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GliGli SPECIALISPECIALISPECIALISPECIALISPECIALISPECIALISPECIALISPECIALI didi
I quaderni per la promozione di soluzioni sostenibili - n. 7 Dicembre 2007
Acquisti VerdiAcquisti VerdiAcquisti VerdiAcquisti Verdi
EEEExxxxppppoooo 2007200720072007
Seconda edizione del Meeting italiano rivolto agli operatori del settore ecologico
www.punto3.info
Realizzato da
Acquisti Verdi Expo 2007Acquisti Verdi Expo 2007Acquisti Verdi Expo 2007Acquisti Verdi Expo 2007
Seconda edizione del Meeting italiano rivolto agli operatori del settore
ecologico
Realizzato da
Andrea Amato
Ornella Menculini
Alessandra Storti
Punto 3 - Progetti per lo sviluppo sostenibile
Via Kennedy 15 - 44100 Ferrara
www.punto3.info
info@punto3.info
Tel./Fax +39 0532 769666
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INDICE
Capitolo 1 Presentazione 5
Capitolo 2 Sintesi degli interventi
Esperienze – Acquisti Verdi: faccia a faccia tra domanda e offerta
Workshop “La Green Supply Chain: uno strumento di B2B”
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6
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GliSpecialidi-n°7Dicembre2007
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Il portale AcquistiVerdi.it®
Il portale AcquistiVerdi.it nasce nell’aprile del 2005 da un’idea di Punto 3, società di
consulenza per lo sviluppo sostenibile (www.punto3.info), con l’obiettivo di dare
visibilità a tutte le aziende italiane produttrici e distributrici di prodotti e servizi
ecologici, affinché consumatori grandi e piccoli (Pubbliche Amministrazioni e privati
cittadini) possano facilmente trovare e scegliere i prodotti e i servizi ecologici di cui
hanno bisogno.
Il portale AcquistiVerdi.it (www.acquistiverdi.it) in questi mesi è diventato un
riferimento per tutte le aziende produttrici e distributrici di prodotti e servizi ecologici
ed il punto di incontro con i loro potenziali clienti distinguendosi anche per i servizi
forniti tra cui la newsletter quindicinale e i frequenti aggiornamenti delle news.
Il portale AcquistiVerdi.it, progetto innovativo e vincente nell’ottica dello sviluppo
sostenibile, ha ottenuto gli importanti patrocini di:
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
http://www.minambiente.it
Coordinamento delle Agende 21 Locali Italiane
www.a21italy.it
Provincia di Ferrara – Sportello Ecoidea
www.provincia.fe.it/ecoidea
Associazione Nazionale Architettura Bioecologica
www.anab.it
Legambiente Turismo
www.legambienteturismo.it
PEFC
www.pefc.it
Il portale AcquistiVerdi.it è stato menzionato come buona pratica di sostenibilità in
due importanti banche dati:
• Banca dati GELSO (GEstione Locale per la Sostenibilità) http://www.gelso.apat.it/
realizzata da APAT Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici
• La “Vetrina delle Sostenibilità” della Regione Emilia-Romagna
http://www.ermesambiente.it/vetrinasostenibilita/
Gli Speciali del portale AcquistiVerdi.it®
Gli Speciali del portale AcquistiVerdi.it sono presentazioni approfondite dedicate
interamente ad un particolare prodotto ecologico, ad un servizio rispondente ai criteri
della sostenibilità o ad argomenti che possono promuoverne lo sviluppo, la
produzione e l’utilizzo.
Gli Speciali sono scaricabili dal portale e sono redatti in un linguaggio immediato,
finalizzato a sottolineare gli aspetti più pragmatici in relazione soprattutto ai vantaggi
di natura ambientale, sociale e, non ultimi, economici.
Le informazioni contenute negli Speciali spiegano le caratteristiche tecniche del
prodotto, il contesto in cui meglio può esplicare le sue funzioni e generare vantaggi
per il consumatore e per l’ambiente.
Gli Speciali sono pubblicati con cadenza periodica e diffusi tramite newsletter a tutti
gli iscritti alla mailing list del portale AcquistiVerdi.it.
I primi sei Speciali ”La fontana del futuro per lo sviluppo sostenibile” (settembre 2006),
“A scuola sicuri” (ottobre 2006), “Green Supply Chain” (novembre 2006), “Festival della
decrescita felice” (gennaio 2007), “Impatto Zero” (aprile 2007), “Dal rifiuto alla
terra” (settembre 2007) sono scaricabili dalla home page del sito www.acquistiverdi.it
nella sezione Speciali.
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AcquistiVerdiExpo2007
SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico
CAPITOLO 1
PRESENTAZIONE
La seconda edizione del Meeting italiano rivolto agli operatori del settore ecologico ha trovato
sede a Rimini presso Ecomondo, la più importante fiera a livello nazionale dedicata ai temi
dell’energia e del riciclo. L’iniziativa ha replicato il successo della prima edizione svoltasi nel
marzo 2006 presso la sede della Cooperativa Palm W&P di Buzzoletto di Viadana (MN).
L'Expo 2007 ha suscitato un notevole interesse confermando il suo ruolo di appuntamento per
gli operatori del settore.
La partecipazione è stata numerosa (130 le presenze registrate) e ha visto anche una buona af-
fluenza di partecipanti provenienti dalle regioni del Sud (27%) e del Centro (20%). Numerose sono
state anche le categorie intervenute. I rappresentanti di realtà della Pubblica Amministrazione
(42) hanno quasi equiparato gli esponenti di aziende (63), a conferma dell'importanza che in
questo settore riveste l'opportunità di incontro e di confronto tra mondo della produzione e del
consumo. Ventidue invece i privati intervenuti, tra consulenti, ricercatori e studenti.
Grazie al contributo di tutti i relatori invitati, i lavori sono stati proficui e hanno posto l'attenzio-
ne soprattutto sulle barriere che ostacolano la diffusione del Green Public Procurement in Italia,
delineando le azioni da mettere in campo per superarle.
GliSpecialidi-n°7Dicembre2007
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SINTESI DEGLI INTERVENTI
La prima parte dell’Expo ha rappresentato un momento di confronto tra la realtà produttiva del
mercato verde e la domanda di prodotti ecologici proveniente dalla Pubblica Amministrazione:
un’occasione per entrambe le parti di esprimere esigenze, difficoltà, obiettivi. Il dialogo intrapreso
ha contribuito a delineare i punti di forza e le criticità del settore, nel tentativo di individuare nuo-
vi e ulteriori strumenti per la diffusione del Green Public Procurement.
Renata Mirulla, Direzione Salvaguardia Ambientale – Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare
Alla presentazione del nuovo Piano d’Azione Nazionale per la diffusione del Green Public Procure-
ment (GPP) è dedicato l’intervento di Renata Mirulla. Il Piano è in attesa di essere approvato dal
Ministero dell’Ambiente e rappresenta uno strumento importante per dare forza al mercato degli
acquisti verdi presso le Pubbliche Amministrazioni
Un ruolo chiave nel potenziamento del GPP verrà attribuito alla Consip, la società di proprietà del
Ministero dell’Economia e delle Finanze che gestisce il Programma per la razionalizzazione degli
acquisti pubblici.
La finanziaria 2007 ha stabilito che tutte le amministrazioni centrali e periferiche sono tenute a
ricorrere alle convenzioni Consip. Attraverso la definizione di Criteri Ambientali Minimi (CAM) da
inserire obbligatoriamente nei bandi di gara della società, il Piano d’Azione per il GPP intende uti-
lizzare la Consip come leva fondamentale per trasformare tutti gli appalti della PA in appalti verdi.
I CAM dovranno essere definiti per gruppi di prodotti e dovranno essere attendibili e trasparenti,
basati su fonti scientifiche rigorose e parametri verificabili.
Un elemento fondamentale è il confronto con i produttori e con le parti economiche e sociali.
Il livello in termini di qualità ambientale rappresentato dai CAM costituirà la base minima da cui
partire ma non dovrà precludere il riferimento a performance più elevate; i CAM anzi dovranno
funzionare da stimolo per una crescita continua degli standard ambientali.
Attualmente si sta lavorando alla definizione dei CAM per i prodotti cartacei e le apparecchiature
IT; gruppi di lavoro sono attivi anche per altre categorie di acquisti (edilizia, energia, detergenti e
prodotti per le pulizie, ecc.).
Purtroppo un aspetto che potrebbe ritardare l’approvazione del PAN GPP è il parere negativo che
la Ragioneria Generale dello Stato ha recentemente espresso su di esso.
Simone Ricotta , ARPAT Direzione Generale AF Educazione Ambientale
Simone Ricotta introduce nel dibattito il punto di vista della Pubblica Amministrazione sul GPP,
individuando i limiti che tuttora si oppongono alla sua diffusione e prospettando alcune soluzioni.
Carenze formative e limiti organizzativi sono i principali ostacoli all’attuazione di una politica di
acquisti verdi presso le PA.
CAPITOLO 2
Esperienze - Acquisti Verdi: faccia a faccia tra domanda e offerta
Cancelleria: su carta riciclata/ecologica, con marchio
Blue Angel
Autoveicoli: automezzi con alimentazione metano-
benzina (acquisto/noleggio)
PC e monitor: consumi energetici più bassi dei criteri del
marchio Energy Star
Servizi di pulizia: applicazione dei criteri proposti dalla
campagna europea “Procuro+” promossa da ICLEI
LL’’esperienza di ARPATesperienza di ARPAT
1. Attuazione del GPP e del consumo sostenibile
nelle proprie strutture
a. adozione di una "Politica degli appalti” che integra
considerazioni di carattere ambientale e sociale
b. integrazione di criteri ambientali per gli appalti di
ARPAT
Carta per copie: 80% di carta ecologica
fornitura 2004: carta con marchio Ecolabel europeo
fornitura 2005-06: carta con marchio Blue Angel
Fornitura 2007-08: convenzione CONSIP
Fotocopiatrici: con marchio Blue Angel
(criteri energetici più selettivi rispetto al marchio “Energy Star”
Pubblicazioni: su carta con marchio Ecolabel europeo
LL’’esperienza di ARPATesperienza di ARPAT
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AcquistiVerdiExpo2007
SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico
Una scarsa conoscenza del contesto normativo di riferimento del GPP e soprattutto delle presta-
zioni ambientali dei prodotti sono i principali ostacoli alla realizzazione di bandi con criteri eco-
logici. Per una Pubblica Amministrazione l’aspetto più problematico è infatti il corretto inseri-
mento nei bandi di specifiche tecniche ispirate ai principi della sostenibilità. L’importanza di ac-
crescere la formazione degli enti pubblici sulle possibilità di incrementare politiche di GPP è, del
resto, un elemento sottolineato da molti dei relatori come strategia vincente di diffusione degli
acquisti verdi presso le Pubbliche Amministrazioni. Un ulteriore ostacolo, sul quale è necessario
intervenire, nasce dalla difficoltà di coordinare i diversi settori e centri di acquisto delle ammini-
strazioni per instaurare una politica efficace e unitaria di acquisti verdi all’interno dell’ente.
Fin qui le difficoltà. Eppure le soluzioni esistono e sono a portata di mano. Fare formazione, cre-
are reti di PA per diffondere buone pratiche di acquisti verdi e realizzare economie di scala, coin-
volgere i vertici politico-istituzionali nell’attuazione del GPP, esplicitare e ufficializzare l’adozione
di una politica di GPP sono tutte strade praticabili, e figurano chiaramente nelle azioni messe in
campo dall’ARPAT per attuare il GPP presso le proprie strutture e per promuovere il GPP presso
gli enti locali della Toscana.
Tra gli aspetti citati da Simone Ricotta per incrementare la diffusione del GPP figura anche il dia-
logo tra enti pubblici e fornitori, per consentire alle aziende di conoscere le esigenze della Pub-
blica Amministrazione e agli enti di conoscere l’offerta ecologica: da questo punto di vista l’Expo
2007 ha risposto ad un’esigenza molto sentita.
Enzo Finocchiaro, Responsabile dell’Unità di Progetto “Politiche Comunitarie, Progetti
INTERREG, Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI” della Provincia di Rimini
Un’esperienza pilota tradottasi con successo in uno strumento e un’occasione di incontro e di
reciproca conoscenza tra realtà della domanda e realtà dell’offerta dei prodotti ecologici in Italia,
è il progetto “Acquisti Verdi degli Hotel” descritto da Enzo Finocchiaro. Nel 2006 è nato il Gruppo
Progetto “Acquisti Verdi presso gli Alberghi della provincia di Rimini” nell’ambito del Forum di
Agenda 21 della Provincia di Rimini, che ha coinvolto albergatori, ditte fornitrici e associazioni di
categoria. Due gli obiettivi del progetto: qualificare in senso sostenibile l’offerta turistica rimine-
se attraverso l’incremento degli acquisti verdi presso gli alberghi; favorire l’incontro tra domanda
e offerta dei prodotti ecologici stabilendo un rapporto continuativo e collaborativo tra fornitori e
albergatori.
Tre incontri, una tavola rotonda, la realizzazione di pagine web dedicate, una convention com-
merciale, la realizzazione di un Manuale contenente le Linee Guida per gli acquisti verdi negli
alberghi sono stati gli strumenti attuativi. La convention soprattutto ha permesso ad operatori
turistici e ditte che producono/distribuiscono prodotti ecologici di incontrarsi concretamente.
Tra i possibili futuri sviluppi del progetto figurano l’aggiornamento delle Linee Guida e
l’attivazione di corsi di formazione per gli operatori turistici del territorio riminese.
Dall’incontro di due temi da sempre all’attenzione dell’Ente Provincia di Rimini:
l’Agenda 21
Locale
le politiche di promozione e
sostegno al turismo sostenibile
Come nasce il progettoCome nasce il progetto
Il Forum di Agenda 21 della Provincia di Rimini
attiva dei “Gruppi Progetto” finalizzati a
sviluppare concretamente le azioni contenute nel
Piano Operativo Agenda 21 Locale
Nel 2006 nasce il Gruppo Progetto “Acquisti
Verdi presso gli Alberghi della Provincia
di Rimini” per attuare l’
Azione n. 36_ Stimolare le imprese
all’acquisto di prodotti sostenibili
GliSpecialidi-n°7Dicembre2007
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Alberto Bottoli , Gruppo Mauro Saviola
Nel proprio intervento Alberto Bottoli introduce e spiega l’attività del Gruppo Saviola, produttore
del Pannello Ecologico, l’unico pannello truciolare al mondo prodotto interamente con legno rici-
clato post-consumo. Numerose sono le certificazioni che caratterizzano l’impegno sociale e am-
bientale del consorzio: ISO 14001, ISO 9001, SA 8000. In particolare tutte le aziende del gruppo
che producono il Pannello Ecologico hanno ottenuto, prime al mondo, la certificazione FSC che
attesta l’uso esclusivo di materiale post consumo. Come ultimo fiore all’occhiello la certificazio-
ne Catas LEB- Lowest Emission Board: questo marchio attesta che il Pannello Ecologico è il pan-
nello a più bassa emissione al mondo di formaldeide.
La Pubblica Amministrazione, sostiene Bottoli, è tra i principali acquirenti di prodotti di arredo
in legno, pertanto dovrebbe dedicare un’attenzione particolare ai requisiti ambientali di questo
prodotto nella fase di acquisto.
Il processo di lavorazione del legno per arrivare alla produzione del prodotto finito “mobile” è
lungo e complesso e si compie attraverso passaggi diversi che coinvolgono più attori economici.
La provenienza del legno non influisce sui processi successivi ma si porta con sé, nella sua sto-
ria, le problematiche legate all’impiego e allo sfruttamento della materia prima.
Il legno è di per sé un prodotto verde, perché può essere riciclato, ma è necessario dedicare
attenzione alla provenienza di questa risorsa, in un’ottica che consideri l’intero ciclo di vita del
prodotto, dall’impiego della materia prima al post-consumo.
GRUPPO MAURO SAVIOLA
16 aziende in Italia, Belgio,
Argentina
1.630 dipendenti
1,5 milioni di tonnellate di
legno usato raccolte ogni
anno (mobili vecchi, pallets,
imballaggi vari, ecc)
850 milioni di Euro di
fatturato consolidato
16 certificazioni del sistema di
qualità
Oltre 1000 treni di legno usato
raccolti in Europa ogni anno
4.000.000 mobili in kit prodotti
ogni anno
Unico produttore di pannello truciolare al mondo
ad utilizzare al 100% legno riciclato
IlIl processo diprocesso di reimpiegoreimpiego della risorsa legnodella risorsa legno
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AcquistiVerdiExpo2007
SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico
Per la produzione del Pannello Ecologico vengono impiegate un milione e mezzo di tonnellate
di legno di recupero all’anno, invece di 2 milioni e mezzo di tonnellate di legno vergine. Il legno
di recupero proviene da una rete di 25 centri di raccolta in Italia e in Europa: la scelta ecologica
del Gruppo Saviola non solo quindi contribuisce a preservare le foreste, ma dà valore e significa-
to alla pratica della raccolta differenziata.
Adriano Maroni , Amministratore delegato Eligent Gruppo Sorgenia
Tra le maggiori voci di spesa sul piano energetico della Pubblica Amministrazione figura, senza
dubbio, il settore dell’illuminazione pubblica (rappresenta circa il 27% dell’intera spesa energeti-
ca); tuttavia è anche il settore dove maggiori sono i margini di risparmio (circa il 35%).
Racconta la propria esperienza su questo fronte, Adriano Maroni, amministratore delegato di Eli-
gent, società del gruppo Sorgenia, che produce, distribuisce e istalla il Dibawatt.
Dibawatt è un alimentatore elettronico dimmerabile che consente di regolare il flusso luminoso,
stabilizzando e riducendo la potenza assorbita dalle lampade e ottenendo il 35-40% di risparmio
di energia. Dibawatt è un prodotto altamente innovativo: prima della sua progettazione non esi-
stevano infatti soluzioni per il risparmio energetico nell’ambito dell’illuminazione pubblica, com-
plice una scarsa attenzione al settore. A consentire l’affermazione del Dibawatt anche la formula
del “Leasing Strumentale” che consente alle Pubblica Ammnistrazione di non sostenere diretta-
mente il costo dell’intervento e contemporaneamente godere dei benefici in termini di risparmio
sulla bolletta energetica e sui costi di manutenzione.
Adriano Maroni sottolinea il ruolo centrale che la domanda pubblica possiede nel sostenere la
crescita del mercato verde. La scarsa conoscenza del mercato dei prodotti ecologici ostacola pe-
2
Pubbliche AmministrazioniPubbliche Amministrazioni -- Consumi energetici per settoreConsumi energetici per settore
QUADRO
GENERALE
CENNI
IMPIANTISTICI
RISPARMIO
SOLUZIONI
FINANZIARIE
ESEMPIO DI
APPLICAZIONE
Efficienza energeticaEfficienza energetica –– Illuminazione PubblicaIlluminazione Pubblica
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Come si può risparmiare con laCome si può risparmiare con la
regolazione del flusso luminosoregolazione del flusso luminoso
come prescritto dalla Leggecome prescritto dalla Legge
Regionale?Regionale?
Alimentatori elettroniciAlimentatori elettronici dimmerabilidimmerabili
Risparmi del 35Risparmi del 35--40%40%
RisparmioRisparmio –– Riduzione del flussoRiduzione del flusso
Efficienza energeticaEfficienza energetica –– Illuminazione PubblicaIlluminazione Pubblica
QUADRO
GENERALE
CENNI
IMPIANTISTICI
RISPARMIO
SOLUZIONI
FINANZIARIE
ESEMPIO DI
APPLICAZIONE
GliSpecialidi-n°7Dicembre2007
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rò il ruolo strategico che in questo settore la Pubblica Amministrazione dovrebbe rivestire. E’
importante, prosegue, diffondere presso gli enti pubblici una maggiore attenzione al risparmio
energetico e alle soluzioni innovative che il mercato offre.
Occasioni come l’Expo sono fondamentali per favorire lo scambio di informazioni tra la doman-
da e l’offerta di prodotti ecologici. Va infatti incoraggiato e sostenuto il dialogo tra PA e mondo
produttivo, affinché la capacità delle aziende di innovazione, di crescita qualitativa, di migliora-
mento continuo delle prestazioni ambientali di prodotti e servizi venga valorizzata e compresa
dal settore pubblico.
Paride De Masi , Italgest
Italgest è un’azienda fondata negli anni ’90 da Paride De Masi. Ha iniziato la propria attività nel
campo immobiliare, estendendo progressivamente il proprio raggio d’azione anche ad altri am-
biti di attività; da più di dieci anni opera nel settore dell’energia da fonti rinnovabili, della ricerca
e dei servizi ambientali.
Italgest rappresenta in Italia la maggiore azienda produttrice di energia da fonti rinnovabili. Ha
realizzato in Puglia il primo Polo europeo integrato delle fonti rinnovabili e partecipa al gruppo
Actelios, società quotata in borsa e importante holding che controlla diverse società operanti nel
campo dell’energia pulita.
Uno dei progetti più noti di Italgest è la realizzazione delle “boe telematiche” in corso di istalla-
zione nelle aree marine protette, attraverso il brevetto internazionale MarPak.
La richiesta di prodotti ecologici inizia a crescere anche nel Sud Italia ed è per questo motivo che
Italgest ha dato vita ad Italgest green, la società del gruppo che distribuisce prodotti ecologici in
Puglia, rivolgendosi agli Enti Pubblici impegnati ad estendere e potenziare le proprie iniziative
di Green Public Procurement e alle aziende private che vogliono contribuire alla tutela
dell’ambiente scegliendo prodotti a basso impatto ambientale.
Duccio Bianchi , Istituto di Ricerca Ambiente Italia
Duccio Bianchi lancia nel corso del suo intervento una proposta che tiene conto di quanto viene
affermato recentemente anche in altre realtà europee e che più volte riecheggia nel corso
dell’Expo: a suo giudizio sono maturi i tempi per rendere il GPP uno strumento obbligatorio e
non più una scelta volontaria affidata al diverso grado di sensibilità ambientale delle singole am-
ministrazioni.
L’intervento di Bianchi prosegue con la presentazione delle finalità e dei risultati del progetto
“Cutting Paper”, realizzato nel 2004 nel Comune di Sesto San Giovanni mediante la consulenza
dell’istituto di ricerche Ambiente Italia e attualmente in fase di replica presso gli uffici della Pro-
vincia di Firenze e di alcuni comuni dell’Area Fiorentina. Il progetto mira alla riduzione della
produzione di rifiuti cartacei negli uffici: la scelta di questa tipologia di rifiuto si spiega conside-
rando che la carta rappresenta una grossa percentuale sul totale della produzione del rifiuto ur-
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AcquistiVerdiExpo2007
SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico
bano; in secondo luogo negli uffici il consumo di carta è notevole e tuttavia esistono in tal sen-
so dei margini di ottimizzazione considerevoli.
“Cutting Paper” ha rappresentato anche un esempio di integrazione tra acquisti verdi e politiche
di gestione ambientale: il GPP è stato efficacemente inserito all’interno di questa esperienza di
riduzione dei rifiuti, divenendo uno strumento importante nel raggiungimento degli obiettivi di
risparmio.
Filippo Bernocchi – Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI)
Filippo Bernocchi introduce il punto di vista degli Enti Locali sul GPP in Italia: segnala quali sono
tuttora le difficoltà dei Comuni nella realizzazione degli acquisti verdi ed espone le azioni messe
in campo dall’associazione per colmare le lacune esistenti.
Bernocchi sostiene l’urgenza di disporre di un quadro normativo di riferimento certo e definito e
la necessità di renderlo cogente affinchè le esperienze di GPP presso le Pubbliche Amministra-
zioni possano attecchire estesamente.
Le difficoltà dei Comuni, sostiene Bernocchi, sono di tipo strutturale e culturale: la scarsità delle
risorse finanziarie ed umane ma soprattutto la carenza di informazioni.
L’impegno dell’associazione per il GPP si sta dunque esplicando sia come azione di stimolo nei
confronti del Governo per poter disporre di norme chiare e cogenti, sia nei confronti degli asso-
ciati prevedendo numerosi momenti formativi e informativi.
Per finire non bisogna dimenticare che l’ANCI recentemente si è dotata di uno strumento per
supportare i Comuni nell’attuazione di politiche sostenibili, ossia una società che fornisce servizi
ai Comuni inerenti l’energia e la tutela ambientale.
Franco Bertini, Associazione per lo Sviluppo della Competitività Ambientale di Impresa
(AssoSCAI)
AssoSCAI, associazione che riunisce aziende private e alcune istituzioni pubbliche, è nata nel
2006 a ridosso della prima edizione dell’Expo, con l’intento di sviluppare una nuova cultura im-
prenditoriale, in cui la gestione ambientale venga adottata quale elemento per rafforzare la com-
petitività dell’impresa, a livello sia locale sia globale.
La nascita di AssoSCAI ha permesso ad aziende di settori diversi, ma accomunate dalla stessa
sensibilità ambientale, di conoscersi reciprocamente e mettere a confronto le rispettive esperien-
ze.
Ha permesso anche di realizzare il Libro Bianco per la Competitività Ambientale di Impresa
(LiBCAI), la prima guida che raccoglie indicazioni, strategie, prospettive e scenari per le imprese
che vogliono competere sul piano delle qualità ambientale.
Uno degli aspetti su cui è necessario intervenire per potenziare la crescita del mercato verde,
soprattutto in direzione delle domanda pubblica, sostiene Bertini, è la definizione di uno schema
certo per distinguere un prodotto verde da ciò che non lo è: manca tuttora un quadro tecnico e
normativo di riferimento ben definito. La proliferazione delle etichette ne è un chiaro segnale.
Un ulteriore aspetto legato alle certificazioni è il costo notevole per quelle piccole realtà azienda-
GliSpecialidi-n°7Dicembre2007
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li, che nonostante adottino buone pratiche ambientali, non riescono a usufruire di tali strumenti.
Vi sono inoltre determinate categorie merceologiche e di servizi per le quali non è semplice la
definizione di uno standard ambientale. Tuttavia il valore della certificazione effettuata da un
ente indipendente resta evidente e rappresenta per il cliente pubblico il principale indice di ga-
ranzia e sicurezza.
La prestazione ambientale, conclude Bertini, rappresenta, soprattutto in un contesto di mercati
internazionali dominati da nuovi competitori come la Cina, un fattore cruciale per la qualificazio-
ne e la competitività delle aziende europee e italiane.
Una catena di fornitura sostenibile, spiega Paolo Fabbri che modera la seconda parte dell’Expo, è
uno strumento che consente di influire su tutto il ciclo di vita di un prodotto per ridurre gli im-
patti ambientali connessi alle diverse fasi del processo produttivo, dalla produzione alla distribu-
zione al post-consumo; realizzarla concretamente dipende dalla capacità delle aziende di fare
rete.
Sulle possibilità e i futuri sviluppi della Green Supply Chain si sono misurate e confrontate le
aziende intervenute al workshop. Un punto centrale sul quale le aziende si sono focalizzate è la
possibilità di trasferire e accrescere il valore ambientale aggiunto attraverso i diversi anelli della
catena produttiva fino al consumatore finale.
Primo Barzoni, Presidente e Amministratore Delegato PALM S.p.A.
Palm progetta, realizza e distribuisce pallet eco-sostenibili. Il 90% del trasporto delle merci a li-
vello mondiale avviene utilizzando pallet; si tratta di un anello centrale nella logistica e distri-
buzione dei prodotti che può divenire parte attiva di una catena di fornitura sostenibile.
Tutti i soggetti coinvolti nella fabbricazione, distribuzione e utilizzo di un bene sono chiamati ad
apportare il loro contributo per ridurre gli impatti ambientali: è questa la visione dell’azienda
espressa dal suo presidente Primo Barzoni, una visione che sintetizza bene il concetto di green
supply chain.
I pallet realizzati dalla ditta Palm sono prodotti con legno proveniente da foreste gestite in modo
sostenibile. Nella progettazione vengono applicati i principi dell’eco-design tenendo conto
Workshop “La Green Supply Chain”: uno strumento di B2B
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AcquistiVerdiExpo2007
SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico
dell’intero ciclo di vita del prodotto, dall’impiego della materia prima all’uso dell’energia, dal
trasporto alla fase di uso e fine vita del prodotto. Palm ha anche dato vita al progetto “Pallet a
km zero” che prevede l’impiego di legno proveniente da foreste locali o recuperato localmente e
lavorato vicino al luogo di produzione: in questo modo si favorisce la forestazione locale e lo
sviluppo dell’industria regionale, ma soprattutto si abbattono le emissioni di Co2
riducendo i
trasporti.
Il punto di forza di una catena di fornitura verde risiede nella spendibilità di marchi e certifica-
zioni come strumenti di promozione del prodotto e dell’azienda: ecco perchè Palm ha creato la
label “Trasportato su pallet eco-sostenibile”, che consente ai propri clienti di tradurre una scelta
di sostenibilità in uno strumento di visibilità per l’azienda.
La scelta di un privilegiare un imballaggio eco-sostenibile può essere inoltre un criterio premian-
te in gare e bandi pubblici, ispirati ai criteri del Green Public Procurement.
Giovanni Tribbiani , Associazione PEFC Italia
PEFC è la sigla per Programme for Endorsement of Forest Certification Schemes. PEFC è un pro-
gramma internazionale per il mutuo riconoscimento degli schemi di certificazione forestale. Nel
mondo infatti, spiega Giovanni Tribbiani, ne esistono molti (la FAO ne ha contati 90). La superfi-
cie delle foreste certificate è in forte crescita, anche se resta una percentuale esigua dell’intera
superficie mondiale (appena l’8%); in crescita è anche il numero delle certificazioni.
Guardare il mondo attraverso il pallet
WTOWTOWTOWTO (World Trade Organization) e FAOFAOFAOFAO (Food and
Agricolture Organization) affermano che i pallet
movimentano il 90%90%90%90% delle merci a livello mondiale.
Se consideriamo che l’80%80%80%80% dei cittadini/consumatori
sono attenti alle problematiche ambientali,
noi di Palm ci siamo chiesti:
COME RISPONDERE A QUESTI BISOGNI?COME RISPONDERE A QUESTI BISOGNI?COME RISPONDERE A QUESTI BISOGNI?COME RISPONDERE A QUESTI BISOGNI?
Palm: modello di sostenibilità da trasferire al
cliente
L’impresa sostenibileL’impresa sostenibile
Disegno &
Produzione
Disegno &Disegno &
ProduzioneProduzione
Uso consapevole del prodotto
SmaltimentoSmaltimentoSmaltimento
Intelligenza di retroazione
Intelligenza di distribuzione
Energia necessaria per smaltire
Impatti ambientali per smaltire
Impatto sull’uomo e la qualità della vita
produrre
produrre
distribuire
distribuire
usare
usare
GliSpecialidi-n°7Dicembre2007
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Due sono gli schemi di certificazione PEFC: lo schema di gestione forestale sostenibile e la certi-
ficazione della catena di custodia o della rintracciabilità dei prodotti legnosi. La certificazione
PEFC prevede anche l’uso di un marchio che attesta l’impiego di legno al 100% post-consumo:
l’impiego di legno riciclato infatti contribuisce a preservare le foreste e il riuso rappresenta una
scelta coerente con i principi della sostenibilità.
La certificazione della rintracciabilità dei prodotti è un perfetto esempio di catena di fornitura
verde, che consente di trasferire il valore ambientale da un anello della catena all’altro fino al
prodotto finale destinato al consumatore.
Anche Tribbiani sottolinea la necessità di coltivare e potenziare il valore della certificazione co-
me strumento di comunicazione e marketing e di qualificazione dell’azienda: l’uso di tale poten-
zialità appare più facile ed immediato per le industrie della carta e della cellulosa che si rivolgo-
no direttamente al consumatore finale; è in questo settore che si registra infatti il più alto nume-
ro di certificazioni.
E’ necessario tuttavia incrementare la certificazione anche delle aziende business to business: in
questo caso la necessità di fare rete e stabilire alleanze è indispensabile per realizzare una este-
sa e completa catena di fornitura sostenibile.
Mauro Masiero, FSC
Il Forest Stewardship Council (FSC) è un’organizzazione internazionale che riunisce numerosi
soggetti (gruppi ambientalisti, proprietari forestali, gruppi di popolazioni indigene, industri del
legno, imprese di distribuzione, centri di ricerca, ecc.). Anche FSC prevede due forme di certifi-
88(31 agosto 2007)
Certificati GFS PEFC per aree geografiche
PEFC certified forests by world regions
28%
67%
1% 4%
Australia
Europe
North America
South America
1010
Schemi di Certificazione PEFC
Certificazione Gestione
Forestale Sostenibile (GFS)
Certificazione della “Catena
di Custodia” o della
“Rintracciabilità” dei prodotti
legnosi
15
AcquistiVerdiExpo2007
SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico
cazione: quella della gestione forestale e quella della catena di custodia applicabile all’intera fi-
liera foresta- prodotto finito. Nei principi di buona gestione forestale promossi da PEFC vengono
parallelamente contemplati e bilanciati gli aspetti ambientali, economici e sociali. Anche la certi-
ficazione FSC prevede l’uso di un marchio che attesta l’impiego di legno al 100% postconsumo.
Nell’intervento di Mauro Masiero ritorna la necessità di sfruttare le potenzialità di comunicazio-
ne offerte dalla certificazione: ottenerne il rilascio non basta, è fondamentale impiegare il mar-
chio FSC per promuovere l’immagine aziendale sul mercato.
Un ruolo fondamentale nello sviluppo del marchio può essere esercitato, sostiene Masiero, dalla
Pubblica Amministrazione considerando alcuni semplici dati: la Pubblica Amministrazione è re-
sponsabile per il 14% del mercato europeo di carta e legno; in Italia gli acquisti della Pubblica
Amministrazione rappresentano il 17% della spesa nazionale; nel mondo il 15% dei prodotti fore-
stali certificati vengono acquistati dalle Pubblica Amministrazione.
Paolo Giussani, Ecoffice
L’esperienza di Ecoffice, raccontata da Paolo Giussani, descrive bene l’evoluzione rapida del
mercato dei prodotti ecologici in Italia negli ultimi anni. Ecoffice nasce nel 2003 specializzandosi
nella rivendita di prodotti per l’ufficio ecologici. La scarsa disponibilità di prodotti a basso im-
patto ambientale ha costretto inizialmente l’azienda a rivolgersi quasi esclusivamente a fornitori
stranieri; oggi il mercato verde in Italia è cresciuto e molti dei prodotti commercializzati da Ecof-
fice provengono da ditte italiane.
Fin da subito Ecoffice ha puntato sui prodotti certificati. Le certificazioni danno al cliente la ga-
ranzia e la sicurezza di scegliere un prodotto che rappresenta l’eccellenza sul piano ambientale.
I marchi ambientali conferiscono al prodotto e all’azienda un valore aggiunto e costituiscono
un’efficace strumento di promozione e marketing, le cui potenzialità non sono ancora state
comprese e sfruttate a pieno dalle aziende.
Fino a pochi anni fa il prezzo generalmente più alto dei prodotti ecologici limitava le potenzialità
di crescita del mercato verde; oggi un prodotto a basso impatto ambientale costa quanto (se
non meno) un prodotto tradizionale. Ma sono soprattutto le possibilità di risparmio economico,
derivanti dal minore impiego di risorse ed energia, a costituire l’elemento nuovo e decisivo per
rivolgersi a un pubblico non più costituito esclusivamente da consumatori attenti e sensibili sul
piano ambientale. Anche questo è il segnale di un mercato in rapida evoluzione.
Marco Rossi, GamEdit
Gam Edit è un ulteriore esempio di un’azienda italiana che ha scelto la variabile ambientale co-
me elemento distintivo e competitivo. Presente sul mercato da ben tre generazioni, nel 2005 ha
dato vita al progetto Eco Offset, lo stampato a basso impatto ambientale. Eco Offset rappresen-
ta un nuovo approccio al ciclo di vita di uno stampato, in base al quale l’attenzione all’ambiente
non si limita alla scelta delle materie prime ma coinvolge tutti gli aspetti del processo produtti-
vo.
GliSpecialidi-n°7Dicembre2007
16
Per la produzione di uno stampato Eco Offset non solo viene utilizzata carta ecologica e riciclata,
ma vengono anche impiegati inchiostri vegetali e l’energia adoperata proviene da fonti rinnova-
bili. L’intero processo produttivo utilizza tecnologie a basso impatto ambientale. Da ultimo nep-
pure l’aspetto distribuzione è stato trascurato. Il trasporto avviene sui pallet eco-sostenibili
dell’azienda Palm e per le consegne vengono utilizzati veicoli ecologici.
Le aziende del settore ecologico sempre più scelgono il valore ambientale come elemento quali-
ficante e competitivo per la propria azienda e i propri prodotti. Lo rivelano chiaramente le testi-
monianze delle aziende presenti all’Expo.
L’offerta verde è caratterizzata da grande dinamismo e innovazione. Tuttavia ancora bassa è la
risposta delle Pubbliche Amministrazioni. A limitare fortemente lo sviluppo degli acquisti verdi
presso gli enti pubblici è la scarsa conoscenza del mercato e dei prodotti da parte di funzionari
e responsabili degli acquisti, cui si aggiunge l’assenza di un quadro normativo e tecnico di riferi-
mento ben definito.
Potrebbe essere una risposta a queste difficoltà l’approvazione del Piano d’Azione Nazionale sul
GPP e la definizione dei CAM. Molti ritengono infatti maturi i tempi per rendere il valore ambien-
tale un elemento obbligatoriamente presente nelle scelte di acquisto della Pubblica Amministra-
zione.
Un maggior confronto tra gli Enti e i produttori rappresenta l’altro elemento decisivo su cui pun-
tare: la maggiore conoscenza delle dinamiche reciproche può infatti facilitare l’orientamento dei
processi, tanto di acquisto quanto di produzione.
Nel corso dell’incontro è stato anche più volte sottolineato il valore della certificazione ambien-
tale come strumento per offrire garanzie al cliente e per apportare valore aggiunto all’azienda.
I costi delle certificazioni di prodotto sono fortemente calati in questi anni divenendo uno stru-
mento accessibile per molte aziende, anche quelle più piccole.
Ottenere la certificazione tuttavia non basta, sostengono le aziende e le associazioni presenti: è
importante imparare a sfruttarne le potenzialità in termini di comunicazione e promozione del
prodotto sul mercato. All’interno di una catena sostenibile l’elemento “marchio” è centrale per
trasferire e potenziare il valore ambientale del prodotto attraverso i diversi anelli della filiera fino
al consumatore finale.
L’efficacia della certificazione ambientale viene tuttavia limitata dalla proliferazione delle etichet-
te, molte delle quali sono autocertificazioni, prive del valore che possiede un marchio validato
da un ente terzo indipendente.
Alcune conclusioni
Non banalizziamo! Uno stampato Eco Offset
non è solo carta riciclata, è molto di più…
17
AcquistiVerdiExpo2007
SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico
www.italgest.it
Italgest rappresenta una delle più innovative e interessanti realtà
industriali del mezzogiorno d’Italia. La propria mission è quella di
produrre energia da fonti rinnovabili, promuovere, realizzare e gestire
investimenti nel comparto residenziale e turistico, investire in ricerca e
tecnologie innovative sempre coerentemente ai principi dello sviluppo
sostenibile. In particolare italgest green è la società che
commercializza prodotti ecologici e si rivolge alle pubbliche
amministrazioni impegnate a potenziare le proprie iniziative di GPP.
www.eurosintex.com
Eurosintex produce e distribuisce contenitori per la raccolta dei rifiuti
e sistemi per l'ecologia, spaziando dalla differenziazione domestica e
dal compostaggio all'arredo urbano ed ai sistemi interrati.
www.cavatorta.it
Cavatorta è il principale produttore europeo di sistemi di recinzione,
protezione e fissaggio metallici, adatti a molteplici applicazioni nei
settori residenziale, industriale, sportivo, edile, agricolo, per il
giardinaggio e per il “fai-da-te”.
GliSpecialidi-n°7Dicembre2007
18
Acquisti Verdi Expo 2007Acquisti Verdi Expo 2007Acquisti Verdi Expo 2007Acquisti Verdi Expo 2007
Seconda edizione del Meeting italiano rivolto agli
operatori del settore ecologico
La seconda edizione del Meeting italiano rivolto agli
operatori del settore ecologico ha trovato sede a Rimini
presso Ecomondo, la più importante fiera a livello nazionale
dedicata ai temi dell’energia e del riciclo. L’iniziativa ha
replicato il successo della prima edizione svoltasi nel marzo
2006 presso la sede della Cooperativa Palm W&P di
Buzzoletto di Viadana (MN).
L'Expo 2007 ha suscitato un notevole interesse
confermando il suo ruolo di appuntamento per gli operatori
del settore.
L’iniziativa ha rappresentato un momento di confronto tra
la realtà produttiva del mercato verde e la domanda di
prodotti ecologici proveniente dalla Pubblica
Amministrazione: un’occasione per entrambe le parti di
esprimere esigenze, difficoltà, obiettivi. Il dialogo
intrapreso ha contribuito a delineare i punti di forza e le
criticità del settore, nel tentativo di individuare nuovi e
ulteriori strumenti per la diffusione del Green Public
Procurement.
Nella seconda parte dell’incontro la discussione si è
incentrata sulle possibilità e ai futuri sviluppi della Green
Supply Chain in Italia, un importante strumento che
consente di influire su tutto il ciclo di vita di un prodotto
per ridurre gli impatti ambientali connessi alle diverse fasi
del processo produttivo.
www.acquistiverdi.it

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  • 2. Acquisti Verdi Expo 2007Acquisti Verdi Expo 2007Acquisti Verdi Expo 2007Acquisti Verdi Expo 2007 Seconda edizione del Meeting italiano rivolto agli operatori del settore ecologico Realizzato da Andrea Amato Ornella Menculini Alessandra Storti Punto 3 - Progetti per lo sviluppo sostenibile Via Kennedy 15 - 44100 Ferrara www.punto3.info info@punto3.info Tel./Fax +39 0532 769666 Sponsorizzato da: main sponsor
  • 3. INDICE Capitolo 1 Presentazione 5 Capitolo 2 Sintesi degli interventi Esperienze – Acquisti Verdi: faccia a faccia tra domanda e offerta Workshop “La Green Supply Chain: uno strumento di B2B” 6 6 12
  • 4. GliSpecialidi-n°7Dicembre2007 4 Il portale AcquistiVerdi.it® Il portale AcquistiVerdi.it nasce nell’aprile del 2005 da un’idea di Punto 3, società di consulenza per lo sviluppo sostenibile (www.punto3.info), con l’obiettivo di dare visibilità a tutte le aziende italiane produttrici e distributrici di prodotti e servizi ecologici, affinché consumatori grandi e piccoli (Pubbliche Amministrazioni e privati cittadini) possano facilmente trovare e scegliere i prodotti e i servizi ecologici di cui hanno bisogno. Il portale AcquistiVerdi.it (www.acquistiverdi.it) in questi mesi è diventato un riferimento per tutte le aziende produttrici e distributrici di prodotti e servizi ecologici ed il punto di incontro con i loro potenziali clienti distinguendosi anche per i servizi forniti tra cui la newsletter quindicinale e i frequenti aggiornamenti delle news. Il portale AcquistiVerdi.it, progetto innovativo e vincente nell’ottica dello sviluppo sostenibile, ha ottenuto gli importanti patrocini di: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare http://www.minambiente.it Coordinamento delle Agende 21 Locali Italiane www.a21italy.it Provincia di Ferrara – Sportello Ecoidea www.provincia.fe.it/ecoidea Associazione Nazionale Architettura Bioecologica www.anab.it Legambiente Turismo www.legambienteturismo.it PEFC www.pefc.it Il portale AcquistiVerdi.it è stato menzionato come buona pratica di sostenibilità in due importanti banche dati: • Banca dati GELSO (GEstione Locale per la Sostenibilità) http://www.gelso.apat.it/ realizzata da APAT Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici • La “Vetrina delle Sostenibilità” della Regione Emilia-Romagna http://www.ermesambiente.it/vetrinasostenibilita/ Gli Speciali del portale AcquistiVerdi.it® Gli Speciali del portale AcquistiVerdi.it sono presentazioni approfondite dedicate interamente ad un particolare prodotto ecologico, ad un servizio rispondente ai criteri della sostenibilità o ad argomenti che possono promuoverne lo sviluppo, la produzione e l’utilizzo. Gli Speciali sono scaricabili dal portale e sono redatti in un linguaggio immediato, finalizzato a sottolineare gli aspetti più pragmatici in relazione soprattutto ai vantaggi di natura ambientale, sociale e, non ultimi, economici. Le informazioni contenute negli Speciali spiegano le caratteristiche tecniche del prodotto, il contesto in cui meglio può esplicare le sue funzioni e generare vantaggi per il consumatore e per l’ambiente. Gli Speciali sono pubblicati con cadenza periodica e diffusi tramite newsletter a tutti gli iscritti alla mailing list del portale AcquistiVerdi.it. I primi sei Speciali ”La fontana del futuro per lo sviluppo sostenibile” (settembre 2006), “A scuola sicuri” (ottobre 2006), “Green Supply Chain” (novembre 2006), “Festival della decrescita felice” (gennaio 2007), “Impatto Zero” (aprile 2007), “Dal rifiuto alla terra” (settembre 2007) sono scaricabili dalla home page del sito www.acquistiverdi.it nella sezione Speciali.
  • 5. 5 AcquistiVerdiExpo2007 SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico CAPITOLO 1 PRESENTAZIONE La seconda edizione del Meeting italiano rivolto agli operatori del settore ecologico ha trovato sede a Rimini presso Ecomondo, la più importante fiera a livello nazionale dedicata ai temi dell’energia e del riciclo. L’iniziativa ha replicato il successo della prima edizione svoltasi nel marzo 2006 presso la sede della Cooperativa Palm W&P di Buzzoletto di Viadana (MN). L'Expo 2007 ha suscitato un notevole interesse confermando il suo ruolo di appuntamento per gli operatori del settore. La partecipazione è stata numerosa (130 le presenze registrate) e ha visto anche una buona af- fluenza di partecipanti provenienti dalle regioni del Sud (27%) e del Centro (20%). Numerose sono state anche le categorie intervenute. I rappresentanti di realtà della Pubblica Amministrazione (42) hanno quasi equiparato gli esponenti di aziende (63), a conferma dell'importanza che in questo settore riveste l'opportunità di incontro e di confronto tra mondo della produzione e del consumo. Ventidue invece i privati intervenuti, tra consulenti, ricercatori e studenti. Grazie al contributo di tutti i relatori invitati, i lavori sono stati proficui e hanno posto l'attenzio- ne soprattutto sulle barriere che ostacolano la diffusione del Green Public Procurement in Italia, delineando le azioni da mettere in campo per superarle.
  • 6. GliSpecialidi-n°7Dicembre2007 6 SINTESI DEGLI INTERVENTI La prima parte dell’Expo ha rappresentato un momento di confronto tra la realtà produttiva del mercato verde e la domanda di prodotti ecologici proveniente dalla Pubblica Amministrazione: un’occasione per entrambe le parti di esprimere esigenze, difficoltà, obiettivi. Il dialogo intrapreso ha contribuito a delineare i punti di forza e le criticità del settore, nel tentativo di individuare nuo- vi e ulteriori strumenti per la diffusione del Green Public Procurement. Renata Mirulla, Direzione Salvaguardia Ambientale – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Alla presentazione del nuovo Piano d’Azione Nazionale per la diffusione del Green Public Procure- ment (GPP) è dedicato l’intervento di Renata Mirulla. Il Piano è in attesa di essere approvato dal Ministero dell’Ambiente e rappresenta uno strumento importante per dare forza al mercato degli acquisti verdi presso le Pubbliche Amministrazioni Un ruolo chiave nel potenziamento del GPP verrà attribuito alla Consip, la società di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze che gestisce il Programma per la razionalizzazione degli acquisti pubblici. La finanziaria 2007 ha stabilito che tutte le amministrazioni centrali e periferiche sono tenute a ricorrere alle convenzioni Consip. Attraverso la definizione di Criteri Ambientali Minimi (CAM) da inserire obbligatoriamente nei bandi di gara della società, il Piano d’Azione per il GPP intende uti- lizzare la Consip come leva fondamentale per trasformare tutti gli appalti della PA in appalti verdi. I CAM dovranno essere definiti per gruppi di prodotti e dovranno essere attendibili e trasparenti, basati su fonti scientifiche rigorose e parametri verificabili. Un elemento fondamentale è il confronto con i produttori e con le parti economiche e sociali. Il livello in termini di qualità ambientale rappresentato dai CAM costituirà la base minima da cui partire ma non dovrà precludere il riferimento a performance più elevate; i CAM anzi dovranno funzionare da stimolo per una crescita continua degli standard ambientali. Attualmente si sta lavorando alla definizione dei CAM per i prodotti cartacei e le apparecchiature IT; gruppi di lavoro sono attivi anche per altre categorie di acquisti (edilizia, energia, detergenti e prodotti per le pulizie, ecc.). Purtroppo un aspetto che potrebbe ritardare l’approvazione del PAN GPP è il parere negativo che la Ragioneria Generale dello Stato ha recentemente espresso su di esso. Simone Ricotta , ARPAT Direzione Generale AF Educazione Ambientale Simone Ricotta introduce nel dibattito il punto di vista della Pubblica Amministrazione sul GPP, individuando i limiti che tuttora si oppongono alla sua diffusione e prospettando alcune soluzioni. Carenze formative e limiti organizzativi sono i principali ostacoli all’attuazione di una politica di acquisti verdi presso le PA. CAPITOLO 2 Esperienze - Acquisti Verdi: faccia a faccia tra domanda e offerta Cancelleria: su carta riciclata/ecologica, con marchio Blue Angel Autoveicoli: automezzi con alimentazione metano- benzina (acquisto/noleggio) PC e monitor: consumi energetici più bassi dei criteri del marchio Energy Star Servizi di pulizia: applicazione dei criteri proposti dalla campagna europea “Procuro+” promossa da ICLEI LL’’esperienza di ARPATesperienza di ARPAT 1. Attuazione del GPP e del consumo sostenibile nelle proprie strutture a. adozione di una "Politica degli appalti” che integra considerazioni di carattere ambientale e sociale b. integrazione di criteri ambientali per gli appalti di ARPAT Carta per copie: 80% di carta ecologica fornitura 2004: carta con marchio Ecolabel europeo fornitura 2005-06: carta con marchio Blue Angel Fornitura 2007-08: convenzione CONSIP Fotocopiatrici: con marchio Blue Angel (criteri energetici più selettivi rispetto al marchio “Energy Star” Pubblicazioni: su carta con marchio Ecolabel europeo LL’’esperienza di ARPATesperienza di ARPAT
  • 7. 7 AcquistiVerdiExpo2007 SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico Una scarsa conoscenza del contesto normativo di riferimento del GPP e soprattutto delle presta- zioni ambientali dei prodotti sono i principali ostacoli alla realizzazione di bandi con criteri eco- logici. Per una Pubblica Amministrazione l’aspetto più problematico è infatti il corretto inseri- mento nei bandi di specifiche tecniche ispirate ai principi della sostenibilità. L’importanza di ac- crescere la formazione degli enti pubblici sulle possibilità di incrementare politiche di GPP è, del resto, un elemento sottolineato da molti dei relatori come strategia vincente di diffusione degli acquisti verdi presso le Pubbliche Amministrazioni. Un ulteriore ostacolo, sul quale è necessario intervenire, nasce dalla difficoltà di coordinare i diversi settori e centri di acquisto delle ammini- strazioni per instaurare una politica efficace e unitaria di acquisti verdi all’interno dell’ente. Fin qui le difficoltà. Eppure le soluzioni esistono e sono a portata di mano. Fare formazione, cre- are reti di PA per diffondere buone pratiche di acquisti verdi e realizzare economie di scala, coin- volgere i vertici politico-istituzionali nell’attuazione del GPP, esplicitare e ufficializzare l’adozione di una politica di GPP sono tutte strade praticabili, e figurano chiaramente nelle azioni messe in campo dall’ARPAT per attuare il GPP presso le proprie strutture e per promuovere il GPP presso gli enti locali della Toscana. Tra gli aspetti citati da Simone Ricotta per incrementare la diffusione del GPP figura anche il dia- logo tra enti pubblici e fornitori, per consentire alle aziende di conoscere le esigenze della Pub- blica Amministrazione e agli enti di conoscere l’offerta ecologica: da questo punto di vista l’Expo 2007 ha risposto ad un’esigenza molto sentita. Enzo Finocchiaro, Responsabile dell’Unità di Progetto “Politiche Comunitarie, Progetti INTERREG, Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI” della Provincia di Rimini Un’esperienza pilota tradottasi con successo in uno strumento e un’occasione di incontro e di reciproca conoscenza tra realtà della domanda e realtà dell’offerta dei prodotti ecologici in Italia, è il progetto “Acquisti Verdi degli Hotel” descritto da Enzo Finocchiaro. Nel 2006 è nato il Gruppo Progetto “Acquisti Verdi presso gli Alberghi della provincia di Rimini” nell’ambito del Forum di Agenda 21 della Provincia di Rimini, che ha coinvolto albergatori, ditte fornitrici e associazioni di categoria. Due gli obiettivi del progetto: qualificare in senso sostenibile l’offerta turistica rimine- se attraverso l’incremento degli acquisti verdi presso gli alberghi; favorire l’incontro tra domanda e offerta dei prodotti ecologici stabilendo un rapporto continuativo e collaborativo tra fornitori e albergatori. Tre incontri, una tavola rotonda, la realizzazione di pagine web dedicate, una convention com- merciale, la realizzazione di un Manuale contenente le Linee Guida per gli acquisti verdi negli alberghi sono stati gli strumenti attuativi. La convention soprattutto ha permesso ad operatori turistici e ditte che producono/distribuiscono prodotti ecologici di incontrarsi concretamente. Tra i possibili futuri sviluppi del progetto figurano l’aggiornamento delle Linee Guida e l’attivazione di corsi di formazione per gli operatori turistici del territorio riminese. Dall’incontro di due temi da sempre all’attenzione dell’Ente Provincia di Rimini: l’Agenda 21 Locale le politiche di promozione e sostegno al turismo sostenibile Come nasce il progettoCome nasce il progetto Il Forum di Agenda 21 della Provincia di Rimini attiva dei “Gruppi Progetto” finalizzati a sviluppare concretamente le azioni contenute nel Piano Operativo Agenda 21 Locale Nel 2006 nasce il Gruppo Progetto “Acquisti Verdi presso gli Alberghi della Provincia di Rimini” per attuare l’ Azione n. 36_ Stimolare le imprese all’acquisto di prodotti sostenibili
  • 8. GliSpecialidi-n°7Dicembre2007 8 Alberto Bottoli , Gruppo Mauro Saviola Nel proprio intervento Alberto Bottoli introduce e spiega l’attività del Gruppo Saviola, produttore del Pannello Ecologico, l’unico pannello truciolare al mondo prodotto interamente con legno rici- clato post-consumo. Numerose sono le certificazioni che caratterizzano l’impegno sociale e am- bientale del consorzio: ISO 14001, ISO 9001, SA 8000. In particolare tutte le aziende del gruppo che producono il Pannello Ecologico hanno ottenuto, prime al mondo, la certificazione FSC che attesta l’uso esclusivo di materiale post consumo. Come ultimo fiore all’occhiello la certificazio- ne Catas LEB- Lowest Emission Board: questo marchio attesta che il Pannello Ecologico è il pan- nello a più bassa emissione al mondo di formaldeide. La Pubblica Amministrazione, sostiene Bottoli, è tra i principali acquirenti di prodotti di arredo in legno, pertanto dovrebbe dedicare un’attenzione particolare ai requisiti ambientali di questo prodotto nella fase di acquisto. Il processo di lavorazione del legno per arrivare alla produzione del prodotto finito “mobile” è lungo e complesso e si compie attraverso passaggi diversi che coinvolgono più attori economici. La provenienza del legno non influisce sui processi successivi ma si porta con sé, nella sua sto- ria, le problematiche legate all’impiego e allo sfruttamento della materia prima. Il legno è di per sé un prodotto verde, perché può essere riciclato, ma è necessario dedicare attenzione alla provenienza di questa risorsa, in un’ottica che consideri l’intero ciclo di vita del prodotto, dall’impiego della materia prima al post-consumo. GRUPPO MAURO SAVIOLA 16 aziende in Italia, Belgio, Argentina 1.630 dipendenti 1,5 milioni di tonnellate di legno usato raccolte ogni anno (mobili vecchi, pallets, imballaggi vari, ecc) 850 milioni di Euro di fatturato consolidato 16 certificazioni del sistema di qualità Oltre 1000 treni di legno usato raccolti in Europa ogni anno 4.000.000 mobili in kit prodotti ogni anno Unico produttore di pannello truciolare al mondo ad utilizzare al 100% legno riciclato IlIl processo diprocesso di reimpiegoreimpiego della risorsa legnodella risorsa legno
  • 9. 9 AcquistiVerdiExpo2007 SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico Per la produzione del Pannello Ecologico vengono impiegate un milione e mezzo di tonnellate di legno di recupero all’anno, invece di 2 milioni e mezzo di tonnellate di legno vergine. Il legno di recupero proviene da una rete di 25 centri di raccolta in Italia e in Europa: la scelta ecologica del Gruppo Saviola non solo quindi contribuisce a preservare le foreste, ma dà valore e significa- to alla pratica della raccolta differenziata. Adriano Maroni , Amministratore delegato Eligent Gruppo Sorgenia Tra le maggiori voci di spesa sul piano energetico della Pubblica Amministrazione figura, senza dubbio, il settore dell’illuminazione pubblica (rappresenta circa il 27% dell’intera spesa energeti- ca); tuttavia è anche il settore dove maggiori sono i margini di risparmio (circa il 35%). Racconta la propria esperienza su questo fronte, Adriano Maroni, amministratore delegato di Eli- gent, società del gruppo Sorgenia, che produce, distribuisce e istalla il Dibawatt. Dibawatt è un alimentatore elettronico dimmerabile che consente di regolare il flusso luminoso, stabilizzando e riducendo la potenza assorbita dalle lampade e ottenendo il 35-40% di risparmio di energia. Dibawatt è un prodotto altamente innovativo: prima della sua progettazione non esi- stevano infatti soluzioni per il risparmio energetico nell’ambito dell’illuminazione pubblica, com- plice una scarsa attenzione al settore. A consentire l’affermazione del Dibawatt anche la formula del “Leasing Strumentale” che consente alle Pubblica Ammnistrazione di non sostenere diretta- mente il costo dell’intervento e contemporaneamente godere dei benefici in termini di risparmio sulla bolletta energetica e sui costi di manutenzione. Adriano Maroni sottolinea il ruolo centrale che la domanda pubblica possiede nel sostenere la crescita del mercato verde. La scarsa conoscenza del mercato dei prodotti ecologici ostacola pe- 2 Pubbliche AmministrazioniPubbliche Amministrazioni -- Consumi energetici per settoreConsumi energetici per settore QUADRO GENERALE CENNI IMPIANTISTICI RISPARMIO SOLUZIONI FINANZIARIE ESEMPIO DI APPLICAZIONE Efficienza energeticaEfficienza energetica –– Illuminazione PubblicaIlluminazione Pubblica 7 Come si può risparmiare con laCome si può risparmiare con la regolazione del flusso luminosoregolazione del flusso luminoso come prescritto dalla Leggecome prescritto dalla Legge Regionale?Regionale? Alimentatori elettroniciAlimentatori elettronici dimmerabilidimmerabili Risparmi del 35Risparmi del 35--40%40% RisparmioRisparmio –– Riduzione del flussoRiduzione del flusso Efficienza energeticaEfficienza energetica –– Illuminazione PubblicaIlluminazione Pubblica QUADRO GENERALE CENNI IMPIANTISTICI RISPARMIO SOLUZIONI FINANZIARIE ESEMPIO DI APPLICAZIONE
  • 10. GliSpecialidi-n°7Dicembre2007 10 rò il ruolo strategico che in questo settore la Pubblica Amministrazione dovrebbe rivestire. E’ importante, prosegue, diffondere presso gli enti pubblici una maggiore attenzione al risparmio energetico e alle soluzioni innovative che il mercato offre. Occasioni come l’Expo sono fondamentali per favorire lo scambio di informazioni tra la doman- da e l’offerta di prodotti ecologici. Va infatti incoraggiato e sostenuto il dialogo tra PA e mondo produttivo, affinché la capacità delle aziende di innovazione, di crescita qualitativa, di migliora- mento continuo delle prestazioni ambientali di prodotti e servizi venga valorizzata e compresa dal settore pubblico. Paride De Masi , Italgest Italgest è un’azienda fondata negli anni ’90 da Paride De Masi. Ha iniziato la propria attività nel campo immobiliare, estendendo progressivamente il proprio raggio d’azione anche ad altri am- biti di attività; da più di dieci anni opera nel settore dell’energia da fonti rinnovabili, della ricerca e dei servizi ambientali. Italgest rappresenta in Italia la maggiore azienda produttrice di energia da fonti rinnovabili. Ha realizzato in Puglia il primo Polo europeo integrato delle fonti rinnovabili e partecipa al gruppo Actelios, società quotata in borsa e importante holding che controlla diverse società operanti nel campo dell’energia pulita. Uno dei progetti più noti di Italgest è la realizzazione delle “boe telematiche” in corso di istalla- zione nelle aree marine protette, attraverso il brevetto internazionale MarPak. La richiesta di prodotti ecologici inizia a crescere anche nel Sud Italia ed è per questo motivo che Italgest ha dato vita ad Italgest green, la società del gruppo che distribuisce prodotti ecologici in Puglia, rivolgendosi agli Enti Pubblici impegnati ad estendere e potenziare le proprie iniziative di Green Public Procurement e alle aziende private che vogliono contribuire alla tutela dell’ambiente scegliendo prodotti a basso impatto ambientale. Duccio Bianchi , Istituto di Ricerca Ambiente Italia Duccio Bianchi lancia nel corso del suo intervento una proposta che tiene conto di quanto viene affermato recentemente anche in altre realtà europee e che più volte riecheggia nel corso dell’Expo: a suo giudizio sono maturi i tempi per rendere il GPP uno strumento obbligatorio e non più una scelta volontaria affidata al diverso grado di sensibilità ambientale delle singole am- ministrazioni. L’intervento di Bianchi prosegue con la presentazione delle finalità e dei risultati del progetto “Cutting Paper”, realizzato nel 2004 nel Comune di Sesto San Giovanni mediante la consulenza dell’istituto di ricerche Ambiente Italia e attualmente in fase di replica presso gli uffici della Pro- vincia di Firenze e di alcuni comuni dell’Area Fiorentina. Il progetto mira alla riduzione della produzione di rifiuti cartacei negli uffici: la scelta di questa tipologia di rifiuto si spiega conside- rando che la carta rappresenta una grossa percentuale sul totale della produzione del rifiuto ur-
  • 11. 11 AcquistiVerdiExpo2007 SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico bano; in secondo luogo negli uffici il consumo di carta è notevole e tuttavia esistono in tal sen- so dei margini di ottimizzazione considerevoli. “Cutting Paper” ha rappresentato anche un esempio di integrazione tra acquisti verdi e politiche di gestione ambientale: il GPP è stato efficacemente inserito all’interno di questa esperienza di riduzione dei rifiuti, divenendo uno strumento importante nel raggiungimento degli obiettivi di risparmio. Filippo Bernocchi – Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Filippo Bernocchi introduce il punto di vista degli Enti Locali sul GPP in Italia: segnala quali sono tuttora le difficoltà dei Comuni nella realizzazione degli acquisti verdi ed espone le azioni messe in campo dall’associazione per colmare le lacune esistenti. Bernocchi sostiene l’urgenza di disporre di un quadro normativo di riferimento certo e definito e la necessità di renderlo cogente affinchè le esperienze di GPP presso le Pubbliche Amministra- zioni possano attecchire estesamente. Le difficoltà dei Comuni, sostiene Bernocchi, sono di tipo strutturale e culturale: la scarsità delle risorse finanziarie ed umane ma soprattutto la carenza di informazioni. L’impegno dell’associazione per il GPP si sta dunque esplicando sia come azione di stimolo nei confronti del Governo per poter disporre di norme chiare e cogenti, sia nei confronti degli asso- ciati prevedendo numerosi momenti formativi e informativi. Per finire non bisogna dimenticare che l’ANCI recentemente si è dotata di uno strumento per supportare i Comuni nell’attuazione di politiche sostenibili, ossia una società che fornisce servizi ai Comuni inerenti l’energia e la tutela ambientale. Franco Bertini, Associazione per lo Sviluppo della Competitività Ambientale di Impresa (AssoSCAI) AssoSCAI, associazione che riunisce aziende private e alcune istituzioni pubbliche, è nata nel 2006 a ridosso della prima edizione dell’Expo, con l’intento di sviluppare una nuova cultura im- prenditoriale, in cui la gestione ambientale venga adottata quale elemento per rafforzare la com- petitività dell’impresa, a livello sia locale sia globale. La nascita di AssoSCAI ha permesso ad aziende di settori diversi, ma accomunate dalla stessa sensibilità ambientale, di conoscersi reciprocamente e mettere a confronto le rispettive esperien- ze. Ha permesso anche di realizzare il Libro Bianco per la Competitività Ambientale di Impresa (LiBCAI), la prima guida che raccoglie indicazioni, strategie, prospettive e scenari per le imprese che vogliono competere sul piano delle qualità ambientale. Uno degli aspetti su cui è necessario intervenire per potenziare la crescita del mercato verde, soprattutto in direzione delle domanda pubblica, sostiene Bertini, è la definizione di uno schema certo per distinguere un prodotto verde da ciò che non lo è: manca tuttora un quadro tecnico e normativo di riferimento ben definito. La proliferazione delle etichette ne è un chiaro segnale. Un ulteriore aspetto legato alle certificazioni è il costo notevole per quelle piccole realtà azienda-
  • 12. GliSpecialidi-n°7Dicembre2007 12 li, che nonostante adottino buone pratiche ambientali, non riescono a usufruire di tali strumenti. Vi sono inoltre determinate categorie merceologiche e di servizi per le quali non è semplice la definizione di uno standard ambientale. Tuttavia il valore della certificazione effettuata da un ente indipendente resta evidente e rappresenta per il cliente pubblico il principale indice di ga- ranzia e sicurezza. La prestazione ambientale, conclude Bertini, rappresenta, soprattutto in un contesto di mercati internazionali dominati da nuovi competitori come la Cina, un fattore cruciale per la qualificazio- ne e la competitività delle aziende europee e italiane. Una catena di fornitura sostenibile, spiega Paolo Fabbri che modera la seconda parte dell’Expo, è uno strumento che consente di influire su tutto il ciclo di vita di un prodotto per ridurre gli im- patti ambientali connessi alle diverse fasi del processo produttivo, dalla produzione alla distribu- zione al post-consumo; realizzarla concretamente dipende dalla capacità delle aziende di fare rete. Sulle possibilità e i futuri sviluppi della Green Supply Chain si sono misurate e confrontate le aziende intervenute al workshop. Un punto centrale sul quale le aziende si sono focalizzate è la possibilità di trasferire e accrescere il valore ambientale aggiunto attraverso i diversi anelli della catena produttiva fino al consumatore finale. Primo Barzoni, Presidente e Amministratore Delegato PALM S.p.A. Palm progetta, realizza e distribuisce pallet eco-sostenibili. Il 90% del trasporto delle merci a li- vello mondiale avviene utilizzando pallet; si tratta di un anello centrale nella logistica e distri- buzione dei prodotti che può divenire parte attiva di una catena di fornitura sostenibile. Tutti i soggetti coinvolti nella fabbricazione, distribuzione e utilizzo di un bene sono chiamati ad apportare il loro contributo per ridurre gli impatti ambientali: è questa la visione dell’azienda espressa dal suo presidente Primo Barzoni, una visione che sintetizza bene il concetto di green supply chain. I pallet realizzati dalla ditta Palm sono prodotti con legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile. Nella progettazione vengono applicati i principi dell’eco-design tenendo conto Workshop “La Green Supply Chain”: uno strumento di B2B
  • 13. 13 AcquistiVerdiExpo2007 SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico dell’intero ciclo di vita del prodotto, dall’impiego della materia prima all’uso dell’energia, dal trasporto alla fase di uso e fine vita del prodotto. Palm ha anche dato vita al progetto “Pallet a km zero” che prevede l’impiego di legno proveniente da foreste locali o recuperato localmente e lavorato vicino al luogo di produzione: in questo modo si favorisce la forestazione locale e lo sviluppo dell’industria regionale, ma soprattutto si abbattono le emissioni di Co2 riducendo i trasporti. Il punto di forza di una catena di fornitura verde risiede nella spendibilità di marchi e certifica- zioni come strumenti di promozione del prodotto e dell’azienda: ecco perchè Palm ha creato la label “Trasportato su pallet eco-sostenibile”, che consente ai propri clienti di tradurre una scelta di sostenibilità in uno strumento di visibilità per l’azienda. La scelta di un privilegiare un imballaggio eco-sostenibile può essere inoltre un criterio premian- te in gare e bandi pubblici, ispirati ai criteri del Green Public Procurement. Giovanni Tribbiani , Associazione PEFC Italia PEFC è la sigla per Programme for Endorsement of Forest Certification Schemes. PEFC è un pro- gramma internazionale per il mutuo riconoscimento degli schemi di certificazione forestale. Nel mondo infatti, spiega Giovanni Tribbiani, ne esistono molti (la FAO ne ha contati 90). La superfi- cie delle foreste certificate è in forte crescita, anche se resta una percentuale esigua dell’intera superficie mondiale (appena l’8%); in crescita è anche il numero delle certificazioni. Guardare il mondo attraverso il pallet WTOWTOWTOWTO (World Trade Organization) e FAOFAOFAOFAO (Food and Agricolture Organization) affermano che i pallet movimentano il 90%90%90%90% delle merci a livello mondiale. Se consideriamo che l’80%80%80%80% dei cittadini/consumatori sono attenti alle problematiche ambientali, noi di Palm ci siamo chiesti: COME RISPONDERE A QUESTI BISOGNI?COME RISPONDERE A QUESTI BISOGNI?COME RISPONDERE A QUESTI BISOGNI?COME RISPONDERE A QUESTI BISOGNI? Palm: modello di sostenibilità da trasferire al cliente L’impresa sostenibileL’impresa sostenibile Disegno & Produzione Disegno &Disegno & ProduzioneProduzione Uso consapevole del prodotto SmaltimentoSmaltimentoSmaltimento Intelligenza di retroazione Intelligenza di distribuzione Energia necessaria per smaltire Impatti ambientali per smaltire Impatto sull’uomo e la qualità della vita produrre produrre distribuire distribuire usare usare
  • 14. GliSpecialidi-n°7Dicembre2007 14 Due sono gli schemi di certificazione PEFC: lo schema di gestione forestale sostenibile e la certi- ficazione della catena di custodia o della rintracciabilità dei prodotti legnosi. La certificazione PEFC prevede anche l’uso di un marchio che attesta l’impiego di legno al 100% post-consumo: l’impiego di legno riciclato infatti contribuisce a preservare le foreste e il riuso rappresenta una scelta coerente con i principi della sostenibilità. La certificazione della rintracciabilità dei prodotti è un perfetto esempio di catena di fornitura verde, che consente di trasferire il valore ambientale da un anello della catena all’altro fino al prodotto finale destinato al consumatore. Anche Tribbiani sottolinea la necessità di coltivare e potenziare il valore della certificazione co- me strumento di comunicazione e marketing e di qualificazione dell’azienda: l’uso di tale poten- zialità appare più facile ed immediato per le industrie della carta e della cellulosa che si rivolgo- no direttamente al consumatore finale; è in questo settore che si registra infatti il più alto nume- ro di certificazioni. E’ necessario tuttavia incrementare la certificazione anche delle aziende business to business: in questo caso la necessità di fare rete e stabilire alleanze è indispensabile per realizzare una este- sa e completa catena di fornitura sostenibile. Mauro Masiero, FSC Il Forest Stewardship Council (FSC) è un’organizzazione internazionale che riunisce numerosi soggetti (gruppi ambientalisti, proprietari forestali, gruppi di popolazioni indigene, industri del legno, imprese di distribuzione, centri di ricerca, ecc.). Anche FSC prevede due forme di certifi- 88(31 agosto 2007) Certificati GFS PEFC per aree geografiche PEFC certified forests by world regions 28% 67% 1% 4% Australia Europe North America South America 1010 Schemi di Certificazione PEFC Certificazione Gestione Forestale Sostenibile (GFS) Certificazione della “Catena di Custodia” o della “Rintracciabilità” dei prodotti legnosi
  • 15. 15 AcquistiVerdiExpo2007 SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico cazione: quella della gestione forestale e quella della catena di custodia applicabile all’intera fi- liera foresta- prodotto finito. Nei principi di buona gestione forestale promossi da PEFC vengono parallelamente contemplati e bilanciati gli aspetti ambientali, economici e sociali. Anche la certi- ficazione FSC prevede l’uso di un marchio che attesta l’impiego di legno al 100% postconsumo. Nell’intervento di Mauro Masiero ritorna la necessità di sfruttare le potenzialità di comunicazio- ne offerte dalla certificazione: ottenerne il rilascio non basta, è fondamentale impiegare il mar- chio FSC per promuovere l’immagine aziendale sul mercato. Un ruolo fondamentale nello sviluppo del marchio può essere esercitato, sostiene Masiero, dalla Pubblica Amministrazione considerando alcuni semplici dati: la Pubblica Amministrazione è re- sponsabile per il 14% del mercato europeo di carta e legno; in Italia gli acquisti della Pubblica Amministrazione rappresentano il 17% della spesa nazionale; nel mondo il 15% dei prodotti fore- stali certificati vengono acquistati dalle Pubblica Amministrazione. Paolo Giussani, Ecoffice L’esperienza di Ecoffice, raccontata da Paolo Giussani, descrive bene l’evoluzione rapida del mercato dei prodotti ecologici in Italia negli ultimi anni. Ecoffice nasce nel 2003 specializzandosi nella rivendita di prodotti per l’ufficio ecologici. La scarsa disponibilità di prodotti a basso im- patto ambientale ha costretto inizialmente l’azienda a rivolgersi quasi esclusivamente a fornitori stranieri; oggi il mercato verde in Italia è cresciuto e molti dei prodotti commercializzati da Ecof- fice provengono da ditte italiane. Fin da subito Ecoffice ha puntato sui prodotti certificati. Le certificazioni danno al cliente la ga- ranzia e la sicurezza di scegliere un prodotto che rappresenta l’eccellenza sul piano ambientale. I marchi ambientali conferiscono al prodotto e all’azienda un valore aggiunto e costituiscono un’efficace strumento di promozione e marketing, le cui potenzialità non sono ancora state comprese e sfruttate a pieno dalle aziende. Fino a pochi anni fa il prezzo generalmente più alto dei prodotti ecologici limitava le potenzialità di crescita del mercato verde; oggi un prodotto a basso impatto ambientale costa quanto (se non meno) un prodotto tradizionale. Ma sono soprattutto le possibilità di risparmio economico, derivanti dal minore impiego di risorse ed energia, a costituire l’elemento nuovo e decisivo per rivolgersi a un pubblico non più costituito esclusivamente da consumatori attenti e sensibili sul piano ambientale. Anche questo è il segnale di un mercato in rapida evoluzione. Marco Rossi, GamEdit Gam Edit è un ulteriore esempio di un’azienda italiana che ha scelto la variabile ambientale co- me elemento distintivo e competitivo. Presente sul mercato da ben tre generazioni, nel 2005 ha dato vita al progetto Eco Offset, lo stampato a basso impatto ambientale. Eco Offset rappresen- ta un nuovo approccio al ciclo di vita di uno stampato, in base al quale l’attenzione all’ambiente non si limita alla scelta delle materie prime ma coinvolge tutti gli aspetti del processo produtti- vo.
  • 16. GliSpecialidi-n°7Dicembre2007 16 Per la produzione di uno stampato Eco Offset non solo viene utilizzata carta ecologica e riciclata, ma vengono anche impiegati inchiostri vegetali e l’energia adoperata proviene da fonti rinnova- bili. L’intero processo produttivo utilizza tecnologie a basso impatto ambientale. Da ultimo nep- pure l’aspetto distribuzione è stato trascurato. Il trasporto avviene sui pallet eco-sostenibili dell’azienda Palm e per le consegne vengono utilizzati veicoli ecologici. Le aziende del settore ecologico sempre più scelgono il valore ambientale come elemento quali- ficante e competitivo per la propria azienda e i propri prodotti. Lo rivelano chiaramente le testi- monianze delle aziende presenti all’Expo. L’offerta verde è caratterizzata da grande dinamismo e innovazione. Tuttavia ancora bassa è la risposta delle Pubbliche Amministrazioni. A limitare fortemente lo sviluppo degli acquisti verdi presso gli enti pubblici è la scarsa conoscenza del mercato e dei prodotti da parte di funzionari e responsabili degli acquisti, cui si aggiunge l’assenza di un quadro normativo e tecnico di riferi- mento ben definito. Potrebbe essere una risposta a queste difficoltà l’approvazione del Piano d’Azione Nazionale sul GPP e la definizione dei CAM. Molti ritengono infatti maturi i tempi per rendere il valore ambien- tale un elemento obbligatoriamente presente nelle scelte di acquisto della Pubblica Amministra- zione. Un maggior confronto tra gli Enti e i produttori rappresenta l’altro elemento decisivo su cui pun- tare: la maggiore conoscenza delle dinamiche reciproche può infatti facilitare l’orientamento dei processi, tanto di acquisto quanto di produzione. Nel corso dell’incontro è stato anche più volte sottolineato il valore della certificazione ambien- tale come strumento per offrire garanzie al cliente e per apportare valore aggiunto all’azienda. I costi delle certificazioni di prodotto sono fortemente calati in questi anni divenendo uno stru- mento accessibile per molte aziende, anche quelle più piccole. Ottenere la certificazione tuttavia non basta, sostengono le aziende e le associazioni presenti: è importante imparare a sfruttarne le potenzialità in termini di comunicazione e promozione del prodotto sul mercato. All’interno di una catena sostenibile l’elemento “marchio” è centrale per trasferire e potenziare il valore ambientale del prodotto attraverso i diversi anelli della filiera fino al consumatore finale. L’efficacia della certificazione ambientale viene tuttavia limitata dalla proliferazione delle etichet- te, molte delle quali sono autocertificazioni, prive del valore che possiede un marchio validato da un ente terzo indipendente. Alcune conclusioni Non banalizziamo! Uno stampato Eco Offset non è solo carta riciclata, è molto di più…
  • 17. 17 AcquistiVerdiExpo2007 SecondaedizionedelMeetingitalianorivoltoaglioperatoridelsettoreecologico www.italgest.it Italgest rappresenta una delle più innovative e interessanti realtà industriali del mezzogiorno d’Italia. La propria mission è quella di produrre energia da fonti rinnovabili, promuovere, realizzare e gestire investimenti nel comparto residenziale e turistico, investire in ricerca e tecnologie innovative sempre coerentemente ai principi dello sviluppo sostenibile. In particolare italgest green è la società che commercializza prodotti ecologici e si rivolge alle pubbliche amministrazioni impegnate a potenziare le proprie iniziative di GPP. www.eurosintex.com Eurosintex produce e distribuisce contenitori per la raccolta dei rifiuti e sistemi per l'ecologia, spaziando dalla differenziazione domestica e dal compostaggio all'arredo urbano ed ai sistemi interrati. www.cavatorta.it Cavatorta è il principale produttore europeo di sistemi di recinzione, protezione e fissaggio metallici, adatti a molteplici applicazioni nei settori residenziale, industriale, sportivo, edile, agricolo, per il giardinaggio e per il “fai-da-te”.
  • 18. GliSpecialidi-n°7Dicembre2007 18 Acquisti Verdi Expo 2007Acquisti Verdi Expo 2007Acquisti Verdi Expo 2007Acquisti Verdi Expo 2007 Seconda edizione del Meeting italiano rivolto agli operatori del settore ecologico La seconda edizione del Meeting italiano rivolto agli operatori del settore ecologico ha trovato sede a Rimini presso Ecomondo, la più importante fiera a livello nazionale dedicata ai temi dell’energia e del riciclo. L’iniziativa ha replicato il successo della prima edizione svoltasi nel marzo 2006 presso la sede della Cooperativa Palm W&P di Buzzoletto di Viadana (MN). L'Expo 2007 ha suscitato un notevole interesse confermando il suo ruolo di appuntamento per gli operatori del settore. L’iniziativa ha rappresentato un momento di confronto tra la realtà produttiva del mercato verde e la domanda di prodotti ecologici proveniente dalla Pubblica Amministrazione: un’occasione per entrambe le parti di esprimere esigenze, difficoltà, obiettivi. Il dialogo intrapreso ha contribuito a delineare i punti di forza e le criticità del settore, nel tentativo di individuare nuovi e ulteriori strumenti per la diffusione del Green Public Procurement. Nella seconda parte dell’incontro la discussione si è incentrata sulle possibilità e ai futuri sviluppi della Green Supply Chain in Italia, un importante strumento che consente di influire su tutto il ciclo di vita di un prodotto per ridurre gli impatti ambientali connessi alle diverse fasi del processo produttivo. www.acquistiverdi.it