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Chi
siamo
        Siamo una piccola società di consu-
        lenza che, per alcuni settori, opera
        con dei collaboratori esterni.
        Siamo    specializzati nella
                            e nell’
        e ci rivolgiamo principalmente alle
        imprese con un fatturato inferiore ai
        7- 8 milioni di €.
Come
operiamo Non vendiamo software perché sia-
         mo convinti che fare consulenza di
         direzione significhi lavorare       e
         soprattutto      l’Imprenditore e non
         vendergli dei programmi.

          Diamo molto importanza alla forma-
          zione dell’Imprenditore perché è il
          cuore e la mente dell’azienda.
Quando
entriamo in gioco
            La B.C.C. S.r.l. è un’organizza-
            zione a disposizione delle PMI
            per apportare una maggiore
            efficienza nei campi in cui
            l’Imprenditore desidera essere
            affiancato da un
Primo contatto

                Contratto di check-up

Le 5                             Realizzazione check-up


fasi   Se l’Imprenditore lo considera necessario
         Convenzione d’intervento e follow-up
                                 Realizzazione Intervento,
                                 sconto = costo del check-up
               Al termine dell’Intervento
                                 Controllo dell’Intervento
                                 e follow-up per 12 mesi
       Se l’Imprenditore lo considera necessario
         Convenzione d’estensione follow-up

                                follow-up per altri12 mesi

          Dopo 3 o 4 anni nuovo check-up
Cosa facciamo
GESTIONE E CONTROLLO                    GESTIONE CRISI AZIENDALE

   Analisi per indici e flussi          Elaborazione di piani di risanamento
   Schemi di controllo                  Attestazione di fattibilità del piano
   Cicli economici e finanziari         Liquidazioni volontarie anche con
                                          l’accordo dei creditori
   Analisi della redditività
                                         Concordati giudiziali e stragiudiziali
   Controllo dei costi                  Analisi dello stato di insolvenza
   Controllo e gestione delle scorte    Predisposizione di concordati
   Budgeting                             preventivi e accordi di ristrutturazione
   Tableaux de bord                      dei debiti
   Pianificazione finanziaria           Transazioni fiscali con percentuali di
                                          pagamento ridotte
                                         Assistenza nelle procedure aperte
                                          presso i tribunali di Milano, Bergamo e
                                          Lodi
Cosa facciamo
GESTIONE E CONTROLLO                 GESTIONE CRISI AZIENDALE

  Analisi per indici e flussi
STRATEGIA E MANAGEMENT                 Elaborazione di E MARKETING
                                     COMMERCIALE piani di risanamento
  Schemi di controllo                Attestazione di fattibilità del piano
  Cicli economici e finanziari
    Business Plan                     Liquidazioni volontarie anche con
                                          Politica dei prezzi
                                        l’accordo dei creditori
  Analisi della redditività
    Direzione per obiettivi             Politica di remunerazione dei
                                      Concordati giudiziali e stragiudiziali
  Controllodecisionali
    Sistemi dei costi                     venditori
                                      Analisi dello stato di insolvenza
  Controllodi delega delle scorte
    Sistemi e gestione                Predisposizione di concordati
                                          Animazione della forza vendita
  Budgeting delle funzioni e dei
    Definizione                        preventivi e accordi di ristrutturazione
                                          Pubblicità, incentivi, e promozioni
  Tableaux de bord
    compiti                            dei debiti
                                          Statistiche commerciali
  Pianificazione finanziaria
    Organigrammi funzionali           Transazioni dei risultati
                                          Controllo fiscali con percentuali di
  Flussi informativi                  pagamento ridotte
                                          Analisi dei margini
  Gestione delle risorse umane       Assistenza nelle procedure aperte
                                          Posizionamento dei prodotti
                                        presso i tribunali di Milano, Bergamo e
  Scelta della Formula
                                        Lodi
    Imprenditoriale
Cosa facciamo
GESTIONE E CONTROLLO                  GESTIONE CRISI AZIENDALE

  Analisi per indici e flussi
STRATEGIA E MANAGEMENT                  Elaborazione di E MARKETING
                                      COMMERCIALE piani di risanamento
  Schemi di controllo                  Attestazione di fattibilità del piano
  Cicli economici e finanziari
CONSULENZA FISCALE
    Business Plan                       Liquidazioni volontarie
                                      PRODUZIONE prezzi anche con
                                            Politica dei
                                          l’accordo dei creditori
  Analisi della redditività
    Direzione per obiettivi               Politica di remunerazione dei
                                        Concordati giudiziali e stragiudiziali
 Controllodecisionali e bilanci
    Dichiarazioni fiscali
    Sistemi dei costi                     venditori
                                            Pianificazione della produzione
                                        Analisi dello stato di insolvenza
 Controllodi delega contabili
    Elaborazione dati
    Sistemi e gestione delle scorte     Predisposizione di concordati delle
                                            Programmazione e lancio
                                            Animazione della forza vendita
 Budgeting delle funzioni e dei
    Contenzioso
    Definizione tributario               preventivi e accordi di ristrutturazione
                                            commesse
                                            Pubblicità, incentivi, e promozioni
 Tableaux de bord
    Modifiche
    compiti della natura giuridica       dei debiti dell’efficienza
                                            Controllo
                                            Statistiche commerciali
  Pianificazione finanziaria
    Organigrammi funzionali             Transazioni dei risultati
                                            produttivafiscali con percentuali di
                                            Controllo
  Flussi informativi                    pagamentooperativo
                                            Margine ridotte
                                            Analisi dei margini
  Gestione delle risorse umane         Assistenza nelle procedure aperte
                                            Stato avanzamento prodotti
                                            Posizionamento dei lavori
  Scelta della Formula                  presso i tribunaliapprovvigionamenti
                                            Politica degli di Milano, Bergamo e
                                          Lodi
    Imprenditoriale
Cosa facciamo
GESTIONE E CONTROLLO                  GESTIONE CRISI AZIENDALE

  Analisi per indici e flussi
STRATEGIA E MANAGEMENT                  Elaborazione di E MARKETING
                                      COMMERCIALE piani di risanamento
  Schemi di controllo                  Attestazione di fattibilità del piano
  Cicli economici e finanziari
CONSULENZA FISCALE
    Business Plan                       Liquidazioni volontarie
                                      PRODUZIONE prezzi anche con
                                            Politica dei
                                          l’accordo dei creditori
  Analisi della redditività
    Direzione per obiettivi               Politica di remunerazione dei
                                        Concordati giudiziali9001
                                      CONSULENZA ISO e stragiudiziali
 Controllodecisionali e bilanci
CONSULENZA costi LAVORO
    Sistemi dei DEL
    Dichiarazioni fiscali                 venditori
                                            Pianificazione della produzione
                                        Analisi dello stato di insolvenza
 Controllodi delega contabili
    Elaborazione dati
    Sistemi e gestione delle scorte     Predisposizione di concordati delle
                                            Programmazione e lancio
                                            Animazione della forza vendita
 Budgeting delle funzioni e dei
    Elaborazionetributario
    Definizione paghe
    Contenzioso                          preventivi e accordi di ristrutturazione
                                            Stesura documentazione
                                            commesse
                                            Pubblicità, incentivi, e promozioni
 Tableaux de bord
    Pratiche INPS, INAIL, ecc.
    Modifiche
    compiti della natura giuridica       dei debiti dell’efficienza
                                            Controllo commerciali
                                            (Manuale,
                                            Statistiche procedure, ev.
 Pianificazione finanziaria
    Pratiche CIGS,funzionali
    Organigrammi CIG, mobilità          Transazioni operative)percentuali di
                                            istruzioni fiscali con
                                            produttivadei risultati
                                            Controllo
  Flussi informativi                    pagamentooperativo
                                            Margine ridotte modulistica
                                            Predisposizione
                                            Analisi dei margini
  Gestione delle risorse umane         Assistenza nelle procedure aperte
                                            Formazione del dei prodotti
                                            Posizionamento personale
                                            Stato avanzamento lavori
  Scelta della Formula                  presso i tribunaliapprovvigionamenti
                                            Miglioramentodi Milano, Bergamo e
                                            Politica degli continuo
                                          Lodi
    Imprenditoriale
PARTNER AZIENDALE ?
Essere dei Partner dell‟Imprenditore non vuol dire essere
“tuttologi”, ma avere una buona visione d‟insieme, conoscere i
meccanismi aziendali ed avere grande esperienza nella
conduzione delle imprese.
Non è necessario essere programmatori per poter
consigliare un Imprenditore su cosa deve fare un
determinato programma (per esempio una procedura per
l‟emissione degli ordini) …




La B.C.C. collabora da tempo con consulenti “specialisti” in
Finanza Aziendale, Comunicazione e Marketing, concordati e
fallimenti …
PARTNER AZIENDALE ?
Gestire un‟azienda vuol dire prendere decisioni, compiere
delle scelte.
Se le decisioni e le scelte non sono basate su numeri
concreti, ma solo su impressioni ed i “mi sembra”, o peggio
ancora i “si è sempre fatto così”, le probabilità di sbagliare
sono ormai elevatissime.
La diffusione dei personal computer e di internet ha reso
disponibile una quantità enorme di dati e di informazioni,
oggi si ha spesso il problema di “filtrare” tali informazioni e
di riorganizzarle secondo le proprie esigenze.
Cosa
              Che cos’è il Controllo di Gestione?

faremo oggi
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
•   L’Azienda come Sistema
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   La struttura organizzativa
•   A cosa serve il bilancio di esercizio?
•   Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
•   Contabilità Generale e Contabilità Analitica
•   Schemi di integrazione CoGe CoAn
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
•   Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
UNI EN ISO 9000:2005
                                2000
Per guidare e far funzionare con successo una
organizzazione è necessario dirigerla e tenerla sotto
controllo in maniera sistematica e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un sistema di gestione progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La gestione di un‟organizzazione comprende, tra le
altre discipline di gestione, la gestione per la qualità.
UNI EN ISO 9000:2005
                                2000
Per guidare e far funzionare con successo una
organizzazione è necessario dirigerla e tenerla sotto
controllo in maniera sistematica e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un sistema di                 progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La             di un‟organizzazione comprende, tra le
altre discipline di        , la       per la qualità.
UNI EN ISO 9000:2005
                                 2000
Per guidare e far funzionare con successo una
                 è necessario dirigerla e tenerla sotto
controllo in maniera sistematica e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un sistema di                 progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La             di un‟              comprende, tra le
altre discipline di       , la       per la qualità.
UNI EN ISO 9000:2005
                                 2000
Per guidare e far funzionare con successo una
                 è necessario dirigerla e tenerla sotto
controllo in maniera             e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un               di           progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La             di un‟              comprende, tra le
altre discipline di       , la       per la qualità.
UNI EN ISO 9000:2005
                                 2000
Per guidare e far funzionare con successo una
               è necessario dirigerla e tenerla sotto
        in maniera             e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un               di           progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La             di un‟              comprende, tra le
altre discipline di       , la       per la qualità.
LE PAROLE CHIAVE
Vi sono parole che apparentemente sono semplici e
chiare, ma giunti al dunque si trasformano in con-
cetti astrusi ed incomprensibili (     ,         ,
              ,       ,          ,       ).
Se, poi, si “mettono insieme” diventa tutto ancora
più di difficile: (         di       ,          di
        ,           di         ,       di
basato sui          , ecc…)
Non è facile definire certe parole, anche organi
quali UNI, CEN ed ISO faticano a “quadrare il
cerchio” … vediamo alcuni esempi:
MODELLO DI SGQ BASATO SUI
(ISO 9000:2000 e 9000:2005, ISO 9001:2000 e 9001:2008, ISO 9004:2000)




                           1

                                      4
                   2


                                 3
MODELLO DI SGQ BASATO SUI
(UNI EN ISO 9004:      Gestire un’organizzazione per il successo durevole:
               L’approccio della gestione per la qualità)



                                   1
                      2                       6


                 3
                                                  5

                               4
UNI EN ISO 9000:2005
                                       2000
Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità
che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare
l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni.
5.1 Orientamento al cliente             5.2 Leadership

Le organizzazioni dipendono dai         I leader stabiliscono unità di intenti e
propri clienti e dovrebbero pertanto    di indirizzo dell'organizzazione. Essi
capire le loro esigenze presenti e      dovrebbero creare e mantenere un
future, soddisfare i loro requisiti e   ambiente interno che coinvolga
mirare a superare le loro stesse        pienamente le persone nel
aspettative.                            conseguimento degli obiettivi
                                        dell'organizzazione
UNI EN ISO 9000:2005
                                      2000
Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità
che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare
l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni.
5.1 Orientamento al cliente            5.2 Leadership

5.3organizzazioni dipendono dai
Le Coinvolgimento delle persone        5.4 Approccio per processiintenti e
                                       I leader stabiliscono unità di
propri clienti e dovrebbero pertanto   di indirizzo dell'organizzazione. Essi
Le persone, aesigenze presenti e
capire le loro tutti i livelli,        Un risultato creare e mantenere un
                                       dovrebbero desiderato si ottiene con
costituiscono l'essenza requisiti e
future, soddisfare i loro              maggiore interno che coinvolga
                                       ambiente efficienza quando le attività
dell'organizzazione ed il loro pieno
mirare a superare le loro stesse       e le relative risorse sono gestite
                                       pienamente le persone nel
coinvolgimento permette di porre le
aspettative.                           come un processo. obiettivi
                                       conseguimento degli
loro capacità al servizio              dell'organizzazione
dell'organizzazione.
UNI EN ISO 9000:2005
                                      2000
Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità
che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare
l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni.
5.1 Orientamento al cliente            5.2 Leadership

5.3organizzazioni dipendono dai
Le Coinvolgimento delle persone        5.4 Approccio per processiintenti e
                                       I leader stabiliscono unità di
propri clienti e dovrebbero pertanto   di indirizzo dell'organizzazione. Essi
Le persone, aesigenze presenti e
capire le loro tutti i livelli, alla
5.5 Approccio sistemico                Un risultato creare e mantenere un
                                       dovrebbero desiderato si ottiene con
                                       5.6 Miglioramento continuo
costituiscono l'essenza requisiti e
gestione
future, soddisfare i loro              maggiore interno che coinvolga
                                       ambiente efficienza quando le attività
dell'organizzazione ed il loro pieno
mirare a superare le loro stesse       e miglioramento continuogestite
                                       pienamente risorse sono delle
                                       Il le relative le persone nel
coinvolgimento permette di porre le
Identificare,
aspettative. comprendere e gestire,    come un processo. complessive
                                       conseguimento degli obiettivi
                                       proprie prestazioni
loro capacità al servizio processi
come fossero un sistema,               dell'organizzazione obiettivo
                                       dovrebbe essere un
dell'organizzazione.
tra loro correlati contribuisce        permanente dell'organizzazione
all'efficacia e all'efficienza
dell'organizzazione nel conseguire i
propri obiettivi.
UNI EN ISO 9000:2005
                                       2000
Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità
che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare
l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni.
5.1 Orientamento al cliente               5.2 Leadership

5.3organizzazioni dipendono dai
Le Coinvolgimento delle persone           5.4 Approccio per processiintenti e
                                          I leader stabiliscono unità di
propri clienti e dovrebbero pertanto      di indirizzo dell'organizzazione. Essi
Le persone, aesigenze presenti e
capire le loro tutti i livelli, alla
5.5 Approccio sistemico                   Un risultato creare e mantenere un
                                          dovrebbero desiderato si ottiene con
                                          5.6 Miglioramento continuo
costituiscono l'essenza requisiti e
gestione
future, soddisfare i loro                 maggiore interno che coinvolga
                                          ambiente efficienza quando le attività
dell'organizzazione ed il loro pieno
mirare a superare le loro stesse          e miglioramento continuogestite
                                          pienamente risorse sono delle
                                          Il le Rapporti di reciproco beneficio
                                                relative le persone nel
5.7 Decisioni basate su di porre le
coinvolgimento permette dati di           5.8 un processo.
                                          come prestazioni complessive
Identificare,
aspettative. comprendere e gestire,       conseguimento degli obiettivi
                                          proprie
fatto
loro capacità al servizio processi        con i fornitori
come fossero un sistema,                  dell'organizzazione obiettivo
                                          dovrebbe essere un
dell'organizzazione.
tra loro correlati contribuisce           permanente dell'organizzazione
Le decisioni efficaci si basano           Un'organizzazione ed i suoi fornitori
all'efficacia e all'efficienza
sull'analisi di dati e di informazioni.   sono interdipendenti ed un rapporto
dell'organizzazione nel conseguire i
                                          di reciproco beneficio migliora, per
propri obiettivi.
                                          entrambi, la capacità di creare
                                          valore.
AUTOVALUTAZIONE DELLA MATURITÀ SUI
           DELL’
             (UNI EN ISO 9004:   )
  Maggior
 numero di
 domande
UNI ISO 10014:2007
              (SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE)
La presente norma internazionale fornisce linee guida per
ottenere benefici economici e finanziari dall‟applicazione dei
                                   della ISO 9001.
Tali principi sono di seguito denominati                    .
• È destinata                       di un‟organizzazione ed
  integra la ISO 9004 per il miglioramento delle prestazioni
• Fornisce esempi di benefici realizzabili e identifica metodi
  e strumenti di gestione disponibili per facilitarne
  l‟ottenimento.
• Contiene linee guida e raccomandazioni e non è destinata
  ad uso contrattuale, regolamentare o di certificazione.
• Sostituisce la UNI 10907:2001
PRINCIPI DI GESTIONE E
            TEST DI AUTOVALUTAZIONE
(UNI ISO 10014:2007 Linee guida per la realizzazione di benefici eco-fin)

                           1
8                                                         2


                                                              3
    7


                                                      4
  6
                      5
QUINDI:
Riepilogando i processi sono 4, anzi 6, tanto è vero che
l‟autovalutazione della maturità è su 6 indici
… ma allora perché per ottenere benefici economici-
finanziari devo misurare 8 principi?


E se provassimo un approccio diverso?
Magari come cantavano gli Eagles (1972):
         Take it easy,
         don't let the sound of your own wheels
         drive you crazy …
GESTIRE UN’AZIENDA VUOL DIRE
     PORSI TRE DOMANDE

                 Dove
                siamo ?



Cosa dobbiamo
                           Dove
   fare per
                          vogliamo
  arrivarci ?
                          andare ?
CHE EQUIVALGONO A:


         Misura
         effetto




Azione
                   Decisione
DAL 2000 NELLE ISO 9000   (Ciclo PDCA,Edward Deming 1950)




            ACT                   PLAN




        CHECK
                            DO

   a
NELLE EYESORE 9000
    (Ciclo PDCA, Oxebridge Quality Resources International LLC):




                  ASS-                           PRO-
                 COVER                          CASTI-
                                                 NATE




            CRAP
                                         DOH!

a
NELLE ISO 9000        (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B
                       e UNI ISO 10014:2007 ):




 Il miglioramento continuo delle proprie presta-
 zioni complessive dovrebbe essere un obiettivo
 permanente dell‟organizzazione.



 Le decisioni efficaci si basano sull‟analisi di dati
 e di informazioni.
IL CONTROLLO DI GESTIONE E’ …


UN          DI STRUMENTI E PROCEDURE
 CHE CONSENTE DI STABILIRE IL
        E DARE UTILI INDICAZIONI SUL
        DOBBIAMO       PER ARRIVARCI
UNA VOLTA CHE SIA STATO STABILITO IL
             VOGLIAMO ANDARE.
IN WIKIPEDIA:
In un'azienda il controllo di
gestione è il
volto a                    verso il
conseguimento degli
                              ope-
rativa, rilevando, attraverso la
misurazione di appositi indicatori,

                                 e
informando di tali scostamenti gli
organi responsabili, affinché pos-
sano decidere e attuare le op-
portune azioni correttive.
IL CONTROLLO DI GESTIONE



    oppure

    o ancora




     Sono frasi che evidenziano un deficit nel
        controllo della gestione aziendale.
a
IL CONTROLLO DI GESTIONE
E‟ il momento di dotarsi di strumenti ad hoc, quali:
 • situazioni economiche e di tesoreria mensili
 • analisi degli indici;
 • contabilità industriale, controllo dei costi di
   produzione e dell‟efficienza produttiva;
 • budget e business plan.
A volte i dati da elaborare sono tanti e tali da
richiedere interventi sul sistema informati aziendale,
ciò richiede competenze che vanno ben oltre alle
semplici conoscenze informatiche.
Inoltre non è sufficiente introdurre i nuovi strumenti,
è necessario imparare ad usarli …
• Definizione di Controllo di Gestione

•   Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
•   L’Azienda come Sistema
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   La struttura organizzativa
•   A cosa serve il bilancio di esercizio?
•   Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
•   Contabilità Generale e Contabilità Analitica
•   Schemi di integrazione CoGe CoAn
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
•   Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
UNA PRIMA PUNTUALIZZAZIONE

È la Proprietà, gli Azionisti, e nessun altro che
decide il dove vogliamo andare.
Chi gestisce l‟Azienda deve solo perseguire gli
obiettivi e la strategia stabilita.
Se, casualmente, l‟Azienda è gestita da una
parte della Proprietà, questa deve operare un
cambio di mentalità.
C’E’ GESTIONE E GESTIONE
Gestione Strategica                    Gestione Operativa
Tutte le attività direzionali          Tutte le attività direzionali volte
volte a modificare il contesto         a perseguire le finalità aziendali
strategico organizzativo di            in un contesto predefinito.
un‟impresa nel suo complesso.          Comprende le attività di:
Comprende le attività di:                • programmazione
  • pianificazione strategica            • guida del personale
  • organizzazione                         impegnate in azienda
  • guida del personale                  • gestione operativa
    impegnate nel cambiamento
  • controllo strategico

                           E’ strategica se
      • Il problema mette a discussione gli obiettivi
      • I cambiamenti ambientali e congiunturali sono rilevanti
      • Sono previsti dei cambiamenti interni
NELLE UNI       (UNI 10771:2003 punti 5.1 e 5.6):



Consiste nella comprensione della natura del “business"
di un'organizzazione, della tipologia dei clienti, reali e
potenziali, delle coerenze e dell‟adeguatezza del suo
sistema organizzativo, anche in correlazione con il suo
ambiente/mercato di riferimento e con la capacità di
governarla e di guidarla con successo.


Area che presiede alla pianificazione e al controllo del
funzionamento aziendale, nell‟ottica di ottimizzare
l‟impiego di tutte le sue risorse, in particolare quella
finanziaria.
• Definizione di Controllo di Gestione

•   Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto     G   S
                                                  E   T
•   L’Azienda come Sistema                        S
                                                  T
                                                      R
                                                      A
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende        I
                                                  O
                                                      T
                                                      E
•   La Formula Imprenditoriale                    N
                                                  E
                                                      G
                                                      I
•   La struttura organizzativa                        C
                                                      A
•   A cosa serve il bilancio di esercizio?        G   O
•   Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale E   P
                                                  S   E
•   Contabilità Generale e Contabilità Analitica  T   R
•   Schemi di integrazione CoGe CoAn              I   A
                                                      T
•   L’analisi economica                           O
                                                  N   I
•   L’analisi patrimoniale                        E   V
•   L’analisi finanziaria                             A

•   Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
LA SICUREZZA DEI DATI
Il Controllo di Gestione è, quindi,                  dalla
           : serve a conoscere in che situazione si trova
l‟azienda, ad individuarne i punti di debolezza, a
indicare cosa fare e, verificare se quanto fatto ha
sortito l‟effetto desiderato.
Le informazioni fornite dal Controllo di Gestione sono
estremamente delicate, la riservatezza è d‟obbligo.
La                      può (deve) essere delegato a
persone qualificate e di fiducia.
• Definizione di Controllo di Gestione
• Gestione Strategica e Gestione Operativa

•   L’Azienda come Sistema
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   La struttura organizzativa
•   A cosa serve il bilancio di esercizio?
•   Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
•   Contabilità Generale e Contabilità Analitica
•   Schemi di integrazione CoGe CoAn
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
•   Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
III LEGGE DI H. H. GOSSEN
La scarsità è il problema fondamentale dell‟economia:



Il problema della scarsità impone che vengano effettuate
delle scelte ovvero individuati i bisogni da soddisfare.
La                    studia come i singoli agenti economici
(individui, imprese, famiglie, anche intere nazioni) operano
tali scelte e come interagiscono fra di loro (il funzionamento
dei singoli mercati).
La                  studia l‟economia da un punto di vista
complessivo, cioè come un sistema (p.e. si occupa della
ricchezza nazionale, della crescita, dell‟inflazione, della
disoccupazione).
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE
                          IMPRESA: organizzazione
                          che produce beni o servizi
CONSUMI: le imprese       per la vendita al pubblico.
vendono alle famiglie i
beni e servizi che
producono nei mercati         C
dei beni e servizi.
                                                           Y

                                                        REDDITO: le imprese
                                                        comprano gli input per
                                                        produrre i fattori della
                                                        produzione nei mercati dei
                                                        fattori.
         FAMIGLIE
                            FAMIGLIA : persona o
                            gruppo di persone che
                            condividono il proprio
                            reddito.
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE

                                       I

                             INVESTIMENTI: spese
                                C
                             delle imprese per i beni
                             capitali e le scorte.
                                                           Y
                               BANCHE: raccolgono i
RISPARMI:S   sono una
                               risparmi delle famiglie e
frazione s (propensione al
                               li prestano alle imprese
risparmio) del reddito Y.
                               per i loro investimenti.


       FAMIGLIE
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE

                          I


                 C
                         SPESA PUBBLICA per beni
                                                Y
                       G e servizi: incide sul PIL.
   S
            TRASFERIMENTI: hanno lo
            scopo di ridistribuire il Y, non
            hanno incidenza del PIL.
                                         B
 FAMIGLIE                                      STATO
              STATO: insieme delle
              entrate e delle uscite della
              Pubblica Amministrazione.
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE

                            I


                   C

                        G                   Y
    S




                                      B
 FAMIGLIE                                         STATO
                  Yd
                            Td IMPOSTE DIRETTE:
 REDDITO DISPONIBILE:
    Yd = Y – Td + TR                Td = t Y.
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE

                           I
                                        Y
                 C

                       G                          Y
   S        IMPOSTE INDIRETTE:
            calcolate sul totale dei beni.   Ti



                                        B
 FAMIGLIE                                             STATO
               Yd
                           Td
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE
                                           Z           X
LE IMPORTAZIONI: dipendono da
Y e dal tasso di cambio e = €/$       I
          Z= Z0+ zy Y + ze e                          E
                                                LE ESPORTAZIONI: dipendono
                          C                     solo dal tasso di cambio e
                                                           X= X0- xe e

                                  G                           Y
        S                                      SPESA AGGREGATA:
                                                E = C + G + I + Z – X - Ti = Y
                                                           T i




                                                      B
     FAMIGLIE                                                      STATO
                        Yd
                                      Td
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE

                    I


            C

                G           Y
   S




 FAMIGLIE                       STATO
                        B
GLI “ATTORI” NELLA MACROECONOMIA




 FAMIGLIE                 STATO
L’ECONOMIA CLASSICA
Nel 1776 il filosofo Adam Smith (1723-1790)
pubblica il testo fondamentale dell‟economica
classica “Indagine sulla natura e le cause della
ricchezza delle nazioni” in cui elaborò:
• la prima                   1 nelle società moderne
     la produzione industriale è sempre più importante e non è più possibile
     esprimere il Prodotto Netto in termini di beni necessari al sosten-
     tamento (prodotti della natura). L‟equilibrio economico non può più
     essere espresso in quantità, è necessario esprimerlo in valore.
• la
• la                                ovvero come la società (o la nazione, ma
     non più lo Stato o il sovrano) possa progredire quando il singolo
     individuo, sia pure appartenente ad una classe sociale, è libero di agire in
     base al proprio interesse individuale (self-interest).
1)   Teoria del valore-lavoro secondo cui l’unica fonte del valore di un bene è il lavoro
LA TEORIA DEL VALORE-LAVORO
Smith contesta la tesi fisiocratica del valore soggettivo
delle merci (perché legato alla soddisfazione che ciascuno ne
trae da esse), e cita l‟esempio dell‟acqua e del diamante:
Se il valore delle merci è legato alla soddisfazione che se ne
può trarre,
                                          ?
Smith sostiene che il valore di una merce debba essere
calcolato in modo diverso a seconda che ci si trovi in una
economia primitiva (teoria                           o più
semplicemente teoria del valore-lavoro) o in un‟economia
industrializzata (teoria                         o teoria
classica del valore).
LA TEORIA DEL VALORE-LAVORO
In un‟economia primitiva la produzione avviene prevalente-
mente mediante l‟impiego di lavoro.
                                             e può esse-
re  attraverso la divisione del lavoro o  il numero di
lavoratori.
Il                è una caratteristica intrinseca ed oggettiva
del bene e dipende dalla quantità, in termini di ore, e dalla
qualità del                  . Per qualità del lavoro s‟intende
sia la durezza (in termini di fatica) che l‟abilità e l‟ingegno
necessari a svolgerlo.
Ancora oggi si definisce                il prezzo espresso in
lavoro e                   il prezzo espresso in moneta.
IL PREZZO NATURALE
  In una società industrializzata i fattori produttivi sono tre
  (la terra che è stata privatizzata, i capitali ed il lavoro) ed è
  necessario che tutti e tre siano remunerati.
  Il                       di una merce è pari a «ciò che è
  sufficiente a pagare la rendita della terra RN, i salari del
  lavoro WN e i profitti PN dei fondi impiegati nel coltivare,
  preparare e portare al mercato la merce stesse» 1)
                               pN = RN + WN + PN
  In una società moderna tutte le materie prime sono prodot-
  te da altri e si possono esprimere in termini di W, P ed R
  dei fornitori. Il prezzo reale di W, P ed R è la quantità di
  lavoro che contengono.
1) La   Ricchezza delle Nazioni - Grandi Tascabili Economici Newton, Roma, 1995
IL PREZZO DI MERCATO
  Il                                      è il costo a cui un
  bene è comunemente venduto sul mercato ed è pari al lavoro
  comandato (che si può avere in cambio).
  Esso misura la capacità del bene di essere scambiato sul
  mercato con gli altri beni (compreso il denaro) ed oscilla
  attorno al prezzo di naturale in base alla quantità di bene
  disponibile sul mercato e alla domanda di coloro che sono
  disposti ad acquistarla.


  «

                                     .»   1)


1) La   Ricchezza delle Nazioni - Grandi Tascabili Economici Newton, Roma, 1995
MARGINALISTI VS CLASSICI
William S. Jevons (1835-1882) era contrario alla
confusione fra economia e quello politica e diede
all‟economia una veste matematica introducendo
il concetto di                 (era un booleano,
e costruì un computer meccanico).
M. E. Léon Walras (1834-1910) evidenzia la
dicotomia fra l‟economia/scienza (che espone e
spiega) e l‟economia/arte (economia sociale che
consiglia e prescrive). Formulò la prima teoria di
                               , l‟unico contributo
di un economista che regge il confronto con la
fisica di Newton : un sistema di 2 (m+n+s)-1
equazioni ed altrettante incognite (quantità e
prezzi di m servizi, n merci, s capitali).
LA TEORIA DEL VALORE-UTILITÀ
I marginalisti abbandonano la teoria del valore-lavoro conte-
nuto a favore della                              è fondata su
fattori esclusivamente soggettivi, basati sulla convenienza
dei singoli: il valore di un prodotto è definito sulla base
"dell'importanza che il consumatore attribuisce al prodotto
stesso" e cioè, più il prodotto è desiderato e più vale.
Il consumatore soddisfa i suoi bisogni in modo decrescente:
per un assetato, il primo bicchiere d'acqua è molto deside-
rabile e quindi reca un beneficio elevato. Anche il secondo
bicchiere recherà soddisfazione. Dal terzo bicchiere in poi,
ogni dose successiva recherà sempre minor soddisfazione
fino ad arrivare al punto di creare fastidio. Quindi le dosi
(quantità) di un determinato bene, soddisfano in modo
decrescente il consumatore.
I LEGGE DI H. H. GOSSEN                                                         (1854)

                                             25
           x       MU (Utilità      U
       (N bicch)   Marginale)    (Utilità)   20
           0            0           0
           1            6           6        15

           2            5           11
                                             10
           3            4           15
           4            3           18        5
           5            2           20
           6            1           21        0
           7            0           21            0    1   2   3   4   5       6   7   8   9    10   11
           8            0           21
                                                                           Q
           9            0           21
          10            0           21                 MU (Utilità Marginale)          U (Utilità)
          11            0           21



Quanto più cresce la disponibilità di un bene, tanto più il suo
valore diminuisce e il prezzo che si è disposti a pagare
diminuisce. Il Valore di un bene è pari alla sua utilità
marginale, ovvero:
               P = MU = DU / Dx                       o meglio
IL VALORE AGGIUNTO
                         o             , è la misura
                             che si verifica nell'ambito
della produzione e distribuzione di beni e servizi grazie
all'intervento dei fattori produttivi:        (di rischio
e di terzi) e       .

L„impresa acquista beni e servizi necessari a produrre
altri beni e servizi. La differenza tra il valore dei beni
e servizi prodotti e il valore dei beni e servizi
acquistati per essere impiegati nel processo produttivo
è il valore aggiunto.
IL VALORE AGGIUNTO
                      può essere calcolato secondo due
diversi punti di vista:
                  : sottraendo dal valore dei beni e
      servizi prodotti il valore dei beni e servizi
      necessari per produrli
                (VA = Ricavi – Costi MP – Costi Servizi)
                       sommando i redditi che vengono
        distribuiti ai fattori della produzione.
                           (VA = MdO + OF + Tax + Utili)
Infatti:
Ricavi –Costi MP – Costi Servizi – MdO – OF – Tax = Utili
Gli Utili sono comprensivi degli ammortamenti
• Definizione di Controllo di Gestione
• Gestione Strategica e Gestione Operativa
• Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto

•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   La struttura organizzativa
•   A cosa serve il bilancio di esercizio?
•   Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
•   Contabilità Generale e Contabilità Analitica
•   Schemi di integrazione CoGe CoAn
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
•   Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
DAL CODICE CIVILE

                  Art. 2555.
                           .
 L'azienda è il complesso dei beni organizzati
dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa.

                  Art. 2082.
                              .
È imprenditore chi esercita professionalmente
una attività economica organizzata al fine della
produzione o dello scambio di beni o di servizi.
UNA VISIONE PIU’ “SISTEMICA”

              CAPITALE
             DI RISCHIO




                            PRODOTTO
MATERIE                     FINITO O
             AZIENDA
 PRIME                      SERVIZIO




   SERVIZI     MANO       CAPITALE
   ESTERNI    D’OPERA     DI TERZI
NELLE ISO 9000       (ISO 9000:2005 e ISO 10014:2007):



 Nella UNI EN ISO 9000:2005 il termine
           (3.4.2) è definito come il "risultato di
 un processo", dove             (3.4.1) è definito
 come "insieme di attività correlate o
 interagenti che trasformano elementi in
 ingresso in elementi in uscita". Il termine
 prodotto comprende quattro categorie generali
 di prodotto: servizi, software, hardware e
 materiali da processo continuo.
NELLE ISO 9000        (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B
                       e UNI ISO 10014:2007 ):




 Un risultato desiderato si ottiene con maggiore
 efficienza quando le attività e le relative risor-
 se sono gestite come un processo.



 Identificare, comprendere e gestire, come
 fossero un sistema, processi tra loro correlati
 contribuisce all‟efficacia e all‟efficienza dell‟or-
 ganizzazione nel conseguire i propri obiettivi.
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
•   L’Azienda come Sistema

•   La Formula Imprenditoriale
•   La struttura organizzativa
•   A cosa serve il bilancio di esercizio?
•   Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
•   Contabilità Generale e Contabilità Analitica
•   Schemi di integrazione CoGe CoAn
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
•   Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
LE 5 FORZE CHE CONDIZIONANO LE AZIENDE
    IL MODELLO DI MICHAEL PORTER (1982)
                            ENTRANTI
                           POTENZIALI                            Il sistema
 Il mercato                                                      normativo
 del lavoro                                                 (leggi sull‟ambiente, sulla
                            Minaccia    di ingresso                   privacy,
                                                                  sulla sicurezza,
                                                             gli standard qualitativi)
                             L’IMPRESA
                Potere
               contrat-                                Potere
    I                     I CONCORRENTI               contrat-
                 tuale
                                                        tuale    I CLIENTI
FORNITORI


                           Prodotti
                           o servizi                      Imposte e
  Il mercato              alternativi
                                                            tasse
  del denaro                I PRODOTTI
                            SUCCEDANEI
NELLE ISO 9000       (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B
                      e UNI ISO 10014:2007 ):



 Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e
 dovrebbero pertanto capire le loro esigenze
 presenti e future, soddisfare i loro requisiti e
 mirare a superare le loro stesse aspettative.




 Un‟organizzazione ed i suoi fornitori sono inter-
 dipendenti ed un rapporto di reciproco benefi-
 cio migliora, per entrambi, la capacità di creare
 valore.
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
•   L’Azienda come Sistema
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende

•   La struttura organizzativa
•   A cosa serve il bilancio di esercizio?
•   Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
•   Contabilità Generale e Contabilità Analitica
•   Schemi di integrazione CoGe CoAn
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
•   Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
LA FORMULA IMPRENDITORIALE                              (Richard Normann 1977)

   è la risultante delle scelte di fondo operate su 3 elementi:
      Client system (il mercato): il rapporto fra l‟impresa e l‟ambiente.
      Comprende le caratteristiche della clientela, le aree geografiche e
      il sistema competitivo




Product system (l‟offerta):                        Company organization system
cosa proponiamo al mercato.                        (l‟organizzazione): Comprende
Comprende aspetti intrinse-                        capitale umano, know-how e
ci, accessori, psicologici e                       patrimonio intangibile, cespi-
distributivi.                                      ti, capitale finanziario
LA FORMULA IMPRENDITORIALE                            (Richard Normann 1977)

  è la risultante delle scelte di fondo operate su 3 elementi:
    Client system (il mercato): il rapporto fra l‟impresa e l‟ambiente.
    Comprende le caratteristiche della clientela, le aree geografiche e
    il sistema competitivo
   è la caratteristica più importante di una FI.
   Deve essere:
              ad ogni singolo elemento (mercato,
      offerta, struttura) poiché non sono atomici

    Se esiste garantisce
Product system (l‟offerta):       il successo competitivo. system
                                            Company organization
cosa proponiamo al mercato.                      (l‟organizzazione): Comprende
Comprende aspetti intrinse-                      capitale umano, know-how e
ci, accessori, psicologici e                     patrimonio intangibile, cespi-
distributivi.                                    ti, capitale finanziario
LA VALUTAZIONE DELLA F.I.
L’impresa ha successo sia sul piano concorrenziale che sul piano reddituale?
   SI --> il successo è consolidato?
             SI --> il successo è minacciato da mutamenti in atto o prevedibili a breve?
                       SI --> si può far fronte alle minacce senza stravolgere la FI?
                               SI --> la FI è tuttora valida
                               NO --> la FI non è più valida
                       NO --> la FI è tuttora valida
             NO --> si può consolidare?
                       SI --> la FI è valida, ma deve essere consolidata
                       NO --> la FI non è più valida
   NO --> Ha successo solo sul piano reddituale?
             SI --> il successo reddituale è dovuto a condizioni esterne particolarmente
                    favorevoli?
                       SI --> la FI è valida solo nel breve periodo
                       NO --> la FI potrebbe essere valida, ma non è ancora realizzata
                               completamente
             NO --> ha successo sul piano concorrenziale?
                       SI --> vi sono gravi incongruenze nella FI?
                               SI --> la FI è forse valida, ma deve essere perfezionata
                               NO --> la FI non è valida
                       NO --> la FI non è valida
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
•   L’Azienda come Sistema
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale

•   A cosa serve il bilancio di esercizio?
•   Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
•   Contabilità Generale e Contabilità Analitica
•   Schemi di integrazione CoGe CoAn
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
•   Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Gli elementi fondamentali su cui opera un'organizza-
zione sono                 ; spesso equivoche, incerte
ed ambigue. Tanto più un'organizzazione riesce a
restringere il numero dei "può succedere che..", tanto
più tale organizzazione risulta efficace (raggiunge
l‟obiettivo).
              , ovvero la differenza fra la quantità di
informazioni necessarie per eseguire un compito e la
quantità che si possiede, limita la capacità dell'Azienda
di programmare e di prendere decisioni relative ad
un'attività prima del suo svolgimento. L'organizzazione
è, quindi, preposta a stabilire un livello di certezza tale
da permettere di lavorare.
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Un sistema organizzativo è, in altre parole, un reticolo
informativo finalizzato alla soddisfazione di un bisogno:
l‟organizzazione aziendale è volta a soddisfare i bisogni
della sua clientela al fine di perseguire l‟utile.



È per questo che analizziamo e progettiamo la strut-
tura organizzativa utilizzando uno strumento messo a
punto per la realizzazione del software (Data Flow Dia-
gram, Tom DeMarco “Structured Analysis and System
Specification”, 1979)
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
All'insorgere di situazioni nuove e/o non previste,
l'organizzazione deve reagire in tempo reale tenendo
conto di tutte le persone coinvolte e del loro operato.
Vengono, quindi, creati nuovi ruoli per raccogliere ed
elaborare le informazioni necessarie, tali ruoli sono i
cosiddetti ruoli manageriali.
Coloro che ricoprono questi ruoli sono chiamati a
prendere le decisioni in situazioni che non sono state
previste e per farlo devono basarsi sulle informazioni
disponibili operando spesso in situazione di incertezza.
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Le norme, i programmi e le procedure hanno l'obiettivo
di specificare i comportamenti prima dell'esecuzione, e
si basano su addestramento, simulazioni e pratica
quotidiana. Essi hanno come risultato l'eliminazione la
necessità di ulteriore comunicazione tra i diversi
operatori; svolgono per le organizzazioni la stessa
funzione svolta dalle abitudini per i singoli individui:
eliminano la necessità di affrontare ogni situazione
come se fosse nuova, conferiscono stabilità all'organiz-
zazione e svolgono la funzione di "memoria" nel trat-
tare le situazioni di routine.
NELLE ISO 9000         (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B
                        e UNI ISO 10014:2007 ):




I leader stabiliscono unità di intenti e di indirizzo
dell‟organizzazione. Essi dovrebbero creare e
mantenere un ambiente interno che coinvolga
pienamente le persone nel conseguimento degli
obiettivi dell‟organizzazione.


Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l‟essenza
dell'organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento
permette di porre le loro capacità al servizio
dell‟organizzazione.
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
                 (Piramide di di Robert Anthony 1965)

      LIV. STRATEGICO
      LUNGO TERMINE



 LIV. TATTICO                 VERTICE
MEDIO TERMINE



                                                        LIV. OPERATIVO
                           MANAGEMENT                   BREVE TERMINE




                         BASE OPERATIVA
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
       (Henry Mintzberg 1979)




              VERTICE
            STRATEGICO




        LINEA INTERMEDIA




       NUCLEO OPERATIVO
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
•   L’Azienda come Sistema
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   La struttura organizzativa

•   Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
•   Contabilità Generale e Contabilità Analitica
•   Schemi di integrazione CoGe CoAn
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
•   Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ?


        Tutela                  Tutela
       Fornitori                Clienti


                    Tutela
                    Erario

                                Tutela
         Tutela              Finanziatori
        Azionisti              Esterni
A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ?


        Tutela                  Tutela
       Fornitori                Clienti


                    Tutela
                    Erario

                                Tutela
         Tutela              Finanziatori
        Azionisti              Esterni
A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ?


        Tutela                  Tutela
       Fornitori                Clienti


                    Tutela
                    Erario

                                Tutela
         Tutela              Finanziatori
        Azionisti              Esterni
LA TUTELA DEI TERZI
L‟Attivo dello Stato Patrimoniale è esposto in modo piut-
tosto curato e dettagliato mentre il Passivo è esposto in
modo assai più sintetico.




La normativa in vigore prevede, inoltre, due diversi schemi
di Stato Patrimoniale (ordinario e semplificato) ed un solo
schema per il Conto Economico.
Lo schema adottato per lo Stato Patrimoniale
NELLE UNI       (UNI 10771:2003 punto 3.6):




                (parti interessate): individui o
gruppi portatori di interessi riferibili all‟orga-
nizzazione, ovvero nei confronti dei quali
l‟organizzazione nutre un interesse legittimo.
In altri termini, individui o gruppi che sono
influenzati da, o possono influenzare, il compor-
tamento dell‟organizzazione.
NELLE ISO 9000      (UNI EN ISO 9000:2005 punto 3.3.7):




                    : Persona o gruppo di per-
 sone aventi un interesse nelle prestazioni o nel
 successo di un‟organizzazione.

 Esempi: proprietari, clienti, fornitori, banche,
 sindacati, persone di un‟organizzazione o collet-
 tività.
NELLA UNI EN ISO 9004:2009
          (Punto 4.4 Parti interessate, esigenze ed aspettative)

Parte Interessata                     Esigenze ed aspettative
Clienti                               Qualità, prezzo e prestazioni relative alla
                                      consegna dei prodotti

Proprietari/azionisti                 Durevole redditività, Trasparenza

Persone dell’organizzazione           Buon ambiente di lavoro, sicurezza
                                      occupazionale, riconoscimenti e premi

Fornitori e Partner                   Reciproco beneficio e continuità di
                                      rapporto
Società                               Protezione ambientale, comportamento
                                      etico, rispetto dei requisiti cogenti
A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ?
A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ?
LE COMPONENTI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO

                                       CONTO ECONOMICO
                                       (RENDICONTO ECONOMICO):
                                       E’ il riassunto di quanto successo,
                                       dal punto di vista economico (costi
STATO PATRIMONIALE:                    e ricavi), fra due “fotografie” suc-
E’ la fotografia dell’Azienda in       cessive, ovvero fra lo SP iniziale e
un certo istante.                      lo SP finale.




                       NOTA INTEGRATIVA:
                                     Nota
                                  Integrativa
                       Riporta la descrizione ed i dettagli delle
                       principali voci dello SP e del CE
LE COMPONENTI DEL BILANCIO                       (secondo gli IAS)




                    PROSPETTO DEL PATRIMONIO NETTO:
                    E’ il riepilogo delle variazioni avvenute nel
                    patrimonio netto, è obbligatorio esporlo nella
             Economico

                    nota integrativa.
               Conto




      RENDICONTO FINANZIARIO:
      E’ il riassunto di quanto successo, dal
      punto di vista finanziario (entrate e uscite),
      fra due “fotografie” successive, ovvero fra
      lo SP iniziale e lo SP finale.
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
•   L’Azienda come Sistema
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   La struttura organizzativa
•   A cosa serve il bilancio di esercizio?

•   Contabilità Generale e Contabilità Analitica
•   Schemi di integrazione CoGe CoAn
•   L’analisi economica
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•   L’analisi finanziaria
•   Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
LE RIMANENZE NEL SISTEMA REDDITUALE

        SP anno 1                    CE anno 2
 Rim. Fin. 50 Rim. Fin. 50   Rim. Iniz. 50 Rim. Fin. 70




      31/dic./anno 1                 SP anno 2
                             Rim. Fin. 70
       1/gen./anno 2
      31/dic./anno 2
LE RIMANENZE NEL SISTEMA PATRIMONIALE

          SP anno 1                    CE anno 2
  Rim. Fin. 50                   COGS xxx yyy Vendite




        31/dic./anno 1                 SP anno 2
   Al ricevimento delle MP     Carico MP … … Fornitore
           Al lancio           Carico WIP … … Scarico MP
  degli ordine di produzione
                                Carico PF … … Scarico WIP
          Al termine
                                 Cliente yyy xxx Scarico PF
  degli ordine di produzione
     Alla vendita del PF
LE RIMANENZE NEL SISTEMA PATRIMONIALE
Ovviamente, per poter          Il COGS (Cost of Good Sold)         Ovviamente,
registrare il carico del       comprende anche il costo della      il tutto con il
WIP (Work in Progress)         MdO diretta. Per registrare il      LIFO, FIFO o
è necessario conoscere         carico del WIP è necessario         costo medio.
le distinta base di ogni       conoscere anche i tempi di
singolo prodotto finito.       lavorazione ed i relativi costi.


Il COGS comprende anche i costi
                                                       SP anno 2
indiretti di produzione, sia quelli varia-
bili (energia, gas, acqua, materiali di      Carico MP … … Fornitore
consumo, ecc.) che quelli fissi (MdO         Carico WIP … … Scarico MP
indiretta, manutenzioni, ammortamen-
                                              Carico PF … … Scarico WIP
ti, ecc.). Per registrare il WIP è neces-
sario conoscere la quota di OH                  Cliente yyy xxx Scarico PF
(Overhead) determinati in sede di
BUDGET annuale.
LE RIMANENZE NEL SISTEMA PATRIMONIALE
Ovviamente, per poter    Il COGS (Cost of Good Sold)      Ovviamente,
registrare il carico del comprende anche il costo della   il tutto con il
WIP (Work in Progress)   MdO diretta. Per registrare il   LIFO, FIFO o
è necessario P&L riporta idel WIP è di produzione
          Il conoscere carico costi necessario            costo medio.
le distinta base di ogni
          (Materie       conoscere anche MdO
                                           i tempi di
                           Prime, ed i relativi costi. diretta,
singolo prodotto finito. lavorazione
             Overhaed variabili e fisse) SOLO SE
Il COGS sono  comprendestati i movimentati
                            anche    costi               TUTTI i
                                                    SP anno 2
             produzione, sia (MP, WIP e PF) … per avere
indiretti di magazzini quelli varia-
bili (energia, gas, acqua, materiali di    Carico MP … … Fornitore
consumo, una che quelli fissi (MdO infrannuale … Scarico MP
             ecc.) situazione              Carico WIP …
                                                          (magari
             mensile) è necessario PF … … Scarico WIP
indiretta, manutenzioni, ammortamen-
                                            Carico fare tutti i
ti, ecc.). Per registrare il WIP è neces-
sario conoscere la di LIFO / FIFO / AVG … xxx Scarico PF
             calcoli quota di OH             Cliente yyy
(Overhead) determinati in sede di
BUDGET annuale.
I DUE SISTEMI A CONFRONTO
In estrema sintesi, si può affermare che il
sistema Reddituale non IMPONE la conoscenza
di quanto avviene in produzione … ma chi può
pensare di GESTIRE un‟azienda senza control-
larne i costi di produzione?
Il sistema Reddituale, quindi, lascia la
                                    dotarsi della
contabilità analitica consentendo all‟Impren-
ditore la possibilità di calibrare la complessità
del controllo alle dimensioni ed alle carat-
teristiche della propria Azienda.
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
•   L’Azienda come Sistema
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   La struttura organizzativa
•   A cosa serve il bilancio di esercizio?
•   Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale

•   Schemi di integrazione CoGe CoAn
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
•   Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
CONTABILITÀ GENERALE E ANALITICA
La                       è l‟insieme delle rilevazioni contabili
sistemiche che utilizzano il metodo della partita doppia e
che sono finalizzate a determinare il reddito di esercizio.
La                       è spesso definita “contabilità dei
costi” (perché le prime applicazioni erano orientate al
calcolo dei costi) o “contabilità industriale” (perché le
imprese industriali furono le prime ad adottarla), ma di
fatto riguarda tutte le aziende e fornisce informazioni di
dettaglio in merito ai costi, ricavi, margini di singoli
prodotti/commesse o di loro aggregati.
La Contabilità Analitica utilizza i dati della Contabilità
Generale che, comunque, può utilizzare dati elaborati dalla
Contabilità Analitica.
CONCETTI DI CONTABILITÀ ANALITICA
•   Centri di Costo Produttivi (costi e output)
•   Centri di Costo Ausiliari (solo costi)
•   Centri di Profitto (ricavi e costi)
•   Centri di Investimento (attivo, passivo, ricavi e costi)
•   Distinta base
•   Tempo di lavorazione
•   Cicli di lavoro
•   Costo orario
•   Costo di produzione
•   Efficienza produttiva
•   WIP, SAL, LIFO, FIFO, …
•   Costo Standard
•   ….
LE POSSIBILI “VERSIONI”

                  Consuntivo

Esterno
(per informare)                Infrannuale




                                 Interno
      Annuale
                                  (per capire)

                  Preventivo
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
•   L’Azienda come Sistema
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   La struttura organizzativa
•   A cosa serve il bilancio di esercizio?
•   Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
•   Contabilità Generale e Contabilità Analitica

•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
•   Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
COME SI INTERFACCIANO I VARI STRUMENTI?


             Analisi                             Analisi
           redditività                        patrimoniale
            aziendale


                              Analisi
                         costo dei prodotti



               Analisi
                                               Analisi
       efficienza produttiva e
                                         del flusso di cassa
        saturazione impianti
COME INTEGRARE LE CONTABILITA’ ?
La contabilità generale e quella analitica sono
integrabili in tre modi:
                          la contabilità generale è a partita
  doppia mentre la       contabilità analitica è gestita
  extracontabilmente.
                           : la contabilità analitica è a
  partita doppia e si collega ai conti (economici) della
  contabilità generale
                       : la contabilità generale è ordinata
  secondo il sistema patrimoniale e distingue la contabilità
  della SG&A dalla contabilità della produzione (COGS)
Riclassificazione RE
                                                                                                   G014_1
                                         B010_1                                                    Assenteismo
                                         Calendario



                                                                                                   G014_2
                          G015_1                                 G015_2                            Coefficiente K
                          Ammortamenti                           Costo Leasing




                                                                                                   G014_3
                                                G019_1                                             Costo personale
                                                Rendiconto                       G014_4            mensile
                Calcolo                                                          Costo personale
                BEP                             Economico
                                                Riclassificato                   annuale




           G017_1
           Riclassificazione
           situazione contabile
           Conto Economico




B.C.C. S.r.l.
Riclassificazione RE e SP
                                                                                                                  G014_1
                                         B010_1                                                                   Assenteismo
                                         Calendario



                                                                                                                  G014_2
                          G015_1                                  G015_2                                          Coefficiente K
                          Ammortamenti                            Costo Leasing




                                                                                                                  G014_3
                                                G019_1                                                            Costo personale
                                                Rendiconto                          G014_4                        mensile
                Calcolo                                                             Costo personale
                BEP                             Economico
                                                Riclassificato                      annuale




                                                                                        G050_1
                                                                                        Indici e analisi FCCN

           G017_1
           Riclassificazione
           situazione contabile
           Conto Economico


                                                                                  G018_1                        G018_1
                                                                                  Riclassificazione             Riclassificazione
                                             G017_2                               situazione contabile          situazione contabile
                                             Ratei e Correzioni                   Stato Patrimoniale            SP anno precedente




                                                                                  Analisi Grafica Stato
                                                                                  Patrimoniale

B.C.C. S.r.l.
RE ed analisi dei costi delle lavorazioni
                                                                                                                    G014_1
                                         B010_1                                                                     Assenteismo
                                         Calendario



                                                                                                                    G014_2
                          G015_1                                 G015_2                                             Coefficiente K
                          Ammortamenti                           Costo Leasing




                                                                                                                    G014_3
                                                G019_1                                                              Costo personale
                                                Rendiconto                              G014_4                      mensile
                Calcolo                                                                 Costo personale
                BEP                             Economico
                                                Riclassificato                          annuale




                                                                         G026_2                                                 G026_1
                                                                         Costo orario                                           Ripartizione
                                                                         diretto di centro                                      costo personale
                                                                         di costo

           G017_1
           Riclassificazione
           situazione contabile                                                                 G023_6                       G023_7
           Conto Economico                                                                      Riepilogo annuale            Riepilogo annuale
                                                                                                ore funz                     ore lavorate centri
                                                                                                centri macchina              produttivi


                                                                 G060_1
                                                                 Costo diretto e                G023_4                         G023_5
                                                                 prezzo di vendita              Riepilogo mensile              Riepilogo mensile
                                                                                                ore funz                       ore lavorate centri
                                                                                                centri macchina                produttivi




                                                                                                G023_1                 G023_2                  G023_3
                                                                                                Rapporto               Rapporto                Rapporto
B.C.C. S.r.l.                                                                                   giornaliero            giornaliero centri      giornaliero centri
                                                                                                centri macchina        uomo                    ausiliari
RE e contabilità industriale
                                                                                                                        G014_1
                                         B010_1                                                                         Assenteismo
                                         Calendario



                                                                                                                        G014_2
                          G015_1                                     G015_2                                             Coefficiente K
                          Ammortamenti                               Costo Leasing




                                                                                                                        G014_3
                                                    G019_1                                                              Costo personale
                                                    Rendiconto                              G014_4                      mensile
                Calcolo                                                                     Costo personale
                BEP                                 Economico
                                                    Riclassificato                          annuale




                                                                             G026_2                                                 G026_1
                                                                             Costo orario                                           Ripartizione
                                                                             diretto di centro                                      costo personale
                                                                             di costo

           G017_1
           Riclassificazione
           situazione contabile          Ciclo di                                                   G023_6                       G023_7
           Conto Economico               Lavoro                                                     Riepilogo annuale            Riepilogo annuale
                                                                                                    ore funz                     ore lavorate centri
                                                                                                    centri macchina              produttivi


                                                                     G060_1
                          Anagrafica      Anagrafica                 Costo diretto e
                          SL              PF                                                        G023_4                         G023_5
                                                                     prezzo di vendita              Riepilogo mensile              Riepilogo mensile
                                                                                                    ore funz                       ore lavorate centri
                                                                                                    centri macchina                produttivi

                    Anagrafica            Distinta
                    MP                    Base
                                                                                                    G023_1                 G023_2                  G023_3
                                                                                                    Rapporto               Rapporto                Rapporto
B.C.C. S.r.l.                                                                                       giornaliero            giornaliero centri      giornaliero centri
                                                                                                    centri macchina        uomo                    ausiliari
RE per commessa
                                                                                                                    G014_1
                                         B010_1                                                                     Assenteismo
                                         Calendario



                                                                                                                    G014_2
                          G015_1                                 G015_2                                             Coefficiente K
                          Ammortamenti                           Costo Leasing




                                                                                                                    G014_3
                                                G049_1
                                                G019_1                                                              Costo personale
                                                Rendiconto                              G014_4                      mensile
                Calcolo                                                                 Costo personale
                BEP                             Economico
                                                Riclassificato                          annuale




                                                                         G026_2                                                 G026_1
                                                                         Costo orario                                           Ripartizione
                                                                         diretto di centro                                      costo personale
                                                                         di costo
                                            G060_2
           G017_1                           Riepilogo
           Riclassificazione                Commesse
           situazione contabile                                                                 G023_6                       G023_7
           Conto Economico                                                                      Riepilogo annuale            Riepilogo annuale
                                                                                                ore funz                     ore lavorate centri
                                                                                                centri macchina              produttivi


                                                                 G060_1
                                                                 Costo diretto e                G023_4                         G023_5
                                                                 prezzo di vendita              Riepilogo mensile              Riepilogo mensile
                                                                                                ore funz                       ore lavorate centri
                                                                                                centri macchina                produttivi




                                                                                                G023_1                 G023_2                  G023_3
                                                                                                Rapporto               Rapporto                Rapporto
B.C.C. S.r.l.                                                                                   giornaliero            giornaliero centri      giornaliero centri
                                                                                                centri macchina        uomo                    ausiliari
Sistema Patrimoniale
                                                                           G023_1                  G023_2                  G023_3
               B010_1                 G015_2                               Rapporto giorn.         Rapporto giorn.         Rapporto giorn.       G014_1
               Calendario             Costo Leasing                        centri macchina         centri uomo             centri ausiliari      Assenteismo




G015_1                                         G017_1                      G023_4                           G023_5                               G014_2
Ammortamenti                                   Tabella Riclass. CE         Riepilogo mensile ore            Riepilogo mensile ore                Coefficiente K
                                                                           funz. centri macchina            lavorate centri produttivi



                                                                           G023_6                          G023_7                                G014_3
                      G040_1                                               Riepilogo annuale ore           Riepilogo annuale                     Costo personale
Calcolo               Profit & Loss
BEP                                          Overhead                      funz. centri macchina           ore lavorate centri produttivi        mensile
                                             Budget



                                                                                                                 G026_1
                                              Calcolo                                                            Ripartizione
                                                                        Overhead
                                              Overhead                                                           costo personale
                                                                        Allocation



                                             Production
                                             Plan                                                  Labour Cost
                                                                                                   Allocation


                                             COGS
                                             Calculation


                                                                                                                                    Anagrafica
                                                                                         Ciclo di lavoro                               PF                Sales Forcast



                                                                                                                                    Anagrafica
                                                                                      Distinta Base                                    SL



   B.C.C. S.r.l.                                                                                                                    Anagrafica          Purchases
                                          Magazzino         Magazzino        Magazzino                                                 MP               Budget
                                             PF                SL               MP
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto
•   L’Azienda come Sistema
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   La struttura organizzativa
•   A cosa serve il bilancio di esercizio?
•   Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale
•   Contabilità Generale e Contabilità Analitica
•   Schemi di integrazione CoGe CoAn



• Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
LE ANALISI PER INDICI
Esistono molti indici di valutazione delle performance di
un‟azienda, troppi per poterli elencare tutti in questa sede.
Sono di tre tipi:


                         =


                             =


                             =
IL CE RICLASSIFICATO
Riferimento                     Descrizione            Provenienza o Formula       MC1      1^ MARGINE DI CONTRIBUZIONE                      ML - TCV
                                                                               10A.1        Mano d'opera improduttiva onerata                 G014_4
                                                                               10A.2        Ammortamenti specifici                            G015_1
1A            Ricavi Vendite Italia                           G017_1
                                                                               10A.3        Leasings specifici                                G015_1
1B            Ricavi Vendite Estero                           G017_1
                                                                               10A.4        Manutenzioni                                      G017_1
1C            Ricavi per Trasporti ed Imballi                 G017_1
                                                                               10A.5        Altri costi industriali                           G017_1
 2            N/C abbuoni e sconti passivi                    G017_1
                                                                                   TCA      Totale Costi Attribuiti                      10A.1+......+10A.5
       RL     RICAVI LORDI                                 1A+1B+1C+2
                                                                                   MC2      2^ MARGINE DI CONTRIBUZIONE                      MC1 - TCA
3.1           Provvigioni                                     G017_1
                                                                               11.1a        Stipendi dipendenti di struttura                  G014_4
3.2           Trasporti e Imballi c/vendita                   G017_1
                                                                               11.1b        Stipendi dipendenti UT per h non imputate         G026_2
      TVC     Totale variabili commerciali                 3.1 + 3.2 + 3.3
                                                                                11.2        Affitti passivi                                   G017_1
       RN     RICAVI NETTI                                    RL - TVC
                                                                                11.3        Spese fisse amministrative e generali             G017_1
4.1           Giacenze Iniziali Prodotti Finiti           gest. magazzino
                                                                                11.4        Spese fisse commerciali                           G017_1
4.2           Giacenze Iniziali WIP                       gest. magazzino
                                                                                11.5        Ammortamenti di struttura                         G015_1
5.1           Giacenze Finali Prodotti Finiti             gest. magazzino
                                                                                11.6        Leasings di struttura                             G015_1
5.2           Giacenze Finali WIP                         gest. magazzino
                                                                                11.7        Compensi amministratori                           G017_1
      DRIM    Variazione Giacenze SL/PF                    5.1+5.2-4.1-4.2
                                                                                11.8        Accantonamenti Vari                               G017_1
       VP     VAL. PRODOTTO                                   RN +D RIM
                                                                                       CF   Totale costi fissi di struttura               11.1+........+11.8
 6            Acquisti Materie Prime                          G017_1
                                                                                   ROGC     REDDITO OPERATIVO GEST CARAT                      MC2 - CF
 7            Sconti e resi su acquisti                       G017_1
                                                                               12.1         Ricavi Gestione Patrimoniale                      G017_1
8.1           Giacenze Iniziali Materie Prime             gest. magazzino
                                                                               12.2         Costi Gestione Patrimoniale                       G017_1
8.2           Giacenze Finali Materie Prime               gest. magazzino
                                                                               12.3         Ricavi Gestione Finanziaria                       G017_1
 9            Trasporti ed altri costi d'acquisto             G017_1
                                                                                       RO   REDDITO OPERATIVO                           ROCG+12.1-12.2+12.3
       TC     Totale Consumi                               6-7+8.1-8.2+9
                                                                               13.1         Costi finanziari Netti                            G017_1
       ML     MARGINE LORDO                                   VP - TC
                                                                               13.2         Costo finanziario leasing                         G015_2
10.1          Mano d'opera produttiva onerata                 G014_4
                                                                                   RLC      REDDITO LORDO DI COMPETENZA                    RO-13.1-13.2
10.2          Consumi energetici proporzionali                G017_1
                                                                               14.1         Proventi gestione extra caratteristica            G017_1
10.3          Lavorazioni Esterne                             G017_1
                                                                               14.2         Costi gestione extra caratteristica               G017_1
10.4          Materiali di consumo per la produzione          G017_1
                                                                                   PBT      REDDITO ANTE IMPOSTE                          RLC+14.1-14.2
10.5          Costi Specifici                                 G017_1
                                                                               TAX          Oneri fiscali                                     G017_1
10.6          Altri costi proporzionali                       G017_1
                                                                                   PAT      REDDITO NETTO DI ESERCIZIO                       PBT - TAX
      TCV     Totale Costi Variabili                       10.1+......+10.6
      MC1     1^ MARGINE DI CONTRIBUZIONE                    ML - TCV
BREAK EVEN POINT



                            VP
COSTI




        Interessi
                                                Totale Consumi



                                           Totale Costi Variabili


                    Totale Costi Attribuibili

                      Totale Costi Fissi

             BEP                                               VP
BREAK EVEN POINT



                            VP
                                                Totale Consumi
COSTI




        Interessi


                                           Totale Costi Variabili



                    Totale Costi Attribuibili

                      Totale Costi Fissi

                    BEP                                        VP
BREAK EVEN POINT

        Interessi
                            VP                  Totale Consumi
COSTI




                                           Totale Costi Variabili




                    Totale Costi Attribuibili


                      Totale Costi Fissi
                             BEP                               VP
IL BILANCIO “PERFETTO”
Immaginiamo che:
 non vi siano state alienazioni di cespiti (o se ci sono state
S
  non hanno dato luogo né a plusvalenze, né a minusvalenze)
 non vi siano state rivalutazioni o svalutazioni di cespiti
S
 i leasing sono contabilizzati con il sistema finanziario
S
 non sia stato necessario svalutare i crediti vs clienti
S
 nessuno ci abbia dato un contributo in conto capitale
S
 non vi siano sopravvenienze (né attive, né passive)
S

Allora
Controllo di gestione
Controllo di gestione
Controllo di gestione
Controllo di gestione
Controllo di gestione
Controllo di gestione
Controllo di gestione
Controllo di gestione
Controllo di gestione
Controllo di gestione
Controllo di gestione
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Controllo di gestione
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Controllo di gestione

  • 1.
  • 2. Chi siamo Siamo una piccola società di consu- lenza che, per alcuni settori, opera con dei collaboratori esterni. Siamo specializzati nella e nell’ e ci rivolgiamo principalmente alle imprese con un fatturato inferiore ai 7- 8 milioni di €.
  • 3. Come operiamo Non vendiamo software perché sia- mo convinti che fare consulenza di direzione significhi lavorare e soprattutto l’Imprenditore e non vendergli dei programmi. Diamo molto importanza alla forma- zione dell’Imprenditore perché è il cuore e la mente dell’azienda.
  • 4. Quando entriamo in gioco La B.C.C. S.r.l. è un’organizza- zione a disposizione delle PMI per apportare una maggiore efficienza nei campi in cui l’Imprenditore desidera essere affiancato da un
  • 5. Primo contatto Contratto di check-up Le 5 Realizzazione check-up fasi Se l’Imprenditore lo considera necessario Convenzione d’intervento e follow-up Realizzazione Intervento, sconto = costo del check-up Al termine dell’Intervento Controllo dell’Intervento e follow-up per 12 mesi Se l’Imprenditore lo considera necessario Convenzione d’estensione follow-up follow-up per altri12 mesi Dopo 3 o 4 anni nuovo check-up
  • 6. Cosa facciamo GESTIONE E CONTROLLO GESTIONE CRISI AZIENDALE  Analisi per indici e flussi  Elaborazione di piani di risanamento  Schemi di controllo  Attestazione di fattibilità del piano  Cicli economici e finanziari  Liquidazioni volontarie anche con l’accordo dei creditori  Analisi della redditività  Concordati giudiziali e stragiudiziali  Controllo dei costi  Analisi dello stato di insolvenza  Controllo e gestione delle scorte  Predisposizione di concordati  Budgeting preventivi e accordi di ristrutturazione  Tableaux de bord dei debiti  Pianificazione finanziaria  Transazioni fiscali con percentuali di pagamento ridotte  Assistenza nelle procedure aperte presso i tribunali di Milano, Bergamo e Lodi
  • 7. Cosa facciamo GESTIONE E CONTROLLO GESTIONE CRISI AZIENDALE  Analisi per indici e flussi STRATEGIA E MANAGEMENT  Elaborazione di E MARKETING COMMERCIALE piani di risanamento  Schemi di controllo  Attestazione di fattibilità del piano  Cicli economici e finanziari Business Plan  Liquidazioni volontarie anche con Politica dei prezzi l’accordo dei creditori  Analisi della redditività Direzione per obiettivi  Politica di remunerazione dei  Concordati giudiziali e stragiudiziali  Controllodecisionali Sistemi dei costi venditori  Analisi dello stato di insolvenza  Controllodi delega delle scorte Sistemi e gestione  Predisposizione di concordati Animazione della forza vendita  Budgeting delle funzioni e dei Definizione preventivi e accordi di ristrutturazione Pubblicità, incentivi, e promozioni  Tableaux de bord compiti dei debiti Statistiche commerciali  Pianificazione finanziaria Organigrammi funzionali  Transazioni dei risultati Controllo fiscali con percentuali di  Flussi informativi pagamento ridotte Analisi dei margini  Gestione delle risorse umane  Assistenza nelle procedure aperte Posizionamento dei prodotti presso i tribunali di Milano, Bergamo e  Scelta della Formula Lodi Imprenditoriale
  • 8. Cosa facciamo GESTIONE E CONTROLLO GESTIONE CRISI AZIENDALE  Analisi per indici e flussi STRATEGIA E MANAGEMENT  Elaborazione di E MARKETING COMMERCIALE piani di risanamento  Schemi di controllo  Attestazione di fattibilità del piano  Cicli economici e finanziari CONSULENZA FISCALE Business Plan  Liquidazioni volontarie PRODUZIONE prezzi anche con Politica dei l’accordo dei creditori  Analisi della redditività Direzione per obiettivi  Politica di remunerazione dei  Concordati giudiziali e stragiudiziali Controllodecisionali e bilanci Dichiarazioni fiscali Sistemi dei costi  venditori Pianificazione della produzione  Analisi dello stato di insolvenza Controllodi delega contabili Elaborazione dati Sistemi e gestione delle scorte  Predisposizione di concordati delle Programmazione e lancio Animazione della forza vendita Budgeting delle funzioni e dei Contenzioso Definizione tributario preventivi e accordi di ristrutturazione commesse Pubblicità, incentivi, e promozioni Tableaux de bord Modifiche compiti della natura giuridica dei debiti dell’efficienza Controllo Statistiche commerciali  Pianificazione finanziaria Organigrammi funzionali  Transazioni dei risultati produttivafiscali con percentuali di Controllo  Flussi informativi pagamentooperativo Margine ridotte Analisi dei margini  Gestione delle risorse umane  Assistenza nelle procedure aperte Stato avanzamento prodotti Posizionamento dei lavori  Scelta della Formula presso i tribunaliapprovvigionamenti Politica degli di Milano, Bergamo e Lodi Imprenditoriale
  • 9. Cosa facciamo GESTIONE E CONTROLLO GESTIONE CRISI AZIENDALE  Analisi per indici e flussi STRATEGIA E MANAGEMENT  Elaborazione di E MARKETING COMMERCIALE piani di risanamento  Schemi di controllo  Attestazione di fattibilità del piano  Cicli economici e finanziari CONSULENZA FISCALE Business Plan  Liquidazioni volontarie PRODUZIONE prezzi anche con Politica dei l’accordo dei creditori  Analisi della redditività Direzione per obiettivi  Politica di remunerazione dei  Concordati giudiziali9001 CONSULENZA ISO e stragiudiziali Controllodecisionali e bilanci CONSULENZA costi LAVORO Sistemi dei DEL Dichiarazioni fiscali  venditori Pianificazione della produzione  Analisi dello stato di insolvenza Controllodi delega contabili Elaborazione dati Sistemi e gestione delle scorte  Predisposizione di concordati delle Programmazione e lancio Animazione della forza vendita Budgeting delle funzioni e dei Elaborazionetributario Definizione paghe Contenzioso preventivi e accordi di ristrutturazione Stesura documentazione commesse Pubblicità, incentivi, e promozioni Tableaux de bord Pratiche INPS, INAIL, ecc. Modifiche compiti della natura giuridica dei debiti dell’efficienza Controllo commerciali (Manuale, Statistiche procedure, ev. Pianificazione finanziaria Pratiche CIGS,funzionali Organigrammi CIG, mobilità  Transazioni operative)percentuali di istruzioni fiscali con produttivadei risultati Controllo  Flussi informativi pagamentooperativo Margine ridotte modulistica Predisposizione Analisi dei margini  Gestione delle risorse umane  Assistenza nelle procedure aperte Formazione del dei prodotti Posizionamento personale Stato avanzamento lavori  Scelta della Formula presso i tribunaliapprovvigionamenti Miglioramentodi Milano, Bergamo e Politica degli continuo Lodi Imprenditoriale
  • 10. PARTNER AZIENDALE ? Essere dei Partner dell‟Imprenditore non vuol dire essere “tuttologi”, ma avere una buona visione d‟insieme, conoscere i meccanismi aziendali ed avere grande esperienza nella conduzione delle imprese. Non è necessario essere programmatori per poter consigliare un Imprenditore su cosa deve fare un determinato programma (per esempio una procedura per l‟emissione degli ordini) … La B.C.C. collabora da tempo con consulenti “specialisti” in Finanza Aziendale, Comunicazione e Marketing, concordati e fallimenti …
  • 11. PARTNER AZIENDALE ? Gestire un‟azienda vuol dire prendere decisioni, compiere delle scelte. Se le decisioni e le scelte non sono basate su numeri concreti, ma solo su impressioni ed i “mi sembra”, o peggio ancora i “si è sempre fatto così”, le probabilità di sbagliare sono ormai elevatissime. La diffusione dei personal computer e di internet ha reso disponibile una quantità enorme di dati e di informazioni, oggi si ha spesso il problema di “filtrare” tali informazioni e di riorganizzarle secondo le proprie esigenze.
  • 12. Cosa Che cos’è il Controllo di Gestione? faremo oggi
  • 13. Gestione Strategica e Gestione Operativa • Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto • L’Azienda come Sistema • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • La struttura organizzativa • A cosa serve il bilancio di esercizio? • Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale • Contabilità Generale e Contabilità Analitica • Schemi di integrazione CoGe CoAn • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 14. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Per guidare e far funzionare con successo una organizzazione è necessario dirigerla e tenerla sotto controllo in maniera sistematica e trasparente. Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior- namento di un sistema di gestione progettato per migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate. La gestione di un‟organizzazione comprende, tra le altre discipline di gestione, la gestione per la qualità.
  • 15. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Per guidare e far funzionare con successo una organizzazione è necessario dirigerla e tenerla sotto controllo in maniera sistematica e trasparente. Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior- namento di un sistema di progettato per migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate. La di un‟organizzazione comprende, tra le altre discipline di , la per la qualità.
  • 16. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Per guidare e far funzionare con successo una è necessario dirigerla e tenerla sotto controllo in maniera sistematica e trasparente. Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior- namento di un sistema di progettato per migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate. La di un‟ comprende, tra le altre discipline di , la per la qualità.
  • 17. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Per guidare e far funzionare con successo una è necessario dirigerla e tenerla sotto controllo in maniera e trasparente. Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior- namento di un di progettato per migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate. La di un‟ comprende, tra le altre discipline di , la per la qualità.
  • 18. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Per guidare e far funzionare con successo una è necessario dirigerla e tenerla sotto in maniera e trasparente. Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior- namento di un di progettato per migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate. La di un‟ comprende, tra le altre discipline di , la per la qualità.
  • 19. LE PAROLE CHIAVE Vi sono parole che apparentemente sono semplici e chiare, ma giunti al dunque si trasformano in con- cetti astrusi ed incomprensibili ( , , , , , ). Se, poi, si “mettono insieme” diventa tutto ancora più di difficile: ( di , di , di , di basato sui , ecc…) Non è facile definire certe parole, anche organi quali UNI, CEN ed ISO faticano a “quadrare il cerchio” … vediamo alcuni esempi:
  • 20. MODELLO DI SGQ BASATO SUI (ISO 9000:2000 e 9000:2005, ISO 9001:2000 e 9001:2008, ISO 9004:2000) 1 4 2 3
  • 21. MODELLO DI SGQ BASATO SUI (UNI EN ISO 9004: Gestire un’organizzazione per il successo durevole: L’approccio della gestione per la qualità) 1 2 6 3 5 4
  • 22. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni. 5.1 Orientamento al cliente 5.2 Leadership Le organizzazioni dipendono dai I leader stabiliscono unità di intenti e propri clienti e dovrebbero pertanto di indirizzo dell'organizzazione. Essi capire le loro esigenze presenti e dovrebbero creare e mantenere un future, soddisfare i loro requisiti e ambiente interno che coinvolga mirare a superare le loro stesse pienamente le persone nel aspettative. conseguimento degli obiettivi dell'organizzazione
  • 23. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni. 5.1 Orientamento al cliente 5.2 Leadership 5.3organizzazioni dipendono dai Le Coinvolgimento delle persone 5.4 Approccio per processiintenti e I leader stabiliscono unità di propri clienti e dovrebbero pertanto di indirizzo dell'organizzazione. Essi Le persone, aesigenze presenti e capire le loro tutti i livelli, Un risultato creare e mantenere un dovrebbero desiderato si ottiene con costituiscono l'essenza requisiti e future, soddisfare i loro maggiore interno che coinvolga ambiente efficienza quando le attività dell'organizzazione ed il loro pieno mirare a superare le loro stesse e le relative risorse sono gestite pienamente le persone nel coinvolgimento permette di porre le aspettative. come un processo. obiettivi conseguimento degli loro capacità al servizio dell'organizzazione dell'organizzazione.
  • 24. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni. 5.1 Orientamento al cliente 5.2 Leadership 5.3organizzazioni dipendono dai Le Coinvolgimento delle persone 5.4 Approccio per processiintenti e I leader stabiliscono unità di propri clienti e dovrebbero pertanto di indirizzo dell'organizzazione. Essi Le persone, aesigenze presenti e capire le loro tutti i livelli, alla 5.5 Approccio sistemico Un risultato creare e mantenere un dovrebbero desiderato si ottiene con 5.6 Miglioramento continuo costituiscono l'essenza requisiti e gestione future, soddisfare i loro maggiore interno che coinvolga ambiente efficienza quando le attività dell'organizzazione ed il loro pieno mirare a superare le loro stesse e miglioramento continuogestite pienamente risorse sono delle Il le relative le persone nel coinvolgimento permette di porre le Identificare, aspettative. comprendere e gestire, come un processo. complessive conseguimento degli obiettivi proprie prestazioni loro capacità al servizio processi come fossero un sistema, dell'organizzazione obiettivo dovrebbe essere un dell'organizzazione. tra loro correlati contribuisce permanente dell'organizzazione all'efficacia e all'efficienza dell'organizzazione nel conseguire i propri obiettivi.
  • 25. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni. 5.1 Orientamento al cliente 5.2 Leadership 5.3organizzazioni dipendono dai Le Coinvolgimento delle persone 5.4 Approccio per processiintenti e I leader stabiliscono unità di propri clienti e dovrebbero pertanto di indirizzo dell'organizzazione. Essi Le persone, aesigenze presenti e capire le loro tutti i livelli, alla 5.5 Approccio sistemico Un risultato creare e mantenere un dovrebbero desiderato si ottiene con 5.6 Miglioramento continuo costituiscono l'essenza requisiti e gestione future, soddisfare i loro maggiore interno che coinvolga ambiente efficienza quando le attività dell'organizzazione ed il loro pieno mirare a superare le loro stesse e miglioramento continuogestite pienamente risorse sono delle Il le Rapporti di reciproco beneficio relative le persone nel 5.7 Decisioni basate su di porre le coinvolgimento permette dati di 5.8 un processo. come prestazioni complessive Identificare, aspettative. comprendere e gestire, conseguimento degli obiettivi proprie fatto loro capacità al servizio processi con i fornitori come fossero un sistema, dell'organizzazione obiettivo dovrebbe essere un dell'organizzazione. tra loro correlati contribuisce permanente dell'organizzazione Le decisioni efficaci si basano Un'organizzazione ed i suoi fornitori all'efficacia e all'efficienza sull'analisi di dati e di informazioni. sono interdipendenti ed un rapporto dell'organizzazione nel conseguire i di reciproco beneficio migliora, per propri obiettivi. entrambi, la capacità di creare valore.
  • 26. AUTOVALUTAZIONE DELLA MATURITÀ SUI DELL’ (UNI EN ISO 9004: ) Maggior numero di domande
  • 27. UNI ISO 10014:2007 (SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE) La presente norma internazionale fornisce linee guida per ottenere benefici economici e finanziari dall‟applicazione dei della ISO 9001. Tali principi sono di seguito denominati . • È destinata di un‟organizzazione ed integra la ISO 9004 per il miglioramento delle prestazioni • Fornisce esempi di benefici realizzabili e identifica metodi e strumenti di gestione disponibili per facilitarne l‟ottenimento. • Contiene linee guida e raccomandazioni e non è destinata ad uso contrattuale, regolamentare o di certificazione. • Sostituisce la UNI 10907:2001
  • 28. PRINCIPI DI GESTIONE E TEST DI AUTOVALUTAZIONE (UNI ISO 10014:2007 Linee guida per la realizzazione di benefici eco-fin) 1 8 2 3 7 4 6 5
  • 29. QUINDI: Riepilogando i processi sono 4, anzi 6, tanto è vero che l‟autovalutazione della maturità è su 6 indici … ma allora perché per ottenere benefici economici- finanziari devo misurare 8 principi? E se provassimo un approccio diverso? Magari come cantavano gli Eagles (1972): Take it easy, don't let the sound of your own wheels drive you crazy …
  • 30. GESTIRE UN’AZIENDA VUOL DIRE PORSI TRE DOMANDE Dove siamo ? Cosa dobbiamo Dove fare per vogliamo arrivarci ? andare ?
  • 31. CHE EQUIVALGONO A: Misura effetto Azione Decisione
  • 32. DAL 2000 NELLE ISO 9000 (Ciclo PDCA,Edward Deming 1950) ACT PLAN CHECK DO a
  • 33. NELLE EYESORE 9000 (Ciclo PDCA, Oxebridge Quality Resources International LLC): ASS- PRO- COVER CASTI- NATE CRAP DOH! a
  • 34. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B e UNI ISO 10014:2007 ): Il miglioramento continuo delle proprie presta- zioni complessive dovrebbe essere un obiettivo permanente dell‟organizzazione. Le decisioni efficaci si basano sull‟analisi di dati e di informazioni.
  • 35. IL CONTROLLO DI GESTIONE E’ … UN DI STRUMENTI E PROCEDURE CHE CONSENTE DI STABILIRE IL E DARE UTILI INDICAZIONI SUL DOBBIAMO PER ARRIVARCI UNA VOLTA CHE SIA STATO STABILITO IL VOGLIAMO ANDARE.
  • 36. IN WIKIPEDIA: In un'azienda il controllo di gestione è il volto a verso il conseguimento degli ope- rativa, rilevando, attraverso la misurazione di appositi indicatori, e informando di tali scostamenti gli organi responsabili, affinché pos- sano decidere e attuare le op- portune azioni correttive.
  • 37. IL CONTROLLO DI GESTIONE oppure o ancora Sono frasi che evidenziano un deficit nel controllo della gestione aziendale. a
  • 38. IL CONTROLLO DI GESTIONE E‟ il momento di dotarsi di strumenti ad hoc, quali: • situazioni economiche e di tesoreria mensili • analisi degli indici; • contabilità industriale, controllo dei costi di produzione e dell‟efficienza produttiva; • budget e business plan. A volte i dati da elaborare sono tanti e tali da richiedere interventi sul sistema informati aziendale, ciò richiede competenze che vanno ben oltre alle semplici conoscenze informatiche. Inoltre non è sufficiente introdurre i nuovi strumenti, è necessario imparare ad usarli …
  • 39. • Definizione di Controllo di Gestione • Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto • L’Azienda come Sistema • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • La struttura organizzativa • A cosa serve il bilancio di esercizio? • Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale • Contabilità Generale e Contabilità Analitica • Schemi di integrazione CoGe CoAn • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 40. UNA PRIMA PUNTUALIZZAZIONE È la Proprietà, gli Azionisti, e nessun altro che decide il dove vogliamo andare. Chi gestisce l‟Azienda deve solo perseguire gli obiettivi e la strategia stabilita. Se, casualmente, l‟Azienda è gestita da una parte della Proprietà, questa deve operare un cambio di mentalità.
  • 41. C’E’ GESTIONE E GESTIONE Gestione Strategica Gestione Operativa Tutte le attività direzionali Tutte le attività direzionali volte volte a modificare il contesto a perseguire le finalità aziendali strategico organizzativo di in un contesto predefinito. un‟impresa nel suo complesso. Comprende le attività di: Comprende le attività di: • programmazione • pianificazione strategica • guida del personale • organizzazione impegnate in azienda • guida del personale • gestione operativa impegnate nel cambiamento • controllo strategico E’ strategica se • Il problema mette a discussione gli obiettivi • I cambiamenti ambientali e congiunturali sono rilevanti • Sono previsti dei cambiamenti interni
  • 42. NELLE UNI (UNI 10771:2003 punti 5.1 e 5.6): Consiste nella comprensione della natura del “business" di un'organizzazione, della tipologia dei clienti, reali e potenziali, delle coerenze e dell‟adeguatezza del suo sistema organizzativo, anche in correlazione con il suo ambiente/mercato di riferimento e con la capacità di governarla e di guidarla con successo. Area che presiede alla pianificazione e al controllo del funzionamento aziendale, nell‟ottica di ottimizzare l‟impiego di tutte le sue risorse, in particolare quella finanziaria.
  • 43. • Definizione di Controllo di Gestione • Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto G S E T • L’Azienda come Sistema S T R A • Le 5 forze che condizionano le Aziende I O T E • La Formula Imprenditoriale N E G I • La struttura organizzativa C A • A cosa serve il bilancio di esercizio? G O • Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale E P S E • Contabilità Generale e Contabilità Analitica T R • Schemi di integrazione CoGe CoAn I A T • L’analisi economica O N I • L’analisi patrimoniale E V • L’analisi finanziaria A • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 44. LA SICUREZZA DEI DATI Il Controllo di Gestione è, quindi, dalla : serve a conoscere in che situazione si trova l‟azienda, ad individuarne i punti di debolezza, a indicare cosa fare e, verificare se quanto fatto ha sortito l‟effetto desiderato. Le informazioni fornite dal Controllo di Gestione sono estremamente delicate, la riservatezza è d‟obbligo. La può (deve) essere delegato a persone qualificate e di fiducia.
  • 45. • Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • La struttura organizzativa • A cosa serve il bilancio di esercizio? • Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale • Contabilità Generale e Contabilità Analitica • Schemi di integrazione CoGe CoAn • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 46. III LEGGE DI H. H. GOSSEN La scarsità è il problema fondamentale dell‟economia: Il problema della scarsità impone che vengano effettuate delle scelte ovvero individuati i bisogni da soddisfare. La studia come i singoli agenti economici (individui, imprese, famiglie, anche intere nazioni) operano tali scelte e come interagiscono fra di loro (il funzionamento dei singoli mercati). La studia l‟economia da un punto di vista complessivo, cioè come un sistema (p.e. si occupa della ricchezza nazionale, della crescita, dell‟inflazione, della disoccupazione).
  • 47. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE IMPRESA: organizzazione che produce beni o servizi CONSUMI: le imprese per la vendita al pubblico. vendono alle famiglie i beni e servizi che producono nei mercati C dei beni e servizi. Y REDDITO: le imprese comprano gli input per produrre i fattori della produzione nei mercati dei fattori. FAMIGLIE FAMIGLIA : persona o gruppo di persone che condividono il proprio reddito.
  • 48. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE I INVESTIMENTI: spese C delle imprese per i beni capitali e le scorte. Y BANCHE: raccolgono i RISPARMI:S sono una risparmi delle famiglie e frazione s (propensione al li prestano alle imprese risparmio) del reddito Y. per i loro investimenti. FAMIGLIE
  • 49. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE I C SPESA PUBBLICA per beni Y G e servizi: incide sul PIL. S TRASFERIMENTI: hanno lo scopo di ridistribuire il Y, non hanno incidenza del PIL. B FAMIGLIE STATO STATO: insieme delle entrate e delle uscite della Pubblica Amministrazione.
  • 50. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE I C G Y S B FAMIGLIE STATO Yd Td IMPOSTE DIRETTE: REDDITO DISPONIBILE: Yd = Y – Td + TR Td = t Y.
  • 51. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE I Y C G Y S IMPOSTE INDIRETTE: calcolate sul totale dei beni. Ti B FAMIGLIE STATO Yd Td
  • 52. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE Z X LE IMPORTAZIONI: dipendono da Y e dal tasso di cambio e = €/$ I Z= Z0+ zy Y + ze e E LE ESPORTAZIONI: dipendono C solo dal tasso di cambio e X= X0- xe e G Y S SPESA AGGREGATA: E = C + G + I + Z – X - Ti = Y T i B FAMIGLIE STATO Yd Td
  • 53. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE I C G Y S FAMIGLIE STATO B
  • 54. GLI “ATTORI” NELLA MACROECONOMIA FAMIGLIE STATO
  • 55. L’ECONOMIA CLASSICA Nel 1776 il filosofo Adam Smith (1723-1790) pubblica il testo fondamentale dell‟economica classica “Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni” in cui elaborò: • la prima 1 nelle società moderne la produzione industriale è sempre più importante e non è più possibile esprimere il Prodotto Netto in termini di beni necessari al sosten- tamento (prodotti della natura). L‟equilibrio economico non può più essere espresso in quantità, è necessario esprimerlo in valore. • la • la ovvero come la società (o la nazione, ma non più lo Stato o il sovrano) possa progredire quando il singolo individuo, sia pure appartenente ad una classe sociale, è libero di agire in base al proprio interesse individuale (self-interest). 1) Teoria del valore-lavoro secondo cui l’unica fonte del valore di un bene è il lavoro
  • 56. LA TEORIA DEL VALORE-LAVORO Smith contesta la tesi fisiocratica del valore soggettivo delle merci (perché legato alla soddisfazione che ciascuno ne trae da esse), e cita l‟esempio dell‟acqua e del diamante: Se il valore delle merci è legato alla soddisfazione che se ne può trarre, ? Smith sostiene che il valore di una merce debba essere calcolato in modo diverso a seconda che ci si trovi in una economia primitiva (teoria o più semplicemente teoria del valore-lavoro) o in un‟economia industrializzata (teoria o teoria classica del valore).
  • 57. LA TEORIA DEL VALORE-LAVORO In un‟economia primitiva la produzione avviene prevalente- mente mediante l‟impiego di lavoro. e può esse- re  attraverso la divisione del lavoro o  il numero di lavoratori. Il è una caratteristica intrinseca ed oggettiva del bene e dipende dalla quantità, in termini di ore, e dalla qualità del . Per qualità del lavoro s‟intende sia la durezza (in termini di fatica) che l‟abilità e l‟ingegno necessari a svolgerlo. Ancora oggi si definisce il prezzo espresso in lavoro e il prezzo espresso in moneta.
  • 58. IL PREZZO NATURALE In una società industrializzata i fattori produttivi sono tre (la terra che è stata privatizzata, i capitali ed il lavoro) ed è necessario che tutti e tre siano remunerati. Il di una merce è pari a «ciò che è sufficiente a pagare la rendita della terra RN, i salari del lavoro WN e i profitti PN dei fondi impiegati nel coltivare, preparare e portare al mercato la merce stesse» 1) pN = RN + WN + PN In una società moderna tutte le materie prime sono prodot- te da altri e si possono esprimere in termini di W, P ed R dei fornitori. Il prezzo reale di W, P ed R è la quantità di lavoro che contengono. 1) La Ricchezza delle Nazioni - Grandi Tascabili Economici Newton, Roma, 1995
  • 59. IL PREZZO DI MERCATO Il è il costo a cui un bene è comunemente venduto sul mercato ed è pari al lavoro comandato (che si può avere in cambio). Esso misura la capacità del bene di essere scambiato sul mercato con gli altri beni (compreso il denaro) ed oscilla attorno al prezzo di naturale in base alla quantità di bene disponibile sul mercato e alla domanda di coloro che sono disposti ad acquistarla. « .» 1) 1) La Ricchezza delle Nazioni - Grandi Tascabili Economici Newton, Roma, 1995
  • 60. MARGINALISTI VS CLASSICI William S. Jevons (1835-1882) era contrario alla confusione fra economia e quello politica e diede all‟economia una veste matematica introducendo il concetto di (era un booleano, e costruì un computer meccanico). M. E. Léon Walras (1834-1910) evidenzia la dicotomia fra l‟economia/scienza (che espone e spiega) e l‟economia/arte (economia sociale che consiglia e prescrive). Formulò la prima teoria di , l‟unico contributo di un economista che regge il confronto con la fisica di Newton : un sistema di 2 (m+n+s)-1 equazioni ed altrettante incognite (quantità e prezzi di m servizi, n merci, s capitali).
  • 61. LA TEORIA DEL VALORE-UTILITÀ I marginalisti abbandonano la teoria del valore-lavoro conte- nuto a favore della è fondata su fattori esclusivamente soggettivi, basati sulla convenienza dei singoli: il valore di un prodotto è definito sulla base "dell'importanza che il consumatore attribuisce al prodotto stesso" e cioè, più il prodotto è desiderato e più vale. Il consumatore soddisfa i suoi bisogni in modo decrescente: per un assetato, il primo bicchiere d'acqua è molto deside- rabile e quindi reca un beneficio elevato. Anche il secondo bicchiere recherà soddisfazione. Dal terzo bicchiere in poi, ogni dose successiva recherà sempre minor soddisfazione fino ad arrivare al punto di creare fastidio. Quindi le dosi (quantità) di un determinato bene, soddisfano in modo decrescente il consumatore.
  • 62. I LEGGE DI H. H. GOSSEN (1854) 25 x MU (Utilità U (N bicch) Marginale) (Utilità) 20 0 0 0 1 6 6 15 2 5 11 10 3 4 15 4 3 18 5 5 2 20 6 1 21 0 7 0 21 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 8 0 21 Q 9 0 21 10 0 21 MU (Utilità Marginale) U (Utilità) 11 0 21 Quanto più cresce la disponibilità di un bene, tanto più il suo valore diminuisce e il prezzo che si è disposti a pagare diminuisce. Il Valore di un bene è pari alla sua utilità marginale, ovvero: P = MU = DU / Dx o meglio
  • 63. IL VALORE AGGIUNTO o , è la misura che si verifica nell'ambito della produzione e distribuzione di beni e servizi grazie all'intervento dei fattori produttivi: (di rischio e di terzi) e . L„impresa acquista beni e servizi necessari a produrre altri beni e servizi. La differenza tra il valore dei beni e servizi prodotti e il valore dei beni e servizi acquistati per essere impiegati nel processo produttivo è il valore aggiunto.
  • 64. IL VALORE AGGIUNTO può essere calcolato secondo due diversi punti di vista: : sottraendo dal valore dei beni e servizi prodotti il valore dei beni e servizi necessari per produrli (VA = Ricavi – Costi MP – Costi Servizi) sommando i redditi che vengono distribuiti ai fattori della produzione. (VA = MdO + OF + Tax + Utili) Infatti: Ricavi –Costi MP – Costi Servizi – MdO – OF – Tax = Utili Gli Utili sono comprensivi degli ammortamenti
  • 65. • Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • La struttura organizzativa • A cosa serve il bilancio di esercizio? • Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale • Contabilità Generale e Contabilità Analitica • Schemi di integrazione CoGe CoAn • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 66. DAL CODICE CIVILE Art. 2555. . L'azienda è il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa. Art. 2082. . È imprenditore chi esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi.
  • 67. UNA VISIONE PIU’ “SISTEMICA” CAPITALE DI RISCHIO PRODOTTO MATERIE FINITO O AZIENDA PRIME SERVIZIO SERVIZI MANO CAPITALE ESTERNI D’OPERA DI TERZI
  • 68. NELLE ISO 9000 (ISO 9000:2005 e ISO 10014:2007): Nella UNI EN ISO 9000:2005 il termine (3.4.2) è definito come il "risultato di un processo", dove (3.4.1) è definito come "insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in ingresso in elementi in uscita". Il termine prodotto comprende quattro categorie generali di prodotto: servizi, software, hardware e materiali da processo continuo.
  • 69. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B e UNI ISO 10014:2007 ): Un risultato desiderato si ottiene con maggiore efficienza quando le attività e le relative risor- se sono gestite come un processo. Identificare, comprendere e gestire, come fossero un sistema, processi tra loro correlati contribuisce all‟efficacia e all‟efficienza dell‟or- ganizzazione nel conseguire i propri obiettivi.
  • 70. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto • L’Azienda come Sistema • La Formula Imprenditoriale • La struttura organizzativa • A cosa serve il bilancio di esercizio? • Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale • Contabilità Generale e Contabilità Analitica • Schemi di integrazione CoGe CoAn • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 71. LE 5 FORZE CHE CONDIZIONANO LE AZIENDE IL MODELLO DI MICHAEL PORTER (1982) ENTRANTI POTENZIALI Il sistema Il mercato normativo del lavoro (leggi sull‟ambiente, sulla Minaccia di ingresso privacy, sulla sicurezza, gli standard qualitativi) L’IMPRESA Potere contrat- Potere I I CONCORRENTI contrat- tuale tuale I CLIENTI FORNITORI Prodotti o servizi Imposte e Il mercato alternativi tasse del denaro I PRODOTTI SUCCEDANEI
  • 72. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B e UNI ISO 10014:2007 ): Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e future, soddisfare i loro requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative. Un‟organizzazione ed i suoi fornitori sono inter- dipendenti ed un rapporto di reciproco benefi- cio migliora, per entrambi, la capacità di creare valore.
  • 73. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto • L’Azienda come Sistema • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La struttura organizzativa • A cosa serve il bilancio di esercizio? • Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale • Contabilità Generale e Contabilità Analitica • Schemi di integrazione CoGe CoAn • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 74. LA FORMULA IMPRENDITORIALE (Richard Normann 1977) è la risultante delle scelte di fondo operate su 3 elementi: Client system (il mercato): il rapporto fra l‟impresa e l‟ambiente. Comprende le caratteristiche della clientela, le aree geografiche e il sistema competitivo Product system (l‟offerta): Company organization system cosa proponiamo al mercato. (l‟organizzazione): Comprende Comprende aspetti intrinse- capitale umano, know-how e ci, accessori, psicologici e patrimonio intangibile, cespi- distributivi. ti, capitale finanziario
  • 75. LA FORMULA IMPRENDITORIALE (Richard Normann 1977) è la risultante delle scelte di fondo operate su 3 elementi: Client system (il mercato): il rapporto fra l‟impresa e l‟ambiente. Comprende le caratteristiche della clientela, le aree geografiche e il sistema competitivo è la caratteristica più importante di una FI. Deve essere: ad ogni singolo elemento (mercato, offerta, struttura) poiché non sono atomici Se esiste garantisce Product system (l‟offerta): il successo competitivo. system Company organization cosa proponiamo al mercato. (l‟organizzazione): Comprende Comprende aspetti intrinse- capitale umano, know-how e ci, accessori, psicologici e patrimonio intangibile, cespi- distributivi. ti, capitale finanziario
  • 76. LA VALUTAZIONE DELLA F.I. L’impresa ha successo sia sul piano concorrenziale che sul piano reddituale? SI --> il successo è consolidato? SI --> il successo è minacciato da mutamenti in atto o prevedibili a breve? SI --> si può far fronte alle minacce senza stravolgere la FI? SI --> la FI è tuttora valida NO --> la FI non è più valida NO --> la FI è tuttora valida NO --> si può consolidare? SI --> la FI è valida, ma deve essere consolidata NO --> la FI non è più valida NO --> Ha successo solo sul piano reddituale? SI --> il successo reddituale è dovuto a condizioni esterne particolarmente favorevoli? SI --> la FI è valida solo nel breve periodo NO --> la FI potrebbe essere valida, ma non è ancora realizzata completamente NO --> ha successo sul piano concorrenziale? SI --> vi sono gravi incongruenze nella FI? SI --> la FI è forse valida, ma deve essere perfezionata NO --> la FI non è valida NO --> la FI non è valida
  • 77. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto • L’Azienda come Sistema • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • A cosa serve il bilancio di esercizio? • Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale • Contabilità Generale e Contabilità Analitica • Schemi di integrazione CoGe CoAn • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 78. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Gli elementi fondamentali su cui opera un'organizza- zione sono ; spesso equivoche, incerte ed ambigue. Tanto più un'organizzazione riesce a restringere il numero dei "può succedere che..", tanto più tale organizzazione risulta efficace (raggiunge l‟obiettivo). , ovvero la differenza fra la quantità di informazioni necessarie per eseguire un compito e la quantità che si possiede, limita la capacità dell'Azienda di programmare e di prendere decisioni relative ad un'attività prima del suo svolgimento. L'organizzazione è, quindi, preposta a stabilire un livello di certezza tale da permettere di lavorare.
  • 79. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Un sistema organizzativo è, in altre parole, un reticolo informativo finalizzato alla soddisfazione di un bisogno: l‟organizzazione aziendale è volta a soddisfare i bisogni della sua clientela al fine di perseguire l‟utile. È per questo che analizziamo e progettiamo la strut- tura organizzativa utilizzando uno strumento messo a punto per la realizzazione del software (Data Flow Dia- gram, Tom DeMarco “Structured Analysis and System Specification”, 1979)
  • 80. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA All'insorgere di situazioni nuove e/o non previste, l'organizzazione deve reagire in tempo reale tenendo conto di tutte le persone coinvolte e del loro operato. Vengono, quindi, creati nuovi ruoli per raccogliere ed elaborare le informazioni necessarie, tali ruoli sono i cosiddetti ruoli manageriali. Coloro che ricoprono questi ruoli sono chiamati a prendere le decisioni in situazioni che non sono state previste e per farlo devono basarsi sulle informazioni disponibili operando spesso in situazione di incertezza.
  • 81. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Le norme, i programmi e le procedure hanno l'obiettivo di specificare i comportamenti prima dell'esecuzione, e si basano su addestramento, simulazioni e pratica quotidiana. Essi hanno come risultato l'eliminazione la necessità di ulteriore comunicazione tra i diversi operatori; svolgono per le organizzazioni la stessa funzione svolta dalle abitudini per i singoli individui: eliminano la necessità di affrontare ogni situazione come se fosse nuova, conferiscono stabilità all'organiz- zazione e svolgono la funzione di "memoria" nel trat- tare le situazioni di routine.
  • 82. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B e UNI ISO 10014:2007 ): I leader stabiliscono unità di intenti e di indirizzo dell‟organizzazione. Essi dovrebbero creare e mantenere un ambiente interno che coinvolga pienamente le persone nel conseguimento degli obiettivi dell‟organizzazione. Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l‟essenza dell'organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento permette di porre le loro capacità al servizio dell‟organizzazione.
  • 83. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA (Piramide di di Robert Anthony 1965) LIV. STRATEGICO LUNGO TERMINE LIV. TATTICO VERTICE MEDIO TERMINE LIV. OPERATIVO MANAGEMENT BREVE TERMINE BASE OPERATIVA
  • 84. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA (Henry Mintzberg 1979) VERTICE STRATEGICO LINEA INTERMEDIA NUCLEO OPERATIVO
  • 85. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto • L’Azienda come Sistema • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • La struttura organizzativa • Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale • Contabilità Generale e Contabilità Analitica • Schemi di integrazione CoGe CoAn • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 86. A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ? Tutela Tutela Fornitori Clienti Tutela Erario Tutela Tutela Finanziatori Azionisti Esterni
  • 87. A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ? Tutela Tutela Fornitori Clienti Tutela Erario Tutela Tutela Finanziatori Azionisti Esterni
  • 88. A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ? Tutela Tutela Fornitori Clienti Tutela Erario Tutela Tutela Finanziatori Azionisti Esterni
  • 89. LA TUTELA DEI TERZI L‟Attivo dello Stato Patrimoniale è esposto in modo piut- tosto curato e dettagliato mentre il Passivo è esposto in modo assai più sintetico. La normativa in vigore prevede, inoltre, due diversi schemi di Stato Patrimoniale (ordinario e semplificato) ed un solo schema per il Conto Economico. Lo schema adottato per lo Stato Patrimoniale
  • 90. NELLE UNI (UNI 10771:2003 punto 3.6): (parti interessate): individui o gruppi portatori di interessi riferibili all‟orga- nizzazione, ovvero nei confronti dei quali l‟organizzazione nutre un interesse legittimo. In altri termini, individui o gruppi che sono influenzati da, o possono influenzare, il compor- tamento dell‟organizzazione.
  • 91. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9000:2005 punto 3.3.7): : Persona o gruppo di per- sone aventi un interesse nelle prestazioni o nel successo di un‟organizzazione. Esempi: proprietari, clienti, fornitori, banche, sindacati, persone di un‟organizzazione o collet- tività.
  • 92. NELLA UNI EN ISO 9004:2009 (Punto 4.4 Parti interessate, esigenze ed aspettative) Parte Interessata Esigenze ed aspettative Clienti Qualità, prezzo e prestazioni relative alla consegna dei prodotti Proprietari/azionisti Durevole redditività, Trasparenza Persone dell’organizzazione Buon ambiente di lavoro, sicurezza occupazionale, riconoscimenti e premi Fornitori e Partner Reciproco beneficio e continuità di rapporto Società Protezione ambientale, comportamento etico, rispetto dei requisiti cogenti
  • 93. A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ?
  • 94. A COSA SERVE IL BILANCIO DI ESERCIZIO ?
  • 95. LE COMPONENTI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO CONTO ECONOMICO (RENDICONTO ECONOMICO): E’ il riassunto di quanto successo, dal punto di vista economico (costi STATO PATRIMONIALE: e ricavi), fra due “fotografie” suc- E’ la fotografia dell’Azienda in cessive, ovvero fra lo SP iniziale e un certo istante. lo SP finale. NOTA INTEGRATIVA: Nota Integrativa Riporta la descrizione ed i dettagli delle principali voci dello SP e del CE
  • 96. LE COMPONENTI DEL BILANCIO (secondo gli IAS) PROSPETTO DEL PATRIMONIO NETTO: E’ il riepilogo delle variazioni avvenute nel patrimonio netto, è obbligatorio esporlo nella Economico nota integrativa. Conto RENDICONTO FINANZIARIO: E’ il riassunto di quanto successo, dal punto di vista finanziario (entrate e uscite), fra due “fotografie” successive, ovvero fra lo SP iniziale e lo SP finale.
  • 97. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto • L’Azienda come Sistema • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • La struttura organizzativa • A cosa serve il bilancio di esercizio? • Contabilità Generale e Contabilità Analitica • Schemi di integrazione CoGe CoAn • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 98. LE RIMANENZE NEL SISTEMA REDDITUALE SP anno 1 CE anno 2 Rim. Fin. 50 Rim. Fin. 50 Rim. Iniz. 50 Rim. Fin. 70 31/dic./anno 1 SP anno 2 Rim. Fin. 70 1/gen./anno 2 31/dic./anno 2
  • 99. LE RIMANENZE NEL SISTEMA PATRIMONIALE SP anno 1 CE anno 2 Rim. Fin. 50 COGS xxx yyy Vendite 31/dic./anno 1 SP anno 2 Al ricevimento delle MP Carico MP … … Fornitore Al lancio Carico WIP … … Scarico MP degli ordine di produzione Carico PF … … Scarico WIP Al termine Cliente yyy xxx Scarico PF degli ordine di produzione Alla vendita del PF
  • 100. LE RIMANENZE NEL SISTEMA PATRIMONIALE Ovviamente, per poter Il COGS (Cost of Good Sold) Ovviamente, registrare il carico del comprende anche il costo della il tutto con il WIP (Work in Progress) MdO diretta. Per registrare il LIFO, FIFO o è necessario conoscere carico del WIP è necessario costo medio. le distinta base di ogni conoscere anche i tempi di singolo prodotto finito. lavorazione ed i relativi costi. Il COGS comprende anche i costi SP anno 2 indiretti di produzione, sia quelli varia- bili (energia, gas, acqua, materiali di Carico MP … … Fornitore consumo, ecc.) che quelli fissi (MdO Carico WIP … … Scarico MP indiretta, manutenzioni, ammortamen- Carico PF … … Scarico WIP ti, ecc.). Per registrare il WIP è neces- sario conoscere la quota di OH Cliente yyy xxx Scarico PF (Overhead) determinati in sede di BUDGET annuale.
  • 101. LE RIMANENZE NEL SISTEMA PATRIMONIALE Ovviamente, per poter Il COGS (Cost of Good Sold) Ovviamente, registrare il carico del comprende anche il costo della il tutto con il WIP (Work in Progress) MdO diretta. Per registrare il LIFO, FIFO o è necessario P&L riporta idel WIP è di produzione Il conoscere carico costi necessario costo medio. le distinta base di ogni (Materie conoscere anche MdO i tempi di Prime, ed i relativi costi. diretta, singolo prodotto finito. lavorazione Overhaed variabili e fisse) SOLO SE Il COGS sono comprendestati i movimentati anche costi TUTTI i SP anno 2 produzione, sia (MP, WIP e PF) … per avere indiretti di magazzini quelli varia- bili (energia, gas, acqua, materiali di Carico MP … … Fornitore consumo, una che quelli fissi (MdO infrannuale … Scarico MP ecc.) situazione Carico WIP … (magari mensile) è necessario PF … … Scarico WIP indiretta, manutenzioni, ammortamen- Carico fare tutti i ti, ecc.). Per registrare il WIP è neces- sario conoscere la di LIFO / FIFO / AVG … xxx Scarico PF calcoli quota di OH Cliente yyy (Overhead) determinati in sede di BUDGET annuale.
  • 102. I DUE SISTEMI A CONFRONTO In estrema sintesi, si può affermare che il sistema Reddituale non IMPONE la conoscenza di quanto avviene in produzione … ma chi può pensare di GESTIRE un‟azienda senza control- larne i costi di produzione? Il sistema Reddituale, quindi, lascia la dotarsi della contabilità analitica consentendo all‟Impren- ditore la possibilità di calibrare la complessità del controllo alle dimensioni ed alle carat- teristiche della propria Azienda.
  • 103. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto • L’Azienda come Sistema • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • La struttura organizzativa • A cosa serve il bilancio di esercizio? • Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale • Schemi di integrazione CoGe CoAn • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 104. CONTABILITÀ GENERALE E ANALITICA La è l‟insieme delle rilevazioni contabili sistemiche che utilizzano il metodo della partita doppia e che sono finalizzate a determinare il reddito di esercizio. La è spesso definita “contabilità dei costi” (perché le prime applicazioni erano orientate al calcolo dei costi) o “contabilità industriale” (perché le imprese industriali furono le prime ad adottarla), ma di fatto riguarda tutte le aziende e fornisce informazioni di dettaglio in merito ai costi, ricavi, margini di singoli prodotti/commesse o di loro aggregati. La Contabilità Analitica utilizza i dati della Contabilità Generale che, comunque, può utilizzare dati elaborati dalla Contabilità Analitica.
  • 105. CONCETTI DI CONTABILITÀ ANALITICA • Centri di Costo Produttivi (costi e output) • Centri di Costo Ausiliari (solo costi) • Centri di Profitto (ricavi e costi) • Centri di Investimento (attivo, passivo, ricavi e costi) • Distinta base • Tempo di lavorazione • Cicli di lavoro • Costo orario • Costo di produzione • Efficienza produttiva • WIP, SAL, LIFO, FIFO, … • Costo Standard • ….
  • 106. LE POSSIBILI “VERSIONI” Consuntivo Esterno (per informare) Infrannuale Interno Annuale (per capire) Preventivo
  • 107. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto • L’Azienda come Sistema • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • La struttura organizzativa • A cosa serve il bilancio di esercizio? • Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale • Contabilità Generale e Contabilità Analitica • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 108. COME SI INTERFACCIANO I VARI STRUMENTI? Analisi Analisi redditività patrimoniale aziendale Analisi costo dei prodotti Analisi Analisi efficienza produttiva e del flusso di cassa saturazione impianti
  • 109. COME INTEGRARE LE CONTABILITA’ ? La contabilità generale e quella analitica sono integrabili in tre modi: la contabilità generale è a partita doppia mentre la contabilità analitica è gestita extracontabilmente. : la contabilità analitica è a partita doppia e si collega ai conti (economici) della contabilità generale : la contabilità generale è ordinata secondo il sistema patrimoniale e distingue la contabilità della SG&A dalla contabilità della produzione (COGS)
  • 110. Riclassificazione RE G014_1 B010_1 Assenteismo Calendario G014_2 G015_1 G015_2 Coefficiente K Ammortamenti Costo Leasing G014_3 G019_1 Costo personale Rendiconto G014_4 mensile Calcolo Costo personale BEP Economico Riclassificato annuale G017_1 Riclassificazione situazione contabile Conto Economico B.C.C. S.r.l.
  • 111. Riclassificazione RE e SP G014_1 B010_1 Assenteismo Calendario G014_2 G015_1 G015_2 Coefficiente K Ammortamenti Costo Leasing G014_3 G019_1 Costo personale Rendiconto G014_4 mensile Calcolo Costo personale BEP Economico Riclassificato annuale G050_1 Indici e analisi FCCN G017_1 Riclassificazione situazione contabile Conto Economico G018_1 G018_1 Riclassificazione Riclassificazione G017_2 situazione contabile situazione contabile Ratei e Correzioni Stato Patrimoniale SP anno precedente Analisi Grafica Stato Patrimoniale B.C.C. S.r.l.
  • 112. RE ed analisi dei costi delle lavorazioni G014_1 B010_1 Assenteismo Calendario G014_2 G015_1 G015_2 Coefficiente K Ammortamenti Costo Leasing G014_3 G019_1 Costo personale Rendiconto G014_4 mensile Calcolo Costo personale BEP Economico Riclassificato annuale G026_2 G026_1 Costo orario Ripartizione diretto di centro costo personale di costo G017_1 Riclassificazione situazione contabile G023_6 G023_7 Conto Economico Riepilogo annuale Riepilogo annuale ore funz ore lavorate centri centri macchina produttivi G060_1 Costo diretto e G023_4 G023_5 prezzo di vendita Riepilogo mensile Riepilogo mensile ore funz ore lavorate centri centri macchina produttivi G023_1 G023_2 G023_3 Rapporto Rapporto Rapporto B.C.C. S.r.l. giornaliero giornaliero centri giornaliero centri centri macchina uomo ausiliari
  • 113. RE e contabilità industriale G014_1 B010_1 Assenteismo Calendario G014_2 G015_1 G015_2 Coefficiente K Ammortamenti Costo Leasing G014_3 G019_1 Costo personale Rendiconto G014_4 mensile Calcolo Costo personale BEP Economico Riclassificato annuale G026_2 G026_1 Costo orario Ripartizione diretto di centro costo personale di costo G017_1 Riclassificazione situazione contabile Ciclo di G023_6 G023_7 Conto Economico Lavoro Riepilogo annuale Riepilogo annuale ore funz ore lavorate centri centri macchina produttivi G060_1 Anagrafica Anagrafica Costo diretto e SL PF G023_4 G023_5 prezzo di vendita Riepilogo mensile Riepilogo mensile ore funz ore lavorate centri centri macchina produttivi Anagrafica Distinta MP Base G023_1 G023_2 G023_3 Rapporto Rapporto Rapporto B.C.C. S.r.l. giornaliero giornaliero centri giornaliero centri centri macchina uomo ausiliari
  • 114. RE per commessa G014_1 B010_1 Assenteismo Calendario G014_2 G015_1 G015_2 Coefficiente K Ammortamenti Costo Leasing G014_3 G049_1 G019_1 Costo personale Rendiconto G014_4 mensile Calcolo Costo personale BEP Economico Riclassificato annuale G026_2 G026_1 Costo orario Ripartizione diretto di centro costo personale di costo G060_2 G017_1 Riepilogo Riclassificazione Commesse situazione contabile G023_6 G023_7 Conto Economico Riepilogo annuale Riepilogo annuale ore funz ore lavorate centri centri macchina produttivi G060_1 Costo diretto e G023_4 G023_5 prezzo di vendita Riepilogo mensile Riepilogo mensile ore funz ore lavorate centri centri macchina produttivi G023_1 G023_2 G023_3 Rapporto Rapporto Rapporto B.C.C. S.r.l. giornaliero giornaliero centri giornaliero centri centri macchina uomo ausiliari
  • 115. Sistema Patrimoniale G023_1 G023_2 G023_3 B010_1 G015_2 Rapporto giorn. Rapporto giorn. Rapporto giorn. G014_1 Calendario Costo Leasing centri macchina centri uomo centri ausiliari Assenteismo G015_1 G017_1 G023_4 G023_5 G014_2 Ammortamenti Tabella Riclass. CE Riepilogo mensile ore Riepilogo mensile ore Coefficiente K funz. centri macchina lavorate centri produttivi G023_6 G023_7 G014_3 G040_1 Riepilogo annuale ore Riepilogo annuale Costo personale Calcolo Profit & Loss BEP Overhead funz. centri macchina ore lavorate centri produttivi mensile Budget G026_1 Calcolo Ripartizione Overhead Overhead costo personale Allocation Production Plan Labour Cost Allocation COGS Calculation Anagrafica Ciclo di lavoro PF Sales Forcast Anagrafica Distinta Base SL B.C.C. S.r.l. Anagrafica Purchases Magazzino Magazzino Magazzino MP Budget PF SL MP
  • 116. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • Macro e Microeconomia, il Valore Aggiunto • L’Azienda come Sistema • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • La struttura organizzativa • A cosa serve il bilancio di esercizio? • Il Sistema Patrimoniale vs Sistema Reddituale • Contabilità Generale e Contabilità Analitica • Schemi di integrazione CoGe CoAn • Test ispirato alla UNI ISO 10014:2007
  • 117. LE ANALISI PER INDICI Esistono molti indici di valutazione delle performance di un‟azienda, troppi per poterli elencare tutti in questa sede. Sono di tre tipi: = = =
  • 118. IL CE RICLASSIFICATO Riferimento Descrizione Provenienza o Formula MC1 1^ MARGINE DI CONTRIBUZIONE ML - TCV 10A.1 Mano d'opera improduttiva onerata G014_4 10A.2 Ammortamenti specifici G015_1 1A Ricavi Vendite Italia G017_1 10A.3 Leasings specifici G015_1 1B Ricavi Vendite Estero G017_1 10A.4 Manutenzioni G017_1 1C Ricavi per Trasporti ed Imballi G017_1 10A.5 Altri costi industriali G017_1 2 N/C abbuoni e sconti passivi G017_1 TCA Totale Costi Attribuiti 10A.1+......+10A.5 RL RICAVI LORDI 1A+1B+1C+2 MC2 2^ MARGINE DI CONTRIBUZIONE MC1 - TCA 3.1 Provvigioni G017_1 11.1a Stipendi dipendenti di struttura G014_4 3.2 Trasporti e Imballi c/vendita G017_1 11.1b Stipendi dipendenti UT per h non imputate G026_2 TVC Totale variabili commerciali 3.1 + 3.2 + 3.3 11.2 Affitti passivi G017_1 RN RICAVI NETTI RL - TVC 11.3 Spese fisse amministrative e generali G017_1 4.1 Giacenze Iniziali Prodotti Finiti gest. magazzino 11.4 Spese fisse commerciali G017_1 4.2 Giacenze Iniziali WIP gest. magazzino 11.5 Ammortamenti di struttura G015_1 5.1 Giacenze Finali Prodotti Finiti gest. magazzino 11.6 Leasings di struttura G015_1 5.2 Giacenze Finali WIP gest. magazzino 11.7 Compensi amministratori G017_1 DRIM Variazione Giacenze SL/PF 5.1+5.2-4.1-4.2 11.8 Accantonamenti Vari G017_1 VP VAL. PRODOTTO RN +D RIM CF Totale costi fissi di struttura 11.1+........+11.8 6 Acquisti Materie Prime G017_1 ROGC REDDITO OPERATIVO GEST CARAT MC2 - CF 7 Sconti e resi su acquisti G017_1 12.1 Ricavi Gestione Patrimoniale G017_1 8.1 Giacenze Iniziali Materie Prime gest. magazzino 12.2 Costi Gestione Patrimoniale G017_1 8.2 Giacenze Finali Materie Prime gest. magazzino 12.3 Ricavi Gestione Finanziaria G017_1 9 Trasporti ed altri costi d'acquisto G017_1 RO REDDITO OPERATIVO ROCG+12.1-12.2+12.3 TC Totale Consumi 6-7+8.1-8.2+9 13.1 Costi finanziari Netti G017_1 ML MARGINE LORDO VP - TC 13.2 Costo finanziario leasing G015_2 10.1 Mano d'opera produttiva onerata G014_4 RLC REDDITO LORDO DI COMPETENZA RO-13.1-13.2 10.2 Consumi energetici proporzionali G017_1 14.1 Proventi gestione extra caratteristica G017_1 10.3 Lavorazioni Esterne G017_1 14.2 Costi gestione extra caratteristica G017_1 10.4 Materiali di consumo per la produzione G017_1 PBT REDDITO ANTE IMPOSTE RLC+14.1-14.2 10.5 Costi Specifici G017_1 TAX Oneri fiscali G017_1 10.6 Altri costi proporzionali G017_1 PAT REDDITO NETTO DI ESERCIZIO PBT - TAX TCV Totale Costi Variabili 10.1+......+10.6 MC1 1^ MARGINE DI CONTRIBUZIONE ML - TCV
  • 119. BREAK EVEN POINT VP COSTI Interessi Totale Consumi Totale Costi Variabili Totale Costi Attribuibili Totale Costi Fissi BEP VP
  • 120. BREAK EVEN POINT VP Totale Consumi COSTI Interessi Totale Costi Variabili Totale Costi Attribuibili Totale Costi Fissi BEP VP
  • 121. BREAK EVEN POINT Interessi VP Totale Consumi COSTI Totale Costi Variabili Totale Costi Attribuibili Totale Costi Fissi BEP VP
  • 122. IL BILANCIO “PERFETTO” Immaginiamo che:  non vi siano state alienazioni di cespiti (o se ci sono state S non hanno dato luogo né a plusvalenze, né a minusvalenze)  non vi siano state rivalutazioni o svalutazioni di cespiti S  i leasing sono contabilizzati con il sistema finanziario S  non sia stato necessario svalutare i crediti vs clienti S  nessuno ci abbia dato un contributo in conto capitale S  non vi siano sopravvenienze (né attive, né passive) S Allora

Notas do Editor

  1. B.C.C. S.r.l.
  2. B.C.C. S.r.l.
  3. B.C.C. S.r.l.
  4. B.C.C. S.r.l.
  5. Essere dei Partner dell’Imprenditore non vuol dire essere “tuttologi”, ma avere una buona visione d’insieme, conoscere i meccanismi aziendali ed avere grande esperienza nella conduzione delle imprese. Non è necessario essere programmatori per poter consigliare un Imprenditore su cosa deve fare un determinato programma (per esempio una procedura per l’emissione degli ordini) … la B.C.C. può aiutare l’Imprenditore a definire i requisiti (definire le specifiche), coordinare i programmatori e verificare la corretta esecuzione dei lavori. Sia la normativa legale, che quella fiscale sono in perenne cambiamento … non è necessario sapere l’aliquota di ammortamento e/o come eseguire una registrazione in partita doppia per distinguere la gestione caratteristica da quella extra caratteristica … In altre parole è la classica distinzione fra la mente (chi pensa e decide) e la mano (chi realizza quanto deciso). La certificazione ISO merita un discorso a parte, tutti i nostri interventi sono documentati ed organizzati per poter far parte di un manuale della qualità; un qualunque nostro intervento fa qualità! La B.C.C. considera la “qualità” una filosofia di vita, un modo di essere e di lavorare. I Manuali della qualità non sono altro che la dichiarazione di come si mette in pratica tale assunto. Per questo diciamo che non ci occupiamo di certificazione, il “bollino” (fine a se stesso) alla B.C.C. non interessa … quante aziende lo hanno “comprato”? B.C.C. S.r.l.
  6. B.C.C. S.r.l.
  7. B.C.C. S.r.l.
  8. B.C.C. S.r.l.
  9. B.C.C. S.r.l.
  10. NON E’ MIA … L’HO SOLO COPIATA, INDOVINATE DA DOVE … UNI EN 28402:1992 (non aveva la stessa numerazione della ISO, era solo traduzione di EN 28402:1991... la traduzione italiana è uscita l'anno dopo) UNI EN ISO 8402:1995 Gestione per la qualità ed assicurazione della qualità – Termini e definizioni (la premessa della norma tratta solo di termini e non dice nulla di simile alla citazione) UNI EN ISO 9000-1:1994 Norme di gestione per la qualità e di assicurazione della qualità – Guida per la scelta e l'utilizzazione Le ultime due norme del 1994 e 1995 sono state sostitute dall'unica ISO 9000 Da qui in poi, come dimostra la citazione, si è spostato il focus dal “sistema” e “assicurazione” a “gestione” e “processi” e Sistemi Qualità sono diventati Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9000:2000 Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e terminologia (citazione dal paragrafo 0.2) UNI EN ISO 9000:2005 Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e vocabolario(la citazione è il paragrafo 0.2, invariato rispetto alla ed. 2000) B.C.C. S.r.l.
  11. B.C.C. S.r.l.
  12. B.C.C. S.r.l.
  13. B.C.C. S.r.l.
  14. B.C.C. S.r.l.
  15. UNI: è l'Ente Nazionale Italiano di Unificazione ed è un'associazione privata senza scopo di lucro che svolge attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario, ad esclusione di quello elettrotecnico ed elettronico di competenza del CEI. CEN : Il Comitato europeo di normazione (European Committee for Standardization in inglese, Comité européen de normalisation in francese), meglio noto con l'acronimo CEN, è un ente normativo che ha lo scopo di armonizzare e produrre norme tecniche (EN) in Europa in collaborazione con enti normativi nazionali e sovranazionali quali per esempio l'ISO. Il CEN, fondato nel 1961, lavora in accordo alle politiche dell'Unione europea e dell'EFTA (Associazione europea di libero scambio) per favorire il libero scambio, la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori, la protezione dell'ambiente, eccetera. ISO: L'Organizzazione internazionale per la normazione (International Organization for Standardization in inglese, Organisation internationale de normalisation in francese), abbreviazione ISO, è la più importante organizzazione a livello mondiale per la definizione di norme tecniche. Fondata il 23 febbraio 1947, ha il suo quartier generale a Ginevra in Svizzera. Membri dell'ISO sono gli organismi nazionali di standardizzazione di 157 Paesi del mondo. In Italia le norme ISO vengono recepite, armonizzate e diffuse dall'UNI, il membro che partecipa in rappresentanza dell'Italia all'attività normativa dell'ISO. L'ISO coopera strettamente con l'IEC, responsabile per la standardizzazione degli equipaggiamenti elettrici. B.C.C. S.r.l.
  16. La norma specifica i requisiti di un sistema di gestione per la qualità per un’organizzazione che: Ha l’esigenza di dimostrare la propria capacità di fornire con regolarità un prodotto che soddisfi i requisiti del cliente e quelli cogenti applicabili; Desidera accrescere la soddisfazione del cliente tramite l’applicazione efficace del sistema ed assicurare la conformità ai requisiti del cliente ed a quelli cogenti applicabili. Tutti i requisiti sono di carattere generale e previsti per essere applicabili a tutte le organizzazioni, indipendentemente da tipo, dimensione e prodotto finito. Durante l’elaborazione sono stati presi in considerazioni i principi di gestione per la qualità riportati nella UNI EN ISO 9000 ( glossario ) e nella UNI EN ISO 9004 (linee guida per aiutare a raggiungere il successo durevole attraverso l’approccio della gestione per la qualità) La prima versione della ISO 9001, quella del 1987 , fu preparata in sette anni di lavoro. Sette anni dopo fu pubblicata la ISO 9001: 1994 Per lo stravolgimento della famosa ISO 9001: 2000 ci vollero solo sei anni. Passarono altri otto anni e, nel 2008 , fu pubblicata l'ultima versione del documento, quella attualmente in vigore. “ Il modello copre tutti i requisiti della presente norma internazionale, ma non mostra i processi in modo dettagliato” 5 Responsabilità della direzione 5.1 Impegno della direzione = fornire evidenza dell’operato 5.2 Orientamento al cliente = determinare requisiti cliente e soddisfarli 5.3 Politica per la qualità = sia appropriata e comunicata 5.4 Pianificazione = fissare obiettivi 5.5 Responsabilità, autorità e comunicazione = organizzazione e flusso informativo 5.6 Riesame = controllo periodici 6 Gestione delle Risorse 6.1 Messa a disposizione delle risorse = pagare 6.2 Risorse Umane = fare formazione 6.3 Infrastrutture = beni materiali e servizi esterni 6.4 Ambiente di lavoro = provvedere a condizioni idonee x lavorare 7 Realizzazione del prodotto 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto 7.2 Processi relativi ai clienti = fissare requisiti richiesti dal cliente o comunque necessari 7.3 Progettazione e sviluppo = pianificazione della progettazione e sviluppo 7.4 Approvvigionamento 7.5 Produzione ed erogazione del servizio 7.6 Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di monitoraggio di misurazione 8 Misurazione, analisi e miglioramento 8.1 Generalità = dimostrare conformità e migliorare sempre 8.2 Monitoraggio e misurazione = questionari + audit 8.3 Tenuta sotto controllo del prodotto non conforme La futura ISO 9001 potrebbe, dunque, essere pubblicata tra il 2013 e il 2015 ma questa seconda data sembra essere la più probabile. Una delle maggiori difficoltà che il Comitato Tecnico ISO si troverà ad affrontare nel redigerla sarà quella di allineare al massimo la ISO 9001 con le norme che regolano altri sistemi di gestione come, ad esempio, la ISO 14001 che si occupa della gestione ambientale. Il tutto, naturalmente, nell'ottica di favorire sempre più i sistemi integrati. E’ la quarta edizione che annulla e sostituisce la terza edizione UNI EN ISO 9001:2000 che è stata modificata per chiarire alcuni punti del testo e per accrescere la compatibilità con la UNI EN ISO 14001: 2004 (fissa i requisiti di un sistema di gestione ambientale di una qualsiasi organizzazione) Come dichiarato alla sua pubblicazione dal Comitato Tecnico ISO che l'ha curata - "non modifica, aggiunge o sottrae requisiti, mentre introduce dei chiarimenti e sollecita una generale riflessione rispetto ai contenuti ed agli obiettivi dell'ISO 9001". Con la sigla ISO 9000 si identifica una serie di normative e linee guida sviluppate dall’Organizzazione internazionale per la normazione, le quali definiscono i requisiti per l'implementazione, in una organizzazione, di un sistema di gestione della qualità, al fine di condurre i processi aziendali, migliorare l'efficacia e l'efficienza nella realizzazione del prodotto e nell'erogazione del servizio, ottenere ed incrementare la soddisfazione del cliente. Le norme della serie ISO 9000 sono le seguenti: ISO 9000, dal titolo Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e vocabolario: emessa nel 2000; ultima revisione del 2005 (ISO 9000:2005) recepita nello stesso anno dall'UNI (UNI EN ISO 9000:2005); la norma descrive il vocabolario ed i principi essenziali dei sistemi di gestione per la qualità e della loro organizzazione; ISO 9001, dal titolo Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti: emessa nel 1994, revisionata sostanzialmente nel 2000; ultima revisione nel 2008 (ISO 9001:2008), recepita nello stesso anno dall'UNI (UNI EN ISO 9001:2008); la norma definisce i requisiti di un sistema di gestione per la qualità per una organizzazione. I requisiti espressi sono di "carattere generale" e possono essere implementati da ogni tipologia di organizzazione. ISO 9004, dal titolo Gestire un'organizzazione per il successo durevole - L'approccio della gestione per la qualità: emessa nel 1994, sostanzialmente revisionata nel 2000; ultima revisione del 2009 (ISO 9004:2009) recepita nello stesso anno dall'UNI (UNI EN ISO 9004:2009); il documento non è una norma ma una linea guida per favorire in una organizzazione il conseguimento del successo durevole per mezzo della gestione per la qualità. In precedenza esistevano anche le norme ISO 9002 e 9003, sostituite dalla ISO 9001; la loro certificazione non è più riconosciuta in ambito nazionale e internazionale, in quanto ritirate definitivamente nel 2003. La ISO 9001:2000/2008 prevede un approccio globale e completo di certificazione per cui non è possibile escludere alcuni settori o processi aziendali, se presenti nell'organizzazione, necessari a soddisfare i clienti. L’unica norma della famiglia ISO 9000 per cui una azienda può essere certificata è la ISO 9001; le altre sono solo guide utili, ma facoltative, per favorire la corretta applicazione ed interpretazione dei principi del sistema qualità. La ISO 9000 individua il "lessico" per la 9001 e la 9004. La sua ultima revisione (emissione dalla ISO e adozione dalla UNI) risale al 2005; in questa ultima edizione il lessico è stato ampliato e rivisto in modo da permettere l'applicazione della ISO 9001 anche ad altri ambiti (amministrazioni, università, società di servizi...). La ISO 9004 permette di individuare spunti per il miglioramento delle esigenze espresse nella ISO 9001. B.C.C. S.r.l.
  17. Quindi dopo aver sostenuto che il SGQ si basa su 4 processi, per otto anni (dal 2000 al 2008) nel 2009 i processi diventano 6 nel modello esteso di un SGQ basato sui processi, comprendente gli elementi della ISO 9001 e della ISO 9004. UNI EN ISO 9004:2009 Gestire un’organizzazione per il successo durevole: L’approccio della gestione per la qualità fornisce alle organizzazioni una guida per aiutare a raggiungere il successo durevole attraverso l’approccio della gestione per la qualità: è applicabile a qualsiasi organizzazione, indipendentemente da dimensione, tipo ed attività fornisce una prospettiva di gestione per la qualità più ampia rispetto alla ISO 9001; si rivolge alle esigenze ed aspettative di tutte le pertinenti parti interessate fornisce una guida per il miglioramento sistematico e continuo delle prestazioni complessive dell'organizzazione. B.C.C. S.r.l.
  18. ISO 9004:2000 è contenuto un questionario composto da 27 domande di autovalutazione per misurarsi rispetto ai 5 livelli. ISO 9004:2009 Appendice A.1 Questa autovalutazione dovrebbe essere eseguita periodicamente dall’alta direzione per ottenere una visione d’insieme del comportamento dell’organizzazione e delle sue attuali prestazioni. Sono 9 domande (2 domande per Gestire, Monitoraggio + Misurazione e Miglioramento; 1 domanda per gli altri 3 processi) con valutazione da 1 (minima) al 5 (ottimo) ISO 9004:2009 Appendici A.2-A.7 Questa autovalutazione è destinata ad essere eseguita dalla direzione operativa e dai gestori di processo per ottenere una visione d’insieme approfondita del comportamento dell'organizzazione e delle attuali prestazioni. Sono 29 valutazioni (Gestire = 4, Strategia = 3, Risorse = 8, Processi = 3, Monitoraggio = 8, Miglioramento = 3) B.C.C. S.r.l.
  19. 5.1 Orientamento al cliente Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e future, soddisfare i loro requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative. 5.2 Leadership I leader stabiliscono unità di intenti e di indirizzo dell'organizzazione. Essi dovrebbero creare e mantenere un ambiente interno che coinvolga pienamente le persone nel conseguimento degli obiettivi dell'organizzazione 5.3 Coinvolgimento delle persone Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l'essenza dell'organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento permette di porre le loro capacità al servizio dell'organizzazione. 5.4 Approccio per processi Un risultato desiderato si ottiene con maggiore efficienza quando le attività e le relative risorse sono gestite come un processo. 5.5 Approccio sistemico alla gestione Identificare, comprendere e gestire, come fossero un sistema, processi tra loro correlati contribuisce all'efficacia e all'efficienza dell'organizzazione nel conseguire i propri obiettivi. 5.6 Miglioramento continuo Il miglioramento continuo delle proprie prestazioni complessive dovrebbe essere un obiettivo permanente dell'organizzazione. 5.7 Decisioni basate su dati di fatto Le decisioni efficaci si basano sull'analisi di dati e di informazioni. 5.8 Rapporti di reciproco beneficio con i fornitori Un'organizzazione ed i suoi fornitori sono interdipendenti ed un rapporto di reciproco beneficio migliora, per entrambi, la capacità di creare valore. B.C.C. S.r.l.
  20. ISO 10014:2007 Linee guida per la realizzazione di benefici economici e finanziari Fornisce linee guida per ottenere benefici economici e finanziari dall’applicazione dei principi di gestione per la qualità della UNI EN ISO 9000. Essa è destinata all’alta direzione delle organizzazioni ed integra la UNI EN ISO 9004 per il miglioramento delle prestazioni. Fornisce esempi di benefici realizzabili e identifica metodi e strumenti di gestione disponibili per facilitarne il raggiungimento. La norma contiene linee guida e raccomandazioni e non è intesa per uso contrattuale, regolamentare o di certificazione. B.C.C. S.r.l.
  21. TAKE IT EASY (Eagles 1972) Well, I'm running down the road tryin' to loosen my load I've got seven women on my mind, Four that wanna own me, Two that wanna stone me, One says she's a friend of mine Take It easy, take it easy Don't let the sound of your own wheels drive you crazy Lighten up while you still can don't even try to understand Just find a place to make your stand and take it easy Well, I'm a standing on a corner in Winslow, Arizona and such a fine sight to see It's a girl, my Lord, in a flatbed Ford slowin' down to take a look at me Come on, baby, don't say maybe I gotta know if your sweet love is gonna save me We may lose and we may win though we will never be here again so open up, I'm climbin' in, so take it easy Well I'm running down the road trying to loosen my load, got a world of trouble on my mind lookin' for a lover who won't blow my cover, she's so hard to find Take it easy, take it easy don't let the sound of your own wheels make you crazy come on baby, don't say maybe I gotta know if your sweet love is gonna save me, oh oh oh Oh we got it easy We oughta take it easy B.C.C. S.r.l.
  22. B.C.C. S.r.l.
  23. B.C.C. S.r.l.
  24. Il ciclo PDCA è stato sviluppato negli anni 20 da Walter Shewhart ed è divenuto popolare per opera di W. Edwards Deming in Giappone negli anni '50. In quegli anni in Giappone la produzione di qualità era assicurata semplicemente dalle fasi di collaudo. Ispezioni successive al processo davano la sola possibilità di scartare i pezzi difettosi e, in tale logica, l'aumento della qualità avrebbe significato l'aumentare delle ispezioni e di conseguenza dei costi. Sprechi e costi non erano in sintonia con il concetto di qualità ricercato dal Giappone. Il Giappone si affidò ad esperti americani tra i quali W. Edwards Deming, per introdurre degli strumenti atti ad assicurare un progressivo miglioramento della qualità. La sequenza logica dei quattro punti ripetuti per un miglioramento continuo è la seguente: P - Plan. Programmazione. Identificare i possibili temi: Indicazioni dei clienti interni/esterni,direzione, etc. Selezionare il tema: Criteri di priorità, di urgenza, entità Definire gli obiettivi: Specificare i risultati attesi dopo il raggiungimento degli obiettivi Esecuzione del programma, dapprima in contesti circoscritti. Osservare e documentare la situazione attuale Analizzare la situazione attuale: Elaborare e stratificare i dati raccolti per ottenere il maggior numero possibile di informazioni Identificare le possibili cause: Utilizzo del brainstorming, Diagramma causa effetto Determinare le cause reali e le contromisure/azioni di modifica D – Do. Attuare quanto stabilito nella fase PLAN (contromisure/ azioni di modifica) Addestramento del personale che dovrà rendere operative le soluzioni proposte La verifica dell’applicazione delle contromisure nel modo definito dal PLAN Verificare che le contromisure vengano eseguite nel modo definito La registrazione del lavoro svolto C - Check. Test e controllo, studio e raccolta dei risultati e dei feedback. Confronto della situazione prima e dopo le contromisure Valutazione degli effetti positivi Quantificabili: economici Non quantificabili: sicurezza, motivazione, partecipazione … Verificare che gli effetti positivi rilevati derivino dalle contromisure/azioni e non indotti da azioni non direttamente collegate A - Act. Azione per rendere definitivo e/o migliorare il processo. Obiettivo raggiunto: Non modificare la situazione e standizzare le misure/azioni di modifica applicate ( P rocessi/ O perazioni/ P rocedure) Addestramento Estensione delle contromisure se necessario Verifica della corretta applicazione delle contromisure Obiettivo non raggiunto: Riesaminare tutto il ciclo per mettere in risalto eventuali discordanze ed errori Ricominciare un altro ciclo PDCA Il ciclo di Deming è alla base dell’evoluzione delle norme ISO 9000 da modello per l’assicurazione della qualità a modello di gestione per la qualità (Programma VISION 2000). B.C.C. S.r.l.
  25. Il ciclo PDCA è scherzosamente rivisto da Oxebridge Quality Resources International LLC To be an eyesore : essere un pugno in un occhio. P - Procrastinate: Stop and think before you do anything stupid. But wait a really long time before doing it. Make the boss think you are one of those geniuses who “needs his space” D - DOH!: Okay, now go ahead and do something... C – Crap (merda): Uh-oh, you did something stupid. Better see what you did wrong. A - Ass-cover: Good going, Sherlock, now fix your mistakes and go back to the Proscratinate step and cover your ass. Hopefully you’ll get it right next time. B.C.C. S.r.l.
  26. B.C.C. S.r.l.
  27. B.C.C. S.r.l.
  28. B.C.C. S.r.l.
  29. B.C.C. S.r.l.
  30. B.C.C. S.r.l.
  31. B.C.C. S.r.l.
  32. B.C.C. S.r.l.
  33. Non è il Controllo di Gestione che “adotta” i principi validi per il Sistema di Controllo della Qualità, bensì viceversa; non a caso la norma non è utilizzabile per certificazioni ma contiene solo delle raccomandazioni! B.C.C. S.r.l.
  34. B.C.C. S.r.l.
  35. UNI 10771 del GIUGNO 2003 Consulenza di direzione Definizioni, classificazione, requisiti e offerta del servizio. Definizioni date nella classificazione del tipo di consulenza erogabili. B.C.C. S.r.l.
  36. B.C.C. S.r.l.
  37. B.C.C. S.r.l.
  38. Hermann Heinrich Gossen (Düren, 7 settembre 1810 – Colonia, 13 febbraio 1858) è stato un economista tedesco. Heinrich Gossen può essere considerato come il fondatore della teoria neoclassica del consumatore (economia neoclassica). Le sue leggi del consumatore sono presentate nel suo libro pubblicato nel 1854. La prima legge di Gossen dice che il consumo di un’unita supplementare di un bene aumenta l’utilità di un valore sempre più piccolo. In altre parole, l’utilità marginale è decrescente. Questa legge è forse esatta ma non può essere verificata. D'altronde, non è necessaria per la teoria del consumatore
  39. B.C.C. S.r.l.
  40. B.C.C. S.r.l.
  41. Nella interpretazione dell'art. 2082 c.c., opinioni comunemente sostenute dalla dottrina tradizionale ritiene che il termine "professionalmente" non può esaurirsi nella semplice constatazione che l'attività economica deve essere continua (o sistematica) e non occasionale, il termine stesso deve essere dotato di una ulteriore connotazione, ricavabile dalla nozione che all'imprenditore viene data dalla teoria economica. Conseguentemente, poiché tale connotazione, deve essere collegata al concetto di profitto in senso economico, si afferma che l'attività economica può essere qualificata come imprenditoriale solamente se chi la esercita si prefigga di ricavare dalla stessa, sia essa produttiva o interpositiva nella circolazione di beni o di servizi, un profitto personale. B.C.C. S.r.l.
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  43. B.C.C. S.r.l.
  44. B.C.C. S.r.l.
  45. B.C.C. S.r.l.
  46. Secondo Porter (1982) la performance di un’azienda è determinata essenzialmente dal settore a cui appartiene che ne condiziona la strategia; in altre parole l’imprenditore adotta una strategia che mira stabilire una posizione redditizia e sostenibile contro le 5 forze (i rettangoli gialli) che determinano la concorrenza nel mercato in cui opera. Con la dizione “ Mercato ” s’intende l’insieme di aziende che producono beni o servizi in concorrenza diretta fra di loro, che quindi sono percepiti dalla domanda come sostituti completi o parziali. Le 5 forze che determinano la concorrenza di un mercato sono: I Concorrenti ovvero le aziende che producono gli stessi beni o servizi (e che sono sottoposte alle stesse forze … per questo sono indicati nello stesso rettangolo rosso (il mercato) I Clienti che con la loro forza contrattuale possono influenzare in modo determinante il mercato  per esempio la FIAT ha imposto il Just In Time (JIT) a tutti i suoi fornitori I Fornitori che con la loro forza contrattuale, le loro capacità tecniche possono influenzare in modo determinante il mercato  per esempio la Microsoft condiziona in modo indiscutibile tutto ciò che viene realizzato per i PC Gli Entranti Potenziali sono aziende che potrebbero decidere di ampliare il loro mercato entrando nel nostro. Le barriere all’ingresso sono le difficoltà che tali Aziende si trovano a dover superare  FIAT e VOLVO fanno motori diesel per impiego nautico, PSA (Peugeot, Citro ën) non lo fa, ma potrebbe … I Prodotti Succedanei sono beni o servizi diversi che soddisfano la stessa domanda  i Fast Food (McDonald’s, Burghi) vendono prodotti succedanei alle pizzerie da asporto (Ciao, Pizza Hut) ed ai ristoranti cinesi take away Alle tradizionali 5 forze se ne devono aggiungere almeno altre 4: Il Mercato del Lavoro  tutti noi sappiamo quanto siano pesanti i vincoli e le difficoltà imposte dalle norme vigenti e dalla carenza di manodopera Il Mercato del Denaro , la liquidità è un altro importante elemento di condizionamento dell’attività aziendale … un costo finanziario troppo elevato può impedire di realizzare quegli investimenti che, invece, sarebbe opportuno fare per cogliere delle importanti opportunità offerte dal mercato. Il Sistema Tributario ( tassa  corrispettivo che si paga a fronte di un bene o servizio erogato da un ente pubblico; imposta  obbligazione che nasce dalla legge e che non ha contropartita, tributo  termine generico per tassa e imposta). Il canone RAI è una tassa sulla radio diffusione, il bollo di circolazione era una tassa di automobilistica ora è un’imposta sulla proprietà (si paga anche se la vettura non circola) Il Sistema Legislativo e Norme (ISO 9000, 14000, ecc.) … non servono esempi! B.C.C. S.r.l.
  47. B.C.C. S.r.l.
  48. B.C.C. S.r.l.
  49. Secondo il modello della Formula Imprenditoriale (Business Idea by Richard Normann 1977): La FI è un sistema, un aggregato di elementi che forma uno schema complesso. Anzi, è più accurato affermare che la FI esprime il PRINCIPIO UNIFICATORE di tale sistema la descrizione della FI implica la descrizione: della nicchia dominata dall’impresa, cioè il MERCATO dell’impresa dei prodotti/servizi che vengono forniti al mercato (OFFERTA) delle risorse e delle condizioni interne attraverso cui è acquisita la dominanza sul mercato la FI esprime le condizioni concrete esistenti nell’impresa; descrive il suo modo effettivo di operare. La FI non esiste sino a quando non è realizzata; un’idea su dove o come si possa guadagnare denaro che non è stata provata non è una FI, tutt’al più può forse essere un’intuizione di una FI la FI rappresenta la CONOSCENZA SUPERIORE che dovrebbe essere trasfusa/incorporata nella struttura organizzativa la FI è un prodotto storico che è difficile da imitare per la sua complessità, per questo il Mercato conquistato tende a rimanere invariato nel tempo. Per lo stesso motivo è difficile incorporare la FI nella struttura (è troppo complessa) COERENZA … è la caratteristica più importante di una FI. Deve essere: interna ad ogni singolo elemento (mercato, offerta, struttura) poiché non sono atomici fra i tre elementi se esiste garantisce il successo competitivo B.C.C. S.r.l.
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  51. Valutazione delle minacce: B.C.C. S.r.l.
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  58. La piramide di Anthony ( inglese : Anthony's pyramid , o, più raramente, Robert Anthony's pyramid ) è un sistema di classificazione per l'organizzazione delle industrie , un modello gerarchico di comportamento organizzativo che ha influenzato il pensiero manageriale [1] . Modello [ modifica ] Essa, come una comune " piramide sociale" del tipo delle caste indiane o del vassallaggio europeo, si articola su tre di livelli di decrescente importanza: al primo, e più alto, livello della piramide si trova il livello strategico , al secondo quello tattico e al terzo quello operativo . Il principale motivo di questa disposizione è, secondo R. Anthony, l'autore dell'omonima piramide , che i tre diversi livelli hanno obiettivi gestionali o operativi di diversa lunghezza temporale e quindi di diversa importanza nel destino della società della quale fanno parte. Difatti il livello strategico ha obiettivi a lungo termine, quello tattico a medio termine e quello operativo a breve termine. In parole povere il livello strategico si occupa di decidere gestionalmente le sorti dell'azienda, il livello tattico di organizzare le decisioni del livello sovrastante e di trasmetterle al livello operativo che progetta, crea e vende i prodotti e i servizi dell'azienda al grande pubblico. B.C.C. S.r.l.
  59. Le parti componenti di un’organizzazione comprendono: il vertice strategico, il quale assicura che l’organizzazione assolva in modo efficace alla sua missione e che risponda ai bisogni di coloro che la controllano; il nucleo operativo, formato dai dipendenti che svolgono l’attività direttamente collegata alla produzione dei beni e dei servizi; la linea intermedia, vale a dire la gerarchia di manager che collega il vertice strategico al nucleo operativo; la tecnostruttura, che provvede a determinare interventi di standardizzazione; lo staff di supporto, che fornisce i servizi non direttamente collegati al flusso operativo Non esiste la struttura perfetta, ma quella che più si addice alla Azienda in quel determinato momento B.C.C. S.r.l.
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  64. UNI 10771 del GIUGNO 2003 Consulenza di direzione Definizioni, classificazione, requisiti e offerta del servizio Stakeholder: in inglese, in origine, indicava la persona che teneva (holder) il palo (stake) nella costruzione di steccati... immagine idilliaca tipo casa nella fattoria: chiaramente chi regge il palo ha tutto l'interesse che chi lo colpisce lo faccia in modo da non fargli male alle mani... B.C.C. S.r.l.
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  66. La ISO 9004:2009 fornisce alle organizzazioni una guida per aiutare a raggiungere il successo durevole attraverso l’approccio della gestione per la qualità: è applicabile a qualsiasi organizzazione, indipendentemente da dimensione, tipo ed attività fornisce una prospettiva di gestione per la qualità più ampia rispetto alla ISO 9001; si rivolge alle esigenze ed aspettative di tutte le pertinenti parti interessate fornisce una guida per il miglioramento sistematico e continuo delle prestazioni complessive dell'organizzazione. B.C.C. S.r.l.
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  91. ISO 10014:2007 Linee guida per la realizzazione di benefici economici e finanziari Fornisce linee guida per ottenere benefici economici e finanziari dall’applicazione dei principi di gestione per la qualità della UNI EN ISO 9000. Essa è destinata all’alta direzione delle organizzazioni ed integra la UNI EN ISO 9004 per il miglioramento delle prestazioni. Fornisce esempi di benefici realizzabili e identifica metodi e strumenti di gestione disponibili per facilitarne il raggiungimento. La norma contiene linee guida e raccomandazioni e non è intesa per uso contrattuale, regolamentare o di certificazione. B.C.C. S.r.l.
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