2. • Giorgione nasce nel 1477 a Castelfranco Veneto e muore, poco più
che trentenne nel 1510.
• Ben presto si trasferisce a Venezia (1485/1487), dove frequenta
soprattutto circoli nobiliari e allegre brigate e dove lavora presso la
bottega già avviata del Catena, pittore di secondo piano, ma di
agiata condizione.
• Fin dall’ inizio quindi la sua produzione è destinata a una cerchia
ristretta di committenti: risale probabilmente al 1502 la “pala di
Castelfranco” commissionata dal cavaliere Tuzio Costanzo per la
propria cappella di famiglia; nel 1502/3 dipinge “La tempesta”; è
invece datato 1505 l’ opera “I tre filosofi”; il ritratto Terris di San
Diego risale al 1508, mentre l’ anno precedente gli era stata
commissionata una tela da porre nella sala dell’ udienza del
Consiglio di X, probabilmente perduta nell’ incendio di palazzo
Ducale nel 1577; risale al 1510 invece la «Venere dormiente».
• Nel 1510 , in piena epidemia di peste, muore a Venezia,
probabilmente contagiato dal morbo.
3. • Figure prive della linea di contorno.
• Centralità del paesaggio.
• Il colore costruisce le forme e gli spazi, una dimensione emozionale.
• Sfumato (elemento che lo avvicina a Leonardo).
• Importanza della luce: “Luce trepidante come il sentimento umano.”
Zampetti 1955.
• Messaggi criptici (opere d’ elite).
• Forti contrasti cromatici che conferiscono profondità ai dipinti.
4. Giorgione apparteneva ai circoli neoplatonici i quali davano grande
importanza alla natura e in particolare all’ acqua;
Essa, infatti, è un elemento ricorrente in molte opere dell’artista, tra
le quali:
• Prova di Mosè
• Adorazione dei pastori
• Tramonto
• Concerto campestre (di dubbia attribuzione a Giorgione)
5. Nelle opere di Giorgione la natura è lo specchio della dimensione
interiore dei soggetti, così come l’acqua rispecchia sulla sua superficie i
colori e le forme di ciò che la circonda.
6. • Giorgione accosta colori caldi a colori freddi per dare il senso della
profondità invece di usare la prospettiva. Allo stesso modo, ponendo
accanto tinte complementari o contrastanti, fa risaltare al massimo ciascuna
di esse.
7. • Il paesaggio, pilastro della pittura giorgionesca, è sempre in
comunione con i soggetti; e custodisce la bellezza suprema, che l’
uomo può soltanto ammirare e di cui non sarà mai parte.
8. • Come in alcune opere di Giorgione il vero protagonista è l’
essere umano nel suo aspetto fisico, in altri è la natura che
predomina sull’ opera dell’ uomo e che diventa l’ assoluta
protagonista.
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12.
13.
14. • Giorgione-Banco Ambrosiano Veneto
• Giorgione-Le maraviglie dell’ arte
• La terra di Giorgione-Biblos
• www.homolaicus.com-Giorgione
• www.soriadell’arte.com-Giorgione
• www.museocasagiorgione.it
Componenti del gruppo:
Danieli Alessia
Zanellato Filippo
Guidolin Beatrice