione/proliferazionerapida, dettabloom algale?
In condizioni favorevoli l’Ostreopsisovatapuò dareluogo
ad unafiorituracioèal bloom, duranteil qualelealghe
proliferano fino araggiungereconcentrazioni di milioni di
celluleper litro. Questo fenomeno in alcuni casi provoca
tossicità; secondo leipotesi degli esperti latossicitàpuò
essereassociataall’inalazionedi tossineprodottedall’alga
o di frammenti di celluledi Ostreopsispresenti nell’areosol
marino.
Condizioni meteo-marine
favorevoli: altapressioneatmosferica; scarso
idrodinamismo, ovvero, marecalmo o presenzadi barriere
artificiali; elevatatemperaturadell’acqua(circa25°C);
venti di marecon velocitàsufficienti atrasportarele
gocciolined’acqua(aereosol).
73. Le nostre ricerche sono state effettate in gruppi di
lavoro separati. Era necessario comunicare i risultati di
ciascun gruppo agli altri . Così questo è il nostro
pomeriggio dedicato al “word cafè”: ogni gruppo di
lavoro si è spostato da un tavolo all’altro per
condividere e discutere i dati emersi e provare a trarre
delle conclusioni. Divertente e produttivo!!
WORLD CAFÈ: PER UNA DIDATTICA
“LABORATORIALE”
74. Tante notizie…tanti dati…era importante per noi far sapere ciò che
avevamo scoperto ed elaborato: nasce così l’idea di un BLOG, un “giornale
di bordo” digitale, ricco di notizie ma anche delle cronache del nostro
“viaggio”, tra organismi nuovi e vecchi che popolano il nostro mare!
Se volete andarlo a visitare: www.cambiaclima.blogspot.com
Saremo lieti di avervi tra i nostri visitatori!!!
COME COMUNICARE LE NOSTRE SCOPERTE?