SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 3
Baixar para ler offline
CLASSIFICA DELLA LIBERTÀ DI STAMPA 2011-2012

                                      Report Generale

         Risultati fortemente influenzati dalle repressioni delle proteste

Siria, Bahrain e Yemen mai così bassi in                queste possono minarne la stabilità”.
classifica
                                                        Non sorprende infatti che il trio di Paesi
La classifica di quest’anno contiene molti              composto da Eritrea, Turkmenistan e Corea
cambiamenti per quanto riguarda le posizioni dei        del Nord - dittature assolute che non
Paesi, cambiamenti che riflettono un anno               consentono libertà civili - occupi nuovamente
incredibilmente ricco di sviluppi, soprattutto nel      gli ultimi tre posti della classifica”.
mondo arabo”, ha dichiarato oggi, mercoledì 25          Questi ultimi sono immediatamente preceduti da
gennaio, Reporter senza frontiere, in occasione         Siria, Iran e Cina, tre Paesi che, risucchiati da
della pubblicazione della sua decima Classifica         una folle spirale di terrore, sembrano aver perso
Mondiale della Libertà di Stampa.                       il contatto con la realtà. Proseguendo verso
“Molti mezzi d’informazione hanno pagato a caro         l’alto, troviamo il Bahrain e il Vietnam, regimi
prezzo la loro copertura mediatica delle                oppressivi per eccellenza. Anche altri Paesi
aspirazioni democratiche o dei movimenti di             come l’Uganda e la Bielorussia sono diventati
opposizione. Il controllo delle notizie e delle         molto più repressivi.
informazioni continua a rappresentare una sfida
per i governi e a essere motivo di sopravvivenza        “La classifica di quest’anno - conclude RSF -
per i regimi repressivi e totalitari. L’anno appena     ritrova ai primi posti lo stesso gruppo di Paesi
trascorso ha anche messo in luce il ruolo               che continuano a rispettare le libertà
fondamentale giocato dagli internauti nel               fondamentali: Finlandia, Norvegia e Paesi
produrre e diffondere le notizie”.                      Bassi. Questo ci dimostra che l’indipendenza
                                                        dei media può preservarsi solamente nelle
La parola-chiave del 2011 è stata repressione. La       democrazie forti e che la democrazia stessa ha
libertà d’informazione non è mai stata così tanto       bisogno di libertà d’informazione.             Vale
associata alla democrazia. I giornalisti, con le loro   infine la pena di notare l’ingresso nella top-20
cronache, non hanno mai infastidito così tanto i        di Capo Verde e della Namibia, due Paesi
nemici della libertà. E nemmeno gli atti di             africani dove non sono stati registrati tentativi di
censura e gli attacchi fisici ai giornalisti sono mai   ostacolare il lavoro dei media”.
stati così numerosi. L’equazione è semplice:
l’assenza o la soppressione delle libertà civili        Movimenti di protesta
porta necessariamente alla soppressione della
libertà d’informazione. Le dittature temono e           Nel 2011 il mondo arabo ha rappresentato il
censurano le informazioni, soprattutto quando           motore della storia. Le rivolte arabe, tuttavia,
www.rsfitalia.org                        Reporter senza frontiere                      rsf-italia@rsf.org
hanno finora sortito esiti politici contrastanti, con    suo sistema di controllo sulle notizie e sulle
la Tunisia e il Bahrain ai due estremi opposti. La       informazioni, portando avanti arresti arbitrari e
Tunisia (134° posto) è salita di 30 posizioni in         aumentando la censura su Internet. In
classifica e, con molta fatica, ha dato vita a un        Azerbaigian (162°), si è verificata una
regime democratico che non ha ancora                     drammatica crescita del numero di arresti, dove
pienamente accettato la presenza di una stampa           il governo autocratico di Ilham Aliyev non ha
libera e indipendente. Il Bahrain (173°), invece,        esitato ad arrestare internauti, rapire giornalisti
è sceso di 29 posizioni a causa dell’inarrestabile       di opposizione al regime e bloccare
giro di vite sui movimenti di protesta, dei continui     corrispondenti stranieri al fine di imporre un
processi contro i difensori dei diritti umani e della    blackout di notizie sulle proteste.
soppressione di ogni spazio di libertà.
                                                         Guidata dal Presidente Yoweri Museveni,
Mentre la Libia (154°) ha voltato pagina dopo            l’Uganda (139°) ha lanciato un giro di vite
l’era Gheddafi, lo Yemen è stato colpito dai             senza precedenti sui movimenti di opposizione e
violenti scontri tra i sostenitori e gli avversari del   sui media indipendenti dopo le elezioni del
Presidente Ali Abdallah Saleh, scivolando così al        febbraio 2011. Analogamente, il Cile (80°) ha
171° posto. Il futuro di entrambi questi Paesi resta     perso 47 posizioni a causa delle tante violazioni
incerto, così come non sappiamo quale ruolo sarà         della libertà d’informazione, molto spesso
permesso di ricoprire ai media. Lo stesso vale per       commesse dalle forze dell’ordine durante le
l’Egitto (166°), sceso di 39 posizioni perché il         proteste degli studenti. Anche gli Stati Uniti
Consiglio Supremo delle Forze Armate (CSFA),             (47°) devono la loro discesa di 27 posizioni ai
al potere dallo scorso febbraio, ha vanificato le        molti arresti di giornalisti, avvenuti in occasione
speranze dei democratici portando avanti le stesse       delle proteste del movimento “Occupy Wall
condotte della dittatura di Mubarak. I giornalisti,      Street”.
inoltre, hanno vissuto tre episodi di rara violenza
a febbraio, marzo e dicembre.
                                                         Molti Paesi europei ben lontani dal resto del
Già posizionata male nel 2010, la Siria (176°) è         continente
ulteriormente scesa in classifica a causa di una
censura totale, sorveglianza diffusa, violenza           La classifica ha messo in evidenza la divergenza
indiscriminata e manipolazione del governo,              di diversi Paesi europei dal resto del continente.
motivi che hanno reso impossibile ai giornalisti di      Il giro di vite sulle proteste dopo la rielezione
compiere il proprio lavoro.                              del Presidente Lukashenko, ad esempio, ha
                                                         causato alla Bielorussia (168°) una perdita di 14
In ogni altra parte del mondo, i movimenti pro-          posizioni.
democrazia che hanno provato a seguire
l’esempio del mondo arabo sono stati brutalmente         In un momento in cui dipinge se stessa come un
messi a tacere. Molti, ad esempio, gli arresti           modello regionale, la Turchia (148°) ha fatto
condotti in Vietnam (172°). In Cina (174°), il           grandi passi indietro e ha perso 10 posizioni.
governo ha risposto alle proteste regionali e locali     Lontano dal mettere in pratica le riforme
e all’insofferenza popolare - dovuta a scandali e        promesse, il sistema giudiziario turco ha
ad atti di ingiustizia - rinforzando febbrilmente il     lanciato un’ondata di arresti contro i giornalisti

www.rsfitalia.org                         Reporter senza frontiere                      rsf-italia@rsf.org
di una portata tale che non si vedeva dall’epoca       (158°).
della dittatura militare.
                                                       Cambiamenti rilevanti
All’interno dell’Unione Europea, la classifica
riflette una continuazione della già marcata           Il Sudan del Sud (111°), una nuova nazione che
distinzione tra Paesi come la Finlandia e i Paesi      sta affrontando molte sfide, ha fatto il suo
Bassi, che hanno sempre ottenuto una valutazione       ingresso in classifica in una posizione
molto positiva, e Paesi come la Bulgaria (80°), la     apprezzabile, se consideriamo che è appena
Grecia (70°) e l’Italia (61°) che non sono riusciti    terminata una separazione da uno dei Paesi
ad affrontare la questione delle violazioni delle      peggio classificati, il Sudan (170°). La
libertà dei media, soprattutto a causa della           Birmania (169°) ha una posizione lievemente
mancanza di volontà politica. Vanno invece             migliorata rispetto agli anni precedenti, grazie ai
segnalati piccoli progressi da parte della Francia     cambiamenti politici degli ultimi mesi che
(dalla posizione 44 alla 38), della Spagna (39°) e     hanno aumentato le speranze ma che hanno
della Romania (47°). La libertà dei media è una        ancora bisogno di essere confermati. La Nigeria
sfida che ha bisogno di essere affrontata più che      (29°) ha raggiunto in un solo anno la più grande
mai nei Balcani, stretti tra il desiderio di entrare   crescita verificatasi in questa classifica, salendo
nell’Unione Europea e gli effetti negativi della       di 75 posizioni, grazie a una transizione politica
crisi economica.                                       di successo.

Violenza endemica                                      L’Africa ha invece registrato la più grande
                                                       caduta in classifica. Gibuti, una piccola
Molti Paesi sono contraddistinti da una cultura di     dittatura del Corno d’Africa, è sceso di 49
violenza nei confronti dei media, cultura che          posizioni fino ad arrivare alla 159. Il Malawi
ormai influenza profondamente le azioni                (146°) ha perso 67 posizioni a causa dei
intraprese. Sarà difficile invertire la tendenza in    comportamenti totalitari del suo Presidente,
questi Paesi senza una vera e concreta lotta contro    Bingu Wa Mutharika. La già citata Uganda
l’impunità. Il Messico (149°) e l’Honduras             (139°) ha perso 43 posizioni. La Costa
(135°) sono due casi emblematici in tal senso.         d’Avorio, infine, ha perso 41 posti
Il Pakistan (151°) è stato per il secondo anno         posizionandosi al 159°, poiché i media sono
consecutivo il Paese con il maggio numero di           stati duramente colpiti dalla lotta tra i due
giornalisti uccisi. In Somalia (164°), paese in        presidenti rivali: Laurent Gbagbo e Alassane
guerra da venti anni, è difficile intravedere una      Ouattara.
d’uscita dal caos in cui i giornalisti stanno
pagando un alto prezzo.                                ll peggioramento maggiore avvenuto in America
                                                       Latina riguarda il Brasile (99°), che ha perso 41
In Iran (175°), giornalisti perseguitati e umiliati    posizioni a causa di un elevato livello di
sono stati per anni parte della cultura politico-      violenza e insicurezza, sfociate nelle tragiche
burocratica; il regime si nutre infatti della          morti di tre giornalisti e blogger.
persecuzione dei media. L’Iraq (152°) è sceso di
22 posizioni e sta adesso avvicinandosi in
maniera preoccupante alla sua posizione del 2008

www.rsfitalia.org                        Reporter senza frontiere                    rsf-italia@rsf.org

Mais conteúdo relacionado

Destaque

Destaque (9)

Dossier petrolio legambiente
Dossier petrolio legambienteDossier petrolio legambiente
Dossier petrolio legambiente
 
Bohemian grove-and-other-retreats1
Bohemian grove-and-other-retreats1Bohemian grove-and-other-retreats1
Bohemian grove-and-other-retreats1
 
Global energy transmittion tesla tower 2014
Global energy transmittion tesla tower 2014Global energy transmittion tesla tower 2014
Global energy transmittion tesla tower 2014
 
E poi il governo ci parla di crisI
E poi il governo ci parla di crisIE poi il governo ci parla di crisI
E poi il governo ci parla di crisI
 
Berlusconi 15feb11
Berlusconi 15feb11Berlusconi 15feb11
Berlusconi 15feb11
 
Minsud 2014
Minsud 2014Minsud 2014
Minsud 2014
 
Water resourcers group
Water resourcers groupWater resourcers group
Water resourcers group
 
NIC pap
NIC papNIC pap
NIC pap
 
Jacque fresco2
Jacque fresco2Jacque fresco2
Jacque fresco2
 

Mais de bueno buono good

Informe del Relator Especial sobre los derechos de los pueblos indígenas, Ja...
Informe del Relator Especial sobre los derechos de los  pueblos indígenas, Ja...Informe del Relator Especial sobre los derechos de los  pueblos indígenas, Ja...
Informe del Relator Especial sobre los derechos de los pueblos indígenas, Ja...bueno buono good
 
Complete patents nikola_tesla
Complete patents nikola_teslaComplete patents nikola_tesla
Complete patents nikola_teslabueno buono good
 
Wikileaks secret-tpp-treaty-ip-chapter
Wikileaks secret-tpp-treaty-ip-chapterWikileaks secret-tpp-treaty-ip-chapter
Wikileaks secret-tpp-treaty-ip-chapterbueno buono good
 
Farmaci coinvolti traffici_illegali_14.08.2014
Farmaci coinvolti traffici_illegali_14.08.2014Farmaci coinvolti traffici_illegali_14.08.2014
Farmaci coinvolti traffici_illegali_14.08.2014bueno buono good
 
Country reports on_terrorism_2013-7
Country reports on_terrorism_2013-7Country reports on_terrorism_2013-7
Country reports on_terrorism_2013-7bueno buono good
 
Bohemian grove-members-list 2010
Bohemian grove-members-list 2010Bohemian grove-members-list 2010
Bohemian grove-members-list 2010bueno buono good
 
Cremation of care traduzione italiano
Cremation of care traduzione italianoCremation of care traduzione italiano
Cremation of care traduzione italianobueno buono good
 
Bohemian grove special spy magazine (november-1989)
Bohemian grove special   spy magazine (november-1989)Bohemian grove special   spy magazine (november-1989)
Bohemian grove special spy magazine (november-1989)bueno buono good
 

Mais de bueno buono good (20)

Privacy facebook 2015
Privacy facebook 2015Privacy facebook 2015
Privacy facebook 2015
 
LIBERTÀ STAMPA 2014
LIBERTÀ STAMPA 2014LIBERTÀ STAMPA 2014
LIBERTÀ STAMPA 2014
 
Inceneration and health
Inceneration and healthInceneration and health
Inceneration and health
 
Informe del Relator Especial sobre los derechos de los pueblos indígenas, Ja...
Informe del Relator Especial sobre los derechos de los  pueblos indígenas, Ja...Informe del Relator Especial sobre los derechos de los  pueblos indígenas, Ja...
Informe del Relator Especial sobre los derechos de los pueblos indígenas, Ja...
 
Galline libere guida
Galline libere guidaGalline libere guida
Galline libere guida
 
NkpPS
NkpPSNkpPS
NkpPS
 
Tesla confid
Tesla confidTesla confid
Tesla confid
 
Complete patents nikola_tesla
Complete patents nikola_teslaComplete patents nikola_tesla
Complete patents nikola_tesla
 
Wikileaks secret-tpp-treaty-ip-chapter
Wikileaks secret-tpp-treaty-ip-chapterWikileaks secret-tpp-treaty-ip-chapter
Wikileaks secret-tpp-treaty-ip-chapter
 
Ttip draft
Ttip draftTtip draft
Ttip draft
 
Farmaci coinvolti traffici_illegali_14.08.2014
Farmaci coinvolti traffici_illegali_14.08.2014Farmaci coinvolti traffici_illegali_14.08.2014
Farmaci coinvolti traffici_illegali_14.08.2014
 
Country reports on_terrorism_2013-7
Country reports on_terrorism_2013-7Country reports on_terrorism_2013-7
Country reports on_terrorism_2013-7
 
Doc 10502 290_en
Doc 10502 290_enDoc 10502 290_en
Doc 10502 290_en
 
Sipri yearbook 2013
Sipri yearbook 2013Sipri yearbook 2013
Sipri yearbook 2013
 
Bohemian grove-members-list 2010
Bohemian grove-members-list 2010Bohemian grove-members-list 2010
Bohemian grove-members-list 2010
 
Cremation of care traduzione italiano
Cremation of care traduzione italianoCremation of care traduzione italiano
Cremation of care traduzione italiano
 
Bohemian grove special spy magazine (november-1989)
Bohemian grove special   spy magazine (november-1989)Bohemian grove special   spy magazine (november-1989)
Bohemian grove special spy magazine (november-1989)
 
Minsud 2014
Minsud 2014Minsud 2014
Minsud 2014
 
Piano nyc cigni 2014
Piano nyc cigni 2014Piano nyc cigni 2014
Piano nyc cigni 2014
 
Emp
EmpEmp
Emp
 

Report 2012

  • 1. CLASSIFICA DELLA LIBERTÀ DI STAMPA 2011-2012 Report Generale Risultati fortemente influenzati dalle repressioni delle proteste Siria, Bahrain e Yemen mai così bassi in queste possono minarne la stabilità”. classifica Non sorprende infatti che il trio di Paesi La classifica di quest’anno contiene molti composto da Eritrea, Turkmenistan e Corea cambiamenti per quanto riguarda le posizioni dei del Nord - dittature assolute che non Paesi, cambiamenti che riflettono un anno consentono libertà civili - occupi nuovamente incredibilmente ricco di sviluppi, soprattutto nel gli ultimi tre posti della classifica”. mondo arabo”, ha dichiarato oggi, mercoledì 25 Questi ultimi sono immediatamente preceduti da gennaio, Reporter senza frontiere, in occasione Siria, Iran e Cina, tre Paesi che, risucchiati da della pubblicazione della sua decima Classifica una folle spirale di terrore, sembrano aver perso Mondiale della Libertà di Stampa. il contatto con la realtà. Proseguendo verso “Molti mezzi d’informazione hanno pagato a caro l’alto, troviamo il Bahrain e il Vietnam, regimi prezzo la loro copertura mediatica delle oppressivi per eccellenza. Anche altri Paesi aspirazioni democratiche o dei movimenti di come l’Uganda e la Bielorussia sono diventati opposizione. Il controllo delle notizie e delle molto più repressivi. informazioni continua a rappresentare una sfida per i governi e a essere motivo di sopravvivenza “La classifica di quest’anno - conclude RSF - per i regimi repressivi e totalitari. L’anno appena ritrova ai primi posti lo stesso gruppo di Paesi trascorso ha anche messo in luce il ruolo che continuano a rispettare le libertà fondamentale giocato dagli internauti nel fondamentali: Finlandia, Norvegia e Paesi produrre e diffondere le notizie”. Bassi. Questo ci dimostra che l’indipendenza dei media può preservarsi solamente nelle La parola-chiave del 2011 è stata repressione. La democrazie forti e che la democrazia stessa ha libertà d’informazione non è mai stata così tanto bisogno di libertà d’informazione. Vale associata alla democrazia. I giornalisti, con le loro infine la pena di notare l’ingresso nella top-20 cronache, non hanno mai infastidito così tanto i di Capo Verde e della Namibia, due Paesi nemici della libertà. E nemmeno gli atti di africani dove non sono stati registrati tentativi di censura e gli attacchi fisici ai giornalisti sono mai ostacolare il lavoro dei media”. stati così numerosi. L’equazione è semplice: l’assenza o la soppressione delle libertà civili Movimenti di protesta porta necessariamente alla soppressione della libertà d’informazione. Le dittature temono e Nel 2011 il mondo arabo ha rappresentato il censurano le informazioni, soprattutto quando motore della storia. Le rivolte arabe, tuttavia, www.rsfitalia.org Reporter senza frontiere rsf-italia@rsf.org
  • 2. hanno finora sortito esiti politici contrastanti, con suo sistema di controllo sulle notizie e sulle la Tunisia e il Bahrain ai due estremi opposti. La informazioni, portando avanti arresti arbitrari e Tunisia (134° posto) è salita di 30 posizioni in aumentando la censura su Internet. In classifica e, con molta fatica, ha dato vita a un Azerbaigian (162°), si è verificata una regime democratico che non ha ancora drammatica crescita del numero di arresti, dove pienamente accettato la presenza di una stampa il governo autocratico di Ilham Aliyev non ha libera e indipendente. Il Bahrain (173°), invece, esitato ad arrestare internauti, rapire giornalisti è sceso di 29 posizioni a causa dell’inarrestabile di opposizione al regime e bloccare giro di vite sui movimenti di protesta, dei continui corrispondenti stranieri al fine di imporre un processi contro i difensori dei diritti umani e della blackout di notizie sulle proteste. soppressione di ogni spazio di libertà. Guidata dal Presidente Yoweri Museveni, Mentre la Libia (154°) ha voltato pagina dopo l’Uganda (139°) ha lanciato un giro di vite l’era Gheddafi, lo Yemen è stato colpito dai senza precedenti sui movimenti di opposizione e violenti scontri tra i sostenitori e gli avversari del sui media indipendenti dopo le elezioni del Presidente Ali Abdallah Saleh, scivolando così al febbraio 2011. Analogamente, il Cile (80°) ha 171° posto. Il futuro di entrambi questi Paesi resta perso 47 posizioni a causa delle tante violazioni incerto, così come non sappiamo quale ruolo sarà della libertà d’informazione, molto spesso permesso di ricoprire ai media. Lo stesso vale per commesse dalle forze dell’ordine durante le l’Egitto (166°), sceso di 39 posizioni perché il proteste degli studenti. Anche gli Stati Uniti Consiglio Supremo delle Forze Armate (CSFA), (47°) devono la loro discesa di 27 posizioni ai al potere dallo scorso febbraio, ha vanificato le molti arresti di giornalisti, avvenuti in occasione speranze dei democratici portando avanti le stesse delle proteste del movimento “Occupy Wall condotte della dittatura di Mubarak. I giornalisti, Street”. inoltre, hanno vissuto tre episodi di rara violenza a febbraio, marzo e dicembre. Molti Paesi europei ben lontani dal resto del Già posizionata male nel 2010, la Siria (176°) è continente ulteriormente scesa in classifica a causa di una censura totale, sorveglianza diffusa, violenza La classifica ha messo in evidenza la divergenza indiscriminata e manipolazione del governo, di diversi Paesi europei dal resto del continente. motivi che hanno reso impossibile ai giornalisti di Il giro di vite sulle proteste dopo la rielezione compiere il proprio lavoro. del Presidente Lukashenko, ad esempio, ha causato alla Bielorussia (168°) una perdita di 14 In ogni altra parte del mondo, i movimenti pro- posizioni. democrazia che hanno provato a seguire l’esempio del mondo arabo sono stati brutalmente In un momento in cui dipinge se stessa come un messi a tacere. Molti, ad esempio, gli arresti modello regionale, la Turchia (148°) ha fatto condotti in Vietnam (172°). In Cina (174°), il grandi passi indietro e ha perso 10 posizioni. governo ha risposto alle proteste regionali e locali Lontano dal mettere in pratica le riforme e all’insofferenza popolare - dovuta a scandali e promesse, il sistema giudiziario turco ha ad atti di ingiustizia - rinforzando febbrilmente il lanciato un’ondata di arresti contro i giornalisti www.rsfitalia.org Reporter senza frontiere rsf-italia@rsf.org
  • 3. di una portata tale che non si vedeva dall’epoca (158°). della dittatura militare. Cambiamenti rilevanti All’interno dell’Unione Europea, la classifica riflette una continuazione della già marcata Il Sudan del Sud (111°), una nuova nazione che distinzione tra Paesi come la Finlandia e i Paesi sta affrontando molte sfide, ha fatto il suo Bassi, che hanno sempre ottenuto una valutazione ingresso in classifica in una posizione molto positiva, e Paesi come la Bulgaria (80°), la apprezzabile, se consideriamo che è appena Grecia (70°) e l’Italia (61°) che non sono riusciti terminata una separazione da uno dei Paesi ad affrontare la questione delle violazioni delle peggio classificati, il Sudan (170°). La libertà dei media, soprattutto a causa della Birmania (169°) ha una posizione lievemente mancanza di volontà politica. Vanno invece migliorata rispetto agli anni precedenti, grazie ai segnalati piccoli progressi da parte della Francia cambiamenti politici degli ultimi mesi che (dalla posizione 44 alla 38), della Spagna (39°) e hanno aumentato le speranze ma che hanno della Romania (47°). La libertà dei media è una ancora bisogno di essere confermati. La Nigeria sfida che ha bisogno di essere affrontata più che (29°) ha raggiunto in un solo anno la più grande mai nei Balcani, stretti tra il desiderio di entrare crescita verificatasi in questa classifica, salendo nell’Unione Europea e gli effetti negativi della di 75 posizioni, grazie a una transizione politica crisi economica. di successo. Violenza endemica L’Africa ha invece registrato la più grande caduta in classifica. Gibuti, una piccola Molti Paesi sono contraddistinti da una cultura di dittatura del Corno d’Africa, è sceso di 49 violenza nei confronti dei media, cultura che posizioni fino ad arrivare alla 159. Il Malawi ormai influenza profondamente le azioni (146°) ha perso 67 posizioni a causa dei intraprese. Sarà difficile invertire la tendenza in comportamenti totalitari del suo Presidente, questi Paesi senza una vera e concreta lotta contro Bingu Wa Mutharika. La già citata Uganda l’impunità. Il Messico (149°) e l’Honduras (139°) ha perso 43 posizioni. La Costa (135°) sono due casi emblematici in tal senso. d’Avorio, infine, ha perso 41 posti Il Pakistan (151°) è stato per il secondo anno posizionandosi al 159°, poiché i media sono consecutivo il Paese con il maggio numero di stati duramente colpiti dalla lotta tra i due giornalisti uccisi. In Somalia (164°), paese in presidenti rivali: Laurent Gbagbo e Alassane guerra da venti anni, è difficile intravedere una Ouattara. d’uscita dal caos in cui i giornalisti stanno pagando un alto prezzo. ll peggioramento maggiore avvenuto in America Latina riguarda il Brasile (99°), che ha perso 41 In Iran (175°), giornalisti perseguitati e umiliati posizioni a causa di un elevato livello di sono stati per anni parte della cultura politico- violenza e insicurezza, sfociate nelle tragiche burocratica; il regime si nutre infatti della morti di tre giornalisti e blogger. persecuzione dei media. L’Iraq (152°) è sceso di 22 posizioni e sta adesso avvicinandosi in maniera preoccupante alla sua posizione del 2008 www.rsfitalia.org Reporter senza frontiere rsf-italia@rsf.org