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Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
                 Facoltà di Economia

Master in “STUDI EUROPEI E RELAZIONI INTERNAZIONALI”


         I FINANZIAMENTI COMUNITARI:
        IL CASO DEI FONDI STRUTTURALI



                  ANTONIO BONETTI

                   Roma, 5 ottobre 2005
Antonio Bonetti
                                                                            I Fondi Strutturali dell’UE


1. Le prospettive finanziarie dell’UE

Le prospettive finanziarie, in sostanza, corrispondono al bilancio pluriennale relativo
alle “risorse proprie” e alle spese della Comunità. Resta comunque fondamentale la
procedura di bilancio annuale per stabilire l’ammontare effettivo delle spese

Il bilancio comunitario è articolato in rubriche (headings), che razionalizzano su più
anni le spese relative alle principali politiche della Comunità (PAC, politica estera,….)

Nella sua versione attuale sono state introdotte con il c.d. “pacchetto Delors” del 1988,
ma in sostanza non hanno una base giuridica nei Trattati e scaturiscono da un accordo
interistituzionale tra Consiglio, Parlamento Europeo e Commissione

Le prospettive finanziarie vengono presentate dalla Commissione. Segue generalmente
un lungo e difficile negoziato tra i vari Stati membri. Una volta raggiunto l’accordo tra
gli Stati, segue quello istituzionale tra Consiglio e Parlamento e la loro approvazione

La Commissione, in quanto Organo esecutivo, gestisce il bilancio comunitario.
Antonio Bonetti
                                                                                I Fondi Strutturali dell’UE


2. Le prospettive finanziarie per il ciclo 2000-2006
Rubriche                                  Agenda 2000   Vertice di Vienna   Consiglio Europeo
                                                                               di Berlino
I Politica agricola                         302.430         276.360              297.740
II Politica di Coesione                     239.400         192.720              213.010
III Politiche interne                       49.270          41.920               42.350
IV Azioni esterne                           41.000          31.380               32.060
V Amministrazione                           35.070          31.920               33.660
VI Riserve                                   3.700           3.700                4.050
VII Preadesione                             21.840          21.840               21.840
Totale impegni (UE a 15)                    692.710         599.840              644.710
Totale pagamenti (UE a 15)                  684.070         600.332              640.470
Margine per le spese di adesione            41.200          41.200               45.400
Pagamenti effettivi nel 2006 (EU a 15)       1,03%           0,90%                0,97%
Pagamenti effettivi nel 2006 (EU a 21)       1,18%           1,05%                1,13%
Massimale risorse proprie (% del RNL)        1,27%           1,27%                1,27%
Fonte: Nava (2000)
Valori in Milioni di Euro a prezzi 1999
Antonio Bonetti
                                                                           I Fondi Strutturali dell’UE




3. Finanziamenti comunitari diretti e indiretti

Le risorse del Bilancio comunitario sono erogate dalla Commissione attraverso:

  finanziamenti diretti. La gestione, attraverso sovvenzioni e appalti di servizi, è
caratterizzata dal fatto che si instaura un rapporto contrattuale diretto tra la
Commissione (o una sua Agenzia delegata) e il beneficiario finale;

   finanziamenti indiretti (Fondi Strutturali). La Commissione trasferisce le risorse
finanziarie del Bilancio destinate alla Politica di Coesione a Stati membri; Regioni e
Ministeri sulla base di principi di funzionamento che stanno diventando patrimonio
comune anche delle PPAA italiane nella gestione delle risorse ordinarie. Sono poi le
Autorità competenti a livello nazionale/regionale a trasferire le risorse ai beneficiari
finali.
Antonio Bonetti
                                                                             I Fondi Strutturali dell’UE




4. Principali canali di raccolta delle informazioni

- Internet: in particolare i siti della UE e delle DG della Commissione titolari dei
programmi specifici (in particolare http://europa.eu.int/grant); siti specializzati quali:
www.cordis.lu (VI° PQ di R&ST) o il portale http://europa.formez.it per i Fondi
Strutturali (FS)

- Documenti programmatici dell’UE (Commissione Europea): Conclusioni dei
Consigli Europei; Libri bianchi, Libri verdi e Comunicazioni della CE; Bilancio
preventivo CE

- Legislazione comunitaria (GUUE: Serie L; Serie C; Serie S – Supplemento
disponibile solo su CD – ROM che riporta i bandi di gara della Commissione)

- Rete degli Eurosportelli (Euro Info Centre; Innovation Relay Centre; National Action
Point)

- Attività di lobbying presso le Istituzioni comunitarie
Antonio Bonetti
                                                                          I Fondi Strutturali dell’UE




5. Principali finanziamenti a gestione diretta

Programmi       Programma pluriennale per le imprese e l’imprenditorialità (2001-
specifici per   2005)
le imprese:     MEDEA 2001-2008 (programma specifico a favore delle imprese del
                comparto della microelettronica)
                JEV (facilita la costituzione di Joint Venture di fatto tra imprese di
                diversi Paesi UE)
Programmi       VI° PQ di R&ST
settoriali      LIFE (Natura, Ambiente, Paesi Terzi)
                E-Learning 2004-06
                Socrates e Leonardo (programmi per rafforzare i sistemi di istruzione e
                di formazione europei e la mobilità lavorativa)
                ALA – Invest (favorisce gli investimenti in Am. Latina e la creazione
                di joint venture con imprese locali)
                ASIA – Invest (favorisce gli investimenti in Asia e la creazione di
                joint venture con imprese locali)
                MEDA (facilita gli investimenti nei Paesi del Mediterraneo)
Antonio Bonetti
                                                                                    I Fondi Strutturali dell’UE


6. La Politica di Coesione Economica e Sociale e i Fondi Strutturali
A cosa servono i      Sono il principale strumento di attuazione della Politica di Coesione (art.
Fondi Strutturali     158 del Trattato UE), volta a ridurre i divari strutturali tra le Regioni
(FS):                 dell’UE.
Base politica dei     I FS, contribuendo a rafforzare la “convergenza economica” di tutte le
Fondi Strutturali     regioni della Comunità, rafforzano la “coesione” a livello e socio-politico

Chi può               Amministrazioni pubbliche (a vari livelli); imprese private (anche non
beneficiarne:         profit), singoli individui (p.e. con i corsi formativi gratuiti).
Come vengono          Stati membri, Regioni e Commissione negoziano programmi pluriennali in
utilizzati:           cui vengono definiti azioni e obiettivi; vincoli normativi all’utilizzo dei
                      Fondi; procedure comuni di gestione dei Fondi e di rendicontazione delle
                      spese (cicli di programmazione)
Profili finanziari:   Per il ciclo 2000-2006 sono stati stanziati circa 213 Miliardi di Euro (a
                      prezzi 1999), di cui 195 per i FS e 18 per il Fondo di Coesione
                      La dotazione finanziaria per il ciclo 2007-2013 corrisponde a 336,1 Miliardi
                      di Euro (338,7 inclusi oneri amministrativi di gestione), pari al 33,1% del
                      Bilancio 2007-2013.
Antonio Bonetti
                                                                                    I Fondi Strutturali dell’UE


7. Tavola sinottica sui Fondi Strutturali
       Fondi                                           Funzioni
FESR (1975)          Ha sempre avuto un ruolo primario di strumento finanziario per
                     favorire: (i) il recupero delle aree europee in ritardo di sviluppo,
                     insulari o con particolari handicap fisici; (ii) la competitività di aree
                     industriali in declino e aree urbane degradate
FSE (1957)           Viene istituito soprattutto per favorire la formazione professionale dei
                     lavoratori e la loro mobilità. Costituisce correntemente il principale
                     strumento di finanziamento della SEO
FEOGA Orientamento Finanzia interventi di sviluppo rurale e di aiuto agli agricoltori nelle
(1962)               regioni che presentano maggiori ritardi di sviluppo
SFOP (1993)          Finanzia le riforme strutturali del settore della pesca
Fondo di Coesione    Ha sempre avuto un ruolo specifico di sostegno per quei paesi con
(1992)               particolari ritardi di sviluppo (nel 1992: Spagna, Portogallo, Irlanda e
                     Grecia) e una forte finalizzazione settoriale (reti di trasporti e
                     ambiente)
Fondo di Solidarietà Istituito recentemente, ha comunque una natura particolare avendo la
dell’UE              sola finalità di finanziare interventi in aree colpite da catastrofi naturali
(2002)
Antonio Bonetti
                                                                           I Fondi Strutturali dell’UE




8. I principi fondamentali dei FS stabiliti dalla riforma del 1988

  1. Concentrazione (finanziaria, geografica e settoriale);
  2. Complementarietà e partenariato (l’azione delle Istituzioni comunitarie deve
     essere complementare a quella delle Regioni e degli Stati membri, ai sensi del
     principio di sussidiarietà);
  3. Programmazione pluriennale e coordinamento: il cofinanziamento dei FS si
     deve basare su una “programmazione” negoziata di obiettivi e azioni e deve essere
     informato a criteri di coerenza/coordinamento con le altre politiche europee (in
     particolare con gli altri strumenti della Politica di Coesione);
  4. Addizionalità: la spesa pubblica per lo sviluppo e per il capitale umano finanziata
     dall’UE con i FS deve “aggiungersi” e non sostituirsi a quella degli Stati membri
     (per le varie linee di azione sono negoziati e stabiliti dall’inizio i tassi di
     partecipazione finanziaria dell’UE)
Antonio Bonetti
                                                                            I Fondi Strutturali dell’UE


9. Altri principi dei FS

Compatibilità/conformità con: (i) disposizioni del Trattato dell’UE; (ii) norme che
tutelano la concorrenza e la trasparenza degli appalti pubblici; (iii) tutela
dell’ambiente; (iv) la rimozione delle disuguaglianze; (v) le pari opportunità.

Coordinamento: gli effetti delle politiche strutturali dipendono, inter alia, dalle altre
politiche pubbliche dell’UE e quindi, esse devono risultare coerenti con tutte le altre
politiche

Valutazione dei risultati: la valutazione dei risultati è prevista dalle disposizioni
regolamentari ed è stata rafforzata via via nei cicli successivi

Semplificazione e proporzionalità: il partenariato si sostanzia in una suddivisione
delle responsabilità tra Commissione, Stati membri e Autorità locali che deve risultare
“proporzionale” alla rilevanza specifica di ciascuna Istituzione in relazione a ogni fase
del “ciclo di progetto” dei FS e all’entità del suo contributo finanziario.
Antonio Bonetti
                                                                            I Fondi Strutturali dell’UE




10. La concentrazione finanziaria

Gli interventi cofinanziati dai Fondi strutturali devono:
1. essere concentrati su un numero limitato di “obiettivi”, che possono essere
classificati in due categorie:
- obiettivi territoriali: interessano aree specifiche della Comunità, caratterizzate da
situazione di arretratezza economica che si vuole contribuire a superare (aree Ob. 1) o
da specifiche problematiche di declino socio-economico e/o di perdita di competitività
da contrastare (aree Ob. 2, Ob. 6 e Ob. 5b)

- obiettivi orizzontali (o funzionali): sono obiettivi trasversali alle varie regioni,
interessando tematiche specifiche (in particolare: miglioramento delle strutture agricole
ed ittiche e valorizzazione del capitale umano)

2. prevedere tassi di partecipazione dell’UE differenziati a seconda dell’obiettivo
(la partecipazione finanziaria è più elevata nelle aree in maggiore ritardo di sviluppo
e/o per certi tipi di intervento).
Antonio Bonetti
                                                                            I Fondi Strutturali dell’UE




11. Obiettivi territoriali e concentrazione territoriale

Gli obiettivi territoriali possono concernere:
- le regioni: l’intervento sulle regioni costituisce il core della Politica di Coesione,
come previsto dall’art. 158 del Trattato. Il loro inserimento nelle aree Ob. 1 o nelle
aree Ob. 2 viene stabilito in base a un unico criterio. Le regioni il cui livello del PIL
pro-capite medio è inferiore al 75% di quello medio dell’UE rientrano nell’Ob. 1

- i Paesi: quegli Stati membri, il cui RNL pro-capite risulta inferiore al 90% di quello
medio dell’UE possono beneficiare del Fondo di Coesione che interviene a livello
nazionale

In relazione agli obiettivi territoriali, in sostanza si può parlare indifferentemente di
concentrazione finanziaria o di concentrazione territoriale
Antonio Bonetti
                                                                           I Fondi Strutturali dell’UE


12. Le altre dimensioni del principio di concentrazione

La concentrazione geografica viene misurata come quota della popolazione europea
interessata dall’azione dei Fondi Strutturali nell’ambito degli obiettivi territoriali e
prescrive, appunto, la “concentrazione” delle risorse finanziarie scarse su una quota
limitata della popolazione europea

La concentrazione settoriale (o tematica), implica che ciascuno dei Fondi possa
finanziare una serie limitata di interventi, chiaramente esplicitati nei Regolamenti
specifici di ciascuno dei Fondi. Generalmente, la concentrazione tematica è
relativamente meno forte nelle regioni in maggiore ritardo di sviluppo (aree Ob. 1),
proprio a causa della maggiore necessità in queste aree di attuare strategie complesse e
articolate di sviluppo
Antonio Bonetti
                                                                                           I Fondi Strutturali dell’UE




13. La concentrazione tematica e le linee di intervento (“strumenti”) del FESR
LINEE DI                    AZIONI SPECIFICHE
INTERVENTO
Servizi reali alle imprese Aiuti alle imprese per investimenti nel settori della gestione, della R&ST
                            e del trasferimento tecnologico, degli studi e delle ricerche di mercato
Servizi finanziari          Aiuti per la costituzione di Fondi di Garanzia per capitali di rischi
                            (prestiti partecipativi) e per Fondi Garanzia Fidi
Animazione economica Azioni di sensibilizzazione degli operatori locali, marketing territoriale
(e tecnologica)             partnership tra Università/Centri di ricerca e imprese produttive
Aiuti diretti alle imprese Investimenti produttivi delle imprese
Interventi infrastrutturali Infrastrutture ambientali; sistemi di gestione delle risorse idriche, reti e
                            nodi di trasporto (in particolare quelli complementari alle reti TEN); reti
                            immateriali (per favorire la diffusione di dispositivi e strumenti della
                            Società dell’Informazione)
Interventi specifici per Regimi di aiuto per lo sviluppo di eco-industrie; incentivi per il ripristino
l’ambiente                  di siti industriali dismessi e per l’uso di energia rinnovabile, incentivi per
                            l’adozione di tecnologie produttive “pulite”, investimenti infrastrutturali
                            legati al Programma Natura 2000 dell’UE
Antonio Bonetti
                                                                                       I Fondi Strutturali dell’UE


14. Gli Obiettivi nei cicli di programmazione 1989-1993 e 1994-1999
                                                      P ro m u o vere lo svilu p p o e l'ad eg u am ento
                                           O b. 1     stru ttu rale d elle reg io ni il cu i svilu p p o è in
                                                      ritard o

                                                      Istitu ito nel 1 9 9 5 , interessa le aree a
                                           O b. 6     bassissim a d ensità d i p o p o lazio ne (stesse
                     O bb. territo riali              co nd izio ni d ell'O b. 1 )

                                                      R ico nvertire le reg io ni g ravem ente co lp ite
                                           O b. 2
     O b iettiv i                                     d al d eclino ind u striale

                                                      A ccelerare svilu p p o e ad eg u am ento
                                           O b. 5 b
                                                      stru ttu rale d elle zo ne ru rali
                                                      A ccelerare l'ad eg u am ento d elle stru ttu re
                                           O b. 5 a
                                                      ag rico le e d ella p esca
                                                      A ffro ntare la d iso ccu p azio ne in u na
                     O bb. fu nzio nali    O b. 3
                                                      p ro sp ettiva cu rativa
                                                      A ffro ntare la d iso ccu p azio ne in u na
                                           O b. 4
                                                      p ro sp ettiva attiva
Antonio Bonetti
                                                                                          I Fondi Strutturali dell’UE




15. Ripartizione dei Fondi Strutturali per Obiettivo nel ciclo 1989-1993 e nel ciclo
1994-1999. Valori percentuali
Obiettivi                                        Ciclo 1989-1993              Ciclo 1994-1999
                                          Europa a 12          Italia   Europa a 15         Italia
Ob. 1                                        69,6               79,1       68,0              75,2
Ob. 2                                         9,7               3,6        11,1              7,4
Ob. 3 – Ob. 4                                10,6               8,4        11,0              8,7
(Risorse umane)
Ob. 5a - agricoltura                               5,6          4,6         3,8                 3,4
Ob. 5a - pesca                                     0,9          1,0         0,6                 0,7
Ob. 5b                                             3,5          3,3         5,0                 4,6
Ob. 6                                               -            -          0,5                  -
Totale                                            100,0        100,0       100,0               100,0
Fonte: elaborazione su dati Commissione Europea
Antonio Bonetti
                                                                          I Fondi Strutturali dell’UE




16. Altri strumenti della Politica di Coesione cofinanziati dai FS nei precedenti
cicli

Programmi di Iniziativa         Nel ciclo 1994-99 sono stati attivati 13 PIC.
Comunitaria (sono Programmi
monotematici proposti dalla     Per il ciclo 2000-2006, invece, sono stati
Commissione stessa, la cui      programmati solo quattro PIC monofondo:
attuazione viene disciplinata   LEADER plus (FEOGA Orientamento)
direttamente dall’UE)           URBAN II (FESR)
                                INTERREG III (FESR)
                                EQUAL (FSE)
Azioni innovatrici              Sperimentazione di progetti pilota che vengono
                                proposti da Stati membri, Enti locali e anche attori
                                privati a seguito di inviti a presentare proposte della
                                Commissione

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  • 1. Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Facoltà di Economia Master in “STUDI EUROPEI E RELAZIONI INTERNAZIONALI” I FINANZIAMENTI COMUNITARI: IL CASO DEI FONDI STRUTTURALI ANTONIO BONETTI Roma, 5 ottobre 2005
  • 2. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 1. Le prospettive finanziarie dell’UE Le prospettive finanziarie, in sostanza, corrispondono al bilancio pluriennale relativo alle “risorse proprie” e alle spese della Comunità. Resta comunque fondamentale la procedura di bilancio annuale per stabilire l’ammontare effettivo delle spese Il bilancio comunitario è articolato in rubriche (headings), che razionalizzano su più anni le spese relative alle principali politiche della Comunità (PAC, politica estera,….) Nella sua versione attuale sono state introdotte con il c.d. “pacchetto Delors” del 1988, ma in sostanza non hanno una base giuridica nei Trattati e scaturiscono da un accordo interistituzionale tra Consiglio, Parlamento Europeo e Commissione Le prospettive finanziarie vengono presentate dalla Commissione. Segue generalmente un lungo e difficile negoziato tra i vari Stati membri. Una volta raggiunto l’accordo tra gli Stati, segue quello istituzionale tra Consiglio e Parlamento e la loro approvazione La Commissione, in quanto Organo esecutivo, gestisce il bilancio comunitario.
  • 3. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 2. Le prospettive finanziarie per il ciclo 2000-2006 Rubriche Agenda 2000 Vertice di Vienna Consiglio Europeo di Berlino I Politica agricola 302.430 276.360 297.740 II Politica di Coesione 239.400 192.720 213.010 III Politiche interne 49.270 41.920 42.350 IV Azioni esterne 41.000 31.380 32.060 V Amministrazione 35.070 31.920 33.660 VI Riserve 3.700 3.700 4.050 VII Preadesione 21.840 21.840 21.840 Totale impegni (UE a 15) 692.710 599.840 644.710 Totale pagamenti (UE a 15) 684.070 600.332 640.470 Margine per le spese di adesione 41.200 41.200 45.400 Pagamenti effettivi nel 2006 (EU a 15) 1,03% 0,90% 0,97% Pagamenti effettivi nel 2006 (EU a 21) 1,18% 1,05% 1,13% Massimale risorse proprie (% del RNL) 1,27% 1,27% 1,27% Fonte: Nava (2000) Valori in Milioni di Euro a prezzi 1999
  • 4. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 3. Finanziamenti comunitari diretti e indiretti Le risorse del Bilancio comunitario sono erogate dalla Commissione attraverso: finanziamenti diretti. La gestione, attraverso sovvenzioni e appalti di servizi, è caratterizzata dal fatto che si instaura un rapporto contrattuale diretto tra la Commissione (o una sua Agenzia delegata) e il beneficiario finale; finanziamenti indiretti (Fondi Strutturali). La Commissione trasferisce le risorse finanziarie del Bilancio destinate alla Politica di Coesione a Stati membri; Regioni e Ministeri sulla base di principi di funzionamento che stanno diventando patrimonio comune anche delle PPAA italiane nella gestione delle risorse ordinarie. Sono poi le Autorità competenti a livello nazionale/regionale a trasferire le risorse ai beneficiari finali.
  • 5. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 4. Principali canali di raccolta delle informazioni - Internet: in particolare i siti della UE e delle DG della Commissione titolari dei programmi specifici (in particolare http://europa.eu.int/grant); siti specializzati quali: www.cordis.lu (VI° PQ di R&ST) o il portale http://europa.formez.it per i Fondi Strutturali (FS) - Documenti programmatici dell’UE (Commissione Europea): Conclusioni dei Consigli Europei; Libri bianchi, Libri verdi e Comunicazioni della CE; Bilancio preventivo CE - Legislazione comunitaria (GUUE: Serie L; Serie C; Serie S – Supplemento disponibile solo su CD – ROM che riporta i bandi di gara della Commissione) - Rete degli Eurosportelli (Euro Info Centre; Innovation Relay Centre; National Action Point) - Attività di lobbying presso le Istituzioni comunitarie
  • 6. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 5. Principali finanziamenti a gestione diretta Programmi Programma pluriennale per le imprese e l’imprenditorialità (2001- specifici per 2005) le imprese: MEDEA 2001-2008 (programma specifico a favore delle imprese del comparto della microelettronica) JEV (facilita la costituzione di Joint Venture di fatto tra imprese di diversi Paesi UE) Programmi VI° PQ di R&ST settoriali LIFE (Natura, Ambiente, Paesi Terzi) E-Learning 2004-06 Socrates e Leonardo (programmi per rafforzare i sistemi di istruzione e di formazione europei e la mobilità lavorativa) ALA – Invest (favorisce gli investimenti in Am. Latina e la creazione di joint venture con imprese locali) ASIA – Invest (favorisce gli investimenti in Asia e la creazione di joint venture con imprese locali) MEDA (facilita gli investimenti nei Paesi del Mediterraneo)
  • 7. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 6. La Politica di Coesione Economica e Sociale e i Fondi Strutturali A cosa servono i Sono il principale strumento di attuazione della Politica di Coesione (art. Fondi Strutturali 158 del Trattato UE), volta a ridurre i divari strutturali tra le Regioni (FS): dell’UE. Base politica dei I FS, contribuendo a rafforzare la “convergenza economica” di tutte le Fondi Strutturali regioni della Comunità, rafforzano la “coesione” a livello e socio-politico Chi può Amministrazioni pubbliche (a vari livelli); imprese private (anche non beneficiarne: profit), singoli individui (p.e. con i corsi formativi gratuiti). Come vengono Stati membri, Regioni e Commissione negoziano programmi pluriennali in utilizzati: cui vengono definiti azioni e obiettivi; vincoli normativi all’utilizzo dei Fondi; procedure comuni di gestione dei Fondi e di rendicontazione delle spese (cicli di programmazione) Profili finanziari: Per il ciclo 2000-2006 sono stati stanziati circa 213 Miliardi di Euro (a prezzi 1999), di cui 195 per i FS e 18 per il Fondo di Coesione La dotazione finanziaria per il ciclo 2007-2013 corrisponde a 336,1 Miliardi di Euro (338,7 inclusi oneri amministrativi di gestione), pari al 33,1% del Bilancio 2007-2013.
  • 8. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 7. Tavola sinottica sui Fondi Strutturali Fondi Funzioni FESR (1975) Ha sempre avuto un ruolo primario di strumento finanziario per favorire: (i) il recupero delle aree europee in ritardo di sviluppo, insulari o con particolari handicap fisici; (ii) la competitività di aree industriali in declino e aree urbane degradate FSE (1957) Viene istituito soprattutto per favorire la formazione professionale dei lavoratori e la loro mobilità. Costituisce correntemente il principale strumento di finanziamento della SEO FEOGA Orientamento Finanzia interventi di sviluppo rurale e di aiuto agli agricoltori nelle (1962) regioni che presentano maggiori ritardi di sviluppo SFOP (1993) Finanzia le riforme strutturali del settore della pesca Fondo di Coesione Ha sempre avuto un ruolo specifico di sostegno per quei paesi con (1992) particolari ritardi di sviluppo (nel 1992: Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia) e una forte finalizzazione settoriale (reti di trasporti e ambiente) Fondo di Solidarietà Istituito recentemente, ha comunque una natura particolare avendo la dell’UE sola finalità di finanziare interventi in aree colpite da catastrofi naturali (2002)
  • 9. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 8. I principi fondamentali dei FS stabiliti dalla riforma del 1988 1. Concentrazione (finanziaria, geografica e settoriale); 2. Complementarietà e partenariato (l’azione delle Istituzioni comunitarie deve essere complementare a quella delle Regioni e degli Stati membri, ai sensi del principio di sussidiarietà); 3. Programmazione pluriennale e coordinamento: il cofinanziamento dei FS si deve basare su una “programmazione” negoziata di obiettivi e azioni e deve essere informato a criteri di coerenza/coordinamento con le altre politiche europee (in particolare con gli altri strumenti della Politica di Coesione); 4. Addizionalità: la spesa pubblica per lo sviluppo e per il capitale umano finanziata dall’UE con i FS deve “aggiungersi” e non sostituirsi a quella degli Stati membri (per le varie linee di azione sono negoziati e stabiliti dall’inizio i tassi di partecipazione finanziaria dell’UE)
  • 10. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 9. Altri principi dei FS Compatibilità/conformità con: (i) disposizioni del Trattato dell’UE; (ii) norme che tutelano la concorrenza e la trasparenza degli appalti pubblici; (iii) tutela dell’ambiente; (iv) la rimozione delle disuguaglianze; (v) le pari opportunità. Coordinamento: gli effetti delle politiche strutturali dipendono, inter alia, dalle altre politiche pubbliche dell’UE e quindi, esse devono risultare coerenti con tutte le altre politiche Valutazione dei risultati: la valutazione dei risultati è prevista dalle disposizioni regolamentari ed è stata rafforzata via via nei cicli successivi Semplificazione e proporzionalità: il partenariato si sostanzia in una suddivisione delle responsabilità tra Commissione, Stati membri e Autorità locali che deve risultare “proporzionale” alla rilevanza specifica di ciascuna Istituzione in relazione a ogni fase del “ciclo di progetto” dei FS e all’entità del suo contributo finanziario.
  • 11. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 10. La concentrazione finanziaria Gli interventi cofinanziati dai Fondi strutturali devono: 1. essere concentrati su un numero limitato di “obiettivi”, che possono essere classificati in due categorie: - obiettivi territoriali: interessano aree specifiche della Comunità, caratterizzate da situazione di arretratezza economica che si vuole contribuire a superare (aree Ob. 1) o da specifiche problematiche di declino socio-economico e/o di perdita di competitività da contrastare (aree Ob. 2, Ob. 6 e Ob. 5b) - obiettivi orizzontali (o funzionali): sono obiettivi trasversali alle varie regioni, interessando tematiche specifiche (in particolare: miglioramento delle strutture agricole ed ittiche e valorizzazione del capitale umano) 2. prevedere tassi di partecipazione dell’UE differenziati a seconda dell’obiettivo (la partecipazione finanziaria è più elevata nelle aree in maggiore ritardo di sviluppo e/o per certi tipi di intervento).
  • 12. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 11. Obiettivi territoriali e concentrazione territoriale Gli obiettivi territoriali possono concernere: - le regioni: l’intervento sulle regioni costituisce il core della Politica di Coesione, come previsto dall’art. 158 del Trattato. Il loro inserimento nelle aree Ob. 1 o nelle aree Ob. 2 viene stabilito in base a un unico criterio. Le regioni il cui livello del PIL pro-capite medio è inferiore al 75% di quello medio dell’UE rientrano nell’Ob. 1 - i Paesi: quegli Stati membri, il cui RNL pro-capite risulta inferiore al 90% di quello medio dell’UE possono beneficiare del Fondo di Coesione che interviene a livello nazionale In relazione agli obiettivi territoriali, in sostanza si può parlare indifferentemente di concentrazione finanziaria o di concentrazione territoriale
  • 13. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 12. Le altre dimensioni del principio di concentrazione La concentrazione geografica viene misurata come quota della popolazione europea interessata dall’azione dei Fondi Strutturali nell’ambito degli obiettivi territoriali e prescrive, appunto, la “concentrazione” delle risorse finanziarie scarse su una quota limitata della popolazione europea La concentrazione settoriale (o tematica), implica che ciascuno dei Fondi possa finanziare una serie limitata di interventi, chiaramente esplicitati nei Regolamenti specifici di ciascuno dei Fondi. Generalmente, la concentrazione tematica è relativamente meno forte nelle regioni in maggiore ritardo di sviluppo (aree Ob. 1), proprio a causa della maggiore necessità in queste aree di attuare strategie complesse e articolate di sviluppo
  • 14. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 13. La concentrazione tematica e le linee di intervento (“strumenti”) del FESR LINEE DI AZIONI SPECIFICHE INTERVENTO Servizi reali alle imprese Aiuti alle imprese per investimenti nel settori della gestione, della R&ST e del trasferimento tecnologico, degli studi e delle ricerche di mercato Servizi finanziari Aiuti per la costituzione di Fondi di Garanzia per capitali di rischi (prestiti partecipativi) e per Fondi Garanzia Fidi Animazione economica Azioni di sensibilizzazione degli operatori locali, marketing territoriale (e tecnologica) partnership tra Università/Centri di ricerca e imprese produttive Aiuti diretti alle imprese Investimenti produttivi delle imprese Interventi infrastrutturali Infrastrutture ambientali; sistemi di gestione delle risorse idriche, reti e nodi di trasporto (in particolare quelli complementari alle reti TEN); reti immateriali (per favorire la diffusione di dispositivi e strumenti della Società dell’Informazione) Interventi specifici per Regimi di aiuto per lo sviluppo di eco-industrie; incentivi per il ripristino l’ambiente di siti industriali dismessi e per l’uso di energia rinnovabile, incentivi per l’adozione di tecnologie produttive “pulite”, investimenti infrastrutturali legati al Programma Natura 2000 dell’UE
  • 15. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 14. Gli Obiettivi nei cicli di programmazione 1989-1993 e 1994-1999 P ro m u o vere lo svilu p p o e l'ad eg u am ento O b. 1 stru ttu rale d elle reg io ni il cu i svilu p p o è in ritard o Istitu ito nel 1 9 9 5 , interessa le aree a O b. 6 bassissim a d ensità d i p o p o lazio ne (stesse O bb. territo riali co nd izio ni d ell'O b. 1 ) R ico nvertire le reg io ni g ravem ente co lp ite O b. 2 O b iettiv i d al d eclino ind u striale A ccelerare svilu p p o e ad eg u am ento O b. 5 b stru ttu rale d elle zo ne ru rali A ccelerare l'ad eg u am ento d elle stru ttu re O b. 5 a ag rico le e d ella p esca A ffro ntare la d iso ccu p azio ne in u na O bb. fu nzio nali O b. 3 p ro sp ettiva cu rativa A ffro ntare la d iso ccu p azio ne in u na O b. 4 p ro sp ettiva attiva
  • 16. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 15. Ripartizione dei Fondi Strutturali per Obiettivo nel ciclo 1989-1993 e nel ciclo 1994-1999. Valori percentuali Obiettivi Ciclo 1989-1993 Ciclo 1994-1999 Europa a 12 Italia Europa a 15 Italia Ob. 1 69,6 79,1 68,0 75,2 Ob. 2 9,7 3,6 11,1 7,4 Ob. 3 – Ob. 4 10,6 8,4 11,0 8,7 (Risorse umane) Ob. 5a - agricoltura 5,6 4,6 3,8 3,4 Ob. 5a - pesca 0,9 1,0 0,6 0,7 Ob. 5b 3,5 3,3 5,0 4,6 Ob. 6 - - 0,5 - Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazione su dati Commissione Europea
  • 17. Antonio Bonetti I Fondi Strutturali dell’UE 16. Altri strumenti della Politica di Coesione cofinanziati dai FS nei precedenti cicli Programmi di Iniziativa Nel ciclo 1994-99 sono stati attivati 13 PIC. Comunitaria (sono Programmi monotematici proposti dalla Per il ciclo 2000-2006, invece, sono stati Commissione stessa, la cui programmati solo quattro PIC monofondo: attuazione viene disciplinata LEADER plus (FEOGA Orientamento) direttamente dall’UE) URBAN II (FESR) INTERREG III (FESR) EQUAL (FSE) Azioni innovatrici Sperimentazione di progetti pilota che vengono proposti da Stati membri, Enti locali e anche attori privati a seguito di inviti a presentare proposte della Commissione