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Negli ultimi decenni, con una velocità in passato sconosciuta, le città del Mediterraneo hanno cambiato volto. Un progetto
interdisciplinare che intende mappare I cambiamenti sociali e le trasformazioni nelle aree urbane più nascoste del Mediterraneo.
Un esplorazioni e viaggio in barca a vela di un gruppo di artisti, ricercatori e scienziati in un itinerario di 8.100 Km, che
attraverserà 8 nazioni in circa 120 giorni di navigazione. Da Marsiglia a Istanbul, da Barcellona a Cagliari passando per Tunisi,
Atene, Genova, Napoli, Catania e Bari artisti, ricercatori scienziati cercheranno di mettere in evidenza le storie, le tensioni,
l'identità che emergono dalla relazione dei luoghi con i suoi abitanti, realizzando un eccezionale diario I materiali di ricerca, testi,
azioni urbane, immagini, video interviste e reportages. I materiali raccolti vengono accumulati all'interno di un archivio e
successivamente rimodulati e proposti in diversi formati e nutriti display multimediali tra mostre, video documentari,
performance e pubblicazioni.




                                                OVERLAPPING DISCRETE BOUNDARIES
                                                       MEDITERRANEO
    Progetto interdisciplinare sulla trasformazione urbana nelle città del Mediterraneo tra architettura, paesaggio e arti visive.
Il mediterraneo non è solo geografia. I suoi confini non sono definiti né
nello spazio né nel tempo. Non sappiamo come determinarli in che
modo: sono irriducibili alla sovranità o alla storia, non sono ne statali
ne nazionali. Somiglia al cerchio di gesso che continua ad essere
descritto e cancellato, che le onde e i venti, le imprese e le aspirazioni
allargano e restringono.
Breviario Mediterraneo, Predag Metvejevic'.
1.IL TEMA:
Negli ultimi decenni le città del Mediterraneo hanno cambiato volto. Recenti ricerche sull’habitat, condotte dalle Nazioni Unite
(UN 2002), sottolineano come negli ultimi trent’anni e con una velocità in passato sconosciuta, si sia quasi completamente
stravolto in termini numerici lo storico rapporto della popolazione residente negli agglomerati urbani rispetto a quella che
risiede nelle campagne. I flussi migratori dei popoli e la conseguente, variegata e spesso incontrollata, espansione urbana delle
metropoli sono il risultato di una continua mutazione e trasformazione sociale, antropologica e culturale di quell' incredibile
mosaico di persone, culture e paradigmi comunicativi che si incontrano tra le tante culture dei popoli del Mediterraneo. La
trasformazione delle città data dalla sempre più alta densità abitativa, ha generato inevitabilmente nuove tipologie di spazi
urbani, che nel corso del tempo hanno formato una nuova identità culturale. Il cambiamento in atto è indubbiamente un
fenomeno storico di portata globale che vede le città del Mediterrano un luogo ideale di osservazione.
2.IL PROGETTO:


Negli ultimi decenni, con una velocità in passato sconosciuta, le città del Mediterraneo hanno cambiato volto. In termini
numerici, lo storico rapporto della popolazione residente negli agglomerati urbani rispetto a quella che risiede nelle
campagne, si è completamente stravolta: i flussi migratori dei popoli e la conseguente e la variegata e spesso incontrollata
espansione urbana delle metropoli, la trasformazione delle città data dalla sempre più alta densità abitativa, sono il risultato
di un continua mutazione e trasformazione sociale, antropologica e culturale di quell' incredibile mosaico di persone, culture
e paradigmi comunicativi che si incontrano nelle svariate culture dei popoli del Mediterraneo. Questo fenomeno ha generato
inevitabilmente nuove tipologie di spazi, che nel corso del tempo hanno formato una nuova identità urbana del
mediterraneo: uno spazio “meticcio” in cui fra i conflitti si opera una continua negoziazione dei contrasti socioeconomici e
delle risorse culturali, abitate come sono da nuove forme di povertà e di esclusione sociale, dalle incertezze della
partecipazione sociale e della riqualificazione urbana, dalla necessità di nuove politiche. Alla luce di questi cambiamenti, le
città del mediterraneo deve essere oggi valutato alla luce dei processi di globalizzazione e dei molti nomadismi che la
attraversano: uno scenario plurale e molteplice abitato da culture differenti nel quale vengono agite nuove pratiche culturali
e prodotte rappresentazioni sociali spesso contraddittorie. Il progetto intende mappare i cambiamenti sociali e le
trasformazioni urbane in atto in dodici città del Mediterraneo attraverso un analisi multidisciplinare tra arte e scienza. Una
piattaforma di ricerca team ricercatori, artisti e scienziati appartenenti alle arti visive, all’architettura, alla sociologia
urbana, le scienze cognitive e le nuove tecnologie, si spostano di volta in volta in specifiche contingenze urbane: un viaggio
in barca a vela lungo quattro mesi da Marsiglia a Istanbul, da Barcellona a Cagliari passando per Tunisi, Atene, Genova,
Napoli e Tangeri in cui il team di lavoro per mettere in evidenza le storie, le tensioni, l'identità che emergono dalla relazione
dei luoghi con i suoi abitanti. I materiali di ricerca, testi, azioni urbane, immagini, video interviste e reportages, prodotti e
raccolti durante lunghi periodi di residenza nelle aree urbane,             vengono accumulati all'interno di un archivio.
Successivamente, le esperienze di questo percorso si concretizzano in diversi e nutriti display multimediali, mostre, video
documentari, performance, pubblicazioni.
3. BACKGROUND DEL PROGETTO:
Il progetto si inserisce all'interno di Overlapping Discrete Boundaries, una ricerca interdisciplinare che indaga relazione le
trasformazioni urbane in specifici luoghi, città, territori sparsi nel globo: una riflessione sui cambiamenti globali della nostra
società attraverso uno studio sul corpo e le sue trasformazioni antropologiche e socio culturali nello spazio urbano. Il progetto
si sviluppa grazie ad una piattaforma mobile di ricerca multidisciplinare di ricercatori, artisti e scienziati appartenenti alle arti
visive, all’architettura, alla sociologia urbana, le scienze cognitive e le nuove tecnologie, che di volta in volta nelle diverse fasi
processuali che sviluppa nelle specifiche contingenze urbane. I materiali di ricerca, testi, azioni urbane, immagini, video
interviste e reportages, prodotti e raccolti durante lunghi periodi di residenza nelle aree urbane,             vengono accumulati
all'interno di un archivio. Successivamente, le esperienze di questo percorso si concretizzano in diversi e nutriti display
multimediali, quali video, documentari, mostre, pubblicazioni, coreografie, installazioni, workshop e conferenze.
La prima tappa del progetto è stata sviluppata in Asia nel 2010 e prodotta all'interno del progetto “Focus on Art and Science in
the Performing Arts” con il supporto del Cultural Program of the European Commission e di Nao – Nuovi Autori Oggi. Il viaggio,
durato 4 mesi, ha toccato alcune aree urbane delle città di Hong Kong, Singapore, Kuala Lumpur, Shenzhen, Hanoi, Ho Chi Minh
City. Successivamente al periodo di ricerca è stato prodotto il lavoro Lau Nay: una installazione performativa in collaborazione
con la performer giapponese Sayaka Kaiwa. Il lavoro è stato presentato in festival e musei d'arte contemporanea. E' stato
realizzato inoltre, il video documentario ASIA di circa 45 minuti, già presentato in rassegna di cinema e video documentari. Un
laboratorio e numerose conferenze di presentazione del progetto sono già state presentate in varie università in Italia e
all'estero.
I risultati della prima tappa di ricerca hanno aperto nuove questioni intorno alla funzione della pratica artistica come
produzione di pensiero non solo estetico, o legato a presupposti di fruibilità, ma come un agente in grado di riflettere ed anche
di creare cambiamenti, trasformazioni e mutazioni dello spazio urbano quotidiano.
Il progetto nel Mediterraneo si propone di sviluppare e promuovere una produzione multidisciplinare in linea con le suddette
modalità esperienziali.
Technical caratheristics:
Anno di costruzione 2003
overall lenght m. 15,39
beam m. 4,85
engine Yanmar 100 hp
Fuel tank l. 400, Water tank l.
860
Total sail surface mq. 120

4. IL VIAGGIO:
Il viaggio nelle città del Mediterraneo sarà effettuato in baca a vela, un Jeanneau Sun Odyssey sloop 52,2 (15,39 mt). Oltre
all'alloggio dell'equipaggio, la barca sarà appositamente allestita come studio di produzione audiovideo.
Scheda itinerario:
 partenza 01/05/2012 Cagliari
 Km Totali:      8.100
 Durata: 120 giorni
 Mesi di viaggio: 4 mesi
 Paesi: 8
 Tappe: Marsiglia; Istanbul; Barcellona; Cagliari; Tunisi; Atene; Genova; Napoli; Catania; Bari; Tangeri; Beirut;
 Equipaggio: 6 persone
 Veicolo: Barca a Vela
 Modello: Jeanneau Sun Odyssey sloop 52,2 (15,39 mt)


4. IL CONTESTO:
Per una lettura chiara delle problemtiche proposte, vengono individuati quartieri e aree urbane specifiche di riferimento, in cui
le tensioni e trasformazioni urbane e sociali sono più visibili.
CAGLIARI – borgo Sant'Elia - 39°13′0″N 9°7′0″E
Il quartiere del borgo Sant'Elia è il più meridionale della città. Sorge a ridosso di un'area una volta paludosa, vicino al faro di
Sant'Elia. Il quartiere vecchio giace di fronte al mare: un reticolo intricato di stradine che si snodano fra vecchie case e al
centro del quale si trova una chiesa. In origine questo era un borgo di pescatori. La via diretta per entrare nel quartiere, che
appare come un borgo quasi isolato dal continuum urbano, è il viale Borgo Sant'Elia. Nel piazzale di fronte al mare, il largo
Sant'Elia, sorge il vecchio Lazzaretto, risalente al XVII e anticamente area di ricovero per gli ammalati ed oggi trasformato in
un museo.
A nord di questa zona negli anni settanta è stato costruita un'area nuova, lungo la via Schiavazzi, a breve distanza dal nuovo
stadio; il quartiere consta di palazzi di grandi dimensioni, ed è considerata ad oggi l'area più degradata della città, anche per
via del fatto della diffusa criminalità nel borgo, dedita a diverse attività illecite.
NAPOLI – Zona Est - 40°50′0″N 14°15′0″E
La più vasta zona industriale di Napoli, l'area che include i quartieri S.Giovanni, Barra, Ponticelli, Gianturco, Poggioreale. E’ un
territorio - cerniera con i paesi vesuviani – condizionato da caos materico e degrado ambientale.
TUNISI - (da definire) - 36°49′00″N 10°09′00″E
Tunisi è una città di 728.000 abitanti dell'Africa settentrionale, capitale e massimo porto della Tunisia (di cui è la città più
popolosa) e capitale del governatorato omonimo. Si trova sulle rive di una laguna presso l'antica Cartagine, unita al Mar
Mediterraneo da un canale navigabile di circa 10 km che lo collega all'avamporto della Goletta. La sua esistenza è già
testimoniata nel IV secolo a.C. I dintorni della città sono ricchi di vigneti e uliveti.
CATANIA Librino - 37°31′0″N 15°4′0″E
Librino è un quartiere periferico a sud ovest della città di Catania, progettato intorno alla metà degli anni sessanta come città
satellite modello. La progettazione venne affidata al famoso architetto giapponese Kenzo Tange. Nostante l'abbondante
urbanizzazione, vi sono presenti conigli selvatici e lepri. Dopo decenni di abbandono e degrado dei pur moderni edifici e delle
strutture urbanistiche del quartiere, negli ultimi anni c'è stata un'inversione di tendenza che ha portato un relativo
miglioramento della viabilità e dei collegamenti con il centro cittadino. All'interno del quartiere si distinguono alcune
cooperative edilizie decisamente ribelli al fatto che Librino sia ritenuto sinonimo di delinquenza e sporcizia.
Il quartiere, nel corso del tempo è divenuto tristemente simbolo di criminalità (inferiore per intensità solo al quartiere di San
Cristoforo), organizzata e non, che raggiunge l'apice nel "Palazzo di Cemento", vero e proprio covo della criminalità organizzata
del quartiere, nonché centro dei principali atti criminosi (spaccio di droga, omicidi, traffico illegale di armi, ricettazione).
BARI - Stanic - 41°7′31″N 16°52′0″E
Stanic è un area che si trova all'interno del quartiere San Paolo. Tristemente associato dai baresi all'industria e ai danni
ambientali che ne derivano, nell'area di Stanic infatti, proprio accanto alle zone residenziali, sorgono grossi stabilimenti (molti
dei quali sono causa anche di un pesante inquinamento atmosferico) le cui emissioni dannose in alcuni giorni rendono l'aria
pressappoco irrespirabile: pochissime sono infatti le zone verdi del quartiere. La carenza di strutture sociali è invece
parzialmente compensata dalla presenza a Stanic del Teatro Kismet.
Sono infine da ricordare alcuni antichi insediamenti rupestri che si trovano nel quartiere: tra i più importanti vi sono le tracce
di un basolato antico della famosa via Traiana, nei pressi di Contrada Prete, e la rurale chiesetta romanica di San Giorgio
Martire, situata nell'omonima strada e appartenente al XI secolo, al di sotto della quale è presente un esteso ipogeo.
TANGERI - CEUTA – 35°46′N 5°48′W
Ogni mattina, dal lunedì al giovedì, il poligono di El Tarahal, area di magazzini commerciali alla periferia estrema di Ceuta, è
invasa da quasi 10.000 persone. Sono per la maggior parte donne marocchine, rimaste sole, o con figli piccoli a carico, ma
anche uomini non più giovani o invalidi parziali, che entrano nell’enclave per necessità, per fare le/i portadores.
Si caricano sulle spalle pacchi enormi, che arrivano a pesare anche una cinquantina di chili, contenenti merci di tutti i tipi,
dalle scarpe agli alcolici, legali ed illegali, difficilmente reperibili in Marocco.
MARSIGLIA, Panier e Noailles 43°17′51″N 5°22′38″E
+Da secoli il Panier è rifugio di marinai e immigrati, e ancora oggi si presenta come un affascinante mosaico culturale.
Calabresi, napoletani, corsi si installano qui a partire dal XIX secolo. Più recentemente la zona attira migranti dal Nord Africa,
dal Vietnam, dalle Comore. Un tempo Panier godeva di una cattiva reputazione, a tal punto che solo i marsigliesi più coraggiosi
osavano avventurarvisi, da oltre vent'anni il Panier è stato riabilitato e oggi può essere considerato un quartiere sicuro anche
per i turisti. Certamente è uno dei luoghi più interessanti e suggestivi di Marsiglia. Dopo il ‘risanamento’ le comunità di
immigrati sono state trasferité nella periferia nord.
Noailles è un quartiere abitato in maggioranza da immigrati di origine magrebina e subsahariana meravigliosamente vivace e
colorato, rumoroso e sporco. Si sente parlare arabo, e altri dialetti che s’intrecciano al francese. Alla scoperta di una comunità
che rischia smantellamento culturale, urbano e del suo sistema sociale.
ATENE - Menidi e Metaxourgico - 37°58′N 23°43′E
Menidi, è uno dei quartieri più popolari di Atene. Un luogo in cui si sono stabiliti gli immigrati kazaki in seguito alla caduta del
Muro di Berlino e alla dissoluzione dell'Unione Sovietica.
Metaxourgico è uno dei quartieri industriali di Atene, costruito intorno a diverse fabbriche, ha storicamente ospitato le famiglie
degli operai e un grosso numero di immigranti provenienti dalle zone rurali. Il quartiere è stato caratterizzato dalla presenza
della classe operaia ed è ancora oggi riconoscibile una tipica combinazione di residenze e laboratori artigianali. Alla fine degli
anni ’90 il quartiere ha subito un forte degrado fisico e sociale. Gli spazi industriali dismessi e gli spazi pubblici intorno sono
stati utilizzati per attività illegali, provocando un senso di insicurezza molto forte tra gli abitanti. La massiva dismissione delle
industrie e le conseguenze indotte da questo fenomeno hanno incoraggiato il Comune a sviluppare un progetto di
riqualificazione urbana.
BEIRUT - Quarantena - 33°54′N 35°31′E
Al-Karantīna” (Quarantena) è uno dei quartieri più poveri della periferia orientale di Beirut,Il nome è minaccioso; Quarantaine,
ed è l'area dove i francesi mettevano in quarantena gli immigrati. Negli anni Venti è diventato un campo profughi, molto tempo
dopo quelle strade ammaccate e palazzi fatti di tufo e cemento sono state teatro dei tragici scontri tra falangisti cristiani e
palestinesi. Oggi, come accade in molte città del mondo, dove zone malconce diventano trendy perché scelte da artisti e
intellettuali con il culto della rovina a basso costo, anche il quartiere Quarantaine di Beirut è sul punto di diventare un'area alla
moda.
ISTANBUL - Balat, Fener e Fatih - 41°01′N 28°58′E
Il Quartiere di Fener era chiamato Fanari in greco ed era il quartiere abitato in epoca ottomana da Greci ortodossi. Oggi resta
una sola chiesa, delle 79 chiese greco ortodosse della città a non essere mai stata trasformata in moschea.
Il quartiere Fatih è quello che si sviluppa intorno alla Moschea di Fatih ed è una parte del centro storico di Istanbul a ridosso di
Eminönü. E' considerato il quartiere più “conservatore” di Istanbul, nel senso di osservazione religiosa.
BARCELLONA - Ciutat Vella - 41°22′00″N 2°10′00″E
Una analisi sulla fuga della popolazione locale dal quartiere di Ciutat Vella, vittima del turismo di massa e del degrado urbano.
5.OBIETTIVI DEL PROGETTO:
Obiettivi generali:
Il progetto intende indagare le tensioni e le trasformazioni urbane in alcune città del Mediterraneo mettendo in luce gli aspetti culturali e sociali la
dimensione antropologica, politica e necessariamente culturale. Si propone anche di "mappare" lo spazio mediterraneo - inteso sia come metafora
politico-culturale sia come "contenitore" di nuove forme di urbanità - secondo una prospettiva interdisciplinare, con l'intento di fornire una visione
della città contemporanea del mediterraneo.
La ricerca mira peraltro ai seguenti obiettivi:


5a. Obiettivi diretti:
- Individuazione e cartografazione di partner e centri di ricerca che lavorano a tematiche comuni su trasformazione urbana e corpo. Costituizione di un
network di cooperazione e studio “MedCityNet” del Mediterraneo;
- Realizzazione di una piattaforma di ricerca mobile, il B_lab: una barca laboratorio in movimento che si muove di città in città;
- Realizzazione un “Archivio del Mediterraneo” digitale accessibile al pubblico con video, materiali, interviste, scritti raccolti durante il viaggio;
- Realizzazione di un video documentario che racconta l'esperienza e la trasformazione urbana delle città del Mediterraneo da distribuire in festival
tematici e canali televisivi;
- Realizzazione di un libro-catalogo con immagini, testi e altri contributi teorici, corredato, commentato, iconografato, dotato di percorsi bibliografici
di studio, comprensivo di carte geografiche e tematiche dell'itinerario del progetto nel Mediterraneo, da porsi in vendita in tutta Italia e all'estero;
- Allestimento di una mostra multidisciplinare tra foto, installazioni, video sui materiali raccolti nelle varie città visitate;
- Svolgimento di ciclo di conferenze di studi dedicate alle città del Mediterraneo;
- Attivazione e svolgimento di un Corso/Workshop dal titolo “Urban Body”;
- Realizzazione di uno spettacolo performativo coreografico;
- Realizzazione ed up-dating di un sito web dedicato;




5b. Obiettivi indiretti:
- Stimolare l’attività multidisciplinare tra vari ambiti artistici, scientifici e di ricerca;
- proporre un’alternativa sperimentale alle modalità di ricerca e analisi dello spazio urbano finora affrontate;
- Contribuire ad un arricchimento culturale e scientifico attraverso l'interscambio di conoscenze tra vari territori e risorse umane;
- Rendere accessibili al pubblico attivando un movimento di pensiero e coscienza su una visione della citta del Mediterraneo futura ed eco-sostenibile;
- Stabilire un ciclo virtuoso di osmosi, dialogo ed integrazione tra le varie realtà di ricerca nel bacino del Mediterraneo.
6. AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO:
   Per ogni obiettivo specifico di cui al punto 5a. del presente progetto si prevedono diverse azioni.




6a. Per il primo obiettivo (Individuazione e cartografazione di partner e centri di ricerca che lavorano a tematiche comuni su
trasformazione urbana e corpo. Costituizione di un network di cooperazione e studio “MedCityNet” del mediterraneo), si
propone:

  1. Identificazione di Hosting Partners in ogni città individuata, compresi nei confini della regione di appartenenza. La ricerca avviene consultando
siti, database e contatti interpersonali.
   2. Individuazione criteri di valutazione per ogni Hosting Partners attraverso curriculum e passate esperienze nel campo della cooperazione e
progettazione interazionale simili alle tematiche del progetto. I soggetti scelti dovranno essere in grado di garantire livelli qualitativi elevati, in
termini di affidabilità etica, logistica e organizzativa;
  3. Ad ogni Hosting Partners verrà delegata la logistica, la promozione e il supporto della attività del progetto nella città. Dovranno inoltre trovare
contatti con altre istituzioni, università e centri di ricerca per ampliare le attività in loco. La raccolta fondi attraverso sponsor locali, sarà un altra
attività delegata agli Hosting Partners.      Un altro compito importante sarà la ricerca di volontari,      artisti o altri partner locali per eventuali
collaborazioni. Sarà indispensabile elaborare una scheda di domanda alla partecipazione, da sottoporre ai candidati che abbiano la capacità di
partecipare al progetto specificando i mezzi organizzativi, le competenze nell'ambito logistico e culturale. Promozione locale, sarà a cura degli
Hosting Partners. L'evento sarà promosso          attraverso la massimazione delle opportunità di rete telematica, depliants, pubblicità su stampa e
visibilizzazione televisiva locale e regionale.
   4 Tutti gli Hosting Partner dovranno, auspicabilmente, partecipare attivamente alle attività del progetto allestendo, nell'eventualità, attività,
workshop e incontri con le comunità locali.
6b. Per il secondo obiettivo (Realizzazione di una piattaforma di ricerca mobile B_lab di ricercatori: una barca laboratorio in
movimento che si muove da città in città), si propone:


  1. Realizzazione del Il B_lab. Sarà ospitato all'interno di un Jeanneau 52.2, una barca a vela di lunghezza 16 m circa. La barca sarà trasformata in
base operativa di lavoro e centro produzione. in cui potranno viaggiare, vivere, alloggiare e lavorare un team di 5-6 persone. La barca viene inoltre
attrezzata come studio audio e video, ufficio stampa.
   2. Creazione di un team-piattaforma di ricerca costituita da 5-6 ricercatori. Questi, proveninei da diversi ambiti di studio, quali urbanistica,
antropologia, storia contemporanea, arti visive, video, si occuperanno di analizzare e documentare con diverse strategie legate ai loro diversi campi
di interesse, le aree urbane individuate. Interviste, azioni urbani, installazioni temporanee, performance, workshop saranno presentate, dipende dai
casi, a seconda delle tematiche e situazioni esplorate in ogni singola città. Queste attività potranno essere ospitate in spazi pubblici come gallerie,
musei, teatri, centri d'arte contemporanea per generare una mostra/display accompagnata da conferenze tematiche. Il team sarà inoltre costiutuito
da uno skypper.   Durante la navigazione e gli spostamenti tra le varie città, i materiali raccolti saranno discussi rielaborati, archiviati e/o rielaborati
dal Team in forma di testi, brevi frammenti video e foto per la realizzazione di brevi reportages per il sito e blog del progetto.
  3. Individuazione criteri di valutazione per ricercatore, attraverso un presentazione di curriculum e di un proposta sulle modalità in cui si intende
affrontare la ricerca. Valutazione delle passate esperienze nel campo della cooperazione e progettazione in team di ricerca.
   4. Durante il viaggio sarà possibile ospitare altri persone nella fomula Guest On-board. Artisti, architetti, storici o ricercatori di prestigio
internazionale, invitati a partecipare alla ricerca, verranno intervistati all'interno della barca o in alcuni spazi urbani individuati. Renzo Piano, Stefano
Boeri, Miguel Gausa, Yona Friedman, Gilles Clement sono alcuni degli importanti architetti con cui sono già stati avviati dei contatti. I loro importanti
suggerimenti, idee e visioni della città contemporanea saranno di notevole e aiuto e arrichiranno inevitabimelmente la ricerca.
6c. Per il terzo obiettivo (Realizzazione un archivio “MedCityNet_Archive” digitale accessibile al pubblico con video, materiali,
interviste, scritti raccolti durante il viaggio), si prevede:


   1. Individuare un soggetto esterno, pubblico o privato, delegato dall’Associazione, atto a redigere, curare e archiviare, secondo alti standard
qualititativi, un archivio di materiali raccolti durante le fasi del progetto. Denominato “MedCityNet_Archive”, l'archivio porrà in evidenza l'esperienze
della ricerca in particolare le tensioni ed emergenze naturalistiche, storico-artistiche e culturali delle città visitate,
   2. La consultazione al pubblico sarà in forma digitale attraverso un sito online. Saranno disponibili i materiali video in versione integrale; le
interviste; le foto; le carta geografiche delle singole città con i vari punti di interesse;
  3.Il “MedCityNet_Archive” sarà un archivio open-source in cui altri utenti potranno commentare e introdurre nuovi materiali di studio relativi alle
aree urbane esplorate nelle varie città. L'archivio potrà essere ospitato in forma di postazione interattiva all'interno di università, musei, mediateche e
biblioteche.
6d. Per il quarto obiettivo (Realizzazione di video documentario che racconta l'esperienza e la trasformazione urbana delle città
del mediterraneo da distribuire in festival tematici e canali televisivi), si prevede:

   1. Il documentario ha l'ambizione di raccontare il viaggio in barca vela e di fornire uno spaccato della trasformazione urbana e i conseguenti
cambiamenti sociali di alcuni quartieri di alcune città del Mediterraneo. Entreremo a far parte della ricerca, focalizzandoci sull'artista Alessandro
Carboni e sull'equipaggio formato da artisti visivi, performer, fisici, antropologi, urbanisti che si occupano di città e trasformazione urbana.
Osserveremo il lavoro dell'artista le giornate, le avventure, gli incontri, il lavoro di squadra e le esperienze nei territori e nei quartieri esplorati. Lo
sviluppo, le difficoltà e la crescita della ricerca saranno i punti nodali del film, e verrà data particolare attenzione al ruolo di Alessandro Carboni come
mediatore tra differenti registri linguistici, tra un campo d’indagine e l’altro, tra i vari ricercatori, artisti e scienziati, e tra le figure complementari e
ruoli strategici.
   2. Il film farà entrare lo spettatore all'interno del B_lab: un Jeanneau 52.2, una barca a vela di lunghezza 16 m circa. Nella barca, una base
operativa di lavoro e centro produzione, osserveremo il lavoro e le discussioni per tutti i quattro mesi di navigazione. L'equipaggio inoltre sarà
costiutuito da uno skypper che, durante il film, guiderà il nostro sguardo verso mare.
  3. Nelle città, osserveremo il lavoro di Alessandro Carboni e dell'equipaggio e le loro avventure nei porti e negli spazi urbani più nascosti: lunghe
camminate, azioni performative urbane, interviste ad alcuni personaggi, agli abitanti radicati nel quartiere ormai parte integrante del tessuto urbano
urbano della città, ci permetteranno di avere uno sguardo inedito e nuovo di ogni singola città. Inoltre conosceremo anche alcuni degli artisti,
ricercatori che operano nell'ambito culturale e scientifico, patrimonio culturale ed umano delle città.
  4. Durante il viaggio, nella barca, verranno ospitate e intervistate altre persone nella formula Guest On-board.
   5. Utilizzando le più moderne tecnologie di ripresa digitale, riprese aeree, stop frame e high resolution close ups, una troup, ridotta ai minini
(regista-operatore e assistente) seguirà i preparativi e tutto l'intero viaggio. A seconda delle esigenze, una seconda troup, che verrà individuata per
ogni città, potrà dare assistenza nei momenti di maggiore difficoltà tecnica.
6. Oltre al documentario il progetto prevede altri prodotti che sfruttano al meglio i diversi media di grande diffusione oggi. Il documentario sarà
confezionato in un dvd e potrà essere raccolto in un cofanetto dvd con un libro catalogo con immagini, testi e altri contributi teorici, corredato,
commentato, iconografato, dotato di percorsi bibliografici di studio, comprensivo di carta geografiche e tematica dell'itinerario del progetto nel
Mediterraneo, da porsi in vendita in tutta Italia e all'estero. Il documentario sarà inserito al'interno del “MedCityNet_Archive”, un archivio digitale di
tutta la ricerca. Il materiale, in formato digitale, sarà accessibile al pubblico con video, materiali, interviste, scritti raccolti durante il viaggio. Sarà
creato un apposito sito internet ed annesso blog per promuovere non solo il progetto e le fasi del viaggio, ma potranno essere inseriti brevi clip delle
singole città già durante il viaggio. I fruitori dei sito web potranno seguire le diverse fasi di realizzazione del film diventando poi dei fruitori stabili di
un sito dedicato. Il sito sfrutterà le potenzialità del 2.0 creando anche una rete di utilizzatori che potranno interagire con il sito e nel tempo
svilupparne i contenuti testuali, di immagini fisse e di filmati. Sarà allestita una mostra multidisciplinare tra foto, installazioni, video sui materiali
raccolti nelle varie città visitate.
  7. Sono ancora in fase di ricerca finanziamenti: reti televisive europee (ZDF, Germania e ARTE, rete Franco Tedesca), istituzioni locali, nazionali e
internazionali (programma MEDIA, programma di sostegno Europeo al settore audiovisivo) e sponsor privati nel settore turismo, commercio,
agricoltura, sviluppo sostenibile, regioni europee.
6e. Per il quinto obiettivo (Realizzazione di un libro-catalogo con immagini, testi e altri contributi teorici, corredato,
commentato, iconografato, dotato di percorsi bibliografici di studio, comprensivo di carta geografiche e tematica dell'itinerario
del progetto nel mediterraneo, da porsi in vendita in tutta Italia), si propone:


   1. Un soggetto esterno, pubblico o privato, delegato dall’Associazione, atto a redigere un volume illustrativo, come un atlante, del Progetto,
comprensivo di aspetti storici, scientifici, artistici, antropologici e sociologici, quant’altro corredi bibliograficamente l’iniziativa. E’ necessario che la
raccolta e la documentazione del materiale, scritto, fotografico e cartografico all’interno di un volume risultino quanto più possibile forti, chiari sul
piano dell’esposizione, fedeli nella risoluzione grafica ed accattivanti anche sul piano estetico. Ciò allo scopo di consentire un’utilizzazione agile e
piacevole del catalogo, finalizzata alla soddisfazione di curiosità intellettuali che possano preludere ad un incontro più professionale o meno
improvvisato alla disciplina e alle tematiche del progetto. Allo stesso modo, le suddette caratteristiche dell’opera dovrebbero stimolare la promozione
e la diffusione della medesima nella più ampia fascia di popolazione.
  2. Le varie sezioni del libro dovranno ripercorrere l'itinerario delle aree esplorate. Nei limiti della disponibilità economica si dovrà preferire un
supporto cartaceo di qualità, che valorizzi la resa fotografica. Le caratteristiche del catalogo dovranno essere immediatamente riconoscibili, di modo
da “stigmatizzare” la ricerca in modo più diffuso possibile.
  3. La trama letteraria, le didascalie, i commenti, le annotazioni di ogni genere e tipologia saranno in Italiano ed Inglese.
6f. Per il sesto obiettivo (Allestimento di una mostra multidisciplinare tra foto, installazioni, video sui materiali raccolti nelle
varie città visitate), si propone:


   1. Si identificheranno la migliore sede istituzionale ove allestire la mostra in oggetto. La mostra consisterà in un sufficiente numero di foto e
pannelli fotografici bilingui, disposti in un itinerario storico-temporale tematico, che tracci l’evoluzione del progetto. Per ogni città verrà dedicata una
sezione e un particolare allestimento che racconti sia la trasformazione di quella specifica area urbana sia intervento del progetto in quel specifico
contesto.
  2. Verranno realizzate dal Team quattro installazioni artistiche ispirate al viaggio e alle città. Ogni installazione sarà costruita con materiali poveri
di basso costo, facilmente realizzabili e trasportabili. Dettagli e misure verranno fornite in un secondo momento. Le opere e le installaziononi non
saranno in vendita.
   3. A corredo dei materiali proposti, potranno essere presentati altri studi, percorsi di indagine, monografie, narrazioni, cartografie e tutti i
documenti utili per arrichire la mostra.
  4. L’allestimento tecnico scenografico dei pannelli, studiando i percorsi tematici ed inserendoli in una logica causale, sottolineerà l’evoluzione dei
contenuti della percezione simbolica del viaggio e della ricerca empirica. I pannelli dovranno avere dimensione adeguata, dettagliare i contenuti con
didascalie bilingue, disporre di cromie accattivanti che stimolino l’attenzione del pubblico, alternare proposte statiche ad esemplificazioni plastiche
(dinamizzazione, proiezioni di brevi documentari, video, diapo, cd rom, ecc.).
  5. La visibilizzazione della mostra dovrà essere massimizzata, attraverso i vettori consueti (stampa, televisione, cartacei, web, ecc.).
  6. La mostra è aperta alla popolazione tutta. Altre persone interessate al progetto vengono identificate nelle Scuole ed Istituzioni Scolastiche di ogni
ordine e grado, storici, etnografi, cultori dell’architettura e dell'urbanistica , etnografi, antropologi, paesaggisti, sociologi rurali.
   7. E’ auspicabile l’attenzione da parte del pubblico accademico. Il successo della manifestazione dovrebbe incentivare l’attivazione di eventi
similari futuri ed il moltiplicarsi di iniziative che prevedano l’integrazione europea come tema dominante.
6g. Per il settimo obiettivo (Svolgimento di ciclo di conferenze di studi dedicate alle città del Mediterraneo;), si propongono quattro
giornate, così congegnate:


  1. Il tema centrale dela conferenza è la relazione tra corpo e città nel Mediterraneo. In particolare, indaga gli aspetti peculiari del corpo che, nelle sue
diverse specificità, diventa l’agente, l’asse portante di trasformazione sociale e urbana. Il seminario riflette su questi temi creando un territorio ibrido e
transdisciplinare di sperimentazione in cui l’osservazione e la documentazione urbana sono gli elementi chiave di una interpretazione visiva e performativa.
La conferenza dedica uno speciale approfondimento sulle città paradigmatiche visitate durante il viaggo.
6h. Per il ottavo obiettivo (Attivazione e svolgimento di un Corso/Workshop dal titolo “Urban Body”), si dispone la realizzazione, a
cura di un soggetto esterno, pubblico o privato, di un Corso/workshop di Studi, dalle caratteristiche seguenti:


  1. Durata: dal lunedì al sabato, sei ore giornaliere per 36 ore complessive.
   2. Finalità: scopo del corso è di aggiornare figure professionali già inserite nel tessuto artistico e/o di ricerca negli ambiti delle artivisive,
performance, architettura, urbanistica. Una nuova figura di ricercatore comprende il territorio, lo spazio e le tensioni urbane; è in grado di realizzare
progetti, individuare le strategie di analisi contestualizzate; conosce i mezzi e la storia di un luogo; reinterpreta elabora e realizza nuove opere sulla
base delle conoscenze acquisite;
   3. Localizzazione: trattandosi di un corso eminentemente teorico, pratico ed operativo, le aule ed i laboratori dovranno possedere i requisiti
multidisciplinari, ad esempio scuole d'arte o facoltà di architettura. Il laboratorio, in particolare, dovrà dotarsi di tutti gli strumenti per la
realizzazione di proposte di progetto, (si consiglia un kit compresi degli utensili per la lavorazione di materiali quali carta, legno, ferro ect. da
consegnare ad ogni partecipante).
  4. Struttura: Modulare. Ogni giornata verrà dedicata ad un particolare aspetto della sperimentazione urbana, privilegiando il momento operativo
(l'analisi di uno caso studio urbano urbano). Il corso si svolgerà in aula, in laboratorio, e in strada e prevederà la docenza di esperti artisti, antropologi,
urbanisti e scienziati. (Moduli, orari e dettagli da confermare)
6i. Per il nono obiettivo (Realizzazione di uno spettacolo performativo coreografico), si propone:

  1. Il progetto coreografico verrà realizzato durante una residenza coeografica in un centro coreografico, teatro o spazio multidisciplinare. Per un
periodo di circa 30 giorni, Alessandro Carboni collaborerà con un danzatore, un tecnico luci, uno scenografo e un segratario di produzione. I dettagli
tecnici e relativi costi di produzione sono ancora in fase di definizione.
  2. Il tema della coreografia si baserà su una ricostruzione di una geografia mentale di luoghi, percezioni e frammenti mnemonici del viaggio nelle
città del Mediterraneo. Città, corpi e folle che animano le tensioni e le trasformazioni urbane sono rappresentate in scena dalla relazione tra un
danzatore e una installazione. La coreografia si baserà su uno studio specifico del corpo e della sua relazione con lo spazio: una metafora della città su
cui proiettare nuove forme e dimensioni scalari tra il corpo e spazio permettendo di immaginare territori urbani reali, metaforici e psichici.
6l. Per il decimo obiettivo (Realizzazione ed up-dating di un sito web dedicato),

  1. Si affiderà ad un soggetto privato la realizzazione e l’updating di un sito del Progetto dedicato, accuratamente e costantemente monitorato,
incrementato ed aggiornato. All'interno del sito, oltre ai contenuti realativi al progetto, saranno create inoltre i seguenti servizi:


  * pagina Facebook;
  * canale Twitter;
  * canale YouTube;
  * suite di contenuti Video
  * canale Flickr
  * contenuti Iconografici
  * contenuti testuali e ipertestuali
  * videotag e Testimonianze
  * diario di bordo attraverso la pratica dell’instant Blogging sul sito del progetto.
  * diffusione dei contenuti attraverso altri canali di on line
  * georeferenziazione del percorso attraverso l’utilizzo creativo del Geoblogging e delle Social-Geo Applications.
7. FASI DEL PROGETTO:
Si distinguono cinque fasi temporali d’esecuzione del progetto:




1° fase: (sei mensilità: aprile 2011 - agosto 2011) studio di fattibilità, piano produzione per la ricognizione e l'individuazione
degli Hosting Partner da coinvolgere e foundraising. In questa fase si individuano partner interessati alla post produzione,
mostra video documentario e pubblicazione.


2° fase (8 mensilità: settembre 2011 - marzo 2012 ): organizzazione e logistica del progetto. Individuazione del team, corsi di
vela e acquisto materiali. Comunicazione e pubblicità, compresa la realizzazione del sito web, sua implementazione ed
aggiornamento. Test di prova di B_lab.


3° fase (sei mensilità: aprile 2012 - ottobre 2012) Inizio del viaggo della B_lab. Esplorazione delle città e sviluppo attività del
Team.


4° fase (sei mesilità: novembre 2012 - febbraio 2013) Post produzione: realizzaione video documentario e montaggio;
realizzazione dell'archivio “MedCityNet”; realizzazione pubblicazione; progettazione mostra, corsi e conferenze; realizzazione
performance; promozione materiali;


5° fase (12 mesilità: marzo 2013 - marzo 2014) Divulgazione e touring: presentazioni; attivazione corsi e conferenze; tour della
mostra e dello spettacolo;
8. RISULTATI ATTESI:
L’obiettivo generale del progetto è di rivitalizzare ed istituire all’interno dell'amobito della sperimentazione in campo artistico
e scientifico strumenti di innovativi di ricerca: una metodologia, un archivio, dei materiali in cui sia l'ambito accademico che
l'ampio pubblico possa usufruire. Le comunità siano esse scientifiche e non, saranno chiamate, necessariamente, a studiare,
diffondere, condividere e partecipare e scoprire luoghi e parti del mediterraneo nascoste, che al loro interno nascondono una
nuova identità del mediterrano. Le comunità e gli Hosting Partner dovranno essere protagonisti nello sviluppo delle attività,
favorendo la riappropriazione dell’identità culturale degli abitanti e degli spazi urbani.
PRODOTTI COLLATERALI
Oltre al documentario il progetto prevede altri prodotti che sfruttano al meglio i diversi media di grande diffusione oggi. Il
documentario sarà confezionato in un dvd e potrà essere raccolto in un cofanetto dvd con un libro catalogo con immagini, testi
e altri contributi teorici, corredato, commentato, iconografato, dotato di percorsi bibliografici di studio, comprensivo di carta
geografiche e tematica dell'itinerario del progetto nel Mediterraneo, da porsi in vendita in tutta Italia e all'estero. Il
documentario sarà inserito al'interno del “MedCityNet_Archive”, un archivio digitale di tutta la ricerca. Il materiale, in formato
digitale, sarà accessibile al pubblico con video, materiali, interviste, scritti raccolti durante il viaggio. Sarà creato un apposito
sito internet ed annesso blog per promuovere non solo il progetto e le fasi del viaggio, ma potranno essere inseriti brevi clip
delle singole città già durante il viaggio. I fruitori dei sito web potranno seguire le diverse fasi di realizzazione del film
diventando poi dei fruitori stabili di un sito dedicato. Il sito sfrutterà le potenzialità del 2.0 creando anche una rete di
utilizzatori che potranno interagire con il sito e nel tempo svilupparne i contenuti testuali, di immagini fisse e di filmati. Sarà
allestita una mostra multidisciplinare tra foto, installazioni, video sui materiali raccolti nelle varie città visitate. Il progetto
darà l'avvio alla costituizione di un network data base di cooperazione e studio “MedCityNet” del Mediterraneo.
BIOGRAFIA
Alessandro Carboni, artista multidisciplinare, affronta percorsi di ricerca che
da sempre coinvolgono più discipline e che attingono da studi sia teorici sia
pratici.    Il suo know-how, maturato come artista visivo e performer, si
focalizza sul corpo e le sue relazioni con lo spazio. Le sue pratiche si
consolidano negli anni attraverso una metodologia pratica e teorica di
composizione che lo avvicina a percorsi simili perseguiti nell'ambito della
scienza (in particolare alcune delle ricerche effettuate in architettura,
geografia urbana, processi cognitivi e scienza dei sistemi complessi). Negli
ultimi anni, ha sviluppato numerosi progetti, mostre e performance
attraverso lunghe piattaforme di residenza in Europa, Hong Kong, India e
Cina. Nei suoi progetti, l'artista si avvale di collaborazioni con performer,
ricercatori, urbanisti, architetti e sociologi, creando delle piattaforme di
lavoro che divengono elementi sostanziali nel percorso progettuale. Egli
assume così il ruolo di mediatore tra differenti registri linguistici, tra un
campo d’indagine e l’altro, tra figure complementari e ruoli strategici. Negli
ultimi anni, ha sviluppato numerosi progetti, video, mostre e performance
attraverso lunghe piattaforme di residenza       creative.   Insegna e svolge
attività di ricerca presso la School of Architecture di Hong Kong, la Central
Saint Martin’s University of Art di Londra, la Naba di Milano e la Facoltà di
Architettura di Cagliari dove coordina il LaDU: laboratorio di densità e
trasformazione urbana. Recentemente ha iniziato il progetto Complex Body
Networks Research Lab.

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Inverse Power of Wavelenghts
 

Must - mediterranean urban space transformation

  • 1. Negli ultimi decenni, con una velocità in passato sconosciuta, le città del Mediterraneo hanno cambiato volto. Un progetto interdisciplinare che intende mappare I cambiamenti sociali e le trasformazioni nelle aree urbane più nascoste del Mediterraneo. Un esplorazioni e viaggio in barca a vela di un gruppo di artisti, ricercatori e scienziati in un itinerario di 8.100 Km, che attraverserà 8 nazioni in circa 120 giorni di navigazione. Da Marsiglia a Istanbul, da Barcellona a Cagliari passando per Tunisi, Atene, Genova, Napoli, Catania e Bari artisti, ricercatori scienziati cercheranno di mettere in evidenza le storie, le tensioni, l'identità che emergono dalla relazione dei luoghi con i suoi abitanti, realizzando un eccezionale diario I materiali di ricerca, testi, azioni urbane, immagini, video interviste e reportages. I materiali raccolti vengono accumulati all'interno di un archivio e successivamente rimodulati e proposti in diversi formati e nutriti display multimediali tra mostre, video documentari, performance e pubblicazioni. OVERLAPPING DISCRETE BOUNDARIES MEDITERRANEO Progetto interdisciplinare sulla trasformazione urbana nelle città del Mediterraneo tra architettura, paesaggio e arti visive.
  • 2. Il mediterraneo non è solo geografia. I suoi confini non sono definiti né nello spazio né nel tempo. Non sappiamo come determinarli in che modo: sono irriducibili alla sovranità o alla storia, non sono ne statali ne nazionali. Somiglia al cerchio di gesso che continua ad essere descritto e cancellato, che le onde e i venti, le imprese e le aspirazioni allargano e restringono. Breviario Mediterraneo, Predag Metvejevic'.
  • 3. 1.IL TEMA: Negli ultimi decenni le città del Mediterraneo hanno cambiato volto. Recenti ricerche sull’habitat, condotte dalle Nazioni Unite (UN 2002), sottolineano come negli ultimi trent’anni e con una velocità in passato sconosciuta, si sia quasi completamente stravolto in termini numerici lo storico rapporto della popolazione residente negli agglomerati urbani rispetto a quella che risiede nelle campagne. I flussi migratori dei popoli e la conseguente, variegata e spesso incontrollata, espansione urbana delle metropoli sono il risultato di una continua mutazione e trasformazione sociale, antropologica e culturale di quell' incredibile mosaico di persone, culture e paradigmi comunicativi che si incontrano tra le tante culture dei popoli del Mediterraneo. La trasformazione delle città data dalla sempre più alta densità abitativa, ha generato inevitabilmente nuove tipologie di spazi urbani, che nel corso del tempo hanno formato una nuova identità culturale. Il cambiamento in atto è indubbiamente un fenomeno storico di portata globale che vede le città del Mediterrano un luogo ideale di osservazione.
  • 4. 2.IL PROGETTO: Negli ultimi decenni, con una velocità in passato sconosciuta, le città del Mediterraneo hanno cambiato volto. In termini numerici, lo storico rapporto della popolazione residente negli agglomerati urbani rispetto a quella che risiede nelle campagne, si è completamente stravolta: i flussi migratori dei popoli e la conseguente e la variegata e spesso incontrollata espansione urbana delle metropoli, la trasformazione delle città data dalla sempre più alta densità abitativa, sono il risultato di un continua mutazione e trasformazione sociale, antropologica e culturale di quell' incredibile mosaico di persone, culture e paradigmi comunicativi che si incontrano nelle svariate culture dei popoli del Mediterraneo. Questo fenomeno ha generato inevitabilmente nuove tipologie di spazi, che nel corso del tempo hanno formato una nuova identità urbana del mediterraneo: uno spazio “meticcio” in cui fra i conflitti si opera una continua negoziazione dei contrasti socioeconomici e delle risorse culturali, abitate come sono da nuove forme di povertà e di esclusione sociale, dalle incertezze della partecipazione sociale e della riqualificazione urbana, dalla necessità di nuove politiche. Alla luce di questi cambiamenti, le città del mediterraneo deve essere oggi valutato alla luce dei processi di globalizzazione e dei molti nomadismi che la attraversano: uno scenario plurale e molteplice abitato da culture differenti nel quale vengono agite nuove pratiche culturali e prodotte rappresentazioni sociali spesso contraddittorie. Il progetto intende mappare i cambiamenti sociali e le trasformazioni urbane in atto in dodici città del Mediterraneo attraverso un analisi multidisciplinare tra arte e scienza. Una piattaforma di ricerca team ricercatori, artisti e scienziati appartenenti alle arti visive, all’architettura, alla sociologia urbana, le scienze cognitive e le nuove tecnologie, si spostano di volta in volta in specifiche contingenze urbane: un viaggio in barca a vela lungo quattro mesi da Marsiglia a Istanbul, da Barcellona a Cagliari passando per Tunisi, Atene, Genova, Napoli e Tangeri in cui il team di lavoro per mettere in evidenza le storie, le tensioni, l'identità che emergono dalla relazione dei luoghi con i suoi abitanti. I materiali di ricerca, testi, azioni urbane, immagini, video interviste e reportages, prodotti e raccolti durante lunghi periodi di residenza nelle aree urbane, vengono accumulati all'interno di un archivio. Successivamente, le esperienze di questo percorso si concretizzano in diversi e nutriti display multimediali, mostre, video documentari, performance, pubblicazioni.
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  • 6. 3. BACKGROUND DEL PROGETTO: Il progetto si inserisce all'interno di Overlapping Discrete Boundaries, una ricerca interdisciplinare che indaga relazione le trasformazioni urbane in specifici luoghi, città, territori sparsi nel globo: una riflessione sui cambiamenti globali della nostra società attraverso uno studio sul corpo e le sue trasformazioni antropologiche e socio culturali nello spazio urbano. Il progetto si sviluppa grazie ad una piattaforma mobile di ricerca multidisciplinare di ricercatori, artisti e scienziati appartenenti alle arti visive, all’architettura, alla sociologia urbana, le scienze cognitive e le nuove tecnologie, che di volta in volta nelle diverse fasi processuali che sviluppa nelle specifiche contingenze urbane. I materiali di ricerca, testi, azioni urbane, immagini, video interviste e reportages, prodotti e raccolti durante lunghi periodi di residenza nelle aree urbane, vengono accumulati all'interno di un archivio. Successivamente, le esperienze di questo percorso si concretizzano in diversi e nutriti display multimediali, quali video, documentari, mostre, pubblicazioni, coreografie, installazioni, workshop e conferenze. La prima tappa del progetto è stata sviluppata in Asia nel 2010 e prodotta all'interno del progetto “Focus on Art and Science in the Performing Arts” con il supporto del Cultural Program of the European Commission e di Nao – Nuovi Autori Oggi. Il viaggio, durato 4 mesi, ha toccato alcune aree urbane delle città di Hong Kong, Singapore, Kuala Lumpur, Shenzhen, Hanoi, Ho Chi Minh City. Successivamente al periodo di ricerca è stato prodotto il lavoro Lau Nay: una installazione performativa in collaborazione con la performer giapponese Sayaka Kaiwa. Il lavoro è stato presentato in festival e musei d'arte contemporanea. E' stato realizzato inoltre, il video documentario ASIA di circa 45 minuti, già presentato in rassegna di cinema e video documentari. Un laboratorio e numerose conferenze di presentazione del progetto sono già state presentate in varie università in Italia e all'estero. I risultati della prima tappa di ricerca hanno aperto nuove questioni intorno alla funzione della pratica artistica come produzione di pensiero non solo estetico, o legato a presupposti di fruibilità, ma come un agente in grado di riflettere ed anche di creare cambiamenti, trasformazioni e mutazioni dello spazio urbano quotidiano. Il progetto nel Mediterraneo si propone di sviluppare e promuovere una produzione multidisciplinare in linea con le suddette modalità esperienziali.
  • 7. Technical caratheristics: Anno di costruzione 2003 overall lenght m. 15,39 beam m. 4,85 engine Yanmar 100 hp Fuel tank l. 400, Water tank l. 860 Total sail surface mq. 120 4. IL VIAGGIO: Il viaggio nelle città del Mediterraneo sarà effettuato in baca a vela, un Jeanneau Sun Odyssey sloop 52,2 (15,39 mt). Oltre all'alloggio dell'equipaggio, la barca sarà appositamente allestita come studio di produzione audiovideo.
  • 8. Scheda itinerario: partenza 01/05/2012 Cagliari Km Totali: 8.100 Durata: 120 giorni Mesi di viaggio: 4 mesi Paesi: 8 Tappe: Marsiglia; Istanbul; Barcellona; Cagliari; Tunisi; Atene; Genova; Napoli; Catania; Bari; Tangeri; Beirut; Equipaggio: 6 persone Veicolo: Barca a Vela Modello: Jeanneau Sun Odyssey sloop 52,2 (15,39 mt) 4. IL CONTESTO: Per una lettura chiara delle problemtiche proposte, vengono individuati quartieri e aree urbane specifiche di riferimento, in cui le tensioni e trasformazioni urbane e sociali sono più visibili.
  • 9. CAGLIARI – borgo Sant'Elia - 39°13′0″N 9°7′0″E Il quartiere del borgo Sant'Elia è il più meridionale della città. Sorge a ridosso di un'area una volta paludosa, vicino al faro di Sant'Elia. Il quartiere vecchio giace di fronte al mare: un reticolo intricato di stradine che si snodano fra vecchie case e al centro del quale si trova una chiesa. In origine questo era un borgo di pescatori. La via diretta per entrare nel quartiere, che appare come un borgo quasi isolato dal continuum urbano, è il viale Borgo Sant'Elia. Nel piazzale di fronte al mare, il largo Sant'Elia, sorge il vecchio Lazzaretto, risalente al XVII e anticamente area di ricovero per gli ammalati ed oggi trasformato in un museo. A nord di questa zona negli anni settanta è stato costruita un'area nuova, lungo la via Schiavazzi, a breve distanza dal nuovo stadio; il quartiere consta di palazzi di grandi dimensioni, ed è considerata ad oggi l'area più degradata della città, anche per via del fatto della diffusa criminalità nel borgo, dedita a diverse attività illecite.
  • 10. NAPOLI – Zona Est - 40°50′0″N 14°15′0″E La più vasta zona industriale di Napoli, l'area che include i quartieri S.Giovanni, Barra, Ponticelli, Gianturco, Poggioreale. E’ un territorio - cerniera con i paesi vesuviani – condizionato da caos materico e degrado ambientale.
  • 11. TUNISI - (da definire) - 36°49′00″N 10°09′00″E Tunisi è una città di 728.000 abitanti dell'Africa settentrionale, capitale e massimo porto della Tunisia (di cui è la città più popolosa) e capitale del governatorato omonimo. Si trova sulle rive di una laguna presso l'antica Cartagine, unita al Mar Mediterraneo da un canale navigabile di circa 10 km che lo collega all'avamporto della Goletta. La sua esistenza è già testimoniata nel IV secolo a.C. I dintorni della città sono ricchi di vigneti e uliveti.
  • 12. CATANIA Librino - 37°31′0″N 15°4′0″E Librino è un quartiere periferico a sud ovest della città di Catania, progettato intorno alla metà degli anni sessanta come città satellite modello. La progettazione venne affidata al famoso architetto giapponese Kenzo Tange. Nostante l'abbondante urbanizzazione, vi sono presenti conigli selvatici e lepri. Dopo decenni di abbandono e degrado dei pur moderni edifici e delle strutture urbanistiche del quartiere, negli ultimi anni c'è stata un'inversione di tendenza che ha portato un relativo miglioramento della viabilità e dei collegamenti con il centro cittadino. All'interno del quartiere si distinguono alcune cooperative edilizie decisamente ribelli al fatto che Librino sia ritenuto sinonimo di delinquenza e sporcizia. Il quartiere, nel corso del tempo è divenuto tristemente simbolo di criminalità (inferiore per intensità solo al quartiere di San Cristoforo), organizzata e non, che raggiunge l'apice nel "Palazzo di Cemento", vero e proprio covo della criminalità organizzata del quartiere, nonché centro dei principali atti criminosi (spaccio di droga, omicidi, traffico illegale di armi, ricettazione).
  • 13. BARI - Stanic - 41°7′31″N 16°52′0″E Stanic è un area che si trova all'interno del quartiere San Paolo. Tristemente associato dai baresi all'industria e ai danni ambientali che ne derivano, nell'area di Stanic infatti, proprio accanto alle zone residenziali, sorgono grossi stabilimenti (molti dei quali sono causa anche di un pesante inquinamento atmosferico) le cui emissioni dannose in alcuni giorni rendono l'aria pressappoco irrespirabile: pochissime sono infatti le zone verdi del quartiere. La carenza di strutture sociali è invece parzialmente compensata dalla presenza a Stanic del Teatro Kismet. Sono infine da ricordare alcuni antichi insediamenti rupestri che si trovano nel quartiere: tra i più importanti vi sono le tracce di un basolato antico della famosa via Traiana, nei pressi di Contrada Prete, e la rurale chiesetta romanica di San Giorgio Martire, situata nell'omonima strada e appartenente al XI secolo, al di sotto della quale è presente un esteso ipogeo.
  • 14. TANGERI - CEUTA – 35°46′N 5°48′W Ogni mattina, dal lunedì al giovedì, il poligono di El Tarahal, area di magazzini commerciali alla periferia estrema di Ceuta, è invasa da quasi 10.000 persone. Sono per la maggior parte donne marocchine, rimaste sole, o con figli piccoli a carico, ma anche uomini non più giovani o invalidi parziali, che entrano nell’enclave per necessità, per fare le/i portadores. Si caricano sulle spalle pacchi enormi, che arrivano a pesare anche una cinquantina di chili, contenenti merci di tutti i tipi, dalle scarpe agli alcolici, legali ed illegali, difficilmente reperibili in Marocco.
  • 15. MARSIGLIA, Panier e Noailles 43°17′51″N 5°22′38″E +Da secoli il Panier è rifugio di marinai e immigrati, e ancora oggi si presenta come un affascinante mosaico culturale. Calabresi, napoletani, corsi si installano qui a partire dal XIX secolo. Più recentemente la zona attira migranti dal Nord Africa, dal Vietnam, dalle Comore. Un tempo Panier godeva di una cattiva reputazione, a tal punto che solo i marsigliesi più coraggiosi osavano avventurarvisi, da oltre vent'anni il Panier è stato riabilitato e oggi può essere considerato un quartiere sicuro anche per i turisti. Certamente è uno dei luoghi più interessanti e suggestivi di Marsiglia. Dopo il ‘risanamento’ le comunità di immigrati sono state trasferité nella periferia nord. Noailles è un quartiere abitato in maggioranza da immigrati di origine magrebina e subsahariana meravigliosamente vivace e colorato, rumoroso e sporco. Si sente parlare arabo, e altri dialetti che s’intrecciano al francese. Alla scoperta di una comunità che rischia smantellamento culturale, urbano e del suo sistema sociale.
  • 16. ATENE - Menidi e Metaxourgico - 37°58′N 23°43′E Menidi, è uno dei quartieri più popolari di Atene. Un luogo in cui si sono stabiliti gli immigrati kazaki in seguito alla caduta del Muro di Berlino e alla dissoluzione dell'Unione Sovietica. Metaxourgico è uno dei quartieri industriali di Atene, costruito intorno a diverse fabbriche, ha storicamente ospitato le famiglie degli operai e un grosso numero di immigranti provenienti dalle zone rurali. Il quartiere è stato caratterizzato dalla presenza della classe operaia ed è ancora oggi riconoscibile una tipica combinazione di residenze e laboratori artigianali. Alla fine degli anni ’90 il quartiere ha subito un forte degrado fisico e sociale. Gli spazi industriali dismessi e gli spazi pubblici intorno sono stati utilizzati per attività illegali, provocando un senso di insicurezza molto forte tra gli abitanti. La massiva dismissione delle industrie e le conseguenze indotte da questo fenomeno hanno incoraggiato il Comune a sviluppare un progetto di riqualificazione urbana.
  • 17. BEIRUT - Quarantena - 33°54′N 35°31′E Al-Karantīna” (Quarantena) è uno dei quartieri più poveri della periferia orientale di Beirut,Il nome è minaccioso; Quarantaine, ed è l'area dove i francesi mettevano in quarantena gli immigrati. Negli anni Venti è diventato un campo profughi, molto tempo dopo quelle strade ammaccate e palazzi fatti di tufo e cemento sono state teatro dei tragici scontri tra falangisti cristiani e palestinesi. Oggi, come accade in molte città del mondo, dove zone malconce diventano trendy perché scelte da artisti e intellettuali con il culto della rovina a basso costo, anche il quartiere Quarantaine di Beirut è sul punto di diventare un'area alla moda.
  • 18. ISTANBUL - Balat, Fener e Fatih - 41°01′N 28°58′E Il Quartiere di Fener era chiamato Fanari in greco ed era il quartiere abitato in epoca ottomana da Greci ortodossi. Oggi resta una sola chiesa, delle 79 chiese greco ortodosse della città a non essere mai stata trasformata in moschea. Il quartiere Fatih è quello che si sviluppa intorno alla Moschea di Fatih ed è una parte del centro storico di Istanbul a ridosso di Eminönü. E' considerato il quartiere più “conservatore” di Istanbul, nel senso di osservazione religiosa.
  • 19. BARCELLONA - Ciutat Vella - 41°22′00″N 2°10′00″E Una analisi sulla fuga della popolazione locale dal quartiere di Ciutat Vella, vittima del turismo di massa e del degrado urbano.
  • 20. 5.OBIETTIVI DEL PROGETTO: Obiettivi generali: Il progetto intende indagare le tensioni e le trasformazioni urbane in alcune città del Mediterraneo mettendo in luce gli aspetti culturali e sociali la dimensione antropologica, politica e necessariamente culturale. Si propone anche di "mappare" lo spazio mediterraneo - inteso sia come metafora politico-culturale sia come "contenitore" di nuove forme di urbanità - secondo una prospettiva interdisciplinare, con l'intento di fornire una visione della città contemporanea del mediterraneo. La ricerca mira peraltro ai seguenti obiettivi: 5a. Obiettivi diretti: - Individuazione e cartografazione di partner e centri di ricerca che lavorano a tematiche comuni su trasformazione urbana e corpo. Costituizione di un network di cooperazione e studio “MedCityNet” del Mediterraneo; - Realizzazione di una piattaforma di ricerca mobile, il B_lab: una barca laboratorio in movimento che si muove di città in città; - Realizzazione un “Archivio del Mediterraneo” digitale accessibile al pubblico con video, materiali, interviste, scritti raccolti durante il viaggio; - Realizzazione di un video documentario che racconta l'esperienza e la trasformazione urbana delle città del Mediterraneo da distribuire in festival tematici e canali televisivi; - Realizzazione di un libro-catalogo con immagini, testi e altri contributi teorici, corredato, commentato, iconografato, dotato di percorsi bibliografici di studio, comprensivo di carte geografiche e tematiche dell'itinerario del progetto nel Mediterraneo, da porsi in vendita in tutta Italia e all'estero; - Allestimento di una mostra multidisciplinare tra foto, installazioni, video sui materiali raccolti nelle varie città visitate; - Svolgimento di ciclo di conferenze di studi dedicate alle città del Mediterraneo; - Attivazione e svolgimento di un Corso/Workshop dal titolo “Urban Body”; - Realizzazione di uno spettacolo performativo coreografico; - Realizzazione ed up-dating di un sito web dedicato; 5b. Obiettivi indiretti: - Stimolare l’attività multidisciplinare tra vari ambiti artistici, scientifici e di ricerca; - proporre un’alternativa sperimentale alle modalità di ricerca e analisi dello spazio urbano finora affrontate; - Contribuire ad un arricchimento culturale e scientifico attraverso l'interscambio di conoscenze tra vari territori e risorse umane; - Rendere accessibili al pubblico attivando un movimento di pensiero e coscienza su una visione della citta del Mediterraneo futura ed eco-sostenibile; - Stabilire un ciclo virtuoso di osmosi, dialogo ed integrazione tra le varie realtà di ricerca nel bacino del Mediterraneo.
  • 21. 6. AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO: Per ogni obiettivo specifico di cui al punto 5a. del presente progetto si prevedono diverse azioni. 6a. Per il primo obiettivo (Individuazione e cartografazione di partner e centri di ricerca che lavorano a tematiche comuni su trasformazione urbana e corpo. Costituizione di un network di cooperazione e studio “MedCityNet” del mediterraneo), si propone: 1. Identificazione di Hosting Partners in ogni città individuata, compresi nei confini della regione di appartenenza. La ricerca avviene consultando siti, database e contatti interpersonali. 2. Individuazione criteri di valutazione per ogni Hosting Partners attraverso curriculum e passate esperienze nel campo della cooperazione e progettazione interazionale simili alle tematiche del progetto. I soggetti scelti dovranno essere in grado di garantire livelli qualitativi elevati, in termini di affidabilità etica, logistica e organizzativa; 3. Ad ogni Hosting Partners verrà delegata la logistica, la promozione e il supporto della attività del progetto nella città. Dovranno inoltre trovare contatti con altre istituzioni, università e centri di ricerca per ampliare le attività in loco. La raccolta fondi attraverso sponsor locali, sarà un altra attività delegata agli Hosting Partners. Un altro compito importante sarà la ricerca di volontari, artisti o altri partner locali per eventuali collaborazioni. Sarà indispensabile elaborare una scheda di domanda alla partecipazione, da sottoporre ai candidati che abbiano la capacità di partecipare al progetto specificando i mezzi organizzativi, le competenze nell'ambito logistico e culturale. Promozione locale, sarà a cura degli Hosting Partners. L'evento sarà promosso attraverso la massimazione delle opportunità di rete telematica, depliants, pubblicità su stampa e visibilizzazione televisiva locale e regionale. 4 Tutti gli Hosting Partner dovranno, auspicabilmente, partecipare attivamente alle attività del progetto allestendo, nell'eventualità, attività, workshop e incontri con le comunità locali.
  • 22. 6b. Per il secondo obiettivo (Realizzazione di una piattaforma di ricerca mobile B_lab di ricercatori: una barca laboratorio in movimento che si muove da città in città), si propone: 1. Realizzazione del Il B_lab. Sarà ospitato all'interno di un Jeanneau 52.2, una barca a vela di lunghezza 16 m circa. La barca sarà trasformata in base operativa di lavoro e centro produzione. in cui potranno viaggiare, vivere, alloggiare e lavorare un team di 5-6 persone. La barca viene inoltre attrezzata come studio audio e video, ufficio stampa. 2. Creazione di un team-piattaforma di ricerca costituita da 5-6 ricercatori. Questi, proveninei da diversi ambiti di studio, quali urbanistica, antropologia, storia contemporanea, arti visive, video, si occuperanno di analizzare e documentare con diverse strategie legate ai loro diversi campi di interesse, le aree urbane individuate. Interviste, azioni urbani, installazioni temporanee, performance, workshop saranno presentate, dipende dai casi, a seconda delle tematiche e situazioni esplorate in ogni singola città. Queste attività potranno essere ospitate in spazi pubblici come gallerie, musei, teatri, centri d'arte contemporanea per generare una mostra/display accompagnata da conferenze tematiche. Il team sarà inoltre costiutuito da uno skypper. Durante la navigazione e gli spostamenti tra le varie città, i materiali raccolti saranno discussi rielaborati, archiviati e/o rielaborati dal Team in forma di testi, brevi frammenti video e foto per la realizzazione di brevi reportages per il sito e blog del progetto. 3. Individuazione criteri di valutazione per ricercatore, attraverso un presentazione di curriculum e di un proposta sulle modalità in cui si intende affrontare la ricerca. Valutazione delle passate esperienze nel campo della cooperazione e progettazione in team di ricerca. 4. Durante il viaggio sarà possibile ospitare altri persone nella fomula Guest On-board. Artisti, architetti, storici o ricercatori di prestigio internazionale, invitati a partecipare alla ricerca, verranno intervistati all'interno della barca o in alcuni spazi urbani individuati. Renzo Piano, Stefano Boeri, Miguel Gausa, Yona Friedman, Gilles Clement sono alcuni degli importanti architetti con cui sono già stati avviati dei contatti. I loro importanti suggerimenti, idee e visioni della città contemporanea saranno di notevole e aiuto e arrichiranno inevitabimelmente la ricerca.
  • 23. 6c. Per il terzo obiettivo (Realizzazione un archivio “MedCityNet_Archive” digitale accessibile al pubblico con video, materiali, interviste, scritti raccolti durante il viaggio), si prevede: 1. Individuare un soggetto esterno, pubblico o privato, delegato dall’Associazione, atto a redigere, curare e archiviare, secondo alti standard qualititativi, un archivio di materiali raccolti durante le fasi del progetto. Denominato “MedCityNet_Archive”, l'archivio porrà in evidenza l'esperienze della ricerca in particolare le tensioni ed emergenze naturalistiche, storico-artistiche e culturali delle città visitate, 2. La consultazione al pubblico sarà in forma digitale attraverso un sito online. Saranno disponibili i materiali video in versione integrale; le interviste; le foto; le carta geografiche delle singole città con i vari punti di interesse; 3.Il “MedCityNet_Archive” sarà un archivio open-source in cui altri utenti potranno commentare e introdurre nuovi materiali di studio relativi alle aree urbane esplorate nelle varie città. L'archivio potrà essere ospitato in forma di postazione interattiva all'interno di università, musei, mediateche e biblioteche.
  • 24. 6d. Per il quarto obiettivo (Realizzazione di video documentario che racconta l'esperienza e la trasformazione urbana delle città del mediterraneo da distribuire in festival tematici e canali televisivi), si prevede: 1. Il documentario ha l'ambizione di raccontare il viaggio in barca vela e di fornire uno spaccato della trasformazione urbana e i conseguenti cambiamenti sociali di alcuni quartieri di alcune città del Mediterraneo. Entreremo a far parte della ricerca, focalizzandoci sull'artista Alessandro Carboni e sull'equipaggio formato da artisti visivi, performer, fisici, antropologi, urbanisti che si occupano di città e trasformazione urbana. Osserveremo il lavoro dell'artista le giornate, le avventure, gli incontri, il lavoro di squadra e le esperienze nei territori e nei quartieri esplorati. Lo sviluppo, le difficoltà e la crescita della ricerca saranno i punti nodali del film, e verrà data particolare attenzione al ruolo di Alessandro Carboni come mediatore tra differenti registri linguistici, tra un campo d’indagine e l’altro, tra i vari ricercatori, artisti e scienziati, e tra le figure complementari e ruoli strategici. 2. Il film farà entrare lo spettatore all'interno del B_lab: un Jeanneau 52.2, una barca a vela di lunghezza 16 m circa. Nella barca, una base operativa di lavoro e centro produzione, osserveremo il lavoro e le discussioni per tutti i quattro mesi di navigazione. L'equipaggio inoltre sarà costiutuito da uno skypper che, durante il film, guiderà il nostro sguardo verso mare. 3. Nelle città, osserveremo il lavoro di Alessandro Carboni e dell'equipaggio e le loro avventure nei porti e negli spazi urbani più nascosti: lunghe camminate, azioni performative urbane, interviste ad alcuni personaggi, agli abitanti radicati nel quartiere ormai parte integrante del tessuto urbano urbano della città, ci permetteranno di avere uno sguardo inedito e nuovo di ogni singola città. Inoltre conosceremo anche alcuni degli artisti, ricercatori che operano nell'ambito culturale e scientifico, patrimonio culturale ed umano delle città. 4. Durante il viaggio, nella barca, verranno ospitate e intervistate altre persone nella formula Guest On-board. 5. Utilizzando le più moderne tecnologie di ripresa digitale, riprese aeree, stop frame e high resolution close ups, una troup, ridotta ai minini (regista-operatore e assistente) seguirà i preparativi e tutto l'intero viaggio. A seconda delle esigenze, una seconda troup, che verrà individuata per ogni città, potrà dare assistenza nei momenti di maggiore difficoltà tecnica.
  • 25. 6. Oltre al documentario il progetto prevede altri prodotti che sfruttano al meglio i diversi media di grande diffusione oggi. Il documentario sarà confezionato in un dvd e potrà essere raccolto in un cofanetto dvd con un libro catalogo con immagini, testi e altri contributi teorici, corredato, commentato, iconografato, dotato di percorsi bibliografici di studio, comprensivo di carta geografiche e tematica dell'itinerario del progetto nel Mediterraneo, da porsi in vendita in tutta Italia e all'estero. Il documentario sarà inserito al'interno del “MedCityNet_Archive”, un archivio digitale di tutta la ricerca. Il materiale, in formato digitale, sarà accessibile al pubblico con video, materiali, interviste, scritti raccolti durante il viaggio. Sarà creato un apposito sito internet ed annesso blog per promuovere non solo il progetto e le fasi del viaggio, ma potranno essere inseriti brevi clip delle singole città già durante il viaggio. I fruitori dei sito web potranno seguire le diverse fasi di realizzazione del film diventando poi dei fruitori stabili di un sito dedicato. Il sito sfrutterà le potenzialità del 2.0 creando anche una rete di utilizzatori che potranno interagire con il sito e nel tempo svilupparne i contenuti testuali, di immagini fisse e di filmati. Sarà allestita una mostra multidisciplinare tra foto, installazioni, video sui materiali raccolti nelle varie città visitate. 7. Sono ancora in fase di ricerca finanziamenti: reti televisive europee (ZDF, Germania e ARTE, rete Franco Tedesca), istituzioni locali, nazionali e internazionali (programma MEDIA, programma di sostegno Europeo al settore audiovisivo) e sponsor privati nel settore turismo, commercio, agricoltura, sviluppo sostenibile, regioni europee.
  • 26. 6e. Per il quinto obiettivo (Realizzazione di un libro-catalogo con immagini, testi e altri contributi teorici, corredato, commentato, iconografato, dotato di percorsi bibliografici di studio, comprensivo di carta geografiche e tematica dell'itinerario del progetto nel mediterraneo, da porsi in vendita in tutta Italia), si propone: 1. Un soggetto esterno, pubblico o privato, delegato dall’Associazione, atto a redigere un volume illustrativo, come un atlante, del Progetto, comprensivo di aspetti storici, scientifici, artistici, antropologici e sociologici, quant’altro corredi bibliograficamente l’iniziativa. E’ necessario che la raccolta e la documentazione del materiale, scritto, fotografico e cartografico all’interno di un volume risultino quanto più possibile forti, chiari sul piano dell’esposizione, fedeli nella risoluzione grafica ed accattivanti anche sul piano estetico. Ciò allo scopo di consentire un’utilizzazione agile e piacevole del catalogo, finalizzata alla soddisfazione di curiosità intellettuali che possano preludere ad un incontro più professionale o meno improvvisato alla disciplina e alle tematiche del progetto. Allo stesso modo, le suddette caratteristiche dell’opera dovrebbero stimolare la promozione e la diffusione della medesima nella più ampia fascia di popolazione. 2. Le varie sezioni del libro dovranno ripercorrere l'itinerario delle aree esplorate. Nei limiti della disponibilità economica si dovrà preferire un supporto cartaceo di qualità, che valorizzi la resa fotografica. Le caratteristiche del catalogo dovranno essere immediatamente riconoscibili, di modo da “stigmatizzare” la ricerca in modo più diffuso possibile. 3. La trama letteraria, le didascalie, i commenti, le annotazioni di ogni genere e tipologia saranno in Italiano ed Inglese.
  • 27. 6f. Per il sesto obiettivo (Allestimento di una mostra multidisciplinare tra foto, installazioni, video sui materiali raccolti nelle varie città visitate), si propone: 1. Si identificheranno la migliore sede istituzionale ove allestire la mostra in oggetto. La mostra consisterà in un sufficiente numero di foto e pannelli fotografici bilingui, disposti in un itinerario storico-temporale tematico, che tracci l’evoluzione del progetto. Per ogni città verrà dedicata una sezione e un particolare allestimento che racconti sia la trasformazione di quella specifica area urbana sia intervento del progetto in quel specifico contesto. 2. Verranno realizzate dal Team quattro installazioni artistiche ispirate al viaggio e alle città. Ogni installazione sarà costruita con materiali poveri di basso costo, facilmente realizzabili e trasportabili. Dettagli e misure verranno fornite in un secondo momento. Le opere e le installaziononi non saranno in vendita. 3. A corredo dei materiali proposti, potranno essere presentati altri studi, percorsi di indagine, monografie, narrazioni, cartografie e tutti i documenti utili per arrichire la mostra. 4. L’allestimento tecnico scenografico dei pannelli, studiando i percorsi tematici ed inserendoli in una logica causale, sottolineerà l’evoluzione dei contenuti della percezione simbolica del viaggio e della ricerca empirica. I pannelli dovranno avere dimensione adeguata, dettagliare i contenuti con didascalie bilingue, disporre di cromie accattivanti che stimolino l’attenzione del pubblico, alternare proposte statiche ad esemplificazioni plastiche (dinamizzazione, proiezioni di brevi documentari, video, diapo, cd rom, ecc.). 5. La visibilizzazione della mostra dovrà essere massimizzata, attraverso i vettori consueti (stampa, televisione, cartacei, web, ecc.). 6. La mostra è aperta alla popolazione tutta. Altre persone interessate al progetto vengono identificate nelle Scuole ed Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado, storici, etnografi, cultori dell’architettura e dell'urbanistica , etnografi, antropologi, paesaggisti, sociologi rurali. 7. E’ auspicabile l’attenzione da parte del pubblico accademico. Il successo della manifestazione dovrebbe incentivare l’attivazione di eventi similari futuri ed il moltiplicarsi di iniziative che prevedano l’integrazione europea come tema dominante.
  • 28. 6g. Per il settimo obiettivo (Svolgimento di ciclo di conferenze di studi dedicate alle città del Mediterraneo;), si propongono quattro giornate, così congegnate: 1. Il tema centrale dela conferenza è la relazione tra corpo e città nel Mediterraneo. In particolare, indaga gli aspetti peculiari del corpo che, nelle sue diverse specificità, diventa l’agente, l’asse portante di trasformazione sociale e urbana. Il seminario riflette su questi temi creando un territorio ibrido e transdisciplinare di sperimentazione in cui l’osservazione e la documentazione urbana sono gli elementi chiave di una interpretazione visiva e performativa. La conferenza dedica uno speciale approfondimento sulle città paradigmatiche visitate durante il viaggo.
  • 29. 6h. Per il ottavo obiettivo (Attivazione e svolgimento di un Corso/Workshop dal titolo “Urban Body”), si dispone la realizzazione, a cura di un soggetto esterno, pubblico o privato, di un Corso/workshop di Studi, dalle caratteristiche seguenti: 1. Durata: dal lunedì al sabato, sei ore giornaliere per 36 ore complessive. 2. Finalità: scopo del corso è di aggiornare figure professionali già inserite nel tessuto artistico e/o di ricerca negli ambiti delle artivisive, performance, architettura, urbanistica. Una nuova figura di ricercatore comprende il territorio, lo spazio e le tensioni urbane; è in grado di realizzare progetti, individuare le strategie di analisi contestualizzate; conosce i mezzi e la storia di un luogo; reinterpreta elabora e realizza nuove opere sulla base delle conoscenze acquisite; 3. Localizzazione: trattandosi di un corso eminentemente teorico, pratico ed operativo, le aule ed i laboratori dovranno possedere i requisiti multidisciplinari, ad esempio scuole d'arte o facoltà di architettura. Il laboratorio, in particolare, dovrà dotarsi di tutti gli strumenti per la realizzazione di proposte di progetto, (si consiglia un kit compresi degli utensili per la lavorazione di materiali quali carta, legno, ferro ect. da consegnare ad ogni partecipante). 4. Struttura: Modulare. Ogni giornata verrà dedicata ad un particolare aspetto della sperimentazione urbana, privilegiando il momento operativo (l'analisi di uno caso studio urbano urbano). Il corso si svolgerà in aula, in laboratorio, e in strada e prevederà la docenza di esperti artisti, antropologi, urbanisti e scienziati. (Moduli, orari e dettagli da confermare)
  • 30. 6i. Per il nono obiettivo (Realizzazione di uno spettacolo performativo coreografico), si propone: 1. Il progetto coreografico verrà realizzato durante una residenza coeografica in un centro coreografico, teatro o spazio multidisciplinare. Per un periodo di circa 30 giorni, Alessandro Carboni collaborerà con un danzatore, un tecnico luci, uno scenografo e un segratario di produzione. I dettagli tecnici e relativi costi di produzione sono ancora in fase di definizione. 2. Il tema della coreografia si baserà su una ricostruzione di una geografia mentale di luoghi, percezioni e frammenti mnemonici del viaggio nelle città del Mediterraneo. Città, corpi e folle che animano le tensioni e le trasformazioni urbane sono rappresentate in scena dalla relazione tra un danzatore e una installazione. La coreografia si baserà su uno studio specifico del corpo e della sua relazione con lo spazio: una metafora della città su cui proiettare nuove forme e dimensioni scalari tra il corpo e spazio permettendo di immaginare territori urbani reali, metaforici e psichici.
  • 31. 6l. Per il decimo obiettivo (Realizzazione ed up-dating di un sito web dedicato), 1. Si affiderà ad un soggetto privato la realizzazione e l’updating di un sito del Progetto dedicato, accuratamente e costantemente monitorato, incrementato ed aggiornato. All'interno del sito, oltre ai contenuti realativi al progetto, saranno create inoltre i seguenti servizi: * pagina Facebook; * canale Twitter; * canale YouTube; * suite di contenuti Video * canale Flickr * contenuti Iconografici * contenuti testuali e ipertestuali * videotag e Testimonianze * diario di bordo attraverso la pratica dell’instant Blogging sul sito del progetto. * diffusione dei contenuti attraverso altri canali di on line * georeferenziazione del percorso attraverso l’utilizzo creativo del Geoblogging e delle Social-Geo Applications.
  • 32. 7. FASI DEL PROGETTO: Si distinguono cinque fasi temporali d’esecuzione del progetto: 1° fase: (sei mensilità: aprile 2011 - agosto 2011) studio di fattibilità, piano produzione per la ricognizione e l'individuazione degli Hosting Partner da coinvolgere e foundraising. In questa fase si individuano partner interessati alla post produzione, mostra video documentario e pubblicazione. 2° fase (8 mensilità: settembre 2011 - marzo 2012 ): organizzazione e logistica del progetto. Individuazione del team, corsi di vela e acquisto materiali. Comunicazione e pubblicità, compresa la realizzazione del sito web, sua implementazione ed aggiornamento. Test di prova di B_lab. 3° fase (sei mensilità: aprile 2012 - ottobre 2012) Inizio del viaggo della B_lab. Esplorazione delle città e sviluppo attività del Team. 4° fase (sei mesilità: novembre 2012 - febbraio 2013) Post produzione: realizzaione video documentario e montaggio; realizzazione dell'archivio “MedCityNet”; realizzazione pubblicazione; progettazione mostra, corsi e conferenze; realizzazione performance; promozione materiali; 5° fase (12 mesilità: marzo 2013 - marzo 2014) Divulgazione e touring: presentazioni; attivazione corsi e conferenze; tour della mostra e dello spettacolo;
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  • 34. 8. RISULTATI ATTESI: L’obiettivo generale del progetto è di rivitalizzare ed istituire all’interno dell'amobito della sperimentazione in campo artistico e scientifico strumenti di innovativi di ricerca: una metodologia, un archivio, dei materiali in cui sia l'ambito accademico che l'ampio pubblico possa usufruire. Le comunità siano esse scientifiche e non, saranno chiamate, necessariamente, a studiare, diffondere, condividere e partecipare e scoprire luoghi e parti del mediterraneo nascoste, che al loro interno nascondono una nuova identità del mediterrano. Le comunità e gli Hosting Partner dovranno essere protagonisti nello sviluppo delle attività, favorendo la riappropriazione dell’identità culturale degli abitanti e degli spazi urbani.
  • 35. PRODOTTI COLLATERALI Oltre al documentario il progetto prevede altri prodotti che sfruttano al meglio i diversi media di grande diffusione oggi. Il documentario sarà confezionato in un dvd e potrà essere raccolto in un cofanetto dvd con un libro catalogo con immagini, testi e altri contributi teorici, corredato, commentato, iconografato, dotato di percorsi bibliografici di studio, comprensivo di carta geografiche e tematica dell'itinerario del progetto nel Mediterraneo, da porsi in vendita in tutta Italia e all'estero. Il documentario sarà inserito al'interno del “MedCityNet_Archive”, un archivio digitale di tutta la ricerca. Il materiale, in formato digitale, sarà accessibile al pubblico con video, materiali, interviste, scritti raccolti durante il viaggio. Sarà creato un apposito sito internet ed annesso blog per promuovere non solo il progetto e le fasi del viaggio, ma potranno essere inseriti brevi clip delle singole città già durante il viaggio. I fruitori dei sito web potranno seguire le diverse fasi di realizzazione del film diventando poi dei fruitori stabili di un sito dedicato. Il sito sfrutterà le potenzialità del 2.0 creando anche una rete di utilizzatori che potranno interagire con il sito e nel tempo svilupparne i contenuti testuali, di immagini fisse e di filmati. Sarà allestita una mostra multidisciplinare tra foto, installazioni, video sui materiali raccolti nelle varie città visitate. Il progetto darà l'avvio alla costituizione di un network data base di cooperazione e studio “MedCityNet” del Mediterraneo.
  • 36. BIOGRAFIA Alessandro Carboni, artista multidisciplinare, affronta percorsi di ricerca che da sempre coinvolgono più discipline e che attingono da studi sia teorici sia pratici. Il suo know-how, maturato come artista visivo e performer, si focalizza sul corpo e le sue relazioni con lo spazio. Le sue pratiche si consolidano negli anni attraverso una metodologia pratica e teorica di composizione che lo avvicina a percorsi simili perseguiti nell'ambito della scienza (in particolare alcune delle ricerche effettuate in architettura, geografia urbana, processi cognitivi e scienza dei sistemi complessi). Negli ultimi anni, ha sviluppato numerosi progetti, mostre e performance attraverso lunghe piattaforme di residenza in Europa, Hong Kong, India e Cina. Nei suoi progetti, l'artista si avvale di collaborazioni con performer, ricercatori, urbanisti, architetti e sociologi, creando delle piattaforme di lavoro che divengono elementi sostanziali nel percorso progettuale. Egli assume così il ruolo di mediatore tra differenti registri linguistici, tra un campo d’indagine e l’altro, tra figure complementari e ruoli strategici. Negli ultimi anni, ha sviluppato numerosi progetti, video, mostre e performance attraverso lunghe piattaforme di residenza creative. Insegna e svolge attività di ricerca presso la School of Architecture di Hong Kong, la Central Saint Martin’s University of Art di Londra, la Naba di Milano e la Facoltà di Architettura di Cagliari dove coordina il LaDU: laboratorio di densità e trasformazione urbana. Recentemente ha iniziato il progetto Complex Body Networks Research Lab. www.alessandrocarboni.org