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Regione Siciliana
     Assessorato Agricoltura e Foreste
              Distretto Salso
          U.O. n.100 - Aragona


Azioni per il rilancio della
    pistacchicoltura
        l.r.499/99
Il pistacchio è una pianta dioica e appartiene alla famiglia delle Anacardiacee, genere Pistacia
vera
I principali Paesi produttori sono l’Iran, la Turchia, gli Stati Uniti, la Siria, la Grecia, l’Italia.
In Italia è coltivato La prima, con esclusivamente in Sicilia con una superficie stimata di 3.300 ha ed
in particolare in due zone:
localizzazione nei territori dei comuni di Bronte e Adrano (80% della superfice regionale) ha
prevalenza di pistacchieti “naturali”, costituiti da piante di terebinto nate spontaneamente su terreni
accidentati e lavici ed innestate in loco.
A causa della natura accidentata dei terreni si tratta di pistacchieti scarsamente adattabili alla
meccanizzazione delle operazioni colturali e, in generale, poco adatabili alle principali innovazioni
tecniche.
La seconda, nel versante centro meridionale dell’isola, comprende, per ordine di importanza,
le province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna rispettivamente con il 12, il 7 e l’1 per cento
di superfice regionale.
Qui siamo in presenza, prevalentemente, di pistacchieti “Artificiali” vale a dire impiantati
come una qualsiasi pianta da frutto con sesti regolari e, quindi, facilmente adattabili alle
innovazioni.
Per quanto riguarda la provincia di Agrigento, nel tempo è diminuita di poco la superficie coltivata;
allo stato attuale si estende su poco più di 300 ettari, di cui il quarantasette per cento in coltura
specializzata.

La quasi totalità è condotta in asciutto ed in coltura specializzata ed è ubicata nei comuni di
S.Biagio Platani, S.A.Muxaro, Racalmuto, Raffadali e Cattolica Eraclea.

La coltura del pistacchio è soggetta ad alternanza di produzione sia per caratteristiche intrinseche
che per caratteristiche strutturali del comparto (vetustà degli impianti, mancata o ridotta esecuzioine
delle normali cure colturali).

Il panorama varietale siciliano è limitato perchè la specie è tradizionalmente propagata per
innesto e non ha fenomeni di mutazione vegetativa.

Nella provincia di Catania è coltivata prevalentemente la Napoletana mentre la Agostara, la
Natarola e la Femminella sono presenti in maniera sporadica.

Nell’Agrigentino si coltivano varietà Bianche, Gialle e rosse in relazione al colore del mallo.
Tra le prime si segnalano la Napoletana, la Regina e la Bianche mentre tra le rosse si segnalano le
Cirasole.

Tra le caratteristiche del seme più apprezzate ci sono la grandezza e il peso del frutto smallato
(tignosella), la resa in seme (ntrita), la deiscenza e il colore chiaro dell’endocarpo, il colore dei
cotiledoni che deve essere verde smeraldo.
Punti di debolezza.
La fruttificazione della specie risente della asincronia nella fioritura dei fiori maschilie femminili,
la scalarità della maturazione e l’abscissione dei frutti.
In molti casi la coltura è relegata in terreni marginali, spesso con rocce affioranti e in pendio.

Nella pistacchicoltura tradizionale le piante hanno uno sviluppo molto lento ed entrano in
produzione dopo 15-20 anni dall’innesto e con produzioni alternanti.
Le piante sono poste a sesti ampi, 10x10,con basso investimento per ha e ciò a causa della
mancanza di pttura che porta la pianta a estendere i suoi rami che si abbassano sino a toccare
il terreno.

Questa situazione porta anche alla dificoltà nella meccanizzazione delle operazioni colturali;
anche la raccolta è effettuata a mano con l’ausilio di pertiche e reti poste sotto le piante. Anche
la smallatura è effettuata a mano. Il prodotto deve poi essere messo ad asciugare al sole per
evitare il formarsi delle aflatossine

In queste condizioni i costi di produzione sono aumentati negli anni e considerando l’alternanza
di produzione, le rese unitarie che non superano i 10 kg pianta di tignosella (prodotto privo di
mallo) e l’abbassamento dei prezzi di vendita dovuta alla concorrenza delle produzioni estere,
la coltivazione è diventata antieconomica.
Punti di forza

Nel nostro ambiente il pistacchio non presenta particolari problemi fitosanitari e raramente
siprocede a trattamenti antiparassitari.

Il nostro prodotto è particolarmente ricercato , in pasticceria e nell’industria dolciaria, per il
colore verde assai pronunciato dei semi e per le particolarità organolettiche e di aroma.
I semi presentano una buona dotazione in vitamina E, ad azione antiossiadante e in proteine.




Queste caratteristiche uniche di pregio sono la premessa per il rilancio della coltura su basi
moderne e razionali in modo da affiancare il mandorlo e l’olivo nella valorizzazione delle aree
interne collinari della Sicilia.

Per la valorizzazione della coltura occorre puntare su coltre specialzzate, possibilmente in
irriguo, sulla meccanizzazione delle operazioni colturali, sulla costituzione di un marchio di
qualità che contraddistingua le produzioni siciliane.
Il progetto
Il progetto per la valorizzazione ed il rilancio della pistacchicoltura siciliana ha come perno la
costituzione di un’azienda pilota ed è stato predisposto dalla U.O. n. 100 di Aragona ed
approvato dal Servizio IX con i fondi della L.R. 499/99.

Ha durata pluriennale e si prefigge lo scopo di dimostrare che il pistacchio, posto nelle
condizioni ideali di terreno e tecnica colturale, è coltura da reddito con produzioni costanti ed
abbondanti negli anni.
Si sono voluti realizzare una serie di interventi mirati allo sviluppo di modelli colturali e
produttivi economicamente competitivi che si sono affidati a criteri di gestione innovativi per la
realizzazione di interventi per la promozione e lo sviluppo della pistacchicoltura siciliana.

In particolare gli obbiettivi da raggiungere sono:
-Diffondere le principali tecniche agronomiche e colturali quali la concimazione, la potatura,
l’irrigazione, la raccolta meccanica, la smallatura e la sgusciatura con apposite attrezzature
tramite l’allestimento di appositi corsi e giornate di campagna di formazione presso l’azienda
pilota.
-Realizzazione di apposite attrezzature per per la raccolta meccanica e l’asciugatura del
prodotto.
-Studio delle varietà e cv siciliane (deiscenti e non) ad elevata produttività e maturazione
scalare.
-Studio degli impollinatori, con particolare riferimento al “Santangilisi”.
-Studio degli impianti esistenti e realizzazione di una carta della pistacchicoltura siciliana.
-Realizzazione di un convegno regionale.
-Pubblicazione dei risultati raggiunti.
Attività realizzata

Anno 2003

E’ stato predisposto e presentato il programma di massima dal titolo:“Piano per il rilancio della
pistacchicoltura siciliana”.
E’ stata individuata l’azienda Vaccaro, sita in c.da Noce a Racalmuto, su cui insiste un pistacchieto
di tipo artificiale con possibilità irrigue, come azienda idonea alla costituzione di una azienda pilota.
L’obiettivo del progetto è quello di dimostrare che il pistacchio posto nelle condizioni ideali di
terreno e coltivazione, trattato alla stessa stregua di una qualsiasi pianta da frutto (concimazione;
potatura; irrigazione; meccanizzazione di tutte le operazioni colturali, compresa la raccolta, la
smallatura e la sgusciatura; studio delle migliori varietà e cultivar siciliane; studio dei migliori
impollinatori maschili esistenti in Sicilia; etc.) possa considerarsi pianta da reddito con produzioni
abbondanti e costanti negli anni.

    Risalto particolare si è voluto dare alla promozione del prodotto, infatti Il cinque settembre il
tutor ha partecipato, presso la sede RAI di Roma, alla trasmissione “Uno mattina” speciale
dedicato ai prodotti tipici agrigentini, al mandorlo ed al pistacchio.
Nel mese di settembre sono state effettuate delle prove di raccolta meccanica con braccio
scuotitore a pinza montato su trattrice su piante di diversa età allo scopo di saggiare la rapidità
dell’operazione e la mancanza di danni alla corteccia del tronco ed anche alle radici a causa dello
scuotimento.
E’ stata acquistata una macchina smallatrice di nuova concezione a doppio rullo per
confrontare i tempi della smallatura con quella effettuata manualmente.
Sono state, inoltre acquistate delle attrezzature per la potatura pneumatica agevolata: forbici,
seghe ed aste di prolunga per diminuire drasticamente i tempi della potatura senza l’ausilio di
scale notoriamente molto pericolose.
Anno 2004.

Si è proceduto alla costitutuzione dell’azienda pilota come centro di riferimento regionale per la
pistacchicoltura di tipo “Artificiale” presso l’azienda agricola Vaccaro sita in C.da Noce nel territorio
di Racalmuto.
Sono state coinvolte nel progetto le aziende agricole Fanara e Riggi, e la SOAT di Bronte.
siciliane.
    Sono stati realizzati due campi dimostrativi uno presso l’azienda Vaccaro, l’altro presso
l’azienda Fanara in C.da Carbonia territorio di Aragona.
Sono state effettuate prove di impianto di terebinto in fitocella, da innestare successivamente a
dimora e piantine di terebinto innestate in vivaio.
Si sono organizzate prove di concimazione con ternari a diverso titolo e diverse dosi.
   Nei mesi di luglio e agosto si è proceduto a delle prove di innesto a gemma vegetante.




   Nei mesi di settembre e ottobre sono state effettuate delle prove di raccolta meccanica con
braccio scuotitore a pinza montato su trattrice, su piante di diversa età.
E’ stato studiato e realizzato un prototipo funzionante di macchina per la raccolta meccanica da
collegare ad una trattrice aziendale, costituito da un intercettatore ad ombrello rovesciato ed un
braccio scuotitore.




   Sono state effettuate delle prove con la macchina smallatrice di nuova concezione a doppio rullo
per confrontare i tempi della smallatura con quella effettuata manualmente.
Nel mese di settembre ẻ stata organizzata una giornata di campagna sulla raccolta meccanica
con diversi cantieri di raccolta e sulla smallatura.
 Durante la giornata è stata presentata l’azienda pilota per la diffusione della pistacchicoltura di tipo
“Artificiale” e quelle collegate al progetto: l’azienda Fanara per le prove di coltivazione in asciutto e
l’azienda Riggi per quanto riguarda la pistacchicoltura di tipo “Naturale”.
E’ stato evidenziato il nuovo sistema di potatura delle piante, che consente di eliminare l’alternanza
delle produzioni e di ottenerle abbondanti e costanti negli anni. Sono state effettuate diverse prove
di raccolta meccanica, confrontate con i sistemi tradizionali ed è stato presentato il secondo
prototipo di macchina per la raccolta meccanica.
Sono state acquistate delle attrezzature per la potatura pneumatica agevolata: un compressore
d’aria, forbici, seghe ed aste di prolunga per diminuire drasticamente i tempi della potatura
senza l’ausilio di scale notoriamente molto pericolose. Con tali attrezzature sono state effettuate
due prove di potatura agevolata per la messa a punto della tecnica al fine di realizzare uno o piủ
corsi.
E’ stata realizzata una nota informativa sul progetto e un articolo per il mensile “Nuova Sicilia
Agricola”, pubblicato sul numero 12 del mese di dicembre 2004.
     Sono stati realizzati quattro interventi promozionali: il primo presso l’Expo Akragas in
occasione della festa del mandorlo in fiore ad Agrigento; il secondo presso la sede provinciale
dell’ESA ad Agrigento in occasione della manifestazione della capra girgentana a rischio di
estinzione nella provincia di Agrigento, come il pistacchio senza precise azioni di valorizzazione;
il terzo a Palermo presso la Villa Igea in occasione della festa del Corpo della Polizia
Penitenziaria; il quarto presso aziende del territorio in occasione della visita di un gruppo di
tecnici ed operatori agricoli campani.
   Presso l’azienda pilota ẻ stato installato un pluviometro e rilevato i dati.
   E’ stata realizzata una documentazione fotografica.
2005

Sono stati realizzati due campi dimostrativi uno presso l’azienda Vaccaro, l’altro presso l’azienda
Fanara in C.da Carbonia territorio di Aragona.
   Sono continuate le prove di impianto di terebinto in fitocella, da innestare successivamente a
dimora e piantine di pistacchio, maschio e femmina, in fitocella innestate in vivaio.

   Sono state effettuate prove di concimazione con ternari a diverso titolo e diverse dosi.
   Il tutor ha partecipato a diverse riunioni del comitato tecnico- scientifico in occasione della Sagra
del mandorlo in fiore ad Agrigento.

   Il cinque febbraio, presso il Palazzo della Provincia Regionale di Agrigento, si è partecipato alla
conferenza stampa, per i comparti mandorlo e pistacchio, in occasione della presentazione della
“1^ Fiera dei Sapori Mediterranei”.

   Dal nove al tredici del mese di febbraio è stato allestito uno stand dedicato al mandorlo e
pistacchio, in Via Atenea, nella 1^ Fiera dei Sapori, in occasione della festa del Mandorlo in fiore ad
Agrigento.

   Il giorno undici febbraio partecipazione alla tavola rotonda sulla frutta secca “ Il pistacchio una
coltura da rivalutare” nella 1^ Fiera dei Sapori, in occasione della festa del Mandorlo in fiore ad
Agrigento.
E’stato realizzato un intervento promozionale presso la Fiera del Mediterraneo di Palermo in
occasione della “Medial” dal 26 febbraio al 1 marzo, con allestimento di una zona dedicata alla
frutta secca, all’interno dello stand del Distretto Salso e presenziazione.
    Il 1° aprile a Siculiana riunione con il Dirigente Coordinatore regionale del progetto per
organizzazione programma di attività e valorizzazione della frutta secca con un progetto regionale
interessante mandorlo, pistacchio, nocciolo e castagno.

    Il quattro aprile è stata organizzata una giornata di campagna sulla potatura razionale del
pistacchio.
    Nei mesi di luglio e agosto sono state effettuate delle prove di innesto a gemma vegetante.
    Nel mese di settembre sono state effettuate delle prove di raccolta meccanica con braccio
scuotitore a pinza montato su trattrice, su piante di diversa età.
Nel mese di dicembre è stato organizzato un corso sulla poatura razionale del pistacchio presso
l’azienda pilota

    Sono state effettuate delle prove con una macchina smallatrice di nuova concezione a doppio
rullo per confrontare i tempi della smallatura con quella effettuata manualmente.
Per il completamento dell’attrezzatura dell’azienda pilota sono state acquistate delle
attrezzature per la sgusciatura e selezione del prodotto e una macchina confezionatrice
sottovuoto.
E’ stata realizzata una ristampa della nota informativa sul progetto dal titolo: “Azioni per rilancio
della pistacchicoltura”.
Si è coinciato ad approntare una carta della pistacchicoltura, in formato multimediale, della
provincia di Agrigento.




Presso l’azienda pilota ẻ stato installato un pluviometro e rilevato i dati.
E’ stata realizzata una documentazione fotografica.

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  • 1. Regione Siciliana Assessorato Agricoltura e Foreste Distretto Salso U.O. n.100 - Aragona Azioni per il rilancio della pistacchicoltura l.r.499/99
  • 2.
  • 3. Il pistacchio è una pianta dioica e appartiene alla famiglia delle Anacardiacee, genere Pistacia vera I principali Paesi produttori sono l’Iran, la Turchia, gli Stati Uniti, la Siria, la Grecia, l’Italia. In Italia è coltivato La prima, con esclusivamente in Sicilia con una superficie stimata di 3.300 ha ed in particolare in due zone: localizzazione nei territori dei comuni di Bronte e Adrano (80% della superfice regionale) ha prevalenza di pistacchieti “naturali”, costituiti da piante di terebinto nate spontaneamente su terreni accidentati e lavici ed innestate in loco. A causa della natura accidentata dei terreni si tratta di pistacchieti scarsamente adattabili alla meccanizzazione delle operazioni colturali e, in generale, poco adatabili alle principali innovazioni tecniche.
  • 4. La seconda, nel versante centro meridionale dell’isola, comprende, per ordine di importanza, le province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna rispettivamente con il 12, il 7 e l’1 per cento di superfice regionale. Qui siamo in presenza, prevalentemente, di pistacchieti “Artificiali” vale a dire impiantati come una qualsiasi pianta da frutto con sesti regolari e, quindi, facilmente adattabili alle innovazioni.
  • 5. Per quanto riguarda la provincia di Agrigento, nel tempo è diminuita di poco la superficie coltivata; allo stato attuale si estende su poco più di 300 ettari, di cui il quarantasette per cento in coltura specializzata. La quasi totalità è condotta in asciutto ed in coltura specializzata ed è ubicata nei comuni di S.Biagio Platani, S.A.Muxaro, Racalmuto, Raffadali e Cattolica Eraclea. La coltura del pistacchio è soggetta ad alternanza di produzione sia per caratteristiche intrinseche che per caratteristiche strutturali del comparto (vetustà degli impianti, mancata o ridotta esecuzioine delle normali cure colturali). Il panorama varietale siciliano è limitato perchè la specie è tradizionalmente propagata per innesto e non ha fenomeni di mutazione vegetativa. Nella provincia di Catania è coltivata prevalentemente la Napoletana mentre la Agostara, la Natarola e la Femminella sono presenti in maniera sporadica. Nell’Agrigentino si coltivano varietà Bianche, Gialle e rosse in relazione al colore del mallo. Tra le prime si segnalano la Napoletana, la Regina e la Bianche mentre tra le rosse si segnalano le Cirasole. Tra le caratteristiche del seme più apprezzate ci sono la grandezza e il peso del frutto smallato (tignosella), la resa in seme (ntrita), la deiscenza e il colore chiaro dell’endocarpo, il colore dei cotiledoni che deve essere verde smeraldo.
  • 6. Punti di debolezza. La fruttificazione della specie risente della asincronia nella fioritura dei fiori maschilie femminili, la scalarità della maturazione e l’abscissione dei frutti. In molti casi la coltura è relegata in terreni marginali, spesso con rocce affioranti e in pendio. Nella pistacchicoltura tradizionale le piante hanno uno sviluppo molto lento ed entrano in produzione dopo 15-20 anni dall’innesto e con produzioni alternanti. Le piante sono poste a sesti ampi, 10x10,con basso investimento per ha e ciò a causa della mancanza di pttura che porta la pianta a estendere i suoi rami che si abbassano sino a toccare il terreno. Questa situazione porta anche alla dificoltà nella meccanizzazione delle operazioni colturali; anche la raccolta è effettuata a mano con l’ausilio di pertiche e reti poste sotto le piante. Anche la smallatura è effettuata a mano. Il prodotto deve poi essere messo ad asciugare al sole per evitare il formarsi delle aflatossine In queste condizioni i costi di produzione sono aumentati negli anni e considerando l’alternanza di produzione, le rese unitarie che non superano i 10 kg pianta di tignosella (prodotto privo di mallo) e l’abbassamento dei prezzi di vendita dovuta alla concorrenza delle produzioni estere, la coltivazione è diventata antieconomica.
  • 7. Punti di forza Nel nostro ambiente il pistacchio non presenta particolari problemi fitosanitari e raramente siprocede a trattamenti antiparassitari. Il nostro prodotto è particolarmente ricercato , in pasticceria e nell’industria dolciaria, per il colore verde assai pronunciato dei semi e per le particolarità organolettiche e di aroma. I semi presentano una buona dotazione in vitamina E, ad azione antiossiadante e in proteine. Queste caratteristiche uniche di pregio sono la premessa per il rilancio della coltura su basi moderne e razionali in modo da affiancare il mandorlo e l’olivo nella valorizzazione delle aree interne collinari della Sicilia. Per la valorizzazione della coltura occorre puntare su coltre specialzzate, possibilmente in irriguo, sulla meccanizzazione delle operazioni colturali, sulla costituzione di un marchio di qualità che contraddistingua le produzioni siciliane.
  • 8. Il progetto Il progetto per la valorizzazione ed il rilancio della pistacchicoltura siciliana ha come perno la costituzione di un’azienda pilota ed è stato predisposto dalla U.O. n. 100 di Aragona ed approvato dal Servizio IX con i fondi della L.R. 499/99. Ha durata pluriennale e si prefigge lo scopo di dimostrare che il pistacchio, posto nelle condizioni ideali di terreno e tecnica colturale, è coltura da reddito con produzioni costanti ed abbondanti negli anni. Si sono voluti realizzare una serie di interventi mirati allo sviluppo di modelli colturali e produttivi economicamente competitivi che si sono affidati a criteri di gestione innovativi per la realizzazione di interventi per la promozione e lo sviluppo della pistacchicoltura siciliana. In particolare gli obbiettivi da raggiungere sono: -Diffondere le principali tecniche agronomiche e colturali quali la concimazione, la potatura, l’irrigazione, la raccolta meccanica, la smallatura e la sgusciatura con apposite attrezzature tramite l’allestimento di appositi corsi e giornate di campagna di formazione presso l’azienda pilota. -Realizzazione di apposite attrezzature per per la raccolta meccanica e l’asciugatura del prodotto. -Studio delle varietà e cv siciliane (deiscenti e non) ad elevata produttività e maturazione scalare. -Studio degli impollinatori, con particolare riferimento al “Santangilisi”. -Studio degli impianti esistenti e realizzazione di una carta della pistacchicoltura siciliana. -Realizzazione di un convegno regionale. -Pubblicazione dei risultati raggiunti.
  • 9. Attività realizzata Anno 2003 E’ stato predisposto e presentato il programma di massima dal titolo:“Piano per il rilancio della pistacchicoltura siciliana”. E’ stata individuata l’azienda Vaccaro, sita in c.da Noce a Racalmuto, su cui insiste un pistacchieto di tipo artificiale con possibilità irrigue, come azienda idonea alla costituzione di una azienda pilota.
  • 10. L’obiettivo del progetto è quello di dimostrare che il pistacchio posto nelle condizioni ideali di terreno e coltivazione, trattato alla stessa stregua di una qualsiasi pianta da frutto (concimazione; potatura; irrigazione; meccanizzazione di tutte le operazioni colturali, compresa la raccolta, la smallatura e la sgusciatura; studio delle migliori varietà e cultivar siciliane; studio dei migliori impollinatori maschili esistenti in Sicilia; etc.) possa considerarsi pianta da reddito con produzioni abbondanti e costanti negli anni. Risalto particolare si è voluto dare alla promozione del prodotto, infatti Il cinque settembre il tutor ha partecipato, presso la sede RAI di Roma, alla trasmissione “Uno mattina” speciale dedicato ai prodotti tipici agrigentini, al mandorlo ed al pistacchio.
  • 11. Nel mese di settembre sono state effettuate delle prove di raccolta meccanica con braccio scuotitore a pinza montato su trattrice su piante di diversa età allo scopo di saggiare la rapidità dell’operazione e la mancanza di danni alla corteccia del tronco ed anche alle radici a causa dello scuotimento.
  • 12. E’ stata acquistata una macchina smallatrice di nuova concezione a doppio rullo per confrontare i tempi della smallatura con quella effettuata manualmente. Sono state, inoltre acquistate delle attrezzature per la potatura pneumatica agevolata: forbici, seghe ed aste di prolunga per diminuire drasticamente i tempi della potatura senza l’ausilio di scale notoriamente molto pericolose.
  • 13. Anno 2004. Si è proceduto alla costitutuzione dell’azienda pilota come centro di riferimento regionale per la pistacchicoltura di tipo “Artificiale” presso l’azienda agricola Vaccaro sita in C.da Noce nel territorio di Racalmuto. Sono state coinvolte nel progetto le aziende agricole Fanara e Riggi, e la SOAT di Bronte. siciliane. Sono stati realizzati due campi dimostrativi uno presso l’azienda Vaccaro, l’altro presso l’azienda Fanara in C.da Carbonia territorio di Aragona. Sono state effettuate prove di impianto di terebinto in fitocella, da innestare successivamente a dimora e piantine di terebinto innestate in vivaio.
  • 14. Si sono organizzate prove di concimazione con ternari a diverso titolo e diverse dosi. Nei mesi di luglio e agosto si è proceduto a delle prove di innesto a gemma vegetante. Nei mesi di settembre e ottobre sono state effettuate delle prove di raccolta meccanica con braccio scuotitore a pinza montato su trattrice, su piante di diversa età.
  • 15. E’ stato studiato e realizzato un prototipo funzionante di macchina per la raccolta meccanica da collegare ad una trattrice aziendale, costituito da un intercettatore ad ombrello rovesciato ed un braccio scuotitore. Sono state effettuate delle prove con la macchina smallatrice di nuova concezione a doppio rullo per confrontare i tempi della smallatura con quella effettuata manualmente.
  • 16. Nel mese di settembre ẻ stata organizzata una giornata di campagna sulla raccolta meccanica con diversi cantieri di raccolta e sulla smallatura. Durante la giornata è stata presentata l’azienda pilota per la diffusione della pistacchicoltura di tipo “Artificiale” e quelle collegate al progetto: l’azienda Fanara per le prove di coltivazione in asciutto e l’azienda Riggi per quanto riguarda la pistacchicoltura di tipo “Naturale”. E’ stato evidenziato il nuovo sistema di potatura delle piante, che consente di eliminare l’alternanza delle produzioni e di ottenerle abbondanti e costanti negli anni. Sono state effettuate diverse prove di raccolta meccanica, confrontate con i sistemi tradizionali ed è stato presentato il secondo prototipo di macchina per la raccolta meccanica.
  • 17. Sono state acquistate delle attrezzature per la potatura pneumatica agevolata: un compressore d’aria, forbici, seghe ed aste di prolunga per diminuire drasticamente i tempi della potatura senza l’ausilio di scale notoriamente molto pericolose. Con tali attrezzature sono state effettuate due prove di potatura agevolata per la messa a punto della tecnica al fine di realizzare uno o piủ corsi.
  • 18. E’ stata realizzata una nota informativa sul progetto e un articolo per il mensile “Nuova Sicilia Agricola”, pubblicato sul numero 12 del mese di dicembre 2004. Sono stati realizzati quattro interventi promozionali: il primo presso l’Expo Akragas in occasione della festa del mandorlo in fiore ad Agrigento; il secondo presso la sede provinciale dell’ESA ad Agrigento in occasione della manifestazione della capra girgentana a rischio di estinzione nella provincia di Agrigento, come il pistacchio senza precise azioni di valorizzazione; il terzo a Palermo presso la Villa Igea in occasione della festa del Corpo della Polizia Penitenziaria; il quarto presso aziende del territorio in occasione della visita di un gruppo di tecnici ed operatori agricoli campani. Presso l’azienda pilota ẻ stato installato un pluviometro e rilevato i dati. E’ stata realizzata una documentazione fotografica.
  • 19.
  • 20. 2005 Sono stati realizzati due campi dimostrativi uno presso l’azienda Vaccaro, l’altro presso l’azienda Fanara in C.da Carbonia territorio di Aragona. Sono continuate le prove di impianto di terebinto in fitocella, da innestare successivamente a dimora e piantine di pistacchio, maschio e femmina, in fitocella innestate in vivaio. Sono state effettuate prove di concimazione con ternari a diverso titolo e diverse dosi. Il tutor ha partecipato a diverse riunioni del comitato tecnico- scientifico in occasione della Sagra del mandorlo in fiore ad Agrigento. Il cinque febbraio, presso il Palazzo della Provincia Regionale di Agrigento, si è partecipato alla conferenza stampa, per i comparti mandorlo e pistacchio, in occasione della presentazione della “1^ Fiera dei Sapori Mediterranei”. Dal nove al tredici del mese di febbraio è stato allestito uno stand dedicato al mandorlo e pistacchio, in Via Atenea, nella 1^ Fiera dei Sapori, in occasione della festa del Mandorlo in fiore ad Agrigento. Il giorno undici febbraio partecipazione alla tavola rotonda sulla frutta secca “ Il pistacchio una coltura da rivalutare” nella 1^ Fiera dei Sapori, in occasione della festa del Mandorlo in fiore ad Agrigento.
  • 21. E’stato realizzato un intervento promozionale presso la Fiera del Mediterraneo di Palermo in occasione della “Medial” dal 26 febbraio al 1 marzo, con allestimento di una zona dedicata alla frutta secca, all’interno dello stand del Distretto Salso e presenziazione. Il 1° aprile a Siculiana riunione con il Dirigente Coordinatore regionale del progetto per organizzazione programma di attività e valorizzazione della frutta secca con un progetto regionale interessante mandorlo, pistacchio, nocciolo e castagno. Il quattro aprile è stata organizzata una giornata di campagna sulla potatura razionale del pistacchio. Nei mesi di luglio e agosto sono state effettuate delle prove di innesto a gemma vegetante. Nel mese di settembre sono state effettuate delle prove di raccolta meccanica con braccio scuotitore a pinza montato su trattrice, su piante di diversa età. Nel mese di dicembre è stato organizzato un corso sulla poatura razionale del pistacchio presso l’azienda pilota Sono state effettuate delle prove con una macchina smallatrice di nuova concezione a doppio rullo per confrontare i tempi della smallatura con quella effettuata manualmente.
  • 22. Per il completamento dell’attrezzatura dell’azienda pilota sono state acquistate delle attrezzature per la sgusciatura e selezione del prodotto e una macchina confezionatrice sottovuoto.
  • 23. E’ stata realizzata una ristampa della nota informativa sul progetto dal titolo: “Azioni per rilancio della pistacchicoltura”.
  • 24. Si è coinciato ad approntare una carta della pistacchicoltura, in formato multimediale, della provincia di Agrigento. Presso l’azienda pilota ẻ stato installato un pluviometro e rilevato i dati. E’ stata realizzata una documentazione fotografica.