- Definisce il concetto di Controllo di Gestione
- Distingue la Gestione Strategica dalla Gestione Operativa
- Distingue la Macroeconomia dalla Microeconomia
- Offre una visione sistemica dell’Azienda
- Illustra le 5 forze che condizionano le Aziende (modello di M. Porter)
- Mostra come impostare un sistema di Controllo di Gestione
o La Formula Imprenditoriale
o La struttura organizzativa
o Il Sistema Patrimoniale e il Sistema Reddituale
o Contabilità Generale e Contabilità Analitica e schemi d’integrazione
o L’analisi economica
o L’analisi patrimoniale
o L’analisi finanziaria
- Test di autovalutazione ispirato alla UNI EN ISO 10014:2007
2. Chi
siamo
Siamo una piccola società di consu-
lenza che, per alcuni settori, opera
con dei collaboratori esterni.
Siamo specializzati nella
e nell’
e ci rivolgiamo principalmente alle
imprese con un fatturato inferiore ai
7- 8 milioni di €.
3. Come
operiamo Non vendiamo software perché sia-
mo convinti che fare consulenza di
direzione significhi lavorare e
soprattutto l’Imprenditore e non
vendergli dei programmi.
Diamo molto importanza alla forma-
zione dell’Imprenditore perché è il
cuore e la mente dell’azienda.
4. Quando
entriamo in gioco
La B.C.C. S.r.l. è un’organizza-
zione a disposizione delle PMI
per apportare una maggiore
efficienza nei campi in cui
l’Imprenditore desidera essere
affiancato da un
5. Primo contatto
Contratto di check-up
Le 5 Realizzazione check-up
fasi Se l’Imprenditore lo considera necessario
Convenzione d’intervento e follow-up
Realizzazione Intervento,
sconto = costo del check-up
Al termine dell’Intervento
Controllo dell’Intervento
e follow-up per 12 mesi
Se l’Imprenditore lo considera necessario
Convenzione d’estensione follow-up
follow-up per altri12 mesi
Dopo 3 o 4 anni nuovo check-up
6. Cosa facciamo
GESTIONE E CONTROLLO GESTIONE CRISI AZIENDALE
Analisi per indici e flussi Elaborazione di piani di risanamento
Schemi di controllo Attestazione di fattibilità del piano
Cicli economici e finanziari Liquidazioni volontarie anche con
l’accordo dei creditori
Analisi della redditività
Concordati giudiziali e stragiudiziali
Controllo dei costi Analisi dello stato di insolvenza
Controllo e gestione delle scorte Predisposizione di concordati
Budgeting preventivi e accordi di ristrutturazione
Tableaux de bord dei debiti
Pianificazione finanziaria Transazioni fiscali con percentuali di
pagamento ridotte
Assistenza nelle procedure aperte
presso i tribunali di Milano, Bergamo e
Lodi
7. Cosa facciamo
GESTIONE E CONTROLLO GESTIONE CRISI AZIENDALE
Analisi per indici e flussi
STRATEGIA E MANAGEMENT Elaborazione di E MARKETING
COMMERCIALE piani di risanamento
Schemi di controllo Attestazione di fattibilità del piano
Cicli economici e finanziari
Business Plan Liquidazioni volontarie anche con
Politica dei prezzi
l’accordo dei creditori
Analisi della redditività
Direzione per obiettivi Politica di remunerazione dei
Concordati giudiziali e stragiudiziali
Controllodecisionali
Sistemi dei costi venditori
Analisi dello stato di insolvenza
Controllodi delega delle scorte
Sistemi e gestione Predisposizione di concordati
Animazione della forza vendita
Budgeting delle funzioni e dei
Definizione preventivi e accordi di ristrutturazione
Pubblicità, incentivi, e promozioni
Tableaux de bord
compiti dei debiti
Statistiche commerciali
Pianificazione finanziaria
Organigrammi funzionali Transazioni dei risultati
Controllo fiscali con percentuali di
Flussi informativi pagamento ridotte
Analisi dei margini
Gestione delle risorse umane Assistenza nelle procedure aperte
Posizionamento dei prodotti
presso i tribunali di Milano, Bergamo e
Scelta della Formula
Lodi
Imprenditoriale
8. Cosa facciamo
GESTIONE E CONTROLLO GESTIONE CRISI AZIENDALE
Analisi per indici e flussi
STRATEGIA E MANAGEMENT Elaborazione di E MARKETING
COMMERCIALE piani di risanamento
Schemi di controllo Attestazione di fattibilità del piano
Cicli economici e finanziari
CONSULENZA FISCALE
Business Plan Liquidazioni volontarie
PRODUZIONE prezzi anche con
Politica dei
l’accordo dei creditori
Analisi della redditività
Direzione per obiettivi Politica di remunerazione dei
Concordati giudiziali e stragiudiziali
Controllodecisionali e bilanci
Dichiarazioni fiscali
Sistemi dei costi venditori
Pianificazione della produzione
Analisi dello stato di insolvenza
Controllodi delega contabili
Elaborazione dati
Sistemi e gestione delle scorte Predisposizione di concordati delle
Programmazione e lancio
Animazione della forza vendita
Budgeting delle funzioni e dei
Contenzioso
Definizione tributario preventivi e accordi di ristrutturazione
commesse
Pubblicità, incentivi, e promozioni
Tableaux de bord
Modifiche
compiti della natura giuridica dei debiti dell’efficienza
Controllo
Statistiche commerciali
Pianificazione finanziaria
Organigrammi funzionali Transazioni dei risultati
produttivafiscali con percentuali di
Controllo
Flussi informativi pagamentooperativo
Margine ridotte
Analisi dei margini
Gestione delle risorse umane Assistenza nelle procedure aperte
Stato avanzamento prodotti
Posizionamento dei lavori
Scelta della Formula presso i tribunaliapprovvigionamenti
Politica degli di Milano, Bergamo e
Lodi
Imprenditoriale
9. Cosa facciamo
GESTIONE E CONTROLLO GESTIONE CRISI AZIENDALE
Analisi per indici e flussi
STRATEGIA E MANAGEMENT Elaborazione di E MARKETING
COMMERCIALE piani di risanamento
Schemi di controllo Attestazione di fattibilità del piano
Cicli economici e finanziari
CONSULENZA FISCALE
Business Plan Liquidazioni volontarie
PRODUZIONE prezzi anche con
Politica dei
l’accordo dei creditori
Analisi della redditività
Direzione per obiettivi Politica di remunerazione dei
Concordati giudiziali9001
CONSULENZA ISO e stragiudiziali
Controllodecisionali e bilanci
CONSULENZA costi LAVORO
Sistemi dei DEL
Dichiarazioni fiscali venditori
Pianificazione della produzione
Analisi dello stato di insolvenza
Controllodi delega contabili
Elaborazione dati
Sistemi e gestione delle scorte Predisposizione di concordati delle
Programmazione e lancio
Animazione della forza vendita
Budgeting delle funzioni e dei
Elaborazionetributario
Definizione paghe
Contenzioso preventivi e accordi di ristrutturazione
Stesura documentazione
commesse
Pubblicità, incentivi, e promozioni
Tableaux de bord
Pratiche INPS, INAIL, ecc.
Modifiche
compiti della natura giuridica dei debiti dell’efficienza
Controllo commerciali
(Manuale,
Statistiche procedure, ev.
Pianificazione finanziaria
Pratiche CIGS,funzionali
Organigrammi CIG, mobilità Transazioni operative)percentuali di
istruzioni fiscali con
produttivadei risultati
Controllo
Flussi informativi pagamentooperativo
Margine ridotte modulistica
Predisposizione
Analisi dei margini
Gestione delle risorse umane Assistenza nelle procedure aperte
Formazione del dei prodotti
Posizionamento personale
Stato avanzamento lavori
Scelta della Formula presso i tribunaliapprovvigionamenti
Miglioramentodi Milano, Bergamo e
Politica degli continuo
Lodi
Imprenditoriale
10. PARTNER AZIENDALE ?
Essere dei Partner dell‟Imprenditore non vuol dire essere
“tuttologi”, ma avere una buona visione d‟insieme, conoscere i
meccanismi aziendali ed avere grande esperienza nella
conduzione delle imprese.
Non è necessario essere programmatori per poter
consigliare un Imprenditore su cosa deve fare un
determinato programma (per esempio una procedura per
l‟emissione degli ordini) …
La B.C.C. collabora da tempo con consulenti “specialisti” in
Finanza Aziendale, Comunicazione e Marketing, concordati e
fallimenti …
11. PARTNER AZIENDALE ?
Gestire un‟azienda vuol dire prendere decisioni, compiere
delle scelte.
Se le decisioni e le scelte non sono basate su numeri
concreti, ma solo su impressioni ed i “mi sembra”, o peggio
ancora i “si è sempre fatto così”, le probabilità di sbagliare
sono ormai elevatissime.
La diffusione dei personal computer e di internet ha reso
disponibile una quantità enorme di dati e di informazioni,
oggi si ha spesso il problema di “filtrare” tali informazioni e
di riorganizzarle secondo le proprie esigenze.
12. Cosa
Che cos’è il Controllo di Gestione?
faremo oggi
13. • Gestione Strategica e Gestione Operativa
• Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
• L’Azienda come Sistema
• Le 5 forze che condizionano le Aziende
• La Formula Imprenditoriale
• La struttura organizzativa
• A cosa serve il bilancio di esercizio?
• Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
• Contabilità Generale e Contabilità Analitica
• Schemi di integrazione CoGe CoAn
• L’analisi economica
• L’analisi patrimoniale
• L’analisi finanziaria
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
14. UNI EN ISO 9000:2005
2000
Per guidare e far funzionare con successo una
organizzazione è necessario dirigerla e tenerla sotto
controllo in maniera sistematica e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un sistema di gestione progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La gestione di un‟organizzazione comprende, tra le
altre discipline di gestione, la gestione per la qualità.
15. UNI EN ISO 9000:2005
2000
Per guidare e far funzionare con successo una
organizzazione è necessario dirigerla e tenerla sotto
controllo in maniera sistematica e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un sistema di progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La di un‟organizzazione comprende, tra le
altre discipline di , la per la qualità.
16. UNI EN ISO 9000:2005
2000
Per guidare e far funzionare con successo una
è necessario dirigerla e tenerla sotto
controllo in maniera sistematica e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un sistema di progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La di un‟ comprende, tra le
altre discipline di , la per la qualità.
17. UNI EN ISO 9000:2005
2000
Per guidare e far funzionare con successo una
è necessario dirigerla e tenerla sotto
controllo in maniera e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un di progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La di un‟ comprende, tra le
altre discipline di , la per la qualità.
18. UNI EN ISO 9000:2005
2000
Per guidare e far funzionare con successo una
è necessario dirigerla e tenerla sotto
in maniera e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un di progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La di un‟ comprende, tra le
altre discipline di , la per la qualità.
19. LE PAROLE CHIAVE
Vi sono parole che apparentemente sono semplici e
chiare, ma giunti al dunque si trasformano in con-
cetti astrusi ed incomprensibili ( , ,
, , , ).
Se, poi, si “mettono insieme” diventa tutto ancora
più di difficile: ( di , di
, di , di
basato sui , ecc…)
Non è facile definire certe parole, anche organi
quali UNI, CEN ed ISO faticano a “quadrare il
cerchio” … vediamo alcuni esempi:
20. MODELLO DI SGQ BASATO SUI
(ISO 9000:2000 e 9000:2005, ISO 9001:2000 e 9001:2008, ISO 9004:2000)
1
4
2
3
21. MODELLO DI SGQ BASATO SUI
(UNI EN ISO 9004: Gestire un’organizzazione per il successo durevole:
L’approccio della gestione per la qualità)
1
2 6
3
5
4
22. UNI EN ISO 9000:2005
2000
Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità
che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare
l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni.
5.1 Orientamento al cliente 5.2 Leadership
Le organizzazioni dipendono dai I leader stabiliscono unità di intenti e
propri clienti e dovrebbero pertanto di indirizzo dell'organizzazione. Essi
capire le loro esigenze presenti e dovrebbero creare e mantenere un
future, soddisfare i loro requisiti e ambiente interno che coinvolga
mirare a superare le loro stesse pienamente le persone nel
aspettative. conseguimento degli obiettivi
dell'organizzazione
23. UNI EN ISO 9000:2005
2000
Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità
che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare
l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni.
5.1 Orientamento al cliente 5.2 Leadership
5.3organizzazioni dipendono dai
Le Coinvolgimento delle persone 5.4 Approccio per processiintenti e
I leader stabiliscono unità di
propri clienti e dovrebbero pertanto di indirizzo dell'organizzazione. Essi
Le persone, aesigenze presenti e
capire le loro tutti i livelli, Un risultato creare e mantenere un
dovrebbero desiderato si ottiene con
costituiscono l'essenza requisiti e
future, soddisfare i loro maggiore interno che coinvolga
ambiente efficienza quando le attività
dell'organizzazione ed il loro pieno
mirare a superare le loro stesse e le relative risorse sono gestite
pienamente le persone nel
coinvolgimento permette di porre le
aspettative. come un processo. obiettivi
conseguimento degli
loro capacità al servizio dell'organizzazione
dell'organizzazione.
24. UNI EN ISO 9000:2005
2000
Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità
che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare
l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni.
5.1 Orientamento al cliente 5.2 Leadership
5.3organizzazioni dipendono dai
Le Coinvolgimento delle persone 5.4 Approccio per processiintenti e
I leader stabiliscono unità di
propri clienti e dovrebbero pertanto di indirizzo dell'organizzazione. Essi
Le persone, aesigenze presenti e
capire le loro tutti i livelli, alla
5.5 Approccio sistemico Un risultato creare e mantenere un
dovrebbero desiderato si ottiene con
5.6 Miglioramento continuo
costituiscono l'essenza requisiti e
gestione
future, soddisfare i loro maggiore interno che coinvolga
ambiente efficienza quando le attività
dell'organizzazione ed il loro pieno
mirare a superare le loro stesse e miglioramento continuogestite
pienamente risorse sono delle
Il le relative le persone nel
coinvolgimento permette di porre le
Identificare,
aspettative. comprendere e gestire, come un processo. complessive
conseguimento degli obiettivi
proprie prestazioni
loro capacità al servizio processi
come fossero un sistema, dell'organizzazione obiettivo
dovrebbe essere un
dell'organizzazione.
tra loro correlati contribuisce permanente dell'organizzazione
all'efficacia e all'efficienza
dell'organizzazione nel conseguire i
propri obiettivi.
25. UNI EN ISO 9000:2005
2000
Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità
che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare
l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni.
5.1 Orientamento al cliente 5.2 Leadership
5.3organizzazioni dipendono dai
Le Coinvolgimento delle persone 5.4 Approccio per processiintenti e
I leader stabiliscono unità di
propri clienti e dovrebbero pertanto di indirizzo dell'organizzazione. Essi
Le persone, aesigenze presenti e
capire le loro tutti i livelli, alla
5.5 Approccio sistemico Un risultato creare e mantenere un
dovrebbero desiderato si ottiene con
5.6 Miglioramento continuo
costituiscono l'essenza requisiti e
gestione
future, soddisfare i loro maggiore interno che coinvolga
ambiente efficienza quando le attività
dell'organizzazione ed il loro pieno
mirare a superare le loro stesse e miglioramento continuogestite
pienamente risorse sono delle
Il le Rapporti di reciproco beneficio
relative le persone nel
5.7 Decisioni basate su di porre le
coinvolgimento permette dati di 5.8 un processo.
come prestazioni complessive
Identificare,
aspettative. comprendere e gestire, conseguimento degli obiettivi
proprie
fatto
loro capacità al servizio processi con i fornitori
come fossero un sistema, dell'organizzazione obiettivo
dovrebbe essere un
dell'organizzazione.
tra loro correlati contribuisce permanente dell'organizzazione
Le decisioni efficaci si basano Un'organizzazione ed i suoi fornitori
all'efficacia e all'efficienza
sull'analisi di dati e di informazioni. sono interdipendenti ed un rapporto
dell'organizzazione nel conseguire i
di reciproco beneficio migliora, per
propri obiettivi.
entrambi, la capacità di creare
valore.
27. UNI ISO 10014:2007
(SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE)
La presente norma internazionale fornisce linee guida per
ottenere benefici economici e finanziari dall‟applicazione dei
della ISO 9001.
Tali principi sono di seguito denominati .
• È destinata di un‟organizzazione ed
integra la ISO 9004 per il miglioramento delle prestazioni
• Fornisce esempi di benefici realizzabili e identifica metodi
e strumenti di gestione disponibili per facilitarne
l‟ottenimento.
• Contiene linee guida e raccomandazioni e non è destinata
ad uso contrattuale, regolamentare o di certificazione.
• Sostituisce la UNI 10907:2001
28. PRINCIPI DI GESTIONE E
TEST DI AUTOVALUTAZIONE
(UNI ISO 10014:2007 Linee guida per la realizzazione di benefici eco-fin)
1
8 2
3
7
4
6
5
29. QUINDI:
Riepilogando i processi sono 4, anzi 6, tanto è vero che
l‟autovalutazione della maturità è su 6 indici
… ma allora perché per ottenere benefici economici-
finanziari devo misurare 8 principi?
E se provassimo un approccio diverso?
Magari come cantavano gli Eagles (1972):
Take it easy,
don't let the sound of your own wheels
drive you crazy …
30. GESTIRE UN’AZIENDA VUOL DIRE
PORSI TRE DOMANDE
Dove
siamo ?
Cosa dobbiamo
Dove
fare per
vogliamo
arrivarci ?
andare ?
32. DAL 2000 NELLE ISO 9000 (Ciclo PDCA,Edward Deming 1950)
ACT PLAN
CHECK
DO
a
33. NELLE EYESORE 9000
(Ciclo PDCA, Oxebridge Quality Resources International LLC):
ASS- PRO-
COVER CASTI-
NATE
CRAP
DOH!
a
34. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B
e UNI ISO 10014:2007 ):
Il miglioramento continuo delle proprie presta-
zioni complessive dovrebbe essere un obiettivo
permanente dell‟organizzazione.
Le decisioni efficaci si basano sull‟analisi di dati
e di informazioni.
35. IL CONTROLLO DI GESTIONE E’ …
UN DI STRUMENTI E PROCEDURE
CHE CONSENTE DI STABILIRE IL
E DARE UTILI INDICAZIONI SUL
DOBBIAMO PER ARRIVARCI
UNA VOLTA CHE SIA STATO STABILITO IL
VOGLIAMO ANDARE.
36. IN WIKIPEDIA:
In un'azienda il controllo di
gestione è il
volto a verso il
conseguimento degli
ope-
rativa, rilevando, attraverso la
misurazione di appositi indicatori,
e
informando di tali scostamenti gli
organi responsabili, affinché pos-
sano decidere e attuare le op-
portune azioni correttive.
37. IL CONTROLLO DI GESTIONE
oppure
o ancora
Sono frasi che evidenziano un deficit nel
controllo della gestione aziendale.
a
38. IL CONTROLLO DI GESTIONE
E‟ il momento di dotarsi di strumenti ad hoc, quali:
• situazioni economiche e di tesoreria mensili
• analisi degli indici;
• contabilità industriale, controllo dei costi di
produzione e dell‟efficienza produttiva;
• budget e business plan.
A volte i dati da elaborare sono tanti e tali da
richiedere interventi sul sistema informati aziendale,
ciò richiede competenze che vanno ben oltre alle
semplici conoscenze informatiche.
Inoltre non è sufficiente introdurre i nuovi strumenti,
è necessario imparare ad usarli …
39. • Definizione di Controllo di Gestione
• Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
• L’Azienda come Sistema
• Le 5 forze che condizionano le Aziende
• La Formula Imprenditoriale
• La struttura organizzativa
• A cosa serve il bilancio di esercizio?
• Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
• Contabilità Generale e Contabilità Analitica
• Schemi di integrazione CoGe CoAn
• L’analisi economica
• L’analisi patrimoniale
• L’analisi finanziaria
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
40. UNA PRIMA PUNTUALIZZAZIONE
È la Proprietà, gli Azionisti, e nessun altro che
decide il dove vogliamo andare.
Chi gestisce l‟Azienda deve solo perseguire gli
obiettivi e la strategia stabilita.
Se, casualmente, l‟Azienda è gestita da una
parte della Proprietà, questa deve operare un
cambio di mentalità.
41. C’E’ GESTIONE E GESTIONE
Gestione Strategica Gestione Operativa
Tutte le attività direzionali Tutte le attività direzionali volte
volte a modificare il contesto a perseguire le finalità aziendali
strategico organizzativo di in un contesto predefinito.
un‟impresa nel suo complesso. Comprende le attività di:
Comprende le attività di: • programmazione
• pianificazione strategica • guida del personale
• organizzazione impegnate in azienda
• guida del personale • gestione operativa
impegnate nel cambiamento
• controllo strategico
E’ strategica se
• Il problema mette a discussione gli obiettivi
• I cambiamenti ambientali e congiunturali sono rilevanti
• Sono previsti dei cambiamenti interni
42. NELLE UNI (UNI 10771:2003 punti 5.1 e 5.6):
Consiste nella comprensione della natura del “business"
di un'organizzazione, della tipologia dei clienti, reali e
potenziali, delle coerenze e dell‟adeguatezza del suo
sistema organizzativo, anche in correlazione con il suo
ambiente/mercato di riferimento e con la capacità di
governarla e di guidarla con successo.
Area che presiede alla pianificazione e al controllo del
funzionamento aziendale, nell‟ottica di ottimizzare
l‟impiego di tutte le sue risorse, in particolare quella
finanziaria.
43. • Definizione di Controllo di Gestione
• Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto G S
E T
• L’Azienda come Sistema S
T
R
A
• Le 5 forze che condizionano le Aziende I
O
T
E
• La Formula Imprenditoriale N
E
G
I
• La struttura organizzativa C
A
• A cosa serve il bilancio di esercizio? G O
• Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale E P
S E
• Contabilità Generale e Contabilità Analitica T R
• Schemi di integrazione CoGe CoAn I A
T
• L’analisi economica O
N I
• L’analisi patrimoniale E V
• L’analisi finanziaria A
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
44. LA SICUREZZA DEI DATI
Il Controllo di Gestione è, quindi, dalla
: serve a conoscere in che situazione si trova
l‟azienda, ad individuarne i punti di debolezza, a
indicare cosa fare e, verificare se quanto fatto ha
sortito l‟effetto desiderato.
Le informazioni fornite dal Controllo di Gestione sono
estremamente delicate, la riservatezza è d‟obbligo.
La può (deve) essere delegato a
persone qualificate e di fiducia.
45. • Definizione di Controllo di Gestione
• Gestione Strategica e Gestione Operativa
• L’Azienda come Sistema
• Le 5 forze che condizionano le Aziende
• La Formula Imprenditoriale
• La struttura organizzativa
• A cosa serve il bilancio di esercizio?
• Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
• Contabilità Generale e Contabilità Analitica
• Schemi di integrazione CoGe CoAn
• L’analisi economica
• L’analisi patrimoniale
• L’analisi finanziaria
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
46. III LEGGE DI H. H. GOSSEN
La scarsità è il problema fondamentale dell‟economia:
Il problema della scarsità impone che vengano effettuate
delle scelte ovvero individuati i bisogni da soddisfare.
La studia come i singoli agenti economici
(individui, imprese, famiglie, anche intere nazioni) operano
tali scelte e come interagiscono fra di loro (il funzionamento
dei singoli mercati).
La studia l‟economia da un punto di vista
complessivo, cioè come un sistema (p.e. si occupa della
ricchezza nazionale, della crescita, dell‟inflazione, della
disoccupazione).
47. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE
IMPRESA: organizzazione
che produce beni o servizi
CONSUMI: le imprese per la vendita al pubblico.
vendono alle famiglie i
beni e servizi che
producono nei mercati C
dei beni e servizi.
Y
REDDITO: le imprese
comprano gli input per
produrre i fattori della
produzione nei mercati dei
fattori.
FAMIGLIE
FAMIGLIA : persona o
gruppo di persone che
condividono il proprio
reddito.
48. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE
I
INVESTIMENTI: spese
C
delle imprese per i beni
capitali e le scorte.
Y
BANCHE: raccolgono i
RISPARMI:S sono una
risparmi delle famiglie e
frazione s (propensione al
li prestano alle imprese
risparmio) del reddito Y.
per i loro investimenti.
FAMIGLIE
49. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE
I
C
SPESA PUBBLICA per beni
Y
G e servizi: incide sul PIL.
S
TRASFERIMENTI: hanno lo
scopo di ridistribuire il Y, non
hanno incidenza del PIL.
B
FAMIGLIE STATO
STATO: insieme delle
entrate e delle uscite della
Pubblica Amministrazione.
50. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE
I
C
G Y
S
B
FAMIGLIE STATO
Yd
Td IMPOSTE DIRETTE:
REDDITO DISPONIBILE:
Yd = Y – Td + TR Td = t Y.
51. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE
I
Y
C
G Y
S IMPOSTE INDIRETTE:
calcolate sul totale dei beni. Ti
B
FAMIGLIE STATO
Yd
Td
52. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE
Z X
LE IMPORTAZIONI: dipendono da
Y e dal tasso di cambio e = €/$ I
Z= Z0+ zy Y + ze e E
LE ESPORTAZIONI: dipendono
C solo dal tasso di cambio e
X= X0- xe e
G Y
S SPESA AGGREGATA:
E = C + G + I + Z – X - Ti = Y
T i
B
FAMIGLIE STATO
Yd
Td
55. L’ECONOMIA CLASSICA
Nel 1776 il filosofo Adam Smith (1723-1790)
pubblica il testo fondamentale dell‟economica
classica “Indagine sulla natura e le cause della
ricchezza delle nazioni” in cui elaborò:
• la prima 1 nelle società moderne
la produzione industriale è sempre più importante e non è più possibile
esprimere il Prodotto Netto in termini di beni necessari al sosten-
tamento (prodotti della natura). L‟equilibrio economico non può più
essere espresso in quantità, è necessario esprimerlo in valore.
• la
• la ovvero come la società (o la nazione, ma
non più lo Stato o il sovrano) possa progredire quando il singolo
individuo, sia pure appartenente ad una classe sociale, è libero di agire in
base al proprio interesse individuale (self-interest).
1) Teoria del valore-lavoro secondo cui l’unica fonte del valore di un bene è il lavoro
56. LA TEORIA DEL VALORE-LAVORO
Smith contesta la tesi fisiocratica del valore soggettivo
delle merci (perché legato alla soddisfazione che ciascuno ne
trae da esse), e cita l‟esempio dell‟acqua e del diamante:
Se il valore delle merci è legato alla soddisfazione che se ne
può trarre,
?
Smith sostiene che il valore di una merce debba essere
calcolato in modo diverso a seconda che ci si trovi in una
economia primitiva (teoria o più
semplicemente teoria del valore-lavoro) o in un‟economia
industrializzata (teoria o teoria
classica del valore).
57. LA TEORIA DEL VALORE-LAVORO
In un‟economia primitiva la produzione avviene prevalente-
mente mediante l‟impiego di lavoro.
e può esse-
re attraverso la divisione del lavoro o il numero di
lavoratori.
Il è una caratteristica intrinseca ed oggettiva
del bene e dipende dalla quantità, in termini di ore, e dalla
qualità del . Per qualità del lavoro s‟intende
sia la durezza (in termini di fatica) che l‟abilità e l‟ingegno
necessari a svolgerlo.
Ancora oggi si definisce il prezzo espresso in
lavoro e il prezzo espresso in moneta.
58. IL PREZZO NATURALE
In una società industrializzata i fattori produttivi sono tre
(la terra che è stata privatizzata, i capitali ed il lavoro) ed è
necessario che tutti e tre siano remunerati.
Il di una merce è pari a «ciò che è
sufficiente a pagare la rendita della terra RN, i salari del
lavoro WN e i profitti PN dei fondi impiegati nel coltivare,
preparare e portare al mercato la merce stesse» 1)
pN = RN + WN + PN
In una società moderna tutte le materie prime sono prodot-
te da altri e si possono esprimere in termini di W, P ed R
dei fornitori. Il prezzo reale di W, P ed R è la quantità di
lavoro che contengono.
1) La Ricchezza delle Nazioni - Grandi Tascabili Economici Newton, Roma, 1995
59. IL PREZZO DI MERCATO
Il è il costo a cui un
bene è comunemente venduto sul mercato ed è pari al lavoro
comandato (che si può avere in cambio).
Esso misura la capacità del bene di essere scambiato sul
mercato con gli altri beni (compreso il denaro) ed oscilla
attorno al prezzo di naturale in base alla quantità di bene
disponibile sul mercato e alla domanda di coloro che sono
disposti ad acquistarla.
«
.» 1)
1) La Ricchezza delle Nazioni - Grandi Tascabili Economici Newton, Roma, 1995
60. MARGINALISTI VS CLASSICI
William S. Jevons (1835-1882) era contrario alla
confusione fra economia e quello politica e diede
all‟economia una veste matematica introducendo
il concetto di (era un booleano,
e costruì un computer meccanico).
M. E. Léon Walras (1834-1910) evidenzia la
dicotomia fra l‟economia/scienza (che espone e
spiega) e l‟economia/arte (economia sociale che
consiglia e prescrive). Formulò la prima teoria di
, l‟unico contributo
di un economista che regge il confronto con la
fisica di Newton : un sistema di 2 (m+n+s)-1
equazioni ed altrettante incognite (quantità e
prezzi di m servizi, n merci, s capitali).
61. LA TEORIA DEL VALORE-UTILITÀ
I marginalisti abbandonano la teoria del valore-lavoro conte-
nuto a favore della è fondata su
fattori esclusivamente soggettivi, basati sulla convenienza
dei singoli: il valore di un prodotto è definito sulla base
"dell'importanza che il consumatore attribuisce al prodotto
stesso" e cioè, più il prodotto è desiderato e più vale.
Il consumatore soddisfa i suoi bisogni in modo decrescente:
per un assetato, il primo bicchiere d'acqua è molto deside-
rabile e quindi reca un beneficio elevato. Anche il secondo
bicchiere recherà soddisfazione. Dal terzo bicchiere in poi,
ogni dose successiva recherà sempre minor soddisfazione
fino ad arrivare al punto di creare fastidio. Quindi le dosi
(quantità) di un determinato bene, soddisfano in modo
decrescente il consumatore.
62. I LEGGE DI H. H. GOSSEN (1854)
25
x MU (Utilità U
(N bicch) Marginale) (Utilità) 20
0 0 0
1 6 6 15
2 5 11
10
3 4 15
4 3 18 5
5 2 20
6 1 21 0
7 0 21 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
8 0 21
Q
9 0 21
10 0 21 MU (Utilità Marginale) U (Utilità)
11 0 21
Quanto più cresce la disponibilità di un bene, tanto più il suo
valore diminuisce e il prezzo che si è disposti a pagare
diminuisce. Il Valore di un bene è pari alla sua utilità
marginale, ovvero:
P = MU = DU / Dx o meglio
63. IL VALORE AGGIUNTO
o , è la misura
che si verifica nell'ambito
della produzione e distribuzione di beni e servizi grazie
all'intervento dei fattori produttivi: (di rischio
e di terzi) e .
L„impresa acquista beni e servizi necessari a produrre
altri beni e servizi. La differenza tra il valore dei beni
e servizi prodotti e il valore dei beni e servizi
acquistati per essere impiegati nel processo produttivo
è il valore aggiunto.
64. IL VALORE AGGIUNTO
può essere calcolato secondo due
diversi punti di vista:
: sottraendo dal valore dei beni e
servizi prodotti il valore dei beni e servizi
necessari per produrli
(VA = Ricavi – Costi MP – Costi Servizi)
sommando i redditi che vengono
distribuiti ai fattori della produzione.
(VA = MdO + OF + Tax + Utili)
Infatti:
Ricavi –Costi MP – Costi Servizi – MdO – OF – Tax = Utili
Gli Utili sono comprensivi degli ammortamenti
65. • Definizione di Controllo di Gestione
• Gestione Strategica e Gestione Operativa
• Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
• Le 5 forze che condizionano le Aziende
• La Formula Imprenditoriale
• La struttura organizzativa
• A cosa serve il bilancio di esercizio?
• Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
• Contabilità Generale e Contabilità Analitica
• Schemi di integrazione CoGe CoAn
• L’analisi economica
• L’analisi patrimoniale
• L’analisi finanziaria
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
66. DAL CODICE CIVILE
Art. 2555.
.
L'azienda è il complesso dei beni organizzati
dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa.
Art. 2082.
.
È imprenditore chi esercita professionalmente
una attività economica organizzata al fine della
produzione o dello scambio di beni o di servizi.
67. UNA VISIONE PIU’ “SISTEMICA”
CAPITALE
DI RISCHIO
PRODOTTO
MATERIE FINITO O
AZIENDA
PRIME SERVIZIO
SERVIZI MANO CAPITALE
ESTERNI D’OPERA DI TERZI
68. NELLE ISO 9000 (ISO 9000:2005 e ISO 10014:2007):
Nella UNI EN ISO 9000:2005 il termine
(3.4.2) è definito come il "risultato di
un processo", dove (3.4.1) è definito
come "insieme di attività correlate o
interagenti che trasformano elementi in
ingresso in elementi in uscita". Il termine
prodotto comprende quattro categorie generali
di prodotto: servizi, software, hardware e
materiali da processo continuo.
69. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B
e UNI ISO 10014:2007 ):
Un risultato desiderato si ottiene con maggiore
efficienza quando le attività e le relative risor-
se sono gestite come un processo.
Identificare, comprendere e gestire, come
fossero un sistema, processi tra loro correlati
contribuisce all‟efficacia e all‟efficienza dell‟or-
ganizzazione nel conseguire i propri obiettivi.
70. • Definizione di Controllo di Gestione
• Gestione Strategica e Gestione Operativa
• Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
• L’Azienda come Sistema
• La Formula Imprenditoriale
• La struttura organizzativa
• A cosa serve il bilancio di esercizio?
• Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
• Contabilità Generale e Contabilità Analitica
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• L’analisi economica
• L’analisi patrimoniale
• L’analisi finanziaria
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
71. LE 5 FORZE CHE CONDIZIONANO LE AZIENDE
IL MODELLO DI MICHAEL PORTER (1982)
ENTRANTI
POTENZIALI Il sistema
Il mercato normativo
del lavoro (leggi sull‟ambiente, sulla
Minaccia di ingresso privacy,
sulla sicurezza,
gli standard qualitativi)
L’IMPRESA
Potere
contrat- Potere
I I CONCORRENTI contrat-
tuale
tuale I CLIENTI
FORNITORI
Prodotti
o servizi Imposte e
Il mercato alternativi
tasse
del denaro I PRODOTTI
SUCCEDANEI
72. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B
e UNI ISO 10014:2007 ):
Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e
dovrebbero pertanto capire le loro esigenze
presenti e future, soddisfare i loro requisiti e
mirare a superare le loro stesse aspettative.
Un‟organizzazione ed i suoi fornitori sono inter-
dipendenti ed un rapporto di reciproco benefi-
cio migliora, per entrambi, la capacità di creare
valore.
73. • Definizione di Controllo di Gestione
• Gestione Strategica e Gestione Operativa
• Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
• L’Azienda come Sistema
• Le 5 forze che condizionano le Aziende
• La struttura organizzativa
• A cosa serve il bilancio di esercizio?
• Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
• Contabilità Generale e Contabilità Analitica
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• L’analisi economica
• L’analisi patrimoniale
• L’analisi finanziaria
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
74. LA FORMULA IMPRENDITORIALE (Richard Normann 1977)
è la risultante delle scelte di fondo operate su 3 elementi:
Client system (il mercato): il rapporto fra l‟impresa e l‟ambiente.
Comprende le caratteristiche della clientela, le aree geografiche e
il sistema competitivo
Product system (l‟offerta): Company organization system
cosa proponiamo al mercato. (l‟organizzazione): Comprende
Comprende aspetti intrinse- capitale umano, know-how e
ci, accessori, psicologici e patrimonio intangibile, cespi-
distributivi. ti, capitale finanziario
75. LA FORMULA IMPRENDITORIALE (Richard Normann 1977)
è la risultante delle scelte di fondo operate su 3 elementi:
Client system (il mercato): il rapporto fra l‟impresa e l‟ambiente.
Comprende le caratteristiche della clientela, le aree geografiche e
il sistema competitivo
è la caratteristica più importante di una FI.
Deve essere:
ad ogni singolo elemento (mercato,
offerta, struttura) poiché non sono atomici
Se esiste garantisce
Product system (l‟offerta): il successo competitivo. system
Company organization
cosa proponiamo al mercato. (l‟organizzazione): Comprende
Comprende aspetti intrinse- capitale umano, know-how e
ci, accessori, psicologici e patrimonio intangibile, cespi-
distributivi. ti, capitale finanziario
76. LA VALUTAZIONE DELLA F.I.
L’impresa ha successo sia sul piano concorrenziale che sul piano reddituale?
SI --> il successo è consolidato?
SI --> il successo è minacciato da mutamenti in atto o prevedibili a breve?
SI --> si può far fronte alle minacce senza stravolgere la FI?
SI --> la FI è tuttora valida
NO --> la FI non è più valida
NO --> la FI è tuttora valida
NO --> si può consolidare?
SI --> la FI è valida, ma deve essere consolidata
NO --> la FI non è più valida
NO --> Ha successo solo sul piano reddituale?
SI --> il successo reddituale è dovuto a condizioni esterne particolarmente
favorevoli?
SI --> la FI è valida solo nel breve periodo
NO --> la FI potrebbe essere valida, ma non è ancora realizzata
completamente
NO --> ha successo sul piano concorrenziale?
SI --> vi sono gravi incongruenze nella FI?
SI --> la FI è forse valida, ma deve essere perfezionata
NO --> la FI non è valida
NO --> la FI non è valida
77. • Definizione di Controllo di Gestione
• Gestione Strategica e Gestione Operativa
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• L’analisi patrimoniale
• L’analisi finanziaria
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
78. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Gli elementi fondamentali su cui opera un'organizza-
zione sono ; spesso equivoche, incerte
ed ambigue. Tanto più un'organizzazione riesce a
restringere il numero dei "può succedere che..", tanto
più tale organizzazione risulta efficace (raggiunge
l‟obiettivo).
, ovvero la differenza fra la quantità di
informazioni necessarie per eseguire un compito e la
quantità che si possiede, limita la capacità dell'Azienda
di programmare e di prendere decisioni relative ad
un'attività prima del suo svolgimento. L'organizzazione
è, quindi, preposta a stabilire un livello di certezza tale
da permettere di lavorare.
79. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Un sistema organizzativo è, in altre parole, un reticolo
informativo finalizzato alla soddisfazione di un bisogno:
l‟organizzazione aziendale è volta a soddisfare i bisogni
della sua clientela al fine di perseguire l‟utile.
È per questo che analizziamo e progettiamo la strut-
tura organizzativa utilizzando uno strumento messo a
punto per la realizzazione del software (Data Flow Dia-
gram, Tom DeMarco “Structured Analysis and System
Specification”, 1979)
80. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
All'insorgere di situazioni nuove e/o non previste,
l'organizzazione deve reagire in tempo reale tenendo
conto di tutte le persone coinvolte e del loro operato.
Vengono, quindi, creati nuovi ruoli per raccogliere ed
elaborare le informazioni necessarie, tali ruoli sono i
cosiddetti ruoli manageriali.
Coloro che ricoprono questi ruoli sono chiamati a
prendere le decisioni in situazioni che non sono state
previste e per farlo devono basarsi sulle informazioni
disponibili operando spesso in situazione di incertezza.
81. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Le norme, i programmi e le procedure hanno l'obiettivo
di specificare i comportamenti prima dell'esecuzione, e
si basano su addestramento, simulazioni e pratica
quotidiana. Essi hanno come risultato l'eliminazione la
necessità di ulteriore comunicazione tra i diversi
operatori; svolgono per le organizzazioni la stessa
funzione svolta dalle abitudini per i singoli individui:
eliminano la necessità di affrontare ogni situazione
come se fosse nuova, conferiscono stabilità all'organiz-
zazione e svolgono la funzione di "memoria" nel trat-
tare le situazioni di routine.
82. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B
e UNI ISO 10014:2007 ):
I leader stabiliscono unità di intenti e di indirizzo
dell‟organizzazione. Essi dovrebbero creare e
mantenere un ambiente interno che coinvolga
pienamente le persone nel conseguimento degli
obiettivi dell‟organizzazione.
Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l‟essenza
dell'organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento
permette di porre le loro capacità al servizio
dell‟organizzazione.
83. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
(Piramide di di Robert Anthony 1965)
LIV. STRATEGICO
LUNGO TERMINE
LIV. TATTICO VERTICE
MEDIO TERMINE
LIV. OPERATIVO
MANAGEMENT BREVE TERMINE
BASE OPERATIVA
85. • Definizione di Controllo di Gestione
• Gestione Strategica e Gestione Operativa
• Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
• L’Azienda come Sistema
• Le 5 forze che condizionano le Aziende
• La Formula Imprenditoriale
• La struttura organizzativa
• Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
• Contabilità Generale e Contabilità Analitica
• Schemi di integrazione CoGe CoAn
• L’analisi economica
• L’analisi patrimoniale
• L’analisi finanziaria
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
86. A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ?
Tutela Tutela
Fornitori Clienti
Tutela
Erario
Tutela
Tutela Finanziatori
Azionisti Esterni
87. A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ?
Tutela Tutela
Fornitori Clienti
Tutela
Erario
Tutela
Tutela Finanziatori
Azionisti Esterni
88. A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ?
Tutela Tutela
Fornitori Clienti
Tutela
Erario
Tutela
Tutela Finanziatori
Azionisti Esterni
89. LA TUTELA DEI TERZI
L‟Attivo dello Stato Patrimoniale è esposto in modo piut-
tosto curato e dettagliato mentre il Passivo è esposto in
modo assai più sintetico.
La normativa in vigore prevede, inoltre, due diversi schemi
di Stato Patrimoniale (ordinario e semplificato) ed un solo
schema per il Conto Economico.
Lo schema adottato per lo Stato Patrimoniale
90. NELLE UNI (UNI 10771:2003 punto 3.6):
(parti interessate): individui o
gruppi portatori di interessi riferibili all‟orga-
nizzazione, ovvero nei confronti dei quali
l‟organizzazione nutre un interesse legittimo.
In altri termini, individui o gruppi che sono
influenzati da, o possono influenzare, il compor-
tamento dell‟organizzazione.
91. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9000:2005 punto 3.3.7):
: Persona o gruppo di per-
sone aventi un interesse nelle prestazioni o nel
successo di un‟organizzazione.
Esempi: proprietari, clienti, fornitori, banche,
sindacati, persone di un‟organizzazione o collet-
tività.
92. NELLA UNI EN ISO 9004:2009
(Punto 4.4 Parti interessate, esigenze ed aspettative)
Parte Interessata Esigenze ed aspettative
Clienti Qualità, prezzo e prestazioni relative alla
consegna dei prodotti
Proprietari/azionisti Durevole redditività, Trasparenza
Persone dell’organizzazione Buon ambiente di lavoro, sicurezza
occupazionale, riconoscimenti e premi
Fornitori e Partner Reciproco beneficio e continuità di
rapporto
Società Protezione ambientale, comportamento
etico, rispetto dei requisiti cogenti
95. LE COMPONENTI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO
CONTO ECONOMICO
(RENDICONTO ECONOMICO):
E’ il riassunto di quanto successo,
dal punto di vista economico (costi
STATO PATRIMONIALE: e ricavi), fra due “fotografie” suc-
E’ la fotografia dell’Azienda in cessive, ovvero fra lo SP iniziale e
un certo istante. lo SP finale.
NOTA INTEGRATIVA:
Nota
Integrativa
Riporta la descrizione ed i dettagli delle
principali voci dello SP e del CE
96. LE COMPONENTI DEL BILANCIO (secondo gli IAS)
PROSPETTO DEL PATRIMONIO NETTO:
E’ il riepilogo delle variazioni avvenute nel
patrimonio netto, è obbligatorio esporlo nella
Economico
nota integrativa.
Conto
RENDICONTO FINANZIARIO:
E’ il riassunto di quanto successo, dal
punto di vista finanziario (entrate e uscite),
fra due “fotografie” successive, ovvero fra
lo SP iniziale e lo SP finale.
97. • Definizione di Controllo di Gestione
• Gestione Strategica e Gestione Operativa
• Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
• L’Azienda come Sistema
• Le 5 forze che condizionano le Aziende
• La Formula Imprenditoriale
• La struttura organizzativa
• A cosa serve il bilancio di esercizio?
• Contabilità Generale e Contabilità Analitica
• Schemi di integrazione CoGe CoAn
• L’analisi economica
• L’analisi patrimoniale
• L’analisi finanziaria
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
98. LE RIMANENZE NEL SISTEMA REDDITUALE
SP anno 1 CE anno 2
Rim. Fin. 50 Rim. Fin. 50 Rim. Iniz. 50 Rim. Fin. 70
31/dic./anno 1 SP anno 2
Rim. Fin. 70
1/gen./anno 2
31/dic./anno 2
99. LE RIMANENZE NEL SISTEMA PATRIMONIALE
SP anno 1 CE anno 2
Rim. Fin. 50 COGS xxx yyy Vendite
31/dic./anno 1 SP anno 2
Al ricevimento delle MP Carico MP … … Fornitore
Al lancio Carico WIP … … Scarico MP
degli ordine di produzione
Carico PF … … Scarico WIP
Al termine
Cliente yyy xxx Scarico PF
degli ordine di produzione
Alla vendita del PF
100. LE RIMANENZE NEL SISTEMA PATRIMONIALE
Ovviamente, per poter Il COGS (Cost of Good Sold) Ovviamente,
registrare il carico del comprende anche il costo della il tutto con il
WIP (Work in Progress) MdO diretta. Per registrare il LIFO, FIFO o
è necessario conoscere carico del WIP è necessario costo medio.
le distinta base di ogni conoscere anche i tempi di
singolo prodotto finito. lavorazione ed i relativi costi.
Il COGS comprende anche i costi
SP anno 2
indiretti di produzione, sia quelli varia-
bili (energia, gas, acqua, materiali di Carico MP … … Fornitore
consumo, ecc.) che quelli fissi (MdO Carico WIP … … Scarico MP
indiretta, manutenzioni, ammortamen-
Carico PF … … Scarico WIP
ti, ecc.). Per registrare il WIP è neces-
sario conoscere la quota di OH Cliente yyy xxx Scarico PF
(Overhead) determinati in sede di
BUDGET annuale.
101. LE RIMANENZE NEL SISTEMA PATRIMONIALE
Ovviamente, per poter Il COGS (Cost of Good Sold) Ovviamente,
registrare il carico del comprende anche il costo della il tutto con il
WIP (Work in Progress) MdO diretta. Per registrare il LIFO, FIFO o
è necessario P&L riporta idel WIP è di produzione
Il conoscere carico costi necessario costo medio.
le distinta base di ogni
(Materie conoscere anche MdO
i tempi di
Prime, ed i relativi costi. diretta,
singolo prodotto finito. lavorazione
Overhaed variabili e fisse) SOLO SE
Il COGS sono comprendestati i movimentati
anche costi TUTTI i
SP anno 2
produzione, sia (MP, WIP e PF) … per avere
indiretti di magazzini quelli varia-
bili (energia, gas, acqua, materiali di Carico MP … … Fornitore
consumo, una che quelli fissi (MdO infrannuale … Scarico MP
ecc.) situazione Carico WIP …
(magari
mensile) è necessario PF … … Scarico WIP
indiretta, manutenzioni, ammortamen-
Carico fare tutti i
ti, ecc.). Per registrare il WIP è neces-
sario conoscere la di LIFO / FIFO / AVG … xxx Scarico PF
calcoli quota di OH Cliente yyy
(Overhead) determinati in sede di
BUDGET annuale.
102. I DUE SISTEMI A CONFRONTO
In estrema sintesi, si può affermare che il
sistema Reddituale non IMPONE la conoscenza
di quanto avviene in produzione … ma chi può
pensare di GESTIRE un‟azienda senza control-
larne i costi di produzione?
Il sistema Reddituale, quindi, lascia la
dotarsi della
contabilità analitica consentendo all‟Impren-
ditore la possibilità di calibrare la complessità
del controllo alle dimensioni ed alle carat-
teristiche della propria Azienda.
103. • Definizione di Controllo di Gestione
• Gestione Strategica e Gestione Operativa
• Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
• L’Azienda come Sistema
• Le 5 forze che condizionano le Aziende
• La Formula Imprenditoriale
• La struttura organizzativa
• A cosa serve il bilancio di esercizio?
• Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
• Schemi di integrazione CoGe CoAn
• L’analisi economica
• L’analisi patrimoniale
• L’analisi finanziaria
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
104. CONTABILITÀ GENERALE E ANALITICA
La è l‟insieme delle rilevazioni contabili
sistemiche che utilizzano il metodo della partita doppia e
che sono finalizzate a determinare il reddito di esercizio.
La è spesso definita “contabilità dei
costi” (perché le prime applicazioni erano orientate al
calcolo dei costi) o “contabilità industriale” (perché le
imprese industriali furono le prime ad adottarla), ma di
fatto riguarda tutte le aziende e fornisce informazioni di
dettaglio in merito ai costi, ricavi, margini di singoli
prodotti/commesse o di loro aggregati.
La Contabilità Analitica utilizza i dati della Contabilità
Generale che, comunque, può utilizzare dati elaborati dalla
Contabilità Analitica.
105. CONCETTI DI CONTABILITÀ ANALITICA
• Centri di Costo Produttivi (costi e output)
• Centri di Costo Ausiliari (solo costi)
• Centri di Profitto (ricavi e costi)
• Centri di Investimento (attivo, passivo, ricavi e costi)
• Distinta base
• Tempo di lavorazione
• Cicli di lavoro
• Costo orario
• Costo di produzione
• Efficienza produttiva
• WIP, SAL, LIFO, FIFO, …
• Costo Standard
• ….
107. • Definizione di Controllo di Gestione
• Gestione Strategica e Gestione Operativa
• Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
• L’Azienda come Sistema
• Le 5 forze che condizionano le Aziende
• La Formula Imprenditoriale
• La struttura organizzativa
• A cosa serve il bilancio di esercizio?
• Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
• Contabilità Generale e Contabilità Analitica
• L’analisi economica
• L’analisi patrimoniale
• L’analisi finanziaria
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
108. COME SI INTERFACCIANO I VARI STRUMENTI?
Analisi Analisi
redditività patrimoniale
aziendale
Analisi
costo dei prodotti
Analisi
Analisi
efficienza produttiva e
del flusso di cassa
saturazione impianti
109. COME INTEGRARE LE CONTABILITA’ ?
La contabilità generale e quella analitica sono
integrabili in tre modi:
la contabilità generale è a partita
doppia mentre la contabilità analitica è gestita
extracontabilmente.
: la contabilità analitica è a
partita doppia e si collega ai conti (economici) della
contabilità generale
: la contabilità generale è ordinata
secondo il sistema patrimoniale e distingue la contabilità
della SG&A dalla contabilità della produzione (COGS)
110. Riclassificazione RE
G014_1
B010_1 Assenteismo
Calendario
G014_2
G015_1 G015_2 Coefficiente K
Ammortamenti Costo Leasing
G014_3
G019_1 Costo personale
Rendiconto G014_4 mensile
Calcolo Costo personale
BEP Economico
Riclassificato annuale
G017_1
Riclassificazione
situazione contabile
Conto Economico
B.C.C. S.r.l.
111. Riclassificazione RE e SP
G014_1
B010_1 Assenteismo
Calendario
G014_2
G015_1 G015_2 Coefficiente K
Ammortamenti Costo Leasing
G014_3
G019_1 Costo personale
Rendiconto G014_4 mensile
Calcolo Costo personale
BEP Economico
Riclassificato annuale
G050_1
Indici e analisi FCCN
G017_1
Riclassificazione
situazione contabile
Conto Economico
G018_1 G018_1
Riclassificazione Riclassificazione
G017_2 situazione contabile situazione contabile
Ratei e Correzioni Stato Patrimoniale SP anno precedente
Analisi Grafica Stato
Patrimoniale
B.C.C. S.r.l.
112. RE ed analisi dei costi delle lavorazioni
G014_1
B010_1 Assenteismo
Calendario
G014_2
G015_1 G015_2 Coefficiente K
Ammortamenti Costo Leasing
G014_3
G019_1 Costo personale
Rendiconto G014_4 mensile
Calcolo Costo personale
BEP Economico
Riclassificato annuale
G026_2 G026_1
Costo orario Ripartizione
diretto di centro costo personale
di costo
G017_1
Riclassificazione
situazione contabile G023_6 G023_7
Conto Economico Riepilogo annuale Riepilogo annuale
ore funz ore lavorate centri
centri macchina produttivi
G060_1
Costo diretto e G023_4 G023_5
prezzo di vendita Riepilogo mensile Riepilogo mensile
ore funz ore lavorate centri
centri macchina produttivi
G023_1 G023_2 G023_3
Rapporto Rapporto Rapporto
B.C.C. S.r.l. giornaliero giornaliero centri giornaliero centri
centri macchina uomo ausiliari
113. RE e contabilità industriale
G014_1
B010_1 Assenteismo
Calendario
G014_2
G015_1 G015_2 Coefficiente K
Ammortamenti Costo Leasing
G014_3
G019_1 Costo personale
Rendiconto G014_4 mensile
Calcolo Costo personale
BEP Economico
Riclassificato annuale
G026_2 G026_1
Costo orario Ripartizione
diretto di centro costo personale
di costo
G017_1
Riclassificazione
situazione contabile Ciclo di G023_6 G023_7
Conto Economico Lavoro Riepilogo annuale Riepilogo annuale
ore funz ore lavorate centri
centri macchina produttivi
G060_1
Anagrafica Anagrafica Costo diretto e
SL PF G023_4 G023_5
prezzo di vendita Riepilogo mensile Riepilogo mensile
ore funz ore lavorate centri
centri macchina produttivi
Anagrafica Distinta
MP Base
G023_1 G023_2 G023_3
Rapporto Rapporto Rapporto
B.C.C. S.r.l. giornaliero giornaliero centri giornaliero centri
centri macchina uomo ausiliari
114. RE per commessa
G014_1
B010_1 Assenteismo
Calendario
G014_2
G015_1 G015_2 Coefficiente K
Ammortamenti Costo Leasing
G014_3
G049_1
G019_1 Costo personale
Rendiconto G014_4 mensile
Calcolo Costo personale
BEP Economico
Riclassificato annuale
G026_2 G026_1
Costo orario Ripartizione
diretto di centro costo personale
di costo
G060_2
G017_1 Riepilogo
Riclassificazione Commesse
situazione contabile G023_6 G023_7
Conto Economico Riepilogo annuale Riepilogo annuale
ore funz ore lavorate centri
centri macchina produttivi
G060_1
Costo diretto e G023_4 G023_5
prezzo di vendita Riepilogo mensile Riepilogo mensile
ore funz ore lavorate centri
centri macchina produttivi
G023_1 G023_2 G023_3
Rapporto Rapporto Rapporto
B.C.C. S.r.l. giornaliero giornaliero centri giornaliero centri
centri macchina uomo ausiliari
115. Sistema Patrimoniale
G023_1 G023_2 G023_3
B010_1 G015_2 Rapporto giorn. Rapporto giorn. Rapporto giorn. G014_1
Calendario Costo Leasing centri macchina centri uomo centri ausiliari Assenteismo
G015_1 G017_1 G023_4 G023_5 G014_2
Ammortamenti Tabella Riclass. CE Riepilogo mensile ore Riepilogo mensile ore Coefficiente K
funz. centri macchina lavorate centri produttivi
G023_6 G023_7 G014_3
G040_1 Riepilogo annuale ore Riepilogo annuale Costo personale
Calcolo Profit & Loss
BEP Overhead funz. centri macchina ore lavorate centri produttivi mensile
Budget
G026_1
Calcolo Ripartizione
Overhead
Overhead costo personale
Allocation
Production
Plan Labour Cost
Allocation
COGS
Calculation
Anagrafica
Ciclo di lavoro PF Sales Forcast
Anagrafica
Distinta Base SL
B.C.C. S.r.l. Anagrafica Purchases
Magazzino Magazzino Magazzino MP Budget
PF SL MP
116. • Definizione di Controllo di Gestione
• Gestione Strategica e Gestione Operativa
• Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
• L’Azienda come Sistema
• Le 5 forze che condizionano le Aziende
• La Formula Imprenditoriale
• La struttura organizzativa
• A cosa serve il bilancio di esercizio?
• Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
• Contabilità Generale e Contabilità Analitica
• Schemi di integrazione CoGe CoAn
• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
117. LE ANALISI PER INDICI
Esistono molti indici di valutazione delle performance di
un‟azienda, troppi per poterli elencare tutti in questa sede.
Sono di tre tipi:
=
=
=
118. IL CE RICLASSIFICATO
Riferimento Descrizione Provenienza o Formula MC1 1^ MARGINE DI CONTRIBUZIONE ML - TCV
10A.1 Mano d'opera improduttiva onerata G014_4
10A.2 Ammortamenti specifici G015_1
1A Ricavi Vendite Italia G017_1
10A.3 Leasings specifici G015_1
1B Ricavi Vendite Estero G017_1
10A.4 Manutenzioni G017_1
1C Ricavi per Trasporti ed Imballi G017_1
10A.5 Altri costi industriali G017_1
2 N/C abbuoni e sconti passivi G017_1
TCA Totale Costi Attribuiti 10A.1+......+10A.5
RL RICAVI LORDI 1A+1B+1C+2
MC2 2^ MARGINE DI CONTRIBUZIONE MC1 - TCA
3.1 Provvigioni G017_1
11.1a Stipendi dipendenti di struttura G014_4
3.2 Trasporti e Imballi c/vendita G017_1
11.1b Stipendi dipendenti UT per h non imputate G026_2
TVC Totale variabili commerciali 3.1 + 3.2 + 3.3
11.2 Affitti passivi G017_1
RN RICAVI NETTI RL - TVC
11.3 Spese fisse amministrative e generali G017_1
4.1 Giacenze Iniziali Prodotti Finiti gest. magazzino
11.4 Spese fisse commerciali G017_1
4.2 Giacenze Iniziali WIP gest. magazzino
11.5 Ammortamenti di struttura G015_1
5.1 Giacenze Finali Prodotti Finiti gest. magazzino
11.6 Leasings di struttura G015_1
5.2 Giacenze Finali WIP gest. magazzino
11.7 Compensi amministratori G017_1
DRIM Variazione Giacenze SL/PF 5.1+5.2-4.1-4.2
11.8 Accantonamenti Vari G017_1
VP VAL. PRODOTTO RN +D RIM
CF Totale costi fissi di struttura 11.1+........+11.8
6 Acquisti Materie Prime G017_1
ROGC REDDITO OPERATIVO GEST CARAT MC2 - CF
7 Sconti e resi su acquisti G017_1
12.1 Ricavi Gestione Patrimoniale G017_1
8.1 Giacenze Iniziali Materie Prime gest. magazzino
12.2 Costi Gestione Patrimoniale G017_1
8.2 Giacenze Finali Materie Prime gest. magazzino
12.3 Ricavi Gestione Finanziaria G017_1
9 Trasporti ed altri costi d'acquisto G017_1
RO REDDITO OPERATIVO ROCG+12.1-12.2+12.3
TC Totale Consumi 6-7+8.1-8.2+9
13.1 Costi finanziari Netti G017_1
ML MARGINE LORDO VP - TC
13.2 Costo finanziario leasing G015_2
10.1 Mano d'opera produttiva onerata G014_4
RLC REDDITO LORDO DI COMPETENZA RO-13.1-13.2
10.2 Consumi energetici proporzionali G017_1
14.1 Proventi gestione extra caratteristica G017_1
10.3 Lavorazioni Esterne G017_1
14.2 Costi gestione extra caratteristica G017_1
10.4 Materiali di consumo per la produzione G017_1
PBT REDDITO ANTE IMPOSTE RLC+14.1-14.2
10.5 Costi Specifici G017_1
TAX Oneri fiscali G017_1
10.6 Altri costi proporzionali G017_1
PAT REDDITO NETTO DI ESERCIZIO PBT - TAX
TCV Totale Costi Variabili 10.1+......+10.6
MC1 1^ MARGINE DI CONTRIBUZIONE ML - TCV
119. BREAK EVEN POINT
VP
COSTI
Interessi
Totale Consumi
Totale Costi Variabili
Totale Costi Attribuibili
Totale Costi Fissi
BEP VP
120. BREAK EVEN POINT
VP
Totale Consumi
COSTI
Interessi
Totale Costi Variabili
Totale Costi Attribuibili
Totale Costi Fissi
BEP VP
121. BREAK EVEN POINT
Interessi
VP Totale Consumi
COSTI
Totale Costi Variabili
Totale Costi Attribuibili
Totale Costi Fissi
BEP VP
122. IL BILANCIO “PERFETTO”
Immaginiamo che:
non vi siano state alienazioni di cespiti (o se ci sono state
S
non hanno dato luogo né a plusvalenze, né a minusvalenze)
non vi siano state rivalutazioni o svalutazioni di cespiti
S
i leasing sono contabilizzati con il sistema finanziario
S
non sia stato necessario svalutare i crediti vs clienti
S
nessuno ci abbia dato un contributo in conto capitale
S
non vi siano sopravvenienze (né attive, né passive)
S
Allora
Notas do Editor
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
Essere dei Partner dell’Imprenditore non vuol dire essere “tuttologi”, ma avere una buona visione d’insieme, conoscere i meccanismi aziendali ed avere grande esperienza nella conduzione delle imprese. Non è necessario essere programmatori per poter consigliare un Imprenditore su cosa deve fare un determinato programma (per esempio una procedura per l’emissione degli ordini) … la B.C.C. può aiutare l’Imprenditore a definire i requisiti (definire le specifiche), coordinare i programmatori e verificare la corretta esecuzione dei lavori. Sia la normativa legale, che quella fiscale sono in perenne cambiamento … non è necessario sapere l’aliquota di ammortamento e/o come eseguire una registrazione in partita doppia per distinguere la gestione caratteristica da quella extra caratteristica … In altre parole è la classica distinzione fra la mente (chi pensa e decide) e la mano (chi realizza quanto deciso). La certificazione ISO merita un discorso a parte, tutti i nostri interventi sono documentati ed organizzati per poter far parte di un manuale della qualità; un qualunque nostro intervento fa qualità! La B.C.C. considera la “qualità” una filosofia di vita, un modo di essere e di lavorare. I Manuali della qualità non sono altro che la dichiarazione di come si mette in pratica tale assunto. Per questo diciamo che non ci occupiamo di certificazione, il “bollino” (fine a se stesso) alla B.C.C. non interessa … quante aziende lo hanno “comprato”? B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
NON E’ MIA … L’HO SOLO COPIATA, INDOVINATE DA DOVE … UNI EN 28402:1992 (non aveva la stessa numerazione della ISO, era solo traduzione di EN 28402:1991... la traduzione italiana è uscita l'anno dopo) UNI EN ISO 8402:1995 Gestione per la qualità ed assicurazione della qualità – Termini e definizioni (la premessa della norma tratta solo di termini e non dice nulla di simile alla citazione) UNI EN ISO 9000-1:1994 Norme di gestione per la qualità e di assicurazione della qualità – Guida per la scelta e l'utilizzazione Le ultime due norme del 1994 e 1995 sono state sostitute dall'unica ISO 9000 Da qui in poi, come dimostra la citazione, si è spostato il focus dal “sistema” e “assicurazione” a “gestione” e “processi” e Sistemi Qualità sono diventati Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9000:2000 Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e terminologia (citazione dal paragrafo 0.2) UNI EN ISO 9000:2005 Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e vocabolario(la citazione è il paragrafo 0.2, invariato rispetto alla ed. 2000) B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
UNI: è l'Ente Nazionale Italiano di Unificazione ed è un'associazione privata senza scopo di lucro che svolge attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario, ad esclusione di quello elettrotecnico ed elettronico di competenza del CEI. CEN : Il Comitato europeo di normazione (European Committee for Standardization in inglese, Comité européen de normalisation in francese), meglio noto con l'acronimo CEN, è un ente normativo che ha lo scopo di armonizzare e produrre norme tecniche (EN) in Europa in collaborazione con enti normativi nazionali e sovranazionali quali per esempio l'ISO. Il CEN, fondato nel 1961, lavora in accordo alle politiche dell'Unione europea e dell'EFTA (Associazione europea di libero scambio) per favorire il libero scambio, la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori, la protezione dell'ambiente, eccetera. ISO: L'Organizzazione internazionale per la normazione (International Organization for Standardization in inglese, Organisation internationale de normalisation in francese), abbreviazione ISO, è la più importante organizzazione a livello mondiale per la definizione di norme tecniche. Fondata il 23 febbraio 1947, ha il suo quartier generale a Ginevra in Svizzera. Membri dell'ISO sono gli organismi nazionali di standardizzazione di 157 Paesi del mondo. In Italia le norme ISO vengono recepite, armonizzate e diffuse dall'UNI, il membro che partecipa in rappresentanza dell'Italia all'attività normativa dell'ISO. L'ISO coopera strettamente con l'IEC, responsabile per la standardizzazione degli equipaggiamenti elettrici. B.C.C. S.r.l.
La norma specifica i requisiti di un sistema di gestione per la qualità per un’organizzazione che: Ha l’esigenza di dimostrare la propria capacità di fornire con regolarità un prodotto che soddisfi i requisiti del cliente e quelli cogenti applicabili; Desidera accrescere la soddisfazione del cliente tramite l’applicazione efficace del sistema ed assicurare la conformità ai requisiti del cliente ed a quelli cogenti applicabili. Tutti i requisiti sono di carattere generale e previsti per essere applicabili a tutte le organizzazioni, indipendentemente da tipo, dimensione e prodotto finito. Durante l’elaborazione sono stati presi in considerazioni i principi di gestione per la qualità riportati nella UNI EN ISO 9000 ( glossario ) e nella UNI EN ISO 9004 (linee guida per aiutare a raggiungere il successo durevole attraverso l’approccio della gestione per la qualità) La prima versione della ISO 9001, quella del 1987 , fu preparata in sette anni di lavoro. Sette anni dopo fu pubblicata la ISO 9001: 1994 Per lo stravolgimento della famosa ISO 9001: 2000 ci vollero solo sei anni. Passarono altri otto anni e, nel 2008 , fu pubblicata l'ultima versione del documento, quella attualmente in vigore. “ Il modello copre tutti i requisiti della presente norma internazionale, ma non mostra i processi in modo dettagliato” 5 Responsabilità della direzione 5.1 Impegno della direzione = fornire evidenza dell’operato 5.2 Orientamento al cliente = determinare requisiti cliente e soddisfarli 5.3 Politica per la qualità = sia appropriata e comunicata 5.4 Pianificazione = fissare obiettivi 5.5 Responsabilità, autorità e comunicazione = organizzazione e flusso informativo 5.6 Riesame = controllo periodici 6 Gestione delle Risorse 6.1 Messa a disposizione delle risorse = pagare 6.2 Risorse Umane = fare formazione 6.3 Infrastrutture = beni materiali e servizi esterni 6.4 Ambiente di lavoro = provvedere a condizioni idonee x lavorare 7 Realizzazione del prodotto 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto 7.2 Processi relativi ai clienti = fissare requisiti richiesti dal cliente o comunque necessari 7.3 Progettazione e sviluppo = pianificazione della progettazione e sviluppo 7.4 Approvvigionamento 7.5 Produzione ed erogazione del servizio 7.6 Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di monitoraggio di misurazione 8 Misurazione, analisi e miglioramento 8.1 Generalità = dimostrare conformità e migliorare sempre 8.2 Monitoraggio e misurazione = questionari + audit 8.3 Tenuta sotto controllo del prodotto non conforme La futura ISO 9001 potrebbe, dunque, essere pubblicata tra il 2013 e il 2015 ma questa seconda data sembra essere la più probabile. Una delle maggiori difficoltà che il Comitato Tecnico ISO si troverà ad affrontare nel redigerla sarà quella di allineare al massimo la ISO 9001 con le norme che regolano altri sistemi di gestione come, ad esempio, la ISO 14001 che si occupa della gestione ambientale. Il tutto, naturalmente, nell'ottica di favorire sempre più i sistemi integrati. E’ la quarta edizione che annulla e sostituisce la terza edizione UNI EN ISO 9001:2000 che è stata modificata per chiarire alcuni punti del testo e per accrescere la compatibilità con la UNI EN ISO 14001: 2004 (fissa i requisiti di un sistema di gestione ambientale di una qualsiasi organizzazione) Come dichiarato alla sua pubblicazione dal Comitato Tecnico ISO che l'ha curata - "non modifica, aggiunge o sottrae requisiti, mentre introduce dei chiarimenti e sollecita una generale riflessione rispetto ai contenuti ed agli obiettivi dell'ISO 9001". Con la sigla ISO 9000 si identifica una serie di normative e linee guida sviluppate dall’Organizzazione internazionale per la normazione, le quali definiscono i requisiti per l'implementazione, in una organizzazione, di un sistema di gestione della qualità, al fine di condurre i processi aziendali, migliorare l'efficacia e l'efficienza nella realizzazione del prodotto e nell'erogazione del servizio, ottenere ed incrementare la soddisfazione del cliente. Le norme della serie ISO 9000 sono le seguenti: ISO 9000, dal titolo Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e vocabolario: emessa nel 2000; ultima revisione del 2005 (ISO 9000:2005) recepita nello stesso anno dall'UNI (UNI EN ISO 9000:2005); la norma descrive il vocabolario ed i principi essenziali dei sistemi di gestione per la qualità e della loro organizzazione; ISO 9001, dal titolo Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti: emessa nel 1994, revisionata sostanzialmente nel 2000; ultima revisione nel 2008 (ISO 9001:2008), recepita nello stesso anno dall'UNI (UNI EN ISO 9001:2008); la norma definisce i requisiti di un sistema di gestione per la qualità per una organizzazione. I requisiti espressi sono di "carattere generale" e possono essere implementati da ogni tipologia di organizzazione. ISO 9004, dal titolo Gestire un'organizzazione per il successo durevole - L'approccio della gestione per la qualità: emessa nel 1994, sostanzialmente revisionata nel 2000; ultima revisione del 2009 (ISO 9004:2009) recepita nello stesso anno dall'UNI (UNI EN ISO 9004:2009); il documento non è una norma ma una linea guida per favorire in una organizzazione il conseguimento del successo durevole per mezzo della gestione per la qualità. In precedenza esistevano anche le norme ISO 9002 e 9003, sostituite dalla ISO 9001; la loro certificazione non è più riconosciuta in ambito nazionale e internazionale, in quanto ritirate definitivamente nel 2003. La ISO 9001:2000/2008 prevede un approccio globale e completo di certificazione per cui non è possibile escludere alcuni settori o processi aziendali, se presenti nell'organizzazione, necessari a soddisfare i clienti. L’unica norma della famiglia ISO 9000 per cui una azienda può essere certificata è la ISO 9001; le altre sono solo guide utili, ma facoltative, per favorire la corretta applicazione ed interpretazione dei principi del sistema qualità. La ISO 9000 individua il "lessico" per la 9001 e la 9004. La sua ultima revisione (emissione dalla ISO e adozione dalla UNI) risale al 2005; in questa ultima edizione il lessico è stato ampliato e rivisto in modo da permettere l'applicazione della ISO 9001 anche ad altri ambiti (amministrazioni, università, società di servizi...). La ISO 9004 permette di individuare spunti per il miglioramento delle esigenze espresse nella ISO 9001. B.C.C. S.r.l.
Quindi dopo aver sostenuto che il SGQ si basa su 4 processi, per otto anni (dal 2000 al 2008) nel 2009 i processi diventano 6 nel modello esteso di un SGQ basato sui processi, comprendente gli elementi della ISO 9001 e della ISO 9004. UNI EN ISO 9004:2009 Gestire un’organizzazione per il successo durevole: L’approccio della gestione per la qualità fornisce alle organizzazioni una guida per aiutare a raggiungere il successo durevole attraverso l’approccio della gestione per la qualità: è applicabile a qualsiasi organizzazione, indipendentemente da dimensione, tipo ed attività fornisce una prospettiva di gestione per la qualità più ampia rispetto alla ISO 9001; si rivolge alle esigenze ed aspettative di tutte le pertinenti parti interessate fornisce una guida per il miglioramento sistematico e continuo delle prestazioni complessive dell'organizzazione. B.C.C. S.r.l.
ISO 9004:2000 è contenuto un questionario composto da 27 domande di autovalutazione per misurarsi rispetto ai 5 livelli. ISO 9004:2009 Appendice A.1 Questa autovalutazione dovrebbe essere eseguita periodicamente dall’alta direzione per ottenere una visione d’insieme del comportamento dell’organizzazione e delle sue attuali prestazioni. Sono 9 domande (2 domande per Gestire, Monitoraggio + Misurazione e Miglioramento; 1 domanda per gli altri 3 processi) con valutazione da 1 (minima) al 5 (ottimo) ISO 9004:2009 Appendici A.2-A.7 Questa autovalutazione è destinata ad essere eseguita dalla direzione operativa e dai gestori di processo per ottenere una visione d’insieme approfondita del comportamento dell'organizzazione e delle attuali prestazioni. Sono 29 valutazioni (Gestire = 4, Strategia = 3, Risorse = 8, Processi = 3, Monitoraggio = 8, Miglioramento = 3) B.C.C. S.r.l.
5.1 Orientamento al cliente Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e future, soddisfare i loro requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative. 5.2 Leadership I leader stabiliscono unità di intenti e di indirizzo dell'organizzazione. Essi dovrebbero creare e mantenere un ambiente interno che coinvolga pienamente le persone nel conseguimento degli obiettivi dell'organizzazione 5.3 Coinvolgimento delle persone Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l'essenza dell'organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento permette di porre le loro capacità al servizio dell'organizzazione. 5.4 Approccio per processi Un risultato desiderato si ottiene con maggiore efficienza quando le attività e le relative risorse sono gestite come un processo. 5.5 Approccio sistemico alla gestione Identificare, comprendere e gestire, come fossero un sistema, processi tra loro correlati contribuisce all'efficacia e all'efficienza dell'organizzazione nel conseguire i propri obiettivi. 5.6 Miglioramento continuo Il miglioramento continuo delle proprie prestazioni complessive dovrebbe essere un obiettivo permanente dell'organizzazione. 5.7 Decisioni basate su dati di fatto Le decisioni efficaci si basano sull'analisi di dati e di informazioni. 5.8 Rapporti di reciproco beneficio con i fornitori Un'organizzazione ed i suoi fornitori sono interdipendenti ed un rapporto di reciproco beneficio migliora, per entrambi, la capacità di creare valore. B.C.C. S.r.l.
ISO 10014:2007 Linee guida per la realizzazione di benefici economici e finanziari Fornisce linee guida per ottenere benefici economici e finanziari dall’applicazione dei principi di gestione per la qualità della UNI EN ISO 9000. Essa è destinata all’alta direzione delle organizzazioni ed integra la UNI EN ISO 9004 per il miglioramento delle prestazioni. Fornisce esempi di benefici realizzabili e identifica metodi e strumenti di gestione disponibili per facilitarne il raggiungimento. La norma contiene linee guida e raccomandazioni e non è intesa per uso contrattuale, regolamentare o di certificazione. B.C.C. S.r.l.
TAKE IT EASY (Eagles 1972) Well, I'm running down the road tryin' to loosen my load I've got seven women on my mind, Four that wanna own me, Two that wanna stone me, One says she's a friend of mine Take It easy, take it easy Don't let the sound of your own wheels drive you crazy Lighten up while you still can don't even try to understand Just find a place to make your stand and take it easy Well, I'm a standing on a corner in Winslow, Arizona and such a fine sight to see It's a girl, my Lord, in a flatbed Ford slowin' down to take a look at me Come on, baby, don't say maybe I gotta know if your sweet love is gonna save me We may lose and we may win though we will never be here again so open up, I'm climbin' in, so take it easy Well I'm running down the road trying to loosen my load, got a world of trouble on my mind lookin' for a lover who won't blow my cover, she's so hard to find Take it easy, take it easy don't let the sound of your own wheels make you crazy come on baby, don't say maybe I gotta know if your sweet love is gonna save me, oh oh oh Oh we got it easy We oughta take it easy B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
Il ciclo PDCA è stato sviluppato negli anni 20 da Walter Shewhart ed è divenuto popolare per opera di W. Edwards Deming in Giappone negli anni '50. In quegli anni in Giappone la produzione di qualità era assicurata semplicemente dalle fasi di collaudo. Ispezioni successive al processo davano la sola possibilità di scartare i pezzi difettosi e, in tale logica, l'aumento della qualità avrebbe significato l'aumentare delle ispezioni e di conseguenza dei costi. Sprechi e costi non erano in sintonia con il concetto di qualità ricercato dal Giappone. Il Giappone si affidò ad esperti americani tra i quali W. Edwards Deming, per introdurre degli strumenti atti ad assicurare un progressivo miglioramento della qualità. La sequenza logica dei quattro punti ripetuti per un miglioramento continuo è la seguente: P - Plan. Programmazione. Identificare i possibili temi: Indicazioni dei clienti interni/esterni,direzione, etc. Selezionare il tema: Criteri di priorità, di urgenza, entità Definire gli obiettivi: Specificare i risultati attesi dopo il raggiungimento degli obiettivi Esecuzione del programma, dapprima in contesti circoscritti. Osservare e documentare la situazione attuale Analizzare la situazione attuale: Elaborare e stratificare i dati raccolti per ottenere il maggior numero possibile di informazioni Identificare le possibili cause: Utilizzo del brainstorming, Diagramma causa effetto Determinare le cause reali e le contromisure/azioni di modifica D – Do. Attuare quanto stabilito nella fase PLAN (contromisure/ azioni di modifica) Addestramento del personale che dovrà rendere operative le soluzioni proposte La verifica dell’applicazione delle contromisure nel modo definito dal PLAN Verificare che le contromisure vengano eseguite nel modo definito La registrazione del lavoro svolto C - Check. Test e controllo, studio e raccolta dei risultati e dei feedback. Confronto della situazione prima e dopo le contromisure Valutazione degli effetti positivi Quantificabili: economici Non quantificabili: sicurezza, motivazione, partecipazione … Verificare che gli effetti positivi rilevati derivino dalle contromisure/azioni e non indotti da azioni non direttamente collegate A - Act. Azione per rendere definitivo e/o migliorare il processo. Obiettivo raggiunto: Non modificare la situazione e standizzare le misure/azioni di modifica applicate ( P rocessi/ O perazioni/ P rocedure) Addestramento Estensione delle contromisure se necessario Verifica della corretta applicazione delle contromisure Obiettivo non raggiunto: Riesaminare tutto il ciclo per mettere in risalto eventuali discordanze ed errori Ricominciare un altro ciclo PDCA Il ciclo di Deming è alla base dell’evoluzione delle norme ISO 9000 da modello per l’assicurazione della qualità a modello di gestione per la qualità (Programma VISION 2000). B.C.C. S.r.l.
Il ciclo PDCA è scherzosamente rivisto da Oxebridge Quality Resources International LLC To be an eyesore : essere un pugno in un occhio. P - Procrastinate: Stop and think before you do anything stupid. But wait a really long time before doing it. Make the boss think you are one of those geniuses who “needs his space” D - DOH!: Okay, now go ahead and do something... C – Crap (merda): Uh-oh, you did something stupid. Better see what you did wrong. A - Ass-cover: Good going, Sherlock, now fix your mistakes and go back to the Proscratinate step and cover your ass. Hopefully you’ll get it right next time. B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
Non è il Controllo di Gestione che “adotta” i principi validi per il Sistema di Controllo della Qualità, bensì viceversa; non a caso la norma non è utilizzabile per certificazioni ma contiene solo delle raccomandazioni! B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
UNI 10771 del GIUGNO 2003 Consulenza di direzione Definizioni, classificazione, requisiti e offerta del servizio. Definizioni date nella classificazione del tipo di consulenza erogabili. B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. S.r.l.
Hermann Heinrich Gossen (Düren, 7 settembre 1810 – Colonia, 13 febbraio 1858) è stato un economista tedesco. Heinrich Gossen può essere considerato come il fondatore della teoria neoclassica del consumatore (economia neoclassica). Le sue leggi del consumatore sono presentate nel suo libro pubblicato nel 1854. La prima legge di Gossen dice che il consumo di un’unita supplementare di un bene aumenta l’utilità di un valore sempre più piccolo. In altre parole, l’utilità marginale è decrescente. Questa legge è forse esatta ma non può essere verificata. D'altronde, non è necessaria per la teoria del consumatore
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Nella interpretazione dell'art. 2082 c.c., opinioni comunemente sostenute dalla dottrina tradizionale ritiene che il termine "professionalmente" non può esaurirsi nella semplice constatazione che l'attività economica deve essere continua (o sistematica) e non occasionale, il termine stesso deve essere dotato di una ulteriore connotazione, ricavabile dalla nozione che all'imprenditore viene data dalla teoria economica. Conseguentemente, poiché tale connotazione, deve essere collegata al concetto di profitto in senso economico, si afferma che l'attività economica può essere qualificata come imprenditoriale solamente se chi la esercita si prefigga di ricavare dalla stessa, sia essa produttiva o interpositiva nella circolazione di beni o di servizi, un profitto personale. B.C.C. S.r.l.
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Secondo Porter (1982) la performance di un’azienda è determinata essenzialmente dal settore a cui appartiene che ne condiziona la strategia; in altre parole l’imprenditore adotta una strategia che mira stabilire una posizione redditizia e sostenibile contro le 5 forze (i rettangoli gialli) che determinano la concorrenza nel mercato in cui opera. Con la dizione “ Mercato ” s’intende l’insieme di aziende che producono beni o servizi in concorrenza diretta fra di loro, che quindi sono percepiti dalla domanda come sostituti completi o parziali. Le 5 forze che determinano la concorrenza di un mercato sono: I Concorrenti ovvero le aziende che producono gli stessi beni o servizi (e che sono sottoposte alle stesse forze … per questo sono indicati nello stesso rettangolo rosso (il mercato) I Clienti che con la loro forza contrattuale possono influenzare in modo determinante il mercato per esempio la FIAT ha imposto il Just In Time (JIT) a tutti i suoi fornitori I Fornitori che con la loro forza contrattuale, le loro capacità tecniche possono influenzare in modo determinante il mercato per esempio la Microsoft condiziona in modo indiscutibile tutto ciò che viene realizzato per i PC Gli Entranti Potenziali sono aziende che potrebbero decidere di ampliare il loro mercato entrando nel nostro. Le barriere all’ingresso sono le difficoltà che tali Aziende si trovano a dover superare FIAT e VOLVO fanno motori diesel per impiego nautico, PSA (Peugeot, Citro ën) non lo fa, ma potrebbe … I Prodotti Succedanei sono beni o servizi diversi che soddisfano la stessa domanda i Fast Food (McDonald’s, Burghi) vendono prodotti succedanei alle pizzerie da asporto (Ciao, Pizza Hut) ed ai ristoranti cinesi take away Alle tradizionali 5 forze se ne devono aggiungere almeno altre 4: Il Mercato del Lavoro tutti noi sappiamo quanto siano pesanti i vincoli e le difficoltà imposte dalle norme vigenti e dalla carenza di manodopera Il Mercato del Denaro , la liquidità è un altro importante elemento di condizionamento dell’attività aziendale … un costo finanziario troppo elevato può impedire di realizzare quegli investimenti che, invece, sarebbe opportuno fare per cogliere delle importanti opportunità offerte dal mercato. Il Sistema Tributario ( tassa corrispettivo che si paga a fronte di un bene o servizio erogato da un ente pubblico; imposta obbligazione che nasce dalla legge e che non ha contropartita, tributo termine generico per tassa e imposta). Il canone RAI è una tassa sulla radio diffusione, il bollo di circolazione era una tassa di automobilistica ora è un’imposta sulla proprietà (si paga anche se la vettura non circola) Il Sistema Legislativo e Norme (ISO 9000, 14000, ecc.) … non servono esempi! B.C.C. S.r.l.
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Secondo il modello della Formula Imprenditoriale (Business Idea by Richard Normann 1977): La FI è un sistema, un aggregato di elementi che forma uno schema complesso. Anzi, è più accurato affermare che la FI esprime il PRINCIPIO UNIFICATORE di tale sistema la descrizione della FI implica la descrizione: della nicchia dominata dall’impresa, cioè il MERCATO dell’impresa dei prodotti/servizi che vengono forniti al mercato (OFFERTA) delle risorse e delle condizioni interne attraverso cui è acquisita la dominanza sul mercato la FI esprime le condizioni concrete esistenti nell’impresa; descrive il suo modo effettivo di operare. La FI non esiste sino a quando non è realizzata; un’idea su dove o come si possa guadagnare denaro che non è stata provata non è una FI, tutt’al più può forse essere un’intuizione di una FI la FI rappresenta la CONOSCENZA SUPERIORE che dovrebbe essere trasfusa/incorporata nella struttura organizzativa la FI è un prodotto storico che è difficile da imitare per la sua complessità, per questo il Mercato conquistato tende a rimanere invariato nel tempo. Per lo stesso motivo è difficile incorporare la FI nella struttura (è troppo complessa) COERENZA … è la caratteristica più importante di una FI. Deve essere: interna ad ogni singolo elemento (mercato, offerta, struttura) poiché non sono atomici fra i tre elementi se esiste garantisce il successo competitivo B.C.C. S.r.l.
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Valutazione delle minacce: B.C.C. S.r.l.
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La piramide di Anthony ( inglese : Anthony's pyramid , o, più raramente, Robert Anthony's pyramid ) è un sistema di classificazione per l'organizzazione delle industrie , un modello gerarchico di comportamento organizzativo che ha influenzato il pensiero manageriale [1] . Modello [ modifica ] Essa, come una comune " piramide sociale" del tipo delle caste indiane o del vassallaggio europeo, si articola su tre di livelli di decrescente importanza: al primo, e più alto, livello della piramide si trova il livello strategico , al secondo quello tattico e al terzo quello operativo . Il principale motivo di questa disposizione è, secondo R. Anthony, l'autore dell'omonima piramide , che i tre diversi livelli hanno obiettivi gestionali o operativi di diversa lunghezza temporale e quindi di diversa importanza nel destino della società della quale fanno parte. Difatti il livello strategico ha obiettivi a lungo termine, quello tattico a medio termine e quello operativo a breve termine. In parole povere il livello strategico si occupa di decidere gestionalmente le sorti dell'azienda, il livello tattico di organizzare le decisioni del livello sovrastante e di trasmetterle al livello operativo che progetta, crea e vende i prodotti e i servizi dell'azienda al grande pubblico. B.C.C. S.r.l.
Le parti componenti di un’organizzazione comprendono: il vertice strategico, il quale assicura che l’organizzazione assolva in modo efficace alla sua missione e che risponda ai bisogni di coloro che la controllano; il nucleo operativo, formato dai dipendenti che svolgono l’attività direttamente collegata alla produzione dei beni e dei servizi; la linea intermedia, vale a dire la gerarchia di manager che collega il vertice strategico al nucleo operativo; la tecnostruttura, che provvede a determinare interventi di standardizzazione; lo staff di supporto, che fornisce i servizi non direttamente collegati al flusso operativo Non esiste la struttura perfetta, ma quella che più si addice alla Azienda in quel determinato momento B.C.C. S.r.l.
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UNI 10771 del GIUGNO 2003 Consulenza di direzione Definizioni, classificazione, requisiti e offerta del servizio Stakeholder: in inglese, in origine, indicava la persona che teneva (holder) il palo (stake) nella costruzione di steccati... immagine idilliaca tipo casa nella fattoria: chiaramente chi regge il palo ha tutto l'interesse che chi lo colpisce lo faccia in modo da non fargli male alle mani... B.C.C. S.r.l.
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La ISO 9004:2009 fornisce alle organizzazioni una guida per aiutare a raggiungere il successo durevole attraverso l’approccio della gestione per la qualità: è applicabile a qualsiasi organizzazione, indipendentemente da dimensione, tipo ed attività fornisce una prospettiva di gestione per la qualità più ampia rispetto alla ISO 9001; si rivolge alle esigenze ed aspettative di tutte le pertinenti parti interessate fornisce una guida per il miglioramento sistematico e continuo delle prestazioni complessive dell'organizzazione. B.C.C. S.r.l.
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ISO 10014:2007 Linee guida per la realizzazione di benefici economici e finanziari Fornisce linee guida per ottenere benefici economici e finanziari dall’applicazione dei principi di gestione per la qualità della UNI EN ISO 9000. Essa è destinata all’alta direzione delle organizzazioni ed integra la UNI EN ISO 9004 per il miglioramento delle prestazioni. Fornisce esempi di benefici realizzabili e identifica metodi e strumenti di gestione disponibili per facilitarne il raggiungimento. La norma contiene linee guida e raccomandazioni e non è intesa per uso contrattuale, regolamentare o di certificazione. B.C.C. S.r.l.