2. Introduzione
“Signori azionisti,
il 2010 è stato un anno forte
ed intenso, pieno di tensioni e di
straordinarie opportunità, l’anno di un
importante aumento di capitale, sottoscritto
da tutti i soci a sostegno dei programmi di
crescita della Banca. Le risorse ottenute
sono state destinate al rafforzamento del
patrimonio e consentono di pianificare con
tranquillità il futuro.”
Estratto dalla lettera del Presidente agli Azionisti
2
3. INDICE
Introduzione
Storia 4
Cariche sociali 4
Lettera del Presidente 6
Profilo di Banca IFIS 7
Presenza 7
Dati storici del Gruppo 8
Risultati e strategia 9
Commento dell’Amministratore Delegato 9
Principali risultati del 2010 13
Relazione sulla gestione del Gruppo 16
Principali dati del Gruppo 16
Principali rischi e incertezze 35
L’azione Banca IFIS 36
Fatti di rilievo avvenuti nell’esercizio 39
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 41
Evoluzione prevedibile della gestione 41
Altre informazioni 42
Schemi di Bilancio Consolidato 44
Stato Patrimoniale Consolidato 44
Conto Economico Consolidato 45
Prospetto della Redditività Consolidata Complessiva 46
Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto Consolidato 47
Rendiconto Finanziario Consolidato 49
Nota Integrativa Consolidata 50
Parte A – Politiche contabili 51
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 67
Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato 95
Parte D – Redditività consolidata complessiva 111
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 112
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 137
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda 143
Parte H – Operazioni con parti correlate 144
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 146
Parte L – Informativa di settore 148
Attestazione del Bilancio Consolidato ai sensi dell’art.81-ter
del Regolamento Consob n.11971 del 14 maggio 1999 149
Relazione del Collegio Sindacale al bilancio consolidato 151
Relazione della Società di Revisione al bilancio consolidato 153
3
5. Cariche Sociali
Consiglio di Amministrazione
Presidente Sebastien Egon Fürstenberg
Vice Presidente Alessandro Csillaghy
Amministratore Delegato Giovanni Bossi (1)
Consiglieri Leopoldo Conti
Roberto Cravero
Andrea Martin
Riccardo Preve
Marina Salamon
Francesca Maderna
1) All’Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l’ordinaria amministrazione della Società.
Direttore Generale Alberto Staccione
Collegio Sindacale
Presidente Mauro Rovida
Sindaci Effettivi Erasmo Santesso
Dario Stevanato
Sindaci Supplenti Luca Giacometti
Francesca Rapetti
Società di Revisione KPMG S.p.A.
Dirigente Preposto alla Carlo Sirombo
Redazione dei documenti
contabili societari
Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v.
ABI 3205.2
Codice Fiscale e numero di iscrizione al
Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109
Partita IVA: 02992620274
Numero di iscrizione all’Albo delle Banche: 5508
Sede legale ed amministrativa Membro di Factors
Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia Chain International
Indirizzo Internet: www.bancaifis.it
5
6. Lettera del Presidente
Signori Azionisti, il 2010 è stato un anno forte ed intenso, pieno di tensioni e di straordinarie
opportunità, pur in presenza di un mercato che presenta una crescita contenuta e un
deterioramento della qualità degli attivi per gli operatori del credito. Abbiamo assistito ad
inimmaginabili occasioni di sviluppo e di generazione di valore, in un contesto segnato anche da
rischi, non sempre prevedibili, e diffuse difficoltà derivanti dallo scenario macroeconomico e dei
mercati della finanza.
Banca IFIS ha messo a segno un altro balzo in avanti incrementando la propria quota di mercato in
tutti i segmenti in cui opera, e realizzando importanti evoluzioni sotto il profilo degli assetti
finanziari, organizzativi e di prodotto.
L'avvio o la maturazione di nuovi modi di "fare banca" ha riguardato sia il settore della raccolta del
risparmio, sia il comparto del credito alle imprese, destinatarie da quasi trent'anni dell'azione dell’
Istituto.
Banca IFIS è consapevole della necessità di continuare ad investire nel potenziamento delle
strutture al fine di poter servire al meglio tutti i clienti, imprese e risparmiatori, e continuerà con
determinazione anche nel 2011 sulla strada dello sviluppo, confortata dal consenso ricevuto e
fiduciosa nella sua capacità di fornire servizi di cui il mercato ha bisogno.
Il 2010 è stato l'anno di un importante aumento di capitale, sottoscritto da tutti i soci, a sostegno
proprio dei programmi di crescita della Banca. L'adesione è stata ottima pur in un momento
oggettivamente difficile sui mercati dell'equity. Le risorse ottenute sono state destinate al
rafforzamento del patrimonio e consentono di pianificare con tranquillità il futuro.
E’ in fase conclusiva l'acquisizione del gruppo Toscana Finanza tramite il perfezionamento di
un'offerta pubblica sul mercato. Verrà integrata un'attività, quella della gestione di crediti fiscali e
non performing, che presenta rilevanti aspetti sinergici rispetto all'area di intervento della Banca,
buona redditività prospettica, interessanti prospettive di sviluppo. Riteniamo che tutti gli azionisti di
Toscana Finanza, sia quelli che aderiscono all'Opa sia quelli che, non aderendo, continueranno la
strada quali graditi azionisti di Banca IFIS, potranno ritenersi soddisfatti.
Il Consiglio di Amministrazione è stato rinnovato in corso d'anno ed è oggi composto da nove
membri fra i quali due donne. È stata rafforzata la governance e ulteriormente migliorata è risultata
l'azione dei Comitati Consiliari di supporto e controllo.
La generazione di utili è continuata nel 2010, con risultati molto significativi in rapporto al
patrimonio. In considerazione da un lato dell’opportunità di mantenere un alto presidio patrimoniale
a tutela dei rischi, dall’altro della volontà di continuare a remunerare gli azionisti, tenuto anche
conto della disponibilità di azioni proprie in portafoglio, Banca IFIS ritiene possibile distribuire ai
soci un dividendo di rilievo, in parte sotto forma di azioni al fine di ulteriormente rafforzare il
presidio patrimoniale.
6
7. Profilo di Banca IFIS
Attiva dal 1983 nel supporto alle imprese sia italiane che internazionali, opera nel finanziamento
alle aziende con modalità distintive all’interno del mercato di riferimento, raccogliendo fondi dai
risparmiatori in modo innovativo.
E’ oggi l’unica banca italiana indipendente specializzata nel finanziamento alle aziende attraverso
la gestione del capitale circolante ed il continuo sviluppo di nuovi servizi collaterali per assistere
sempre più efficacemente i propri clienti. In particolare Banca IFIS risponde alle esigenze
finanziarie delle imprese che, avendo limitato merito creditizio, vantano crediti nei confronti di
clienti di buono standing creditizio. Il metodo asset based consente alla Banca di finanziare i clienti
trasferendo il rischio sul debitore. Pertanto, è la qualità del credito e la capacità produttiva più che il
patrimonio dell’impresa che Banca IFIS valuta. I crediti acquistati sono pertanto crediti
commerciali di elevata qualità e di breve scadenza (30-150 giorni), acquistati in via esclusiva e
continuativa con cessioni notificate al debitore che può liberarsi esclusivamente assolvendo al
proprio impegno nei confronti della Banca.
Alla tradizionale e storica attività della Banca, nel 2010, IFIS ha affiancato una nuova divisione,
dedicata a sviluppare nuove soluzioni gestionali integrate per le grandi imprese che
prevalentemente, ma non esclusivamente, operano all’interno del settore farmindustriale,
interessate a cedere crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione in prosoluto e con rischio di
ritardato pagamento trasferito all’acquirente. L’acquisizione di questa tipologia di crediti si
caratterizza per una ridotta esposizione al rischio di credito, vantato nei confronti della Pubblica
Amministrazione, e per una buona marginalità. La Banca ha deciso di competere in questo settore
avendo già maturato nei confronti delle PMI una posizione di leadership nel comparto dei crediti
commerciali verso il settore sanitario pubblico.
La raccolta avviene con strumenti di provvista diversificati, sia dal mercato interbancario sia verso
clientela retail. Banca IFIS ha avviato fin dalla seconda metà del 2008 un intervento di raccolta
online da clientela, con formula libera e vincolata. Oggi oltre 27.000 clienti hanno già aperto un
conto deposito on line rendimax; a fine anno il 58% dei depositi risultava vincolato, con la maggior
concentrazione su periodi oltre i sei mesi.
Il successo dell’iniziativa ha consentito la costituzione di una riserva di liquidità sottoforma di
attività obbligazionarie bancarie e di titoli di stato, idonei al rifinanziamento presso l’Eurosistema,
con l’avvio di fatto di una gestione di titoli, per ammontari crescenti e significativi.
Presenza
Banca IFIS è oggi presente in Italia con 25 filiali e 95 specialisti della Banca presenti su tutto il
territorio nazionale responsabili delle relazioni con la clientela. La diffusione e la capillarità
dell’organizzazione commerciale di Banca IFIS garantiscono la prossimità territoriale attraverso cui
sviluppare, mantenere e rafforzare le relazioni con la clientela. I canali di distribuzione, oltre a
quello diretto, prevedono anche lo sviluppo delle relazioni attraverso l’accordo con controparti
istituzionali qualificate come associazioni di categoria, banche territoriali e di prossimità e un
esiguo numero di mediatori creditizi di comprovata esperienza e professionalità.
Banca IFIS è presente anche in Francia (Parigi) con una succursale dedita allo sviluppo prevalente
di relazioni internazionali, e in Polonia (Varsavia) con la società controllata IFIS Finance Sp. Z o.o.
attiva sul mercato domestico con un modello operativo simile a quello utilizzato per le piccole e
medie imprese in Italia. L’attività internazionale è inoltre condotta tramite un network di
corrispondenti che fanno riferimento a Factor Chain International sia per quanto concerne l’attività
di “import factoring” sia per quanto riguarda l’attività di “export factoring”. Completano l’offerta
internazionale l’attività di import sviluppata dalla direzione Generale e promossa dagli uffici di
rappresentanza di Bucarest e Budapest; ed il recente avvio dell’operatività (gennaio 2011) della
partecipata India Factoring and Finance Solutions Private Limited che ha l’obiettivo di sviluppare il
mercato domestico indiano e di supportare le relazioni commerciali tra imprese europee e locali.
7
8. Dati storici del Gruppo
Di seguito i principali indicatori e performace registrati dal gruppo negli ultimi 5 anni.
(in migliaia di Euro) 31.12.2010 31.12.2009 31.12.2008 31.12.2007 31.12.2006
Attività finanziarie disponibili per la vendita 818.507 387.705 3.134 1.216 6.288
Crediti verso clientela 1.571.592 1.247.026 1.008.649 923.061 782.977
Debiti verso banche 752.457 840.546 924.189 1.010.365 836.393
Debiti verso clientela 1.802.011 909.615 157.855 57.776 82.560
Patrimonio netto 206.613 155.839 153.106 133.995 108.318
Turnover 4.846.560 3.487.285 3.215.141 3.163.991 2.463.967
Margine d'intermediazione 94.430 80.810 67.627 53.718 41.211
Risultato della gestione finanziaria 69.986 60.592 61.224 51.248 39.423
Utile netto di pertinenza del Gruppo 18.626 17.216 22.801 19.534 15.012
ROE 10,9% 11,6% 17,3% 19,5% 16,6%
ROA 1,1% 1,3% 2,4% 2,2% 2,2%
ROCA 1,6% 1,7% 2,4% 2,2% 2,2%
Cost/Income ratio 42,5% 42,8% 42,8% 42,0% 38,4%
Margine di Interm./ Turnover 1,9% 2,3% 2,1% 1,7% 1,7%
Costo della qualità creditizia 1,9% 2,1% n.d. n.d. n.d.
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 2,4% 1,6% 1,0% 0,8% 0,9%
Crediti in sofferenza netti/Patrimonio netto 18,6% 13,0% 6,9% 5,5% 6,4%
Coefficiente di solvibilità 11,30% 8,9% 10,4% 12,6% 13,6%
Core Tier 1 11,5% 9,2% 10,8% 12,6% 13,4%
Numero di azioni in circolazione (1) (in migliaia) 51.582 32.339 33.132 30.992 28.540
Book per share 4,01 4,82 4,62 4,32 3,8
EPS 0,36 0,53 0,71 0,68 0,52
Dividendo per azione 0,20 0,37 0,30 0,30 0,24
(2)
Payout ratio 69,1% 45,1% 48,1% 46,5%
(1)
Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio
(2)
Il dividendo del 2010 verrà corrisposto in parte per cassa e in parte mediante assegnazione gratuita di azioni
8
9. Risultati e strategia
Commento dell’Amministratore Delegato
Lo scenario macroeconomico. La rapidità dei cambiamenti che si succedono sui mercati
finanziari e nell'economia reale continua a sorprendere e non accenna a rallentare.
Cambiamenti forse ancor più radicali segnano gli scenari geopolitici, rovesciando equilibri rimasti
immutati per decenni. Basti pensare al nuovo ruolo delle economie e delle società asiatiche e di
paesi che hanno imboccato con decisione il sentiero della crescita, secondo modelli spesso non
convenzionali e utilizzando in modo massivo le risorse globali.
Oggi non siamo in grado di dire se i modelli di sviluppo che abbiamo conosciuto e nei quali
abbiamo prosperato continueranno a rappresentare il punto di riferimento per gli anni a venire.
In questo contesto straordinariamente dinamico e volatile secondo i dati provenienti dal Fondo
Monetario Internazionale l'economia globale è cresciuta nel 2010 del 5% ma il dato va letto con
attenzione perché al +10,3% della Cina ed al +9,7% dell’India, risponde un +7,5% del Brasile ma
solo un +1,8% dell'Unione Europea.
Le strette e a tratti problematiche relazioni Usa-Cina, le dimensioni di alcuni indebitamenti sovrani,
una generale politica del debito facile, rappresentano alcuni tra gli squilibri che questi anni lasciano
in eredità al prossimo futuro. Più in generale, l'accesso al mondo della produzione e del consumo
da parte di miliardi di persone un tempo relegate alla sopravvivenza passiva in condizioni di basso
reddito, cambia in modo totale ed improvviso la concezione stessa di centralità e primazia
occidentale, oggi messa in discussione da nuovi modi di lavorare, consumare e investire. In breve,
è un mondo nuovo quello che si presenta all'orizzonte, e non è più un mondo bipolare centrato
sull'Europa e gli Usa, bensì un mondo quantomeno multipolare in cui sarà avvantaggiato chi
(individuo, collettività, azienda, paese) saprà meglio adattarsi alla mobilità e instabilità dei tempi a
venire.
L'Europa e l'Italia hanno visto nel 2010 una certa ripresa, che giunge dopo le gravi perdite di
prodotto interno lordo e occupazione registrate nel precedente biennio. Sempre secondo iI Fondo
Monetario Internazionale i dati registrano un +1,8% per l'Unione Europea, trainata dalla Germania
al +3,6%, e un +1% per l'Italia. In Europa hanno destato diffusa preoccupazione la dimensione del
debito pubblico, con le note tensioni sui paesi più meridionali e la condizione di alcune banche e di
interi comparti finanziari di alcuni paesi come l'Irlanda. È acceso il dibattito sull'opportunità di
superare le difficoltà utilizzando la leva della spesa pubblica con finalità espansive (tesi molto
supportata da non disinteressati interpreti esterni all'Unione Europea) oppure di contenere il debito
e pertanto tagliare le distribuzioni di reddito meno efficienti.
La Banca Centrale Europea ha svolto un ruolo importante nel supportare i sistemi finanziari dei
paesi membri, spegnendo con abbondante liquidità ogni focolaio di tensione. I tassi di interesse
sono rimasti quindi molto bassi, con il rifinanziamento BCE fermo all'1% e l'inflazione che a tratti è
sembrata scivolare verso valori negativi, salvo poi recuperare nella seconda parte dell'anno
sull'onda di una ripresa più corposa e dell'impennata del costo delle materie prime.
Lo scenario generale italiano resta caratterizzato da ritardi strutturali e problemi non risolti che
zavorrano la crescita del Paese. Su tutti, un debito pubblico il cui costo è rimasto per ora contenuto
in forza dei bassi tassi di interesse di Eurolandia, ma che potrebbe rivelarsi ben più gravoso
qualora i tassi di interesse reali dovessero incrementarsi. Sulla necessità di alcune riforme
continua il confronto nella società civile, con risultati tangibili piuttosto modesti.
Le imprese in Italia. In Italia il comparto delle imprese è stato ancora segnato da una ridotta
possibilità di pianificazione dovuta al generale clima di incertezza. L'impatto del biennio 2008-
2009, seguito dalla miniripresa 2010, consegna alle statistiche un tasso di disoccupazione
all’8,6%, con molte imprese in difficoltà e diffuse tensioni sul fronte della liquidità. Le imprese
manifatturiere, soprattutto quelle del centro nord, si sono trovate a confrontarsi con nuovi
competitori ai quali non sempre hanno potuto opporre soluzioni adeguate.
9
10. Molti imprenditori italiani ed europei hanno imboccato la strada dell'innovazione e hanno registrato
buoni risultati. Diventa necessaria, per competere con successo sui mercati, la flessibilità globale
dei processi e delle imprese, ed è centrale comprendere correttamente la rapidità dei mutamenti
ambientali.
Il confronto su scala europea in ordine alla posizione delle banche e alla loro solidità continua
anche con riferimento al ruolo dell'attività bancaria e alla sua inferenza sull'attività economica. I
nuovi parametri di vigilanza di Basilea 3, di non rapidissima implementazione, incideranno
consentendo meno rischio a parità di capitale, ovvero richiedendo più capitale a parità di rischio, e
questo può comportare un rallentamento nell'erogazione di credito da parte delle banche e/o una
diluizione nei profitti degli Istituti di Credito. L'inevitabile conseguenza è la scarsa attrattività di
nuovi investimenti in equity bancario da cui discende la difficoltà a potenziare il patrimonio da parte
delle banche. Le recenti indicazioni delle Autorità sono orientate a spingere gli Istituti verso la
generazione interna di patrimonio, ma resta da verificare quali conseguenze di medio termine
questa soluzione possa comportare, posto che la remunerazione degli azionisti rappresenta pur
sempre un elemento centrale nella dialettica tra capitale e azienda, ancorché azienda "speciale"
com'è quella bancaria.
In questo contesto le banche italiane nel 2010 hanno visto contrarsi i margini per effetto sia della
contrazione della "forbice" tra tassi attivi e passivi (anche a causa del minimo valore assoluto
raggiunto dai tassi di mercato), sia della progressiva erosione delle voci commissionali che
avevano aiutato molto la produzione di valore negli anni sino al 2007.
La già ridotta marginalità è stata poi spesso colpita dal negativo andamento della qualità creditizia,
vero elemento di difficoltà dell'ultimo biennio. L'attenzione ai costi generali non può da sola
compensare la dinamica delle componenti più alte dei conti economici degli Istituti di Credito.
Aspetti problematici sono emersi anche sul fronte della raccolta di capitale di debito. Su questo
parametro è necessario segnalare come il mercato dei depositi interbancari non garantiti abbia
sostanzialmente mantenuto livelli di operatività solo su durate inferiori al mese. Per ottenere
finanza oltre tale scadenza le banche debbono rivolgersi al mercato interbancario collateralizzato -
consegnando in garanzia titoli di elevata qualità - nelle sue varie forme tecniche, oppure rivolgersi
al mercato, retail o istituzionale, con costi decisamente più elevati. Ha giocato un ruolo importante
e presumibilmente continuerà a svolgere una funzione di benchmark il debito sovrano Italia, che in
forza delle sue dimensioni opera sul mercato sistematicamente "competendo" con la raccolta
bancaria e, sulla parte più breve delle durate, beneficiando della "concorrenza sleale" della ritenuta
d'imposta agevolata sui BOT rispetto alla ritenuta sui depositi. Alle banche, a quelle in condizione
di presentarsi sul mercato del medio termine, non è rimasto che accodarsi accettando di pagare
interessi superiori a quelli che caratterizzano il debito sovrano.
La posizione di Banca IFIS. Banca IFIS si caratterizza per la sua attività di supporto alle aziende.
La Banca finanzia il capitale circolante delle imprese, mitigando il rischio di credito tramite l’utilizzo
del contratto di cessione del credito commerciale vantato dall’impresa nei confronti del proprio
cliente. Il mercato della cessione e finanziamento dei crediti d’impresa (factoring) in Italia è
particolarmente sviluppato sia per la propensione da parte delle imprese e delle amministrazioni
pubbliche a regolare le pendenze in tempi particolarmente dilatati rispetto alla media europea, sia
per la buona cornice normativa e regolamentare in essere nel paese.
Il segmento tradizionale in cui opera Banca IFIS è rappresentato dalla piccola impresa che vanta
crediti verso clienti di buona affidabilità; in questo segmento si rilevano un rischio controparte
cliente più alto ma un rischio di credito spostato sul suo portafoglio clienti, e pertanto fortemente
mitigato, e una redditività molto più elevata. Questo segmento trova risposta alle proprie esigenze
finanziarie anche nella attività posta in essere dalle banche commerciali territoriali, che
approcciano le esigenze del cliente con forme tecniche tradizionali come l’anticipo su fatture.
L’innovazione sostanziale portata da Banca IFIS consiste nell’offrire anche a clientela di minore
dimensione un prodotto sofisticato grazie al quale ottenere un supporto finanziario e gestionale
che può andare anche molto oltre ciò che si può ottenere con le forme tecniche di anticipazione
tradizionali. Lo spostamento virtuoso che si verifica nel rischio di credito dal cliente al cliente di
quest’ultimo, connaturato all’utilizzo del contratto di factoring, consente alla Banca di aiutare le
10
11. imprese affermando il merito creditizio sull’intera operazione. In sostanza, Banca IFIS finanzia il
lavoro delle imprese, la capacità di generare crediti buoni, l’intelligenza operativa, la vitalità,
l’intraprendenza sana. Banca IFIS dà il seguito dovuto agli imprenditori virtuosi.
Il nuovo segmento di operatività sul fronte degli impieghi di Banca IFIS è rappresentato dalla
media e grande impresa che opera quale fornitore della Pubblica Amministrazione.
Si tratta di un comparto caratterizzato da un numero relativamente contenuto di operatori
(prevalentemente ma non esclusivamente di imprese del settore farmindustriale) caratterizzati da
una dimensione generalmente significativa, a volte quale parte di gruppi multinazionali di primo
livello. L’operatività si basa sull’acquisto di portafogli di crediti generati da queste imprese nei
confronti degli Enti della Sanità Pubblica, in considerazione dell’esigenza manifestata dalle
imprese di mantenere gli incassi delle forniture su orizzonti temporali brevi. Come noto, la Pubblica
Amministrazione è affetta da ritardi sensibili nei pagamenti, ritardi che vengono considerati nella
definizione dei prezzi dei portafogli. Banca IFIS si assume in genere il rischio del ritardato
pagamento da parte dell’Ente della Pubblica Amministrazione e versa immediatamente il
corrispettivo all’impresa cliente. L’attività comporta un’attenta azione di gestione sulle
amministrazioni, dalla quale dipende il buon rendimento dell’operazione complessiva. Risultano
poco rilevanti i rischi di credito, sia lato debitore ceduto (pubblica amministrazione), sia per quanto
attiene ai rischi di regresso sul cliente cedente in caso di inesistenza del credito.
L’attività comporta invece alcuni rischi nel caso di ritardi nei pagamenti da parte dell’Ente debitore
pubblico superiori a quanto stimato e compreso nella commissione omnicomprensiva d’acquisto;
va detto, peraltro, che il rischio implicitamente considerato connesso a tale eventuale maggiore
ritardo è di norma fronteggiato attraverso l’applicazione degli interessi di mora in capo al debitore
pubblico.
La vocazione internazionale della Banca resta un elemento di particolare attenzione. In Banca IFIS
c’è la profonda convinzione che dare seguito alle esigenze dei clienti significhi mettere a
disposizione del mercato servizi coerenti con le attività delle imprese. La progressiva integrazione
delle economie europee, sia in Area Euro, sia al di fuori di essa, e la multipolarità dell’economia
mondiale hanno portato da alcuni anni all’intensificarsi delle transazioni commerciali tra partner
collocati in paesi diversi, anche molto lontani.
Banca IFIS ha ritenuto di sviluppare una propria presenza internazionale, decisamente in anticipo
rispetto alla propria crescita e alle proprie dimensioni, nella consapevolezza delle difficoltà
(legislative, regolamentari, operative, linguistiche) ma anche dell’opportunità che si crea nel poter
disporre di un network di relazioni globale.
La presenza della Banca fuori dai confini nazionali ha preso avvio nel 1999 con la costituzione di
uffici di rappresentanza in Ungheria e Romania, al servizio di imprese locali che esportano verso
altre imprese europee. I rapporti, fondati sulla direzione generale di Mestre, sono di elevata qualità
e rischio contenuto in quanto riferibile essenzialmente ai debitori ceduti per lo più italiani su crediti
di norma confermati. In Polonia dal 2006 è attiva IFIS Finance Sp.z o.o., intermediario finanziario
specializzato nello sviluppo del factoring con sede in Varsavia. In Francia è stato sviluppato uno
sportello diretto della Banca, a supporto delle esportazioni e importazioni di operatori italiani e
francesi impegnati in operazioni tra i due paesi.
Sin dal 2002 Banca IFIS ha aderito a Factor Chain International, organizzazione che raggruppa
banche e istituzioni finanziarie operanti nel comparto del factoring e radicate in 66 paesi.
L’operatività svolta è basata su relazioni commerciali bilaterali tra imprese in cui due operatori si
trasferiscono crediti occupandosi ognuno dell’attività nel proprio paese. Factor Chain International
rappresenta inoltre un’ottima piattaforma sulla quale costruire relazioni bilaterali tra operatori. Ad
oggi la Banca ha sottoscritto 167 accordi con altrettanti operatori in 56 paesi.
Anche nel 2010 sono stati fatti ulteriori passi con l’obiettivo di dare sostanza alla presenza
internazionale della Banca. È proseguita l’azione di supporto dell’iniziativa indiana nella quale
Banca IFIS è coinvolta con una partecipazione di minoranza ma con un ruolo di rilievo nello
scenario internazionale. La società partecipata, India Factoring and Finance Solutions Privated
Limited, vede coinvolti nel capitale, oltre a Banca IFIS con una quota del 10%, anche Punjab
11
12. National Bank, terza banca indiana per dimensione e FIM Bank. L’attività concreta è iniziata nel
gennaio 2011 dopo l’autorizzazione ottenuta dalla Reserve Bank of India e le prospettive di
collaborazione e sviluppo appaiono estremamente interessanti, anche in considerazione della
crescita del paese e dell’intensificazione degli scambi Europa-India.
Il network domestico. Rilevanti innovazioni sono state apportate al modello distributivo della
Banca. Alla tradizionale presenza territoriale che resta quale caposaldo dell’intervento di
prossimità nei confronti delle imprese (25 filiali in Italia per 95 addetti allo sviluppo diretto, con la
prospettiva di ulteriori 5 aperture nei prossimi 18 mesi) si è aggiunta una rapida intensificazione dei
rapporti con Istituti di Credito di medio-grande dimensione che, privi di una “fabbrica prodotto” nel
factoring, hanno ritenuto di servirsi di Banca IFIS per meglio supportare i propri clienti. Nel corso
del 2010 e nelle prime settimane dell’anno in corso sono stati così siglati accordi commerciali con
Banca Popolare di Vicenza e Gruppo Credito Valtellinese. Le aspettative condivise con i partner
sono volte sia a supportare con efficacia clienti con merito creditizio più contenuto ma capaci di
produrre lavoro di qualità nei confronti di loro clienti di buono standing, sia ad ottimizzare le
dimensioni dell’intervento di rischio diretto della Banca. Va invece segnalato che Banca IFIS ha
deciso di interrompere la gran parte delle collaborazioni con intermediari creditizi, al fine di
internalizzare e professionalizzare la relazione diretta con il cliente. Opportuno segnalare che il
lavoro generato dalla rete di distribuzione diretta della Banca in termini di turnover è stato pari al
76% del totale.
La raccolta. Il 2010 ha rappresentato sul lato della raccolta l’anno del definitivo abbandono della
dipendenza della Banca dal mercato interbancario, che continua ad essere attivo per lo più in
forma sostanzialmente garantita da titoli con finalità di stabilizzazione dei flussi e ottimizzazione
delle condizioni operative della tesoreria. Le difficoltà sul mercato dei depositi tra banche sono
state diffuse per tutti gli operatori; la richiesta da parte delle autorità di vigilanza di monitorare la
liquidità interbancaria ad un mese con finalità di prudente gestione ha comportato l’effetto
collaterale di ridurre la disponibilità degli Istituti a scambiare liquidità interbancaria in forma non
garantita per scadenze superiori. Banca IFIS, come la gran parte degli operatori, ha potuto e
dovuto contare soprattutto sulle proprie capacità di funding diretto. Sospinta dalle rilevanti capacità
di raccolta del conto deposito on line Rendimax, che ha registrato un importante successo, Banca
IFIS conta oggi su un rapporto tra prestiti erogati alle imprese nell’attività centrale dell’Istituto e
raccolta retail prossimo ad 1. Ciò significa che la raccolta diretta retail è in grado di assicurare la
copertura quasi integrale del fabbisogno per le erogazioni alla clientela.
Buona parte della raccolta retail è realizzata in forma vincolata con scadenze da uno a dodici mesi;
nel 2011 è stato avviato un nuovo deposito a 18 mesi che ha subito riscosso un rilevante
successo. È stata altresì offerta ai clienti Rendimax la possibilità di utilizzare le somme in deposito
tramite una carta di pagamento con funzionalità Bancomat e Pos.
La parte non vincolata dei depositi effettuati dalla clientela Rendimax rappresenta un aspetto cui
dedicare adeguata attenzione sotto il profilo della liquidità ma contemporaneamente una buona
opportunità per la Banca. La raccolta libera è fronteggiata da un portafoglio di attività stanziabili
presso l’Eurosistema rappresentato da Titoli di Stato italiani e obbligazioni bancarie. Il profilo dei
titoli, in coerenza con le loro finalità, vede la presenza di scadenze brevi o al massimo medie, a
tasso fisso per le operazioni più brevi (Bot, CTZ) e a tasso indicizzato per le operazioni a scadenza
media. Resta confermato, per quanto riguarda alcune categorie di attività finanziarie considerate a
rischio più elevato (subprime, derivati), che Banca IFIS non ha alcuna esposizione diretta o
indiretta in tali attivi.
12
13. Principali risultati del 2010
L’andamento nel 2010. Venendo ai risultati quantitativi, è opportuno muovere dai numeri
complessivi del comparto del factoring che sono cresciuti generalmente in modo vigoroso nel
2010. I dati relativi all’Italia nell’ultimo triennio, periodo di congiuntura fortemente negativa,
espongono uno sviluppo del settore in termini di turnover che è degno di attenzione: si è passati
dai 121 miliardi di euro registrati nel 2008 ai 135 miliardi di euro registrati nel 2010, segnando una
crescita complessiva pari all’11%.
Le performance di lungo periodo di Banca IFIS hanno registrato un’evoluzione largamente
superiore al mercato, esponendo sull’arco di un intero decennio tassi di crescita media annua
ponderata pari al 23% per il volume dei crediti negoziati, pari al 22% per il Margine di
Intermediazione, pari al 25% per il risultato di gestione, al 23% per l’utile netto.
Se è vero che questi tassi di crescita non sono impossibili per una startup o un intermediario
creditizio di dimensione contenuta, come poteva essere considerata Banca IFIS all’alba del nuovo
millennio, essi diventano progressivamente più significativi al crescere della dimensione, tanto più
se realizzati per linee interne senza aggiungere crescita tramite acquisizioni o integrazioni.
Ed è quindi ancor più importante per Banca IFIS consegnare agli annali una crescita nei volumi del
39% proprio nel 2010, ennesimo straordinario anno.
I risultati del 2010. Vanno considerati all’interno dello scenario di mercato nel quale sono stati
conseguiti. Alla già esposta crescita nei volumi dei crediti negoziati del 39% a 4,8 miliardi di euro è
conseguito un margine di intermediazione aumentato del 16,9% a 94,4 milioni, per un rapporto tra
Margine di Intermediazione e Volumi (Turnover) pari a 1,9%, uno dei migliori degli ultimi anni. La
redditività è frutto pressoché esclusivo della capacità della Banca di generare profitti nel settore del
finanziamento alle imprese; la marginalità un tempo generata esclusivamente dall’intervento a
favore delle imprese di minore dimensione è oggi sostenuta anche dall’intervento nel comparto
delle medie e grandi imprese interessate all’operatività sui crediti nei confronti della Pubblica
Amministrazione.
La redditività è incisa dagli accantonamenti a fronte di rettifiche su crediti, che risultano
incrementati del 20,9% a 24,4 milioni di euro. La rilevanza di tale posta deve essere letta nel
contesto di mercato che l’ha generata, con forti condizionamenti da parte della congiuntura
economica e diffuse difficoltà da parte delle imprese. Il costo derivante dalla qualità creditizia è pari
a 1,9% rispetto all’impiego medio sui crediti. Pur rimanendo lontani gli esercizi in cui il costo del
credito aveva toccato livelli minimali rispetto agli impieghi, é auspicabile che questa voce possa
ulteriormente migliorare anche nell’ esercizio 2011.
Pur al netto delle rettifiche il risultato netto della gestione finanziaria è in crescita del 15,5% a 70,0
milioni di euro. La lettura integrata dell’incremento nella marginalità e della rilevanza delle rettifiche
su crediti consente di affermare che pur in momenti difficili sotto il profilo della qualità degli attivi la
Banca riesce a generare una redditività sufficiente ad ottenere una elevata e stabile generazione di
profitto.
Incrementano in sostanziale coerenza con le previsioni le spese amministrative, sia alla voce
spese per il personale (+16,9% a 25,2 milioni) sia alla voce altre spese amministrative (+14,8% a
13,9 milioni) per effetto del potenziamento della struttura della Banca prevalentemente nelle
funzioni di valutazione e gestione del credito, raccolta retail, organizzazione, IT e servizi generali.
In potenziamento anche le funzioni territoriali dedicate allo sviluppo delle relazioni con la clientela e
alla gestione del rischio.
Variazione positiva anche per l’utile prima delle imposte (+15,0% a 29,9 milioni) mentre
l’incremento dell’utile netto risulta, in linea con le previsioni, più contenuto (+8,2% a 18,6 milioni)
per effetto della maggiore fiscalità gravante nell’esercizio sul reddito imponibile dell’Istituto. Si tratta
comunque di un incremento importante rispetto al 2009, che può essere letto in termini di ROE al
10,9%, valore decisamente elevato in un contesto che vede il rendimento del capitale e delle
riserve sceso sotto il 4% per i 5 maggiori gruppi bancari italiani.
13
14. Di rilievo la dinamica delle voci dello Stato Patrimoniale. L’attivo della Banca è rappresentato
fondamentalmente da Crediti verso la clientela per le operazioni ordinarie poste in essere verso le
imprese, incrementati del 26% a 1.571,6 milioni; da Attività finanziarie disponibili per la vendita
quasi interamente costituite da titoli di stato e obbligazioni bancarie, rapidamente incrementate del
111,1% a 818,5 milioni; da crediti verso banche che si attestano a 228 milioni di euro, in aumento
del 24,7%, composto prevalentemente da titoli obbligazionari bancari non quotati.
Tra le voci del passivo si evidenzia la crescita nella raccolta diretta: a fine esercizio la raccolta
dalla clientela incide per il 52,2% sul totale della raccolta e unitamente al Patrimonio Netto copre
l’impiego sulla clientela mentre le attività in titoli sono fronteggiate dalla raccolta interbancaria che
passa al 15,8% e dall’utilizzo di operazioni di pronti contro termine che incide per il 32%.
Il rafforzamento del patrimonio della Banca, grazie al sostegno degli azionisti che hanno reso
possibile l’aumento di capitale sociale ha permesso un forte incremento dei coefficienti di
solvibilità e di solidità della Banca: il Core Tier 1 infatti passa da 9,2% nel 2009 a 11,5% a fine
2010.
Gli sviluppi dell’attività, realizzati e prospettici, non potevano e non possono prescindere dal
potenziamento della struttura della Banca, che deve rispondere adeguatamente, con tempestività
e qualità alle istanze del mercato.
Sotto questo specifico aspetto la Banca ha avviato programmi specifici volti allo sviluppo delle
risorse e delle infrastrutture tecnologiche dedicate all’erogazione di servizi, all’analisi nel continuo
del merito creditizio delle proprie controparti, alla gestione delle posizioni, alla comunicazione
interna ed esterna.
Assume particolare rilievo l’investimento nel sistema di Customer Relationship Management, in
avvio nelle prime settimane del 2011, che comporta la rielaborazione dei rapporti da un lato con i
clienti e sotto un altro punto di vista con la struttura territoriale della Banca, a beneficio
dell’immediatezza della relazione e della tracciabilità delle informazioni. L’obiettivo resta quello di
consentire la circolazione delle informazioni e delle risposte alle istanze esterne ed interne il più
rapido possibile.
Con lo stesso obiettivo di velocizzazione e qualità è stato definito il nuovo modello organizzativo
della rete territoriale, che vede affiancare presso le filiali alla tradizionale funzione di sviluppo delle
relazioni con la clientela una funzione di gestione autonoma e relazionata direttamente con la
Direzione Generale con il compito di garantire la migliore qualità di servizio alla clientela e un
puntuale e diretto monitoraggio del rischio di credito. Ciò comporta un elevato livello di autonomia
nelle decisioni che comportano alcuni tipi di assunzione di rischio di credito e consentirà, una volta
a regime, di avvicinare la decisione al cliente migliorando la qualità della risposta e riducendo gli
errori.
Le prospettive per il 2011. Le attese per l’esercizio 2011 restano buone. E’ in corso una lenta
ripresa nei tassi di interesse, cui non è estranea la pressione sul lato dei prezzi delle materie
prime, potenziale focolaio di inflazione, contrastata però da un tasso di disoccupazione e da un
utilizzo degli impianti ancora troppo contenuto per dare effetti significativi sulla variazione dei
prezzi. La ripresa nei tassi consentirà un alleggerimento della pressione che grava sui conti
economici delle banche che abbiano costruito su un modello di gestione “tradizionale” la loro
operatività. La domanda di credito da parte delle imprese riceverà presumibilmente un impulso
positivo dalla ripresa del prodotto interno, anche se non pare ipotizzabile una crescita
particolarmente vigorosa.
Banca IFIS, forte della dotazione di patrimonio risultante dall’aumento di capitale effettuato nel
2010, potrà continuare a crescere in volumi e redditività in un contesto che potrà essere segnato
ancora da alcune difficoltà sulla qualità creditizia.
Il 2011 sarà l’anno del perfezionamento dell’Offerta Pubblica di Acquisto di cui Banca IFIS si è fatta
promotrice nei confronti del Gruppo Toscana Finanza. Per effetto dell’acquisizione già concordata
con i soci di riferimento del Gruppo Toscana Finanza ed autorizzata dalla Banca d’ Italia a valle di
un complesso processo valutativo, Banca IFIS integrerà un’attività, quella della gestione di crediti
di difficile esigibilità, che presenta rilevanti aspetti sinergici rispetto all’area di intervento della
14
15. Banca, buona redditività prospettica e interessanti prospettive di sviluppo. Le attività per il Gruppo
Banca IFIS saranno intense e stimolante la ricaduta in termini operativi, di prodotto e sviluppo
futuro.
Il 2010 che passa agli archivi consegna incertezze e rischi; ma anche
importanti opportunità.
La Banca ha saputo raccogliere le sfide in tutti questi anni e, innovando e
sviluppando, é stata capace di crescere rapidamente anche in questi tempi
difficili, e ritiene di poter continuare a farlo.
Anche in una banca come Banca IFIS, ove la prudenza e la sana gestione
rappresentano il primo punto di riferimento di ogni strategia, innovare è
necessario. Perché se il mondo cambia così in fretta non può essere che il
modo giusto per fare le cose sia sempre e ovunque uguale a se stesso.
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16. Relazione sulla gestione del Gruppo
Principali dati del Gruppo (commenti alle principali voci di bilancio)
Highlights
PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2010 31.12.2009 ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 818.507 387.705 430.802 111,1%
Crediti verso clientela 1.571.592 1.247.026 324.566 26,0%
Totale attivo 2.802.119 1.973.411 828.708 42,0%
Debiti verso banche 752.457 840.546 (88.089) (10,5)%
Debiti verso clientela 1.802.011 909.615 892.396 98,1%
Patrimonio netto consolidato 206.613 155.839 50.774 32,6%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI CONSOLIDATI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2010 31.12.2009 ASSOLUTA %
Margine di intermediazione 94.430 80.810 13.620 16,9%
Rettifiche di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (24.444) (20.218) (4.226) 20,9%
Risultato netto della gestione finanziaria 69.986 60.592 9.394 15,5%
Costi operativi (40.125) (34.617) (5.508) 15,9%
Utile lordo consolidato 29.861 25.975 3.886 15,0%
Utile netto consolidato 18.626 17.216 1.410 8,2%
ESERCIZIO VARIAZIONE
INDICI ECONOMICO-FINANZIARI E ALTRI DATI
31.12.2010 31.12.2009 %
Indici di redditività
ROE (1) 10,9% 11,6% (0,7)%
ROA (2) 1,1% 1,3% (0,2)%
MdI/Turnover (3) 1,9% 2,3% (0,4)%
Cost/income ratio (4) 42,5% 42,8% (0,3)%
Indici di rischiosità
Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 2,4% 1,6% 0,8%
Crediti in sofferenza netti/Patrimonio netto 18,6% 13,0% 5,6%
Coefficienti di solvibilità
Patrimonio di Base/Attività ponderate per rischio di credito 11,5% 9,2% 2,3%
Patrimonio di Vigilanza/Attività ponderate per rischio di
11,3% 8,9% 2,4%
credito
Dati per dipendente (5) (6)
Margine d’intermediazione/Numero dipendenti 278,6 241,9 36,7
Totale attivo/Numero dipendenti 8.265,8 5.908,4 2.357,4
Costo del personale/Numero dipendenti 74,3 64,5 9,8
(1)
Utile netto rapportato alla media ponderata del capitale, sovrapprezzi e riserve escluse le riserve da valutazione.
(2)
Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte rapportato al totale dell’attivo.
(3)
Margine di intermediazione rapportato al turnover che corrisponde al valore dei crediti gestiti.
(4)
Costi operativi rapportati al margine di intermediazione
(5)
Numero dipendenti di fine periodo.
(6)
Rapporti in migliaia di euro.
16
17. STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO ESERCIZIO VARIAZIONE
RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro) 31.12.2010 31.12.2009 ASSOLUTA %
ATTIVO
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 293 325 (32) (9,8)%
Attività finanziarie disponibili per la vendita 818.507 387.705 430.802 111,1%
Crediti verso banche 228.013 182.859 45.154 24,7%
Crediti verso clientela 1.571.592 1.247.026 324.566 26,0%
Attività materiali 34.309 34.506 (197) (0,6)%
Attività immateriali 3.686 3.916 (230) (5,9)%
Altre voci dell’attivo 145.719 117.074 28.645 24,5%
Totale dell'attivo 2.802.119 1.973.411 828.708 42,0%
PASSIVO
Debiti verso banche 752.457 840.546 (88.089) (10,5)%
Debiti verso clientela 1.802.011 909.615 892.396 98,1%
Titoli in circolazione - 20.443 (20.443) (100,0)%
Passività fiscali 4.857 3.938 919 23,3%
Trattamento di fine rapporto 1.060 1.055 5 0,5%
Altre voci del passivo 35.121 41.975 (6.854) (16,3)%
Patrimonio netto:
- Capitale, sovrapprezzi e riserve 187.987 138.623 49.364 35,6%
- Utile netto 18.626 17.216 1.410 8,2%
Totale del passivo e del patrimonio netto 2.802.119 1.973.411 828.708 42,0%
CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO ESERCIZIO VARIAZIONE
RICLASSIFICATO
(in migliaia di euro) 31.12.2010 31.12.2009 ASSOLUTA %
Margine di interesse 27.293 22.171 5.122 23,1%
Commissioni nette 66.844 52.278 14.566 27,9%
Dividendi e proventi simili 17 17.325 (17.308) (99,9)%
Risultato netto dell’attività di negoziazione (218) (16.880) 16.662 (98,7)%
Utile (perdita) da cessione di crediti - 2.243 (2.243) (100,0)%
Utile (perdita) da cessione di attività finanziarie AFS 494 3.693 (3.199) (86,6)%
Utile (perdita) da riacquisto di passività finanziarie - (20) 20 (100,0)%
Margine di intermediazione 94.430 80.810 13.620 16,9%
Rettifiche di valore nette per deterioramento di: (24.444) (20.218) (4.226) 20,9%
crediti (24.209) (20.218) (3.991) 19,7%
attività finanziarie disponibili per la vendita (235) - (235) n.a.
Risultato netto della gestione finanziaria 69.986 60.592 9.394 15,5%
Spese per il personale (25.176) (21.544) (3.632) 16,9%
Altre spese amministrative (13.902) (12.108) (1.794) 14,8%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (2.483) (2.371) (112) 4,7%
Altri (oneri) proventi di gestione 1.436 1.406 30 2,1%
Costi operativi (40.125) (34.617) (5.508) 15,9%
Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte 29.861 25.975 3.886 15,0%
Imposte sul reddito (11.235) (8.759) (2.476) 28,3%
Utile netto 18.626 17.216 1.410 8,2%
17
18. Contesto ambientale
La rapidità dei cambiamenti che si succedono sui mercati finanziari e nell'economia reale continua
a sorprendere e non accenna a rallentare.
Cambiamenti forse ancor più radicali segnano gli scenari geopolitici, rovesciando equilibri rimasti
immutati per decenni. Basti pensare al nuovo ruolo delle economie e delle società asiatiche e di
paesi che hanno imboccato con decisione il sentiero della crescita, secondo modelli spesso non
convenzionali e utilizzando in modo massivo le risorse globali.
Le strette e a tratti problematiche relazioni Usa-Cina, le dimensioni di alcuni indebitamenti sovrani,
una generale politica del debito facile, rappresentano alcuni tra gli squilibri che questi anni lasciano
in eredità al prossimo futuro. Quello che si presenta all'orizzonte non è più un mondo bipolare
centrato sull'Europa e gli Usa, bensì un mondo multipolare, in cui sarà avvantaggiato chi saprà
meglio adattarsi all’instabilità dei tempi a venire.
L'Europa e l'Italia hanno visto nel 2010 una certa ripresa, che giunge dopo le gravi perdite di
prodotto interno lordo e occupazione registrate nel precedente biennio. Sempre secondo iI Fondo
Monetario Internazionale i dati registrano un +1,8% per l'Unione Europea, trainata dalla Germania
al +3,6%, e un +1% per l'Italia. In Europa hanno destato diffusa preoccupazione la dimensione del
debito pubblico, con le note tensioni sui paesi più meridionali e la condizione di alcune banche e di
interi comparti finanziari di alcuni paesi come l'Irlanda. È acceso il dibattito sull'opportunità di
superare le difficoltà utilizzando la leva della spesa pubblica oppure di contenere il debito.
La Banca Centrale Europea ha svolto un ruolo importante nel supportare i sistemi finanziari dei
paesi membri, spegnendo con abbondante liquidità ogni focolaio di tensione. I tassi di interesse
sono rimasti quindi molto bassi, con il rifinanziamento BCE fermo all'1% e l'inflazione che a tratti è
sembrata scivolare verso valori negativi, salvo poi recuperare nella seconda parte dell'anno
sull'onda di una ripresa più corposa e dell'impennata del costo delle materie prime.
Lo scenario generale italiano resta caratterizzato da ritardi strutturali e problemi non risolti che
zavorrano la crescita del Paese; il costo del debito pubblico è rimasto per ora contenuto in forza
dei bassi tassi di interesse di Eurolandia, ma potrebbe rivelarsi ben più gravoso qualora i tassi di
interesse reali dovessero incrementarsi.
Le imprese in Italia. L'impatto del biennio 2008-2009, seguito dalla miniripresa 2010, consegna
alle statistiche un tasso di disoccupazione all’8,6%, con molte imprese in difficoltà e diffuse
tensioni sul fronte della liquidità. Le imprese manifatturiere, soprattutto quelle del centro nord, si
sono trovate a confrontarsi con nuovi competitori ai quali non sempre hanno potuto opporre
soluzioni adeguate.
Molti imprenditori italiani ed europei hanno imboccato la strada dell'innovazione e hanno registrato
buoni risultati. Diventa necessaria, per competere con successo sui mercati, la flessibilità globale
dei processi e delle imprese, ed è centrale comprendere correttamente la rapidità dei mutamenti
ambientali.
Il confronto su scala europea in ordine alla posizione delle banche e alla loro solidità continua
anche con riferimento al ruolo dell'attività bancaria e alla sua interazioni con l'attività economica. I
nuovi parametri di vigilanza di Basilea 3, richiedendo più capitale a parità di rischio assunto,
potranno avere come conseguenza un rallentamento nell'erogazione di credito da parte delle
banche e/o una diluizione nei profitti degli Istituti di Credito.
In questo contesto le Banche italiane nel 2010 hanno visto contrarsi i margini per effetto sia della
contrazione della "forbice" tra tassi attivi e passivi (anche a causa del minimo valore assoluto
raggiunto dai tassi di mercato), sia della progressiva erosione delle voci commissionali che
avevano aiutato molto la produzione di valore negli anni sino al 2007.
La già ridotta marginalità è stata poi spesso colpita dal negativo andamento della qualità creditizia,
vero elemento di difficoltà dell'ultimo biennio.
Aspetti problematici sono emersi anche sul fronte della raccolta di capitale di debito. Su questo
parametro è necessario segnalare come il mercato dei depositi interbancari non garantiti abbia
18
19. sostanzialmente mantenuto livelli di operatività solo su durate inferiori al mese. Per ottenere
finanza oltre tale scadenza le banche debbono rivolgersi al mercato interbancario collateralizzato -
consegnando in garanzia titoli di elevata qualità - nelle sue varie forme tecniche, oppure rivolgersi
al mercato, retail o istituzionale, con costi decisamente più elevati. Ha giocato un ruolo importante
e presumibilmente continuerà a svolgere una funzione di benchmark il debito sovrano Italia, che in
forza delle sue dimensioni opera sul mercato sistematicamente "competendo" con la raccolta. Alle
banche, a quelle in condizione di presentarsi sul mercato del medio termine, non è rimasto che
accettare di pagare interessi superiori a quelli che caratterizzano il debito sovrano.
La posizione di Banca IFIS. Banca IFIS si caratterizza per la sua attività di supporto alle aziende.
La Banca finanzia il capitale circolante delle imprese, mitigando il rischio di credito tramite l’utilizzo
del contratto di cessione del credito commerciale vantato dall’impresa nei confronti del proprio
cliente (factoring).
Il segmento tradizionale in cui opera Banca IFIS è rappresentato dalla piccola impresa che vanta
crediti verso clienti di buona affidabilità; in questo segmento si rilevano un rischio controparte
cliente più alto ma un rischio di credito spostato sul suo portafoglio clienti, e pertanto fortemente
mitigato, e una redditività molto più elevata.
Il nuovo segmento di operatività sul fronte degli impieghi di Banca IFIS è rappresentato dalla
media e grande impresa che opera quale fornitore della Pubblica Amministrazione.
Si tratta di un comparto caratterizzato da un numero relativamente contenuto di operatori
(prevalentemente ma non esclusivamente di imprese del settore farmindustriale) caratterizzati da
una dimensione generalmente significativa, a volte quale parte di gruppi multinazionali di primo
livello. L’operatività si basa sull’acquisto di portafogli di crediti generati da queste imprese nei
confronti degli Enti della Sanità Pubblica, in considerazione dell’esigenza manifestata dalle
imprese di mantenere gli incassi delle forniture su orizzonti temporali brevi.
Il Gruppo Banca IFIS è presente anche in ambito internazionale ed in particolare in Francia (Parigi)
con una succursale, in Polonia (Varsavia) con la società controllata IFIS Finance Sp. Z o.o. attiva
sul mercato del factoring. L’attività internazionale è inoltre condotta tramite un network di
corrispondenti che fanno riferimento a Factor Chain International sia per quanto concerne l’attività
di “import factoring” sia per quanto riguarda l’attività di “export factoring”. Completano l’offerta
internazionale l’attività di import sviluppata dalla direzione Generale e promossa dagli uffici di
rappresentanza di Bucarest e Budapest; ed il recente avvio (gennaio 2011) della partecipata India
Factoring and Finance Solutions Private Limited che ha l’obiettivo di sviluppare il mercato
domestico indiano e di supportare le relazioni commerciali tra imprese europee e locali.
L’attività del Gruppo si sviluppa in un comparto condizionato dall’andamento della congiuntura
economica. Il settore delle PMI, infatti, amplifica frequentemente gli aspetti ciclici generali rispetto
ai tradizionali mercati di riferimento di una banca generalista. Inoltre l’accentuata dinamica che
caratterizza l’attività delle imprese italiane comporta la necessità di attingere con frequenza
crescente ad informazioni che consentano di assumere rischi in modo consapevole.
L’attività non risulta invece caratterizzata da rilevanti stagionalità. E’ rinvenibile, nel corso del
quarto trimestre dell’anno, un incremento nei volumi che tradizionalmente induce un modesto
incremento nella redditività.
Nel corso del 2010 il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così
come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.
19
20. Aggregati patrimoniali
I PRINCIPALI AGGREGATI ESERCIZIO VARIAZIONE ASSOLUTA
PATRIMONIALI
(in migliaia di euro) 31.12.2010 30.06.2010 31.12.2009 12.10-06.10 06.10-12.09
Altre attività finanziarie 818.800 699.439 388.030 119.361 311.409
Crediti verso banche 228.013 271.147 182.859 (43.134) 88.288
Crediti verso clientela 1.571.592 1.460.297 1.247.026 111.295 213.271
Attività materiali e immateriali 37.995 38.539 38.422 (544) 117
Altre voci dell’attivo 145.719 105.376 117.074 40.343 (11.698)
Totale attivo 2.802.119 2.574.798 1.973.411 227.321 601.387
Debiti verso banche 752.457 1.145.836 840.546 (393.379) 305.290
Debiti verso clientela 1.802.011 1.244.595 909.615 557.416 334.980
Titoli in circolazione - - 20.443 - (20.443)
Altre voci del passivo 41.038 34.700 46.968 6.338 (12.268)
Patrimonio netto 206.613 149.667 155.839 56.946 (6.172)
Totale passivo e del patrimonio netto 2.802.119 2.574.798 1.973.411 227.321 601.387
Le Altre attività finanziarie
Le Altre attività finanziarie sono costituite da attività finanziarie disponibili per la vendita per
l’importo di 818.507 mila euro (+111,1%), e da attività finanziarie detenute per la negoziazione per
l’importo di 293 mila euro (-9,8%); le attività disponibili per la vendita includono titoli di debito e titoli
di capitale mentre le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono composte
esclusivamente da titoli di debito.
Al fine di fornire una spiegazione esauriente delle attività finanziarie della Banca si commentano di
seguito il portafoglio titoli di debito, rappresentato a bilancio in diverse voci dell’attivo, ed il
portafoglio titoli di capitale.
Portafoglio titoli di debito
A partire dal terzo trimestre 2009, e per importi progressivamente crescenti, è stato costituito un
portafoglio di attività eleggibili per il rifinanziamento presso l’Eurosistema (“portafoglio di garanzia”)
rappresentato da obbligazioni prevalentemente bancarie a tasso variabile, di durata contenuta e
merito creditizio consistente. Tale portafoglio ha finalità di mantenimento di un profilo di liquidità
solido e coerente alle strategie in un contesto di raccolta ora dominato dalla rilevanza della
raccolta retail libera e vincolata. Tali titoli sono classificati, a seconda delle caratteristiche e
conformemente a quanto previsto dallo IAS 39, fra le attività finanziarie disponibili per la vendita o
fra i crediti verso banche. Al 31 dicembre 2010 il “portafoglio di garanzia” ammonta a 573.744 mila
euro.
Inoltre, dal mese di maggio 2010 la Banca ha costituito un portafoglio composto prevalentemente
da titoli di Stato italiani a breve termine a tasso fisso (“portafoglio di investimento”), al fine di
investire surplus di liquidità disponibile. Tali titoli sono stati utilizzati per operazioni di pronti contro
termine di breve/brevissimo periodo o per operatività sul Mercato Interbancario Collateralizzato
(MIC). Anche per tali titoli si è proceduto alla loro classificazione in bilancio a seconda delle
caratteristiche e conformemente a quanto previsto dallo IAS 39, fra le attività finanziarie detenute
per la negoziazione, fra le attività finanziarie disponibili per la vendita o fra i crediti verso banche.
Al 31 dicembre 2010 il “portafoglio di investimento” ammonta a 328.108 mila euro.
Il totale dei titoli obbligazionari in portafoglio al 31 dicembre 2010 è pari a 901.852 mila euro
(+89%) rispetto al 31 dicembre 2009.
Inoltre, a fine esercizio risultano acquistati e non regolati titoli per un valore nominale di 110 milioni
di euro.
20
21. PORTAFOGLIO TITOLI DI DEBITO ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2010 31.12.2009 ASSOLUTA %
VOCE DI CLASSIFICAZIONE IN BILANCIO:
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 293 325 (32) (9,8)%
Portafoglio titoli di investimento 293 325 (32) (9,8)%
Attività finanziarie disponibili per la vendita 805.039 384.594 420.445 109,3%
Portafoglio titoli a garanzia 492.270 384.594 107.676 28,0%
Portafoglio titoli di investimento 312.769 - 312.769 n.a.
Crediti verso banche 96.520 92.295 4.225 4,6%
Portafoglio titoli a garanzia 81.474 92.295 (10.821) (11,7)%
Portafoglio titoli di investimento 15.046 - 15.046 n.a.
Totale titoli di debito in portafoglio 901.852 477.214 424.638 89,0%
di cui:
Portafoglio titoli a garanzia 573.744 476.889 96.855 20,3%
Portafoglio titoli di investimento 328.108 325 327.783 n.a.
Portafoglio titoli di capitale
Le altre attività finanziarie accolgono altresì titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di
minoranza in società non quotate per 13.468 mila euro, classificate fra le attività finanziarie
disponibili per la vendita.
I crediti verso banche
Il totale dei crediti verso banche al 31 dicembre 2010 è risultato pari a 228.013 mila euro, rispetto
ai 182.859 mila al 31 dicembre 2009 (+24,7%).
Sono stati classificati in questa voce alcuni titoli non quotati in un mercato attivo e aventi
caratteristiche di stanziabilità presso l’Eurosistema, per un ammontare di 96.520 mila euro (+4,6%
rispetto al 31 dicembre 2009). Tale portafoglio titoli è detenuto per le finalità descritte nel paragrafo
riguardante le altre attività finanziarie.
La voce include per 131.493 mila euro impieghi di tesoreria presso altri istituti di credito (+45,2%
rispetto al 31 dicembre 2009) connessi essenzialmente al mantenimento di disponibilità eccedenti
sulle scadenze di fine periodo.
I crediti verso clientela
Il totale dei crediti verso la clientela ha raggiunto a fine esercizio il livello di 1.571,6 milioni di euro,
con un incremento del 26% rispetto ai 1.247 milioni di euro alla fine del 2009.
La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela mostra una quota del 18,6 % verso la
Pubblica Amministrazione (contro 5,3% al 31 dicembre 2009), mentre si attesta all’81,4% verso il
settore privato (contro 94,7% al 31 dicembre 2009).
La distribuzione territoriale evidenzia una quota del 93,6 % dei crediti verso la clientela residente in
Italia, ed una quota del 6,4% verso la clientela residente all’estero.
Infine si segnala che la voce comprende n. 5 posizioni per un ammontare di 151.613 mila euro che
rientrano nella categoria dei grandi rischi.
Gli impieghi vivi netti, non comprensivi delle sofferenze nette pari a 38,4 milioni di euro, sono pari a
1.533,2 milioni di euro, in crescita del 25% rispetto a fine 2009.
21
22. FORME TECNICHE ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2010 31.12.2009 ASSOLUTA %
Conti correnti 117.502 94.576 22.926 24,2%
Conti anticipi per cessione di crediti futuri e altre sovvenzioni 50.455 44.902 5.553 12,4%
Conti anticipi factoring 1.361.059 1.084.524 276.535 25,5%
Mutui 3.712 2.401 1.311 54,6%
Altre operazioni 443 416 27 6,5%
Totale impieghi vivi netti (1) 1.533.171 1.226.819 306.352 25,0%
Crediti in sofferenza netti 38.421 20.207 18.214 90,1%
Totale crediti verso clientela 1.571.592 1.247.026 324.566 26,0%
(1)
Gli impieghi vivi netti includono le esposizioni ad incaglio, ristrutturate e scadute classificate, secondo le disposizioni di Banca d’Italia,
fra le attività deteriorate (cfr Nota Integrativa, tabella 7.1)
Nella tabella che segue è riportato il valore nominale dei crediti acquistati per operazioni di
factoring che risultano in essere a fine esercizio (Monte Crediti), suddiviso nelle tipologie
prosolvendo, prosoluto e acquisti a titolo definitivo. Si precisa che in questa tabella la suddivisone
dei crediti acquistati è basata sulla forma contrattuale utilizzata dalla Banca.
MONTE CREDITI ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2010 31.12.2009 ASSOLUTA %
Pro soluto 180.458 205.715 (25.257) (12,3)%
di cui verso Pubblica Amministrazione 10.216 27.387 (17.171) (62,7)%
Pro solvendo 1.421.495 1.345.109 76.386 5,7%
di cui verso Pubblica Amministrazione 408.452 326.948 81.504 24,9%
Acquisti a titolo definitivo 461.061 175.404 285.657 162,9%
di cui verso Pubblica Amministrazione 291.924 62.889 229.035 364,2%
Totale Monte Crediti 2.063.014 1.726.228 336.786 19,5%
di cui verso Pubblica Amministrazione 710.592 417.224 293.368 70,3%
Si evidenzia di seguito la suddivisione della clientela per area geografica in tutte le macroregioni
del paese, con separata indicazione della clientela estera, e la suddivisione della clientela per
settore merceologico.
SUDDIVISIONE DELLA CLIENTELA PER AREA GEOGRAFICA IMPIEGHI TURNOVER
Nord Italia 43,4% 52,9%
Centro Italia 28,8% 22,7%
Sud Italia 21,5% 13,3%
Estero 6,3% 11,1%
Totale 100,0% 100,0%
22
23. SUDDIVISIONE DELLA CLIENTELA PER SETTORE MERCEOLOGICO (1) IMPIEGHI TURNOVER
51 - prodotti agricoli, silvicoltura e pesca 0,8% 0,5%
52 - prodotti energetici 0,5% 0,9%
53 - minerali e metalli ferrosi e non 0,9% 1,2%
54 - minerali e prodotti a base di minerali 0,7% 1,0%
55 - prodotti chimici 0,2% 3,7%
56 - prodotti in metallo esclusi macchine e mezzi 5,5% 6,4%
57 - macchine agricole e industriali 1,9% 2,1%
58 - macchine per ufficio, elaborazione dati, precisione 0,4% 0,4%
59 - materiale e forniture elettriche 2,0% 4,6%
60 - mezzi di trasporto 3,7% 6,8%
61 - prodotti alimentari, bevande 0,9% 1,5%
62 - prodotti tessili, cuoio, calzature e abbigliamento 2,8% 2,2%
63 - carta stampa ed editoria 0,4% 0,7%
64 - prodotti in gomma e in plastica 0,9% 1,3%
65 - altri prodotti industriali 1,0% 1,2%
66 - edilizia e opere pubbliche 13,3% 12,8%
67 - servizi del commercio, recuperi e riparazioni 10,4% 14,6%
68 - servizi alberghi e pubblici esercizi 0,7% 1,1%
69 - servizi dei trasporti interni 1,6% 2,7%
70 - servizi dei trasporti marittimi e aerei 0,1% 0,1%
71 - servizi connessi ai trasporti 0,8% 1,3%
72 - servizi delle telecomunicazioni 0,5% 0,9%
73 - altri servizi destinati alla vendita 17,8% 19,4%
000 - non classificabili 32,2% 12,6%
di cui soggetti non residenti 6,3% 11,2%
di cui enti finanziari 4,9% 1,1%
di cui altri (2) 21,0% 0,3%
Totale 100,0% 100,0%
(1)
Elencazione in base alla circolare Banca d’Italia n.140 del 11/02/91.
(2)
La voce in questione comprende l’impiego di Banca IFIS nei confronti di enti del settore pubblico ed enti senza scopo di lucro.
Attività deteriorate
Il totale delle sofferenze verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, si attesta, al 31
dicembre 2010, a 38.421 mila euro contro 20.207 mila euro a fine 2009 (+90,1%). L’aumento è
conseguenza diretta del negativo andamento della congiuntura. La Banca riesce, tramite
l’adozione di un modello di business idoneo a trasferire il rischio dai clienti ai debitori più strutturati,
a mitigare la propria esposizione ai default della clientela. Ciò nonostante il perdurare
dell’andamento negativo dell’economia ha comportato deterioramenti diffusi anche in capo a
controparti debitrici di qualità più elevata esponendo gli attivi della Banca ad un appesantimento,
ancorché in parte atteso. Il rapporto tra sofferenze nette e patrimonio netto al 31 dicembre 2010
risulta pari al 18,6% in aumento rispetto al 13% al 31 dicembre 2009. Al lordo delle rettifiche di
valore, le sofferenze ammontano a 105.481 mila euro, contro 62.862 mila euro alla chiusura del
2009 (+67,8%). Banca IFIS rileva le sofferenze lorde, esposte in bilancio al netto dei relativi fondi
di rettifica analitici, sino al totale esaurimento delle procedure legali di recupero del credito. Anche
quale conseguenza della strategia di frazionamento del rischio, le posizioni a sofferenza risultano
in media di ammontare contenuto. Al 31 dicembre 2010 erano rilevate n. 445 posizioni, come
evidenziato nella tabella di seguito riportata, di ammontare medio netto pari a circa 86 mila euro.
L’indice di copertura delle sofferenze lorde è pari al 63,6% contro il 67,9% a fine 2009; il
decremento è in parte conseguente a previsioni di recupero integrale presso il debitore ceduto su
alcune nuove posizioni a sofferenza.
23
24. Il totale degli incagli, al netto delle rettifiche di valore, è pari a 76.810 mila euro in diminuzione
rispetto ai 129.984 mila euro a fine 2009 (-40,9%). Tali importi tengono conto anche della
classificazione in questa categoria dei cosiddetti “incagli oggettivi prosolvendo” a seguito delle
nuove indicazioni introdotte da Banca d’Italia nel corso del 2010 che tuttavia, per la particolare
attività svolta dalla Banca, non sono rappresentative di posizioni oggettivamente problematiche. In
particolare gli “incagli oggettivi prosolvendo” risultano relativi ad importi finanziati a clienti cedenti i
cui debitori ceduti risultano in particolare ritardo nei pagamenti. La Banca ritiene tali posizione non
oggettivamente problematiche in quanto il ritardo di pagamento del debitore ceduto non configura
necessariamente anche un’oggettiva difficoltà finanziaria in capo al cliente cedente. Qualora la
Banca ravvisi delle difficoltà anche in capo al cliente cedente a far fronte ai propri impegni, la
posizione viene già naturalmente classificata fra gli incagli. Al fine di esporre un confronto
omogeneo, si è provveduto ad applicare le suddette nuove istruzioni anche con riferimento al 31
dicembre 2009.
Le esposizioni ristrutturate nette ammontano al 31 dicembre 2010 a 7.251 mila euro, contro
3.544 mila euro al termine dell’esercizio 2009, in aumento del 104,6%, a seguito della
ristrutturazione di una posizione creditoria.
Le esposizioni scadute nette, che ammontano a 98.446 mila euro al 31 dicembre 2010, contro
49.377 mila euro a fine 2009, si riferiscono per 36.911 mila euro a crediti vantati nei confronti della
Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo nell’ambito dell’attività di factoring; su queste
posizioni, in considerazione della qualità del credito e delle controparti debitrici, si ritiene non
ricorrano i presupposti per l’effettuazione di rettifiche di valore. Anche le esposizioni scadute
risentono dell’applicazione della nuova normativa introdotta da Banca d’Italia e sono state oggetto
di riclassifica con riferimento al 31 dicembre 2009.
Il totale delle attività deteriorate nette è complessivamente pari a 220.928 mila euro contro 203.112
mila euro a fine 2009 (+8,8%).
QUALITA' DEL CREDITO ESERCIZIO VARIAZIONE
(in migliaia di euro) 31.12.2010 31.12.2009 ASSOLUTA %
Crediti in sofferenza 38.421 20.207 18.214 90,1%
Crediti in incaglio 76.810 129.984 (53.174) (40,9)%
Esposizioni ristrutturate 7.251 3.544 3.707 104,6%
Esposizione scadute 98.446 49.377 49.069 99,4%
Totale attività deteriorate nette verso clientela 220.928 203.112 17.816 8,8%
Crediti in bonis netti 1.350.664 1.043.914 306.750 29,4%
Totale crediti per cassa verso clientela 1.571.592 1.247.026 324.566 26,0%
N° IMPORTO RETTIFICHE IMPORTO % DI
CLASSI DI SOFFERENZA NETTE
SOFFERENZE LORDO TOTALI NETTO COPERTURA
da 1 a 200.000 399 55.416 (42.840) 12.576 77,3%
da 200.001 a 500.000 29 12.313 (3.700) 8.613 30,0%
da 500.001 a 1.000.000 13 19.198 (9.721) 9.477 50,6%
da 1.000.001 a 2.000.000 3 7.650 (2.677) 4.973 35,0%
> 2.000.001 1 10.904 (8.122) 2.782 74,5%
Totali 445 105.481 (67.060) 38.421 63,6%
Il rapporto tra sofferenze e impieghi passa dall’1,6% all’2,4% se si considerano le rettifiche di
valore e dal 4,8% al 6,4% a valori lordi.
Considerando la riclassifica dell’ammontare degli incagli al 31 dicembre 2009, l’incidenza di questi
ultimi sugli impieghi risulta migliorata passando dal 10,4% al 4,9% se si considerano le rettifiche di
valore, e dal 10,3% al 4,8% a valori lordi.
24
25. ATTIVITA' DETERIORATE RISTRUT-
SOFFERENZE INCAGLI SCADUTE TOTALE
(in migliaia di euro) TURATE
SITUAZIONE AL 31.12.2010
Valore nominale attività deteriorate 105.481 79.270 7.818 98.724 291.293
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 6,4% 4,8% 0,5% 6,0% 17,7%
Rettifiche di valore 67.060 2.460 567 278 70.365
Incidenza sul valore nominale 63,6% 3,1% 7,3% 0,3% 28,2%
Valore di bilancio 38.421 76.810 7.251 98.446 220.928
Incidenza sul totale crediti netti 2,4% 4,9% 0,5% 6,3% 14,1%
SITUAZIONE AL 31.12.2009
Valore nominale attività deteriorate 62.862 133.146 4.119 49.473 249.600
Incidenza sul totale crediti al valore nominale 4,8% 10,3% 0,3% 3,8% 19,2%
Rettifiche di valore 42.655 3.162 575 96 46.488
Incidenza sul valore nominale 67,9% 2,4% 14,0% 0,2% 18,6%
Valore di bilancio 20.207 129.984 3.544 49.377 203.112
Incidenza sul totale crediti netti 1,6% 10,4% 0,3% 4,0% 16,3%
Le immobilizzazioni immateriali e materiali
Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 3.686 mila euro, contro 3.916 mila euro al 31
dicembre 2009 (-5,9%). La voce è riferita a software per 2.362 mila euro e ad avviamento per 868
mila euro il quale emerge dal processo di consolidamento della partecipazione in IFIS Finance Sp.
Z o. o..
Le immobilizzazioni materiali risultano decrementate dello 0,6% a 34.309 mila euro.
Gli immobili iscritti a fine esercizio tra le immobilizzazioni materiali sono principalmente riferiti
all’importante edificio storico “Villa Marocco” sito in Mestre – Venezia sede della Banca, e
all’immobile sito in Mestre – Venezia in parte sublocato alla società controllante La Scogliera
S.p.A..
Il valore di bilancio di tali immobili risultano supportati da perizia effettuata da soggetti esperti nella
valutazione di immobili di pregio. L’immobile “Villa Marocco” non viene ammortizzato in
considerazione del fatto che il valore residuo stimato al termine della sua vita utile prevista è
superiore al valore contabile.
Sono inoltre iscritti immobili di valore non rilevante, tra cui la sede dell’ufficio di rappresentanza in
Bucarest.
La raccolta
La raccolta totale al 31 dicembre 2010 risulta pari a 2.554.468 mila euro con un incremento del
44,3% rispetto al 31 dicembre 2009.
La raccolta dalla clientela, grazie al successo ottenuto dal conto deposito on line Rendimax, incide
per il 52,2% sul totale della raccolta, rispetto al 51,4% al 31 dicembre 2009, mentre l’incidenza
della raccolta interbancaria diminuisce dal 38,9% del 31 dicembre 2009 al 15,8% al 31 dicembre
2010. Inoltre, sono state effettuate operazioni di pronti contro termine sia con principali controparti
bancarie italiane ed europee, sia sulla piattaforma MTS (Mercato Titoli di Stato) di Borsa Italiana
con sottostante titoli di Stato, sia, infine, presso l’Eurosistema. La raccolta mediante operazioni di
pronti contro termine al 31 dicembre 2010 incide per il 32% sul totale della raccolta, rispetto al
9,7% al 31 dicembre 2009.
Entrando nel dettaglio delle singole voci di bilancio, i debiti verso banche ammontano a 752.457
mila euro (-10,5% rispetto a dicembre 2009) e risultano composti da:
- depositi interbancari per 402.622 mila euro (-39,8% rispetto a fine 2009) di cui 284.000 mila euro
regolati su piattaforma e-MID (-33,7% rispetto al 31 dicembre 2009).
25
26. - raccolta derivante da operazioni di pronti contro termine per 349.835 mila euro (+103,7% rispetto
a fine 2009), di cui 150.000 mila euro su Eurosistema. A tal fine sono stati utilizzati sia i titoli
ottenuti dalla cartolarizzazione di crediti commerciali avviata a ottobre 2008, sia i titoli inclusi fra le
attività finanziarie disponibili per la vendita e fra i crediti verso banche.
I debiti verso la clientela risultano pari a 1.802.011 mila euro (+98,1% rispetto al 31 dicembre
2009) in gran parte riferiti alla raccolta ottenuta mediante il conto on-line Rendimax. La voce
comprende inoltre, per 468.024 mila euro, raccolta derivante da operazioni di pronti contro termine
con sottostante titoli di Stato e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia.
Il patrimonio e i coefficienti di solvibilità
In assenza di patrimonio attribuibile a terzi, il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta al
31 dicembre 2010 a 206.613 mila euro, contro i 155.839 mila euro di fine esercizio precedente. La
variazione del patrimonio è spiegata in dettaglio nella tabella seguente.
PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI
ESERCIZIO 2010
(in migliaia di euro)
Patrimonio netto al 31.12.2009 155.839
Incrementi: 81.616
Aumento capitale sociale 49.892
Utile del periodo 18.626
Vendita propri strumenti 13.098
Decrementi: (30.842)
Acquisto propri strumenti (13.447)
Dividendi (11.893)
Variazione riserva da valutazione: (5.238)
- titoli AFS (6.074)
- differenze di cambio 836
Altre variazioni (264)
Patrimonio netto al 31.12.2010 206.613
Gli incrementi per aumento capitale sociale si riferiscono all’aumento di capitale a pagamento
conclusosi nel mese di luglio 2010. L’importo include anche i proventi derivanti dalla vendita delle
azioni inoptate pari a 41 mila euro che in ossequio ai principi IAS/IFRS sono stati iscritti a
patrimonio netto.
I dividendi distribuiti sono stati corrisposti per 3.820 mila euro per cassa e per 8.073 mila euro
attraverso l’attribuzione di azioni Banca IFIS (c.d. scrip dividend) interamente prelevate dalle azioni
proprie in portafoglio (il relativo movimento sulle azioni proprie è stato incluso convenzionalmente
fra le “vendite di propri strumenti”).
La variazione della riserva di valutazione per differenze di cambio si riferisce alla differenza cambi
derivante dal consolidamento della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o..
26
27. COEFFICIENTI PATRIMONIALI ESERCIZIO
(in migliaia di euro) 31.12.2010 31.12.2009
Patrimonio di Vigilanza
Patrimonio di base 206.510 152.066
Patrimonio supplementare (3.784) (4.314)
Elementi da dedurre - -
Patrimonio totale 202.726 147.752
Requisiti prudenziali di vigilanza
Rischio di credito 129.716 120.186
Rischio di mercato 1.893 1.892
Rischio operativo 12.144 10.108
Totale requisiti prudenziali 143.753 132.186
Coefficienti di solvibilità
Patrimonio di Base/Totale attività ponderate 11,5% 9,2%
Patrimonio totale/Totale attività ponderate 11,3% 8,9%
Eccedenza patrimoniale rispetto al minimo richiesto 58.973 15.566
Il Gruppo Banca IFIS, come consentito dal Provvedimento di Banca d’Italia del 18 maggio 2010, ha
provveduto a calcolare il patrimonio di vigilanza al 31 dicembre 2010 adottando il cosiddetto “filtro
simmetrico”, che consente di neutralizzare sia le plus che le minus dei titoli emessi da
Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all’Unione Europea inclusi fra le attività finanziarie
disponibili per la vendita, come se tali titoli fossero valutati al costo.
27